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venerdì 25 marzo 2016

Arriva a Palazzo Reale di Milano la grande mostra > Studio Azzurro. Immagini sensibili > 9 aprile - 4 settembre 2016

Arriva a Palazzo Reale di Milano la grande mostra
"Studio Azzurro. Immagini sensibili"
dal 9 aprile fino al 4 settembre 2016 > Palazzo Reale, Milano



Tamburi a sud, Videoambientazione a tam-tam, ambiente sensibile, 2001, Tokyo, "Embrancing Interactive Art" Coro, Ambiente sensibile, 1995, Torino, Mole Antonelliana Prologo a Diario Segreto Contraffatto, Opera videoteatrale, 1985, Roma, La Piramide


Non una semplice mostra, ma un'esperienza poli sensoriale che racconta i 35 anni di Studio Azzurro, da sempre un punto di riferimento nazionale e internazionale della creazione artistica legata alle nuove tecnologie.

La mostra Studio Azzurro. Immagini sensibili - ospitata a Palazzo Reale di Milano dal 9 aprile fino al 4 settembre 2016 - è promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e realizzata da Palazzo Reale e Studio Azzurro con la collaborazione di Arthemisia Group: un'esposizione fatta di suggestive e poetiche installazioni che hanno segnato la storia dell'arte contemporanea.

Decine di proiettori, monitor, touchscreen e sensori inglobati dall'"ambiente sensibile" con l'intento di rendere il visitatore attore protagonista mentre si muove all'interno di uno spazio che reagisce alla sua presenza e ai suoi gesti.

Sono moltissime le opere realizzate da Studio Azzurro dal 1982 a oggi, e ora Milano rende omaggio a questo straordinario laboratorio di ricerca, riproponendo una parte significativa dell'intenso lavoro che ha portato alla produzione di innumerevoli videoinstallazioni interattive e "ambienti sensibili", di numerosi "musei di narrazione", di film e spettacoli teatrali.

L'iniziativa fa parte del programma di Ritorni al futuro, il palinsesto culturale pensato per la primavera 2016 dal Comune di Milano che propone oltre cento appuntamenti tra mostre, concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e incontri, con l'obiettivo di portare al centro della riflessione pubblica l'idea di futuro che abbiamo oggi, confrontandola con quelle che hanno abitato il pensiero creativo in altre stagioni della storia.

Studio Azzurro. Immagini Sensibili è un'occasione unica e irripetibile per vedere per la prima volta e in un unico spazio opere che hanno emozionato intere generazioni.

Informazioni e prenotazioni
T +39 02 54911
www.studioazzurro.com

Palazzo Reale

Piazza Duomo 12 | Milano

www.palazzorealemilano.it


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GRANDE MOSTRA > Edward Hopper > 25 marzo - 24 luglio 2016 > Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni, Bologna

Edward Hopper
25 marzo - 24 luglio 2016
Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni, Bologna



Edward Hopper (1882 1967), South Carolina Morning, 1955, Oil on canvas, 77,2x102,2 cm, Whitney Museum of American Art, New York; given in memory of Otto L. Spaeth by his Family, © Whitney Museum of American Art, N.Y. Edward Hopper (1882 1967), New York Interior, c. 1921, Oil on canvas, 61,8x74,6 cm, Whitney Museum of American Art, New York;, Josephine N. Hopper Bequest, © Heirs of Josephine N. Hopper, Licensed by, Whitney Museum of American Art Edward Hopper (1882 1967), Second Story Sunlight, 1960, Oil on canvas, 102,1x127,3 cm, Whitney Museum of American Art, New York; purchase, with funds from the Friends of the, Whitney Museum of American Art © Whitney Museum of American Art, N.Y.


C'è chi lo ritiene un narratore di storie e chi, al contrario, l'unico che ha saputo fermare l'attimo - cristallizzato nel tempo - di un panorama, come di una persona. È stato lo stesso Edward Hopper (1882-1967) - il più popolare e noto artista americano del XX secolo - uomo schivo e taciturno, amante degli orizzonti di mare e della luce chiara del suo grande studio, a chiarire la sua poetica: "Se potessi dirlo a parole, non ci sarebbe alcun motivo per dipingere".

La mostra che apre dal 25 marzo al 24 luglio 2016 a Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia Group, unitamente a Fondazione Carisbo e Genus Bononiae. Musei nella Città e con il Comune di Bologna e il Whitney Museum of American Art di New York, dà conto dell'intero arco temporale della produzione di Edward Hopper, dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni '50 e '60, attraverso circa 60 opere tra cui celebri capolavori South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960), New York Interior (1921), Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), interessantissimi studi (come lo studio per Girlie Show del 1941) che celebrano la mano di Hopper, superbo disegnatore: un percorso che attraversa la sua produzione e tutte le tecniche di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento.



