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sabato 28 marzo 2015

INAUGURAZIONE "SANTI ALCHEMICI" mostra di Luigi Di Gangi mercoledì 1 aprile h.19



βιοτος Cultura

è lieta di invitarVi
mercoledì 1 aprile dalle ore 19.00
presso gli spazi del
Centro Culturale Biotos
(via XII gennaio, 2 - Palermo)

al vernissage della mostra



SANTI ALCHEMICI
personale di Luigi Di Gangi
a cura di Marco Pomara



Un progetto espositivo lungo 80 opere, tra quadri e pale, libri e scatole, che propone un suggestivo e sublime percorso iconografico dalle immagini vorticose e quasi ossessive per colori e forza, di ricerca e rievocazioni tra arte e fede nella Sicilia dei suoi Santi.

Vi aspettiamo mercoledì 1 aprile dalle ore 19.00 al Centro Culturale Biotosper brindare con i vini gentilmente offerti per l'occasione da
Villa Scaminaci
cooperativa vitivinicola di Salaparuta e nostro sponsor di cultura.


dal 1° al 18 aprile 2015
Centro Culturale Biotos
(via XII gennaio, 2 - Palermo)



Durante il vernissage sarà possibile degustare i vini offerti dalla cantina Villa Scaminaci.


Un ringraziamento particolare a Simona Stranci
 per il progetto grafico.

La mostra sarà visitabile sino al 18 aprile, da martedì a sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00

(fuori orario
 su appuntamento).


INGRESSO LIBERO


Il progetto...
Santi Alchemici
personale di Luigi Di Gangi
a cura di Marco Pomara
dal 1 al 18 aprile 2015
Inaugurazione: 1 aprile dalle ore 19,00
Finissage: 18 aprile dalle ore 20,00

Dal 1° al 18 aprile, il Centro Culturale Biotos ospita la personale di Luigi Di Gangi dal titolo
"Santi Alchemici", una mostra a cura di Marco Pomara.


L'opera di Luigi Di Gangi è un travagliato collage di una realtà imperitura, che nasce nei ricordi di bambino e si cristallizza nella memoria di un uomo che compone linguaggi e recita universi immaginari da mettere in scena non su palcoscenici nè su tele da dipingere, bensì su materia che si tocca e si vive...

Si tratta di un racconto intenso e colorato, intervallato da segni da cogliere e che alterna alle variopinte figure, testi e tinte grigie, versi e simboli, disegni e forme. Tutti elementi densi di significati, che vengono fuori quasi a proporsi spontaneamente a chi vi si accosta, concedendosi e donandosi al punto da suscitare un "tocco" sui corpi intrecciati delle opere, nel tentativo di percorrere le linee sovrapposte proprie dello schema narrativo pensato e creato dall'artista con colla e ritagli, carta e petali, pigmenti e fango, foto e smalti.


Racconti epici santificano le immagini, e l'immagine dei Santi diventa sacra ma nel contempo profanatrice di icone classiche. O meglio, il classicismo dell'iconografia sacra viene stravolto due volte da Di Gangi: la prima durante la scomposizione, la seconda al culmine della ri-composizione minuziosa e immaginifica! L'immagine è pertanto solo immaginata dall'artista e un istante dopo da egli stesso tradotta in narrazione.


Vecchie tavole di legno o scatole in disuso risorgono e si animano in un ritmo fluente e travolgente sul passamano etereo della geometria nascosta tra le tracce fiere di quei pezzi di storie che un tempo erano destinati a un irriverente oblio.


Le orme del passato si trasformano in emanazioni pulsanti di un flusso di pensiero irrefrenabile, ricorrente nell'opera del Di Gangi, dove ogni atomo si fa testimone eccellente di ciò che è stato, in uno sfondo, a volte sfocato a volte spettacolarmente definito, iconoclastico e mistico.
Esasperazioni di figure affiancate tra loro, fotografie in rilievo che fuoriescono dall'opera, materia che si mischia secondo modalità armoniche e linearità filologica non tradiscono quell'alchimia intravista dallo stesso Di Gangi nel suo percorso esistenziale ed umano che lo ha condotto al cospetto di quei suoi Santi Alchemici oggi in mostra a Palermo, ma prima ancora incrociati in sentieri tormentati della mente e poi incontrati tra le bancarelle delle vie della città o salvati dai cassonetti reduci dei mercati rionali.

