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martedì 19 gennaio 2016

ULTIMI GIORNI, fino al 31 gennaio > mostra "I MACCHIAIOLI. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" > PAVIA, Scuderie del Castello Visconteo

I MACCHIAIOLI























Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo
ULTIMI GIORNI, fino a domenica 31 gennaio 2016








Pavia, Scuderie del Castello Visconteo

Attività gratuite per adulti e bambini
> Ogni mercoledì alle ore 17.00 e ogni sabato alle ore 16.00: visita guidata GRATUITA
Ogni domenica alle ore 11.00: laboratori didattici GRATUITI per famiglie
Family guide: una divertente guida cartacea GRATUITA con giochi e curiosità per tutti i bambini dai 5 anni in su
















Ultimi giorni per visitare la mostra "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" in corso alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia fino a domenica 31 gennaio.

Un'occasione unica per ammirare oltre settanta splendide opere dei Macchiaioli e scoprire la storia del movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell'Ottocento.













Continuano con grande partecipazione le attività gratuite per adulti e bambini a cura dell'Associazione ARTpiù Creative Project per approfondire l'arte e la tecnica di questi straordinari pittori.





Ogni mercoledì alle ore 17.00 e ogni sabato alle ore 16.00 i singoli visitatori possono partecipare ad una speciale visita guidata gratuita che parte dalle origini della macchia fino ad arrivare alla sua eredità approfondendo le opere e la storia del movimento macchiaiolo. Alle visite guidate gratuite si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra, non è necessaria la prenotazione e saranno ammesse al massimo 30 persone in ordine di arrivo a partire dalle ore 18.00. 

Per i più piccoli è disponibile in modalità gratuita la family guideuna divertente guida cartacea, a cura di Artkids e illustrata da Sabrina Ferrero in arte Burabacio che accompagnerà bambini (dai 5 anni in su) e genitori lungo il percorso espositivo alla scoperta delle opere dei Macchiaioli. La family guide è uno strumento a misura di bambino con approfondimenti, immagini e giochi per rendere la visita alla mostra divertente ed educativa. 

Per le famiglie prosegue l'appuntamento domenicale con i laboratori didattici gratuiti. Ogni domenica alle ore 11.00 genitori e bambini (dai 5 agli 11 anni) possono svolgere insieme una serie di attività stimolanti e creative alla scoperta dell'arte e della tecnica dei Macchiaioli. 

Dopo aver visitato autonomamente la mostra, supportati dal materiale didattico fornito alla biglietteria, i visitatori potranno partecipare ai laboratori nell'aula didattica dei Musei Civici di Pavia. La durata del laboratorio è di circa 60 minuti, la prenotazione è obbligatoria e si accede con il biglietto della mostra più una libera donazione all'Associazione ARTpiù Creative Project

Il programma completo dei laboratori è disponibile sul sito www.scuderiepavia.com. Per informazioni e prenotazioni: info@scuderiepavia.com | Tel: +39 0382 33676


LA MOSTRA

La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia aprirà con una mostra dedicata al movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell'Ottocento: i Macchiaioli.

Dal 19 settembre al 20 dicembre 2015 (PROROGATA FINO AL 31 GENNAIO), le suggestive sale delle Scuderie ospiteranno "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo", un progetto espositivo ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Simona Bartolena insieme a Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

Nella seconda metà dell'Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. Il nome "macchiaioli", usato per la prima volta in senso dispregiativo dagli accademici, viene successivamente adottato dal gruppo stesso in quanto incarna perfettamente la filosofia delle loro opere.

Obiettivo della mostra è quello di indagare i protagonisti e l'evoluzione di questo importante movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. Il punto di vista adottato racconta nello stesso tempo l'importanza storico artistica del movimento, i suoi rapporti con la scena francese, le novità tecniche introdotte dai pittori del gruppo, ma anche la quotidianità della vita al Michelangelo, seguendo il filo dei racconti, degli scritti, delle lettere lasciate dai protagonisti. Un modo di narrare la vicenda poco consueto, che appassionerà anche il pubblico meno esperto.

