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martedì 4 settembre 2012

Opening MAN di Oristano




Con l'inaugurazione del MAN di Oristano,  fissato per le ore 16.00 del 13 settembre 2012 a Solarussa, si consolida quella vocazione verso la cultura del contemporaneo, che già connotava l'attività di alcune realtà espositive della Provincia, rappresentandone perciò, la naturale evoluzione progettuale.
L'apertura del MAN rappresenta infatti, una delle numerose iniziative culturali che la Provincia, attraverso l'impegno costante e la determinazione delle realtà artistiche presenti nel territorio, ha proposto in questi ultimi anni, e che hanno portato Oristano a guadagnarsi, nonostante le sue ridotte dimensioni e l'assenza di finanziamenti, una forte connotazione intellettuale all'interno della Sardegna.
Il sostegno attivo degli artisti che si muovono con la stessa forza e decisione in altre parti dell'Isola, hanno dato la spinta finale per dare vita a una realtà che intende porgersi indipendente, mobile e soprattutto "aperta" alla trasversalità espositiva.
 
Askosarte
3407201761
3420063562




WHO'S THAT MAN?

13 settembre 2012 ore 17.30

Project Space
 Askosarte


 
 
Nella relatività del sapere nessuno può credere di possedere la verità certa e quindi tutti siamo portatori di conoscenze opinabili.
(Sofisti)
 
Posso avere un'opinione?
(Askosarte)
 
                                 
 
Quando nel gennaio 1898,  sull'Aurore fu pubblicata la lettera aperta dello scrittore Emile Zola contro lo scandaloso processo a Dreyfus, in nome dei valori superiori di giustizia e verità, numerosi furono gli accademici, ma anche gli architetti, avvocati, medici, artisti, scrittori e musicisti, che fecero sentire la loro voce, scrivendo le famose protestations (pubblicate sul quotidiano per 15 giorni di fila), manifestando l'avvento di una nuova, potente forza, nata dal senso di responsabilità di un comprendere superiore, a sostegno di un'idea con-divisa, da difendere oltre  la partigianeria e l'interesse personale.
Questi uomini furono definiti, per la prima volta da Gorge Clemanceau, con l'appellativo di "intellettuali": aspettativa e speranza erano che con l'impegno di questi uomini si delineasse una forza indipendente dagli schieramenti consolidati, neutra e al servizio dell'intera società.
Le cose, non sempre sono andate in questo modo, e intellettuali al servizio di regimi, o prostituiti avidi solo di fama e di denaro, sono esistiti ed esistono.
Non si può negare tuttavia, che tra l'intellettuale narciso, scollegato dalla realtà sociale, impegnato unicamente a fare bella mostra di sé, e il sempre presente intellettuale organico, piegato a ideologie costrittive e manipolatrici, co-esista, a fatica ma in maniera inconfutabile, l'intellettuale protagonista del suo pensiero, animale sempre più raro che non accetta limiti alla sua libertà di pensatore, e che rivendica la perfetta autonomia delle sue opinioni da qualsiasi dogma o dottrina chiusa.
Ma questi individui che, a volte, si chiamano anche artisti (o così dovrebbero chiamarsi in virtù del loro essere capaci di partecipare e influenzare il clima e il modo di sentire comune), riluttanti per definizione al moralismo e a qualsiasi forma di censura, liberi di raccontare, con la propria arte, il contemporaneo fatto di bene e di male, di trasformazioni politiche, etiche e sociali, di  conflitti ed emozioni, esistono ancora?
E qual potrebbe essere il loro "senso" in un tempo in cui si definisce "artista" chiunque, compresi tronisti, attori pornografici e veline?
Lungi dal voler fare del moralismo, nel pieno rispetto di qualsiasi scelta umana o artistica e coscienti che tra avere un'opinione e fornire una verità assolutamente valida ci sia una bella differenza, la sola cosa certa è che, forse, (e magari in buona fede) molti individui si sono calati nel ruolo di "artista" con troppa convinzione e pochi dubbi, ponendosi un gradino sopra gli altri.
L'arte dovrebbe, invece, metterci un gradino più in basso, non più in alto.
Dall'alto infatti, si vede sfocato, mentre per poter percepire il mondo e continuare a parlarne come artisti, occorre essere nel mondo, e spesso con tormento.
Da bambini abbiamo imparato a considerare l'artista come colui che più di tutti merita onori e successo e questo sarà vero fino a quando, a questo MAN, onori e successo saranno indifferenti.
 