Su tutto però regna l'inimmaginabile tessuto alchemico di un passato mai più dimenticato e di contro restituito a noi attraverso la doviziosa e trascendente arte di Luigi Di Gangi.
80 opere diversissime tra loro ma pur sempre con una stessa anima, che conferisce nuova luce alle sale del Biotos, innalzando una tecnica non nuova, ma dall'inedita veste del collage alchemico di Luigi Di Gangi.
Marco Pomara

L'oracolo Palermitano non si può raccontare, lo si può solo "visitare".
La sua MATRICE sta nell'Alchimia, un regno segreto, un percorso sacrificale alla ricerca del "Sè".
La sua MATERIA è fatta di oggetti, di corpi, di scritture e di suoni, di linee, di colori;
una materia PRIMIGENIA che si radica nel profondo.

Un CORPO complesso e intricato che si sviluppa sull'incastro misterioso e affascinante di un percorso tra "razionale-irrazionale", in cui la speranza e l'angoscia, l'incubo e la follia, il piacere e la gioia si mescolano per far emergere l'OPERA... la RISPOSTA... l'ORACOLO.

L'ORACOLO PALERMITANO è l'insieme di MIGLIAIA di FRAMMENTI di carta stampata riesumati da libri, riviste, manifesti, volantini, "santini", depliant, quotidiani, quaderni, diari, vecchie foto e antiche cartoline, lettere e intimi carteggi, mappe ingiallite e soprattutto santi e madonne.
Tutto materiale di risulta, raccolto a Palermo svuotando cantine e soffitte di amici, depredando i maceri della carta o i mercatini rionali dell'usato, cercando tra la monnezza abbondata tra le macerie di una città che si sbriciola e crolla.  

La carta stampata è memoria, cosa viva che cambia colore e invecchia, mantiene i segni del tempo diventando l'hard disk dell'umanità, il mezzo dell'inganno e della propaganda, della parola e della verità, della fede e delle scienze, ma più in generale di tutto lo scibile umano.

L'ORACOLO "si S-COMPONE IN UN NUMERO DI TOT, di cui bisogna solamente deciderne il numero: TOT LIBRI UNICI, TOT POETOGRAFIE, TOT CROMOSFERE, TOT ICONOALCHIMIE".
Luigi Di Gangi



βιοτος Cultura & Eventi
+39 (0)91323805
via XII gennaio, 2 - Palermo
Facebook: Centro Culturale Biotos

A Milano, teatro di eventi, la mostra di Pier Luca Bencini e il Fuori Salone




A Milano, teatro di eventi, la mostra di Pier Luca Bencini e il Fuori Salone

Vernissage Mercoledì 8 aprile dalle ore 18 alle 20

Curatrice della mostra Sabrina Falzone, critico e storico dell'arte
Presso la Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone di Milano - Via G. Pallavicino,29

 
Programmazione nelle sale:

Salone Bernini: "PIER LUCA BENCINI. A CHE LE PAROLE" Personale di pittura con opere di Pier Luca Bencini

Sala Europa: opere in permanenza di Carla Freddi, Joker e Bruno Carati
 
Sale Guttuso e  Mirò: "FUORI SALONE" Mostra Internazionale di Arte Contemporanea con gli artisti Antonella Bucci, Bruno Carati, Marco Ferrari, Osvaldo Mariscotti, Moirym, Paolo Pasini, Francesco Salvia, Edyta Wachowicz

Dall'8 aprile nel salone Bernini della Galleria Sabrina Falzone di Milano si aprirà una grande mostra dedicata ai dipinti di Pier Luca Bencini, "A che le parole",  che consentirà ai visitatori di immergersi in un vero e proprio viaggio di scoperta tra grafiti e spiritualità.

La mostra indaga un'arte intellettuale, arricchita da concitati temi letterari e poetici (come i soggetti danteschi di Paolo e Francesca): il titolo stesso della personale "A che le parole" è anche il titolo di un dipinto di Bencini, ispirato all'omonima poesia.

Tra gli intenti dell'artista vi è la rivalutazione della grafite, la tecnica più antica che l'uomo conosca, alcune delle quali realizzate con le ostriche. 

