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lunedì 15 dicembre 2014

Sendai City di Marco Bolognesi a Bologna

   
SENDAI CITY
Alla fine del futuro

Secondo Capitolo

di Marco Bolognesi
a cura di Valerio Dehò





17 gennaio – 15 febbraio 2015

ABC

Bologna, Via Alessandrini 11



ABC apre la nuova stagione culturale 2015 con il secondo capitolo dell'esclusiva internazionale di SENDAI CITY. Alla fine del futuro, ultimo progetto di Marco Bolognesi, allestito per il pubblico dal 17 gennaio al 15 febbraio 2015.

La mostra, fortemente voluta da ABC, è un progetto multi articolato a cura di Valerio Dehò, che animerà il calendario dell'art week bolognese con una serie di eventi collaterali che trasporteranno l'universo postmoderno e cyberpunk dell'artista emiliano, da quindici anni attivo tra Londra e l'Italia, in diversi punti nevralgici della città.

Negli ampi spazi della nuova sede, ABC continua così una programmazione degna di una vera e propria fucina culturale, consolidando il percorso iniziato nel 2013 che si muove dall'arte contemporanea al cinema e alla musica, dalla moda alla letteratura. Durante i giorni della mostra i visitatori entreranno fisicamente in SENDAI CITY, città-mondo cyberpunk, exploit di una ricerca decennale di Bolognesi, che nell'oggettivazione di questa visione distopica vuole interrogare lo spettatore e rilanciare un'ipotesi di orizzonte per l'umanità e per quello che ne rimarrà: se, come diceva il motto cyberpunk, "il futuro è già cominciato", se è già qui, "cosa ci resta da immaginare per il futuro? Di quale futuro stiamo parlando?".

Il pubblico entrerà nelle ambientazioni, e incontrerà i personaggi della vita a Sendai in un complesso e interattivo percorso espositivo che va dalla fotografia, al video, dal disegno al collage, dalla performance alla realtà aumentata. Punto centrale della macroinstallazione sarà il grande plastico della città, un'istallazione di 3mx3m costruita utilizzando oggetti di uso comune, materiale di recupero e giocattoli.
Qui reale e virtuale si mescolano e si intersecano grazie all'utilizzo della realtà aumentata, costruendo un doppio piano di immagini: il primo percepibile a occhio nudo, il secondo grazie all'utilizzo di tablet. Due livelli di realtà e percezione che ritroveremo in tutto il racconto del Bomar Universe.

Lungo il percorso si incontrano una nave spaziale – la Skeleton Arcadia, costruita con 300 giocattoli – al cui interno troviamo le immagini panoramiche di Sendai City vista dall'alto, accompagnate dalle musiche di Emanuele De Raymondi, un'installazione di Meccano che proietterà il secondo capitolo del film Blue Unnatural, sculture realizzate con la tecnica del collage e un'estesa e suggestiva serie di disegni a pastelli colorati. Chi governa questo universo? Una serie di fotografie di grandi dimensioni ritraggono i personaggi della Sendai Corporation,  esercito, guardiane della city, spie e sacerdotesse; una panoramica tutta al femminile, tra i livelli della piramide di comando della multinazionale Sendai che presenta le tribù e i corpi d'armata che la costituiscono.

Tra gli appuntamenti collaterali alla mostra spiccano il party People of Sendai City, che nella serata di venerdì 23 gennaio scalderà il weekend dell'arte contemporanea con una festa a tema all'insegna del blu, colore dominante e, venerdì 6 febbraio, l'anteprima nazionale, presso la Cineteca di Bologna, dei primi due capitoli di Blue Unnatural, introdotta per l'occasione dall'autore, regista e giornalista Carlo Lucarelli.

Blue Unnatural, insieme di tre capitoli, è il racconto in cui si ritrovano i personaggi di questa produzione: donne, mutanti, robot, e cyborg; ma il vero cuore dell'opera rimane la città, con il suo aspetto fantascientifico e cyberpunk, la sua forma architettonica modulare e la struttura a rete, dove la mescolanza di razze, linguaggi e tipologie di esseri raccontano il potere della tecnologia e dell'informazione, la globalizzazione e il passaggio dalla nozione di post-umano a quella di post-mutante. Per la realizzazione di Blue Unnatural Bolognesi ha tratto ispirazione anche dal maestro di genere Antonio Margheriti.

