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martedì 31 gennaio 2017

Mostra "Nuovi dialoghi di luce di Sandro Riboni" | Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia | 3 febbraio 2017

Nuovi dialoghi di luce di Sandro Riboni 

inaugurazione 3 febbraio 2017, ore 18
Spazio per le Arti contemporanee del Broletto


Piazza della Vittoria, Pavia


La mostra prosegue fino al 19 febbraio 2017



Venerdì 3 febbraio 2017, alle ore 18, inaugura nello Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia la mostra Nuovi dialoghi di luce, mostra dedicata all'artista pavese Sandro Riboni (Pavia 1921-1986) a trent'anni dalla morte.
L'esposizione, che rimane aperta al pubblico fino al 19 febbraio 2017, è organizzata da Paola Casati e Carlo Migliorini in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, e presenta una sessantina di opere di diverse dimensioni, tecniche e materiali – tra grafica, ceramica, encausto, incisione e persino un foulard di seta realizzato per l'azienda tessile Taroni di Como – che testimoniano la produzione dell'artista, e ripercorrono le tappe della sua poetica. 


Novità di questa mostra è l'esposizione del torchio dell'artista, su cui venivano impresse le preziose grafiche a rilievo in total white o a colori con una suggestiva palette cromatica.

Sandro Riboni, artista eclettico e intellettualmente libero, in pratica autodidatta, si è confrontato con i grandi maestri delle Avanguardie storiche –da Picasso a Matisse, da Mirò a Leger, fino a Fontana e Licini –. Ha sperimentato tecniche e materiali diversi – ceramica, olio, encausto, incisione, scultura –  e ha girato mezza Europa in bicicletta, pur rimanendo un uomo semplice, lo stesso che per anni ha lavorato come operaio alla Necchi, poi garzone nella ditta di marmi Scapolla, e infine mozzo su una nave per Marrakech. 


Nuovi dialoghi di luce tenta di mostrare tutto questo, ripercorrendo le linee artistiche lungo cui si muoveva Riboni, dal Cubismo al Surrealismo per poi giungere a maturare, attraverso lo Spazialismo, un personalissimo linguaggio in cui coniugava tutte le esperienze vissute.


Variano le tecniche, i materiali e variano anche i temi: dalle grafiche monocrome bianche alle coloratissime ceramiche, lavorate presso la storica manifattura La Fenice di Albissola, fino ai foulard realizzati per le aziende tessili di Como. 

Negli anni settanta poi, scelse di spingersi fino all'astrazione, con le sue forme geometriche sui toni del blu, del rosso e dell'ocra che sembrano come fluttuare sulla tela, delle 'macchine volanti' perse nel cosmo, come le definiva Riboni. 


L'ultimo suo periodo è contrassegnato da splendidi cieli luminosi con nuvole impalpabili e sempre diverse. Anni di sogno. Il previsto passaggio della cometa di Halley lo colpisce profondamento dando vita ad una serie di opere che ad essa si ispirano.

Biografia
Sandro Riboni, nato a Pavia nel 1921, artista autodidatta, nel 1950 parte per Parigi dove avviene la sua formazione artistica presso lo studio del pittore Pierre Marzin, uno degli allievi di Henri Matisse. L'apprendistato artistico continua in Spagna, a Granada, presso l'Accademia di Belle Arti, dove apprende la difficile tecnica dell'encausto che diverrà il mezzo espressivo preferenziale della poetica di Riboni. 


Sempre negli anni '50, il lungo soggiorno di studio e lavoro in Costa Azzura mette il giovane Riboni in contatto con le più attente avanguardie artistiche del periodo. A Vallauris, dove si reca a far ceramica presso l'atelier Madoura di Suzanne Ramié, respira la stessa aria di Pablo Picasso, anch'egli al lavoro presso lo stesso forno. 

