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venerdì 2 novembre 2018

La tradizione del presepe nella mostra "Gloria in Excelsis" al Castello Reale di Govone durante l'evento Il Magico Paese di Natale (17 nov - 23 dic).


L'evento Il Magico Paese di Natale di Govone (CN) ripercorre la storia della tradizione del Presepe attraverso il percorso della mostra Gloria in Excelsis.
 
La mostra, il cui percorso è allestito negli ambienti della Galleria Alfieri del Castello Reale di Govone, ripercorre la storia del Presepe dalla Natività di Greccio voluta da Francesco di Assisi a esemplari di presepe moderni, passando per quelli di matrice più popolare. Anche questo è Il Magico Paese di Natale, che nei fine settimana dal 17 novembre al 23 dicembre, anima Govone e l'intero territorio del Roero.

Govone (CN), 2 Novembre 2018 – Come nasce il Presepe? Quale il suo significato e l'evoluzione che ha subito nel tempo? La mostra Gloria in Excelsis allestita al Castello Reale di Govone per tutto lo svolgimento dell'evento Il Magico Paese di Natale ne ripercorre la storia e l'evoluzione attraverso proiezioni, allestimenti presepiali e oggetti d'arte sacra.
 
Per un italiano su due il Presepe è il simbolo che rappresenta al meglio il Natale nel proprio immaginario. Questo è quanto dichiarato dagli italiani intervistati (55%) durante l'ultimo sondaggio della Doxa in merito. Dunque il presepe batte l'Albero (21%) tra i simboli della festività più 'magica' dell'anno per la popolazione italiana (69%). Nasce da qui l'idea dell'Associazione Culturale Generazione, che da dodici anni organizza l'evento de Il Magico Paese di Natale, di dare uno spazio importante a questo tema così amato come rappresentazione di una felicità, di una cultura e un modo che sembrano non esserci più. Per l'occasione è stata scelta una curatrice di eccezione, l'archeologa Cristina Ghiringhello, collaboratrice dell'Università degli Studi di Torino e del Museo delle Antichità Egizie, che ha progettato l'allestimento della mostra all'interno della Galleria Benedetto Alfieri, un'ala del Castello Reale di Govone suddivisa in tre ambienti di recentissimo restauro. Il percorso inizia con una tra le più antiche raffigurazioni della Vergine col Bambino, quella rinvenuta nelle Catacombe di Priscilla a Roma (III sec.) e prosegue con la prima rievocazione della Natività al di fuori di un edificio religioso, quella voluta da Francesco di Assisi nel borgo di Greccio, risalente al 1223. È questo il momento che sancisce l'inizio della diffusione dell'usanza di allestire la nascita di Gesù nelle chiese, come si vede anche dall'affresco di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi. La seconda sezione della mostra illustra la nascita del presepe 'laico', quello cioè che contiene personaggi popolari e pastori che rispondono a una precisa simbologia. In questo spazio il visitatore comprende quali elementi della composizione presepiale provengano direttamente dal racconto evangelico e quali siano invece frutto della tradizione popolare. L'esposizione comprende poi immagini di arte sacra provenienti dalla parrocchia di San Secondo di Govone, presepi artistici opera di artigiani e artisti locali, tra i quali spicca l'opera dei maestri ceramisti di Castellamonte (TO).
 
Anche la tecnologia entra nella mostra Gloria in Excelsis che, nel rievocare il mistero della Natività, ricorre alla tecnologia digitale per permettere agli spettatori di vivere un'esperienza immersiva di questa parte dell'evento Il Magico Paese di Natale dedicato alle famiglie e agli amanti della tradizione legata al Natale.
La mostra è aperta tutti i sabati e le domeniche dell'evento dalle 10.00 alle 19.00.


