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giovedì 23 agosto 2012

Renato Pengo: SHOCK. Padova, Musei Civici degli Eremitani

RAM 2012
ricerche artistiche metropolitane
Comune di Padova
Assessorato alla Cultura
Musei Civici

                                                    
 

S H O C K
Renato Pengo


Padova, Musei Civici degli Eremitani
14 settembre 2012 – 31 ottobre 2012
Inaugurazione: venerdì 14 settembre ore 17,30







I Musei Civici degli Eremitani presentano la mostra monografica "Shock" di Renato Pengo, a cura di Barbara Codogno. La mostra comprende una settantina di opere dell'artista padovano, appartenenti al ciclo pittorico "Shock" degli anni Novanta installate accanto a una scelta di dipinti della Pinacoteca.
Le tele di Pengo si alternano a elementi video realizzati dall'artista per questa personale: l'effetto neve del tubo catodico è proiettato in loop sulle pareti delle sale del Museo e il pubblico, che lo attraversa, si mescola a questo shock primordiale. Alle pareti si stagliano i dipinti della tradizione classica, tra i quali si segnalano opere quattro-cinquecentesche sulla scia di Mantegna e Bellini, un bellissimo Garofalo, tele secentesche, risalenti a Padovanino, Guercino o Strozzi, accanto a dipinti nordici come quelli di Jan Miel, fino ad altri dei secoli XVIII e XIX. Pengo irrompe sulla scena e si presenta negli spazi per esposizioni temporanee della sede agli Eremitani. Il precursore dello "shock tecnologico", la cui foriera intuizione è contenuta nel Manifesto firmato da Pierre Restany nel 1996, con questa mostra porta allo scoperto la sua poetica confrontandosi con il tempio dell'arte, il museo, per far ripartire un inedito dialogo tra storicizzazione artistica e arte contemporanea.
In questa mostra Pengo diventa un hacker contemporaneo; l'intrusione artistica nei Musei Civici è l'origine concettuale necessaria al suo percorso creativo.
Ciò che ne risulta è una originalissima mostra in cui il ciclo continuo dello "Shock" diventa lo strumento cruciale per fare hacking, mediante la ri-attivazione sensoriale, emotiva, intellettuale.
Lo "Shock" non è il fine della mostra, piuttosto l'inizio: traccia il metodo per rianimare lo sguardo del visitatore.
L'essenza della mostra ripropone senz'altro una cruciale tematica: dove condurrà il dilagare tecnologico? Pengo risponde con questa doppia intrusione, riunendo 70 opere e portando il suo segno nelle sale del Museo.  
La riflessione investe senza dubbio l'intero mondo dell'arte contemporanea: in un contesto sempre più abbagliato dalla spettacolarizzazione dell'arte, come si colloca Pengo?
La risposta è suggerita dalla curatrice, Barbara Codogno, che nel testo critico del catalogo scrive: "Pengo riemerge dall'abisso tecnologico in cui si era cacciata l'umanità tutta; a nulla era valso questo insulso camminare, pieno di metafisica attesa nei confronti della scienza che è umana e come tale fallace e perché non v'è immortalità, non v'è, ma solo taoistica alternanza di vuoto e pieno, di vita e morte. Giacché è legge fisica, e prima ancora alchemica. E metafisica. Così riemerge la speranza su campitura densa di BLU, perfetto, che è luce di possibilità. Gli occhi screziati d'infinito di Pengo illuminano oltre il buio e anticipano la visione. Con responsabilità. Con furore ed eroica tenerezza. Il BLU diventa allora luogo inviolabile dell'animo che sempre s'apre al meraviglioso incanto. E crea. Ancora".  

