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sabato 24 settembre 2016

Laura Giardino - Solo Show - 29 settembre/22 ottobre, Privateview Gallery, Torino

Laura Giardino
a cura di Elena Pontiggia
29 settembre – 22 ottobre 2016

Privateview Gallery
via Goito 16 - Torino
PRIVATEVIEW prosegue la programmazione con una mostra di Laura Giardino. 
L'artista milanese ha al suo attivo importanti collettive in spazi istituzionali nonché una solida bibliografia
Sono stati molti i critici che hanno voluto raccontare il lavoro di Laura, un lavoro che se ad un primo sguardo sembra abbastanza lineare, si scopre poi ricco di sfumature e di substrati e di un mistero che conquista. 
Oggi più che mai il suo lavoro è giunto ad una svolta. 
Le tele sono totalmente consapevoli, lo stile ormai imprescindibile, tutto questo senza mai abbandonare o perdere di vista la radice "underground" nel senso più colto del termine.


Lo ha descritto per noi la curatrice, Elena Pontiggia, "… parlando della pittura di Laura Giardino, vorremmo iniziare da quell'aspetto apparentemente marginale del suo lavoro che è il colore: un colore che non sempre si può riprodurre e che va proprio visto da vicino.
Certo, a un primo sguardo i suoi quadri possono sembrare incentrati sul disegno, l'architettura, l'ordine e la sintassi delle forme. Laura ama la geometria, la nitidezza del segno, la precisione della linea. Sa che non c'è niente di più misterioso della chiarezza e quindi disegna come su una immaginaria tavola pitagorica, dove figure e cose sono disposte secondo numero e misura e ogni oggetto è depurato dal superfluo, in modo che i particolari non vi abbiano luogo né parte. Il disegno, allora, diventa un profilo mentale in cui la realtà non è più ciò che vediamo, ma che pensiamo. E di cui forse abbiamo paura.
Eppure, anche se il suo lavoro nasce dal disegno, non meno decisivo è il modularsi del colore. Laura gioca sulle sfumature, sui cangiantismi, sull'improvviso venir meno di un tono, come se la luce giungesse inaspettatamente a imporre le sue gerarchie".
L'opera di Laura Giardino ha la capacità di infilarsi tra le pieghe dell'animo umano, dove accede con la sua apparente tranquillità; lo spettatore si trova di fronte ad un'immagine che immediatamente gli rimanda l'impressione di pacatezza e ordine. 
La composizione delle forme, i colori, tutto pare rassicurarlo… ma non appena si entra nel quadro si percepisce la sottile inquietudine che lo anima. 
Come sottolinea Elena Pontiggia "Quella atmosfera, ci si potrebbe chiedere, sarebbe così intensa se non nascesse anche da uno scarto, da un'eresia, da una crisi di nervi (educata e sommessa, ma pur sempre crisi) del colore? Forse sì. Forse è sufficiente cercare di penetrare nei luoghi deserti dell'artista per avvertire una sottile emozione. Quello che però bisogna aggiungere, in apertura di partita, è che il lavoro di Laura Giardino non è neoconcettuale e nemmeno neopop, anche se può attingere ai linguaggi dell'uno e dell'altro. Nasce invece da una artigianalissima lotta, condotta corpo a corpo, con la tela, col foglio, con l'opera, in cui il colore gioca una partita cruciale.
In quelle "improvvise irrequietezze della composizione" sta dunque la forza del lavoro di Laura Giardino. 
La quale non si accontenta di padroneggiare perfettamente le linee e il colore, ma si diletta invece nell'infondere nei suoi quadri quel sottile strato di inquietudine che presagisce il dramma. 
Dramma che non necessariamente avverrà ma che, nell'arte come nella vita, incombe su di noi.