Le sue grafiti, immerse nella solennità del regno del silenzio, raccontano la Genesi dell'uomo, la nascita, la maternità, la morte, l'eternità dell'anima e i momenti più significativi dell'esistenza umana.

Pier Luca Bencini, medico chirurgo e artista, allievo del pittore statunitense William Congdon, affascinato dai recenti esiti delle correnti americane e sedotto dal cromatismo della pittura toscana, individua un proprio modus operandi dotato di una profonda consapevolezza e di una spiccata cognizione introspettiva. 

Secondo la curatrice Sabrina Falzone l'artista affiderebbe all'impatto materico il torrente emozionale che lo agita e lo ispira; per questi motivi la riflessione troverebbe una sublime traduzione nel contenuto piuttosto che nella forma.

Contestualmente al vernissage della personale, si svolgeranno nelle altre sale percorsi espositivi sotto la supervisione dell'ingegner Giuseppe Di Salvo, che privilegiano il linguaggio artistico contemporaneo in concomitanza del Salone Internazionale del Mobile a Milano. 

Una sezione significativa espositiva è, infatti, dedicata al "Fuori Salone" che ospiterà eccellenti nomi dell'arte internazionale come Osvaldo Mariscotti esponente di un'audace astrazione geometrica, Edyta Wachowicz rappresentante di un preziosismo pittorico al confine tra realtà e sogno, Bruno Carati ideatore di una nuova tecnica esecutiva fondata sul mosaico di frammenti in cartone e Moirym straordinaria interprete di un lirismo luministico.

Nelle sale Guttuso, Mirò ed Europa saranno visionabili anche le opere d'arte eversive di Marco Ferrari, una novità assoluta, le dirompenti sculture di Paolo Pasini di elevata fattura, i particolari scatti fotografici di Antonella Bucci pregni di analogie e i disegni intellettuali di Francesco Salvia dal rilevante gusto umoristico.

Si potranno altresì ammirare gli originali lavori di Carla Freddi, Joker e Bruno Carati, gli autori in permanenza presso la Galleria Sabrina Falzone di Milano.


Dall' 8 aprile al 7 maggio 2015
Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone

Via Giorgio Pallavicino 29
20145 Milano - Italy
Orari di apertura: mar-ven h.16-19; sab.h.10-12
Chiuso il 2 maggio, lunedì e festivi
Ingresso gratuito

www.galleriasabrinafalzone.com

Marc Chagall. Segni e colori dell’anima. Dal 29 marzo in Mostra al MARTE di Cava de' Tirreni

75 opere tratte da noti cicli illustrativi come 
La Bibbia" e "Le Favole" di La Fontaine 
raccontano l'esperienza grafica del Maestro russo


Cava de' Tirreni (Salerno), 28 marzo 2015. È dedicata all’opera grafica di uno dei grandi protagonisti dell’arte del XX secolo la Mostra Marc Chagall. Segni e colori dell’anima in programma al MARTE di Cava de' Tirreni (Salerno) dal 29 marzo al 28 giugno 2015. 
Un'esposizione volta a restituire tutta la poetica del fortunato incontro tra la forza del segno e del colore dell'artista bielorusso con le tecniche della stampa d'arte, tra il simbolismo e gli archetipi del suo vocabolario pittorico con i temi delle favole e del messaggio biblico. 
Affiancata da diverse iniziative collaterali e da un'accurata proposta di visite combinate in itinerari turistici tematici, la Mostra, che gode del patrocinio del Consolato Onorario della Repubblica di Bielorussia a Napoli, della Provincia di Salerno e del Comune di Cava de’ Tirreni, è stata resa possibile grazie al sostegno dei Main Sponsor EAST, Tecnocap, Centro Commerciale Naturale di Cava de’Tirreni e al contributo di Arti Grafiche Boccia e di altri sponsor privati, ed è promossa dal MARTE Mediateca Arte Eventi, centro culturale pulsante votato alla multidisciplinarietàmodello esemplare di recupero e riconversione  di un sito storico in chiave contemporanea.

