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mercoledì 15 marzo 2017

Laboratori di libri d'artista per bambini in occasione della mostra MIRO'. LE PAROLE MULTICOLORI | 18 marzo e 1 aprile | Kasa dei Libri, Milano

In occasione della mostra 
"Mirò. Le parole multicolori" 
Kasa dei Libri 
presenta 
"Le Miroidi. Laboratori di libri d’artista per bambini"

Sabato 18 marzo e sabato 1 aprile 2017
dalle ore 15 alle ore 17
Kasa dei Libri - Largo De Benedetti 4, Milano



In occasione della mostra dedicata alla scrittura a colori di Joan Mirò, la Kasa dei Libri ha ideato un ciclo di laboratori per bambini ispirati ai colori magici dell’artista catalano, dedicando tempo e spazio ad attività per le famiglie.

All’interno di un comune condominio tra i grattacieli di Porta Nuova la Kasa dei Libri di Andrea Kerbaker allarga i suoi spazi espositivi invadendo allegramente tutti e tre i piani della sua sede milanese, diventando dimora di una coloratissima e festosa mostra: Mirò. Le parole multicolori (fino al 13 aprile 2017), l’esposizione dedicata alla scrittura a colori del pittore catalano, che mette a fuoco la stretta collaborazione tra l’artista e gli ambiti dell’artigianalità creativa, in particolare il mondo editoriale.

Per fare amicizia con il pittore e con l’arte astratta e per comprendere ancora meglio la magia dei colori e delle forme utilizzate da Mirò, verrà ospitato un ciclo di laboratori di libri d’artista dal titolo Le Miroidi e dedicato ai bambini e a tutte le famiglie che desiderano partecipare, ideati e curati espressamente per la Kasa dei Libri da Arianna Camaggio e Claudia Vena.

Dopo avere letto ai bambini una storia ispirata ad una litografia in mostra, quella di monsieur Grigiò, che dal paese GrigioNebbia sogna un mondo pieno di colori, ci si sposta al sesto piano, dove i piccoli, guidati dal personale della Kasa e dalle forme e dai colori più ricorrenti nelle opere di Mirò e che suddividono le stesse aree tematiche dell’esposizione, potranno visitare la mostra e trovare tutto il materiale necessario per realizzare il loro libro d’artista con carta colorata, pastelli a cera e tanta fantasia.

Una produzione artistica allegra e coinvolgente che ispirerà i bambini nelle loro creazione.

I laboratori sono gratuiti prenotando a mostre@lakasadeilibri.it o chiamado lo 0266989018

Scarica il comunicato stampa dei laboratori

Scarica le immagini dell'allestimento


Arturo Dazzi 1881 - 1966: a Carrara per la prima volta pezzi mai esposti al pubblico e oltre 80 apere

ARTURO DAZZI 1881 - 1966
Roma - Carrara - Forte dei Marmi

a cura di Anna Vittoria Laghi
CAP Centro Arti Plastiche Carrara – Via Canal del Rio, Carrara (MS)

17 marzo 2017 – 30 aprile 2017

Inaugurazione: venerdì 17 marzo  2017 – ore 18.00
Dopo il successo di critica e di pubblico ottenuto a Roma presso Villa Torlonia, le opere di Arturo Dazzi, dal 17 marzo al 30 aprile, saranno esposte al CAP Centro Arti Plastiche di Carrara, città natale dell'artista e sede dell'Accademia di Belle Arti dove lo stesso tenne la cattedra fino al 1966. 
La mostra "Arturo Dazzi 1881 - 1966, Roma - Carrara - Forte dei Marmi", curata da Anna Vittoria Laghi, racconta il Maestro attraverso i legami privilegiati che egli instaurò e coltivò nell'arco della sua vita con tre città italiane: Carrara, luogo natale e della formazione, Roma cui l'artista deve popolarità e successo e Forte dei Marmi, il buen retiro dove lo stesso lavorò ad alcune tra le sue più importanti opere monumentali e dove, infine, coltivò la pittura.
Carrara ospita adesso la versione più completa della mostra, raccogliendo, su volere dell'Assessore Giovanna Bernardini, opere di privati che hanno gentilmente concesso quadri mai esposti al pubblico, per dare vita a una antologica ancora più rappresentativa di questo importante esponente del '900.
Il CAP Centro Arti Plastiche, infatti, apre le porte non solo alle circa 60 opere, tra sculture, gessi, dipinti e disegni già presenti a Roma e provenienti da Carrara, dalle collezioni dell'Accademia di Belle Arti, da quella della Fondazione Cassa di Risparmio e dagli eredi Dazzi, ma anche ad altri 25 quadri concessi esclusivamente per l'occasione da collezionisti privati.
Tra le opere, tra cui quelle della Donazione della vedova Dazzi al Comune di Forte dei Marmi, sono numerosi i pezzi non esposti da decenni.
Tra i lavori più noti ci limitiamo a citare l'"Adolescente", scultura esposta alla mostra sull'arte italiana a Berna del 1938, il "Cavallino", celebre statua che Dazzi espose alla Biennale di Venezia del 1928 e il "Curzio Malaparte", oltre a un'antologia di dipinti di grande suggestione, che documentano i diversi soggetti con i quali Dazzi si confrontò: il ritratto, il paesaggio, la natura morta e gli animali. A ciò si uniscono i lavori preparatori per la Stele Marconi.
L'esposizione, come sottolinea la curatrice Anna Laghi, ripercorre le tappe della vita dell'artista attraverso opere e documenti che escono per la prima volta dalle loro sedi. Disposti e organizzati secondo un percorso cronologico, le sculture, i modelli e i bozzetti in gesso, le lettere, gli articoli, i dipinti e i disegni disvelano con uno sguardo inedito il 'dietro le quinte' dell'universo di Dazzi.
La mostra è organizzata dai Comuni di Carrara e Forte dei Marmi, dalla Fondazione Villa Bertelli, con il patrocinio della Regione Toscana.


