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giovedì 30 gennaio 2014

Francesco. Tracce, Parole, Immagini. Una mostra per ritrovare il senso delle cose e della vita



Francesco. Tracce, Parole, Immagini. Una mostra per ritrovare il senso delle cose e della vita


ROMA, 30 gennaio 2014 - "Questa aperta alla Camera è una mostra sul cuore più antico delle nostre origini. MetaMorfosi, insieme ad Antiqua, già protagonista di intense esperienze espositive, e al Sacro Convento, - che ha prestato le opere- ha proposto alla Camera di organizzare questo tributo al nome di Francesco, alla sua storia e alle sue fonti, nome così fuori da ogni tempo e fuori da ogni spazio. Così Pietro Folena, presidente di Metamorfosi, nell'intervento pronunciato in occasione dell'inaugurazione della mostra "Francesco. Tracce, parole, immagini" alla Camera dei deputati, il cui testo integrale è visibile su dazebaonews.it.


"Francesco, come ha scritto recentemente Massimo Cacciari, è in-audito. E la modernità in-audita di Francesco, Patrono d'Italia, sta in una coerenza tra il dire e il fare, in una pratica di sobrietà e di povertà che rappresenta una critica radicale al Potere di ogni tempo. Dice oggi Papa Francesco che: "i sacerdoti corrotti, invece di dare il pane della vita, danno un pasto avvelenato al santo popolo di Dio". Questo - continua Folena - vale anche per i "sacerdoti corrotti" della democrazia rappresentativa, per chi tradisce lo spirito di servizio della politica.


La mostra su Francesco - conclude Folena - rappresenta un ulteriore tassello nella strategia di MetaMorfosi: quella di valorizzare i tesori più nascosti e raramente visibili. Siamo convinti che anche i manoscritti, i testi miniaturizzati, e i documenti possano interessare al grande pubblico e creare una scintilla emotiva, come nel caso del Cantico delle Creature".

MUSA museo del sale di Cervia -scatta ....al museo!!


Scatta….. al Museo !

Incontri sulla fotografia  a Musa, museo del sale di Cervia

Partono il 27 febbraio a MUSA  con l’iniziativa “ Scatta … al museo!” le serate dedicate alla fotografia. Si tratta di un ciclo di  5 incontri   dedicato a tutti gli appassionati di fotografia e a chi vi si avvicina per la prima volta, organizzato dal  museo del sale  con la collaborazione di Manuela Guarnieri.
Gli incontri del 6 e 13 marzo sono aperti al pubblico,  quelli di 27 febbraio, 20  e 27 marzo sono invece riservati agli iscritti. L’iscrizione  prevede una quota di € 20  che dà diritto alla lettura dello stile personale di base, alla partecipazione all’uscita fotografica guidata, all'esposizione di una foto  per partecipante alla mostra “Scatta ….al museo”   che si terrà a MUSA  dal 5 aprile all’11 maggio.  Per ragioni organizzative il percorso formativo prevede da minimo di 10 ad un  massimo di 14  partecipanti iscritti. Per ulteriori  informazioni e  iscrizioni
manuela.guarnieri@live.it.
Le iscrizioni possono anche essere fatte sul sito  del museo:
http://www.musa.comunecercia.it

 

Di seguito il programma: 

 

Giovedì 27 febbraio- riservato ai partecipanti iscritti  
Scrivere con la luce: tecnica, composizione e stili fotografici
Manuela Guarnieri

 

Giovedì 6 marzo- incontro aperto al pubblico
Il linguaggio fotografico di reportage. La fotografia di guerra e pace: immagini che appartengono alla storia dei conflitti fra i popoli
Cristina Paglionico, docente di attività culturali presso la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
Andrea Angelini, responsabile circolo fotografico Tank di Forlì

 

 Giovedì 13 marzo- incontro aperto al pubblico
Il fenomeno della fotografia mobile. Iphone, ipad e smartphone: uso e abuso
Roberta Romagnoli, esperta in phonologia

 

