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giovedì 25 agosto 2016

Arthemisia Group presenta LE MOSTRE DELL'AUTUNNO


I Brueghel a Torino, Love e Antonio Ligabue a Roma, i Maya e Picasso a Verona
 
Pieter Brueghel il Giovane, Danza nuziale allʼaperto, 1610 ca. Olio su tavola, 74,2 x 94 cm, U.S.A.. Collezione privata
Robert Indiana, Love, 1966-1999. Scultura, alluminio policromo (red and gold), 91,5x91,5x45,75 cm. AP 3/4. Courtesy Galleria d'Arte Maggiore, G.A.M., Bologna, I
talia. © Robert Indiana by SIAE 2016
Il Maestro 2 di Pakal, Testa raffigurante Pakal il Grande, (603 - 683), cultura maya, Periodo Classico Tardo (600 - 900 d.C.). INAH. Museo Nacional de Antropología. Ciudad de México, D.F.
Picasso Pablo, Jeune Garçon à la langouste, 21 juin 1941, Paris. Huile sur toile, 130x97,3 cm. Musée national Picasso - Paris © Succession Picasso by SIAE 2016
Antonio Ligabue, Leopardo nella foresta, 1956-1957, P. III. Olio su tavola di faesite, 54x54 cm. Collezione privata, Negri. 238-480 /P. III


Brueghel. Capolavori dell'arte fiamminga
21 settembre 2016 - 19 febbraio 2017
Reggia di Venaria, Torino

La mostra celebra a Venaria Reale la più importante congrega di artisti fiamminghi a cavallo tra il XVI e XVII secolo, coloro che sono stati interpreti dello splendore del Seicento e la cui dinastia è diventata marchio di eccellenza nell'arte pittorica.

L'esposizione
prodotta e organizzata da Arthemisia Group e curata da Sergio Gaddi e Andrea Wandschneider Direttore del Paderborn Städtische Galerie in der Reithalle, approda nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria dal 21 settembre 2016 al 19 febbraio 2017.

LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore
29 settembre 2016 - 19 febbraio 2017
Chiostro del Bramante, Roma

Dal 29 settembre 2016 al 19 febbraio 2017 il Chiostro del Bramante di Roma ospita LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore, a cura di Danilo Eccher.

Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. 

Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell'arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo), adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.

L'esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d'indagini e rappresentazioni, l'Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. 

Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi. 

La mostra è prodotta e organizzata da Dart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group.

Maya. Il linguaggio della bellezza
8 ottobre 2016 - 5 marzo 2017
Palazzo della Gran Guardia, Verona

Maya. Il linguaggio della bellezza di Verona è una delle mostre più grandi ed esaustive che siano mai state prodotte a livello internazionale.

A partire dall'8 ottobre 2016 fino al 5 marzo 2017 la mostra approda a Palazzo della Gran Guardia con oltre 300 opere provenienti dai principali musei del Messico.

Curata da Antonio Aimi e Karina Romero Blanco l'esposizione affronta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando - come mai è avvenuto in passato - la più grande rivoluzione antropologica dell'ultimo secolo: la decifrazione della loro scrittura.

L'esposizione offre uno sguardo nuovo, innovativo e sorprendentemente attuale sull'arte maya a partire dall'individuazione dei maestri, delle scuole e degli stili: finalmente si ha la possibilità di rapportarsi alle opere attraverso una lettura storico-artistica e non solo archeologica.

Maya. Il linguaggio della bellezza è una mostra dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH), promossa dal Comune di Verona con il supporto di AMO - Arena Museo Opera ed è presentata da Arthemisia Group e Kornice.

Picasso. Figure (1895-1972)
15 ottobre 2016 - 12 marzo 2017
AMO Arena Museo Opera, Palazzo Forti, Verona

Un'opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell'arco temporale che va dal 1895 fino agli anni '70: questa la novità assoluta della grande mostra che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre.

Opere di pittura, scultura e arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l'artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, l'età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di "ritratto" e "scena di genere" per giungere sempre a un nuovo concetto di "figura": quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile.

Con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra
Picasso. Figure (1895-1972) è organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso - Paris ed è curata da Emilie Bouvard, conservatrice del Musée national Picasso.