Prestito eccezionale è il grande quadro intitolato Soir Bleu (ha una lunghezza di circa due metri), simbolo della solitudine e dell'alienazione umana, opera realizzata da Hopper nel 1914 a Parigi.
L'esposizione è curata da Barbara Haskell - curatrice di dipinti e sculture del Whitney Museum of American Art - in collaborazione con Luca Beatrice


Il Whitney Museum ha ospitato varie mostre dell'artista, dalla prima nel 1920 al Whitney Studio Club a quelle memorabili del 1950, 1964 e 1980. Inoltre dal 1968, grazie al lascito della vedova Josephine, il Museo ospita tutta l'eredità dell'artista: oltre 3.000 opere tra dipinti, disegni e incisioni.

Grazie alla collaborazione con le istituzioni culturali cittadine, durante il periodo di mostra, saranno proposte una serie di attività correlate per omaggiare l'opera e la poetica dell'autore. Dal 7 aprile al 26 giugno 2016 l'Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi presenterà un focus di paesaggi morandiani che dialogheranno a distanza con i lavori dell'artista americano, mettendo in evidenza analogie e differenze e soffermandosi in particolare sullo studio della luce. 


Sarà esposta una selezione di lavori trasversale alle tecniche utilizzate da entrambi gli artisti: dipinti, acquerelli e incisioni. La Fondazione Cineteca di Bologna proporrà una rassegna che racconterà l'influenza di Hopper sul cinema, a partire dal cinema noir fino ad arrivare a "Shirley - Visions of Reality" di Gustav Deutsch (2013). 

La rassegna inizierà nel mese di maggio al Cinema Lumière e prevederà anche degli appuntamenti all'interno del programma delle arene estive. Infine, l'Istituzione Biblioteche di Bologna organizzerà alcune conferenze dedicate al rapporto fra la pittura di Hopper e la contemporanea letteratura americana.

Anche questo evento - contestuale alla mostra sulla street art in corso a Palazzo Pepoli (Street Art - Banksy & Co. L'arte allo stato urbano Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna fino al 26 giugno 2016) - vede realizzarsi la partnership culturale tra Fondazione Carisbo, Genus Bononiae. Musei nella Città e Arthemisia Group.


La mostra vede come special partner Ricola e come sponsor tecnico Monrif Hotels. Si ringrazia Gruppo HERA.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo Skira.





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IN ARTE BELZEBU' - PECCATI D'ARTE CONTEMPORANEA AL COMPLESSO DEI DIOSCURI AL QUIRINALE - 14 APRILE 2016 - ROMA


 

Gall'Art Roma


presenta

Mostra d'Arte Contemporanea


in Arte BELZEBU'

Peccati d'Artista che esorcizzano il Male


"Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d'uomo;

e il suo numero è seicentosessantasei" (Apocalisse di Giovanni 12,18)


progetto di

Emilio Sturla Furnò

curatrice

Giovanna Gazzolo


in collaborazione con

Associazione Presidio Italia

opere di

Paola Romano, Camilla Ancilotto, Margherita Lipinska,

Eugenia F. di Napoli, Sonia Ceccotti, Laura Sindici, Ekaterina Malakhova,

Ewa Kuzniar, Constantin Migliorini, Alik Assatrian,

Margherita Gazzolo, Priscilla Contesini, Gianluigi Contesini


Inaugurazione: Giovedì 14 Aprile 2016

dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Apertura al pubblico: Venerdì 15 Aprile 2016

Dalle ore 9.00 alle ore 18.00


Complesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale

Via Piacenza 1

ROMA



Satana, Lucifero … "In Arte Belzebù". Il demonio è il tema della prima mostra italiana d'Arte Contemporanea che racconta il maligno con gli occhi di artisti italiani e stranieri, nata dall'idea di Emilio Sturla Furnò e della gallerista e curatrice d'arte Giovanna Gazzolo di Gall'Art Roma.


La mostra – oltre cinquanta opere di pittura e scultura – è allestita presso le sale del Complesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale in Via Piacenza 1 – è realizzata in collaborazione con l'Associazione Presidio Italia e inaugura, su invito, Giovedì 14 Aprile 2016 alle ore 18.00.