Per maggiori informazioni:
Il Magico Paese di Natale
Associazione Culturale Generazione - Govone (CN) 12040 - Via Boetti 2



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lunedì 29 ottobre 2018

Enrica Borghi in mostra al Castello di Novara - INVITO

ECO
opere di ENRICA BORGHI

Una straordinaria personale dell'artista al Castello Visconteo Sforzesco di Novara

Dall'11 novembre 2018 al 3 febbraio 2019 le sale restaurate del Castello Visconteo Sforzesco di Novaraospitano una grande mostra dedicata a Enrica Borghia cura di Lorella Giudici.

L'esposizione è una sorprendenteantologica che riunisce opere importanti, grandi installazioni e lavori inediti. L'ambizione è quella di offrire uno sguardo d'insieme sul lavoro artistico di Enrica Borghi e seguirlo per quasi trent'anni. È la prima volta che il Castello di Novara dedica una mostra personale non solo a un'artista donna, ma aun'artista donna vivente.

Personaggio caleidoscopicoEnrica Borghi ha creato e continua a creare un universo eterogeneo che si anima e prende vita da materiali che la nostra società rifiuta e scarta. Un gesto creativo che ridà nuova vita, bellezza e forma a oggetti destinati alla discarica e all'oblio.Con la sua ricerca artistica in continuo movimento ed espansioneEnrica Borghisi colloca tra le personalità più interessanti ed eclettiche dell'arte contemporanea, in grado di cristallizzare in bellezza l'anima del nostro vivere quotidiano, indagando i temi del ri-uso, dell'ambiente, del territorio e della femminilità. Così l'artista"Voglioraccontare la seduzione dei rifiuti, la possibilità alchemica della trasformazione".

Novara ha un particolare legame affettivo con la Borghi che, una volta terminati gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, si trasferisce nella città piemontese. Il piccolo monolocale in affitto è ribattezzato "il mio laboratorio alchemico"Enrica comincia ad accumulare contenitori per detersivi, variopinte bottiglie di plastica, confezioni e involucri alimentari: quei rifiuti sono per l'artista un'inesauribile miniera di materia e di idee.

Le opere in mostra partono dagli anni Novanta e arrivano a quelli più recenti. Daarazzi orditi con strisce ricavate dbuste di plastica ad agglomerati di cotton fioc, bottoncini metallici, unghie posticce, strofinacci e pagliette metalliche che rivestono Veneri busti. Enormi abiti di bottiglie di plastica, gioielli plasmati a regola d'artemosaici di fondi di bottiglia, muri di sfere luminose di alluminiomeduse con lunghi tentacoli, fluttuanti nebulose. Ma anche fotografie di grande formato e pezzi unici dove l'elemento luminoso gioca tra i riflessi scintillanti delle superfici plastiche.

Il vernissage è in programma sabato 10 novembre alle ore 17Seguirà lperformance Parade. RecyclingWarriors Objects alle ore 18maschere, corazze e armature, indumenti-scultura in bilico tra seduzione e fantastico.

ECO – opere di ENRICA BORGHI
Dall'11 novembre 2018 al 3 febbraio 201– Castello Visconteo Sforzesco di NovaraIngresso gratuito. Martedì – domenica, 10:00  19:00

La mostra è organizzata dalla Città di Novara in collaborazione con Castello di NovaraAgenzia Turistica Locale della Provincia di Novara, Associazione Culturale Asilo Biancocon il patrocinio della Regione Piemonte e con il contributo di Fondazione Cariplo, ASSA e Italgrafica.


Sono previste due giornate di workshop con l'artista aperte al pubblico e incentrate sulla trasformazione e il riuso di materiali di scarto, in particolare dellebottiglie di plastica.

 

Enrica Borghi nasce a Macugnaga (Verbania), ai piedi del Monte Rosa. Oggi vive e lavora sulle colline del Lago d'Orta. Si diploma in Scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, nel 1989.Insegna Materie Plastiche presso il Liceo Artistico F. Casorati di Romagnano. È Fondatrice e Presidentdell'Associazione Culturale Asilo Bianco. Tra le numerose personali ha esposto al Castello di Rivoli, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, al MAMAC di Nizza, al Musée des Beaux-Arts di Bordeaux e all'Estorick Collection di Londra.