Nel percorso di mostra verranno sottolineati anche i numerosi punti di contatto con la realtà artistica europea, in particolare quella francese, e con quella del resto della penisola, in quel periodo in fase di unificazione. Tra il ricordo di uno scherzo goliardico e l'emozione della scoperta di un'opera di Degas, tra l'esperienza a Barbizon e un pomeriggio a Montemurlo, si dipana un racconto che farà rivivere un ventennio d'oro dell'arte italiana.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi - Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d'arte Moderna di Milano, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e molti altri - e collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega, Adriano Cecioni, Vito d'Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

Un racconto suggestivo porterà il visitatore a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. La mostra si concluderà con le nuove generazioni che frequentarono il Michelangelo negli anni successivi a quelli vissuti dal gruppo storico, indagando il Caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all'eredità della macchia con opere di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini.
Le sezioni della mostra non presenteranno quindi solo la pittura di macchia, ma offriranno uno sguardo più ampio sulla straordinaria rivoluzione artistica che ha preso avvio tra i tavoli di questo celebre caffè fiorentino. 

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Titolo
I Macchiaoli
Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo

Date
19 settembre – PROROGATA FINO AL 31 GENNAIO

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35
27100 Pavia

Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00 – 19.00
Sabato e domenica: 10.00 – 20.00

Biglietti
Intero: 12,00 euro
Ridotto: 10,00 euro
Audioguida inclusa nel prezzo
Scuole: 5,00 euro

Informazioni e prenotazioni
www.scuderiepavia.com | info@scuderiepavia.com
Tel: +39 0382 33676


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Seaside, fotografie di Giuseppe Ripa ad Arte Fiera Bologna, 29 gennaio-1 febbraio 2016

Seaside,  
di 
GIUSEPPE RIPA

Arte Fiera Bologna, 29 gennaio – 1 febbraio 2016

Nella serie fotografica Seaside, che Giuseppe Ripa espone alla quarantesima edizione di Arte Fiera Bologna nello stand Romberg Photo (Padiglione 32, Stand A/6)la spiaggia diventa teatro di eventi in grado di modificarne radicalmente la percezione di luogo di socialità e divertimento. 

In Seaside questa percezione viene ribaltata: un luogo di commedia si trasforma in un luogo di tragedia, la geografia lascia il posto alla storia. 

Dopo Base / Debase, il polittico di grandi dimensioni presentato nella scorsa edizione di Arte Fiera, l'indagine artistica di Giuseppe Ripa continua ad interrogare alcuni degli aspetti topici della nostra storia contemporanea, con particolare riguardo allesituazioni di caos e di conflitto, alle migrazioni e al degrado ambientale.

Giuseppe Ripa (1962) vive a Milano. Ha esposto ad Arte Fiera Bologna, stand Romberg Photo, nel 2015 con la serie Base / Debase(dal ciclo Seaside), nel 2014 con la monografica Seaside e in numerose mostre personali: al Museo di Arti Visive di Palazzo Collicola a Spoleto (In un certo senso una mostra antologica, 2013, a cura di Gianluca Marziani, inclusa negli eventi del 56° Festival dei 2Mondi) dove è stata presentata per la prima volta la serie Seaside; alla Galleria Romberg Arte Contemporanea di Latina (Twilight, 2012, a cura di Italo Bergantini e Alessandro Trabucco); all'Ambasciata d'Italia di Washington e all'Istituto Italiano di Cultura di Chicago, in occasione degli eventi per i 150 anni dell'Unità d'Italia (Liminal, 2011, a cura di Renato Miracco); alla Leica Gallery di New York (Moondance, 2010, con il supporto dell'Istituto Italiano di Cultura, a cura di Renato Miracco); alla Galleria Spazio Milano di Unicredit Banca (Lightly, 2008, a cura di Walter Guadagnini); al Centro Trevi di Bolzano (Tibet, 2007, promossa dal Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige Südtirol); al Museo Diocesano di Milano (Anima Mundi, 2004, a cura di Paolo Biscottini)L'editore Charta ha pubblicato sette suoi cicli fotografici: LiminalMoondance, Aquarium, Lightly, Memorie di pietra, Tibet, Anima Mundi.

