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mercoledì 29 giugno 2016

Mostra AI CONFINI DELLA PITTURA | 30 giugno 2016 > Baronato Quattro Bellezze


Progetto 

QUATTRO MOSTRE QUATTRO BELLEZZE

Capitolo 2 

FEDERICO LOMBARDO 

AI CONFINI DELLA PITTURA 

a cura di BQB Gallery, direzione artistica KK
con un testo di Lorenzo Canova


Il 30 giugno 2016 alle ore 19,00 la BQB Gallery inaugura la sua sesta mostra con il secondo capitolo di QUATTRO MOSTRE QUATTRO BELLEZZE: la personale di Federico Lombardo Ai confini della pittura dove sarà esposta una serie di recente esecuzione che comprende un quadro a olio, disegni a china, acquerelli e lavori digitali, opere in cui l'artista indaga proprio il confine sottile che separa l'esecuzione pittorica tradizionale dalla sua parafrasi attraverso i nuovi programmi elettronici di rappresentazione e di creazione di immagini. 

In questo ciclo Lombardo torna alle radici della grande pittura italiana facendo dialogare la tradizione con il presente, le radici del grande disegno italiano con le nuove tecnologie digitali e ridà anche vita all'esercizio fondamentale della copia, che già Giorgio de Chirico aveva stabilito come un modo nuovo di fare arte, lasciandolo in eredità a generazioni di artisti successivi che vanno dalla Pop Art italiana e internazionale fino ai più giovani pittori internazionali o ad artisti di grande impatto mediatico come David LaChapelle, Jeff Koons, Yan Pei-Ming o William Kentridge. 

Lombardo scopre quindi un nuovo metodo che si colloca proprio ai confini della pittura, all'incrocio tra la storia e la sua perenne metamorfosi attraverso strumenti e media diversi che, tuttavia, ritornano sempre alla sua essenza archetipica, al suo nucleo genetico quasi atemporale. 

Raffaello e Michelangelo, Caravaggio e il Barocco si rinnovano quindi grazie al pensiero e alla manualità di Lombardo, in bilico tra la materia tattile del colore e la sua sublimazione attraverso il filtro del pensiero e la mediazione del medium digitale. I volti e i corpi, il movimento dei gruppi di figure e la fissità degli sguardi ritratti sono così distillati da una visione rigorosa che trova nella luce il fulcro della sua azione rigeneratrice e trasfigurante, il cardine di un nuovo confronto con il passato per scoprire un nuovo modo di dare forma al futuro. 


QUATTRO MOSTRE QUATTRO BELLEZZE è un progetto che, tra maggio e novembre 2016 vedrà succedersi quattro mostre personali di quattro artisti internazionali, documentate da un catalogo finale Artificio Edizioni & BQB edizioni, con un testo di Lorenzo Canova. 


via di Panico 23 Roma


Federico Lombardo, Castellammare di Stabia 1970, vive e lavora a Ciampino. Diplomato in scultura col maestro Augusto Perez. Tra le numerose esposizioni si ricordano: 1998 Immagini di donna, Galleria Marazzani Visconti Terzi, Piacenza - 1999  Il nuovo ritratto in Italia , spazio Consolo, Milano; Tre modi di essere donna, Galleria In Arco, Torino- 2000 Sui Generis, PAC, Milano- 2001 V Biennale del Sharajah,  Dubai, Emirati Arabi 2002 Acquerelli, Galleria Alessandro de March, Legnano; D'Italia, Galleria d'arte e moderna e contemporanea Repubblica di S. Marino- 2003  Federico Lombardo, Bonelli arte contemporanea; Beel, Guida ,Lombardo, d'AC Ciampino, Roma- Mito Contemporaneo Futurismo ed oltre. Basilica Palladiana, Vicenza.  La nuova Scena.