Giovedì 20 marzo- riservato ai partecipanti iscritti
Ore 14.30 Briefing: incontro di orientamento sui soggetti
Ore 15.30 Uscita fotografica con esperto 

 

Giovedì 27 marzo –riservato ai partecipanti iscritti
Editing fotografico, lettura  dei lavori e preparazione della esposizione finale 

 www.musa.comunecervia.it

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


lunedì 27 gennaio 2014

Nuova mostra alla Galleria Arté a Villa Castagnola, Lugano - Giovedì 30 gennaio 2014 il tedesco Thomas Duttenhöfer interpreta "Le Metamorfosi" di Ovidio





Nuova mostra alla Galleria Arté a Villa Castagnola, Lugano

Giovedì 30 gennaio 2014 - Al via "Le Metamorfosi" interpretate dal tedesco Thomas Duttenhöfer


L'arte è protagonista a Villa Castagnola, esclusiva dimora di fine '800 circondata dal verde nella suggestiva cornice del lago di Lugano. La particolare proprietà - oggi unico 5 stelle Superior della città svizzera - è caratterizzata da arredi d'arte e preziosi oggetti di design, mentre all'esterno, tra le maestose e rare piante, si susseguono esposizioni di scultori di fama internazionale.
Il filone dell'arte continua al Ristorante Galleria Arté al lago, dove si realizza il sublime incontro tra eccellenza gourmet e vocazione artistica: è infatti uno spazio espositivo per artisti contemporanei, e nel contempo uno dei due ristoranti dell'hotel guidato dall'unico chef stellato di Lugano, Frank Oerthle.
Giovedì 30 gennaio 2014, dalle ore 18, la galleria inaugura la mostra del tedesco Thomas Duttenhöfer, scultore e insegnante alla scuola di Design dell'università di Maneheim, ospitando trenta opere dell'artista tra sculture, rilievi e disegni.

"Le Metamorfosi" di Ovidio - tema di questa interessante esposizione - saranno raccontate da Duttenhöfer attraverso le sue opere espressive, che rimarranno in mostra fino al 17 Maggio 2014. La raffigurazione di Fauni, Pan e le Ninfe, Amazzoni e Minotauri, lo confermano quale artista del profondo, che cerca il senso dell'esistenza umana nella sua ambivalenza di pulsione e procreazione, floridezza e morte, crescita e decadenza. L'artista dà volume alla massa inerte di argilla, creando figure imponenti e piene di forza grazie ad un perfetto bilanciamento di pieghe e linee dritte.

Quando interpreta un viso, Duttenhöfer si focalizza sulla sua architettura, i dettagli dell'espressione, fino ad arrivare all'individuo con i suoi caratteri distintivi e i fattori psicologici che lo rendono unico, motivo per cui è considerato anche uno dei più grandi ritrattisti della sua generazione.




Mostra "MONET au cœur de la vie" > Pavia, Scuderie del Castello Visconteo


27 gennaio 2014

Ultimi giorni per la mostra
Monet au cœur de la vie
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo
fino a domenica 2 febbraio 2014


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C'è tempo fino a domenica 2 febbraio 2014 per visitare la mostra "Monet au cœur de la vie" in corso alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.

Ultima settimana per poter ammirare importanti lavori di Claude Monet provenienti da tutto il mondo e ripercorrere le tappe principali della sua produzione artistica dalla formazione fino alla grande maturità. Un percorso espositivo innovativo ed emotivo che offre al pubblico un'inedita modalità di avvicinamento anche alla sfera personale della vita del Maestro, consentendo di scoprire l'"uomo" oltre che il grande artista.