Titolo della serie fotograficaSeaside.
Titolo della foto cover: Italia
Luogo: Arte Fiera, Bologna, Galleria Romberg Photo, Padiglione 32, Stand A/6
Data/orada venerdì 29 gennaio a domenica 31 gennaio dalle 11 alle 19; lunedì 1 febbraio dalle 11 alle 17. 
Preview ad inviti: giovedì 28 gennaio dalle 12 alle 21.
Website dell'artistawww.giusepperipa.it


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Mostra personale Frode | Approdi Urbani | 4 febbraio-4 marzo 2016


Studio per facciata esterna a Milano, acquerello e inchiostro su carta 29,7 x 42 cm, 2015

"Io penso che Milano abbia un artista di paesaggi urbani di cui essere fiera: Frode"
(John Nation, scopritore e curatore di Banksy)


Il 4 febbraio alle 18,30 s'inaugura la mostra personale di FRODE dal titolo Approdi Urbani, presso l'Associazione ArtGallery Milano, a cura di Elisa Ajelli, con testi critici in catalogo di Elisa Ajelli, John Nation e Angela D'Amelio. L'esposizione consta di 20 acquerelli per la prima volta esposti in una personale dell'artista che, in questa mostra, indaga due elementi che caratterizzano e influenzano il suo universo: street art e legalità, due ambiti che ricoprono un ruolo essenziale nell'esistenza dell'artista-avvocato. 
 
Approdi Urbani raccoglie queste componenti differenti, trasformandole in un percorso espositivo eclettico nel quale completano l'esposizione anche alcune installazioni video e foto inerenti alla biografia e alla produzione artistica di Frode.

L'autore prende ispirazione dalla realtà, scomponendola e rielaborandola in chiave unica e attuale. Il mondo circostante, i luoghi e i paesaggi dei suoi itinerari vengono sintetizzati in acquerelli policromi. Frode utilizza tecniche di composizione molteplici, declinando la forma di esecuzione al contenuto. 
 
L'artista alterna linee di colore decise, sfumature cromatiche, elementi geometrici e campiture ampie. La mostra include un'installazione site specific realizzata da Frode e da tre writers, difesi dall'artista nelle sue vesti legali, i quali, nel procedimento di messa alla prova accordato dal Giudice competente del Tribunale di Milano, stanno svolgendo attività di collaborazione presso l'associazione ArtGallery.

L'artista sarà presente all'inaugurazione.

 
Info:
·Dal 4 febbraio al 4 marzo 2016
·Apertura al pubblico: 4 febbraio dalle 18,30
·In mostra presso Associazione ArtGallery, via Orseolo 3 Milano, tel. 02/58102678
·Mostra a cura di Elisa Ajelli
·Orari: dal lunedì al venerdì 10-13 | 14-18 sabato e domenica su appuntamento


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lunedì 18 gennaio 2016

Mostra d'arte "Emmalisa Senin. I dipinti di una vita" alla galleria Fondantico di Bologna


Galleria d'arte Fondantico di Tiziana Sassoli
mostra
Emmalisa Senin. I dipinti di una vita

23 gennaio – 6 febbraio 2016


Dal 23 gennaio al 6 febbraio 2016 la galleria Fondantico Arte+ ospita la mostra Emmalisa Senin. I dipinti di una vita, che raccoglie 50 opere, su tela e su carta, della pittrice bolognese d'adozione, scomparsa nel 1995.

Emmalisa Senin ha vissuto il suo lungo tempo nel continuo dialogo con la pittura, che si fa visione del mondo, lirica e quasi trasognata, mai distaccata dal sensibile.
In mostra, una selezione di lavori esemplari della visione del mondo dell'artista, dell'approccio lieve e al tempo stesso penetrante alla vita delle cose quotidiane; della sua pittura discreta e misurata, percorsa dal respiro di una sommessa e malinconica poesia della ferialità che non è intimistico ripiegamento su se stessa, ma espressione di impegno morale.

Olii e carte dove un tenue e lontano riaffiorare di memorie, di immagini, di luci, di silenzi, creano una suggestione delicata e insieme inquieta di quotidianità filtrate, di mondi vicinissimi eppure lontani, di tempi trascorsi, di solitudini.

Emmalisa Matteazzi Senin (Este, Padova, 1914 - Bologna 1995), compie gli studi scolastici a Vicenza, dove viva con i genitori e cinque fratelli.