Quindici anni di ricerca artistica che hanno rappresentato il viaggio di Bolognesi verso Sendai City saranno inoltre oggetto di approfondimento in uno speciale di SKY Arte.

Accompagnerà la mostra un volume NFC edizioni con intervista di Valerio Dehò a Marco Bolognesi e interventi di Massimo Sgroi, Roberto Terrosi, Pierluigi Molteni e Nicola Dusi.


Classe 1974, Marco Bolognesi nasce a Bologna, dove fin da ragazzo entra in contatto con personaggi del mondo dell'arte come Elvio Mainardi, Alberto Sughi, Guido Crepax e Roberto Roversi. Bolognesi si dedica al disegno, poi al cinema, realizzando opere video per la RAI che presenterà al Giffoni Film festival e alla Biennale di Venezia nel 1994 e nel 1996. Il 2002 è l'anno del cambiamento, si trasferisce a Londra, realizza la sua prima personale, Woodland (2005), alla Cyntia Corbett Gallery. E' un periodo intenso quello di Londra, in cui Bolognesi si ritrova a lavorare ai 3 Mills Studio. Lavora con il collage, il disegno, la fotografia di moda, ma capisce che dove diventare "il migliore in qualche segmento". Nel 2003 conosce Carlo Lucarelli, al quale dice "ho un mondo da proporti". Nel 2009 Einaudi pubblica Protocollo, capitoli di un universo a cui Bolognesi inizia a pensare, e su cui Lucarelli scrive un racconto, un mondo cyber-punk in cui "vedi una realtà che non c'è", una visione che nasce da elementi autobiografici "essendo monocolo vedo in modo diverso dal tuo". Nel 2011 partecipa alla collettiva londinese What made us famous a fianco di artisti quali Damien Hirst, Helmut Newton, Sarah Lucas. Nel maggio 2012 il Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia presenta il suo ultimo lavoro Humanescape, in cui si avvale della collaborazione di artisti internazionali come Bruce Sterling e Jasmina Tešanovic. La sua ultima mostra è L'Orlando Furioso: Incantamenti, passioni e follie a cura di Sandro Parmiggiani, presso Palazzo Magnani, a Reggio Emilia.


informazioni utili

Titolo Mostra: SENDAI CITY. Alla fine del futuro – Secondo Capitolo di Marco Bolognesi

A cura di: Valerio Dehò

Conferenza stampa e preview: Venerdì 16 gennaio, ore 11.00

Data inaugurazione: Sabato 17 gennaio 2015, ore 18.00

Sede espositiva: ABC, Via Alessandrini 11 – Bologna

Periodo di apertura al pubblico: 17 gennaio  / 15 febbraio 2015

Orario di apertura: dal martedì al sabato - dalle 17.30 alle 19.30 / Domenica e lunedì chiuso

Ingresso: gratuito

Contatti per il pubblico:
abc.bo@libero.it  Tel: 320 918 83 04

Link utili


Promotore: ABC


Catalogo: a cura di NFC edizioni con intervista di Valerio Dehò a Marco Bolognesi e interventi di Massimo Sgroi, Roberto Terrosi, Pierluigi Molteni e Nicola Dusi.
49 €

domenica 14 dicembre 2014

Mostra A-tra-verso alla Galleria della Biblioteca Provinciale. Lecce, 19 dicembre


Axa Cultura e Salentoweb.tv


presentano


venerdì 19 dicembre alle ore 18,00


la mostra d'arte


A-TRA-VERSO

di Roberto Bergamo

a cura di Monica Taveri


Introduzione critica di Glauco Lendaro Camiless

intervengono

Claudio Martino e Ambra Biscuso

con la partecipazione di Claudio Delli Santi (Direttore Accademia Belle Arti di Lecce)



Galleria della Biblioteca Provinciale (ex Convitto Palmieri)