Ancora pochissimi giorni per approfittare delle speciali promozioni e iniziative riservate ai visitatori della mostra:

> per le famiglie
"soleil levant, impressioniamo anche noi al levar del sole": laboratorio didattico gratuito per tutti i bambini dai 3 agli 11 anni sabato 1 febbraio alle ore 16.00 e domenica 2 febbraio alle ore 11.30. I piccoli visitatori potranno, ispirandosi all'arte di Claude Monet, liberare la loro fantasia e dar vita alle loro opere impressioniste. L'attività è gratuita, dura circa 1 ora e 30 minuti, si accede con il biglietto d'ingresso della mostra (bambini fino ai 6 anni ingresso gratuito) ed è necessaria la prenotazione al numero 0382 309879. Al termine del laboratorio genitori e bambini potranno visitare la mostra "Monet au cœur de la vie" in autonomia: un'ottima occasione per trascorrere insieme una giornata divertente ed educativa alla scoperta del mondo di Monet.

> per i gruppi
tutti i gruppi (min 15 max 30 persone) di adulti, associazioni, cral e tutte le scuole di ogni ordine e grado potranno avere in omaggio la visita guidata alla mostra. Un percorso guidato da personale qualificato per scoprire le opere e la vita del maestro degli impressionisti. Il percorso proseguirà anche con la visita alla "Quadreria dell'Ottocento" e alla "Collezione Morone" dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia alla scoperta di altri grandi artisti legati alla figura di Monet. La visita dura 60 minuti circa e la prenotazione è obbligatoria al numero 0382 20677. L'ingresso ridotto gruppi è di 13,00 euro a persona e di 6,00 euro per le scuole.

> per i singoli visitatori
visite guidate gratuite: tutti i giorni dal martedì al venerdì alle ore 18.00 per i singoli visitatori, senza prenotazione.
Alle visite guidate si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra, non è necessaria la prenotazione e saranno ammesse al massimo 30 persone in ordine di arrivo.
speciale biglietto a 10,00 euro: per chi visita la mostra dal martedì al venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.00 oppure il sabato e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 10.00 il biglietto d'ingresso costa 10,00 euro. La promozione vale solo per i singoli visitatori senza prenotazione.

Catalogo Silvana Editoriale
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Titolo
Monet au cœur de la vie

Date
14 settembre – 2 febbraio 2014

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35
27100 Pavia

Orari
Dal martedì al venerdì: 9.00 – 19.00
Sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00
Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un'ora prima

Biglietti
Intero: 15,00 euro
Ridotto: 13,00 euro
Ridotto speciale: 10,00 euro dal martedì al venerdì nella fascia oraria 13.00 -14.00 e dal sabato alla domenica nella fascia oraria 9.00 - 10.00 (valido per i singoli visitatori non prenotati)
Il costo del biglietto include l'app ufficiale della mostra, l'audioguida e l'ingresso alla Quadreria dell'Ottocento e Collezione Morone dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia (a seconda degli orari di apertura)

Prevendita biglietti

Informazioni


Mostra Eni Raffaello a Foligno: Quasi 50 mila visitatori in una settimana (nota stampa)

Mostra Eni Raffaello a Foligno: Quasi 50 mila visitatori in una settimana. Grande successo per il capolavoro, dopo due secoli di ritorno a Foligno

San Donato Milanese (Milano), 27 gennaio 2014 - Sono stati quasi 50 mila i visitatori della mostra organizzata da Eni a Foligno nella Chiesa del Monastero di S. Anna, in collaborazione con i Musei Vaticani, il Comune e la Diocesi di Foligno. Uno straordinario successo che ha visto una media di oltre 7000 visitatori al giorno ammirare il capolavoro di Raffaello.Numeri da record, dopo i 240 mila della mostra di Milano a Palazzo Marino, in considerazione dei 56 mila abitanti di Foligno.

L'esposizione della Madonna di Foligno ribadisce il legame profondo col territorio che rende Eni capace di cogliere le aspettative della comunità, promuovendo eventi con carattere di straordinarietà  e favorendo un nuovo modo di promuovere la cultura.