Biografia
Renato Pengo nasce a Padova il 31 ottobre 1943. Dopo avere frequentato l'Istituto d'Arte Pietro Selvatico, si dedica alle diverse discipline artistiche. Del 1969 è la sua prima mostra personale, presentata dal celebre poeta e scrittore Diego Valeri, alla Galleria Traghetto di Venezia. Nel 1970 vince il primo premio alla X Triveneta dei Giovani Artisti. Nella prima metà degli anni Settanta comincia a cimentarsi con diverse forme di espressione artistica, mediante molteplici linguaggi (performance, happening, fotografia). Nel 1975 è tra i fondatori del gruppo "Azionecritica" e partecipa alla X Quadriennale di Roma. Nel 1976 espone alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. Di questo periodo sono alcune mostre personali a Salisburgo, Villach, Rovigo e alcune collettive a Prato e a Padova. Dagli anni Ottanta il suo lavoro subisce un'importante svolta attraverso la serie di opere "Itinerari dipinti dal tempo" e "Future archeologie"; parallelamente sperimenta il video, il cui codice è fondato sulla decelerazione dell'immagine. In queste opere emerge il carattere autoriflessivo dell'artista su tematiche di particolare attualità. I suoi video vengono presentati in numerose rassegne nazionali e internazionali, tra cui: Catodica (Roma), Ifduif (Lugano), Le arti del cinema (Verona), Festival Mondial do minuto (San Paolo, Brasile) e FilmFestival Torino. A partire dagli anni Novanta, Pengo affronta nuovi ambiti legati all'antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea. La sua indagine si focalizza sul cosiddetto "shock tecnologico", cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che suscita l'interesse del celebre critico francese Pierre Restany, che promuoverà a Parigi, in gallerie e musei, mostre personali dell'artista padovano. Nel 1999, a Padova, nel Palazzo Monte di Pietà, si svolge una sua importante personale, "Percezioni mutanti" (catalogo Electa), e a seguire saranno altre mostre a Madrid, Tunisi, Parigi e a New York. Nel 2000 realizza un video-manifesto da cui nasce una scrittura non leggibile, prelinguistica, costituita da segni figurativi e parole fuggitive; di questo periodo sono due cicli importanti: "Oltre il Titolo" e "Maree", presentati a Padova, Firenze (Palazzo Vecchio), Arezzo (Sala dei Grandi) e Ancona (Mole Vanvitelliana). Del 2002 è l´acquisizione di una grande opera al Museo d'arte dello Splendore di Giulianova. Nel 2004 una sua installazione multimediale ha luogo nella casa di Piero Della Francesca a Sansepolcro. Nel maggio 2008 si svolge al Museo Nazionale di Villa Pisani (Stra) la mostra "Traghettare il tempo", segue la personale "Oltre" al Net Center di Padova e nel 2009 la mostra ¨Oltre l'immagine¨ a cura di Italo Zannier ed Enrico Gusella presso il Museo Civico di Piazza del Santo a Padova.  Nel 2012 si svolge la personale "Ritratto Contemporaneo" nello Spazio Biosfera di Padova.

SHOCK
Padova, Musei Civici degli Eremitani, 14 settembre – 31 ottobre 2012
Inaugurazione: venerdì 14 settembre 2012, ore 18,00
Conferenza stampa: venerdì 14 settembre alle ore 12,00
Mostra promossa dal Comune di Padova, Assessorato alla Cultura, Musei Civici - Museo d'Arte
Direzione della mostra: Davide Banzato, Direttore Musei e Biblioteche
Cura della mostra: Barbara Codogno
Ingresso : € 10; ridotto € 8, ridotto speciale € 6 convenzionati; ridotto scuole € 5
Ingresso gratuito: per bambini fino a 5 anni, possessori di biglietto intero Cappella degli Scrovegni, Padovacard, Cartafamiglia, Musei Tutto l'Anno
Orario: martedì - domenica, 9.00 - 19.00; chiuso i lunedì non festivi
Tel. 049.8204551
Info e prenotazioni: cappella degli Scrovegni
Ufficio stampa: MR Comunicazione di Melania Ruggini; 349 2595271; melaniaruggini@gmail.com

mercoledì 22 agosto 2012

Giovanni CAMPUS. Tempo in processo - CAMeC della Spezia

CAMeC

Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia

 

Giovanni Campus. Tempo in processo

rapporti misure connessioni

 

 

preview venerdì 7 settembre ore 11.30

 

inaugurazione sabato 8 settembre ore 18.00

 

9 settembre > 4 novembre 2012

 

 

Con la mostra Tempo in processo di Giovanni Campus il CAMeC dà vita a una nuova formula di premio artistico che consiste nella produzione di una personale dedicata all'artista vincitore della rassegna annuale Settembre d'Arte. Il CAMeC acquisisce l'opera premiata e si assume il compito di documentare il lavoro dell'artista selezionato dalla giuria tecnica.

Giovanni Campus è risultato validissimo vincitore insieme a Luca Matti dell'edizione Settembre d'Arte 2011.

In Campus non vi è alcuna separazione tra pittura e scultura risultando entrambe presenti in modo sostanziale e costante in tutto il suo lavoro cinquantennale. Anziché generi separati il Maestro affronta la pittura e la scultura come mezzi espressivi in continua possibilità di dialogo e di confronto.

 

Come illustrato in catalogo da Marco Meneguzzo, "percorrendo l'itinerario della mostra la mente riporta a una sola parola: "misura". In ogni suo gesto Campus 'misura' qualcosa, e prima ancora, in ogni suo sguardo Campus 'misura' lo spazio entro cui si trova, ne stabilisce coordinate, decide il proprio punto d'osservazione, indirizza lo sguardo dello spettatore, gli suggerisce addirittura come percepire quello spazio segnato dalle proprie linee.

L'accentuarsi di questo suo metodo si vede perfettamente nelle stanze del museo, semplicemente perché sono a loro volta definite, sono 'chiuse', perfettamente newtoniane nella loro geometria da 'white box': in questo caso, allora, ogni elemento inserito da Campus nel biancore del non-colore rimanda a una misura ancor più astratta, ancor più platonica di quanto non ci avesse abituato sinora, e questo anche se le sue linee-forza, le sue direttrici dello sguardo, sono di fatto tavole che egli sposta a forza di braccia.