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bnw | LATO 2017 | MAUCHI - Indeterminazione | 24.03.2017 h.18.30



MAUCHI
Indeterminazione

24 marzo – 5 maggio

a cura di Elisabetta Rizzuto




[…] Mauchi forza il gesto fotografico componendo grafici, segni e disegni.
Come "lo stile d'erba" della calligrafia cinese, tutto il lavoro di Mauchi si caratterizza per la ricerca della forma di un'armonia esistente in natura, che viene colta oltre l'oggetto della rappresentazione, spesso non più riconoscibile anche all'occhio più attento. Infatti Mauchi ritrae le relazioni tra gli oggetti e, per osservarne la complessità, aumenta il contrasto e ricorre alla multiscalarità di geometrie, densità, confini e riflessi.
Per il Principio di Heisenberg l'osservatore, nell'atto dell'osservare, inevitabilmente produce nella realtà delle alterazioni che sono indeterminabili. Lo stesso avviene nelle opere di Mauchi. Ogni rappresentazione della realtà, attraverso la visione del fotografo, è imprecisa e indefinita, non ha alcuna determinazione data perché può assumerne diverse. […]




MAUCHI è uno sperimentatore visivo. Nato nel 1973 a Lucca, inizia a fotografare giovanissimo da autodidatta. Alla fotografia presto affianca anche la produzione di video. E' appassionato di culture orientali e praticante dell'aikido, arte marziale giapponese. Ha vissuto in Liguria e poi a Prato, dove ha conosciuto Elisabetta Rizzuto con cui collabora allo sviluppo di progetti artistici. Oggi vive a Lucca e lavora tra l'Italia e la Svizzera.






"MAUCHI è come un visionario alla ricerca della tangibilità del proprio sogno.."  Saverio Langianni


LATO presenta in questa prima parte del 2017 un percorso tematico legato alla Fotografia contemporanea e più precisamente alla Foto in bianco e nero.

HELMUT MORGANTI, MAUCHI e ANDREA BUZZICHELLI. Tre diversi approcci di tre autori toscani alla disciplina fotografica e visiva, molto personale e poetica.






Piazza San Marco 13 59100 Prato
Tel: 0574071696  Fax: 0574070041
www.lato.co.it

orari mostra: dal lunedì al venerdì 10.00_13.00 | 15.00_19.00
ingresso gratuito


opening hours: Monday to Friday 10.00_13.00 | 15.00_19.00
free entry




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giovedì 9 marzo 2017

IN MOSTRA A PARMA OLTRE CENTO QUADRI PER UN'ASTA BENEFICA A FAVORE DI SNUPI ONLUS

IN MOSTRA A PARMA OLTRE CENTO QUADRI PER UN'ASTA BENEFICA A FAVORE DI SNUPI ONLUS


(Parma, 8 marzo 2017) - Si terrà sabato 11 marzo alle ore 16.00 nello storico Palazzo Pigorini in via Repubblica, 29/a a Parma l'evento "Un quadro per SNUPI", l'asta benefica a favore dell'Associazione SNUPI presieduta da Giulio Orsini, che dal 2001 opera a sostegno delle nuove patologie intestinali, organizzando iniziative per la raccolta di fondi volti ad aiutare il Reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'Ospedale Maggiore di Parma, diretto dal Prof. Gian Luigi de' Angelis, attraverso l'acquisto di strumentazioni medicali di ultima generazione, ma anche il sostegno a pazienti e loro famiglie, e l'aiuto a giovani medici specializzandi con borse di studio e stage all'estero.



