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lunedì 19 agosto 2013

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domenica 18 agosto 2013

Carlo Levi, il volto del Novecento, è il titolo della mostra a Ravenna dedicata alla pittura del celebre scrittore e Senatore italiano



 

Mostra:    CARLO LEVI "IL VOLTO DEL NOVECENTO"


Sede espositiva
:                           Palazzo Mauro de Andrè, viale Europa, 1 - Ravenna
Periodo:                                    dal 30/08/2013 al 16/09/2013
Organizzazione:                        Associazione Culturale Il Cerbero
Orario:                                      
tutti i giorni dalle 19.30 alle 23.30
Informazioni:                            Palazzo Mauro de Andrè tel. 335 8151821 e-mail: info@ilcerbero.it
Mostra e catalogo a cura:             Silvana Costa
Patrocinio:                                 Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna.
Ingresso:                                    Gratuito

Inaugurazione:
venerdì 30 agosto 2013 ore 19.00 Palazzo De Andrè, Ravenna


CARLO LEVI "IL VOLTO DEL NOVECENTO" è la mostra a cura di Silvana Costa che inaugura a Ravenna negli spazi del Pala De Andrè venerdì 30 agosto alle 19.00.
 
Oltre 100 opere a partire dagli ani 20 fino agli anni 70 descrivono la personalità del pittore, scrittore e pensatore (politico) Carlo Levi considerato tra i più significativi narratori del Novecento. Una raccolta unica, un ampio e ricercato campionario di opere tra pittura, scultura e monotipi per raccontare l'intellettuale e l'artista, curata attraverso una ricognizione attenta sui collezionisti privati del nostro territorio che ha coinvolto il nuovo spazio Museale C.U.BO Centro Unipol Bologna, che ha all'interno una ricca collezione dedicata al Novecento di cui di circa 50 opere di Carlo Levi, e realtà analoghe come il museo MAGI900 di Pieve di Cento (FE), l'archivio Cagli di Roma, la Fondazione Carlo Levi di Roma che conserva una raccolta di 800 dipinti del Maestro e un archivio di manoscritti e di materiale documentario sull'artista.
Un mostra che è anche la celebrazione dei 50 anni dalla scesa di Levi in politica, era il 1963 infatti quando per dare peso alle sue inchieste sociali sul degrado generalizzato del paese, e mosso dal desiderio di contribuire a modificare una politica stratificata su un immobilismo di conservazione di certi diritti acquisiti anche illegalmente, Levi passa dalla teoria alla pratica e, convinto dagli alti vertici del partito comunista, incomincia a svolgere politica attiva. Candidato a un seggio senatoriale, viene eletto per due legislature Senatore della Repubblica.
 
Il vasto gruppo di opere esposte vuole condurre il pubblico sia all'abilità artistica e pittorica dello scrittore che raccontava anche attraverso le linee energetiche che compongono un'opera, sia essa bidimensionale o tridimensionale, la capacità dell'uomo di essere testimone e protagonista degli eventi politici culturali del suo tempo, sia effettuare un'indagine accurata del personaggio storico che se da un lato fu un sostenitore delle regole, dall'altro si espresse come innovatore per caldeggiare quei cambiamenti necessari a migliorare la condizione del paese.
Nato a Torino, il 29 novembre 1902 (morirà a Roma il 4 gennaio 1975) in una famiglia ebraica della borghesia torinese, fin da ragazzo dedica molto del suo tempo alla pittura. Nel periodo degli studi universitari, per il tramite dello zio, l'onorevole Claudio Treves (figura di rilievo nel Partito socialista), conosce Piero Gobetti che lo invita a collaborare alla sua rivista La Rivoluzione liberale e lo introduce nella scuola di Felice Casorati intorno alla quale gravita l'avanguardia pittorica torinese.
Queste amicizie saranno determinanti per scegliere un percorso che nonostante la laurea in medicina, Levi dedicherà all'arte e alla passione politica maturando la sua consapevolezza artistica a Parigi dove aveva uno studio, città che gli permetteva di contemplare e incontrare artisti antichi e contemporanei, guardando alle esperienze europee postimpressioniste. Fece parte del gruppo dei Sei di Torino e, in netta antitesi al più vieto accademismo del Novecento, elaborò nelle sue opere (ritratti, nature morte) un acceso e vibrante linguaggio espressionista che rimase costante, seppure piegato a più esplicite istanze realistiche, nella sua successiva produzione che si allarga anche al paesaggio. Ma la sua sua opera più importante è forse quella che lo vede vestire i panni dello scrittore; Cristo si è fermato a Eboli che Einaudi gli pubblica nel 1945, nata dai ricordi di confinato in Lucania, è il ritratto morale, sociale, ma soprattutto poetico di una gente e di un paese, il racconto veridico e pur favoloso di un viaggio alle origini della civiltà, compiuto a contatto di quelle misere popolazioni. La risonanza che avrà il romanzo mette in ombra la sua attività di pittore: ma la stessa pittura di Levi sarà influenzata da quel soggiorno diventando più rigorosa ed essenziale e fondendo la lezione di Modigliani con un sobrio, personale realismo.