E proprio in questo già si intravede una delle caratteristiche del suo lavoro, che è al contempo molto mentale e molto fisico. L'arte porta con sé sempre una componente di fisicità: il suo intento è di rendere visibile una misura, senza che questa perda la sua capacità di astrazione o, meglio, senza che venga meno il suo invito a considerare lo spazio che ci circonda anche come uno spazio ideale, nel vero senso platonico dell'aggettivo.

Del resto, tutta la sua attività è stata improntata a questo concetto, a questo senso dello spazio, sin da quando, negli anni Settanta, in piazza Duomo a Milano tendeva un lunghissima molla d'acciaio tra lo stupore dei passanti, o quando, qualche anno dopo, sulle scogliere sarde, faceva aderire delle robuste cime agli anfratti, alle sporgenze degli scogli, con l'intento, ancora una  volta, di dare forma, misurandolo, a uno spazio umano.

Nel corso degli anni la sua arte è mutata non tanto nell'azione artistica, quanto nella definizione e nella considerazione dello spazio e della sua metaforica misura; un'azione sostanzialmente identica a se stessa, la storia fa corrispondere idee anche diversissime tra loro, e l'opera dell'artista – coerente col proprio linguaggio ma non con lo spirito del tempo – assume significati persino contrastanti tra di loro, se si pensa al prima e al dopo: non è importante, perché la coerenza nel caso dell'arte è infinitamente meno interessante della capacità di essere flessibili, di trasformarsi, di assorbire, di essere testimoni, pur restando fedeli a se stessi.

Giovanni Campus misura lo spazio: lo faceva negli anni Settanta e lo fa ora, ma ai nostri occhi la sua opera ha un significato profondamente diverso, segno che quel lavoro è capace di attraversare le trasformazioni e di trasformarsi a sua volta, di non essere perciò archeologia della Modernità".

 

cenni biografici

 

Giovanni Campus nasce ad Olbia nel 1929. Vive e lavora a Milano.

Nel 1948 lascia la Sardegna e segue gli studi classici a Genova. È in questa città che nasce il suo interesse per la pittura e, da autodidatta, sperimenta le varie tecniche tradizionali anche con uso di materiali diversi e innovativi.

Negli ultimi anni Cinquanta è a Roma nella Galleria di Antonio Russo e, dal 1961 al 1965, con l'incisore Carlo Guarnirei, frequenta la Libera Accademia Belle Arti di Livorno.

Nel 1969, lasciato il lavoro per dedicarsi interamente alla pittura, si trasferisce dapprima al Quartier delle Botteghe di Sesto San Giovanni e in seguito, nel 1973, in Brera a Milano dove opera attivamente nel clima dialettico della ricerca poetica e di impegno civile specifici del tempo.

Per circa un decennio (1964- 1974) con opere 'aperte' a vari elementi e con gruppi di opere relazionate, realizzate il materiali diversi con prevalenza del metacrilato, partecipa a rassegne ed incontri d'arte d'avanguardia, agli interventi sul territorio, promossi in Italia e all'estero, dalle Gallerie Giraldi, Numero e dai Centri Operativi Sincron, Technè di cui è co-fondatore.

Numerosi sono stati i soggiorni di lavoro negli anni fine Sessanta e Settanta a Parigi  e negli Ottanta e Novanta a New York.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

CREDITS

 

 

Giovanni Campus. Tempo in processo

 

Mostra promossa da:

 

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.         Comune della Spezia

                          Sindaco, Massimo Federici

                         Assessore alla Cultura, Diego Del Prato

 

e prodotto da

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia

 

 

 

in collaborazione con

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.  Presidente, Gianfranco Bianchi

                                               Direttore, Stefano Senese

 

      Presidente Nazionale, Massimo Di Carlo

                                               Presidente Delegazione Liguria-Piemonte, Gianpiero Biasutti

 

e con:       

                                  Galleria d'Arte Giraldi, Livorno

 

 

 

 

 

Titolo: Tempo in processo. rapporti misure connessioni

Direzione scientifica: Marzia Ratti

Sede: CAMeC – Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, Piazza Battisti, 1

Conferenza stampa e preview: 7 settembre 2012 ore 11.30

Inaugurazione: sabato 8 settembre ore 18.00

Durata: 9 settembre 4 novembre 2012

Catalogo: ISC La Spezia editore

Presentazione:Marzia Ratti

Testo critico: Marco Meneguzzo

Conservatori: Eleonora Acerbi, Cinzia Compalati

Assistente conservatori: Federica Basini

Progetto grafico:Luca Canese, Litoeuropa

 

 

INFORMAZIONI e CONTATTI

 

Orari:

Invernale: da martedì a sabato 10-13 / 16-19

Domenica e festivi 11-19

Lunedì chiuso

Informazioni e prenotazioni: tel. + 39 0187 734593 / fax + 39 0187 256773 camec@comune.sp.it