Laura Giardino
Milano 1976, vive e lavora a Milano

SOLO-SHOWS
2015 Blind Spot, curata da Marina Spada, AreaB, Milano IT (cat.)
2014 Aperture/Aperturas, curata da Carmelo Di Gennaro, Istituto Italiano di Cultura di Madrid
2013 Vertigine, curata da Chaira Ronchini, CAOS, Terni, So quiet..., curata da Igor Zanti, AreaB, Milano
2011 Stills, curata da Alberto Mattia Martini, Gestalt Gallery, Pietrasanta,
2010 Put the blame on Mame, curata da Ivan Quaroni, Galleria Federica Ghizzoni, Milano

COLLETTIVE
2015 Praestigium Contemporary Artists from Italy, curata da Luca Beatrice, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
2014 Benvenuti a Ditroit, curata da Agnese Guido, Galileo Sironi, MM Dateo, Milano
2013 Carta Canta, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano
2012 Subterranean Modern, From Punk to Urban Art, curata da Giacomo Spazio, via Tortona 32, Milano, POPism, L'arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network, curata da Luca Beatrice, Fondazione Michetti, Francavilla al mare
(vincitrice del Michetti Prize 63th edition)
2011 Casa AUT(SIKANIA RISING PROJECT), curata da Laboratorio Saccardi,
Ex casa Badalamenti, Cinisi, 12° Premio Cairo, curato da Luca Beatrice, Palazzo della Permanente, Milano, Vulpes Pilum Mutare, curata da Carolina Lio, Infart Collective, Museo Civico, Bassano del Grappa
2010 Reality Pop, Gestalt Gallery, Pietrasanta IT, Latino Pop, curata da Ivan Quaroni, AreaB, Milano, Sotheby's per Adisco, Sotheby's, Milano
2009 The whore-house within me, Limited No Art Gallery, Milano 
Crudo, Palazzo Chianini, Arezzo
2008 A Momentary lapse of reason, curata da Ivan Quaroni, Studio d'Arte Fioretti, Treviolo
Patterns, curated by Ivan Quaroni, Spazio Comunale Radio, Meda


Privateview Gallery
Laura Giardino
29 settembre – 22 ottobre 2016
Via Goito 16, Torino
dal martedì al sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento



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Saturday/Sabato 1 October/Ottobre - Opening Per Barclay BIANCO PALERMO a cura di/curated by Agata Polizzi

Per Barclay

BIANCO PALERMO

Curated by/A cura di Agata Polizzi


Per Barclay - Santa Caterina #6 cm 170x120 


Opening Sabato 1 0ttobre 2016 - h. 18:30/Saturday October 1st 6:30 pm

dal 1 Ottobre al 26 Novembre 2016

La galleria è aperta dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00
Sabato dalle 10:00 alle 18:00
Domenica e lunedì chiusi


BIANCO PALERMO

IT
Assoluta purezza, un'architettura affascinante e l'intervento di un artista raffinato sono gli ingredienti del progetto Bianco Palermo in mostra alla Galleria Francesco Pantaleone arte contemporanea di Palermo.
Per Barclay firma un lavoro site-specific per Palermo, intervenendo su uno dei luoghi più nascosti e mistici della città, l'oratorio seicentesco di Santa Caterina d'Alessandria: uno degli esempi più interessanti di una bellezza lontana, legata a canoni estetici rigorosi seppur con molte sovrapposizioni che partono dalla cultura barocca sino alla neoclassica.

E' qui che Per Barclay realizza un tempo slegato da qualsivoglia riferimento reale, per restituire attraverso le sue opere di grande formato, una sequenza di "momenti" irripetibili e rarefatti, sospesi. 


EN
Absolute purity, a fascinating architecture and the work of a refined artist are the ingredients of the Bianco Palermo project exhibited at the Francesco Pantaleone Contemporary Art Gallery of Palermo.
Per Barclay signed a site-specific work for Palermo by using one of the most hidden and mystical places in town, the 17-century oratory of Saint Catherine of Alexandria, one of the most interesting specimens of a distant beauty combined with strict aesthetic rules, although still with many superimpositions, from a Baroque culture until the Neoclassical period.
It is in this place that Per Barclay has created a time detached from any reference to the real world, to return, through his large-size works, a sequence of unrepeatable, rarefied and suspended moments. 




Informazioni:
artista: Per Barclay
titolo: Bianco Palermo
a cura di: Agata Polizzi
inaugurazione: Sabato 1 Ottobre 2016, ore 18.30
durata: 1 Ottobre – 26 Novembre 2016
Sponsor: Schlüter System, Fondazione Pietro Barbaro, Tasca d'Almerita
Per l'ospitalità: Centrale Palace Hotel www.eurostarscentralepalace.com e N38e13 - www.n38e13.com

Si ringraziano: Consolato di Norvegia, O. E. del Santo Sepolcro
Indirizzo: Galleria Francesco Pantaleone arte Contemporanea, via Vittorio Emanuele 303 – 90133, Palermo.
orari apertura galleria: dal martedì al venerdì, 10.00-19.00 e sabato 10-00-18.00
sito web: www.fpac.it