Antonio Ligabue
11 novembre 2016 - 8 gennaio 2017
Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma

Dall'11 novembre 2016 al 8 gennaio 2017 le sale del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini di Roma accolgono la mostra Antonio Ligabue (1899-1965): un'esposizione interamente dedicata al genio tormentato, originario della Svizzera tedesca, ma che a Gualtieri, sulle rive del Po, visse fino alla morte, dopo essere stato espulso dal Paese natale nel 1919. 

LAutodidatta, grazie a una visionarietà e a una capacità di trasfigurazione straordinarie, raggiunse quella dimensione pittorica di espressionista tragico, profondamente umana e intrisa di una sensibilità viscerale che gli valsero la conquista di una propria identità e, dopo fatiche e ostracismi, i riconoscimenti da parte di appassionati e di storici dell'arte.

Attraverso circa 100 lavori, la mostra propone un excursus storico e critico sull'attualità dell'opera di Ligabue che rappresenta oggi una delle figure più interessanti dell'arte del Novecento.

Tra gli olii esposti
Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Tavolo con vaso di fiori (1956) e Gorilla con donna (1957-1958), accanto a sculture in bronzo come Leonessa (1952-1962) e Lupo siberiano (1936).

In mostra anche una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali
Mammuth (1952-1962), Sulki (1952-1962) e Autoritratto con berretto da fantino (1962) e una sezione sulla sua incredibile vicenda umana.

L'esposizione, promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri, è curata da Sandro Parmiggiani, direttore della stessa Fondazione e da Sergio Negri, presidente del comitato scientifico, con l'organizzazione generale di
Arthemisia Group e C.O.R. Creare-organizzare-realizzare.



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mercoledì 24 agosto 2016

ProjectB10th: 10 anni della galleria ProjectB | Inaugurazione: mercoledì 28 settembre 2016 dalle 19.00 alle 21.00, Milano

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ProjectB, Keith Tyson, Contessa, 2015, mixed media on aluminium, 57,8x47,8 cm
ProjectB10th
29 settembre – 18 novembre 2016
Via Pietro Maroncelli, 7 – 20154 Milano

Inaugurazione: mercoledì 28 settembre 2016 dalle 19.00 alle 21.00

TOM ANHOLT, JAKE AND DINOS CHAPMAN, IVAN DE MENIS, MARTIN EDER, DIONSIO GONZALEZ, NOEMIE GOUDAL, ZHANG HUAN, ANNIE MORRIS, KEITH TYSON, HUGO WILSON, CAROLINE WALKER, MARC QUINN


In occasione dei dieci anni dell'apertura della galleria, nel 2006, ProjectB è felice di presentare una mostra collettiva che raccoglie dodici artisti tra i più significativi della sua storia, rappresentati, oggi, attraverso la loro produzione attuale.

Una ventina di opere di Tom Anholt, Jake And Dinos Chapman, Ivan De Menis, Martin Eder, Dionsio Gonzalez, Noémie Goudal, Zhang Huan, Annie Morris, Keith Tyson, Hugo Wilson, Caroline Walker e Marc Quinn – tra pittura, scultura e fotografia contemporanea –raccontano il percorso della galleria e dei suoi dieci anni di attività: ricerca, tecnica e interazione con lo spazio espositivo sono i temi che ne hanno guidato le scelte, sviluppati attraverso l'alternanza di artisti affermati ed emergenti, Italiano o stranieri.

Con un nuovo cabinet di Jake & Dinos Chapman, e le opere di Marc Quinn e Keith Tyson, la prima sala riflette il percorso dei primi anni della galleria, nata a Milano nel 2006 dall'idea di Emanuele Bonomi di portare in Italia gli interpreti della Young British Art. Un lavoro che si è poi velocemente espanso verso altre aree geografiche, dalla Spagna, in Iran fino alla Cina – attraverso due mostre dedicate all'Ash Painting di Zhang Huan – con l'intento di divulgare il lavoro di artisti già noti nei loro paesi ma ancora poco conosciuti a livello internazionale, come nel caso dell'opera fotografica di Dionisio Gonzalez.