A St. Paul de Vence, è presente Fernand Leger, con cui sembra che Riboni abbia intrattenuto dei rapporti artistici. A Nizza partecipa ad importanti rassegne pittoriche nel 1950 e nel 1958. Negli anni '60 è ad Albisola a far ceramica e qui viene in contatto con Lucio Fontana, Wilfredo Lam e tutto quel milieu di artisti che stanno creando un nuovo modo di far arte e che sfocierà con la fondazione del movimento artistico noto come Spazialismo. 

Le linee artistiche lungo cui si muove Riboni sono dunque, inizialmente, all'interno del Cubismo e del Surrealismo per poi giungere a maturare, attraverso lo Spazialismo, un personalissimo linguaggio artistico in cui coniuga tutte le esperienze artistiche vissute. 

Negli ultimi anni di attività, gli anni '80, la poetica di Riboni si astrae dal reale e si esprime attraverso grandi e luminosi cieli che si perdono nello spazio infinito. Muore a Pavia nel 1986.

Tra le mostre antologiche che gli sono state dedicate, ricordiamo quella al Collegio Cairoli e alla Libreria Edizioni Cardano di Pavia nel 2006; allo Spazio d'arte Graal di Pavia nel 2012; allo Spazio Rocco Scotellaro di Vigevano, e a Il Portale di Giovanna Fra di Pavia nel 2013. 

Orari: giovedì e venerdì ore 16-19, sabato e domenica 10.30-12.30 - 16-19
Catalogo in mostra
Ingresso libero
Per info: www.vivipavia.it 

Chiara Argenteri
Ufficio stampa/Press office
Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi
tel. 338.1071862
E-mail: chiara.argenteri@comune.pv.it

Comunicazione per Carlo Migliorini
by M4A-MADE4ART
di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
info@made4art.it
www.made4art.it 


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lunedì 30 gennaio 2017

Mario Vespasiani in mostra per la NASA a Venezia

Le opere mistiche di MARIO VESPASIANI e la NASA insieme

Mario Vespasiani, uno dei talenti più interessanti della nuova arte italiana, sarà presente alla grande mostra OUR PLACE IN SPACE
10 Artists inspired by Hubble Space Telescope images che sarà inaugurata il primo febbraio a Venezia presso il Palazzo Cavalli Franchetti
a cura di Antonella Nota e Anna Caterina Bellati, dove saranno presentate le sue opere ispirate al cosmo.


LA MOSTRA
OUR PLACE IN SPACE
10 Artists inspired by Hubble Space Telescope images 

INAUGURA A VENEZIA il 01.02.2017
Venezia, Campo Santo Stefano Palazzo Cavalli Franchetti
a cura di / curated by Antonella Nota e Anna Caterina Bellati
Artisti / Artists
Antonio Abbatepaolo Marco Bolognesi Paola Giordano Ettore Greco
Mario Paschetta Alessandro Spadari Marialuisa Tadei Sara Teresano Mario Vespasiani Dania Zanotto
Comitato Scientifico / Executive Committee
Ken Carpenter, NASA HST
Lars Lindberg Christensen, ESO
Carol Christian, STScI
Roger Davies, University of Oxford, UK Mathias Jäger, ESA/Hubble
Hussein Jirdeh, STScI

Organizzazione Generale / General Organisation
Antonella Nota, ESA/STScI Anna Caterina Bellati, Bellati Ed. Lars Lindberg Christensen, ESO Mathias Jäger, ESA/Hubble Valentina Schettini, ESA/Hubble
COME ARRIVARE /GETTING THERE
Da Ferrovia, Linea 1 direzione Lido, fermata Accademia From Ferrovia, Line 1 (direction Lido) Accademia stop

Durata e Orari:
01.02 → 17.04.2017 tutti i giorni 10 – 18 everyday 10am – 6pm INGRESSO LIBERO

CATALOGO BELLATI EDITORE
Maggiori informazioni
www.spacetelescope.org www.stsci.edu www.bellatieditore.com