LE OPERE IN MOSTRA
L'esposizione propone una selezionata scelta di incisioni e litografie realizzate tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta, nel periodo in cui Chagall scopre le potenzialità espressive legate alla valenza del segno, quanto  all’uso del colore, sia della stampa in cavo che di quella in piano, dando vita a pagine di grande intensità dove ingenuità e candore, spiritualità e poesia, vita e morte si intrecciano in un sentimento di stupefacente leggerezza. 
È questo del resto l’aspetto che il percorso della mostra intende restituire. Un’esposizione che trova nel peculiare uso delle tecniche da parte del maestro russo il suo punto di forza. Chagall inventore di forme, ma anche alchimista del colore è quanto lasciano emergere i diversi cicli che compongono la selezione in mostra.  
Affidata alla cura, per la lettura delle opere e l’ordinamento del catalogo, di Ada Patrizia Fiorillo consta di settantacinque opere tratte da noti cicli illustrativi Le anime morteLe Favole di La FontaineLa BibbiaChagall 1957Dessins pour la Bible, cui si affiancano alcune litografie a colori quali Hommage à Marc Chagall del 1969, Chagall monumentale del 1973, Sole e cavallo rosso del 1979 e l’acquaforte La nuit des amoreux a Saint Paul del 1968.
Chagall cominciò ad interessarsi delle tecniche di stampa in cavo, a partire dai primi anni Venti sollecitato dall’editore Paul Cassirer ad illustrare con alcune incisioni il testo autobiografico La mia vita. Il progetto editoriale vedrà la pubblicazione solo alcuni anni dopo. 
Nel mentre sarà Ambroise Vollard  gallerista, mercante d’arte ed insieme editore, convinto sostenitore della stampa d’arte  a spronarlo verso la tecnica dell’acquaforte. 
Nascono tra il 1924 ed il ’25 le illustrazioni per Le anime morte di Gogol’, cui, sempre su commissione di Vollard, faranno seguito, tra il 1928 ed il ’30, le cento acqueforti per Le Favole di La Fontaine e, dal 1931 al ’39, le centocinque illustrazioni per la Bibbia pubblicate, come per Le Favole, solo nella prima metà degli anni Cinquanta dall’editore Tériade. 
È questo il decennio che segna l’avvicinarsi di Chagall alla pratica della litografia grazie all’incontro, nel 1950, con Fernand Mourlot nella cui stamperia parigina realizzerà gran parte degli esemplari eseguiti con tale tecnica della quale diventerà un raffinato cultore. 
È il caso delle tavole del ciclo della Bibbia nei cui “fogli – scrive Ada Patrizia Fiorillo – l’uso dell’acquaforte, corretta anche dall’azione diretta della puntasecca, lo vede attento a calibrare i tratti, dosare i toni per restituire effetti di morbido nero o trame tissulari di linee e punti in cui gravitano i corpi e le cose”, fino a  trasferire nell’esercizio della litografia la forza del colore come avviene per il volume Chagall 1957 con tredici litografie (tra cui La maternità e il centauro 'scelta' come immagine della mostra) e il ciclo Dessins pour la Bible destinato all’edizione speciale, per i numeri “37” e “38”, della parigina rivista “Verve”, apparsa nel 1960. 
Una pratica – annota ancora la Fiorillo – per la quale l’artista recupera “l’esperienza pittorica giocata sulla vitalità dell’inchiostro a tradurre la grana della pietra litografica, le porosità ‘scavate’ dal bagno d’acido sulla superficie. […] Nelle prime è una sinfonia di colori, opposta al monocromatismo  adottato  con  forte  valore  simbolico nei dipinti degli stessi anni, a fare emergere temi da sempre a lui cari, l’amore, la famiglia, la religione, il mistero stesso della vita, espressi attraverso la forza di simboli. 
Diversamente accade per Dessins pour la Bible, nelle quali l’artista torna a confrontarsi con i soggetti del suo messaggio biblico, con la dimensione di una spiritualità che lo avrebbe accompagnato fino agli ultimi giorni della sua vita”. 
Un percorso di opere di notevole seduzione dalle quali emerge la forza di un immaginario senza limiti. A far da breccia nel percorso della mostra il tracciato 'Omaggio a Chagall' con opere ceramiche di Maria Giovanna Benincasa, Enzo Bianco, Enzo Caruso, Antonio D'Acunto, Nello Ferrigno, Lucio Liguori, Adriana Sgobba. 