Assecondando la sua grande passione per la pittura i genitori le permettono di continuare gli studi a Venezia, presso il pittore Alessandro Milesi, di cui fu allieva dal 1933 al 1936.

E' con il matrimonio con Angelo Senin, nel 1936, che si trasferisce a Bologna, dove rimarrà, salvo brevi periodi trascorsi a Parma e a Roma, fino alla sua morte nell'ottobre del 1995.

La nascita di otto figli non le impedisce di dedicarsi con continuità all'esercizio del disegno e della pittura, nelle varie tecniche del disegno a matita e a carboncino, della pittura ad olio e ad acquarello, e, negli ultimi anni della vita, all'incisione su legno e su lastra.
Silvia Evangelisti



Inaugurazione:
23 gennaio 2016, ore 17.00

 
Fondantico
di Tiziana Sassoli
Via de' Pepoli 6/E Bologna
Tel. e fax 051.6486253

Simultanea spazi d'arte: Essere e non essere. Il mito del labirinto tra figurazione e astrattismo


Etoile Toy/ Visual Arts Florence
Rassegna di Arti Visive promossa dal Florence Dance Center diretto da Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con Daniela Pronestì

Essere e non essere. Il mito del labirinto tra figurazione e astrattismo
Mostra personale di Massimiliano Corsi            
A cura di Daniela Pronestì

Dal 23 gennaio al 4 marzo 2016
Inaugurazione / Opening sabato 23 gennaio ore 18.30
Florence Dance Center /Via Borgo Stella 23 r (Piazza del Carmine) Firenze

Performance a cura di FloDance Corps
coreografia di Keith Ferrone

Rassegna realizzata in collaborazione con:
La Toscana - rivista mensile di arte e cultura generale
Incontri con l'Arte - rubrica di approfondimento culturale a cura di Fabrizio Borghini
Associazione Toscana Cultura


Sabato 23 gennaio alle ore 18.30 in via Borgo Stella 23 r a Firenze si apre il terzo appuntamento della rassegna di arti visive Etoile Toy/ Visual Art Florence promossa dal Florence Dance Center di Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con la curatrice e storica dell'arte Daniela Pronestì per l'edizione 2015/2016. La rassegna, ideata da Mario Mariotti nel 1987, presenta un carattere di assoluta originalità rispetto ad altre realtà espositive fiorentine. 

Scopo della rassegna è indagare il rapporto tra immaginazione creativa ed espressione corporea, trasformando ogni inaugurazione in un evento che coniuga arte e danza in una performance pensata e realizzata in armonia con le opere esposte.  Un "cross over" linguistico che si avvicina al concetto di "opera d'arte totale" e che interpreta la natura ibrida di molte esperienze artistiche contemporanee.  Ospiti della rassegna, da ottobre 2015 a maggio 2016, artisti di diversa nazionalità che insieme offriranno un'interessante panoramica sulle numerose declinazioni dell'arte del nostro tempo.

Il terzo appuntamento della rassegna ospita l'artista fiorentino Massimiliano Corsi in mostra con il progetto intitolato Essere e non essere. Il mito del labirinto tra figurazione e astrattismo.

Il progetto si compone di dodici grandi pannelli ispirati al mito di Teseo e il Minotauro, tra i più celebrati dalla cultura artistica e letteraria d'Occidente. Il mito racconta la vicenda di Teseo, giovane eroe attico giunto a Creta per uccidere il Minotauro, orribile creatura metà uomo e metà toro rinchiusa nel labirinto di Cnosso dal re Minosse. Fondamentale per la riuscita dell'impresa è l'intervento della figlia di Minosse, Arianna, che, innamoratasi di Teseo, gli suggerisce di legare un filo all'ingresso del labirinto in modo da poter ritrovare la via del ritorno. 

Al significato storico della vicenda - la ribellione delle città greche contro il predominio di Creta - si sovrappongono altre interpretazioni, che vedono nell'uccisione del Minotauro il trionfo della razionalità sull'istinto, della conoscenza sull'ignoranza, della legge sulla violenza. Partendo da questi assunti, Massimiliano Corsi ravvisa nel celebre mito greco una metafora della dicotomia tra essere e non essere, vale a dire l'eterna lotta all'interno dell'uomo che affronta e supera le proprie debolezze per trovare l'io più profondo.  