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Napoli in Arte, una mostra a cura di Sabrina Falzone


Napoli in Arte, una mostra a cura di Sabrina Falzone
Dal 5  all'11 luglio 2016

Espongono gli artisti:
CINTA AGELL
ESTHER ARNUELOS 
TERESA BELTRAN
MONTSE BOSCH CAVEDO 
MARTINA CANTERO
MERCEDES CASADO
ROSALIA COLOMER 
RUBÉN DOMINGUEZ 
HEBER LUIS GIL
CLARA GRÀCIA 
HIGUERA
PEPITA MANZANARES
MARTA ROURICH
ANA SOLANAS
GEORGETA STEFANESCU
ANDRÉS VIJANDE

Nella culla della cultura partenopea approda il progetto espositivo d'Arte Itinerante "Napoli in Arte" è un evento in collaborazione con Art Nou, con allestimenti a cura dell'équipe organizzativa di Sabrina Falzone.

Per l'occasione Sabrina Falzone ha scelto alcuni artisti internazionali: Cinta AgellEsther Arnuelos, Teresa Beltràn, Montse Bosch CavedoMartina Cantero, Mercedes Casado, Rosalia Colomer, Rubén Dominguez, Heber Luis Gil, Clara Gràcia, Higuera, Pepita Manzanares, Marta RourichAna SolanasGeorgeta Stefanescu e Andrés Vijande.
Maestre del figurativo, Cinta Agell e Montse Bosch Cavedo, propongono nuovi scenari naturali sul filo nostalgico della memoria. 

Il calore emotivo dei paesaggi di Pepita Manzanares restituisce un'immagine autentica della natura, rielaborata interiormente. Emozionano i paesaggi dell'anima, creati da Esther Arnuelos, che sprigionano atmosfere sospese tra il viaggio e il silenzio. 

Dall'oscurità Andrés Vijande, invece, riesce a elogiare la realtà urbana con l'ausilio della luce, attribuendole un grande potere comunicativo. Il paesaggio diventa un connubio di passionalità tra gioia e malinconia nel sapiente equilibrio pittorico che Clara Gràcia è capace di donare all'opera d'arte.

Figure mistiche si ergono dall'ombra nell'opera di Higuera, creando una sensazione di attesa. La mostra prosegue con la figura femminile realizzata da Ana Solanas con grazia ed eleganza, che conferisce all'esposizione un tocco di raffinatezza. 

Molto diverso è il dipinto presentato da Heber Luis Gil che con ironia e vitalità cromatica esprime le proprie potenzialità espressive. Rubén Dominguez si distingue per una pittura disinvolta e spigliata, che rivela un approccio spontaneo e sincero verso l'arte. Da non dimenticare, poi, la morbidezza del tratto di Teresa Beltràn in grado di rievocare una sensazione di calma e serenità nell'enfasi del movimento.

Nella sezione astratta della mostra da un lato è possibile imbattersi nell'impeto cromatico di Mercedes Casado, che osa negli accostamenti cromatici e nella rapidità esecutiva; dall'altro lato il visitatore noterà l'estrema pacatezza pittorica e morbidezza segnica della mano di Rosalia Colomer, che arriva ad un suggestivo languore pittorico. Ma le sorpese non finiscono qui, perché a meravigliare il fruitore sarà anche un dipinto firmato Martina Cantero, straordinario nell'esplosione della luce. 

Inoltre, anche Marta Rourich è riuscita a regalare una piacevolezza d'insieme al suo quadro, donando alla rappresentazione un carattere di singolarità e unicità.
Infine, le opere di Georgeta Stefanescu lasceranno i visitatori di stucco per la loro stravaganza e originalità non solo nel contenuto ma soprattutto nella tecnica artistica inedita. Questa mostra sarà inaugurata prossimamente a Mantova, dove si terrà un vernissage unico del trittico di mostre del progetto d'arte itinerante, ma sarà possibile visitarla in anteprima a Napoli sino all'11 luglio.