P. tta Carducci – Lecce


Roberto Bergamo con la sua rassegna A-TRA-VERSO ci introduce in un mondo fatto di forma e sostanza, quello del Libro d'artista, dove le parole diventano veicoli di fantasia e le immagini spunti di riflessioni atemporali, dove la percezione, passando attraverso tutti e cinque i sensi, viene stimolata attraverso l'infinita tipologia dei materiali utilizzati tradotti in inesauribile varietà di struttura in Libro Unique. Un'opera d'arte che ha come punto focale la possibilità e la necessità di essere toccata, rompendo così quel divieto che è invece regola fondamentale nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Bergamo ripete spesso "si dice che il libro del futuro è internet ma si tratta di due fenomeni ben diversi. Anzitutto chi ha conosciuto il fascino della carta, il suo odore e la sua matericità, tornerà sempre a desiderarla, sempre più spesso andrà in crisi di astinenza. E quando le case editrici cesseranno di stampare libri, li cercheremo di contrabbando, semineremo semi-libri in cortile e sulle terrazze, li faremo in casa secondo antiche ricette, alleveremo libri ruspanti, libri clonati con o senza autorizzazione ministeriale. (…)". L'artista Roberto Bergamo difende da sempre la sua fascinazione per i libri che come lui stesso afferma "forse prima ancora di imparare a leggere, erano scrigni di tesori, catene d'oro che (da stella a stella, direbbe Rimbaud) legavano insieme mille universi. Mille universi più uno. Il mio."



Associazione Socio Artistico Culturale "Le Ali di Pandora"

Sede op.: Centro Polifunzionale V.le G. Paolo II ang. Via Pistoia, 9 – Lecce

tel. 339.5607242 – 347.0851926

e-mail: lealidipandora@libero.it- www.lealidipandora.com

blog.libero.it/lealidipandora - fb: leali.dipandora


sabato 13 dicembre 2014

'CASUALI DEVOZIONI'. Templum Pacis al Terminillo. Domenica 21 dicembre 2014

CASUALI DEVOZIONI

Progetto d'arte contemporanea 
per il Templum Pacis al Terminillo

Vernissage 
domenica 21 dicembre 2014
ore 15.30

Proseguendo idealmente 'Un senso di utile ordine', il progetto internazionale realizzato a Rivodutri lo scorso anno e nato dalla volontà di valorizzare il territorio attraverso l'arte contemporanea, il Templum Pacis  al Terminillo inaugura domenica 21 dicembre 2014, dalle ore 15.30, la mostra 'Casuali devozioni', a cura di Luca Arnaudo, Manuela Marinelli e Barbara Pavan, con il patrocinio del Comune di Rieti e del Comune di Rivodutri.

'Il titolo della mostra riprende il verso di una poesia di Marco Caporali: 'Noi, casuali devozioni, / segregate nel chiasso della vita, / senza comunione con gli uomini, / armiamo il nostro pensiero / contro le lusinghe dell'orecchio.

Il poeta si è a sua volta richiamato a un'espressione di Søren Kierkegaard, casuali devozioni appunto (cfr. M. Caporali, Il silenzio venatorio, Empiria, Roma 2001). Si confida che il gioco di specchi letterari qui evocato aiuti a riflettere di un'arte raccolta in un luogo che alla devozione religiosa è invece votato. 

Le quattro artiste coinvolte nel progetto - Susanna Cati, Siri Kollandsrud, Daniela Quadraccia e Roberta Ubaldi - risultano allo stesso molto affini, poiché tutte lavorano da tempo, con costanza, alla definizione di una misura artistica genuinamente spirituale, offerta all'osservatore con esiti estetici spesso intimisti: tratto comune delle rispettive produzioni, viene da considerare, è in effetti un suggestivo raccoglimento. 

Pur nella diversità dei mezzi espressivi, anzi proprio in ragione di tale multiverso espositivo, si può dunque tentare un percorso al termine del quale, si confida, il chiasso della vita annotato dal poeta si sia fatto meno serrato, e il sentire purificato.' (Luca Arnaudo)

La mostra è ospitata presso le Sale espositive del Templum Pacis, in un percorso che include anche una sezione dedicata al progetto 'Un senso di utile ordine' con opere in mostra dei quattro artisti coinvolti – Nito Contreras, Ono Emiliani, Mathew McWilliams e Yukoh Tsukamoto – fino al 10 gennaio 2015. Ingresso libero. Catalogo in mostra.


