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mercoledì 28 ottobre 2015

Seurat-Van Gogh-Mondrian. Il Post-impressionismo in Europa 28 ottobre 2015 - 13 marzo 2016 Palazzo della Gran Guardia, Verona



Vincent van Gogh (Zundert 1853 - Auvers-sur-Oise 1890),  
Autoritratto. Aprile - giugno 1887. Olio su cartone, 32,8x24 cm. 
Kröller-Müller Museum, Otterlo, Netherlands © 
Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands www.krollermuller.nl


“I migliori dipinti sono tocchi di colore l'uno vicino all'altro”. Vincent Van Gogh

Un’anteprima europea a Verona: la mostra Seurat-Van Gogh-Mondrian. Il Post-impressionismo in Europa vedrà esposti 70 incredibili capolavori conservati al Kröller Müller Museum di Otterlo, tra cui il famoso Autoritratto di Van Gogh (1887), la Domenica a Port-en-Bessin di Seurat (1888), la nota La sala da pranzo di Signac (1886-87), e la Composizione con rosso, giallo e blu di Mondrian (1927).

Promossa dal Comune di Verona e con il supporto della Fondazione Arena, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Kröller Müller Museum a Palazzo della Gran Guardia ed è aperta al pubblico dal 28 ottobre 2015 al 13 marzo 2016.

La mostra, curata da Liz Kreijn e Stefano Zuffi, è supportata da Generali Italia, Trenitalia, Ricola, L’Arena. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.

Il percorso espositivo racconta l’epocale svolta che avviene tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando le sorprendenti tele di George Seurat e di Paul Signac aprono una pagina nuova nella storia dell’arte.
Il “Post-impressionismo” nasce in Francia a partire dal 1886, caratterizzato dalla tecnica francese del pointillisme detto anche divisionismo in Olanda e Belgio, per via della composizione “divisa” del colore, che non è steso sulla tela in maniera uniforme e tradizionale, bensì ottenuto tramite puntini o trattini di molti colori diversi, che danno all’occhio una percezione diversa dalla realtà.

Moltissimi artisti si sono cimentati con questa tecnica, in particolare i francesi, i belgi e gli olandesi, e i più importanti tra loro sono stati collezionati da Helene Kröller-Müller, moglie di un ricchissimo industriale olandese e fondatrice dell’incredibile museo che sorge sperduto in mezzo alle campagne dell’Olanda e che nasconde un patrimonio difficilmente accessibile.
Tra questi artisti spicca il nome di Vincent Van Gogh: nei brevi drammatici anni trascorsi in Francia, dà alle pennellate un’inedita drammaticità, una forza profonda capace di imprimere forti emozioni sulla tela. Nel volgere di pochi decenni queste premesse porteranno alla rivoluzione radicale dell’astrattismo: quello di Piet Mondrian.

La mostra veronese è un’occasione unica per ammirare il patrimonio del Kröller-Müller e le opere dei grandi artisti in esso contenute.
Grande spazio è dato in mostra anche agli esperimenti scientifici sul colore, ai processi ottico-visuali e alla fotografia, la cui invenzione è legata strettamente alla tecnica divisionista.

LA MOSTRA
La ventata di libertà portata dagli impressionisti scuote il mondo dell’arte: la luce naturale irrompe nella pittura, l’abitudine di dipingere en plein air porta radicali innovazioni ma ben presto prende corpo una nuova “rivoluzione del colore”: gli studi di fisica e di ottica, gli sviluppi della fotografia, la ricerca scientifica sulle modalità con cui l’occhio umano percepisce le tinte, aprono una stagione sperimentale e innovativa.