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sabato 27 ottobre 2018

Mostra MBU-69 Non è mai troppo tardi 14 novembre 2018 Roma

MBU-69
"Non è mai troppo tardi"
a cura di Francesco Mutti
14 novembre 2018
show-room "Posto", via Virginio Vespignani 2, Roma 
Opening dalle ore 10:00 alle 19:30 
Vernissage ore 17:30
 
Si svolgerà mercoledì 14 novembre 2018, presso lo show-room "Posto" di Roma, "Non è mai troppo tardi", nuovo evento espositivo dell'artista italiano MBU-69, a cura di Francesco Mutti. Nell'ambito di una ricerca formale che affonda le proprie radici strutturali nel fumetto d'autore, questa nuova serie di lavori coglie in pieno la qualità assoluta che la grande illustrazione storica italiana da sempre promuove a livello internazionale, consolidando negli anni un'influenza stilistica oltre che narrativa a cui ancora viene riconosciuta l'appellativo di "scuola". A tale ingombrante presenza, MBU-69 affianca la tecnica artistica del ri-collage con la quale egli dà vita a una sequenza pressoché infinita di stravolgimenti narrativi che interessano la genesi stessa dell'opera  d'arte: non più soggetta a un singolo punto di vista, la storia vede moltiplicata la propria continuità, assecondando da un lato la curiosità dell'osservatore, dall'altro certificando la bontà della visione d'insieme attraverso mirati interventi di colore. MBU-69 reinterpreta così, proprio nel 70° anniversario del celebre TEX, i grandi maestri del disegno italiano, da Guido Crepax a Milo Manara, da Sergio Zaniboni a Tiziano Sclavi, da Fernando Fusco a Luciana e Angela Giussani, da Magnus a Mauro Boselli, Stefano Casini e molti altri, aggiungendo un inconsueto e sovversivo taglio narrativo che ne è, a oggi, firma riconosciuta. Dunque, appunto, grandi lavori tratti da edizioni speciali e dalla collezione privata dell'artista, che egli seziona con diligente sapienza: da TEX e Dylan Dog a Nathan Never e Diabolik; ma anche interventi su strisce storiche di Batman e Superman nonché sull'eccellenza del fumetto erotico e provocante italiano, con celebri brani tratti da Valentina e Miele. Scene piccanti celate dietro il mito dell'eroe, donne bellissime e dal fascino assoluto e uomini figli di un'epoca senza timori, simboli di un'Italia che aveva in sé il germoglio del cambiamento. Le opere alimentano dunque curiosità e seduzione continue, nell'intento di affrancare il grande pubblico dall'idea di un'arte secondaria e puramente grafica da riferirsi solo a un lettura infantile: mentre una forza espressiva assoluta rappresenta al meglio uno dei linguaggi visivi di maggior diffusione degli ultimi cinquant'anni di storia dell'arte. 
 
Short Bio 
MBU-69 (Fiesole - FI, 1969). Artista eclettico votato alla sperimentazione, sin dal 1998 riconosce al linguaggio legato al fumetto un crocevia fondamentale nella creazione di un'opera d'arte. Nel 2001 dà vita alla tecnica del ri-collage. L'utilizzo del fumetto d'autore e del fumetto storico alimentano la particolare ricerca di MBU-69 nei confronti certo di un passato nostalgico eppure fortemente influenzato da una quota parte legata al collezionismo e all'evoluzione del segno grafico occidentale. Fra le sue esposizioni e riconoscimenti ricordiamo: MIA di Milano (2012); Jolly Madison Towers di New York, Lafayette Hotel di Washington, W-Hotel di Hollywood (2016);  Fondazione Carlo Rambaldi e Teatro Grandinetti di Lamezia Terme,  IX Biennale di Soncino, Sale del Podestà di Soresina (Cr),  Premio Speciale della Critica al IIIº Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti - Città di Seravezza (Lu),  Art Adoption a Cortona (Ar),  Galleria d'Arte Bandini di Cecina (Li) (2017);  Salone del Mobile e Fuorisalone di Milano con un progetto curato dall'Architetto Piero Lissoni, dal fotografo di moda Stefano Guindani e da Elisabetta Illy, Chiesa di San Salvatore d'Ognissanti in Firenze (2018).  Vive e lavora a Viareggio (Lu). 
 