Scheda tecnica:
Titolo:                         Casuali devozioni
                                   Progetto d'arte contemporanea per il Templum Pacis al Terminillo
                                   da una poesia di Marco Caporali
A cura di:                    Luca Arnaudo, Manuela Marinelli e Barbara Pavan
Artisti:                                   Susanna Cati, Siri Kollandsrud, Daniela Quadraccia e Roberta Ubaldi;
                                               per la sezione 'Un senso di utile ordine': Nito Contreras, Ono Emiliani, Mathew McWilliams e Yukoh Tsukamoto.
Inaugurazione:            domenica 21 dicembre 2014 ore 15.30
Date:                                     21 dicembre 2014 – 10 gennaio 2015
Sede:                                     Sale espositive Tempio Votivo Nazionale di San Francesco al Terminillo
Pian de' Valli - Rieti
Orari:                                     prefestivi e festivi ore 10-12 e 16-18; feriali 16–18
Patrocini:                              Comune di Rieti e Comune di Rivodutri
Ingresso libero. Catalogo in mostra.
Informazioni:                      tel. 0746.261191 oppure mob.320.4571689;
fb Studio7 Arte Contemporanea; fb Un senso di utile ordine

giovedì 11 dicembre 2014

Frammenti d'identità/ mostra personale di Giuseppe Aldi/ venerdì 12 dicembre ore 17.30



Simultanea Spazi d’Arte
Frammenti d’identità
Mostra personale di pittura e scultura di Giuseppe Aldi

12 dicembre 2014/ 07 gennaio 2015

Inaugurazione/ Opening venerdì 12 dicembre ore 17.30



Frammenti d’identità è il titolo della personale di pittura e scultura dell’artista lucchese Giuseppe Aldi che si terrà dal 12 dicembre al 7 gennaio nella sede dell’associazione artistico culturale Simultanea Spazi d’Arte a Firenze. 

Dopo gli esordi come pittore realista, Giuseppe Aldi ha maturato una visione artistica che guarda con interesse all’astrazione informale, trasformando la tradizionale prospettiva pittorica in una simbolica proiezione del suo vissuto. Come recita il titolo della mostra, le opere esposte esplorano il concetto d’identità come diaframma tra sé e l’altro, tra il visibile e l’invisibile, tra l’interiorità e la realtà esterna, risolvendosi in una sintesi cromatica e gestuale che restituisce il senso di una profonda frammentazione interiore. Il colore guida lo sguardo dell’osservatore all’interno di una dimensione spaziale illimitata, passando attraverso diversi strati di lavorazione ottenuti combinando colori acrilici e pigmenti materici. 

La mostra si articola in quattro sezioni - Esplosi, Reconditi, Percezioni e Stanze segrete - che ruotano intorno al concetto di origine declinato con un uso del colore sempre diverso e con la presenza di un fulcro da cui le pennellate si propagano fino a spingersi oltre i limiti della tela. Il risultato è una configurazione cromatica dinamica e potente, che ora si divide come per effetto di un'esplosione, ora assume un andamento circolare, ora si distribuisce lungo le direttrici di un’ideale prospettiva. 
 
Al rigore delle pennellate impresse con vigore sulla tela, si contrappone l’indefinitezza dei colori di fondo, che azzerano la bidimensionalità del supporto e lo trasformano in uno spazio mentale, dove sono i ricordi, i pensieri e le sensazioni a prevalere. In alcuni dipinti il soggetto naturalistico si disgrega totalmente davanti agli occhi dello spettatore, lasciando vaghe tracce della sua presenza; in altri, invece, il dato oggettivo resta riconoscibile, con il risultato di sospendere lo sguardo tra realtà e astrazione. 

In certi casi la gamma cromatica si restringe a poche tinte per convogliare l’attenzione su di un’apertura centrale che sembra evocare una fessura sull’inconscio o un varco da attraversare per spingersi oltre il visibile. Sono opere che nascono come dichiarazione di uno stato d’animo, di una visione della propria interiorità, e che, allo stesso tempo, vogliono esaltare il gesto dell’artista fino a farne il vero soggetto del dipinto. 

Nelle sculture, realizzate con materiali di recupero, il frammento viene ricondotto all’unità mediante l’assemblaggio di singoli elementi - dadi, bulloni, rondelle, blocchi e piastre di ferro - combinati in maniera da creare figure simili ad un automa, vale a dire un incrocio tra l’essere umano e la macchina che esemplifica il senso di alienazione sotteso alla società contemporanea. 