La mostra si apre con “l’artista-chiave” del post-impressionismo, Georges Seurat. Pittore dalla vita breve (muore a soli trentadue anni) e dallo stile raffinatissimo che mette a punto una complessa e rigorosa teoria scientifica sui rapporti tra luce e colore: nasce così il Pointillisme, l’inconfondibile tecnica pittorica basata su una fitta picchiettatura di punti di colore divisi e separati, che vengono “fusi insieme” dall’occhio di chi guarda. In apparenza, si tratta di un esperimento rigoroso e quasi impersonale: ma il risultato è di una straordinaria poesia, grazie alla pacata immagine del mondo che Seurat ci offre soprattutto nei paesaggi - tra cui la memorabile Domenica a Port-en-Bessin (1888) - caratterizzati dalla presenza delle acque di fiumi, mari e canali, dalla luce che scintilla, dai riflessi delle imbarcazioni e delle case, dalla profondità degli orizzonti che segnano una fase nuova per l’arte.

Due rari e preziosi disegni (Ragazza. Studio per “Una domenica pomeriggio nell’isola della Grande Jatte”, 1884-85 e Donna con manicotto, 1884 ca.) mostrano con quale delicatezza Seurat concepisce ed esprime la figura umana, utilizzando come punto di riferimento l’effetto delle immagini che affiorano sulla lastra fotografica.

Accanto a Seurat, Paul Signac utilizza magistralmente la tecnica del pointillisme, applicandola a paesaggi accesi dai toni luminosi e più solari, spesso legati alla Costa Azzurra. Un capolavoro assoluto è La Sala da pranzo (1886-87) con cui Signac dimostra come questa tecnica particolarissima di stesura del colore si presti non solo a indagare la natura, ma anche a rivelare emozioni nascoste, intimità dell’anima, segreti trattenuti.

La seconda sala mette in luce lo sviluppo internazionale del “colore diviso” e l’apertura verso nuovi soggetti. Nato prima di tutto come metodo d’indagine della realtà, il pointillisme viene applicato inizialmente ai paesaggi: ne sono un efficace esempio le due vibranti tele di Henri Edmond Cross tra cui la più rappresentativa è Studio per “Le Ranelagh”: Parco con figure (1889 ca.). Presto, tuttavia, la tecnica del colore diviso si apre a nuovi scenari. Se ne fa interprete il belga Theo Van Rysselberghe sensibile, versatile e affascinante pittore della fine dell’Ottocento. In mostra sono presenti sei tele di questo pittore tra paesaggi marini, nudi femminili e scene familiari, tutte di grande importanza tra cui, eccezionale per dimensione, luminosità e poesia è la splendida In luglio, prima di mezzogiorno (1890), un’opera decisiva nello scenario della pittura europea di fine Ottocento.

Un pagina del tutto particolare è quella del Simbolismo, accompagnato da un ritorno a temi mistici e religiosi. L’interprete più autorevole di una rinnovata sensibilità cristiana alle soglie del Novecento è Maurice Denis, che trasferisce la tecnica dei “nabis” (il gruppo di cui Denis era stato tra i fondatori, insieme a Gauguin) a temi di forte slancio ideale. In mostra anche Johan Thorn Prikker che parte dal pointillisme per una ricerca di misticismo, in cui tradizionali soggetti sacri - come Cristo in croce (1891-92) e la Presso la croce (Madonna dei tulipani) del 1892 - vengono affrontati con uno spirito e uno stile legato al simbolismo internazionale.

In questi stessi anni, in un’altra regione della Francia si consumava la bruciante avventura umana di Vincent Van Gogh. Due esperienze parallele con esisti sorprendentemente opposti: alla paziente analisi, Van Gogh contrappone una stesura fremente tradotta in pennellate dense e appassionate. Affascinato prima dalle luci di Parigi e poi abbagliato dal sole della Provenza, Van Gogh va oltre l’Impressionismo. Il suo strumento è senza dubbio il colore, steso con colpi forti e carichi, talvolta quasi spremuto direttamente dal tubetto sulla tela, per proporre una nuova, drammatica intensità.

Attraverso un gruppo eccezionale di ben otto dipinti e due disegni di Van Gogh, tutti risalenti al periodo trascorso in Francia (1887-1890), la mostra mette a confronto la visione del mondo serena di Seurat con quella nevrotica di Vincent: capolavori appassionati come Il seminatore (1888) e il Paesaggio con fasci di grano e luna che sorge (1889) sono punti di partenza fondamentali per lo sviluppo dell’espressionismo europeo.