Un grazie speciale a quanti ci hanno aiutato e sostenuto in questo progetto: S.E. Prof. Giovanni Russo, Cav. di G.C. Domenico Pantaleone, Comm. Antonio Mirto, Gaetano Renda, Federica Barbaro, Georg Peter Schlangen, Valentina Pero, Lidia Leopardi Berlingieri, Isabella Tagliavia, Giuseppe Tasca D'Almerita, Alberto Giuseppe Tasca D'Almerita, Enzo Guarino, Ignazio Mortellaro, Giovanni Travagliato, Pierfrancesco Palazzotto, Francesco Giordano, Ragna Ingadottir, Fausto Brigantino, Laura De Savelli, Ennio Pellicanò, Dino Davì, Salvatore Zora, Maria Fernanda Ghersi, Valeria Valenti.


Si ringraziano sentitamente Consolato di Norvegia, O. E. del Santo Sepolcro, Schlüter System, Fondazione Pietro Barbaro, Tasca d'Almerita



Francesco Pantaleone arte Contemporanea
Via Vittorio Emanuele 303
(Palazzo Di Napoli - Quattro Canti)
90133, Palermo

+39 091 332482 / +39 393 4356108 mobile
http://www.fpac.it


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Mostra "Piero Mascetti - Meraviglioso Life" alla galleria Edarcom Europa

PIERO MASCETTI | MERAVIGLIOSO LIFE


Sabato 1° ottobre, presso la galleria Edarcom Europa, in via Macedonia 12 e 16 a Roma, verrà inaugurata la mostra "Meraviglioso Life", personale dell'artista Piero Mascetti.

A due anni dall'ultima mostra tenuta presso la galleria Edarcom Europa, Piero Mascetti presenterà un nuovo nucleo di opere, di medio e grande formato.

Francesco Ciaffi, curatore della mostra, ha recentemente scritto che "i dipinti, frutto della ricerca più recente, sono caratterizzati da un immaginario che si nutre senza sosta della vita che scorre. 

Un vortice di eventi personali e sociali che affolla la mente del pittore, capace di assorbire e rappresentare visioni che narrano e rilasciano emozioni. 

La realtà è il punto di partenza del ...processo creativo di Mascetti che, attraverso un proprio punto di vista, elabora dipinti di forte impianto gestuale e informale".

Si ricordano anche le parole di Marco Tonelli che, nella presentazione in catalogo della mostra tenutasi nel 2014 presso il Museo di Villa Audi a Beirut, ha scritto: "E' il prodigio della pittura che insegue Mascetti e delle sue possibili estasi berniniane, quasi fosse in grado di rappresentare la dinamica energetica e trasfigurante. 


E lo fa annullando la differenza tra visione interna ed esterna, portando a fondersi la relazione tra causa ed effetto, stimolo e reazione. 
Vale a dire confonde i confini tra ciò che provoca la pittura intesa come soggetto e ciò che provoca la pittura come oggetto".

Nato a Roma nel 1963, Mascetti, partito dalla descrizione informale ed istintiva delle atmosfere urbane a lui più vicine, ha, negli ultimi anni, conseguito una ricerca più intima e spirituale.

Oltre ad aver partecipato alla Quadriennale di Roma nel 2004 e al Premio della Camera dei Deputati per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia nel 2011, è' stato selezionato per mostre e collezioni internazionali. 

Si ricordano il Taaz Palace de Il Cairo in Egitto, l'Old Jaffa Museum di Tel Aviv in Israele, la Henlu Art Gallery di Hangzhou in Cina e il Museo di Villa Audi a Beirut in Libano.

La mostra sarà visibile fino al 13 ottobre.