 
Giuseppe Aldi nasce nel 1962 a Lucca, dove si diploma all'Istituto d'Arte sotto la direzione di Guglielmo Malato. La sua attenzione è rivolta non solo alla pittura, ma anche alla poesia, alla musica, al fumetto e alla fotografia. Ancora studente partecipa attivamente alla scuola del fumetto nata all’interno dell'Istituto d’Arte e promossa da Bruschini e Di Vita, ottenendo uno spazio espositivo alla prima mostra del fumetto di Lucca, dove conosce Hugo Pratt e Lido Contemori.

Partecipa a numerose mostre nazionali di fotografia, aggiudicandosi molti premi e riconoscimenti nella sezione “foto artistiche in bianco/nero”. In un primo periodo la sua pittura è indirizzata verso il figurativo, nei suoi quadri esalta con passione la natura ritraendo con eleganza atmosfere toscane e scene di vita quotidiana. 

La sua continua ricerca di nuove forme espressive lo porterà inevitabilmente all’incontro con l’informale , pittura che tutt’oggi esercita e predilige riscuotendo l’unanime consenso degli “addetti ai lavori”. Al suo attivo ha numerose estemporanee, mostre collettive e personali. Espone in varie gallerie quali: "L'Arte" via Elisa n. 49 Lucca; "Hinsdale Gallery" 6 West First Street, Hinsdale-Illinois. E’ ideatore e promotore del “teatrino del Serchio”, che gestisce amatorialmente con il figlio Sebastiano proponendo spettacoli inediti da lui ideati nel recupero delle vecchie storie e tradizioni popolari. Attualmente vive nelle campagne lucchesi.


Sito internet:
http://www.pitturiamo.it/Giuseppe-Aldi-482.asp     www.pucciartfactory.com

Mostra A-TRA-VERSO a Lecce dal 19 dicembre



Axa Cultura e Salentoweb.tv presentano, a partire da venerdì 19 dicembre, nella Galleria della Biblioteca Provinciale (ex Convitto Palmieri) di Lecce, la mostra d'arte: A-TRA-VERSO di Roberto Bergamo, curatela Monica Taveri. Introduzione critica di Glauco Lendaro Camiless, Claudio Martino e Ambra Biscuso. Con la partecipazione di Claudio Delli Santi – Direttore Accademia Belle Arti - di Lecce. La mostra resterà aperta fino al 3 gennaio 2015 dalle ore 10:30-12:30 / 17:00-20:00.

Roberto Bergamo con la sua rassegna A-TRA-VERSO ci introduce in un mondo fatto di forma e sostanza, quello del Libro d'artista, dove le parole diventano veicoli di fantasia e le immagini spunti di riflessioni atemporali, dove la percezione, passando attraverso tutti e cinque i sensi, viene stimolata attraverso l'infinita tipologia dei materiali utilizzati tradotti in inesauribile varietà di struttura in Libro Unique. 

Un'opera d'arte che ha come punto focale la possibilità e la necessità di essere toccata, rompendo così quel divieto che è invece regola fondamentale nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Bergamo ripete spesso "si dice che il libro del futuro è internet ma si tratta di due fenomeni ben diversi. 

Anzitutto chi ha conosciuto il fascino della carta, il suo odore e la sua matericità, tornerà sempre a desiderarla, sempre più spesso andrà in crisi di astinenza. E quando le case editrici cesseranno di stampare libri, li cercheremo di contrabbando, semineremo semi-libri in cortile e sulle terrazze, li faremo in casa secondo antiche ricette, alleveremo libri ruspanti, libri clonati con o senza autorizzazione ministeriale. (…)". L'artista Roberto Bergamo difende da sempre la sua fascinazione per i libri che come lui stesso afferma "forse prima ancora di imparare a leggere, erano scrigni di tesori, catene d'oro che (da stella a stella, direbbe Rimbaud) legavano insieme mille universi. Mille universi più uno. Il mio."