UN PROGETTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ESA/NASA
Astronomia e Arte a colloquio nell'esposizione ispirata alle immagini di Hubble Space Telescope.
Per 26 anni il telescopio spaziale Hubble — missione congiunta NASA ed ESA — ha espanso i nostri orizzonti cosmici. Grazie alle sue innumerevoli immagini, Hubble ha svelato nel dettaglio la bellezza, la meraviglia e la complessità dell'Universo, mettendole a disposizione del grande pubblico.
Our Place in Space propone un viaggio visivo mozzafiato attraverso il nostro Sistema Solare fino ai confini dell'Universo conosciuto, sottolineato dalla percezione interpretativa di 10 artisti italiani che hanno tratto ispirazione dagli scatti di Hubble Space Telescope.

La mostra itinerante Our Place in Space sarà aperta al pubblico a Venezia dal primo febbraio al 17 aprile 2017, a Palazzo Cavalli Franchetti sede dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, sul Canal Grande.
Grazie all'integrazione tra le diverse prospettive offerte da artisti e astronomi, la mostra invita a riflettere sul posto occupato dall'umanità nel grande schema dell'Universo.

Fin dall'alba della civiltà gli uomini hanno alzato gli occhi al cielo per provare a dare un senso a ciò che vedevano e si sono posti le domande fondamentali: Da dove veniamo? Qual è il nostro posto nell'Universo? Siamo soli nello spazio?
Oggi ci poniamo ancora questi stessi quesiti e anche se la tecnologia permette di espandere sempre più i nostri orizzonti nello spazio, la brama di trovare risposte cresce.
A partire dal suo lancio avvenuto nel 1990, il Telescopio Spaziale Hubble ha dato il suo contributo decisivo nel ricercare risposte, orbitando attorno alla Terra ogni 90 minuti. Hubble simboleggia appieno il desiderio umano di esplorare. Possiede strumentazioni avanzate costruite per osservare zone inesplorate dell'Universo ed è stato progettato per essere riparato in orbita da astronauti esperti che negli anni lo hanno fatto ripartire e migliorato.

Hubble non ha solo compiuto innumerevoli scoperte astronomiche, ha anche avvicinato l'astronomia al grande pubblico soddisfacendo la curiosità, accendendo l'immaginazione e producendo un forte impatto su cultura, società, arte.
Our Place in Space offre l'opportunità di ammirare alcune celebri immagini scattate da Hubble, a partire da quelle del nostro vicinato cosmico — le Facce di Marte, la Grande Macchia Rossa di Giove, le intense Aurore di Saturno — fino a una strabiliante selezione di vastissime Galassie, affascinanti Nebulose e particolari fenomeni astronomici.
Oltre a questa esibizione scientifica dell'Universo, la mostra propone le installazioni di alcuni noti artisti italiani che hanno realizzato dipinti, sculture e installazioni site specific, ispirandosi alle meraviglie viste dagli occhi di Hubble.

La fusione di scienza e arte propone all'osservatore una visione diversificata dello spazio intorno a noi e della sua comprensione.
L'Istituto Veneto ha già ospitato nel 2010 la mostra The Hubble Space Telescope: Twenty Years at the Frontier of Science, ovvero Il telescopio spaziale Hubble, alle frontiere dell'Universo. Visitata da 12000 persone in un solo mese, ha segnato l'inizio di una collaborazione tra l'Istituto Veneto, l'Agenzia Spaziale Europea e lo Space Telescope Science Institute
Dopo questa prima tappa a Venezia, Our Place in Space sarà trasferita nell'antica cittadina di Chiavenna (SO), dove si svilupperà in numerose sedi, tra le quali Palazzo Vertemate, dal 6 maggio al 27 agosto 2017.
In seguito sarà ospitata presso l'ESO Supernova Planetarium & Visitor Centre di Garching, Monaco di Baviera, Germania.
Ulteriori tappe sono previste in altre città europee, negli Stati Uniti d'America e in Australia. 


