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lunedì 6 giugno 2016

"And Now the Good News". Opere dalla Collezione Annette e Peter Nobel | LAC Lugano Arte e Cultura | Fino al 15 agosto 2016


And Now the Good News
Opere dalla Collezione Annette e Peter Nobel

Fino al 15 agosto 2016
LAC Lugano Arte e Cultura

A cura di Elio Schenini e Christoph Doswald

Fino al 15 agosto 2016 il Museo d'arte della Svizzera italiana presenta "And Now the Good News". L'esposizione si dispiega lungo un percorso espositivo con più di trecento opere provenienti dalla Collezione Annette e Peter Nobel, che indaga gli usi del giornale come mezzo e supporto artistico nel XX e XXI secolo. Un'azione dell'artista svizzero Roman Signer ha inaugurato l'esposizione sabato 28 maggio. 

La presentazione di una selezione di opere appartenenti alla Collezione Annette e Peter Nobel, il cui denominatore comune è il giornale, rappresenta per il Museo d'arte della Svizzera italiana un'opportunità per indagare il rapporto fra arte e vita, così come quello fra cultura alta e cultura popolare. Due tematiche, quest'ultime, ineludibili per un istituto museale che si occupa di arte moderna e contemporanea. 
Dalla seconda metà dell'Ottocento, gli articoli e le immagini pubblicate sulla stampa scandiscono il ritmo della nostra quotidianità e definiscono il nostro rapporto con lo scorrere del tempo e con le vicende del mondo. Non è dunque un caso se il giornale, nell'intreccio sempre più inestricabile tra arte e vita che i movimenti artistici del primo Novecento hanno inaugurato, sia diventato uno dei soggetti privilegiati a partire dal quale gli artisti hanno interrogato e continuano a interrogare la realtà. 

L'esposizione "And Now the Good News" a cura di Elio Schenini, curatore del MASI, e Christoph Doswald, curatore della Collezione Annette e Peter Nobel, presenta al pubblico una selezione di oltre trecento opere, tra dipinti, disegni, fotografie e collage provenienti dalla Collezione Annette e Peter Nobel. 
Il percorso espositivo si snoda lungo due livelli del Museo, articolandosi in undici sezioni che seguono un ordine cronologico da inizio Novecento ad oggi. L'allestimento è ritmato da tre grandi periodi che scandiscono la lettura dell'esposizione – la prima metà del Novecento, i decenni dal 1950 al 1980, gli anni dal 1980 ad oggi – introdotti, di volta in volta, da sezioni fotografiche che documentano la presenza e la diffusione della carta stampata nella quotidianità, evidenziando il ruolo fondamentale che la fotografia ha avuto nella storia dei rapporti tra arte e mass media. 
Grazie all'ampiezza e alla varietà dei materiali e degli approcci inclusi nella raccolta dei coniugi Nobel, è stato possibile strutturare un percorso espositivo che segue un duplice movimento. Da un lato, vi è una ricapitolazione storica che a partire dai primi collage realizzati nell'ambito del Cubismo, del Dadaismo, del Costruttivismo e del Surrealismo giunge fino alle esperienze delle neoavanguardie, degli anni Sessanta e Settanta; dall'altro, una campionatura del presente a partire da alcune tematiche specifiche attorno alle quali si concentra l'interesse degli artisti per il mondo dei media. Gli artisti presenti nell'esposizione utilizzano la carta stampata come simbolo di una nuova modernità tecnica ed espressione di cambiamento continuo, basandosi sul concetto di news of the day – every day, ponendo la propria attenzione alla realtà quotidiana. Il giornale non è dunque percepito solo come strumento d'informazione, ma anche come supporto che ha ispirato tecniche e strategie artistiche come il frottage per i surrealisti e il collage per i cubisti. In altro modo, la carta stampata può essere percepita come uno strumento d'inganno e di manipolazione delle coscienze come ricordano i lavori dei contemporanei Colby Brid, Kim Rugg, Zhang Dali, David Shrigley e Vedovamazzei che, tra ironia e denuncia, evidenziano il potere della stampa di dare forma al mondo. Nascono così nuovi stili di pittura e composizione visiva in cui intervento artistico e informazione si fondono diventando un tutt'uno, evidenziando talvolta il contenuto (del giornale), altre volte cancellandolo con forme o segni, come nelle opere di Williem de Kooning e Panos Tsagaris. 
Le sezioni dedicate all'arte più attuale costituiscono ulteriori dimostrazioni di come il confronto con i media sia per gli artisti il punto di partenza per indagare la realtà in cui viviamo, ampliando il discorso verso un ambito sociale e politico. In una realtà ormai totalmente filtrata dallo sguardo dei media, l'arte è infatti diventata il luogo in cui l'enorme flusso di immagini e informazioni che ci avvolgono vengono messe in discussione, criticate, analizzate e sovvertite. 
La mostra si chiude con una sezione dedicata al tempo, di cui la pagina del quotidiano del giorno sospesa a mezz'aria ne è iconica. Quest'opera di Roman Signer diventa così al contempo il punto conclusivo di questo racconto e l'inizio di uno nuovo, quello che ogni giorno milioni di persone cominciano leggendo le pagine di un giornale, augurandosi che possa essere finalmente il giorno delle good news