Marina Pizzarelli spiega: "Roberto Bergamo coniuga, nei suoi 'Librocorpi' la passione per la parola con quella per l'immagine: non a caso sulla pagina dipinta spesso appare la scrittura, prima manifestazione di autoconfessione, specchio dell'impulso interiore. Ma Bergamo è anche un alchimista dell'immagine: si serve di procedimenti fotografici stampando per contatto, agendo sulla pellicola con acidi, manipolando i risultati… Nessuna via resta intentata. Con onnivora curiosità scruta il farsi dell'immagine, il suo evolvere, il suo consumarsi. L'opera è un work in progress in cui conta più il procedimento che il risultato."

L'Arte rappresenta per lui l'esperienza, il libro d'artista un attraente palcoscenico e gli attori raccontano storie di ordinaria quotidianità. Il SEGNO come DI_SEGNO, i suoi volti di donna sono vestiti di ricordi e le parole sono cicatrici che ne rimarcano il vissuto. 

Nel 2006, in occasione di una personale di Bergamo, Vittorio Balsebre volle scrivere di lui tra qualche giorno sarà il primo anniversario della morte del grande Vittorio e ci sembra giusto riportare in integrale la sua recensione: "Roberto Bergamo Evidenzia un'ansia di ricerca nel fondo di un'idea naturale che si caratterizza in un formato che presume una timidezza- direi un pudore, proprio di coloro che vivono di immaginazione e non tanto di prassi. L'idea creativa mi sembra sommersa in una interiorità che hanno coloro che per natura sono dediti all'arte- come patrimonio e legata all'ansia di "conoscenza". 

Certo inappagato, in un ambiente, spesso ostile e certamente estraneo ad ogni aspirazione che per ora, mi sembra racchiusa in una "crisalide" che non tarderà a diventare, per metamorfosi, farfalla. Allorché, ad ogni possibile tecnica- espressiva, si troverà anche quel nesso poetico che l'introspezione ed il travaglio costante, tramuterà il sogno creativo da trasmettere, come messaggio- a coloro che sosterranno da fruitori- in quello scambio che ogni uomo, ed ancora di più l'artista, ha cercato, ma con quella delicata e sospesa funzione che noi definiamo come "poetica". Quella che l'uomo persegue ormai da millenni in un costante sogno di "sublimitia" – Quella sfera ideale della cultura- che resta, tutt'ora, la più aderente all'essenza della vera umanità.

Noto da anni nel campo del LIBRO D'ARTISTA e storicizzato in musei, archivi, biblioteche nazionali. Le sue opere sono presenti in Europa, America Latina e USA. Fa parte dell'Archivio Internazionale di Mail-Art.

 

Titolo Evento
 Arte contemporanea
A-TRA-VERSO
Tipologia Evento:
Mostra | #librodartista
Luogo:
Galleria Biblioteca Provinciale – ex Convitto Palmieri
Indirizzo Completo
 p.tta Carducci, Lecce ( Italy)
Città:
Lecce,  Italy -73100
Artista
Roberto Bergamo
Data Inizio:
19/1214
Data Fine:
03/01/15
Ingresso:
Libero
Vernissage:
Venerdì 19 dicembre 2014 ORE 18,00
Contatti
Recapiti Mail:
Sito Web

Curatori
Monica Taveri


A-TRA-VERSO | inaugurazione venerdì 19 dicembre, ore 18.00 | Galleria Biblioteca Provinciale – ex Convitto Palmieri | p.tta Carducci, Lecce | info: axacultura@gmail.com – mob. 320 9654542

VISIONARIA_Mostra antologica di KEZIAT_Museo Miniucchi_Rocca Sinibalda



Si inaugura sabato 20 dicembre 2014, nelle sale espositive del Museo A.Miniucchi di Rocca Sinibalda (piazza Vittoria 2), dalle ore 17, la mostra antologica di KEZIAT, 'Visionaria', a cura di Barbara Pavan, promossa da Studio7 Arte Contemporanea, Monili di Mu e Il posto delle favole, con il patrocinio del Comune di Rocca Sinibalda.