La galleria ha sempre riservato un grande spazio all'osservatorio sulle nuove generazioni, diretto da Carlotta Loverini, pensato per mettere in luce il lavoro di giovani artisti e curatori europei: ne sono esempio la recente mostra del pittore Inglese Tom Anholt o la prima personale in Italia della fotografa francese Noémie Goudal. Mostre che hanno, spesso, segnato l'inizio di un lungo percorso e di interessanti dibattiti, come quello sull'uso del colore evidente nel lavoro di Ivan de Menis e Annie Morris, raccontati in questa occasione dalle opere esposte nella seconda sala, tra cui i dipinti di Hugo Wilson e della pittrice scozzese Caroline Walker a cui la galleria dedicherà l'anno prossimo la terza personale in Italia.









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lunedì 22 agosto 2016

Il pittore dei Santi - Una mostra di Guadagnuolo celebra Madre Teresa in occasione della canonizzazione

Il pittore dei Santi

Una grande mostra di Guadagnuolo celebra Madre Teresa in occasione della Canonizzazione nel Giubileo della Misericordia


Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace nel 1979, proclamata Beata il 19 ottobre 2003 da Papa Giovanni Paolo II,Papa Francesco la proclamerà Santa il 4 settembre 2016 nel Giubileo straordinario della Misericordiail giorno precedente la ricorrenza del 19° anniversario del trapasso della Madre il 5 settembre 1997. 

Tra i tanti appuntamenti, organizzati dalle Missionarie della Carità, è stata programmata un'importante Mostra del M° Francesco Guadagnuolo in occasione della Canonizzazione di Madre Teresa. La personale dell'artista si potrà visitare nella Chiesa di San Gregorio Magno, Piazza San Gregorio, 1 - Roma,(tra il Circo Massimo e il Colosseo) dal 7 all'8 settembre 2016 con orario continuato dalle ore 9,00 alle ore 18,00in quei giorni si potrà avere la possibilità di visitare anche la Reliquia con il sangue della fondatrice delle Missionarie della Carità e la stanza, situata nel convento di San Gregorio, dove la Suora dimorava durante la sua permanenza a Roma.

Madre Teresa, nata il 20 agosto 1910 a Skopje, capitale dell'attuale Macedonia, a quel tempo era una città dell'Albania. L'Ordine religioso da lei fondato, era inizialmente una minima Congregazione invece oggi è diventata almeno con cinquemila suore che professano in 130 Paesi del mondo, con 700 case offerte all'assistenza deglumili. Tutta la vita di Madre Teresa è stata fondata sulla misericordia.

Scriveva Mons. Sante Montanaro: "…una coraggiosareligiosa della quale erano ben note l'eccezionale semplicità, la grande dolcezza, e l'esemplare adattamento alla sofferenza, certamente, frutto del suo profondo amore per Cristo. Preso dall'ammirazione per questa Suora, nel cui corpo minuto albergava un'eccezionale forza interiore, Guadagnuolo ha eseguito una serie di ritratti che testimoniano le opere straordinarie di carità compiute dalla Beata, le sue preghiere, le sue parole colme di speranza cristiana".

«…Grazie moltissimo per la sua lettera, i suoi bellissimi acquerelli della nostra Madre scrive -Suor M. Nirmala, M.C., dei Missionari della Carità da Calcutta (l'erede di Madre Teresa) - e grazie per averci informato riguardo la proposta del suo lavoro artistico. Noi ringraziamo Dio per l'ispirazione che avete ricevuto e che ci avete così ben descritto… chiediamo a Dio di benedirla. Possa la sua contemplazione e arte portare il messaggiodell'amore della Madre per Gesù in quell'amore che ha condotto Gesù al sacrificio della croce e che ciò possa dissetare coloro che osservano i suoi dipinti…» (Calcutta, India, 1 marzo 2005).  

Cosi pure Il Card. Pio Laghi: «…Devo dirle che, non solo ho apprezzato le sue opere, ma ho visto con ammirazione che lei ha saputo ritrarre, in due atteggiamenti diversi ed in maniera molto espressiva, i lineamenti fisici e spirituali della Madre, che io ebbi il privilegio di conoscere da vicino e di ricevere da Essa dimostrazione di materno affetto…» (Roma, 24 marzo 2005).