In esposizione più di cento quadri, che partono da una base d'asta compresa tra i 100 e i 500 euro, donati da Marco Rosselli, di oltre venti artisti parmensi e nazionali, con originali e prove d'autore, tra cui Arnaldo Spagnoli, Ubaldo Bertoli, Augusto Vignali, Luigi Tessoni, Enzo Bioli, Sergio Sergi, Alberto Valeo, Remo Gaibazzi, Proferio Grossi, Bruno Manini, Ettore Mossini, Giuseppe Marchesi, Rino Ferrari, Ennio Calabria, Bruno Caruso, Giacomo Manzu’, Renato Guttuso, Antonio Castaldo, Tono Zancanaro, Germano Pessarelli, Antonio Nocera, in mostra dall'11 febbraio scorso per poter dare possibilità di opzione agli acquirenti interessati.

Il Presidente di Snupi Onlus Giulio Orsini

Il banditore d'asta Cristian Valenti aggiudicherà le opere al miglior offerente e l'intero ricavato sarà impegnato per riacquistare le attrezzature recentemente oggetto di furto presso l'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla" di Parma.
L'iniziativa è nata con il patrocinio e la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, con i patrocini dell’Università degli Studi di Parma e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e la collaborazione dello CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, che ha offerto la propria consulenza per gli allestimenti.


Francesca Caggiati




Ulteriori informazioni su www.snupi.it - info@snupi.it - ph. 333 9612297

martedì 28 febbraio 2017

Mostra "Percorsi Inversi. Oreficeria e rivelazioni di sè" - inaugurazione venerdì 3 marzo - Padova

Percorsi Inversi
Oreficeria e rivelazioni di sé
4 - 26 marzo 2017

Oratorio di San Rocco – Via S.Lucia – Padova

Inaugurazione venerdì 3 marzo ore 18



Percorsi Inversi. Oreficeria e rivelazioni di sé è il titolo della mostra che sarà inaugurata venerdì 3 marzo alle ore 18.00 nella prestigiosa sede dell'Oratorio di San Rocco, in cui tradizionalmente si svolgono le rassegne dedicate alla gioielleria contemporanea. 

L'esposizione, aperta al pubblico dal 4 al 26 marzo, è promossa e realizzata dal Comune di Padova – Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche, con il supporto di Oficinad'arte di Fernando Betto, artigiano orafo e artista, che da alcuni anni, all'interno della sua bottega, propone un percorso formativo nel settore dell'oreficeria.

La mostra, ideata da Fernando  Betto e curata da Luisa Bazzanella Dal Piaz e Mirella Cisotto Nalon, racconta il percorso formativo di ventidue allievi attraverso una cinquantina di lavori, realizzati nel laboratorio orafo di Oficinad'arte, dove hanno imparato a "usare le mani" per lavorare materiali diversi, esplorando, interpretando e aprendo il proprio sguardo, in un continuo confronto tra loro, con il Maestro e ora anche con il pubblico.

Legno, plastica, rame, ottone, plexiglas, alluminio, cuoio, pelle, vetro e sassi, questi sono solo alcuni dei materiali poveri e umili, che sono stati utilizzati per creare gioielli da indossare, ma anche oggetti di uso quotidiano come una forchetta, un fermacarte o un vaso in rame smaltato.

Percorsi Inversi è il risultato di un cammino, dove le persone sono consapevoli di affidare all'oggetto realizzato un proprio messaggio, rivelando sè stesse attraverso le loro creazioni, che raccontano storie ed emozioni.

La creatività di questa mostra è il perno su cui ruotano molti fattori: la persona con la sua vita, la formazione, i desideri sopiti, il laboratorio di oreficeria dove si impara ad operare, a trasformare con le mani e la capacità comunicativa del maestro nel trasmettere le tecniche, ma anche nel far affiorare abilità e potenzialità nascoste.

Fernando Betto è un artigiano orafo e artista che ha sviluppato un personale percorso di ricerca dall'oreficeria classica a quella contemporanea: «Credo che la mia arte sia originata da un desiderio e da un bisogno di sperimentazione continua. Mi piace progettare e condividere con gli altri e per questo ho deciso di aprire le mie porte al confronto che diventa sempre uno scambio. 
Io posso insegnare cosa si riesce a fare con le mani, avendo di ritorno una reazione immediata, fatta di interpretazioni nuove e spesso originali.»

Fernando Betto, ideatore della mostra, sarà a disposizione per accompagnare il pubblico lungo il percorso espositivo il sabato pomeriggio e la domenica.


Info
Orario 9.30 – 12.30, 15.30 – 19.00; 
Chiuso: i lunedì non festivi
Ingresso libero
serviziomostre@comune.padova.it
padovacultura.it  


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