Chiara Schirru











Opening MAN di Oristano


COMUNICATO STAMPA

Gent.mi della Redazione,

Con l'inaugurazione del MAN di Oristano,  fissato per le ore 16.00 del 13 settembre 2012 a Solarussa,
si consolida quella vocazione verso la cultura del contemporaneo, che già connotava l'attività di alcune realtà espositive della Provincia, rappresentandone perciò, la naturale evoluzione progettuale.
L'apertura del MAN rappresenta infatti, una delle numerose iniziative culturali che la Provincia, attraverso l'impegno costante e la determinazione delle realtà artistiche presenti nel territorio, ha proposto in questi ultimi anni, e che hanno portato Oristano a guadagnarsi, nonostante le sue ridotte dimensioni e l'assenza di finanziamenti, una forte connotazione intellettuale all'interno della Sardegna.
Il sostegno attivo degli artisti che si muovono con la stessa forza e decisione in altre parti dell'Isola, hanno dato la spinta finale per dare vita a una realtà che intende porgersi indipendente, mobile e soprattutto "aperta" alla trasversalità espositiva.
 
Askosarte
3407201761
3420063562




WHO'S THAT MAN?

13 settembre 2012 ore 17.30

Project Space
 Askosarte


 
 
Nella relatività del sapere nessuno può credere di possedere la verità certa e quindi tutti siamo portatori di conoscenze opinabili.
(Sofisti)
 
Posso avere un'opinione?
(Askosarte)
 
                                 
 
Quando nel gennaio 1898,  sull'Aurore fu pubblicata la lettera aperta dello scrittore Emile Zola contro lo scandaloso processo a Dreyfus, in nome dei valori superiori di giustizia e verità, numerosi furono gli accademici, ma anche gli architetti, avvocati, medici, artisti, scrittori e musicisti, che fecero sentire la loro voce, scrivendo le famose protestations (pubblicate sul quotidiano per 15 giorni di fila), manifestando l'avvento di una nuova, potente forza, nata dal senso di responsabilità di un comprendere superiore, a sostegno di un'idea con-divisa, da difendere oltre  la partigianeria e l'interesse personale.
Questi uomini furono definiti, per la prima volta da Gorge Clemanceau, con l'appellativo di "intellettuali": aspettativa e speranza erano che con l'impegno di questi uomini si delineasse una forza indipendente dagli schieramenti consolidati, neutra e al servizio dell'intera società.
Le cose, non sempre sono andate in questo modo, e intellettuali al servizio di regimi, o prostituiti avidi solo di fama e di denaro, sono esistiti ed esistono.
Non si può negare tuttavia, che tra l'intellettuale narciso, scollegato dalla realtà sociale, impegnato unicamente a fare bella mostra di sé, e il sempre presente intellettuale organico, piegato a ideologie costrittive e manipolatrici, co-esista, a fatica ma in maniera inconfutabile, l'intellettuale protagonista del suo pensiero, animale sempre più raro che non accetta limiti alla sua libertà di pensatore, e che rivendica la perfetta autonomia delle sue opinioni da qualsiasi dogma o dottrina chiusa.
Ma questi individui che, a volte, si chiamano anche artisti (o così dovrebbero chiamarsi in virtù del loro essere capaci di partecipare e influenzare il clima e il modo di sentire comune), riluttanti per definizione al moralismo e a qualsiasi forma di censura, liberi di raccontare, con la propria arte, il contemporaneo fatto di bene e di male, di trasformazioni politiche, etiche e sociali, di  conflitti ed emozioni, esistono ancora?
E qual potrebbe essere il loro "senso" in un tempo in cui si definisce "artista" chiunque, compresi tronisti, attori pornografici e veline?
Lungi dal voler fare del moralismo, nel pieno rispetto di qualsiasi scelta umana o artistica e coscienti che tra avere un'opinione e fornire una verità assolutamente valida ci sia una bella differenza, la sola cosa certa è che, forse, (e magari in buona fede) molti individui si sono calati nel ruolo di "artista" con troppa convinzione e pochi dubbi, ponendosi un gradino sopra gli altri.
L'arte dovrebbe, invece, metterci un gradino più in basso, non più in alto.
Dall'alto infatti, si vede sfocato, mentre per poter percepire il mondo e continuare a parlarne come artisti, occorre essere nel mondo, e spesso con tormento.
Da bambini abbiamo imparato a considerare l'artista come colui che più di tutti merita onori e successo e questo sarà vero fino a quando, a questo MAN, onori e successo saranno indifferenti.
 
Chiara Schirru

NASCE A BOLOGNA "Setup ArtFair" NUOVA FIERA D'ARTE CONTEMPORANEA INDIPENDENTE




Nasce a Bologna Setup Art Fair fiera d'arte contemporanea indipendente. La prima edizione si svolge nel capoluogo emiliano dal 25 al 27 gennaio 2013, in concomitanza ad ArteFiera 2013.

Ideata, organizzata e promossa da Simona Gavioli, Marco Aion Mangani e Alice Zannoni, Setup inserisce Bologna nel panorama internazionale delle città che da tempo ospitano, accanto alle proprie storiche fiere d’arte, manifestazioni analoghe incentrate sull’arte emergente. Non un evento off, ma una fiera parallela in linea con iniziative simili quali The Others (Torino), Just Mad (Madrid), Liste e Volta (Basilea), Frieze e Zoo (Londra), Slick (Bruxelles), Pulse (New York) e molte altre.