La mostra, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, è stata realizzata con il contributo di: AGENZIA RITMO, CLUB DEL SOLE, CONSAR-GRAR, COPURA, IDROEXPERT, MOVITER STRADE CERVIA, NADEP, PENTAGRAMMA ROMAGNA, S.P.M. CONSULTING, SIDAC GRUPPO ACMAR, STUDI DI SERVIZI ALLE IMPRESE.
 
 
Immagine: Ragazza in poltrona, olio su tela, 1961 (C.U.BO Centro Unipol Bologna)



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Redazione del CorrieredelWeb.it


sabato 17 agosto 2013

Modica (RG) - “Colore uno. Nature e antinatura”, opere di Tommaso Chiappa in mostra al Palazzo Grimaldi

 Agli organi di Stampa

Modica (RG), 17/08/2013


"Colore uno. Nature e antinatura", opere di Tommaso Chiappa in mostra al Palazzo Grimaldi


Dal 30 agosto al 21 settembre il Palazzo Grimaldi (Corso Umberto I, 106) ospiterà la mostra "Colore uno. Nature e antinatura" di Tommaso Chiappa, a cura di Elisa Mandarà (vernissage venerdì 30 agosto ore 18,30).

La mostra, organizzata con il patrocinio della Fondazione Giovan Pietro Grimaldi e con il contributo dell'agenzia Andrea Licitra pubblicità, si annuncia come un'interessante novità in campo artistico per la provincia di Ragusa.

Con "Colore uno. Nature e antinatura", l'artista palermitano propone per la prima volta al pubblico ragusano un saggio della propria produzione pittorica, allestendo un percorso espositivo con circa quaranta opere di varie dimensioni, realizzate con tecniche ad acrilico tra il 2011 e il 2013, che tocca le principali tappe del suo cammino artistico (il viaggio come acquisizione di una nuova prospettiva, i non luoghi, l'individuo e la dimensione metropolitana, l'incontro-scontro tra l'uomo, le "prigioni" urbane, il ritorno alla essenzialità, la Natura vivente, ecc.).

Le ascendenze artistiche e culturali dell'arte di Tommaso Chiappa, come scrive Elisa Mandarà nel testo critico della mostra, vanno ricercate nella lezione surrealista, nell'attenzione del Pop al folclore urbano, nelle declinazioni fumettistiche e pubblicitarie del mondo esterno, nella riflessione intellettuale sulle valenze dell'immagine elaborata dall'Arte Concettuale negli anni Sessanta e nelle iconografie del Fotorealismo degli anni Settanta e, per la scelta del monocromo, nell'opera di maestri come Schifano.

L'impiego di un solo colore è una "reazione estetica" alla condizione contemporanea dell'uomo, "calato in un reale frammentato, parcellizzante, ove ogni situazione pare ammalata di contingente, ove le certezze archetipiche degli assoluti paiono essere inesorabilmente crollate". Ecco, dunque, che gli scenari urbani, umani, paesaggistici, le "nature" che l'occhio cattura, diventano "antinature" attraverso la loro trascrizione emozionale e simbolica, mentre il monocromo assurge al ruolo di "argine alla sensualità dei colori, in una ricerca di sintesi, di purezza di parola".

Tommaso Chiappa (Palermo, 1983) si è formato artisticamente a Milano, dove vive e lavora. Ha al suo attivo varie mostre personali e collettive in molte città italiane. La scelta tecnico-formale del monocromo, la pregnanza di alcune tematiche centrali attinte dal dibattito sulla contemporaneità, la tendenza all'interazione con altri linguaggi (es. video) sono alcuni tra i tratti distintivi della sua arte.

In occasione del vernissage l'Enoteca Fratelli Mazza di Ragusa offrirà una degustazione di vini.
La mostra osserverà i seguenti orari: lunedì-sabato ore 9.00-13.00 e ore 16.00-20.00, domenica chiuso.


In allegato:
locandina e immagine.

Info e contatti
Fondazione Grimaldi
Corso Umberto I, 106 – Modica (RG)
cell. 380.7030586


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INpress ufficio stampa 
di Giovanni Criscione
p. iva. 01467520886
Via Assì 13, Modica (RG)
tel. 0932 752707
cell. 329 3167786

martedì 13 agosto 2013

Mostra del Cinema di Venezia: ISTINTOBRASS film documentario su TINTO BRASS

70. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA

la Biennale di Venezia 2013


"ISTINTOBRASS"

Il film documentario sulla vita di Tinto Brass



Alla 70a edizione della Mostra del Cinema di Venezia un film documentario su Tinto Brass. Nel cast anche Helen Mirren, Sir Ken Adam, Gigi Proietti, Franco Nero, Adriana Asti, Serena Grandi e molti altri.