Paola Romano, Camilla Ancilotto, Margherita Lipinska, Eugenia F. di Napoli, Sonia Ceccotti, Laura Sindici, Ekaterina Malakhova, Ewa Kuzniar, Constantin Migliorini, Alik Assatrian, Margherita Gazzolo, Gianluigi Contesini, Priscilla Contesini suggestionati dal principe di tutti i demoni e fonte di ogni male, che insidia i figli degli uomini promettendo loro agiatezze che in realtà non concederà mai. Un "esorcismo creativo" in cui le tentazioni sono rappresentate ora sulla tela, ora divengono sculture e installazioni.


E' il "gran dragone" descritto nell'Apocalisse di Giovanni (12,10) "il serpente antico che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo fu gettato giù; fu gettato sulla terra e con lui furono gettati anche i suoi angeli".


Secondo solo a Lucifero, Belzebù, per il cristianesimo medievale, è il signore di 6.666 demoni, numero arrivato a noi grazie alle profezie della Monaca di Dresda

L'importanza di questo principe infernale è tale che Dante Alighieri, nella Divina Commedia (Inferno, XXXIV, 127), parla di Belzebù come di "principe de' dimoni e de' traditori di loro signori", identificandolo con Lucifero.


In Arte Belzebù è una raccolta di "peccati d'artista" per riflettere e far riflettere anche attraverso un percorso segnato da citazioni tratte dall'Antico e Nuovo Testamento.


Numerosi esorcisti testimoniano che ancor oggi Belzebù è uno dei principali demoni che causa possessioni e anche uno dei più difficili da scacciare poiché, essendo un demone di rango superiore, spesso è accompagnato da intere legioni di demoni. 

Questo progetto propone di rappresentare l'idea male con lo scopo di esorcizzarlo attraverso la creatività e la fantasia.


"Bisognerebbe chiedersi anzitutto come, ed a quali condizioni, il diavolo" – apre così il testo critico a cura di Tommaso Gazzolo nel catalogo della mostra – "faccia il suo ingresso, storicamente, nelle arti figurative, e poi in una tradizione iconografica quale quella cristiana. Questa domanda – se pensata adeguatamente – non chiede come il diavolo venga rappresentato (non rimanda alla storia delle sue diverse raffigurazioni), bensì come la rappresentazione del diavolo consenta all'arte di seguire nuove strategie, creazioni, trasformazioni interne alla propria ricerca. Ciò che sarà sempre in questione, nell'arte, non sarà mai il problema di come "rappresentare" il diavolo, quanto piuttosto di come il diavolo consenta la sperimentazione di nuovi colori, nuove linee, forme, movimenti".




GALL'ART ROMA - nata da un'idea della sua titolare Giovanna Gazzolo - è un'agenzia d'arte contemporanea che rappresenta artisti noti a livello internazionale, senza trascurare i giovani talenti emergenti. La galleria, con la sua vasta raccolta di opere, si è imposta nello scenario artistico per la qualità e l'originalità delle proprie scelte che hanno contribuito a creare un centro di eccellenza e di riferimento per coloro che sono particolarmente attenti alle nuove espressioni artistiche d'avanguardia. Il gruppo di artisti di Gall'Art Roma provengono maggiormente dall'Est Europeo, soprattutto dalla Russia, ma anche da Armenia, Francia, Spagna, Italia e altri ancora provenienti dal Brasile e dal Qatar. Gall'Art Roma partecipa alle più prestigiose fiere internazionali d'arte contemporanea ed organizza eventi artistici in Musei e altre prestigiose sedi. Numerose le esposizioni e gli eventi organizzati all'estero, come in Francia, Svizzera, Belgio, Ungheria e Inghilterra.



PRESIDIO ITALIA è una Associazione Nazionale di Promozione Sociale senza scopo di lucro, costituita a settembre 2015, democratica, di formazione della persona e culturale, che opera nella difesa e promozione delle ricchezze culturali eno-gastronomiche, agroalimentari, artigianali e artistiche territoriali, in particolare nel campo dell'alimentazione. L'Associazione – presieduta dallo Chef Massimo Malantrucco - pone al centro dell'attenzione il valore del Made in Italy, della protezione e conservazione dei prodotti e delle identità territoriali come primaria fonte di ricchezza culturale e turistico/commerciale soprattutto nell'era della globalizzazione.




