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lunedì 10 settembre 2012

Lorenzo Vannini: Mostra grafica 15.09.2012

 

 Con il patrocinio del Comune di Firenze 


ARTISTI E AUTORI ALLE GIUBBE ROSSE


da sabato 15 settembre a venerdì 28  settembre 2012

 

"RACCOLTA DIFFERENZIATA"

 

Mostra Grafica di Humour satirico

di

LORENZO VANNINI

INTERVIENE

LIDO CONTEMORI

 

 

INAUGURAZIONE sabato 15 settembre ORE 17.00  -  DRINK

 

Info:  Lorenzo Vannini lorzvannini@virgilio.it 333.9982728

                                   Giubbe Rosse, Piazza Repubblica 13/14 - 50123 Firenze

tel.055.212280 – info@giubberosse.it www.giubberosse.it

 

domenica 9 settembre 2012

C'ERO, UNA VOLTA. A LECCE LE FIABE ESPLOSE DI ANNA CARUSO


Negli spazi della E-lite Studio Gallery venerdì, 21 settembre, dalle ore 19 è tempo di fiabe. Dopo il successo ottenuto a Milano nel luglio scorso, la personale di Anna Caruso dal titolo "C'ERO, UNA VOLTA" arriva a Lecce per coinvolgere il pubblico in un viaggio tra favola e realtà, in cui i personaggi delle fiabe, estrapolati e ricollocati all'interno del caos quotidiano delle grandi metropoli, conducono per mano lo spettatore là dove teme di addentrarsi, in quel "luogo" fatto della ricerca del senso dell'io e della collettività, per costruire un possibile lieto fine.

 

Come ha affermato l'artista in una sua recente intervista: Nelle mie fiabe il lieto fine non è mai dichiarato. La conclusione della storia è soltanto suggerita, a volte molto duramente, altre volte velata da amara ironia: in questo modo voglio stimolare lo spettatore affinchè rifletta sulle infinite possibilità di un personaggio, in questo caso specifico, di un luogo, di un messaggio o di un linguaggio. Il fruitore diventa, così, protagonista e attore dell'opera dipinta. Parlare di un lieto fine, dunque, mi è impossibile, in quanto artefice solo parzialmente del processo.

 

La mostra, a cura di Giovanna Lacedra, Claudia Pellegrino & Grace Zanotto, è visitabile fino all'8 ottobre.

 


"Una volta, io ero.

Non un frammento, ma l'intero. Ero il sogno, compatto, che non temeva la realtà.

Ero il cuore di una fiaba. La bambina, la principessa. L'anima. Lo specchio nascosto in ogni stagno. La voce e la visione. L'infrangibile magia di una storia senza tempo.

Percorrevo i sentieri dell'innocenza, cercando luoghi di stupore. Poi, un giorno qualunque di un anno che non c'è, cerca, cerca… cammina, cammina… inseguendo un inganno ho smarrito la strada. Pollicino senza briciole, non l'ho più ritrovata!

Tutt'intorno non era bosco e non era notte. E non era neppure la luce lontana di un tunnel aperto al di là di una tana. Era rumore, piuttosto. Era un eccesso di luci e colori. Un caleidoscopio di vetri e ridondanti fluorescenze. Era un tempo che non abita le fiabe. Era un'altra vastità. Sconosciuta e spaesante. Una dimensione capovolta, nella quale ero piombata all'improvviso. Come catapultata da un singhiozzo della storia. Forse per errore. Forse per capire. Forse per aprire un dialogo tra questo mondo e il mio.

Sullo sfondo di questo frastuono, la mia voce si racconta ancora.
Rotta, come un giocattolo in disuso.

Ma tra i lacerti, ritrovo l'intatto cuore di una fiaba."


Onirismi che si sbucciano tra gli spigoli della contemporaneità. Sono le fiabe esplose di Anna Caruso.

Alice, il Bianconiglio, Cappuccetto Rosso, Biancaneve: solitudini smarrite nell'irrealtà di un mondo che ha perso la capacità di 'sentire'. E se l'arte è soprattutto visione, come affermava Jean Dubuffet, le visioni metropolitane di Anna Caruso si animano di personaggi simbolici, per indagare i vuoti del nostro tempo.