INFORMAZIONI
MOSTRA: Piero Mascetti | Meraviglioso Life
PERIODO: 1 - 13 ottobre 2016
ORGANIZZAZIONE: Edarcom Europa
INDIRIZZO: Via Macedonia, 12/16
ORARIO: LUN – SAB 10,30/13,00 - 15,30/19,30
INFO: 06.7802620 



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Le visioni dei Martina. Finissage nel segno della poesia

Un duplice evento nel segno della poesia con il reading “Visioni poetiche”, anticipato dalla lezione dello storiografo Mario Cazzato “L’eredità dei Martina” per siglare sabato 24 settembre, a partire dalle ore 20, la conclusione di “Visioni. L’arte ha occhi ben aperti più del giorno” la doppia personale di Luigi e Maurizio Martina allestita a Lecce nelle sale di Palazzo Castromediano Vernazza. La mostra, organizzata dall’associazione culturale “Le Ali di Pandora” in collaborazione con la casa editrice “Il Raggio Verde” e con il Patrocinio della Città di Lecce sta ottenendo un grande consenso di critica e di pubblico. I tantissimi visitatori, tra turisti e appassionati d’arte, che in questi giorni hanno visitato la mostra hanno potuto ammirare oltre cento opere, distribuite sui due piani del bellissimo palazzo storico nel cuore di Lecce che raccontano in una sorta di antologica i percorsi artistici dei due fratelli, originari di Monteroni e formatisi entrambi all’Accademia di Belle Arti di Roma, ma anche l’originalità di un percorso espositivo che racchiude e presenta un vero e proprio confronto generazionale. Sarà questo confronto al centro dell’intervento dello storiografo Mario Cazzato che nell’evento di finissage, sabato 24 settembre ore 20, parlerà dell’eredità dei Martina evocando il ricordo dell’arte del nonno Luigi Martina, maestro scalpellino, nato nel 1892 ad Arnesano di cui ci sono numerose testimonianze di opere tra l’altro nella Villa Reale di Lecce, e in nobili casate come quelle del conte Fumarola, del nobile Lopez y Royo. Quasi come in un passaggio del testimone il nonno ha ispirato lo zio paterno e il padre dei fratelli Martina, figli d’arte, così come lo è oggi il giovane Alessio Martina di cui sono esposte per la prima volta alcune opere. Pittore, scultore e poeta Maurizio Martina nasce a Lecce il 23 maggio del 1964. Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1989, inizia la sua attività artistica nella capitale. Nello stesso anno espone a Palazzo Valentini, all'Expo Arte di Bari ed è presente alla "Constituyente, arte y tradiction" Pabellon de Uruguay a Sevilla in Spagna. Tiene mostre personali a Palermo dove nel 1990 presenta "Timidi cinguetti" alla Galleria D'Arte Flacovio; nel 1992 espone a Roma al Centro d'Arte Polmone Pulsante le opere di "Stoffe animate" mostra con testo critico di Lorenza Trucchi. Ancora una mostra romana nel 1994 alla Galleria D'Arte Dè Serpenti con Argilla stoffa e colore presentato da Lorenza Trucchi. L’anno seguente espone i suoi lavori alla A.R.G.A.M.(Ass. Romana Gallerie D'Arte Moderna), alla Ca’ d’ORO e all’Accademia di Egitto. Nel 1996 è presente all'Esposizione Nazionale Quadriennale D'Arte di Roma “1956 - 1990 Ultime Generazioni”, sempre con testo critici di Lorenza Trucchi. Gli anni romani sono molto importanti sia per l’evoluzione della sua ricerca pittorica sia per le sue significative esperienze lavorative nel mondo dello spettacolo e del teatro. Trasferitosi da Roma ad Arnesano sperimenta e lavora su nuove forme espressive. Nel maggio 2004 tiene al Palazzo Marchesale di Arnesano la mostra Osservando metamorfosi abbiamo visto appollaiarsi l'arte sui muri” poi a Lecce nella sede dell’associazione “Raggio Verde” la personale intitolata “La finestra è un occhio scelto da Dio. Nel luglio del 2005 espone ancora ad Arnesano (Il Signore è il mio Dio Progetti ipotetici per il Calvario di Arnesano). Nell’ottobre 2005 partecipa e vince il concorso “Kontemporanea” annesso alla selezione della VI biennale del “CIAC” di Roma esponendo prima a Lecce nel Castello Carlo V e, successivamente, a Roma nelle Sale del Bramante nel febbraio 2006. Nel 2007 espone a Copertino nella manifestazione Arte in convento. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca e sperimentazione e rare sono state le sue uscite artistiche. Quest’anno ha presentato un’anticipazione del suo nuovo lavoro Gesù alla ITCA (Istituto Terziari Cappuccini dell’Addolorata) e, lo scorso aprile, ha partecipato alla collettiva d'arte Fragilità e leggerezza organizzata a Lecce dall’associazione “Le Ali di Pandora” nelle sale di Palazzo Castromediano Vernazza.
Luigi Martina frequenta l’Istituto d'Arte Pellegrino di Lecce successivamente prosegue gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Roma nella sezione scultura diplomandosi nel 1989 con il massimo dei voti. Scultore, affianca l’attività artistica a quella artigianale come scalpellino e ceramista. Ha partecipato a varie collettive d'arte riscuotendo riconoscimenti. Nel marzo 2001 per la scultura in pietra leccese Formica d'oro riceve il premio dal Consorzio Artigiani della Provincia di Lecce. Nel Maggio 2004, nella mostra d’arte Il Cuore organizzata da ASL Le/1 riceve la targa d’onore per la sua scultura. Nell'estate del 2013 riceve il Primo Premio nel Concorso di Arte Contemporanea Emergente Teknè organizzato dal Comune di Calimera. Attualmente continua il suo cammino di ricerca unendo costantemente tradizione e innovazione sia per quanto riguarda le tecniche sia per l’utilizzo di materiali. A Palazzo Castromediano Vernazza presenterà gli esiti della sua ventennale ricerca. Così ama definirsi: «Un uomo nato nel 1965 a Monteroni di Lecce, che tra le altre cose costruisce immagini, per comunicare e mostrare mondi sotterranei sotto la luce del sole sforzandosi di essere efficace in modo di arrivare direttamente allo spettatore, mai banalizzando, usando al meglio gli strumenti propri della materia. Io sono per un’arte popolare.» A seguire, come annunciato dalle ore 21, “Visioni poetiche” reading a due voci con i poeti Giuseppe Semeraro e Fabiana Lubelli. Non poteva che chiudersi con le suggestioni della scrittura la mostra che ha trasformato le sale del Vernazza in un labirintico contenitore emozionale in cui srotolare il filo dell’arte che tesse visioni e suoni. Un finissage nel segno della poesia, dunque, dall’immagine alla parola che arriva dritta al cuore: dai testi dei libri, editi dalla casa editrice Il Raggio Verde, “Due parole in croce” di Giuseppe Semeraro (giunto alla seconda ristampa), “Con me” libro d’esordio della poetessa brindisina Fabiana Lubelli alle poesie inedite dell’artista Maurizio Martina. Intanto la mostra prosegue con grande successo di critica e di pubblico fino al 24 settembre e potrà essere visitata tutti i giorni fino al 24 settembre con orario: tutti i giorni dalle 17 alle 20:30. Sabato e domenica anche la mattina dalle 10 alle 12. Ingresso libero. Per l’occasione è stato realizzato un numero speciale della rivista “Arte e Luoghi” partner dell’evento. Si ringraziano altresì per il loro sostegno: la Banca Popolare Pugliese, l’Ostrica Ubriaca, Digital Copy.