Sito: http://camec.spezianet.it - www.laspeziacultura.it

martedì 21 agosto 2012

Torna la grande mostra dell'autunno a Ravenna. Inaugura il 24 agosto l'antologica dedicata all'artista Mirko Basaldella: "Un viaggio nel tempo e nella materia"


Mostra:                                      MIRKO BASALDELLA "UN VIAGGIO NEL TEMPO E NELLA MATERIA"

Sede espositiva
:                            Palazzo Mauro de Andrè, viale Europa, 1 - Ravenna
Periodo:                                     dal 24/08/2012 al 10/09/2012
Organizzazione:                          Associazione Culturale Il Cerbero
Orario:                                       
tutti i giorni dalle 18.30 alle 23.30
Informazioni:                              tel. 335 8151821 - e-mail: info@ilcerbero.it 
mostra a cura:                              Silvana Costa, Comm. Francesco Muzzi
Catalogo:                                    a cura di Silvana Costa
Patrocinio:                                  Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna.
 
INGRESSO GRATUITO

Inaugurazione:
venerdì 24 agosto 2010 ore 19.00 Palazzo De Andrè a Ravenna



Oltre 130 opere, in mostra fino al 10 settembre, tra pittura scultura e disegni a partire dagli anni Trenta fino agli anni Settanta, scandiscono un percorso che esplora diversi periodi della produzione artistica di Mirko, realizzate con tecniche diverse a rivelare l'abilità di un Maestro del Novecento. Una raccolta unica, un ampio e ricercato campionario per comprendere l'arte dell'artista friulano, un vasto gruppo di opere, circa 70 dipinti accanto a 60 tra disegni e sculture, che restituiscono l'identità e la personalità del maestro, la sua maestria, le linee energetiche che compongono la sua opera, sia essa bidimensionale o tridimensionale.

Celebrato come scultore, e citato come tale nei testi di storia dell'arte, Mirko Basaldella era in realtà un abilissimo disegnatore. Era questa la sua più ampia capacità che emerge indiscutibilmente dalla raccolta in mostra, liberando l'artista dalla unicità della terza dimensione, conferendo alla sua personalità un più completo e sfaccettato ruolo artistico.
Mirko rappresenta il vuoto che assedia le forme e si occupa di tutti gli spazi che lo compongono attraverso le linee energetiche che lo formano, questa la sintesi sulla modalità di espressione di Basaldella, questo il filo conduttore facilmente riconoscibile attraverso la lettura delle opere esposte.
Un'antologica realizzata per raccontare il suo rapporto con la storia e con il quotidiano, con la religione e con il passato, affidato principalmente a quei dipinti (e a quei quindici disegni circa) che determinano la chiara conoscenza dei classici e la capacità di rileggerli in chiave moderna, per darne riferimento nelle forme degli oggetti ad uso comune (Caraffa con drago e belva, 1947 e Brocca con colomba, 1948). Infine un percorso per meglio identificare le tematiche a lui care, legate alla guerra, al concetto di sacralità oppure di mitologia (Scena di persecuzione, 1939, La dea della fertilità, 1967 Simboli sacrali, 1963, Regina di saba, Mosè, 1965, Cristo-via-verità e vita, 1966, Natura morta, 1934, Danzatore, 1954, Figure totemiche, 1956).

Mirko è il secondo genito dei fratelli Basalbella (il minore Afro è un pittore, il primogenito è lo scultore Dino), da subito ha le idee chiare sulla sua vocazione artistica. Allievo di Arturo Martini, la cui lezione resterà indelebile in tutta la sua arte, percorre tutte le tappe dell'arte italiana, frequenta al scuola Romana alla fine degli anni Trenta, conosce Corrado Cagli, a cui rimarrà legato (non solo per motivi famigliari visto che ne sposa la sorella Serena, ma per affinità intellettive), e tutti gli esponenti artistici che frequentavano la capitale di in quegli anni.
Il suo percorso non persegue solo il senso della ricerca formale, dell'espressività e della manipolazione plastica, ma principalmente si dirige verso una dimensione poetica e mitopoietica, come liberazione di energia, costante tensione a uscire "fuori tempo" presente, cioè dalla contingenza degli eventi, per toccare davvero l'essere e la memoria profonda dell'intimo. Ricerca che traspone anche in pittura.
Si dirà di lui: "Mirko è uno degli artisti che per conoscersi hanno da percorrere le infinite età che dentro si portano venendo alla luce della terra" (Libero De Libero).
In un'opera come Simboli sacrali (1963) si constata chiaramente che la composizione è pensata come una delle splendide sculture in lamiera tagliata, che in quegli anni Mirko elaborava dimostrando una inventiva generosa e felicissima, supportata da una maturità che gli permetteva di manipolare molti materiali e di sfruttare qualunque tecnica. Ciò proprio perché egli aveva una precisa consapevolezza della sua memoria artistica al cui servizio poteva chiamare a raccolta ogni stimolo, suggerimento, ipotesi che provenisse dall'esterno. Il radicato principio formativo che lo guidava nelle sue invenzioni, era sempre in grado di volgere ai propri fini gli elementi scaturiti da un contesto, che fosse in questa o quella corrente artistica. Come si intuì presto, e come è facile dedurre attraverso la sua opera vista a distanza, Basaldella cercò nell'intero mondo delle immagini creato dalla storia degli uomini con un profondo rispetto.