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giovedì 24 marzo 2016

Kyoto Monza Mostra Traditional Art School di Kyoto alla Villa Reale di Monza - APA Confartigianato Monza - IEA informa

Provenienti dalla Traditional Art School di Kyoto in mostra alla Villa Reale di Monza fino al 28 marzo

TRENTA OPERE DI ECCELSO ARTIGIANATO RIVELANO UN GIAPPONE INEDITO


Due antiche civiltà dell'artigianato a confronto: quella giapponese di Kyoto, antica capitale del Sol Levante, e quella di Monza, già capitale dell'Italia longobarda. Trenta opere provenienti dalla Traditional Art School of Kyoto-Task sono in mostra alla Villa Reale negli spazi del  Triennale Design Museum di Monza fino al 28 marzo, curatori Gabriele Radice e Jun Terao.  L'inaugurazione è avvenuta alla presenza delle maggiori autorità amministrative ed economiche in rappresentanza della città. Tra queste  il prefetto Giovanna Vilasi, il sindaco Roberto Scanagatti, Carlo Edoardo Valli presidente della Camera di Commercio, Giovanni Barzaghi presidente di Apa Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza.

Un omaggio più che meritato perché le opere esposte rappresentano il meglio della produzione artigianale  manuale del Paese. Non un artigianato seriale, ma  opere uniche, ciascuna delle quali è frutto di molte settimane di lavoro seguendo le più rigide indicazioni costruttive e materiche tramandate nei secoli dalle varie generazioni di maestri artigiani.

L'esposizione si snoda in un percorso di 30 opere che spaziano dalla ceramica, all'intaglio del legno, dal metallo, al bamboo, dalla lavorazione urushi alla carta, con manufatti che, partendo dalla conoscenza della tecnica tradizionale, vengono rielaborati dai giovani per rappresentare la "nuova tradizione" e anche, in alcuni casi, con un'apertura alla rielaborazione delle forme al fine di aprire la strada al design.

"Questa mostra rappresenta un punto importante a salvaguardia dei prodotti di artigianato d'eccellenza: botteghe e saperi che si tramandano in tradizioni millenarie, ma che nella nostra epoca rischiano di sparire – ha commentato Radice -. L'obiettivo di questo progetto è anche dare un'immagine diversa del Giappone rispetto a quella che emerge sempre su alcuni temi (la tecnologia, la modernità, i manga, i videogiochi). Questo è  punto di vista opposto, estremamente tradizionale, per rivisitarlo". Barzaghi, che ha voluto a nome di tutti ricordare i tragici, recentissimi fatti di Bruxelles,  ha sottolineato come la conoscenza tra giovani di Paesi diversi e l'ammirazione per le rispettive culture sia il migliore antidoto alla degenerazione dell'odio e della barbarie.

Gli allievi della Scuola di Kyoto sono circa 250  e il ritmo di studio è durissimo: nel silenzio più assoluto il giovane artigiano plasma per 10-12 ore al giorno la materia con pazienza infinita correndo ad ogni momento il rischio che il suo maestro, se non soddisfatto, gli distrugga quanto ha appena realizzato. E bisogna ricominciare da capo. Chi riesce a superare il corso riceve l'ambito titolo di Maestro Artigiano. Le opere migliori vengono esposte all'ammirazione del pubblico. E da questa esposizione sono stati selezionati i manufatti giunti a Monza dentro imballaggi speciali per la loro delicatezza.  

Con la mostra Giappone – Kyoto: i giovani e l'artigianato, un percorso tra tradizione e innovazione, prosegue la collaborazione di APA Confartigianato e Scuola di Kyoto alla scoperta dei valori dell'artigianato tradizionale giapponese rielaborato e reinterpretato; ed  APA Confartigianato prosegue la sua missione legata alla conoscenza e all'interscambio delle eccellenze dell'artigianato nel mondo, sia sotto l'aspetto delle lavorazioni tecniche che per quanto riguarda l'evoluzione delle forme legate al design.

In questo senso la mostra rappresenta un punto importante a salvaguardia delle opere dell'artigianato d'eccellenza. Perciò ha meritato la  collaborazione di Triennale Milano, Camera di commercio di Monza e Brianza, Comune di Monza, Villa Reale e il patrocinio del Consolato Generale del Giappone in Milano in occasione dei 150 anni di rapporti diplomatici tra Italia e Giappone e dell'Ambasciata del Giappone.

Partner tecnici Fondazione per la promozione dell' Artigianato di Kyoto, Artigianarte, Monzart-Itinerari di eccellenze artigiane di Monza.



Foto: il presidente di IEA Achille Colombo Clerici con il vice decano del Corpo Consolare a Milano Patrizia Signorini



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Mostra "Padiglione TIBET"


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