Francesco Guadagnuolo ha ritratto tantissimi Santi tanto daessere riconosciuto come "Il pittore dei Santi", così scriveva il Vescovo Pietro Garlato: «Francesco Guadagnuolo si è dedicato con dedizione alla raffigurazione di numerosi Santi e Papi, da Pio IX a Benedetto XVI, con spirito di ricerca e di innovazione rispetto all'iconografia classica. Uno dei suoi obiettivi principali, oltre all'interpretazione psicologica dell'individualità del Santo, è statola ricostruzione della sua influenza nel periodo storico in cui egli ha operato, con riferimenti, accanto alla figura centrale, alla sua contemporaneità anche attraverso scene bibliche fortemente simboliche ascrivibili ad essa. É una continua tensione verso la realizzazione di nuove soluzioni compositive, nell'intento di superare la crisi dell'iconografia religiosa verificatasi nell'ambito dell'arte occidentale. La tecnica di Guadagnuolo si basa su pennellate veloci, sintetiche, in uno stile sobrio nella sua efficacia, così che la forza espressiva del volto evoca la personalità e la dimensione religiosa del personaggio rappresentato».

Mons. Elio Venier affermava: "che nelle opere di Guadagnuolo riservate all'arte sacra, è sempre vivo il senso dell'uomo come effigie di un sentimento religioso che deve fare i conti con i sommersi segreti del tempo andato, con i moventi odierni e i timori del futuro, con l'irrinunciabile necessità di ricerca dei valori perduti. Obiettivo pertinente di Guadagnuolo è sempre stato quello di operare una trasformazione espressiva, tesa a delineare una nuova iconografia cristiana, la quale rapporti l'uomo alla natura divina pur nell'inevitabile fluire del tempo e nel rispetto dell'irrappresentabile mistero di Dio".

Abbiamo incontrato a Roma l'artista Francesco Guadagnuolo che per l'occasione ci ha rilasciato un'intervista sulle sue riflessioni e suggestioni nella realizzazione dei ritratti su Madre Teresa che verranno esposti in questo grande evento mondiale. Il Maestro si è espresso così: «Rivisitare un lungo periodo, con la forza dell'immagine per un artista è sempre un'emozione particolare specialmente quando egli ha davanti Personaggi di Chiesa che hanno lasciato il segno nel popolo di Dio e non solo. I ritratti che ho realizzato tengono presente la felicità di vita di Madre Teresa di Calcutta ed ho pensato che essi dovevano comunicare forza espressiva ed un'energia che questa umile e piccola donna possedeva. Non è stata però trascurata oltre la semplicità, la dolcezza ed infine, la sofferenza frutto del grande amore del Cristo crocifisso. Mi vengono in mente le parole di Giovanni Paolo II: "Questa Suora universalmente riconosciuta come madre dei poveri lascia un esempio eloquente per tutti, credenti e non credenti… Ci lascia la testimonianza della contemplazione che diventa amore e dell'amore che diventa contemplazione…". Realizzando questi ritratti ho compiuto un itinerario mistico attraverso le parole, le testimonianze e le preghiere di Madre Teresa. Nel silenzio della contemplazione Ella sentiva il grido di Gesù sulla croce: "Ho sete". 

Questo grido la spingeva sulle strade di Calcutta alla ricerca di Gesù nel povero, nell'abbandonato, nel moribondo. Ho cercato in queste opere una forza evocativa, cercando di tirar fuori quel segreto, quel silenzio di cui era avvolta la Missionaria della Carità, lei diceva: "Oh benedetto silenzio che dà tanta pace all'anima". Questi ritratti sonouna successione di suggestioni che non possono essere espressi ma solo vissuti con un personale rapporto spirituale. Le opere grafico-pittoriche scoprono l'aspetto di una nuova iconografia e di un cromatismo moderno, che scandiscono la vita ed i tempi della Suora di Calcutta cercando di esprimere quella forza espressiva di questa piccola grande donna per un'interpretazione di una figura così poliedrica qual è Madre Teresa, ecco perché la identifico come la Santa dei nostri giorni. In queste opere ho cercato di fare risaltare tre realtà dell'Apostola dell'amore: la gioia, la sofferenza e la preghiera. Spero che questa mostra possa far ritrovare almeno una piccola parte benevola di noi stessi».  



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