Ha scritto recentemente Manuela Marinelli a proposito del lavoro dell'artista: 'Quello di Keziat è un linguaggio visionario, fatto di rovesciamenti della realtà e paradossi della mente. Così, nei suoi disegni, elaborati a penna con tecnica finissima, possiamo incontrare autostrade per pesci o piante-gufo ornate da scarpine rosa. Rade foreste di alberi scheletrici accolgono strane creature dal corpo femminile e la testa di fiero pellicano allucinato. Sedie sgangherate e pesci volanti popolano spazi stralunati. Le forme vegetali e animali si fondono in una metamorfosi anfibia, mentre panni stesi alludono ad una ordinaria quotidianità. Da enigmatiche uova incrinate, o già rotte, emergono personaggi attoniti, oppure spuntano occhi spauriti che sembrano alludere all'impossibilità di una rinascita, mentre rari esseri umani, assorti e trasognati subiscono l'ineluttabilità di una trasformazione transgenica che li rende appendici inconsapevoli e passive di schermi televisivi in bianco e nero.

Tra palazzoni squadrati e pencolanti, occhieggiano finestre sconnesse, dietro le quali si intravedono i segni ineluttabili di solitudini prodotte da mutazioni incontrollate che trasformano ogni essere in un ibrido smarrito. Rivisitazione originale, e in chiave modernissima, di un grande visionario del passato, come Hyeronimus Bosch, l'opera di Keziat esplora, con il linguaggio del sogno, gli abissi insondati dell'inconscio, facendo emergere lo straniamento esistenziale che sigla la vita spaesata di ciascuno di noi, travolto dal cambiamento accelerato della contemporaneità. Architetture improbabili, strade labirintiche, che penetrano edifici o attraversano tronchi, ribaltamenti surreali dei parametri spaziali, rimandano, con ironia ammiccante, all'opera di Escher, dimostrando l'inadeguatezza delle regole geometriche, incapaci di dominare la fluidità polimorfa e metamorfica dell'immaginazione.'

Kezia Terracciano, in arte Keziat, nasce nel 1973 a San Severo (Fg). Nel 1998 si laurea all'Accademia di Belle Arti di Foggia e inizia a collaborare con gallerie e case editrici in Italia e all'estero. Da allora Keziat ha presentato i suoi lavori a Venezia, Roma, Parigi, New York, Hong Kong, Amsterdam, Porto, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Washington, Firenze, Milano, Toronto, Lubiana e Lussemburgo. La sua arte visionaria si esprime attraverso la pittura, il fumetto, l'illustrazione, la video arte, installazioni e live performance.

Dal 2003 disegna anche numerosi fumetti e illustrazioni per importanti case editrici come l'Enciclopedia Britannica di Chicago, la Synergebooks di New York, la 123Publishing House di Hong Kong, Altar Magazine di New York e Clock Magazine di Los Angeles. Dal 2006 collabora con la Violipiano Arts nell'ideazione e realizzazione di performance interdisciplinari di musica, danza, teatro e arti visive. Visionaria, l'ultimo ciclo di opere, prende corpo nel 2009 con una serie di disegni in bianco e nero realizzati a inchiostro su grandi fogli di carta o tela. Successivamente si arricchisce di varie animazioni video, installazioni e performance.

Il corto d'animazione Memoria di un folle ha vinto la quinta edizione del MAGMART, il festival Internazionale di video arte presentato in collaborazione con il PAN - Palazzo delle Arti di Napoli; realizzato in stop motion, viene successivamente acquisito dalla collezione permanente del CAM - Casoria Contemporary Art Museum. Nel 2012 Visionaria diventa un progetto espositivo internazionale; cinque mostre personali con tematiche e curatori differenti in cinque spazi diversi quali il MAT - Museo dell'Alto Tavoliere di San Severo, il Centro Culturale Elsa Morante di Roma, la Casa Italiana Zerilli-Marimo di New York, la Sabiana Paoli Art Gallery di Singapore.

La mostra rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2015. Ingresso libero. Catalogo in mostra.

Scheda tecnica:

Titolo:                                                 Visionaria
Artista:                                                Keziat
A cura di Barbara Pavan. Testo critico di Manuela Marinelli
Date:                                                   20 dicembre 2014-7 gennaio 2015
Inaugurazione                                     sabato 20 dicembre 2014 ore 17
Sede espositiva                                   Museo A.Miniucchi
Piazza Vittoria 2
Rocca Sinibalda (Ri)
Ufficio stampa e coordinamento:        Studio7
Info mostra e orari                              mob.320.4571689; tel.0765.709056
Fb Studio7 Arte Contemporanea
Ingresso libero. Catalogo in mostra.

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