Le fiabe nascono come narrazioni dal chiaro intento educativo, e ciascuna di esse puntualmente si conclude con un lieto fine: Cappuccetto Rosso esce intatta dal ventre del lupo, Cenerentola, calzando a perfezione la sua scarpina di cristallo, riesce a sposare il principe, Biancaneve si libera definitivamente dalla sua matrigna.
Insomma, il buono ha sempre la meglio sul cattivo. Perché nelle fiabe i personaggi sono nettamente divisi tra buoni e cattivi, come in una sorta di etica manicheista. Tra le pagine di Carroll, Perrault o dei Fratelli Grimm i buoni vincono o si salvano, e tutti finiscono per vivere felici e contenti.


Non è esattamente quello che accade nelle opere della Caruso, in cui la trama della fiaba viene interrotta, e la sua eroina viene strappata dal contesto narrativo per essere letteralmente teletrasportata in una
dimensione che non le appartiene. È quel singhiozzo della storia, che come un sussulto sismico la spiazza, la infrange, e la disorienta.


Anna Caruso pone come principale operazione della sua azione pittorica una decontestualizzazione di evidente matrice duchampiana. Cappuccetto Rosso che vaga smarrita col suo cestino tra i cartelloni pubblicitari di una grande città, non è che un ready made: una creatura avulsa dal suo contesto originario e collocata laddove nessuno si aspetterebbe di incontrarla.


La scelta di decontestualizzare proprio le eroine di fiabe popolari, scaturisce dalla sua esperienza nel Cosplay (contrazione delle parole inglesi costume e play), gioco di origine giapponese che consiste nell'indossare costumi di personaggi della cultura manga, degli anime, o delle fiabe. Anna ha iniziato a giocare travestendosi da Alice. E questa Alice ha riportato a galla la bambina che un tempo è stata e che dentro è ancora. In un gioco creativo si è aperto un dialogo tra una donna e la sua innocenza: la bambina delle fiabe ha parlato all'artista in divenire. Fino a quando Anna non ha permesso ad Alice di entrare nel 'quadro'. Alice ha preso cittadinanza oltre la trama della tela, insieme ad una serie di altri eroi ed eroine come lei,
abolendo anche quella netta distinzione tra buoni e cattivi.


Con pennellate di colore acrilico accostate e giustapposte su tele preferibilmente serigrafiche, Anna dà vita ad un mondo dentro al mondo. Adottando una tecnica dinamica costruisce, con grande rapidità,
architetture e anatomie, sovente colte in prospettive grandangolari.


Nei panni di Alice, Anna ha scoperto che l'apparente dissonanza tra quel costume e il contesto urbano può invece simboleggiare l'attuale condizione dell'artista, sempre in qualche modo fuori luogo, baconianamente ingabbiato in una realtà deformante e asfissiante. Ma proprio per questo capace di raccontarla.

 

(dal testo critico di Giovanna Lacedra)

 

 

 

SCHEDA TECNICA

 

Titolo: C'ERO, UNA VOLTA.

Mostra personale: Anna Caruso

A cura di: Giovanna Lacedra, Claudia Pellegrino & Grace Zanotto

Periodo mostra: dal 21/9 al 08/10 - ingresso libero

Vernissage: venerdì 21 settembre ore 19:00

Sede: E-lite Studio Gallery, Corte San Blasio 1C – 73100 Lecce

Orario e giorni apertura: lun-sab 09:00 – 20:00 – ingresso gratuito

Web: www.elitestudiogallery.com

Mail: info@elitestudiogallery.com

Tel: 0832 308126

 

Anna Caruso: www.annacaruso.it

 

Ufficio stampa: FLPress

Flavia Lanza artnews@flpress.eu Flavia.Lanza.Press@gmail.com

Ph: 3409245760

 

MOSTRA PERSONALE DI ELIANA FRONTINI RIETI, STUDIO7 ARTE CONTEMPORANEA 29 SETTEMBRE

Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, Rieti, inaugura sabato 29 settembre 2012, alle ore 18.00, Nuntius Dei, mostra personale di Eliana Frontini, a cura di Barbara Pavan. La mostra è inserita tra gli eventi della 8a Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI sul territorio nazionale.

