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giovedì 19 febbraio 2015

Atipografia annuncia la prestigiosa mostra FIORI VIOLENTI: Fototropismo verso la forma di Mattia Bosco, 21/3-23/5




FIORI VIOLENTI: FOTOTROPISMO VERSO LA FORMA

di
Mattia Bosco


21 marzo – 23 maggio 2015

Atipografia, Arzignano VI
Piazza Campo Marzio, 26

La programmazione di Atipografia, all'insegna del "non visibile", prosegue da sabato 21 marzo con l'inaugurazione della mostra "Fiori violenti: fototropismo verso la forma" di Mattia Bosco.

Dopo Tunnel City, di Andrea Bianconi, e le Coordinate Invisibili, tracciate da Carlo Bernardini negli spazi del nuovo centro per l'arte contemporanea, ricavato da un'antica e affascinante tipografia di fine Ottocento, nel centro di Arzignano, Mattia Bosco sonderà, con la propria esperienza e sensibilità, il tema scelto dai due fondatori Elena Dal Molin e Andrea Bianconi, come linea guida di questa prima stagione.

La mostra scultorea, a cura di Elena Dal Molin, nasce da un'operazione di recupero di alberi abbattuti all'interno del territorio del Comune di Arzignano, già sostenitore di Atipografia. Un progetto espositivo che si inserisce perfettamente nel solco tracciato dalle mostre che lo hanno preceduto e che si sono sempre distinte per il loro carattere site specific.  

Atipografia, infatti, è un vero e proprio laboratorio, che si pone come stimolo e sfida per l'artista.
Mattia Bosco si cimenterà con i grandi temi della forma e della materia, assoluti protagonisti di questa mostra, nel tentativo di riscontrare una continuità o un contrasto tra la tangibilità delle cose e la nostra stessa corporeità.

Il materiale principe di questa avvolgente installazione site specific, sarà il legno.

Una foresta di tronchi e fusti, che paiono quasi resti di un colonnato greco, come evocato da Disordine corinzio, una delle opere del percorso, andrà a ricreare all'interno delle antiche sale della tipografia una cattedrale di ossa vegetali, così come le intende Mattia Bosco, "ultimi fiori" che si dischiudono con un gesto violento, quello dello spezzare, mostrando tutto il proprio intimo mistero fatto di luce accumulata da queste travi nel corso degli anni. 

Le linee spezzate e chiuse formano dei triangoli, un simbolo sacro nato da un atto di forza compiuto dall'artista sul legno stesso, liberando la luminosità in esso contenuta e svelando così il "non visibile", la vita che si cela all'interno degli alberi.

Come ben ci ricorda Mattia Bosco <<Gli alberi seguono una legge precisa secondo la quale si sviluppano in infiniti modi, ma tutti sono ancorati al suolo, non si può dare un albero senza radici, l'albero è sviluppo verticale a partire da un punto, non può muoversi da lì se non ramificandosi, bilanciando i rami che cercano la luce con quelli che sono nel buio della terra>>.

Questo fenomeno è descritto dalla scienza proprio come "Fototropismo" che, prendendo in prestito le parole del grande matematico, filosofo e scienziato Charles Sanders Peirce, si può poeticamente riassumere come <<un ultimo slancio del legno, come materia viva, slancio cui corrisponde l'uomo con il suo fototropismo verso la verità>>, un istinto innato dunque, che coinvolge anche la natura umana.

Quattro sono le giovani voci di spicco del panorama letterario che sono state invitate dalla curatrice Elena Dal Molin a raccontare le opere di Mattia Bosco: Benedetta Tobagi, giornalista, scrittrice e membro del CdA Rai, Orazio Labbate, autore di Lo Scuru, candidato al Premio Campiello 2015, Maurizio Torchio, autore del romanzo Cattivi, e Alcide Pierantozzi, già autore di Uno in diviso, L'uomo e il suo amore e, prossimamente, in uscita con Tutte le strade portano a noi.

Insieme a loro, l'ormai preziosa e amichevole presenza del critico Luigi Meneghelli che, anche in quest'occasione, porterà un proprio contributo alla lettura delle opere di Bosco.