Fino all'11 dicembre 2016 in mostra alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma). Per fermarsi una notte, ecco le proposte delle strutture INC Hotels Group

Le ninfee di Monet: lasciatevi… impressionare


Fino all'11 dicembre 2016 in mostra alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma). Per fermarsi una notte, ecco le proposte delle strutture INC Hotels Group

Una notte a Parma, l'occasione unica di vedere dal vivo le celeberrime Falaise, le straordinarie scogliere dell'Atlantico, ma soprattutto le Ninfee, tra le opere di Claude Monet più conosciute e riprodotte. 
Sono loro al centro di una piccola e raffinata mostra allestita fino all'11 dicembre 2016 alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, a pochi chilometri da Parma (per info e orari: www.magnanirocca.it). 

Si chiama "Monet. Quelle Ninfee che anticiparono l'Informale" e riunisce opere provenienti da musei italiani e americani affiancate a quelle conservate nelle collezioni della cosiddetta Villa dei Capolavori, un percorso che dà l'opportunità di capire il processo creativo, stilistico e poetico del padre dell'Impressionismo. 

In contemporanea e sempre sino all'11 dicembre, la Fondazione ospita la grande mostra "Italia Pop, l'arte negli anni del boom", composta da circa settanta opere provenienti da importanti istituzioni pubbliche e prestigiose collezioni private, con firme quali De Chirico, Burri, Schifano, Rotella, Baj e Pistoletto.