 

La mostra pone all'attenzione del pubblico il percorso artistico di Eliana Frontini. Dalle magliette inquietanti prodotte nella performance Eliana Frontini next collection del 2005, quando solo ad un attento esame si scopriva che le stampe non erano altro che foto di persone decedute, rifotografate dalle loro lapidi (invece di una firma, portarsi la morte addosso), l'artista propone, dal 2008, gli angeli cuciti, frutto di una profonda catarsi, della ricerca di una sorta di trait d'union tra la realtà terrena ed il cielo. Questi divini messaggeri, bloccati da tenaci cuciture sulla tela, paiono quasi leggiadre farfalle catturate da un ambizioso entomologo, o ex voto abbandonati nel santuario dell'oblio. Silenziosi ed immobili, hanno perso la capacità di svolgere i loro compiti fondamentali: annunciare la salvezza, confortare, custodire, lodare. Nulla hanno dell'empatia degli angeli di Wim Wenders; sono, piuttosto, relitti delle speranze sovrannaturali alle quali l'uomo contemporaneo si affida con sempre maggiore difficoltà. Sulla bilancia l'artista pone il senso di disorientamento dei mortali e la crisi d'identità della spiritualità rivelata; nel mezzo si trova il filo, che tenta di rinsaldare la fiducia in un legame di protezione esclusivo.

Sempre nel 2008 vengono proposti i ricami bianco su bianco, segni zen oppure parole: non più tormento, angoscia e rabbia, ma attesa, concentrazione e desiderio di pace. Un appagamento che si trova solo alla radice dell'uomo, dentro le sinapsi di un sistema che cerca di rendersi immune, di fortificare i propri tracciati, troppo sottili e labili, con una trama di vividi punti bianchi e forti.

Nel maggio 2012 alla Libreria Moderna di Rieti in occasione della collettiva Cities è stato presentato il ciclo Sweet home: questa volta l'artista decide di cucire edifici, fabbricati abbandonati e fatiscenti, cuciti per essere tenuti insieme, perché non crollino del tutto, o forse anche solo perché non se ne perda memoria. Gli architetti dicono ricucire, quando si parla di riqualificazione di un tessuto urbano malato, sfrangiato, e qui il  termine risulta interessante perché evidenzia un'area di intervento, una volontà di fare positivo. Tale far positivo riguarda anche l'individualità di ciascuno di noi, quando a quel manufatto voglia unire un comune destino, perché anche quell'edificio ha un'anima che lo unisce a persone, ed in ciò ha anche una storia: tema questo già affrontato dall'artista nella performance del 2006 Abito in parte ancora forse: 24 fotografie sicure di Eliana Frontini, quando la Frontini ha compiuto una lunga ricerca, rientrando negli appartamenti dove aveva abitato nella sua vita, circa una quindicina, chiedendo semplicemente agli attuali occupanti, che non conosceva, di poter entrare a casa loro e fare delle foto. Tutti hanno acconsentito, e sono stati fatti centinaia di scatti in digitale.

Dei ricami bianco su bianco nell'ultimo progetto presentato in mostra (Nullo die sine linea, il dollaro) viene conservata la ripetizione: lo scrivere la stessa frase per un numero indefinito di volte vuole diventare un mantra, riservato all'artista e a chi osserva il lavoro. Una preghiera, una potente e breve formula sonora e spirituale che ha la capacità di trasformare la coscienza.

 

La mostra sarà visitabile fino al 12 ottobre 2012. Ingresso libero

 

Scheda tecnica:

Titolo:                                                                      Nuntius dei

Artista:                                                                      Eliana Frontini

A cura di Barbara Pavan

Date:                                                                      29 settembre – 12 ottobre 2012

Inaugurazione                                                        sabato 29 settembre 2012 ore 18.00

Sede espositiva:                                          Studio7 Arte Contemporanea

Via Pennina 19 - Rieti

orari:                                                                      ven-sab ore 18-20; dom ore 11-13 oppure su appuntamento

Info:                                                                       cell.3204571689;

email: studio7artecont@gmail.com

Ufficio stampa:                                          studio7

Ingresso libero.

 

sabato 8 settembre 2012

MOSTRA DI ELIANA FRONTINI RIETI, STUDIO7 ARTE CONTEMPORANEA 29 SETTEMBRE

Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, Rieti, inaugura sabato 29 settembre 2012, alle ore 18.00, Nuntius Dei, mostra personale di Eliana Frontini, a cura di Barbara Pavan. La mostra è inserita tra gli eventi della 8a Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI sul territorio nazionale.