La mostra curata da Silvana Costa e dal Commendatore Francesco Muzzi in collaborazione con l'Archivo Cagli, è realizzata grazie al
contributo di: AGENZIA RITMO, BONCIANI-GRUPPO-ACMAR, CIRO MENOTTI, CLUB DEL SOLE, CONSAR-GRAR, COPURA, FIAT-S.V.A., IDROEXPERT, MOVITER STRADE CERVIA, NADEP, PENTAGRAMMA ROMAGNA, UNIPOL-ASSICOOP, S.P.M. CONSULTING.
 
Cenni di biografia
Mirko Basaldella (Udine, 28 settembre 1910 – Cambridge, 24 settembre 1969) studia al Liceo artistico di Venezia, all'Accademia di Firenze e alla Scuola dell'arte di Monza. Lavora nello studio di Arturo Martini come allievo fino al 1933, quindi si trasferisce a Roma. Qui conosce gli artisti della scuola romana quali: Scipione, Corrado Cagli (di cui sposò la sorella), Antonietta Raphaël, Fazzini, Mazzacurati, Leoncillo. Tiene la sua prima mostra nel 1935 alla galleria La Cometa. Un viaggio a Parigi, compiuto nel 1937 assieme al fratello pittore Afro, lo indirizza ad una visione più completa dell'arte uscendo dai confini della cultura mediterranea, assorbendo quella europea. Nel 1939 si stabilisce a Roma ed entra nel gruppo milanese di Corrente. Tra il 1949 ed il 1951 realizza i tre cancelli delle Fosse Ardeatine, imponente scultura in bronzo. Questa significativa esperienza indirizza l'artista verso la ricerca di un nuovo modo di fare scultura, con strutture e materiali diversi da quelli tradizionalmente usati, tra cui: cemento, reti metalliche, fili di ferro, materie plastiche. Negli anni successivi ci furono molte visitazioni della cultura orientale, dell'iconologia mitica, dei totem, dei reperti assiri, mesopotamici, ebraici e precolombiani. Dal 1953 al 1960 utilizza lamine di rame e di ottone ritagliate. Di quel periodo sono la serie dei Leoni di Damasco e delle Chimere. Nel 1957 è chiamato a dirigere il Design work shop al Visual Art Carpenter Centre della Harvard University di Cambridge nel Massachussets, da qui la sua scultura viene orientata verso direzioni tecnologiche, meccanicistiche e verso stimolazioni fantastiche dell'artigianato sacrale, tra l'altro, dei pellerossa. Nella seconda metà degli anni sessanta si dedica ad una nuova serie di legni dipinti, gli ultimi bronzi e bronzetti nascono dalla capacità dello scultore di plasmare ogni tipo di materia, dai materiali di scarto ai mattoni, ai residui dei materiali d'incarto industriale. Infine ricompaiono anche i temi dichiaratamente figurativi ispirati alla tematica biblica degli anni trenta, carichi di raffinate memorie culturali.
 
 


"Oh my Dog!" di Claudio Di Carlo

Comunicato stampa

"OH MY DOG!" di Claudio Di Carlo

A cura di Carlotta Monteverde
Organizzazione: Takeawaygallery Roma
Testi: Lorenzo Canova, Carlotta Monteverde, Germano Scurti, Antonio Zimarino

Giovedì 30 agosto, ore 19.00, nell'ambito della 3° edizione del Festival Dannunziano e in concomitanza con l'apertura del Festival del Cinema Aurum di Pescara, concorso di corti d'autore e registi emergenti Settimo Senso, direzione artistica Arianna Di Tomasso, prende avvio la nuova mostra personale di Claudio Di Carlo "Oh my dog!". Le Sale Flaiano e Barbella del secondo piano dell'Aurum la fabbrica delle idee, divengono palcoscenico di un incontro di "arte totale": sedici tele, di cui nove inedite, una videoproiezione; un evento multidisciplinare, in cui suoni, musica ed azioni vedono coinvolte, sotto la direzione dello stesso Di Carlo, le sperimentazioni acustiche con musiche originali di Diego Conti, con Andrea Moscianese e Antonio Mostacci, e la performer Angelique Cavallari.

Proveniente dal teatro d'avanguardia, dalla musica rock, dalla commistione multimediale, inaugurare una propria esposizione, un ciclo pittorico, con un happening, non è inconsueto per questo artista: interazione ed interdisciplinarietà, possibilità di dialogo tra linguaggi diversi per rafforzare o dilatare contenuti ed intenzioni; aprire nuove possibilità espressive. Opportunità di coinvolgimento, collaborazione e confronto -principi guida dell'approccio artistico di Claudio Di Carlo - l'evento performativo diviene motivo di "anarchica confusione", improvvisazione, sorpresa, spaesamento ed inclusione, rendendo ogni spettatore un possibile attore. Replicato la sola serata inaugurale, diverrà parte di un catalogo con dvd.