Un'idea per fermarsi a pochi chilometri dalla Fondazione che ospita la straordinaria mostra, è soggiornare in una delle tre strutture a marchio Inc Hotels in provincia di Parma, che per l'evento propongono prezzi speciali: da 45 euro a persona con camera e prima colazione al  BEST WESTERN Hotel Farnese Hotel San Marco, oppure da 36 euro con camera e prima colazione al Holiday Inn Express Parma

Ognuno degli Inc Hotels si trova a venti minuti in auto dalla sede delle mostra.
   

Per informazioni: INC Hotels Group
Via Reggio 51/a, 43126 Parma 
E-mail: info@inchotels.com
Sito web: www.inchotels.com


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Bertozzi & Casoni, "Minimi Avanzi". Dal 26 novembre una grande mostra nella Pinacoteca Civica di Ascoli PIceno


BERTOZZI & CASONI
MINIMI AVANZI
a cura di
Stefano Papetti, Elisa Mori, Giorgia Berardinelli e Silvia Bartolini
Pinacoteca Civica – Ascoli Piceno
26 novembre 2016 – 5 marzo 2017

La mostra "Bertozzi & Casoni. Minimi avanzi" curata da Stefano Papetti, Elisa Mori, Giorgia Berardinelli e Silvia Bartolini sarà inaugurata al grande pubblico sabato 26 novembre 2016 presso le magnifiche sale della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.

Preview esclusiva venerdì 25 novembre con cena gourmet su prenotazione.
Dal 26 novembre 2016 al 5 marzo 2017, nella suggestiva cornice della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, verrà presentata al pubblico l'attesa mostra "Bertozzi & Casoni. Minimi Avanzi".
Nata da un'idea di Verticale d'Arte, promossa e organizzata da quest'ultima in collaborazione con i Musei Civici di Ascoli Piceno e curata da Stefano Papetti, Elisa Mori, Giorgia Berardinelli e Silvia Bartolini, è la prima grande personale che ha luogo nelle Marche dedicata agli artisti Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, romagnoli di provenienza ma internazionali di fama.
L'esposizione ha come tema privilegiato il food in tutte le sue declinazioni: avanzi di cibo, rifiuti, lattine, rimasugli, pattumiere, ma anche fiori, farfalle, animali, giornali, ed elementi della vita quotidiana che, sapientemente smembrati e riassemblati, compongono le insolite nature morte realizzate in ceramica policroma che hanno reso celebri i due artisti.
Il percorso espositivo, dunque, si compone di ben 25 opere dai diversi formati, cui si aggiunge un'installazione di grandi dimensioni creata site-specific, e si snoda attraverso le suggestive sale della Pinacoteca di Ascoli Piceno, dialogando con i suoi spazi sontuosi e ricchi di storia e con le sue opere in un vero e proprio cortocircuito tra antico e moderno.
Il capoluogo marchigiano, inoltre, vanta una lunga e importante tradizione nell'arte ceramica (per altro con un museo a essa dedicato), che Bertozzi & Casoni hanno saputo reinterpretare all'interno del panorama dell'arte contemporanea: la ceramica policroma, infatti, costituisce il loro medium privilegiato per garantire una mimesis che il più delle volte supera la realtà, mentre l'immaginario pesca nel quotidiano, tra oggetti che vengono recuperati giusto nel momento in cui diventano scarti, rifiuti, con evidente riferimento alla società dei consumi.
Ne risultano opere costantemente in bilico tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale, in cui la vanitas e la caducità del mondo organico si collegano a quei sentimenti di disgusto e orrore che proiettano il pubblico nel mondo dell'usa e getta e della futilità del materialismo moderno; ma attraverso la ceramica Bertozzi & Casoni restituiscono agli oggetti nuova esistenza, donando loro una sorta di nuova vita "eterna". 
Essi, infatti, grazie alla loro trasformazione artistica, sottratti alla deperibilità, acquisiscono una nuova valenza che è quella della godibilità estetica. 
Lo spettatore, dunque, di fronte ai rifiuti della società trasformati in mirabolanti sculture, che difficilmente è possibile cogliere per intero ad un primo sguardo, ne scopre l'orrore e la bellezza, ed è sollecitato a più riprese, tra lo stupore e il turbamento, a indugiare nell'osservazione dei minimi particolari lasciandosi sedurre da opere in cui si fondono passato e presente, artificio e realtà.