CURRICULUM


Mario Vespasiani nasce nel 1978, vive e lavora a Ripatransone e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. La sua ricerca espande il concetto di pittura in varie modalità espressive: indaga lo studio della componente luminosa del colore e predilige esporre in spazi inusuali, che esulano dalle tendenze e dalle proposte tradizionali, per purificare la percezione del lavoro e far emergere la sua natura contemplativa. Fin dall'esordio ha adottato un linguaggio simbolico, rivolgendosi ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito di un sentire che unisce il sapere occidentale alle filosofie orientali.
Espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma con la mostra Gemine Muse e a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore. Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura. Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini, in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali. Nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi. Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica ai nuovi materiali e alle tecnologie, viene inviato nello stesso anno dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli. Nel 2013 intraprende un lungo viaggio che lo porterà ad approfondire la ricerca nella pittura intesa come pratica di vita e con un simile atteggiamento, vicino alle tradizioni d'Oriente, la sua tecnica assume le caratteristiche di un'arte marziale, che coinvolge la mente come il corpo. Si dedica così allo studio di una certa calligrafia, alle pratiche di meditazione e gli insegnamenti che coniugano i gesti quotidiani con le tensioni spirituali. A seguito di ciò si astiene per tutto il 2013 dalle mostre, documentando l'esperienza nella pubblicazione del libro Moto Perpetuo.
Dal 2013 si dedica al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive. Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli di un'arte che torna ed essere simbolo e immagine di un'identità ben precisa e che va oltre le classiche modalità espositive per mostrarsi in una performance nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, in un happening con le opere disposte al vento sulla cima di un'antica torre e al 48° Premio Vasto. Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro di scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta e contemporaneamente presenta la personale Empireo. La città di Santa Vittoria in Matenano, luogo dove espose non appena diplomato, gli dedica la mostra che raccoglie per la prima volta una selezione di opere dagli esordi ad oggi ed una importante pubblicazione generale. Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario Vespasiani dove le sue immagini fotografiche si specchiano nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di uno dei fotografi più incisivi del '900. Nel mese di novembre la rivista Panorama.it gli dedica un importante articolo dal titolo: Mario Vespasiani. La nuova generazione dell'arte italiana.
Nel 2016 espone nella pinacoteca di Montefortino le sue opere inedite in dialogo con i capolavori presenti al suo interno, in un progetto che mette in evidenza l'aspetto più misterioso della pittura che dall'informale si apre a visioni figurative. Nello stesso periodo il suo progetto ispira il primo festival del pensiero contemporaneo "La Sibilla e i nuovi visionari" a cui partecipa con la relazione "Dall'immagine infranta alla ricostruzione della forma" seguita da quella tenuta all'Accademia Internazionale Malibran" di Altidona dal titolo "Dalla distruzione della forma al fondamento spirituale". Il 10 luglio presso il Duomo di Fermo si unisce in matrimonio con la sua musa Mara e dopo la cerimonia religiosa insieme agli invitati danno vita alla performance "Matrimonio del Cielo e della Terra"  che presenta la coppia alla natura come parte di un unico corpo. Nello stesso mese a San Severino Marche in occasione dell'anno della Divina Misericordia con Vittorio Sgarbi e Walter Scotucci inaugura la mostra "I pilastri della terra" con opere di grande formato realizzate in vari periodi, dedicate all'iconografia di alcuni santi. Nel mese di dicembre presenta a Catania "Sì Sì Lì" la nuova serie di opere, tutte di forma circolare insieme ad alcuni mappamondi, che fanno eco alla condizione centrale e contraddittoria che riveste ancora oggi la Sicilia nel Mediterraneo.
Dal 1998 le sue mostre personali sono state documentate con altrettanti volumi, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.