Si chiama "Istintobrass" il film documentario sulla vita di Tinto Brass che sarà presentato alla 70a edizione della Mostra del Cinema di Venezia. 


Realizzato dal regista Massimiliano Zanin, assistente alla regia e sceneggiatore di Brass da più di dieci anni, il documentario è scritto, oltre che da Zanin e da Caterina Varzi, anche dallo stesso Brass che ha fortemente voluto questo lavoro, collaborando oltre che alla scrittura anche alla ricerca di materiale inedito e alla scelta degli attori e critici cinematografici intervistati.


Il documentario racconta un Brass inedito, dagli anni della formazione a Parigi alla Cinématèque Francaise al fianco di Roberto Rossellini, Henri Langlois e Joris Ivens con altri giovani cineasti come Bresson, Godard, Truffaut, fino agli albori della Nouvelle Vague. Poi il ritorno in Italia e i primi capolavori come "Chi lavora è perduto", "La vacanza", "L'urlo", "Col cuore in gola". Il rapporto con Dino de Laurentiis, Alberto Sordi, Silvana Mangano. La scoperta di un grande attore come Gigi Proietti e i selvaggi e avventurosi film in società con Franco Nero e Vanessa Redgrave


Un Tinto politico, un cinema anarchico, innovativo, sperimentale e pieno di invenzioni linguistiche che si esprimevano soprattutto grazie al montaggio geniale elaborato in seguito alla collaborazione con Ivens e Rossellini ed al lavoro di archivista alla Cinématèque. 

Un cinema quasi dimenticato che il documentario si occuperà di riportare alla luce attraverso il racconto di quattro fra i più importanti critici cinematografici, prima di passare alla vita privata di Tinto, al rapporto speciale con la moglie Tinta e con i tanti attori che con lui hanno collaborato.


E poi ancora i primi grandi successi di pubblico, il cinema sul potere di Salon Kitty e Caligula e l'approdo al cinema erotico con La Chiave che ne decretano un enorme successo presso il pubblico internazionale, via via fino ad arrivare all'oggi, al Brass personaggio mediatico e alla sua iconografia del piacere voyeuristico ormai sedimentata nell'immaginario del pubblico attraverso i racconti di Gigi Proietti, del premio Oscar Helen Mirren, dell'attore feticcio Franco Branciaroli, di Serena Grandi, di Franco Nero e del due volte premio Oscar Sir Ken Adam.


Tinto Brass

Uno dei personaggi più controversi, originali e amati del cinema italiano.

Il regista più censurato della storia. Un anarchico della pellicola, uno sperimentatore geniale, un inventore di sogni. Un vero grande artista. Questa è la sua storia.


Il regista Massimiliano Zanin

Veneto, una laurea in Sociologia, da ormai 15 anni vive a Roma. Nel 1999 incontra Tinto Brass che lo sceglie come uno dei giovani registi del progetto "Corti circuiti erotici", con il film "Rapporti Impropri". L'amicizia e il rapporto con Brass, per il quale diviene lo sceneggiatore di fiducia, si approfondiscono negli anni successivi. In tutti i film realizzati al fianco di Brass scrive la sceneggiatura mentre sul set lavora come assistente alla regia. Parallelamente si occupa della produzione al fianco di Mario Di Biase storico organizzatore anche di Bertolucci, Fellini, Pasolini; e di Enzo Sisti, produttore esecutivo della maggior parte dei film americani girati in Italia.


70. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica

La Biennale di Venezia 2013

Venezia Classici, Documentari


Credits

Un film di Massimiliano Zanin

Scritto da Tinto Brass, Caterina Varzi, Massimiliano Zanin


Una Produzione Think'o Film + Wave

Con Tinto Brass, Helen Mirren, Gigi Proietti, Franco Branciaroli, Serena Grandi, Adriana Asti, Franco Nero, Manlio Gomarasca, Bonifacio Brass, Gianni Canova, Marco Giusti, Yuliya Mayarchuk, Marco Muller, Sir Ken Adam.


Fotografia Luca Giberti, Timoty Aliprandi

Montaggio Alessandro Calevro

Regia Massimiliano Zanin

Durata 105 min




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Redazione del CorrieredelWeb.it


lunedì 12 agosto 2013

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giovedì 8 agosto 2013

Cosa fare se l'iPhone cade in acqua.. ma vi auguriamo buon ferragosto!


Cosa fare se l'iPhone cade in acqua


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Auguri di buon Ferragosto dalla Redazione del CorrieredelWeb.it



mercoledì 7 agosto 2013

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