L'evento espositivo sarà inoltre occasione per presentare un progetto di intervento permanente, pensato ad hoc per la struttura della sede di Atipografia,  per cui l'artista ha scelto di utilizzare un altro pregiatissimo elemento naturale: il marmo. Questa pietra andrà, infatti, a modificare l'ampia terrazza della sede di Atipografia attraverso un lavoro di work in progress che si svilupperà durante tutto il periodo della mostra e oltre, per il quale l'Associazione sta attualmente raccogliendo fondi.

Se per Brancusi "la scultura è acqua", per Mattia Bosco il gesto compiuto dall'artista che lavora la materia assume anche una fondamentale e imprescindibile componente temporale.

La pietra, che conserva su di sé il passaggio di ogni singolo istante, si rivela agli occhi dell'artista come "tempo allo stato solido", un libro dalle pagine sedimentate.
Secondo l'artista la scultura diventa dunque <<un modo di affrontare questa chiusura, di dissigillare il mondo, di scalfire la sua carne, di tentare una riscrittura là dove non possiamo leggere. Si scrive per cercare di leggere, di decifrare>>.

Ed ecco che il tempo dell'uomo scultore si sovrascrive a quello della pietra, che lo accoglie, conservando però intatta dentro di sé la memoria storica del mondo: <<Il tempo passato, il tempo presente, il tempo futuro: la pietra, l'uomo, il robot. Questi sono gli scalpelli che uso>>.

L'opera proposta da Bosco, dunque, vuole proprio insistere su questo paragone tra gesto dello scultore e movimento dell'acqua che lambisce la pietra: come quest'ultima imprime ad essa la sua forma eterna, mantenendo così la propria presenza anche quando sarà completamente evaporata, così il segno di ciò che ha lavorato, come l'acqua, sarà sempre visibile, anche in assenza di chi l'ha compiuto.

L'artista milanese, inoltre, sarà prossimamente protagonista di un grande appuntamento di rilievo che lo vedrà impegnato a Basilea, al Museo Tinguely, in occasione di Art Basel, per un progetto a quattro mani con Aaron Mirza, vincitore del Leone d'Argento alla 54. Biennale di Venezia.

BIOGRAFIA ARTISTA:

Nato nel 1976 a Milano in una famiglia di pittori, Mattia Bosco arriva alla Scultura in seguito a un corso di studi in Filosofia.
Nella sua pratica scultorea parte da una considerazione della materia come già portatrice di forme e di possibilità. La forma diventa un'occasione di ripensare le potenzialità di un materiale, sia che si ponga in continuità o in contrasto rispetto ad esso. Allo stesso modo la scultura è occasione per ripensare il nostro rapporto con le cose e con la nostra corporeità stessa.

Solo shows

2013
- Limewharf, Vyner Street, London e2 9dj
- Triennale Design Museum, Milano

2012
- "New Sculptures" - Galleria Federico Luger, Milano

2008
- "L'albero della vita eterna" - Art Box, Milano
- "Il tempio è di chi lo abita" – Crocifissione - Museo Diocesano, Milano

2007
- "Il tempio è di chi lo abita" – Crocifissione - Chiesa di S. Stefano, Milano
- "Le vene del mondo" - Via Dante-Largo Cairoli, Milano; Campo S. Stefano, Venezia
Entrata dei giardini dell'arsenale, Venezia

Group shows

2014
- Database 2014, Museo del Marmo, Carrara
- 15° Premio Cairo, Museo della Permanente, Milano
- "The inner outside (bivouacs)"  - Nuovo spazio di Casso – Dolomiti Contemporanee, Casso
- "Il collasso dell'entropia" - Museo d'arte contemporanea di Lissone, Lissone

2012
- Liberi tutti!, Cantieri Culturali ex Macelli, Prato

2011
- RUN N°3, Galleria Room, Milano

2010
- "Quali cose siamo", Triennale Design Museum, Milano

2009
- "Anzitempo" - 2134 NW Miami Court, Wynwood Arts Disrtict, Miami FL
- "Sculture nella città"- Società per le Belle Arti ed esposizione Permanente, Milano

2007
- "Lincanto dell'illusione"- Giardino Argelati 47, Milano

2005
- "Art of Italian Design- Megaron Plus Museum,  Athens

Awards

2012- Premio Fondazione Henraux- secondo classificato ex aequo.
2007- "La Musa Agreste"- primo premio.