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Mostra Filatelica Castelfiorentino 1 feb 2017

Comunicazione Territoriale Toscana Umbria

XXX Mostra Filatelica di Castelfiorentino
Speciale Annullo Filatelico in onore di Santa Verdiana


Firenze, 30 gennaio 2017 – Poste Italiane sarà presente a Castelfiorentino il  febbraio p.v. alla XXX Mostra Filatelica con uno speciale annullo in occasione delle Celebrazioni in onore di Santa Verdiana. L'annullo è stato richiesto dal circolo numismatico Castellano per sottolineare l'importanza del Santo Patrono e conservarne un ricordo visivo nel tempo.

Il timbro figurato riproduce le caratteristiche di Santa Verdiana, che sono le Serpi, il Panierino, la testa D'aglio e il Cancellino.
Nata nella famiglia di nobiltà decaduta degli Attavanti, la giovaneVerdiana venne tenuta come amministratrice presso un parente facoltoso. Si recò successivamente in pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Nel 1221 Francesco d'Assisi l'ammise al terzo Ordine francescano. Si dedicò alla penitenza e alla solitudine. Alcuni fedeli di Castelfiorentino, per non farla andar via dal paese, le costruirono una cella in riva al fiume Elsa vicino ad un oratorio in cui Verdiana rimase reclusa nella celletta per 34 anni. Da una piccola finestra assisteva alla messa e riceveva il cibo.

Lo speciale annullo sarà disponibile, per tutti coloro che desiderano un ricordo della manifestazione, mercoledì 1° febbraio, dalle ore 14 alle ore 20presso il Circolo filatelico Numismatico in via Battisti, 9 Castelfiorentinodove sarà allestito uno sportello temporaneo.
Saranno, inoltre, disponibili le più recenti emissioni di francobolli che la clientela potrà acquistare insieme ai tradizionali prodotti filatelici di Poste Italiane: folder, pubblicazioni e tessere filateliche, cartoline, buste primo giorno, libri e raccoglitori per collezionisti.
L'annullo speciale, dopo l'evento, rimarrà a disposizione per i sessanta giorni successivi presso lo sportello Filatelico dell'Ufficio Postale di Castelfiorentino e presso la Filiale Firenze 2 - Servizio Commerciale - Filatelia  via Gemignani – Firenze. Trascorsi i termini sarà depositato presso il Museo Storico della Comunicazione c/o il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, a ricordo dell'evento.


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sabato 28 gennaio 2017

Bari, Pinacoteca Metropolitana mostra "Corrado Giaquinto"

CITTÀ METROPOLITANA DI BARI
Pinacoteca "Corrado Giaquinto"

Mostra
Genius loci. Riflessi dell'identità pugliese in cinquanta artisti tra passato e presente

17 dicembre 2016 - 31 marzo 2017


Le nostre sensazioni, le nostre percezioni, la nostra memoria, la nostra vita non possono essere raccontate e rappresentate che rispetto a un luogo. 
Noi siamo il nostro luogo, i nostri luoghi: tutti i luoghi, reali o immaginari, che abbiamo vissuto, accettato, scartato, combinato, rimosso, inventato. 
Noi siamo anche il rapporto che abbiamo saputo e voluto stabilire con i luoghi. 
(Vito Teti, Il senso dei luoghi, Roma 2004).

La frase del Teti, frutto di una lunga riflessione che ha attraversato i secoli, se non i millenni (dallo "spirito del luogo" di classica memoria a quello, aggiornato alla luce del celebre volume di Norberg Schulz, che lo identifica in quei particolari elementi naturali, culturali, antropologici propri di un luogo e non di un altro, che ne costituiscono l'identità più profonda) spiega come meglio non si potrebbe l'assunto di questa originale mostra promossa dalla Città Metropolitana di Bari, che è stata inaugurata il 17 dicembre 2016 presso la Pinacoteca: indagare se il genius loci  così come inteso dagli autori più recenti trovi i suoi riflessi nelle opere degli artisti che in quel luogo hanno avuto la loro origine, in un percorso storico e descrittivo, articolato per grandi tematiche, che dal 1900 si spingerà sino ad oggi.