Senza nemmeno accorgersene, Van Gogh sta rovesciando le regole tradizionali della pittura per conferirle una nuova energia. Lo testimonia in mostra un gruppo di opere di artisti francesi, belgi e olandesi, chiaramente influenzati dalle pennellate accese dell’olandese.
Uno degli aspetti più significativi dell’uso del “colore diviso” è il cospicuo gruppo di opere legate ai temi del lavoro e degli sviluppi sociali di un’epoca di rapidi e profondi cambiamenti, con la dialettica tra città e campagna, sviluppo industriale e dinamiche produttive. Nella veduta parigina di Maximilien Luce, quale Dintorni di Montmartre, rue Championnet (1887), spicca una ciminiera fumante che ritroveremo nelle tele di Lemmen (Fabbriche sul Tamigi del 1892) e di Sluijters (Metamorfosi del 1908).
Una figura significativa è quella dell’architetto e designer di Anversa Henry van de Velde, uno dei massimi maestri europei dell’Art Nouveau. In mostra i suoi interessantissimi esordi, con studi di figure umane ma soprattutto con il bellissimo Crepuscolo (1889 circa), in cui la scena è semplificata in lineari campi di colore.
Con il suo essenziale Ponte a Londra (fine 1888 - inizio 1889), Toorop ci guida verso l’ultima sezione della mostra, dedicata a uno dei più significativi sviluppi della ricerca sul colore: il progressivo passaggio verso l’arte astratta.

L’ultimo capitolo dell’esposizione è dedicato alla scelta radicale di Piet Mondrian, che negli anni della Prima Guerra Mondiale compie il passaggio all’astrattismo, suddividendo il campo della tela in riquadri di colore. Sono in mostra quattro opere storiche, a partire dal 1913 quali Composizione n. II (1913), Composizione a colori B (1917), Composizione con griglia 5: losanga, composizione con colori (1919), Composizione con rosso, giallo e blu (1927).

La mostra racconta come sulla scia dell’Impressionismo nasca il Post-impressionismo che individua e raccoglie tutte le molteplici esperienze figurative sorte negli ultimi anni dell’Ottocento in Europa. Mentre sboccia la fotografia, l’estro della pittura diventa ben diverso e decade l’idea secondo la quale obiettivo dell’arte è il perfetto naturalismo. La pittura deve ricercare un’altra specificità.
Il Post-impressionismo non è stato uno stile vero e proprio ma ha accomunato artisti i quali a un certo punto della loro esperienza non potevano più porsi il problema della mera riproduzione: i loro strumenti diventano così un modo per comunicare qualcosa invece di rappresentarlo.
Nel breve volgere di pochi decenni, le premesse di questo atteggiamento porteranno a rivoluzioni totali nel campo dell’arte con la nascita delle Avanguardie.


INFO E PRENOTAZIONI
www.ilpostimpressionismoineuropa.it
T +39 045 8538186

martedì 27 ottobre 2015

Domani 28 ottobre visita guidata GRATUITA > mostra "I MACCHIAIOLI. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" > PAVIA, Scuderie del Castello Visconteo

I MACCHIAIOLI

Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo
Fino al 20 dicembre
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo


> Ogni mercoledì mostra aperta fino alle 22.00 e alle 18.30 visita guidata GRATUITA
Alle visite guidate gratuite si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra, non è necessaria la prenotazione e saranno ammesse al massimo 30 persone in ordine di arrivo a partire dalle ore 18.00.


> Domenica 1 novembre mostra aperta dalle 10.00 alle 22.00 con attività gratuite per le famiglie

Vincenzo Cabianca, "Le monachine" (1861)
Viareggio, Istituto Matteucci


Prosegue con successo la mostra "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" in corso alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia fino al 20 dicembre 2015.