 

La mostra pone all'attenzione del pubblico il percorso artistico di Eliana Frontini. Dalle magliette inquietanti prodotte nella performance Eliana Frontini next collection del 2005, quando solo ad un attento esame si scopriva che le stampe non erano altro che foto di persone decedute, rifotografate dalle loro lapidi (invece di una firma, portarsi la morte addosso), l'artista propone, dal 2008, gli angeli cuciti, frutto di una profonda catarsi, della ricerca di una sorta di trait d'union tra la realtà terrena ed il cielo. Questi divini messaggeri, bloccati da tenaci cuciture sulla tela, paiono quasi leggiadre farfalle catturate da un ambizioso entomologo, o ex voto abbandonati nel santuario dell'oblio. Silenziosi ed immobili, hanno perso la capacità di svolgere i loro compiti fondamentali: annunciare la salvezza, confortare, custodire, lodare. Nulla hanno dell'empatia degli angeli di Wim Wenders; sono, piuttosto, relitti delle speranze sovrannaturali alle quali l'uomo contemporaneo si affida con sempre maggiore difficoltà. Sulla bilancia l'artista pone il senso di disorientamento dei mortali e la crisi d'identità della spiritualità rivelata; nel mezzo si trova il filo, che tenta di rinsaldare la fiducia in un legame di protezione esclusivo.

Sempre nel 2008 vengono proposti i ricami bianco su bianco, segni zen oppure parole: non più tormento, angoscia e rabbia, ma attesa, concentrazione e desiderio di pace. Un appagamento che si trova solo alla radice dell'uomo, dentro le sinapsi di un sistema che cerca di rendersi immune, di fortificare i propri tracciati, troppo sottili e labili, con una trama di vividi punti bianchi e forti.

Nel maggio 2012 alla Libreria Moderna di Rieti in occasione della collettiva Cities è stato presentato il ciclo Sweet home: questa volta l'artista decide di cucire edifici, fabbricati abbandonati e fatiscenti, cuciti per essere tenuti insieme, perché non crollino del tutto, o forse anche solo perché non se ne perda memoria. Gli architetti dicono ricucire, quando si parla di riqualificazione di un tessuto urbano malato, sfrangiato, e qui il  termine risulta interessante perché evidenzia un'area di intervento, una volontà di fare positivo. Tale far positivo riguarda anche l'individualità di ciascuno di noi, quando a quel manufatto voglia unire un comune destino, perché anche quell'edificio ha un'anima che lo unisce a persone, ed in ciò ha anche una storia: tema questo già affrontato dall'artista nella performance del 2006 Abito in parte ancora forse: 24 fotografie sicure di Eliana Frontini, quando la Frontini ha compiuto una lunga ricerca, rientrando negli appartamenti dove aveva abitato nella sua vita, circa una quindicina, chiedendo semplicemente agli attuali occupanti, che non conosceva, di poter entrare a casa loro e fare delle foto. Tutti hanno acconsentito, e sono stati fatti centinaia di scatti in digitale.

Dei ricami bianco su bianco nell'ultimo progetto presentato in mostra (Nullo die sine linea, il dollaro) viene conservata la ripetizione: lo scrivere la stessa frase per un numero indefinito di volte vuole diventare un mantra, riservato all'artista e a chi osserva il lavoro. Una preghiera, una potente e breve formula sonora e spirituale che ha la capacità di trasformare la coscienza.

 

La mostra sarà visitabile fino al 12 ottobre 2012. Ingresso libero

 

Scheda tecnica:

Titolo:                                                                      Nuntius dei

Artista:                                                                      Eliana Frontini

A cura di Barbara Pavan

Date:                                                                      29 settembre – 12 ottobre 2012

Inaugurazione                                                        sabato 29 settembre 2012 ore 18.00

Sede espositiva:                                          Studio7 Arte Contemporanea

Via Pennina 19 - Rieti

orari:                                                                      ven-sab ore 18-20; dom ore 11-13 oppure su appuntamento

Info:                                                                       cell.3204571689;

email: studio7artecont@gmail.com

Ufficio stampa:                                          studio7

Ingresso libero.

 

Yvonne Ekman - Piladilibri

Comunicato stampa

 

Yvonne Ekman "PILADILIBRI"

 

Non è la prima volta che Yvonne Ekman sviluppa un progetto artistico cimentandosi con l'universo del libro, impegnando un dialogo tra forma e segno capace di rinnovare i sensi originari della scrittura congiungendo un triangolo aureo ai cui vertici sono significato, sensorialità e senso dell'umorismo.