Come spiega l'artista, il percorso si carica di valenze anche psicologiche, perchè diventa un'immersione all'interno del subconscio laddove alberga il Minotauro, sembiante delle nostre paure, degli elementi irrisolti della nostra personalità, la cui sconfitta porta l'individuo alla pienezza della propria realizzazione, ad "essere" in senso completo, contrapposto al precedente limbo del "non essere". 

Inoltrarsi nel labirinto equivale, quindi, al tentativo di mettere ordine nella disperata casualità della vita, di accogliere quella parte di noi che ci è stata a lungo indifferente ed estranea e che pure continua ad accompagnarci come un'ombra. 

Allo stesso tempo, però, l'intricata struttura del labirinto simboleggia l'impossibilità di racchiudere il racconto identitario in una narrazione coerente, in un tracciato costante, per far emergere, invece, l'immagine di un io plurale, sfaccettato, intimamente scisso.  Raggiungere il centro del labirinto, dove risiedono i lati nascosti dell'animo umano, rappresenta l'atto ultimo di un percorso che pone l'individuo di fronte al fascino terribile della molteplicità, e dunque alla complessità di esperienze che compongono il quadro instabile dell'identità. 

E' questo mutevole paesaggio interiore, intervallato da punti ciechi ed ambiguità, esposto alla continua oscillazione tra un'identità possibile e un'alterità ineliminabile, che Massimiliano Corsi si propone di indagare, facendo ricorso ad un registro espressivo che, sospendendo lo sguardo tra figurazione e astrazione, mette in luce l'irriducibilità dell'immagine ad un modello unificante. Le opere esposte al Florence Dance Center nascono dall'ibridazione di due linguaggi, fotografia e pittura, che s'incontrano nello spazio certo del supporto per creare un contenuto visivo dato non come unità, ma come un divenire di stati percettivi, un fluire continuo di sensazioni che spiazza le aspettative dell'osservatore, inducendo un senso di disorientamento, una vera e propria vertigine dello sguardo. 

L'immagine presenta quindi una struttura labirintica, quale risultato della dialettica tra il dato fotografico e il segno dipinto, che si alternano, come un canto e controcanto, ora armonizzandosi ora contrapponendosi. Le mie realizzazioni - afferma Corsi - indagano il disorientamento dell'uomo moderno di fronte alla realtà mondana, al fraintendimento che ingenerano i moderni mezzi tecnologici e le strategie ad essi connesse tra ciò che è 'natura' e ciò che è 'artificio'. E' questo disassamento percettivo prodotto dalla reinvenzione arbitraria del dato reale che le mie realizzazioni cercano di sviscerare, il disorientamento prodotto per esempio dall'immagine di una città che sembra una città, ma ad un'analisi più profonda non vi si ravvisano gli elementi propri delle architetture, delle strade, o quantomeno questi sono giustapposti in maniera alquanto incongruente, dissociati tra di loro, non rispondenti alle universali leggi della fisica, bensì a leggi altre, astratte e arbitrarie. Persistono, tuttavia, elementi fisici e aderenti al dato reale, come la luce, il sole, una forma, un albero: il sapore dell'oggetto di indagine è reso senza passare dall'oggetto stesso, ma suggerendolo attraverso accordi cromatici, ritmi visuali, schemi compositivi che cercano di ricreare il senso poetico del vedere e di trasmetterlo a chi guarda.  

Artista freelance, Massimiliano Corsi si distingue per la serietà e la coerenza con cui da anni porta avanti la sua ricerca artistica, che comprende pittura, scultura e fotografia. Dopo il diploma all'Istituto d'Arte di Sesto Fiorentino e la laurea in Lettere (indirizzo storico - artistico) all'Università di Firenze, ha iniziato la sua attività artistica e parallelamente quella di restauratore di opere d'arte. 

Nel 2012 è stato selezionato tra i primi 120 al Premio Arte Cairo Editore, con pubblicazione dell'opera sulla rivista Arte di settembre. Tra le mostre realizzate si ricordano: 1985, Firenze, performance presso la galleria Studio d'arte "il Moro"; 1988 e 2009, Sesto Fiorentino, esposizione alla galleria "La Soffitta". Nel 1988 si è classificato secondo al Premio Internazionale Pescetti.  www.massimilianocorsi.com



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