Si parte dalla Sala C. Barbella, dove sette quadri, estrapolati da serie precedenti di lavori, ed un video del 2003, costituiscono una sorta di introduzione o presentazione, preludio e testimonianza di un percorso artistico che negli anni ha saputo costruire un discorso coerente ed identificativo, fondendo e sovrapponendo personale e collettivo, pubblico e riservato, mettendo letteralmente a nudo desideri ed inquietudini di un'intera generazione, tra quotidianità ed urgenze sociali. Gli argomenti: dalla sessualità, alla libertà femminile, alla magia femminile; il cambiamento e la lotta politica, le stragi, l'ambiente, lo sgretolamento delle basi della nostra società, dando voce e testimonianza alle controculture e culture underground degli ultimi decenni. Protagonista delle immagini di Di Carlo sempre la donna, erotica, sensuale, icona e simbolo, strumento di cui potersi servire, prendendo esempio dal linguaggio pubblicitario, per veicolare più celermente il contenuto; presenza familiare o algida e distante, ammiccante o pronta alla sfida, elemento decorativo e chiave allo stesso tempo di ogni dipinto. Medium e messaggio insieme.

Nella Sala E. Flaiano viene presentato il nuovo lavoro di Di Carlo, "Oh my dog!", storia di amore raccontata in nove atti, nove tele di grandi dimensioni, diario intimo e privato di vissuto (stra)ordinario, immagini oscillanti tra tensione ed attesa, desiderio e turbamento, dolci e crudeli allo stesso tempo; vista e sensi stuzzicati e tormentati, gioco di una seduzione esplicita, dichiarata, o che si rivela inconsapevolmente, nella spontaneità di veloci gesti quotidiani. Come spesso accade nei dipinti di Di Carlo, la narrazione avviene per particolari, dettagli "fotografici", quei piccoli elementi esemplari ed evocativi che arginano fuori dal quadro qualsiasi ripetizione o distrazione visiva. Il taglio è dal basso in alto, il punto di vista vuole essere quello di un cagnolino: oh my dog!, gioco di parole tra sbalordimento ed eccitazione, metafora di ruoli e del rapporto uomo/donna, volontaria (volontaria?) sottomissione, ai piedi dell'oggetto del desiderio, a terra, quasi strisciante. Immagini in bianco e nero, come lastre in negativo, si alternano a colori freddi e squillanti, vividi ed intensi, accattivanti, dominati dai toni verdi acido, i viola ed i blu.

INFO:

"OH MY DOG!" di Claudio Di Carlo

 

INAUGURAZIONE: giovedì 30 agosto ore 19.00

Dal 30 agosto al 9 settembre 2012

 

AURUM  - la fabbrica delle idee

Largo Gardone Riviera, Pescara

085 4549508   aurum@comune.pescara.it
Orari: dal martedì al sabato 08:00-14:00 / 18:00-24:00, domenica 18:00-24:00, lunedì chiuso

Ingresso gratuito


CON LA PARTECIPAZIONE DI: Diego Conti (musiche originali), Angelique Cavallari (performance), Andrea Moscianese (computer programming), Antonio Mostacci (violoncello),Beatrice (Musa), Perla (cagnolina).
RIPRESE: ph tv
POST PRODUZIONE: strike fb
FOTO DI SCENA: Silvia Mazzotta e Andrea Buccella
IMMAGINI E VIDEO: Gianluca Stuard, Stefano Odoardi


PATROCINI: Comune di Pescara, Provincia di Pescara, Regione Abruzzo, Comune di Scafa, Comune di San Valentino, Assessorato alla Cultura di Pescara, Festival D'Annunziano, Ass. Culturale San Benedetto, Fondazione Pescara Abruzzo

DRINK E BUFFET: Trattoria l'angolo d'Abruzzo, Cantine Marramiero, Cantine Pasetti, Birrificio Artigianale Leardi

Contatti: takeawaygallery@gmail.com - info@claudiodicarlo.org

 

sabato 18 agosto 2012

Infantellina Contemporary Gallery introduce "Berlin project" 15.08.12 - 31.10.12

Infantellina Contemporary introduce " Berlin project"


Berlin Project 15.09.12 - 31.10.12
Berlin Project 15.09.12 - 31.10.12

The Monteoliveto Gallery (Nice-FR/Neaples-IT) present, in collaboration with Infantellina Contemporary Berlin, the Berlin Project.
The project will be developed in 3 phases.