Presso Galleria Serio
Via Oberdan 8, NAPOLI
Orari di apertura: martedì 5 giugno ore 16:30/19:30 e da lunedì a sabato ore 10:30-13:00 e 16:30/19:30


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Ostuni (Br). Orizzonti Arte Contemporanea. Vania Elettra Tam. Origami e pregiudizio_1 luglio 2016




ORIGAMI E PREGIUDIZIO
OPERE di VANIA ELETTRA TAM

A cura di Gabriella Damiani

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA

Piazzetta Cattedrale
Centro Storico
Ostuni

1 – 15 LUGLIO 2016

INAUGURAZIONE VENERDI' 1 LUGLIO 2016
ORE 19:30

Dopo i recentissimi successi raccolti a Trieste con la mostra personale "Kanon – regole ferree" e con la retrospettiva "OKO 10" al City Museum of Sibenik in Croazia, Vania Elettra Tam torna ad esporre nella galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni. 

È da ben 8 anni che la galleria Orizzonti sostiene il bellissimo percorso di crescita artistica della Tam ed è con orgoglio (ma senza pregiudizio), che oggi ci presenta il suo nuovo ciclo pittorico. 

Nelle sale sottostanti la Biblioteca Diocesana, sempre in piazzetta Cattedrale, ed in attesa di ritornare nel proprio spazio di sempre totalmente ampliato e ristrutturato, la Orizzonti ha invitato Vania Elettra Tam a realizzare delle opere site-specific, proprio per la sede della Biblioteca stessa. 

Una sfida che l'artista accoglie con entusiasmo e che la porta a realizzare i suoi primi dipinti tridimensionali. 

Sei rielaborazioni di ritratti di donne rinascimentali dall'atteggiamento composto e lo sguardo serio, ma con un pensiero fisso in testa che proprio non vuole rimanere imprigionato. 

Le sei Signore infatti hanno il capo avvolto in un soggolo bianco, diffusamente usato nel medioevo da alcune nobili Donne, che prende strane forme e come in un'esplosione diventa ora uccello, ora pesce, ora un qualcosa che vuole fuggire lontano.
Vania Elettra Tam per realizzare questi effetti tridimensionali piega la carta prendendo spunto dall'antica arte giapponese denominata origami.  

Ecco spiegato il motivo della scelta del titolo ORIGAMI E PREGIUDIZIO, un chiaro riferimento al celeberrimo romanzo in cui viene evidenziato quanto sia facile cadere in inganno quando si giudica basandosi solo sulle apparenze. 

In fondo chi è in grado di sapere cosa balena nella testa di chicchessia?

ORIGAMI E PREGIUDIZIO
OPERE di VANIA ELETTRA TAM

Inaugurazione: venerdì 1 luglio 2016, ore 19.30
Dal 1 al 15 luglio 2016

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
F: Orizzontiartecontemporanea


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martedì 28 giugno 2016

L'artista argentina Ana Limay arriva a Bologna dal 29 giugno



Giardini di Patagonia
mostra personale di Ana Limay

29 giugno – 7 luglio

PORTANOVA 12
Via Porta Nova 12, Bologna




Mercoledì 29 Giugno alle ore 18 sarà inaugurata, e proseguirà fino al 7 luglio presso la galleria PORTANOVA 12 di Bologna, la mostra Giardini di Patagonia, personale dell'artista argentina Ana Limay.

Con Giardini di PatagoniaAna Limay porta il pubblico in un mondo dove, lo fa intuire il titolo, la natura, il paesaggio e il dato naturalesi incontrano con la materia del colore.

Il "color Limay", come viene definito dal pittore Carlos Mejide, è un colore naturale, dove l'unica preoccupazione è la luce e non il soggettoin questo l'artista si riferisce ai grandi pittori impressionisti quali Bonnard e Monet che lei ha guardato con ammirazione e attenzione riportando il loro linguaggi in un ambito di contemporaneità. 

La pittura frescadiafanaluminosa ed eterea della Limay indaga con estrema serenità e naturalezza il dato ambientale, fissandolo con preziosa armonia sulla tela.

L'artista ci riporta a un'originarietà esclusiva, dandoci il corpo di una pittura legata alla quotidianità della terra d'appartenenza, il sud America.

Le pennellate riconducono adun'osservazione intima dell'artista e si presentano atmosferiche, sfumate e leggere, valorizzando così la caducità e la vulnerabilità della bellezza ambientale.