Nell'opera Piladilibri la Ekman fa però astrazione della parola scritta, che si ritira dalla scena per lasciare il campo all'oggetto libro, al libro in sé: oggi l'artista rileva la perdita di autorità del

testo - nell'era in cui la verità si fa liquida per stemperarsi nell'opinione - e la dissipazione della scrittura che si trasforma in algoritmo nella forma immateriale del libro elettronico o si fa parlato e fluisce come una cascata da radio, tv e smartphone.
Reagendo a questa vertigine melanconica, l'artista richiama il nostro sguardo sull'oggetto libro, nella sua costituzione materiale di deposito solido della memoria, rammentandoci il suo legame con l'umanesimo, elemento costitutivo di quel progetto di conoscenza che ha infuso divinità nelle capacità umane, ponendo l'uomo al centro dell'universo.
Piladilibri non rappresenta il libro singolo, cristallizzato ed immoto, non è un monumento funebre al sapere in esilio dalle tenebre di un futuro acefalo, ma, dinamicamente, una scala di libri, per indicare una possibilità di futuro, un cammino di conoscenza plurale che punta lo sguardo verso il cielo.
Quando cercheranno tracce tra le macerie dell'apocalisse della ragione, i nostri bisnipoti non troveranno né gossip né e-book, evaporati nella loro liquida evanescenza, ma una pila di libri di terracotta destinati – come i vasi della Grecia antica - a testimoniare di nuovo una civiltà possibile.
Silvio Montanaro

Yvonne Ekman di provenienza nord europea, vive e lavora da molto tempo a Roma. Professionalmente si occupa di musica e di ceramica. Come ceramista ha orientato la sua attività verso la scultura elaborando le caratteristiche plastiche dell'argilla. Ha partecipato a laboratori in Francia, Inghilterra e Italia sviluppando un suo stile che coniuga una ricerca sulla forma e sui colori con una sensibilità alle tematiche civili e sociali. Recentemente lavora con la porcellana, paper clay e gres e ha sviluppato un interesse per la Land Art creando alcune installazioni.
Le sue opere sono state esposte in diverse mostre personali e collettive in Italia e all'estero e inoltre sono presenti in raccolte permanenti.

 

Info:

presentazione dell'opera PILADILIBRI di Yvonne Ekman

Inaugurazione: giovedì 13 settembre ore 18.30

Dal 13 al 20 settembre 2012

 

Galleria Opera Unica

Via della Reginella 26, Roma

06.68809645 operaunicaroma@gmail.com

24 ore su 24

venerdì 7 settembre 2012

Mostra “I Bari a confronto. Il giovane Caravaggio nella casa del cardinale Francesco Maria del Monte”: si terrà dal 29 settembre al 7 ottobre 2012 a Monte Santa Maria Tiberina




Mostra

"I Bari a confronto. Il giovane Caravaggio

nella casa del cardinale Francesco Maria del Monte"

 

Palazzo Museo Bourbon del Monte, Monte S. Maria Tiberina

29 settembre – 7 ottobre  2012

 

 

Dal 29 settembre al 7 ottobre 2012, a Monte S. Maria Tiberina (PG), presso il Palazzo Museo Bourbon del Monte, si terrà la mostra "I Bari a confronto. Il giovane Caravaggio nella casa del cardinale Francesco Maria del Monte".

 

L'esposizione mette a confronto uno straordinario, inedito dipinto di Caravaggio recentemente ritrovato, raffigurante, appunto, "I Bari", replica autografa della tela posseduta dal cardinale Francesco Maria del Monte (oggi conservata al Kimbell Art Museum di Forth Worth, in Texas) ed una sua copia coeva, anch'essa inedita.

Entrambe le opere provengono da prestigiose collezioni private e ciò accresce ulteriormente la preziosità e l'unicità dell'evento.

 

Del dipinto di Caravaggio, esposto al pubblico per la prima volta, sarà possibile apprezzare anche le fasi tecniche e costruttive, grazie alle indagini non invasive effettuate per l'occasione e che verranno esposte a fianco del dipinto.

 

La mostra sarà anche l'occasione per affrontare il difficile rapporto che legò la figura del cardinale del Monte al giovane Caravaggio sul finire del Cinquecento e per ammirare opere, per la maggior parte inedite, di artisti attivi in quegli anni a Roma, di cultura affine a quella di Caravaggio o impegnati a fornire risposte diverse al provocante naturalismo del grande maestro lombardo.