La scelta stessa del nome indica l’intenzione di proporre un arricchimento del sistema dell’arte tradizionale, sostenendo l’avvio di progetti espositivi e d’indagine realizzati da gallerie che vogliono rivolgere il proprio interesse all’arte emergente e che lanciano giovani talenti creativi.

La particolarità di Setup sta nel suo format innovativo. Ogni galleria dovrà proporre il lavoro di un giovane artista emergente, under 35, sul quale ha già rivolto l’attenzione, ma con cui non ha mai precedentemente collaborato, presentandolo insieme agli artisti in organico con il supporto critico di un giovane curatore.
Setup propone, dunque, di mettere in relazione le tre figure chiave del mondo dell’arte (artista, curatore-critico, gallerista) facendole collaborare anche in ambito fieristico, dove normalmente la sinergia è esclusa o non contemplata.

Il comitato scientifico, composto da Martina Cavallarin, Valerio Dehò, Viviana Siviero, Giulietta Speranza, vaglierà le proposte delle gallerie, che potranno presentare il loro progetto a partire da settembre 2012 scaricando l’application-form dal sito www.setup-artfair.com.

A conclusione della rassegna, il comitato scientifico si trasformerà in giuria assegnando un premio al giovane artista emergente e uno alla galleria che l’ha proposto; la stessa si aggiudicherà uno spazio stand omaggio per la seconda edizione di Setup.

Setup avrà un'apertura serale, marginalmente alla chiusura di Arte Fiera. La location è
ancora top secret.
Vernissage il 24 gennaio, con apertura al pubblico a partire dal 25 al 27 gennaio 2013.


Informazioni:

Simona Gavioli
+39 339 3290120
Marco Aion Mangani
+39 392 6031331
Alice Zannoni
+39 329 8142669

Pressoffice:

Culturalia - Bologna, Vicolo Bolognetti 11
Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955,
info@culturaliart.com www.culturaliart.com

sabato 1 settembre 2012

MOSTRA ENRICA PIZZICORI LIBRERIA MODERNA RIETI, 15 SETTEMBRE 2012

Si aprirà sabato 15 settembre 2012, presso la Libreria Moderna, Via Garibaldi 272, Rieti, Opereinmusica, la nuova mostra personale di Enrica Pizzicori, a cura di Barbara Pavan.

 

Il nuovo progetto espositivo di Enrica Pizzicori si compone di una serie di opere eseguite a tecnica mista su carta dove l'artista, pur mantenendo la propria caratteristica cifra stilistica, utilizza una nuova tavolozza di colori che lasciano al disegno il ruolo da protagonista. Tutte dedicate alle diverse sfaccettature dell'amore o ai differenti amori, le opere traggono ispirazione da brani musicali che compongono la 'colonna sonora' ed emotiva della mostra. Dopo le fiabe, è stata stavolta la musica la musa ispiratrice dei nuovi lavori della Pizzicori, un'artista capace di evolversi e seguire la propria ricerca artistica attraverso i percorsi della memoria e delle emozioni pur rimanendo coerente con il proprio personalissimo stile.

 

Enrica Pizzicori è nata a Prato nel 1976. Ha vissuto a Brema (D) dove ha lavorato come aiuto restauratrice presso il "Vocke Museum". Ha studiato affresco presso la scuola "L.Tintori" di Prato e presso la "Facultad de Bellas Artes" di Salamanca (E). Ha frequentato i corsi di illustrazione di Sarmede (TV) condotti da A. Cimatoribus, S. Junakovjic, e da Linda Wolfsgruber; e quelli di Macerata condotti da V. Kostantinov. E' diplomata in Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Dal 2000 si occupa di Illustrazione infantile. Ha pubblicato con la casa editrice Eldec Roma la serie di racconti "100 fiabe da salvare". Ha collaborato con la casa editrice Edizioni Clandestine per la quale ha curato una copertina. Collabora con l'Associazione "Prospettiva Creativa" (VE) con cui ha vari progetti editoriali tra cui il libro "Il piccolo angelo" e "Il campo di cuori". Ha  illustrato il libro "Il carillon dei desideri" per la casa editrice "Edigiò". Si occupa da anni di progetti creativi per l'infanzia  e di promozione della lettura.Ha all'attivo numerose partecipazioni a  mostre in Italia ed all'estero.

 

La mostra sarà visitabile fino al 20 ottobre 2012. Ingresso libero

 

Scheda tecnica:

Titolo:                                                                      Opereinmusica

Artista:              Enrica Pizzicori

A cura di Barbara Pavan

Date:                                                                      15 settembre – 20 ottobre 2012

Sede espositiva:                                          Libreria Moderna

Via Garibaldi 272 - Rieti

orari:                                                                      lun 16-20; mar-sab 10-13 e 16-20

Info:                                                                       cell.3204571689;

email: studio7artecont@gmail.com

Ufficio stampa:                                          studio7

Ingresso libero.

giovedì 30 agosto 2012

Matteo Strukul presenta "La Ballata di Mila" - \ NOTORIOUS incontra Suga...

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