Il legame con la luce, i colori e con la naturadiventa quindi un modus operandi imprescindibile che denota la poetica dell'artista argentina, sottolineando la volontà di riscoprire e riportare la tecnica pittorica nel contemporaneo.



BIOGRAFIA 
Ana Limay  è nata nel 1985 nella Patagonia argentina, una regione montuosa circondata da laghi. Nel 2004 si è trasferita a Buenos Aires, dove ha studiato arte a Prilidiano Pueyrredon(Nacional University of art), dove attualmentelavora come docente.
Per quanto riguarda la tecnica della pittura è affascinata dal colore. Lei si ritiene in realtà una ricercatrice del colore.
Ama dipingere il suo ambiente, oggetti della vita quotidiana, giardini e paesaggi.
Oggi ha il suo studio vicino a una stazione ferroviaria. E questo è diventato uno dei suoi temi preferiti.



INFORMAZIONI UTILI

PORTANOVA 12
Via Porta Nova 12, Bologna

Dal 29/6 al 7/7

ORARI
Lunedì - Sabato 16.30 - 19.30


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La mostra "Street Art - Banksy & Co." chiude con 42mila visitatori di cui 34mila paganti > Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna

Bologna, 27 giugno 2016: Ieri è stato l'ultimo giorno di apertura per la mostra "Street Art. Banksy and Co." a Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna che – dopo 101 giorni - ha concluso il periodo d'esposizione registrando un'affluenza complessiva di 42mila visitatori di cui 34mila paganti.

Così, ancora una volta, Bologna si conferma una delle indiscusse capitali culturali a livello nazionale dando grande rilevanza al panorama della creatività contemporanea.

Con la mostra "Street Art. Banksy and Co." dedicata al fenomeno sempre crescente dell'arte urbana, si è voluto contribuire al vivo dibattito internazionale che da anni interessa la comunità scientifica in merito alla salvaguardia, conservazione e trasmissione di tali testimonianze e del loro valore artistico e culturale.

La mostra ha raccontato, per la prima volta in Italia, le influenze sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere - passando da quell'estetica che nacque a New York negli anni '70 alle opere di grandi artisti di oggi - per creare un percorso di assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il modo in cui sono state recepite dalla società.

"Siamo davvero soddisfatti del grande successo di pubblico e di critica: tanti sono stati i visitatori, giornalisti, critici d'arte che sono venuti a visitare la mostra da tutto il mondo. Molto numerosi sono stati i giovani. – ha dichiarato Fabio Roversi Monaco, Presidente di Genus Bononiae – L'esposizione ha finalmente aperto un dibattito vivo e accesso su temi più che mai attuali, dalla conservazione alla salvaguardia delle opere dei writers, dal ruolo delle istituzioni a quello dei musei nei confronti del monopolio dei contro cultori, spesso falsi cultori, al diritto di ogni cittadino di operare in positivo e nel rispetto di tutte le regole per la tutela di questa arte e, quando possibile, di ciò che essa ha saputo produrre, tutti quesiti che abbiamo cercato di approfondirle sia attraverso la mostra, sia attraverso le conferenze con relatori illustri e provenienti da vari Paesi, che abbiamo ospitato a Palazzo Pepoli.
L'auspicio è che il dibattito culturale nato in quest'occasione possa proseguire generando confronto e discussioni, anche per confermare alla città di Bologna il ruolo centrale d'avanguardia sulle tematiche relative all'urban art, così come lo è stato nel recente passato".

I co-organizzatori si dichiarano soddisfatti: "Considerando il target di pubblico a cui si rivolge una mostra sulla street art – afferma Iole Siena di Arthemisia Group – i numeri sono di tutto rispetto. Il risultato interessante è stato quello di portare tantissimi giovani a visitare anche il Museo della Storia di Bologna; molti di essi non erano mai entrati a Palazzo Pepoli, che è visto ancor più come un'importante sede di fruizione culturale e si chiedono notizie sul prossimo appuntamento".

La mostra, ospitata nelle bellissime sale di Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna, è stata prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, ed è stata curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran.


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