INFO UTILI
Dopo il vernissage fissato per sabato 28 marzo, la Mostra sarà visitabile a partire da domenica 29 marzo tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle ore  10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 21. 
Il costo del biglietto è di € 6,00, ridotto € 4,00. Diversi i pacchetti agevolati previsti.  
Visite guidate su prenotazione. Tra le iniziative collaterali in programma, visite teatralizzata per grandi e piccini con la lettura delle fiabe di La Fontaine e performance di teatro e musica, idealmente legate alla vita dell'artista.  

Informazioni e prenotazioni: 089 9485395 - 333 6597109. 
Il MARTE è in corso Umberto I, 137  84013 Cava de' Tirreni (SA).

Arti Grafiche Boccia sponsor della mostra di Chagall al Marte di Cava dei Tirreni

Si conferma l'impegno dell'azienda a sostegno dell'arte 

 

L'opera grafica e le litografie di Marc Chagall, uno dei grandi protagonisti dell'arte del XX secolo, e la potenzialità e la precisione delle macchine da stampa di Arti Grafiche Boccia: nasce da questo punto d'incontro la sponsorizzazione dell'azienda salernitana alla grande Mostra "Marc Chagall. Segni e colori dell'anima" che sarà inaugurata  al MARTE di Cava dei Tirreni domani 28 marzo alle 18.  

 

Continua così l'impegno dell'azienda a sostegno della cultura e dell'arte così come già avviene con il Teatro San Carlo di Napoli, il Festival del Cinema di Roma e il Festival Salerno Letteratura.


L'azienda ha anche promosso il meglio dell'innovazione espressiva affidandosi a INWARD, l'Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana, per coinvolgere i migliori Street artisti italiani in "Alephactory": un progetto, unico nel suo genere in Europa, nel quale sono state dipinte nove B in una gigantesca opera di più di 450 metri quadri sulla facciata esterna di uno dei nuovi capannoni dello stabilimento.


Un vero e proprio omaggio alla lettera B e alla storia della stampa che ha visto anche l'esecuzione di nove tele realizzate dagli artisti in linea con le realizzazioni sulla facciata, la loro stampa su litografie a tiratura limitata ed una mostra conclusiva al Palazzo Reale di Napoli. 

 

 "Con la Mostra su Chagall – sottolinea l'amministratore delegato di Arti Grafiche Boccia Vincenzo Boccia, – teniamo fede ad un impegno: quello di affiancare i valori del bello, della qualità, dell'eccellenza, in una concezione del nostro ruolo che travalichi un ambito esclusivamente operativo per estendersi a criteri di Responsabilità sociale d'impresa. Per noi di Arti Grafiche Boccia, per noi che nella nostra storia abbiamo fatto dell'impresa comunità il modello di riferimento, per noi che abbiamo puntato ai risultati senza mai farli diventare l'obiettivo finale ma piuttosto il mezzo indispensabile per una crescita a vantaggio dell'impresa e del territorio, questo approccio riesce facile. E cercheremo di seguirlo anche in futuro".

 

L'esposizione propone una selezionata scelta di incisioni e litografie realizzate tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta, nel periodo in cui Chagall a Parigi scopre le potenzialità legate alla stampa d'arte.




Arti Grafiche Boccia Spa è una delle industrie leader nel settore a livello continentale. Si caratterizza per la presenza di alcuni dei più innovativi impianti, in alcuni casi prime installazioni in assoluto in Europa.

Arti Grafiche Boccia stampa quotidiani, riviste specializzate, cataloghi, prodotti per la grande distribuzione organizzata, etichette per i comparti dell'agroalimentare, del beverage e del pet food.
L'azienda, fondata negli anni sessanta, è stata sempre all'avanguardia per intuizioni e scelte imprenditoriali.

Attualmente occupa circa 150 addetti.

Oltre alla sede produttiva nell'area industriale di Salerno, Arti Grafiche Boccia è presente nel mercato europeo a Londra, Parigi, Copenaghen, Roma e Milano.

venerdì 27 marzo 2015

Grande mostra > Icone a Volterra. Pier Paolo Pasolini e Terry O'Neill a confronto con Rosso Fiorentino > 3 aprile - 31 dicembre 2015 > Pinacoteca Civica, Volterra


Icone a Volterra
PIER PAOLO PASOLINI E TERRY O'NEILL
A CONFRONTO CON ROSSO FIORENTINO

Pinatocoteca Civica, Volterra
dal 3 aprile al 31 dicembre 2015

 

Due grandi e suggestive esposizione fotografiche stanno per prendere il via a Volterra: il cinema di Pier Paolo Pasolini e le icone pop di Terry O'Neill.
Dal 3 aprile Volterra raddoppia la sua offerta: oltre alla mostra dedicata a Rosso Fiorentino, la splendida città toscana diventa teatro anche della grande fotografia internazionale.