Prima della sua apertura al pubblico, la mostra verrà presentata con un evento speciale: una cena gourmet esclusiva, su prenotazione, venerdì 25 novembre, durante la quale, tra le opere di Bertozzi & Casoni e all'interno delle splendide sale della Pinacoteca, si potranno degustare i piatti realizzati da tre chef di prestigio e, al contempo, godere in anteprima delle opere degli artisti; un'esperienza irripetibile e divertente, che coniuga perfettamente il gusto visivo dell'arte al gusto per il buon cibo.

BIOGRAFIA BERTOZZI & CASONI
Bertozzi & Casoni è una società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961).
Già durante la prima formazione all'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica di Faenza i loro interessi si indirizzano verso un dialogo con la grande tradizione dell'arte e coltivano una originaria vocazione per la sperimentazione in campo scultoreo, vedendo nella ceramica una possibilità per una scultura dipinta.  
Bertozzi e Casoni frequentano poi l'Accademia di Belle Arti di Bologna e partecipano alle manifestazioni che tentano di mettere a fuoco i protagonisti e le ragioni di una "nuova ceramica" cercando di superare il gap che ancora inscrive questo mezzo espressivo in un ambito minore e gregario rispetto ad altre forme artistiche.
Le loro prime creazioni sono di piccola dimensione e in sottile maiolica policroma. Collaborano dal 1985 al 1989 con la Cooperativa Ceramica di Imola come ricercatori nel Centro Sperimentazioni e Ricerche sulla Ceramica e, come corollario (1987-1988), instaurano vari rapporti con "K International Ceramics Magazine" di cui realizzano anche immagini di copertina. 
Quando il rapporto con la Cooperativa di Imola sta per concludersi realizzano due impegnative prove sponsorizzate dall'azienda: gli interventi a Tama New Town (Tokyo 1989-90) e il grande pannello "Ditelo con i fiori" collocato su una parete esterna dell'Ospedale Civile di Imola.
Tra il 1983 e il 1994 emergono tangenze con il mondo del design tramite un rapporto privilegiato con lo spazio Dilmos a Milano e la partecipazione a varie edizioni di Abitare il Tempo a Verona e della Triennale di Milano oltre alle manifestazioni nella ex chiesa di San Carpoforo, sempre a Milano. Per Dino Gavina progettano la "Poltrona Ercolano".
Negli anni Novanta emerge nel loro lavoro un aspetto maggiormente concettuale e radicale, quasi a compensare ipertrofiche espressività e inossidabili perfezioni esecutive che, tuttavia, proprio sul finire del secolo, con "Bosco sacro" del 1993, "Evergreen" del 1995 e "Scegli il Paradiso" del 1997, raggiungono apici dimensionali e realizzativi mai prima raggiunti. 
Con quest'ultima opera Bertozzi e Casoni chiudono il capitolo della maiolica dipinta e aprono a sperimentazioni che prevedono l'utilizzo, quasi esclusivo, di materiali e di tecnologie di derivazione industriale. Un passaggio decisivo che permette alle loro opere di conquistare un superiore livello di fisica presenza. I virtuosismi pittorici vengono abbandonati a favore 
di una resa il più possibile oggettiva dei soggetti prescelti. I prediletti temi iconografici, che trovano sostanza nelle grandi categorie artistiche della vanitas e del memento mori, subiscono una trasfigurazione fantastica e la loro trascrizione formale assume quella forma oggettiva che attenua la presenza degli autori stessi e la condizionante percezione di un tempo particolare.      
E' la grande svolta: si apre il capitolo delle "contemplazioni del presente" in cui, in una sorta di "epopea del trash", l'attrazione per quanto è caduco, transitorio, peribile e in disfacimento, diventa icona, internazionalmente riconosciuta, di una, non solo contemporanea, condizione umana.
La critica, i musei e le più importanti gallerie d'arte nazionali e internazionali si interessano al loro lavoro.
Nel 2004 sono invitati ad esporre alla Tate Liverpool e alla XIV Quadriennale di Roma. 
Del 2007 è la mostra personale a Ca' Pesaro, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia (dove espongono tre grandi opere in concomitanza con la Biennale: "Composizione in bianco", "Le bugie dell'arte" e "Composizione Scomposizione") e del 2008 quella al Castello Sforzesco di Milano e al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. 
Nel 2009 i loro lavori sono esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia ("Composizione non finita-infinita" e "Rebus"); nel 2010 a All Visual Arts di Londra, alla Sperone Westwater di New York, alla Galleria Sperone a Sent e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. 
Nel 2011 espongono al Musée des Beaux Arts di Ajaccio, al Padiglione Italia della Biennale di Venezia ("Sedia elettrica con farfalle"), alla FaMa Gallery di Verona, a La Maison Rouge di Parigi. 
Nel 2012 espongono alla Galleria Robilant+Voena di Londra, alla Sperone Westwater di Lugano e nuovamente alla Sperone Westwater di New York. 
Dello stesso anno è la personale a All Visual Arts di Londra dove viene esposta per la prima volta la grande opera "Regeneration". 
Del 2013 sono le mostre personali al Museum Beelden aan Zee all'Aia, alla Galleria Beck & Eggeling di Düsseldorf, alla Galleria Cardi di Pietrasanta e del 2014 quelle alla Sperone Westwater di Lugano e nelle sale monumentali di Palazzo Te a Mantova. 
Del 2015 le personali alla Galleria Tega di Milano, alla Galleria Poleschi di Lucca, alla Sperone Westwater di New York, al Mambo di Bologna, alla Art'In Gstaad Gallery di Gstaad e la partecipazione a Expo Milano 2015. 
Del 2016 le personali nelle sale di Palazzo Larderel a Firenze, alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo e all'Espace Grandjean di Vallauris.
Tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale Bertozzi e Casoni indagano da anni i rifiuti della società contemporanea, non escludendo quelli culturali e artistici, in una messa in scena dai vivificanti rimbalzi senza fine in cui si alternano affondi nel degrado e rinvenimenti di superstiti o misconosciute bellezze, astrazione e figurazione, impermanenza ed eternità, storia e contemporaneità, immaginazione fantastica e precisa tecnica. 