BERLIN PROJEKT
CITIES OF EUROPE
SEPTEMBER - OCTOBER 2012
The Project CITIES OF EUROPE: Berlin-Projekt: Expressions of Art
"art to express" through works that describe emotions, moods, and ideas able to communicate these feelings through a selection of international emergent artists.
The presentation will be structured through the following events:

September 15 to October 3, 2012
GIANMARIA GIANNETTI
"If I had been more intelligent, who knows where I could be ..." ("Se fossi stato più intelligente chissà dove sarei arrivato...")
Solo exhibition
An ironic tribute to well known painters, his little figurines escape from their originary works and, such as “envahisseurs de toiles” invade “the others’” works
Opening September 15 at 6 p.m.


October 5 to 16, 2012
LUIGI MONTEFOSCHI and MANUELA VACCARO
Punto critico di equilibrio stabile
disturbing images, the loneliness and alienation of man confined to urban and post-industrial decay, dialogue with the paintings and installations where Nature is primary
bipersonal exhibition photography/painting
Opening October 5 at 6 p.m.

October 18 to 31, 2012
INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART
Group exhibition with the artists:
International artists from Turkey, South Korea, Germany, Venezuela, France, India, Italy, Norway, USA, Spain, Switzerland, Japan, Canada
Ayla AKSOYOGLU - Inkyo BACK - Sieglinde BATTLEY - Karla BLANCHARD - Violaine BLANCHET - Astrid CASTILLO QUESADA - Nandita CHAUDHURI - Cristina CIANCI - Charlotte ENGELHAART - Hilary ENGLAND - José GALLEGO - Nayeon Jasmina HAN - Bokyung Becky KIM - Asli KUTLUAY - Vito MATERA - Fred MOU - Umeko OKANO - Misoon PARK - VAL - Teresa YOUNG
SPECIAL GUEST Olga ANTONENKO - LAMOUREUX
Opening October 18 at 6 p.m. 

 [ I ] [C ]
Infantellina Contemporary
Schlueterstr,68B (Entry Pestalozzistrasse)
10625 Berlin (Berlin–Charlottenburg) Germany
T: 0049 (0)30/75522347

www.infantellina-contemporary.com
info@infantellina-contemporary.com



DE
Berlin Project 15.09.12 - 31.10.12
BERLIN PROJEKT
STÄDTE EUROPAS
SEPTEMBER - OKTOBER 2012
Das Projekt CITIES OF EUROPE: Berlin-Projekt: „Expressions of Art (Ausdrucksweisen Der Kunst)“
vermittelt Emotionen, Stimmungen und Ideen, welche mittels der Werke einer internationalen Auswahl aufstrebender Künstler kommuniziert werden.
Die Präsentation wird durch die folgenden Ereignisse strukturiert werden:

15. September - 03. Oktober 2012
GIANMARIA GIANNETTI
- Wäre ich intelligenter gewesen, wer weiß, was ich erreicht hätte -

Eine ironische Hommage an bekannte Maler,
Seine kleinen Figuren entfliehen den Originalwerken und dringen wie die "Envahisseurs De Toiles" in "Der Anderen“ Werke ein.
Einzelausstellung
Eröffnung: 15. September, 18.00 Uhr


05. Oktober - 16. Oktober 2012
LUIGI MONTEFOSCHI und Manuela VACCARO
- Kritik des des stabilen Gleichgewichts -

Verstörende Bilder. Einsamkeit und Entfremdung des Menschen beschränkt auf städtischen und post-industriellen Verfall. Dialog mit Gemälden und Installationen, in denen die Natur primär ist.
Doppel-Einzelausstellung Fotografie und Malerei.
Eröffnung: 05 Oktober, 18.00Uhr

18. Oktober - 31. Oktober 2012
INTERNATIONALE GEGENWARTSKUNST
Gruppenausstellung mit den Künstlern:
Internationale Künstler aus der Türkei, Südkorea, Deutschland, Venezuela, Frankreich, Indien, Italien, Norwegen, USA, Spanien, Schweiz, Japan, Kanada
Ayla AKSOYOGLU - Inkyo BACK - Sieglinde BATTLEY - Karla BLANCHARD - Violaine BLANCHET - Astrid CASTILLO QUESADA - Nandita CHAUDHURI - Cristina CIANCI - Charlotte ENGELHAART - Hilary ENGLAND - José GALLEGO - Nayeon Jasmina HAN - Bokyung Becky KIM - Asli KUTLUAY - Vito MATERA - Fred MOU - Umeko OKANO - Misoon PARK - VAL - Teresa YOUNG
SPECIAL GUEST Olga ANTONENKO - LAMOUREUX
Eröffnung: 18. Oktober, 18 Uhr 

IT
Berlin Project 15.09.12 - 31.10.12
Berlin Project 15.09.12 - 31.10.12

BERLIN PROJEKT
CITTA’ D’EUROPA
SETTEMBRE - OTTOBRE 2012

La Galleria Monteoliveto (Nizza-FR/Napoli-IT) presenta, in collaborazione con la Infantellina Contemporary Berlin, il progetto "Berlin Project" che si svilupperà in tre distinte fasi.