MBU-69
"Non è mai troppo tardi"
a cura di Francesco Mutti
14 novembre 2018
show-room "Posto", via Virginio Vespignani 2, Roma 
Opening dalle ore 10:00 alle 19:30 
Vernissage ore 17:30


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venerdì 26 ottobre 2018

Inaugurata a Palermo la mostra “Foresta Urbana” da Fondazione Terzo Pilastro Internazionale

Inaugurata a Palermo la mostra "Foresta Urbana"

Il Prof. Emanuele: L'arte come costante nel rapporto Uomo-Natura-Cultura. 

 

Palermo, 26 ottobre 2018. "Il rapporto tra uomo e natura, tra natura e cultura, è sempre stato una costante dell'arte, fin dagli albori delle prime manifestazioni espressive dell'essere umano. L'uomo primitivo ha rappresentato il mondo circostante in ogni modo, utilizzando gli scarsi strumenti che aveva a disposizione in quell'epoca remota, ma il suo vocabolario artistico e la sua sensibilità estetica si sono via via arricchiti progressivamente nel corso della Storia, con il susseguirsi dei secoli".

Lo ha detto il Professor Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale Italia e Mediterraneo, in occasione della presentazione a Palermo della mostra "Foresta Urbana". La mostra, a cura di Paolo Falcone, è promossa e realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte, emanazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, in collaborazione con la Città di Palermo ed è visitabile da domani presso il Polo Museale d'Arte Moderna e Contemporanea.

"L'arte – continua il Professore - che oggi definiamo contemporanea, benché personalmente io ritenga che l'arte sia un fluire incessante e continuo che sfugge ad ogni catalogazione o settorializzazione, non fa eccezione caricando questo indissolubile rapporto tra arte e natura di nuovi, urgenti significati: in un mondo in cui l'ambiente è sempre più maltrattato e minacciato, diviene imprescindibile assumere un nuovo impegno morale, attraverso la forza comunicativa dell'arte, che rinnovi e corrobori il rapporto indissolubile tra uomo e natura. Questo il motivo – sottolinea – per cui ho voluto con determinazione questa mostra".

C'è, però, un piccolo rimpianto nelle parole di Emanuele che spiega: "Non posso tacere il mio sincero disappunto per non essere riuscito, a causa della mancata concessione da parte dell'autorità pubblica delle necessarie autorizzazioni, a realizzarla come avevo ipotizzato, una mostra diffusa che portasse nella vecchia Palermo, in particolare nel caratteristico quartiere del Cassaro, una foresta ideale fatta di opere d'arte. Il progetto che era mio desiderio realizzare – spiega il Professore – consisteva nel far "germogliare" l'arte per le strade ed i vicoli della città, per farne dono ai suoi abitanti, che avrebbero potuto ogni mattina scendere per le vie, recarsi a scuola o al lavoro, incontrarsi nel quartiere, trovandosi idealmente in un luogo costellato di opere d'arte, una "foresta di arte", che desse vita a suggestioni e contaminazioni positive per gli occhi e per lo spirito."

"In ogni caso – conclude il Presidente di Fondazione Terzo Pilastro – Foresta Urbana alla fine ha visto la luce, e si configura comunque come un'iniziativa di grande valore culturale creata dai maggiori artisti oggi operanti sulla scena mondiale e che sono veri fuoriclasse nel campo della ricerca espressiva contemporanea a livello internazionale". 



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