L'intera popolazione folignate ha festeggiato dopo due secoli il ritorno a casa della Madonna e si è messa in fila per ammirare l'opera. Tra coloro che hanno ammirato il dipinto l'arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti e il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

Come la città ha vissuto l'evento, è dimostrato  dalle numerose iniziative che hanno animato la città durante tutta la settimana di permanenza del capolavoro: dal "Coro Ad Cantus" di Spello che ha intonato in occasione di San Feliciano, patrono di Foligno, canti medioevali mariani, intervallati dalle orazioni volute dal Vescovo per onorare la presenza del dipinto, alla preghiera scritta da Monsignor Gualtiero Sigismondi e consegnata ai visitatori per sottolineare l'importanza pastorale dell'occasione, alle confezioni di cioccolatini e biscotti realizzati per l'occasione con l'effige e con i dettagli tecnici e storici dell'opera, fino alla libreria storica con tutta la vetrina dedicata al dipinto. L'esposizione della Madonna di Foligno e' stato un evento culturale e spirituale unico che ha emozionato e lasciato un ricordo indelebile negli occhi dei folignati.

Grazie a Eni e ai Musei Vaticani è stato esaudito il desiderio da tempo manifestato dalla città di Foligno di riavere, anche se per un breve periodo, il capolavoro di Raffaello la cui storia è tanto legata al suo territorio.

La formula del successo di Eni fonda le sue radici nella proposta culturale ed espositiva che la rende unica: momento di dialogo e ascolto col territorio che ha come obiettivo primario quello di raccontare un'unica opera, offrendo possibilità di inedite chiavi di lettura. Dunque non una mostra nel senso ordinario del termine ma l'esposizione, in un luogo "speciale" di un capolavoro, accompagnato da diversi strumenti di approfondimento con un'attenzione particolare  rivolta ai più piccoli e alle scuole.

 

Approfondimento

Valeria Merlini e Daniela Storti, curatrici della mostra.

 Nella Chiesa del Monastero di San'Anna è stata ospitata per oltre due secoli la Madonna di Foligno che deve la sua celebrità alla grandezza del suo autore, Raffaello. I documenti tacciono relativamente alle reali motivazioni e alle precise modalità in virtù delle quali l'opera fu trasferita nel 1565 dalla chiesa di Santa Maria in Aracoeli a Roma, per la quale era stata realizzata nel 1511-12 su commissione del folignate Sigismondo de' Conti, al monastero di Sant'Anna, in cui fu  monaca per oltre sessant'anni suor Anna, nipote dello stesso Sigismondo.

L'iconografia del dipinto è ispirata a una storia narrata nella Legenda Aurea: nel giorno di Natale, la Vergine e il Bambino sarebbero apparsi ad Augusto, davanti al disco solare, circondati da angeli, e l'imperatore, rinunciando a farsi venerare come un dio, avrebbe riconosciuto la grandezza del Bambino e consacrato il luogo della visione alla Madonna. La Madre e suo Figlio sono rappresentati nella parte superiore della pala, al di sotto, sulla terra, San Giovanni Battista, San Francesco, il committente e San Girolamo, considerato il primo segretario pontificio, partecipano alla visione. L'armonia di linee e colori che governa la scena diviene dunque espressione dell'armonia celeste, dando forma all'invisibile. In primo piano, un putto presenta all'osservatore una tabula ansata priva di iscrizione, il cui significato ha interessato a lungo gli studiosi.

Sullo sfondo sono rappresentati due fenomeni celesti che illuminano un centro abitato: un arcobaleno dai colori poco definiti e un corpo infuocato che precipita su una casa. Quest'ultimo è stato variamente  interpretato come bombarda, cometa o meteorite, ma va ricondotto, con ogni probabilità, alla scampata morte di Sigismondo che fu all'origine dell'opera. Il dipinto che vediamo oggi subì una delicatissima operazione di trasporto del colore dalla tavola alla tela, durante la sua permanenza a Parigi in età napoleonica. Questa operazione, considerata oggi fortemente invasiva, ha permesso però di conservare nel tempo questo capolavoro, giunto a noi intatto nella sua cromia originale. Ancora oggi il capolavoro del maestro urbinate continua a godere di una popolarità sorprendente che fin dal Cinquecento ha portato viaggiatori, pellegrini e visitatori appassionati a contemplarne la sublime bellezza.

 


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