Due grandi artisti, molto diversi tra loro, a volte addirittura opposti nel linguaggio, ma che trovano un comune denominatore nell'aver rappresentato e nell'essere diventati essi stessi delle icone.   Ieri come oggi, Rosso Fiorentino come Pierpaolo Pasolini e Terry O'Neill.

Alla Pinacoteca Civica di Volterra, i maestri convivono e dialogano tra loro: da una parte Pier Paolo Pasolini, regista e poeta nel cui pensiero dominano i corpi e i luoghi del mondo popolare; dall'altra Terry O'Neill, uno dei più grandi fotografi del '900, che attraverso il suo obiettivo ha immortalato le grandi star dagli anni '60 in poi.

Le due esposizioni, che si inseriscono nel ciclo del grande evento 2014 - 2015 "Rosso Fiorentino. Rosso Vivo. ", sono promosse dal Comune di Volterra, prodotte ed organizzate da Arthemisia Group, e realizzate con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e sponsorizzate da di Generali Italia.


Pier Paolo Pasolini: il cinema in forma di poesia
dal 3 aprile al 31 dicembre 2015
Pinacoteca Civica, Volterra
A cura di Sergio Anelli


La drammatica fisicità delle immagini di scena di Pasolini, da "Vita violenta" a "Accattone", fino alle immagini fantastiche e tragicamente colorate di "Salò o le 120 giornate di Sodoma." Decine di fotografie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino verranno esposte presso gli spazi della Pinacoteca Civica e racconteranno il genio del grande artista, scomparso nel 1975. E il legame con Rosso Fiorentino è immediato, se si pensa che nei suoi film il ciclo del Cristo (a metà degli anni '60) prende vita dalla suggestione che la deposizione di Rosso Fiorentino operò su di lui. Il manierismo coloristico di Rosso nell'invenzione spaziale della deposizione di Volterra, come la luce di pastelli variegati nella tavola sullo stesso tema del Pontormo di Firenze, suggerì a Pasolini la contrapposizione tra il calvario stilizzato degli altari e della religione ufficiale e la vera sofferenza in bianco e nero di Stracci, il ladrone buono de "La ricotta", che muore sulla croce.
La mostra, attraverso una significativa e preziosa sequenza di fotografie di scena, compenetrate con un testo di indagine interiore sul regista, si articola poi sui vari momenti della vita e della poetica filmica di Pasolini. La rassegna scopre e ricostruisce, con analisi appassionata, il tormentato percorso dell'avventura unica e premonitrice dello scrittore: dall'immersione nella realtà delle borgate alla rivisitazione dei classici e, in ultimo, all'urlo disperato nella violenta e crudele allegoria di "Salò."  
In queste straordinarie fotografie di scena, si può sentire la forza della poetica pasoliniana, che racconta del sottoproletariato e della contrapposizione al mondo borghese imperversante all'epoca, nonché del linguaggio usato dal poeta, destinato a fare scuola e a divenire una delle tappe fondamentali della cultura del '900 per il nostro Paese e non solo.
L'esposizione arriva nell'anno del quarantesimo anniversario della scomparsa di Pasolini e ne celebra il genio in spazi suggestivi e unici come quelli della Pinacoteca che ospita il capolavoro di Rosso Fiorentino.



Terry O'Neill
Pop Icons
dal 3 aprile al 31 dicembre 2015
Pinacoteca Civica, Volterra
A cura di Cristina Carillo de Albornoz

Terry O'Neill, in un diverso spazio temporale e con mezzi diversi, esprime al pari di Rosso Fiorentino un temperamento, forte e unico.
O'Neill come Rosso è stato pioniere - non seguendo le tracce di nessuno dei suoi maestri - di uno stile nuovo e all'avanguardia, carico di forza interiore e potere emozionale. Entrambi gli artisti hanno creato la loro arte seguendo lo spirito dei loro tempi: irrequieti e tormentati per Rosso Fiorentino, rivoluzionari per Terry O'Neill.
Curata da Cristina Carillo de Albornoz, la retrospettiva dedicata a Terry O'Neill, contiene alcuni dei suoi lavori più celebri: 47 ritratti che documentano i momenti più intimi e naturali delle icone del pop degli ultimi 40 anni.
 "Ho avuto fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto: la Londra degli anni 60.  Avevi l'impressione che ogni giorno succedesse qualcosa di rivoluzionario" racconta Terry O'Neill.