 

Il Comune di Monte Santa Maria Tiberina, la Libera Accademia di Studi Caravaggeschi, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, Enti promotori, hanno affidato la mostra a Pierluigi Carofano, docente di Teoria e Storia del Restauro presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena, specialista di pittura caravaggesca.

Per l'occasione, il Professor Carofano si è avvalso di un comitato scientifico composto, tra gli altri, dagli storici dell'arte Alberto Cottino, Marco Ciampolini, Marco Gallo, Massimo Pirondini, Emilio Negro e Nicosetta Roio.

 

Nel tentativo di dare una possibile "sistematizzazione" ad un argomento così complesso, il curatore ha pensato ad una rassegna di dimensioni non straordinarie, proponendo quattro sezioni:

  • I Bari a confronto
  • La risposta dei bolognesi
  • I riformati toscani
  • Tra naturalismo e classicismo.

Una significativa campionatura, circoscrivendo a 22 OPERE il percorso espositivo.

 

 

I BARI A CONFRONTO – LA RISPOSTA DEI BOLOGNESI

Una sala mozzafiato è quella che si presenta agli occhi del visitatore: al centro, I Bari di Caravaggio.

A fianco, la copia antica che ne testimonia lo straordinario successo sin da subito.

Sulle pareti laterali, il Bagno di Diana del Cavalier d'Arpino, maestro a Roma di Caravaggio e la Giustizia e la Pace di Antiveduto Gramatica, anche lui in contatto con Caravaggio a Roma,  in gioventù.

Ai lati, il San Francesco in estasi di Guido Reni e la Madonna col Bambino di Ludovico Carracci, i due maestri bolognesi che contemporaneamente a Caravaggio sperimentavano una pittura di stampo naturalistico mediata da un diffuso classicismo.

E' presente in questa sala anche l'opera del veneziano Carlo Saraceni "Diluvio universale".

 

  1. Michelangelo Merisi da Caravaggio, Bari
  2. copia antica da Caravaggio, Bari
  3. Antiveduto Gramatica, La Giustizia e la Pace
  4. Guido Reni, San Francesco in preghiera davanti al Crocifisso
  5. Ludovico Carracci, Madonna col Bambino
  6. Cavalier d'Arpino, Bagno di Diana
  7. Carlo Saraceni, Diluvio universale

I 'RIFORMATI TOSCANI' – TRA NATURALISMO E CLASSICISMO

In questa sezione sono esposte opere di artisti toscani che, contaminati dal linguaggio di Caravaggio, ne forniscono una versione edulcorata.

Un altro aspetto significativo è poi quello di artisti che oscillano tra una cultura figurativa naturalista ed un classicismo di marca bolognese come i maestri emiliani della generazione successiva a quella di Guido Reni.

 

1.     Jacopo Chimenti detto l'Empoli, Cristo in pietà

2.     Agostino Melissi, Ecce Homo

3.     Francesco Vanni, Santa Caterina

4.     Francesco Vanni, San Francesco

5.     Biagio Manzoni, Martirio di San Bartolomeo

6.     Giovan Francesco Guerrieri, Salomè con la testa del Battista

7.     Pietro Desani/Leonello Spada, Salomè con la testa del Battista

8.     Alessandro Tiarini, Ecce Homo

9.     Antonio Carracci, Cristo portacroce

10. Bartolomeo Schedoni, Ecce Homo

11. Bartolomeo Schedoni, San Giovanni Battista

12. Lionello Spada, Salomè con la testa del Battista

13. Orazio Borgianni, Cristo fra i dottori

14. Orazio Riminaldi, San Francesco in meditazione

15. Nicolas Régnier, San Matteo e l'angelo

 

Romano Alunno, Sindaco di Monte S. Maria Tiberina, afferma: "Questa mostra è un appuntamento ormai ricorrente per i Grandi Eventi legati all'arte con i quali l'Amministrazione comunale, in accordo con gli Enti locali e con le realtà del territorio, intende valorizzare risorse umane, professionali e ricettive d'eccellenza presenti nel Comune.

L'esposizione unisce rigore scientifico e il prestigio di un progetto sviluppato con attenzione al grande richiamo di un tema, quello della pittura caravaggesca, fortemente sentito e accessibile al grande pubblico. Realizzare un progetto come questo, in tempi di crisi, è un grande segnale d'impegno da parte delle Istituzioni, dell'Associazione, dei prestatori e dei curatori, uniti per continuare a produrre stimoli e cultura per il grande pubblico, nella convinzione che sia il migliore investimento possibile".