Un racconto avvincente in cui si mescolano analisi sociale, riflessione esistenziale, critica politica, indagine filosofica e sovversione ironica, che offre al visitatore un'occasione unica per indagare le relazioni tra arte e media del nostro tempo, è la riflessione che "And Now the Good News" propone. 

ALCUNI ARTISTI IN MOSTRA
Hans Arp, Alighieri Boetti, John Baldessari, Georges Braque, Olaf Breuning, Joseph Beuys, Christo, Alberto Giacometti, Gilbert & George, Ryan Gander, Candida Höfer, Alfredo Jaar, On Kawara, William Kentridge, Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Barbara Kruger, Robert Longo, Olaf Metzel, Joan Miró, Vik Muniz, Willem de Kooning, Antoni Muntadas, Sigmar Polke, Richard Prince, Robert Rauschenberg, Kurt Schnitters, Roman Signer, Rirkrit Tiravanija, Wolfgang Tillmans, Rosmarie Trockel, Kelley Walker, Andy Warhol. 



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L'Arte della frontiera Est | Le Artigiane ospitano il M.A.R.T. - Movimento Artistico Roma Trieste

Corrado Alzetta, Franca Batich, Patrizia Bigarella, Ennio Cervi, Francesco Demundo, Susanna De Vito, Christian Fermo, Mauro Martoriati, Patrizia Mikol, Claudia Raza, Franco Rosso, Tullio Sila, Magda Starec Taucer

A cura di Franco Rosso


Le Artigiane, in collaborazione con Takeawaygallery, presentano il M.A.R.T. - Movimento Artistico Roma Trieste presso lo show-room in via di Torre Argentina 72 a Roma: una esposizione di tredici artisti provenienti da Trieste, capoluogo di quella Regione Friuli Venezia Giulia che testimonia il paradosso vivente di un territorio di frontiera che ha saputo storicamente diventare un laboratorio in cui si sono sperimentati tutti i temi centrali della crisi novecentesca.

L’obiettivo della Rassegna è quello di suggerire nuove ipotesi di lettura e di indagine sul fare arte in una zona di confine, che è quella dell’est e che ha vissuto le contraddizioni di luogo conteso, con tutte le lacerazioni conseguenti, gli azzardi culturali, i rimescolii ideologici, gli amori contrastati e le tensioni forti che nascono da separazioni e spaccature. 

Ma i confini rimangono anche dei modelli semplificati per esprimere quei limiti che la nostra percezione impone di determinare, prefigurando una generale approssimazione della realtà, pur rimanendo tuttavia elementi di separazione di due spazi, di persone e di ideologie. 

L’arte sa registrare i travagli vissuti da una società e nella mostra presso Le Artigiane i suoi protagonisti dimostrano come questa terra abbia saputo dare molto, filtrando, indagando e assorbendo gli stilemi e le istanze della cultura di frontiera mitteleuropea. Una rassegna che consentirà ai fruitori di interpretare e di riflettere attraverso l’occhio dell’arte le mutazioni sociali in corso, lungo uno scenario culturale dove le opere iniziano a dialogare e a far dialogare aprendo  nuovi orizzonti.

Dal 3 all’11 giugno 2016

Le Artigiane
via di Torre Argentina 72, Roma
Da lunedì a sabato: orario 17.00 – 19.00 o su appuntamento 333.4878239

Ingresso gratuito

Paesaggi Interiori in mostra al Caffè 21 Marzo

"paesaggi interiori vol. II" per il ciclo into the art

mostra personale di pierpaolo infante

6-16 giugno 2016 al caffè 21 marzo


Per il ciclo "Into the Art" al Caffè 21 Marzo la mostra "Paesaggi Interiori Vol. II" dell'artista salernitano Pierpaolo Infante. 