Dai pittori pugliesi del primo Novecento (Damaso Bianchi, Enrico Castellaneta, Francesco Romano) che hanno inventato un repertorio e un linguaggio pittorico adatto a rappresentare il particolare paesaggio "pugliese", sin allora escluso, salvo rare eccezioni, dalla storia dell'arte, agli artisti attivi negli anni quaranta/settanta sino ad arrivare, senza soluzione di continuità, agli artisti contemporanei, in cui il rapporto con l'habitat, meno esplicito, non è però meno intenso e coinvolgente, sebbene rappresentato con modalità espressive totalmente differenti.

Il sottile, importante discrimine che ha guidato la scelta dei pezzi da esporre – provenienti in parte dal ricco patrimonio della Pinacoteca Metropolitana di Bari, in parte da altri musei italiani o da collezioni private e d'autore – ha tenuto presenti, per l'equilibrio e la validità comunicativa del percorso intrapreso, non soltanto fattori qualitativi ma anche il rispecchiamento delle tematiche proposte, che sono state individuate in una scelta quanto più possibile chiara e caratterizzante.

La mostra, inaugurata lo scorso 17 dicembre, resterà aperta sino al 31 marzo 2017 è documentata da un catalogo, a cura di Clara Gelao, con saggi della stessa, di  Gaetano Cristino, di Lucio Galante, con la riproduzione a colori di tutte le opere esposte, schede delle opere e biografie degli artisti.


Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto"
Via Spalato 19 / Lungomare Nazario Sauro 27   (IV piano)
70121  Bari     Tel. 080/ 5412420-2-4-6
www.pinacotecabari.it

Per informazioni: Tel: 080/5412421  pinacoteca@cittametropolitana.ba.it


ORARIO: dal martedì al sabato ore: 9.00 – 19.00
                    domenica ore: 9.00 – 13.00
lunedì e festività infrasettimanali: chiuso
(La biglietteria chiude 30 minuti prima dell'orario di chiusura).


PREZZI D'INGRESSO: INTERO   € 3,00

RIDOTTO  € 0,50

Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.
Ingresso libero in occasione di inaugurazioni, cerimonie e particolari iniziative in programma.


Alla Pinacoteca metropolitana di Bari si può arrivare in treno (dalla stazione 10/15 minuti a piedi), in aereo (30 minuti per giungere in centro città col taxi o col terminal), pullmann provenienti da varie destinazioni. Diversi autobus cittadini si fermano dinanzi all 'ex Palazzo della Provincia.

Se si giunge in auto, è consigliabile lasciare la vettura nel grande parcheggio comunale "Pane e Pomodoro", ubicato nel tratto sud del Lungomare, e di lì prendere la navetta B, che si ferma all'altezza del Palazzo della Regione, distante pochi metri dal Palazzo dell'ex Provincia dove, al IV piano, ha sede la Pinacoteca. Il parcheggio per 24 h e la navetta costano € 1,00.
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Collezione Giuseppe Iannaccone | La Triennale di Milano | Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé - conferenza stampa 31 gennaio 2017, ore 11.30


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COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE

ITALIA 1920-1945
UNA NUOVA FIGURAZIONE
E IL RACCONTO DEL SÉ 

CONFERENZA STAMPA
MARTEDÌ 31 GENNAIO ORE 11.30
LA TRIENNALE DI MILANO
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Clarice Pecori Giraldi, Vicepresidente della Triennale di Milano e Giuseppe Iannaccone
hanno il piacere di invitare alla conferenza stampa della mostra
ITALIA 1920-1945.  Una nuova figurazione e il racconto del sé
A cura di Alberto Salvadori e Rischa Paterlini
Direzione artistica di Edoardo Bonaspetti

Intervengono:
Clarice Pecori Giraldi, Vicepresidente della Triennale di Milano
Giuseppe Iannaccone, Collezionista
Edoardo Bonaspetti, Curatore Triennale Arte
Rischa Paterlini e Alberto Salvadori, Curatori della mostra
  