 

IN OCCASIONE DELLA MOSTRA, A MONTE S. MARIA TIBERINA, SONO PREVISTE LE SEGUENTI INIZIATIVE COLLATERALI, TUTTE PRESSO LA SALA CONFERENZE DI PALAZZO MUSEO BOURBON DEL MONTE.

 

SABATO 29 SETTEMBRE 2012:

  • dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 19, Giornata di Studi "Quesiti caravaggeschi"  a cura di Pierluigi Carofano ed Emilio Negro. Oltre ai due curatori, interverranno: Romano Alunno, Sindaco di Monte Santa Maria Tiberina - Paolo Nucci Pagliaro, Presidente Libera Accademia di Studi Caravaggeschi Francesco Maria cardinal del Monte - Raymond Ward Bissell, University of Michigan Italianist art historian - Davide Bussolari, Studio Diagnostico per l'Arte Fabbri di Reggio Emilia - Francesco Lofano, Scuola di Dottorato presso l'Università degli Studi di Bari - Claudio Strinati, Dirigente Storico dell'arte del Ministero per i Beni e le Attività culturali - Keith Sciberras, University of Malta - Giacomo Berra, Storico dell'arte e Carla Mariani, Restauratrice. In occasione della Giornata di Studi, l'ingresso alla mostra è gratuito.
  • Ore 19.00, Presentazione dello scritto postumo su Caravaggio di Maurizio Marini, scomparso nell'agosto 2011: 'Le opere e i giorni': 1610 – 2010. Cronache caravaggesche. Si tratta di un inedito contributo del Prof. Marini, incentrato sull'analisi dell'ultimo lustro della storiografia caravaggesca (quindi un aggiornamento al suo libro fondamentale: Caravaggio "pictor preastantissumus"), nonché una recensione delle iniziative dedicate al centenario caravaggesco del 2010.

 

MERCOLEDÌ 3 OTTOBRE:

  • dalle ore 10 alle 18, Convegno "Presenze ebraiche e feudalità fra Granducato di Toscana e Stato Pontificio"

SABATO 6 OTTOBRE:

  • ore 16.00 - Presentazione degli Atti della Giornata di Studi che si è svolta nel 2011.
  • ore 17.00 - Presentazione libro di Franco Paliaga sul cardinale Bourbon del Monte e su "Natura in vetro – studio sulla Caraffa di fiori dipinta da Caravaggio.

  

NOTIZIE RIEPILOGATIVE

 

La mostra, promossa e organizzata dal Comune di Monte Santa Maria Tiberina e la Libera Accademia di Studi Caravaggeschi, si avvale dei patrocini e la collaborazione della Regione Umbria, Provincia di Perugia, GAL Alta Umbria e Comunità Montana Alta Umbria.

 

Sponsor: Lions Club Città di Castello Distretto 108L. - Rotary Club Bologna Valle del Samoggia - Cassa di Risparmio di Città di Castello - Pubblica Assistenza Croce Uno Bologna - Tenute Silvio Nardi Montalcino - Eco Partner - SMR Studio Moda Rossella.

 

Esposizione a cura di Pierluigi Carofano, Docente di Teoria e Storia del Restauro presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena

 

22 opere in mostra dei seguenti pittori: Michelangelo Merisi da Caravaggio, Anonimo (per la copia dei Bari), Antiveduto Gramatica, Guido Reni, Ludovico Carracci, Cavalier d'Arpino, Carlo Saraceni, Jacopo Chimenti detto l'Empoli, Agostino Melissi, Francesco Vanni,  Biagio Manzoni, Giovan Francesco Guerrieri, Pietro Desani, Lionello Spada, Alessandro Tiarini, Antonio Carracci, Bartolomeo Schedoni, Orazio Borgianni, Orazio Riminaldi, Nicolas Régnier.

 

INAUGURAZIONE su invito: venerdì 28 settembre 2012, alle ore 16.30

 

APERTURA PER IL PUBBLICO: dal 29 settembre

DURATA: dal 29 settembre al 7 ottobre 2012

SEDE:  Palazzo Museo Bourbon del Monte - Monte S. Maria Tiberina (PG)

ORARIO: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 orario continuato

BIGLIETTO D'INGRESSO: euro 5,00 - il prezzo include anche la visita al Palazzo Museo Bourbon del Monte.