Una personale dal respiro astrattista ma con contaminazioni avanguardiste nella quale l'autore va alla ricerca di realtà non convenzionali, non codificate, di forme mai viste che si nascondono dentro  figure e oggetti familiari, con i quali  tutti i giorni. 

Infante va alla ricerca di emozioni nuove che possono celarsi dietro gesti semplici, quotidiani: "È una collezione di opere ispirate ad i miei stati d'animo degli ultimi tempi" spiega l'artista che attraverso la pittura  crea delle fratture nella forma per raggiungerne l'essenza. 

La mostra è visitabile fino al prossimo 16 giugno.


Pierpaolo Infante nasce a Battipaglia nel 1986 e fin dalla tenera età dimostra di essere affascinato dall'arte. 
Si avvicina, infatti, al mondo della pittura quando aveva all'incirca 8 anni iniziando a disegnare sulla sua prima tela. 
Intorno ai 20 anni, la sua costante sete d'arte lo porta ad avvicinarsi alla musica imparando a suonare diversi strumenti fino alla produzione di alcuni brani elettronici. 
Negli ultimi tempi la sua ricerca artistica si è concentrata sulla decodificazione della forma, della consuetudine e della realtà vista da più angolazioni prediligendo l'uso di acrilici, acquerelli e smalti.



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Mostra "Ispirazioni d'autore: Giacometti meets Homini" | Grattacielo Pirelli, Milano | lunedì 13 giugno 2016

Ispirazioni d'autore: Giacometti meets Homini 


Verrà inaugurata, lunedì 13 giugno alle ore 18.30 presso lo Spazio Eventi di Regione Lombardia - Grattacielo Pirelli - 1° piano - Milano (ingresso per l'inaugurazione da Piazza Duca D'Aosta 1) la mostra "Ispirazioni d'autore: GIACOMETTI MEETS HOMINI".

L'esposizione è il frutto concreto della collaborazione, avviata lo scorso anno, tra il magazine d'arte e cultura Hestetika, la The Boga Foundation e il Centro Studi Casnati di Como.

In mostra saranno esposte due opere di Alberto Giacometti appartenenti alla collezione della The Boga Foundation (Donna che cammina - Nudo in piedi) alle quali saranno contrapposte una serie di sculture-installazioni della serie "Homini", realizzate dai Boga, frutto dell'eclettica creativa degli artisti che, attraverso le loro visioni post-moderne e surreali, trovano preziosa fonte di ispirazione dall'opera di Giacometti, creando un perfetto percorso concettuale incentrato sullo sviluppo e la ricerca della dinamica come forma di espressione e generatore di emozioni. 


A contorno del progetto una serie di manufatti elaborato dai ragazzi del Casnati (sculture, pitture e installazioni di food) che nascono da una serie di laboratori e workshop con a tema l'opera di Alberto Giacometti e l'interpretazione del colore, del segno e della sua scultura.

La realizzazione della mostra, progettata, organizzata e realizzata da Habitare - Idee Culturali di Tradate (Va), è stata possibile grazie alla collaborazione di Regione Lombardia e grazie ai prestiti della The Boga Foundation e vuole essere un tributo in occasione della ricorrenza dei 50 anni della morte dell'artista Svizzero oltre che essere una opportunità per conoscere come l'opera di Giacometti sia sempre viva nel tempo ispirando generazioni e generazioni di artisti.
Così spiegano i Boga l'approccio alla mostra: 


"La nostra è una visione post-moderna e surreale che ha sempre trovato preziosa fonte di ispirazione dall'opera di Giacometti. In mostra si viene a creare un perfetto percorso concettuale incentrato sullo sviluppo e la ricerca della dinamica come forma di espressione e generatore di emozioni. "L'uomo che cammina" è un passo avanti al futuro. Gli Homini sono l'essenza dell'essere umano. Una sua proiezione silenziosa, statica e dinamica al tempo stesso. Gli Homini osservano il mondo, ne creano il suo contorno, sottile, impreciso e a volte anche grezzo. Sono la rappresentazioni del pensiero e della quotidianità e si muovono attraverso l'idea progettuale. L'Homino, attraverso la sua forma e la sua dinamicità, mostra il suo carattere per poi riempirsi ed integrarsi con quello dell'osservatore. Il suo vuoto interno è colmato da chi lo guarda. L'Homino è l'idea dell'essere umano e la sua forma che va oltre il surrealismo e l'espressionismo. L'Homino dinamico nella sua staticità è vivo".