Tutti autori di quelle fotografie che hanno immortalato la "Swinging London" di quegli anni.
I suoi archivi, recentemente riordinati, rivelano la sua visione poetica della bellezza e del mito degli anni '60 e '70.
I suoi scatti più belli sono spesso rubati dietro le quinte di set cinematografici e concerti, momenti informali nei quali i soggetti potevano sentirsi liberi di essere se stessi.
O'Neill entra letteralmente a far parte delle loro vite, trascorrendo con loro intere giornate in piena sintonia con il clima rilassato e disinvolto dell'epoca.
La sua grande abilità nel gestire le pubbliche relazioni in rapporto allo star system insieme alla capacità di essere per i suoi soggetti un osservatore discreto, gli ha permesso di illustrare il successo dalla A alla Z.
L'uso della più leggera e maneggevole 35mm, una novità assoluta per l'epoca, lo ha aiutato a rendere il suo stile naturale e inconfondibile.
La mostra è da considerare "sui generis" fin dall'allestimento, che vedrà animarsi lo splendido Chiostro della Pinacoteca di Palazzo Minucci Solaini.

La mostra vede come partner dell'iniziativa Ricola e Trenitalia.


L' ESPOSIZIONE
L'esposizione è promossa dal Comune di Volterra, prodotta ed organizzata da Arthemisia Group, e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e di Generali Assicurazioni.
L'ingresso a entrambe le mostre è compreso nella "Volterra Card", che avrà la validità di 72 ore e consentirà l'ingresso anche alla Pinacoteca Civica, al Museo Etrusco Guarnacci, al Palazzo dei Priori, al Teatro Romano, al Battistero di San Giovanni e all'Ecomuseo dell'Alabastro.
Le opere esposte, provenienti da collezioni pubbliche e private, ruoteranno nel corso dell'anno, alternandosi per rendere l'esposizione dinamica e in continua evoluzione.

BIENNIO ALL'INSEGNA DELLA CULTURA
Rosso Fiorentino. Rosso Vivo.
La Deposizione, la Storia, il '900, il Contemporaneo
A cura di Alberto Bartalini
L' iniziativa, dentro la cui programmazione rientrano le due nuove esposizioni, è il fulcro del programma turistico culturale della Città di Volterra per il biennio 2014/2015: non solo l'esposizione vede l'avvicendamento di opere di molti artisti, ma essa rappresenta altresì l'occasione di promuovere nel mondo, ancora più che in passato, il più grande capolavoro di Giovan Battista di Jacopo, detto Rosso Fiorentino: La Deposizione dalla Croce, definita da Vittorio Sgarbi «l'anima di Volterra». Dipinta nel 1521 per la Cappella della Croce di Giorno presso la Chiesa di San Francesco a Volterra, questo quadro rappresenta un importante momento nella storia dell'arte italiana, quando pittori come il Rosso cercarono di elaborare un nuovo canone pittorico che andasse oltre a quanto era stato raggiunto con il Rinascimento. L'impressionante modernità dell'opera, ne fa indiscutibilmente un capolavoro dell'arte italiana. Il pittore realizza una figurazione naturalistica e contemporaneamente astratta, adattando la luce a quella dell'ambiente per cui era progettato e agli affreschi che lo decoravano


Orari
Gli spazi espositivi sono aperti tutti i giorni nei seguenti orari:
Pinacoteca Civica, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Museo dell'Alabastro, dalle ore 9.30 alle ore 19.00
Palazzo dei Priori, dalle ore 10.30 alle ore 17.30
Museo Guarnacci, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Teatro Romano, dalle ore 10.30 alle ore17.30
Battistero di San Giovanni, dalle ore 10.00 alle ore 18.00

Biglietti
Intero € 14,00
Ridotto € 12,00
Gruppi € 10,00
Scuole € 6,00
Famiglia € 20,00

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