                                              Il 29 settembre, in occasione della Giornata di Studi, l'ingresso sarà gratuito

 

 

CATALOGO A CURA di Pierluigi Carofano, con i contributi di Alberto Cottino, Marco Ciampolini, Emilio Negro, Massimo Pirondini, Nicosetta Roio, Herwarth Röttgen, Claudio Strinati - editore: Bandecchi & Vivaldi - pagine n. 104 – stampato tutto a colori - formato cm. 21 x 27 - Prezzo promozionale in mostra: euro 20.00 (biglietto + catalogo)

 

INFORMAZIONI MOSTRA E ACCOGLIENZA TURISTICA:

Comune di Monte Santa Maria Tiberina

Tel. 075 8571004 - info@montesantamariatiberina.org

 


SILVA CAVALLI FELCI opere recenti | Galleria M&D Arte, Gorgonzola (MI) | 29 settembre - 27 ottobre 2012



COMUNICATO STAMPA

 

SILVA CAVALLI FELCI

opere recenti

 

29 settembre - 27 ottobre 2012

Inaugurazione sabato 29 settembre 2012, ore 18.30

 



La Galleria M&D Arte di Gorgonzola è lieta di presentare la personale di Silva Cavalli Felci (Bellinzona, 1935). L'artista presenta al pubblico una serie di opere recenti – realizzate con schiume poliuretaniche, specchi e acciaio inox – che con la loro linearità tridimensionale sintetizzano un percorso creativo iniziato negli anni Settanta e ancor oggi in continua evoluzione. Ai primi Pastelli, influenzati dalle esperienze dell'informale, del tâchisme francese e dell'action painting, e incentrati sull'importanza dell'aspetto segnico, seguono Collages e Intrecci, preludi a lavori polimaterici, sempre più complessi, in cui abbandona il colore a favore di materiali spuri come legni, cortecce, cenere, sabbia, catrame e fuoco. Negli ultimi anni la ricerca della Felci si avvale di una meticolosa operazione di epurazione della materia che restituisce forza primigenia a forme elementari e totemiche. Moderni feticci in cui si aprono onde, scalfitture e tagli che accentuano gli aspetti dimensionali e simbolici della sua poetica; un gioco armonico di pieni e di vuoti, di positivi e negativi, in cui lo spazio circostante viene concettualizzato come realtà interna ed esterna all'opera.

 

Note biografiche: Silva Cavalli Felci è nata a Bellinzona (CH) nel 1935. Vive e lavora a Bergamo. Conclusi gli studi superiori in Svizzera, trascorre un biennio (1955-1956) a Londra, dove segue corsi di disegno e stage design alla St. Martin's School of Art. Tornata in Italia, dopo alcune esperienze di lavoro a Milano nel campo dell'arredamento, si trasferisce nel 1969 a Bergamo, dove si iscrive alla Scuola di pittura dell'Accademia Carrara sotto la guida del Maestro Trento Longaretti. Inizia a esporre nel 1975 con una personale alla Galleria dei Mille a Bergamo e presenta successivamente il proprio lavoro in numerose mostre personali e collettive. Accanto al percorso artistico, grazie all'esperienza della Sandplay Therapy con il metodo di Dora Kalff, ha dato vita ad un laboratorio di attività espressive e ha pubblicato su questo tema la plaquette "Intrecci" voci dal silenzio (2001) e Il viaggio di Inanna Regina dei Mondi nel laboratorio di Silva Felci (2005). L'intenso rapporto di amicizia con la poetessa bergamasca Rina Sara Virgillito e con il giovane poeta Sergio Romanelli l'ha avviata inoltre a una serie di preziose pubblicazioni per le edizioni El Bagatt, Pulcinoelefante e LietoColle. Attenta alle diverse discipline artistiche lega la sua ricerca espressiva anche al teatro, alla danza e alla psicologia. http://www.silvacavallifelci.com/

 

M&D ARTE

Via Monsignor Cazzaniga, 43

20064 Gorgonzola (MI)

allen-10@hotmail.it - tel.3334672160

Orari: martedì - sabato 10.30-12.30, 15.30-19.00

domenica 10.30-12.30

Ingresso libero

 

UFFICIO STAMPA ANTEA

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