La Triennale di Milano e Giuseppe Iannaccone sono lieti di annunciare Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé, una mostra a cura di Alberto Salvadori e Rischa Paterlini – curatrice della Collezione Giuseppe Iannaccone – promossa dalla Fondazione Triennale di Milano e da Giuseppe Iannaccone, parte del programma del Settore Arti Visive della Triennale diretto da Edoardo Bonaspetti.
La mostra, che aprirà dal 1 febbraio al 19 marzo 2017, espone per la prima volta in pubblico una selezione di 96 opere realizzate tra il 1920 e il 1945 della collezione privata dell'Avvocato Giuseppe Iannaccone, acquisite e scelte personalmente dal collezionista nel periodo compreso tra il 1992 – anno del suo primo acquisto – e il 30 novembre 2016. 

Informazioni
Conferenza stampa
Martedì 31 gennaio ore 11.30
"ITALIA 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé"
A cura di Alberto Salvadori e Rischa Paterlini
Direzione artistica di Edoardo Bonaspetti
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
20121 Milano
T. +39 02 724341
www.triennale.org
 
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Hodler Monet Munch alla FONDATION GIANADDA

Hodler, Monet, Munch
Dipingere l'impossibile

Fondation Pierre Gianadda, Martigny (Svizzera)

3 febbraio - 11 giugno 2017
tutti i giorni ore 10-18

Mostra organizzata dal Musée Marmottan Monet di Parigi e dalla Fondation Pierre Gianadda con il  Munch-Museet di Oslo




Dal 3 febbraio all'11 giugno 2017, in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, la Fondation Pierre Gianadda presenta una mostra che riunisce per la prima volta tre artisti particolari: lo svizzero Ferdinand Hodler (Berna 1853 - Ginevra 1918), il francese Claude Monet (Parigi 1840 - Giverny 1926) e il norvegese Edvard Munch (Løten 1863 - Oslo 1944).

Attivi tra impressionismo, postimpressionismo e simbolismo, appaiono come pittori fondamentali della modernità in Europa, con opere che si spingono nel XX secolo fino al 1918 per Hodler, fino al 1926 per Monet, fino al 1944 per Munch.

I loro capolavori hanno esercitato un'influenza determinante nella storia dell'arte: tutti e tre hanno affrontato con la stessa costanza, a rischio anche di risul tare incompresi, alcuni problemi della pittura, in apparenza insormontabili.

Il problema per Hodler, ad esempio, era come dipingere la neve, il lago, la montagna. Ma anche - e lo ha fatto per tutta la vita - come raccontare l'orizzonte delle Alpi, in una ricerca continua dall'alba al crepuscolo; per Monet come suggerire i movimenti e le variazioni della luce sull'acqua o sul tronco di un albero, malgrado l'immobilità della pittura; per Munch come trattare con i colori alcuni motivi particolari (una casa rossa, i marinai nella neve, il tramonto) e su questo si concentra incessantemente, fino alla depressione.

Tutti e tre questi artisti, insomma, hanno messo la pittura alla prova dell'impossibile.

La rassegna, attraverso questo approccio originale, propone una lettura nuova di queste figure dalle origini e dalle culture certo diverse.

Oltre alla mostra sono visitabili alla Fondation Pierre Gianadda il Parco delle Sculture, il Museo gallo-romano e il Museo dell'automobile.

ingresso: adulti CHF 18 (€ 16,50) terza età: CHF 16 (€14,50) famiglie: CHF 38 (€ 34,50)

Tunnel del Gran San Bernardo: ritorno gratuito presentando il biglietto della mostra.

FONDATION PIERRE GIANADDA - MARTIGNY

Rue du Forum 59 - 1920 Martigny (Svizzera)

Tel.: (+41) 27 722 39 78 www.gianadda.ch


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venerdì 27 gennaio 2017

Prorogata fino al 5 marzo 2017 con apertura nei soli giorni di sabato e domenica la mostra "City Lego(R). La più grande città al mondo costruita con i Lego"

 
©GiuliaFedel





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