INFORMAZIONI UTILI

Inaugurazione: sabato 21 marzo, ore 18.30 - 22.00

MATTIA BOSCO | Fiori violenti: fototropismo verso la forma

Atipografia Associazione Culturale
Arzignano (VI)
Piazza Campo Marzio, 26

Mostra temporanea: dal 21/03 al 23/05

Orari di apertura: da mercoledì a domenica - dalle 15 alle 20
lunedì e martedì su appuntamento. Ingresso con tessera associativa con validità annuale al costo 5 euro.

Con il patrocinio di: Comune di Arzignano


Info e contatti:
facebook: Atipografia

ULTIMI GIORNI > ESCHER > APERTURA STRAORDINARIA FINO A MEZZANOTTE > fino a domenica 22 febbraio, Chiostro del Bramante, Roma

Visitata da oltre 200.000 persone e con più di 1500 gruppi prenotati, la mostra "Escher" entra nell'ultima settimana di apertura.

Fino a domenica 22 febbraio
la mostra prolunga eccezionalmente gli orari e sarà visitabile tutti i giorni fino a mezzanotte
(ultimo ingresso ore 23.00)

Escher
a cura di Marco Bussagli
fino al 22 febbraio 2015
Chiostro del Bramante, Roma

Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, litografia, 31x21,3 cm – M.C. Escher Foundation,  All M.C. Escher works © 2014 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com 

Ultimissimi giorni della mostra "Escher" che da lunedì 16 a domenica 22 febbraio prolunga gli orari di apertura permettendo al pubblico di visitare la mostra fino alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00)

Con oltre 200.000 visitatori e con più di 1500 gruppi prenotati, la mostra dedicata al genio olandese conferma il suo grande successo e si appresta ad approdare a Bologna, nelle sale di Palazzo Albergati, dal 12 Marzo al 19 Luglio 2015.

Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Atro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea) al Chiostro del Bramante, sarà possibile ancora per l'ultima settimana visitare la grande mostra antologica interamente dedicata all'artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l'annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.
Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra Escher vuole sottolineare l'attitudine di questo intellettuale - perché il termine artista, nell'accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato - a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.

Speciali "Visite guidate d'autore" > mostra "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" > Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale





Giorgio de Chirico

e l'oggetto misterioso
Fino al 15 marzo 2015
Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale


Speciali "visite guidate d'autore" gratuite alla scoperta di Giorgio de Chirico



27/02 ore 20.30 > "Lo spazio e il tempo da De Chirico alla fotografia" a cura di Piero Pozzi, fotografo e docente di fotografia presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design.
06/03 ore 20.30 > "Interno metafisico", performance teatrale a cura del Teatro Binario 7 e La Danza Immobile con gli allievi under 18 de La Scuola Delle Arti.
13/03 ore 20.30 > "Nel teatro delle Ombre" a cura del Professor Italo Bressan.




Giorgio de Chirico, Tutti e l'oggetto misterioso, 1972


© Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma © Giuseppe Schiavinotto, Roma
......


A partire dal 27 febbraio e per tutti i venerdì fino al 15 marzo 2015, il consueto appuntamento con la visita guidata gratuita alla mostra "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" in corso al Serrone della Villa Reale di Monza, si arricchisce della presenza di ospiti speciali. I singoli visitatori della mostra potranno infatti partecipare ad una speciale "visita guidata d'autore". Tre incontri con personaggi provenienti da contesti diversi per offrire al pubblico diverse chiavi di lettura dell'arte e delle opere di Giorgio de Chirico. Alle visite guidate d'autore si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra, non è necessaria la prenotazione e saranno ammesse al massimo 30 persone in ordine di arrivo a partire dalle ore 20.00.

27/02 ore 20.30 > "Lo spazio e il tempo da De Chirico alla fotografia" a cura di Piero Pozzi, fotografo e docente di fotografia presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design.

06/03 ore 20.30 > "Interno metafisico", performance teatrale a cura del Teatro Binario 7 e La Danza Immobile con gli allievi under 18 de La Scuola Delle Arti.

13/03 ore 20.30 > "Nel teatro delle Ombre" a cura del Professor Italo Bressan

Il primo incontro con Piero Pozzifotografo e docente di fotografia presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design, permetterà di sviluppare una serie di riflessioni sulla traduzione della realtà in immagine operata nella pittura di  Giorgio de Chirico, la sua interpretazione dello spazio in rapporto alla tradizione dello strumento fotografico e al suo uso in ambito artistico/narrativo. Inoltre sarà interessante cercare di comprendere come si configura la dimensione tempo nella pittura meafisica in relazione all'immagine fotografica nelle sue differenti valenze ed aspetti.