Il Progetto Città d’Europa: Berlin-Projekt: Expressions of Art
"l’arte che esprime" attraverso opere che descrivono emozioni, stati d’animo, idee in grado di comunicare queste sensazioni tramite una selezione di artisti internazionali emergenti.
La presentazione è articolata negli eventi seguenti:

15 Settembre – 3 Ottobre 2012
GIANMARIA GIANNETTI
se fossi stato più intelligente chissà dove sarei arrivato
Personale di pittura
Un tributo ironico ad artisti conosciuti, le sue piccole figure sfuggono dalle tele dell’artista, come degli “envahisseurs de toiles” per invadere le opere di altri artisti
Vernissage Sabato 15 settembre ore 18

5 – 16 Ottobre 2012
LUIGI MONTEFOSCHI e MANUELA VACCARO
Punto critico di equilibrio stabile
Immagini che disturbano, la solitudine e l’alienazione dell’uomo confinato nel decadimento urbano e post-industriale dialogano con tele e installazioni dove la Natura è al centro
Mostra bipersonale fotografia/pittura
Vernissage Venerdì 5 Ottobre ore 18

18 - 31 ottobre 2012
INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART
Mostra collettiva con gli artisti internazionali da Turchia, Corea del Sud, Germania,Venezuela, Francia, India, Italia, Norvegia, USA, Spagna, Svizzera, Giappone, Canada
Ayla AKSOYOGLU - Inkyo BACK - Sieglinde BATTLEY - Karla BLANCHARD - Violaine BLANCHET - Astrid CASTILLO QUESADA - Nandita CHAUDHURI - Cristina CIANCI - Charlotte ENGELHAART - Hilary ENGLAND - José GALLEGO - Nayeon Jasmina HAN - Bokyung Becky KIM - Asli KUTLUAY - Vito MATERA - Fred MOU - Umeko OKANO - Misoon PARK - VAL - Teresa YOUNG
SPECIAL GUEST Olga ANTONENKO - LAMOUREUX
Vernissage Giovedì 18 Ottobre ore 18

giovedì 16 agosto 2012

VIII Concorso per illustratori Tapirulan - Calendario Duemila13 - Ottava Edizione

CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

VIII Concorso per illustratori Tapirulan - Calendario Duemila13 -
Ottava Edizione

E' il momento più atteso dopo soporiferi convegni, altolocati
vernissage o caserecce presentazioni di varia natura. Insomma, alla
fine, c'è sempre l'agognato buffet. Chi non ha mai vissuto come un
meritato sollievo l'arrivo del buffet? Una tavola imbandita di ogni ben
di dio o forse solo di poche patatine e noccioline, dipende dalla
sfarzosità della situazione. Chi non ha mai dovuto sgomitare per
afferrare una delle ultime tartine rimaste, lottando contro agguerriti e
ingordi personaggi? Chi non ha sperato di trovare l'amore della propria
vita sorseggiando un calice di spumante? Tutte situazioni tipiche del
buffet, come quella di ritrovarsi invischiati in una conversazione
noiosissima e non sapere come defilarsi... E proprio "Buffet" è il tema
dell'ottava edizione del concorso per illustratori bandito
dall'Associazione Tapirulan con il patrocinio del Centro Fumetto Andrea
Pazienza, dell'Associazione Illustratori, di Sàrmede – Paese della fiaba
e con la collaborazione della Provincia di Cremona, del Comune di
Cremona e del quotidiano La Provincia. La giuria del concorso,
presieduta quest'anno da Federico Maggioni, selezionerà i quaranta
autori che saranno protagonisti della mostra internazionale di
illustrazione a Cremona dal 1 dicembre 2012 al 27 gennaio 2013. Le opere
selezionate verranno pubblicate sul catalogo della mostra e dodici di
queste anche sul Calendario Duemila13 di Tapirulan. Durante
l'inaugurazione della mostra verrà assegnato il primo premio di 2.000
euro. Un ulteriore premio di 300 euro verrà assegnato all'autore
dell'opera più votata dagli utenti del sito www.tapirulan.it.

Si può partecipare al concorso inviando un'opera di formato quadrato
(dimensioni minime 25x25 cm, massime 40x40 cm) entro il 12 ottobre 2012.
Si può partecipare anche con immagini digitali, che possono essere
spedite attraverso lo specifico form sul sito
www.tapirulan.it/concorso-calendario dove si trovano tutte le
informazioni e i dettagli sul concorso.

PER INFORMAZIONI E PER ISCRIVERSI:
www.tapirulan.it/concorso-calendario
calendario@tapirulan.it
tel: 347.6881328 – 328.8518849

IN ALLEGATO IL BANDO

domenica 12 agosto 2012

Fagnano: Mostra artigiana 2012

A Fagnano Castello (Cosenza), con una sobria e partecipata cerimonia, è stata inaugurata la Mostra artigiana 2012.

L'esposizione, allestita nei locali della scuola elementare, resterà aperta al pubblico fino al 25 agosto prossimo.

Fagnano Castello (Cosenza), 12 agosto 2012

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