ISPIRAZIONI D'AUTORE: GIACOMETTI MEETS HOMINI


Dal 14 giugno al 11 luglio 2016 
Spazio Eventi di Regione Lombardia - Grattacielo Pirelli - 1° piano 
Via Fabio Filzi 22 - Milano 


Inaugurazione lunedì 13 giugno 2016 - ore 18.30 - Ingresso da Piazza Duca D'Aosta 1 
Ingresso libero 


Informazioni al pubblico: info@thebogafoundation.it


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domenica 5 giugno 2016

AMY D Arte Spazio, Milano: gentile richiesta di segnalazione mostra "Photonic truth"

AMY D Arte Spazio Milano

Presenta: Photonic truth
Holographic Light Art

Preview 09 giugno h. 18.30
dal 09/09 al 19/09/2016

a cura di Anna d'Ambrosio
 

"Photonic truth" è un progetto work in progress come duo artistico  Dora August  / Dora Tass (IT)  e  August Muth (USA), che si servono del medium olografico come Arte della Luce. Tutte le opere sono realizzate nel lab. "The Light Foundry" di August Muth, a Santa Fe, New Mexico, USA.

La loro collaborazione è iniziata nel 2012 in occasione dell'Internationl Symposium Display Holography, tenutosi al MIT. Lab, dove si sono conosciuti.

La materia dell'olografia è il "fotone" così come per il pittore la tavolozza dei colori o per lo scultore la pietra. La tecnica olografica è un medium ottico di registrazione della luce in 3D.

La luce Laser impiegata genera il fenomeno dell'interferenza, un fenomeno che esiste già in natura, pensiamo all'arcobaleno o ai colori delle pietre opali. L'olografo ricrea artificialmente questo fenomeno servendosi di un fascio di luce coerente, il Laser, "catturando" il fotone sulla lastra olografica. In tal senso l'artista-olografo si muove come un alchimista della luce, che manipola questo fenomeno naturale servendosi di una tecnica tutta analogica ad altissima definizione rendendo la luce materia tangibile. Il fotone quindi è il medium, il principio generatore e l'essenza di queste opere che si collocano nell'ambito della Light Art, come sottolineato da Frank Popper relativamente a questo medium in "Art in Holography2", UK 1996. 

In questa preview vengono presentati 5 assemblage olografici della serie dei "Perturbing Objects",  unitamente a 2 lavori di August Muth dal titolo Cosmos e Zero, che individualmente segue una ricerca improntata al minimal di forme geometriche luminose. Sarà presente anche una videointervista girata nel laboratorio "The Light Foundry" a Santa Fe, realizzata dalla regista Angela Landini.

La typewriter è il primo soggetto dei "Perturbing Objects",  resuscitata a nuova vita viene sostanziata in pura materia luminosa nell'ologramma. Seguendo una ricerca sperimentale che si aggancia in parte alle considerazioni di A. Breton sulla "crisi dell'oggetto" come campo da esplorare, in parte alla psicologia della percezione come l'effetto "Ganzfeld", spazio esplorato da James Turrell.

Il file rouge di "Perturbing Objects" è il cortocircuito percettivo e cognitivo generato dalle sovrapposizioni di forme luminose, immateriali e tangibili allo stesso tempo, reali e surreali, che interferiscono con il nostro usuale modo di percepire la realtà, ed aprono ad un libero modo di ripensare il sistema degli oggetti. 

La tecnica olografica impiegata è totalmente analogica, le onde luminose contengono e veicolano una grandissima quantità di informazioni in più rispetto al sistema binario digitale. Inoltre, sulla lastra viene applicata una special emulsione olografica preparata a mano, simile alle prime emulsion utilizzate nella fotografia dei primi del '900, che ha la capacità di catturare la luce in modo estremamente tangibile e luminescente, con una parallasse di 180 gradi.

Se pensiamo che un'immagine ad alta risoluzione video è 180 dpi, gli ologrammi Denisyuk hanno qualcosa come 10,000,000,000 dpi per 3000 dpi di profondità. 

Amy-d Arte Spazio
Via Lovanio 6, Milano - MM2 Moscova

www.amyd.it
, info@amyd.it, +39.02.654872 




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