ViDi in collaborazione con l'Associazione ARTpiù Creative Project, propone una serie di attività didattiche gratuite per adulti e bambini alla scoperta della rivoluzione artistica dei Macchiaoli. I laboratori e le visite guidate consentiranno ai visitatori di approfondire le opere e la tecnica di questi straordinari pittori insieme a tante curiosità sulla loro vita al Caffè Michelangelo, luogo simbolo di questo importante movimento.

Domani mercoledì 28 ottobre, come ogni mercoledì, la mostra rimarrà aperta fino alle 22.00 alle ore 18.30 i singoli visitatori potranno partecipare ad una speciale visita guidata gratuita che partirà dalle origini della macchia fino ad arrivare alla sua eredità. Alle visite guidate gratuite si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra, non è necessaria la prenotazione e saranno ammesse al massimo 30 persone in ordine di arrivo a partire dalle ore 18.00.


Per tutti i bambini dai 5 anni in su è disponibile in modalità gratuita la family guideuna divertente guida cartacea, a cura di Artkids e illustrata da Sabrina Ferrero in arte Burabacio che accompagnerà bambini e genitori lungo il percorso espositivo alla scoperta delle opere dei Macchiaioli. La family guide è uno strumento a misura di bambino con approfondimenti, immagini e giochi per rendere la visita alla mostra divertente ed educativa. 


Domenica 1 novembre la mostra sarà aperta dalle 10.00 alle 22.00 e alle ore 11.00 tutte le famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni potranno partecipare al laboratorio didattico gratuito "Macchiamo i mestieri". Dopo aver visitato autonomamente la mostra, supportati dal materiale didattico fornito alla biglietteria, bambini e genitori potranno partecipare all'attività creativa nell'aula didattica dei Musei Civici di Pavia seguiti dal personale qualificato dell'Associazione ARTpiù Creative Project.
Un'ottima occasione per trascorrere insieme una giornata all'insegna dell'arte e per consentire anche ai più piccoli di scoprire, attraverso attività stimolanti, le opere di questi straordinari artisti.  La durata del laboratorio è di circa 60 minuti, la prenotazione è obbligatoria e si accede con il biglietto della mostra più una libera donazione all'Associazione. 


Il programma completo dei laboratori è disponibile sul sito www.scuderiepavia.com. 


Per informazioni e prenotazioni: info@scuderiepavia.com | Tel: +39 0382 33676

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LA MOSTRA



La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia aprirà con una mostra dedicata al movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell'Ottocento: i Macchiaioli.
Dal 19 settembre al 20 dicembre 2015, le suggestive sale delle Scuderie ospiteranno "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo", un progetto espositivo ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Simona Bartolena insieme a Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

Nella seconda metà dell'Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. Il nome "macchiaioli", usato per la prima volta in senso dispregiativo dagli accademici, viene successivamente adottato dal gruppo stesso in quanto incarna perfettamente la filosofia delle loro opere.
Obiettivo della mostra è quello di indagare i protagonisti e l'evoluzione di questo importante movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. Il punto di vista adottato racconta nello stesso tempo l'importanza storico artistica del movimento, i suoi rapporti con la scena francese, le novità tecniche introdotte dai pittori del gruppo, ma anche la quotidianità della vita al Michelangelo, seguendo il filo dei racconti, degli scritti, delle lettere lasciate dai protagonisti. Un modo di narrare la vicenda poco consueto, che appassionerà anche il pubblico meno esperto.

Nel percorso di mostra verranno sottolineati anche i numerosi punti di contatto con la realtà artistica europea, in particolare quella francese, e con quella del resto della penisola, in quel periodo in fase di unificazione. Tra il ricordo di uno scherzo goliardico e l'emozione della scoperta di un'opera di Degas, tra l'esperienza a Barbizon e un pomeriggio a Montemurlo, si dipana un racconto che farà rivivere un ventennio d'oro dell'arte italiana.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi - Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d'arte Moderna di Milano, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e molti altri - e collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega, Adriano Cecioni, Vito d'Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

Un racconto suggestivo porterà il visitatore a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. La mostra si concluderà con le nuove generazioni che frequentarono il Michelangelo negli anni successivi a quelli vissuti dal gruppo storico, indagando il Caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all'eredità della macchia con opere di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini.
Le sezioni della mostra non presenteranno quindi solo la pittura di macchia, ma offriranno uno sguardo più ampio sulla straordinaria rivoluzione artistica che ha preso avvio tra i tavoli di questo celebre caffè fiorentino. 