PINACOTECA CIVICA DI ASCOLI
Tra le preziose opere custodite spiccano per importanza il Piviale del XIII secolo, di manifattura inglese, donato nel 1288 al Duomo di Ascoli da Papa Niccolò IV, i dipinti di Carlo Crivelli (i due trittici di Valle Castellana XV sec.), Cola dell'Amatrice (La salita al Calvario,1527), Tiziano (San Francesco riceve le stigmate, XVI sec.), Guido Reni  (Annunciazione, 1575), Strozzi, De Ferrari, Magnasco, Mancini, Morelli, Palizzi e Pellizza da Volpedo (Passeggiata amorosa, 1901). 
Le opere sono ambientate in splendide sale, ammobiliate con rare consolles, poltrone, specchiere e cassettoni del XVIII e XIX secolo che, con i preziosi tendaggi e i lampadari di Murano, ricreano l'atmosfera e la suggestione di un palazzo aristocratico.

INFORMAZIONI UTILI
TITOLO DELLA MOSTRA: Bertozzi & Casoni. Minimi Avanzi
PROMOSSO DA: Associazione Verticale d'Arte e Musei Civici di Ascoli Piceno
A CURA DI: Stefano Papetti, Elisa Mori, Giorgia Berardinelli e Silvia Bartolini
SEDE ESPOSITIVA: Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, Piazza Arringo n. 7
CENA GOURMET SU PRENOTAZIONE: 25 Novembre ore 20.00
CONFERENZA STAMPA E PREVIEW: 24 Novembre ore 12.00
INAUGURAZIONE: 26 Novembre ore 17.00
DATE DI APERTURA: 26 Novembre 2016 – 5 Marzo 2017
GIORNI E ORARI DI APERTURA: Dal martedì alla domenica, festivi e prefestivi 10.00-19.00. Chiuso il lunedì 
INGRESSO: Intero: euro 4,00; Ridotto: euro 3,00 
INFO E CONTATTI TEL: 0736 298213 – 333 3276129
EMAIL: 
LINK UTILI:

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
Silvia Bartolini
339/3329624
Giorgia Berardinelli
340/3326020
Elisa Mori
347/1071873

DESIGN PER LA COMUNICAZIONE: Sceverti Studio
VIDEO E FOTO: Giandomenico Lupi, Domenico Oddi
CATALOGO: a cura di Musei Civici di Ascoli Piceno e Verticale d'Arte; stampato da Artelito (Camerino).

PATROCINIO:
ORGANIZZATORI:
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CHEF E PARTNER:
 
AGENZIA DI COMUNICAZIONE E UFFICIO STAMPA


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