Gli allievi under 18 de La Scuola Delle Arti saranno invece i protagonisti del secondo appuntamento. I visitatori potranno assistere ad un'originale performance teatrale: un'improvvisazione guidata al fine di indagare col corpo in azione le opere di Giorgio de Chirico, la metafisica, il misterioso, quello che va oltre un semplice gesto e oltre ogni parola, per scoprirla di nuovo, riscoprirla di nuovo e di nuovo lasciare che cambi forma. 
Giorgio de Chirico sosteneva che "la maggior parte degli uomini che oggi si occupano di teatro pensa sempre a cosa fare e mai a come fare" e che quindi  gli  artisti e gli intellettuali sono vittime di due tremende malattie: la caccia alle idee e la mania dell'intelligenza. Corpo, voce ed emozioni porteranno il pubblico a vivere un nuovo modo di abitare una mostra.

L'ultimo appuntamento con il Professor Italo Bressan affronterà il tema dell'ombra nelle opere del Maestro metafisico. L'ombra quale evocatrice di: memoria, nostalgia, luogo e tempo, magia, mistero, sogno, attesa, sospensione, condizione esistenziale, oppressione, distinzione tra segno e simbolo. Questi sono i concetti chiave che condurranno al racconto nell'opera di Giorgio de Chirico.

Per informazioni
Tel. 039.2312185 / 02 36638600 



La mostra
Dopo uno straordinario lavoro di restauro, le splendide sale della Reggia di Monza sono pronte ad accogliere un ricco programma di attività culturali. Ad inaugurare la stagione delle grandi mostre sarà "Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso" ospitata nel Serrone della Villa Reale dal 27 settembre 2014 fino al 1 febbraio 2015.
La mostra, promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza in collaborazione con il Comune di Monza, è ideata, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

L'esposizione, a cura di Victoria Noel-Johnson con la collaborazione di Simona Bartolena, presenta oltre trenta opere della collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico dagli anni Quaranta fino alla metà degli anni Settanta, con l'obiettivo di illustrare il ruolo che l'oggetto misterioso gioca nella produzione artistica del Maestro.

Il percorso della mostra è iconografico, per meglio approfondire il rapporto del pittore con alcune tematiche della sua ricerca, in particolare con la presenza ricorrente di alcuni oggetti.  
Il microcosmo artistico di Giorgio de Chirico, fatto di visioni, fantasie e ricordi, ci offre un punto di vista inconsueto su oggetti comuni e molto famigliari che pensiamo di conoscere, ma che all'interno dell'opera assumono un significato diverso nel momento in cui vengono combinati tra loro in modo inaspettato o illogico. Il pubblico potrà immergersi nei mondi metafisici del Maestro attraverso straordinarie tele come "Interno metafisico con pere", "Sole sul cavalletto", "La meditazione di Mercurio", "Il poeta e il pittore" e molti altri.

Lungo il percorso espositivo le opere sono accompagnate da video e racconti suggestivi per un'immersione completa nella vita e nell'opera di Giorgio de Chirico. Attraverso i suoi ricordi, le sue fantasie e le sue visioni il pubblico avrà la possibilità di scoprire la straordinaria personalità artistica e umana del Grande Metafisico che ritroviamo in tutti i suoi lavori e che ha avuto un ruolo fondamentale nello scenario artistico internazionale del Novecento.


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Titolo
Giorgio de Chirico e l'oggetto misterioso

Date
27 settembre 2014 – 15 marzo 2015

Sede
Reggia di Monza, Serrone della Villa Reale 
Viale Brianza, 2 - 20090 Monza

Orari
Dal lunedì al giovedì: 10.00-13.00 / 14.00-19.00
Venerdì: 10.00-13.00 / 14.00-22.30
Sabato e domenica 10.00-20.00

Biglietti
Intero: 10,00 euro
Ridotto: 8,00 euro 
Scuole: 5,00 euro
Tariffa famiglia: 7,00 euro a persona (1 o più adulti con almeno un bambino sopra i 6 anni)

Prevendita biglietti

Informazioni
Tel. 039.2312185 / 02 36638600 
Info e prenotazioni scuole e gruppi
Tel. 039.2312185 / 02 36638600 



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