Per tutta la durata dell'esposizione una serie di attività didattiche e visite guidate gratuite per bambini e adulti permetteranno di approfondire le tematiche e le opere esposte nelle sale delle Scuderie del Castello Visconteo.


Titolo
I Macchiaoli
Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo

Date
19 settembre  20 dicembre 2015

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35
27100 Pavia

Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00 – 19.00
Mercoledì: 10.00 – 22.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un'ora prima)


Biglietti
Intero: 12,00 euro
Ridotto: 10,00 euro
Audioguida inclusa nel prezzo
Scuole: 5,00 euro




Informazioni e prenotazioni
www.scuderiepavia.com | info@scuderiepavia.com
Tel: +39 0382 33676


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www.CorrieredelWeb.it

lunedì 26 ottobre 2015

MOO_11: Laura Guerinoni _ Trama | 30.10.2015


 _11
Laura Guerinoni
Trama

inaugurazione venerdì 30 ottobre ore 19.00

bozzolo | fibra di canapa | una specie di mollusco |  una materia organica, viva | anni 50 | tra ferrara e bologna | tradizione | mi sono trasferita in campagna | bacchetta da batterista, da metallaro | uncinetto molto grande | forte odore | uso del telaio a levette | civiltà contadina | non sono ancora terminati | mi piace e non mi piace | arte tessile | tecnica e perfezione | quando arriva l'errore | il mio concetto di opera d'arte | un libro cucito | non è la precisione che mi interessa | fotografie di famiglia | molto impersonali | da un passaggio all'altro | monotipo su stoffa | il punto particolare di memoria | tecnica cartografica | telefono senza fili | lo scarto di traduzione | quando uno racconta delle storie | rimuginare, pensare... mentre uno fa | cucire | la lentezza | il lavoro cresce | un ricordo, che poi si ramifica | emozione mia | va toccata | idea di pioggia | qualcosa di naturale | sono leggeri da soli | attira gli insetti | cellula | una sorta di tappeto | un guscio rimasto vuoto | mi conteneva dentro | tracce di papavero | ciò che rimane | molto rosso | lacrima | 3x5 | a forma di goccia | pensavo più di la | denti di cane | corde delle barche | avrei bisogno di una mano | femmina | 24 dicembre | preciso | promemoria | fragilità periferica | bergamo è perfetta | quasi svizzera | la periferia in | un bel quadro | ci pensiamo in questi giorni | quanto e come |

Conversazione _11 del 21/10/2015
Carolina Chiti, Lisa Da Rold, Federica Fiumelli, Luca Gambacorti, Laura Guerinoni

MOO
Via San Giorgio 9A
Prato

MICHELANGELO MUGNANO E I SUOI SOGNI: DA TRANI A VICOLO SCURONE


MOSTRA DI PITTURA ANTOLOGICA

"MICHELANGELO MUGNANO E I SUOI SOGNI: DA TRANI A VICOLO SCURONE"

05 Novembre – 30 Novembre 2015

PALAZZO DEL SENATO – SALA PAGANINI – MILANO

VERNISSAGE : giovedì 5 novembre 2015- Palazzo del Senato – Sala Paganini –buffet con prelibatezze pugliesi



La funzione magica del caso non è una scoperta recente: già i Dadaisti e i Surrealisti ne hanno esaltato la portata e definito il meccanismo come veicolo privilegiato e generativo per la creazione artistica. Per Michelangelo Mugnano il concetto assume apparentemente un’accezione più simile all’uso per noi abituale: le sue 80 tele sono state infatti ritrovate -in modo del tutto inaspettato- dal figlio Domenico, che ignorava l’entità di tale attività paterna; la felice scoperta è stata quindi un avvenimento fortuito, imprevisto ed imprevedibile, davvero casuale.

Secondo Leonardo da Vinci, i gesti delle persone esprimono “i moti dell’animo”, i sentimenti interiori e le passioni: nella pittura di Michelangelo Mugnano, il gesto espressivo rievoca i luoghi della memoria, un vissuto complesso fatto di immagini luminose ma anche momenti di dolore, vissuti sempre con consapevole decoro.

INGRESSO GRATUITO

SIYO INTERNET : WWW.MUGNANOARTE.COM

sabato 24 ottobre 2015

Mostra "Mariarosaria Stigliano | Come quando fuori piove"

MARIAROSARIA STIGLIANO
come quando fuori piove
a cura di Francesco Ciaffi

INAUGURAZIONE SABATO 31 OTTOBRE ORE 17



Sabato 31 ottobre 2015 alle 17, presso la galleria d’arte Edarcom Europa in via Macedonia 12/16 a Roma, sarà inaugurata la mostra personale “Come quando fuori piove” dell’artista Mariarosaria Stigliano, giovane pittrice tarantina.

Come ha scritto Daniela Madonna, nello scritto pubblicato in catalogo, “I soggetti prescelti nella rappresentazione sono ambienti urbani captati in viaggio e quindi trasfusi in emozioni cromatiche nobili e musicali: l’oro ed il blu costituiscono la sinfonia di fondo in cui si inseriscono le note armoniche delle altre tinte. Il viaggio di cui si parla, vero o immaginario che sia, racconta storie notturne e giorni accarezzati dal vento, sguardi fugaci e riflessioni alla finestra. Calma, raccoglimento e curiosità emergono dalle tele, insieme ad una percezione del passaggio temporale carica di attese e possibilità”.

Sempre in catalogo, in una affettuosa testimonianza, Ennio Calabria osserva che “Negli ultimi anni gran parte delle opere di Mariarosaria sono state rappresentazione di quell'attimo successivo al presente. Le ombre corrono veloci mentre restano ferme, si fermano per l'imperativo del tempo che si ferma sprofondando nel ricordo dell'ultimo impulso di un presente passato, il cui sogno è ora consistente nel dinamico fremito delle umide ombre di Mariarosaria. Le ombre si addensano come esclamative domande che, provenienti  dall'atemporalità, irrompono nel tempo presente della nostra attenzione. Si rappresentano in una forma umana senza appartenenze sociali, ma come forte e inquietante immagine della precarietà umana che galleggia nel non senso.

Tra le mostre personali più recenti meritano una particolare segnalazione: Lezioni di Volo presso il Castello Neuhaus di Wolfsburg in Germania nel 2014, Music box presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bogotà in Colombia nel 2012 e nello stesso anno Fabbrica città presso il Castello Aragonese di Taranto. Nel 2015 è stata invitata a partecipare all’International Bursa Festival in Turchia e alla XIV edizione del Premio Vasto. Hanno ospitato le sue opere, in prestigiosi eventi espositivi di carattere collettivo, i Musei di San Salvatore in Lauro di Roma (2009), La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2011), il Museo Venanzo Crocetti di Roma (2011) ed il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma (2013).
La mostra, curata da Francesco Ciaffi, sarà visibile fino al 15 novembre ed è accompagnata da un accurato catalogo edito dalla galleria Edarcom Europa.


INFORMAZIONI

MOSTRA: Mariarosaria Stigliano | Come quando fuori piove

INAUGURAZIONE: Sabato 31 ottobre ore 17-21
PERIODO: 31 ottobre 15 novembre 2015
ORGANIZZAZIONE: Galleria Edarcom Europa
INDIRIZZO: Via Macedonia, 12/16
ORARIO: Fino a Natale tutti i giorni domenica compresa 10,30/13,00 – 15,30/19,30

INFO: 06.7802620 - www.edarcom.it

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