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lunedì 6 giugno 2016

L'Arte della frontiera Est | Le Artigiane ospitano il M.A.R.T. - Movimento Artistico Roma Trieste

Corrado Alzetta, Franca Batich, Patrizia Bigarella, Ennio Cervi, Francesco Demundo, Susanna De Vito, Christian Fermo, Mauro Martoriati, Patrizia Mikol, Claudia Raza, Franco Rosso, Tullio Sila, Magda Starec Taucer

A cura di Franco Rosso


Le Artigiane, in collaborazione con Takeawaygallery, presentano il M.A.R.T. - Movimento Artistico Roma Trieste presso lo show-room in via di Torre Argentina 72 a Roma: una esposizione di tredici artisti provenienti da Trieste, capoluogo di quella Regione Friuli Venezia Giulia che testimonia il paradosso vivente di un territorio di frontiera che ha saputo storicamente diventare un laboratorio in cui si sono sperimentati tutti i temi centrali della crisi novecentesca.

L’obiettivo della Rassegna è quello di suggerire nuove ipotesi di lettura e di indagine sul fare arte in una zona di confine, che è quella dell’est e che ha vissuto le contraddizioni di luogo conteso, con tutte le lacerazioni conseguenti, gli azzardi culturali, i rimescolii ideologici, gli amori contrastati e le tensioni forti che nascono da separazioni e spaccature. 

Ma i confini rimangono anche dei modelli semplificati per esprimere quei limiti che la nostra percezione impone di determinare, prefigurando una generale approssimazione della realtà, pur rimanendo tuttavia elementi di separazione di due spazi, di persone e di ideologie. 

L’arte sa registrare i travagli vissuti da una società e nella mostra presso Le Artigiane i suoi protagonisti dimostrano come questa terra abbia saputo dare molto, filtrando, indagando e assorbendo gli stilemi e le istanze della cultura di frontiera mitteleuropea. Una rassegna che consentirà ai fruitori di interpretare e di riflettere attraverso l’occhio dell’arte le mutazioni sociali in corso, lungo uno scenario culturale dove le opere iniziano a dialogare e a far dialogare aprendo  nuovi orizzonti.

Dal 3 all’11 giugno 2016

Le Artigiane
via di Torre Argentina 72, Roma
Da lunedì a sabato: orario 17.00 – 19.00 o su appuntamento 333.4878239

Ingresso gratuito

Paesaggi Interiori in mostra al Caffè 21 Marzo

"paesaggi interiori vol. II" per il ciclo into the art

mostra personale di pierpaolo infante

6-16 giugno 2016 al caffè 21 marzo


Per il ciclo "Into the Art" al Caffè 21 Marzo la mostra "Paesaggi Interiori Vol. II" dell'artista salernitano Pierpaolo Infante. 

Una personale dal respiro astrattista ma con contaminazioni avanguardiste nella quale l'autore va alla ricerca di realtà non convenzionali, non codificate, di forme mai viste che si nascondono dentro  figure e oggetti familiari, con i quali  tutti i giorni. 

Infante va alla ricerca di emozioni nuove che possono celarsi dietro gesti semplici, quotidiani: "È una collezione di opere ispirate ad i miei stati d'animo degli ultimi tempi" spiega l'artista che attraverso la pittura  crea delle fratture nella forma per raggiungerne l'essenza. 

La mostra è visitabile fino al prossimo 16 giugno.


Pierpaolo Infante nasce a Battipaglia nel 1986 e fin dalla tenera età dimostra di essere affascinato dall'arte. 
Si avvicina, infatti, al mondo della pittura quando aveva all'incirca 8 anni iniziando a disegnare sulla sua prima tela. 
Intorno ai 20 anni, la sua costante sete d'arte lo porta ad avvicinarsi alla musica imparando a suonare diversi strumenti fino alla produzione di alcuni brani elettronici. 
Negli ultimi tempi la sua ricerca artistica si è concentrata sulla decodificazione della forma, della consuetudine e della realtà vista da più angolazioni prediligendo l'uso di acrilici, acquerelli e smalti.



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Mostra "Ispirazioni d'autore: Giacometti meets Homini" | Grattacielo Pirelli, Milano | lunedì 13 giugno 2016

Ispirazioni d'autore: Giacometti meets Homini 


Verrà inaugurata, lunedì 13 giugno alle ore 18.30 presso lo Spazio Eventi di Regione Lombardia - Grattacielo Pirelli - 1° piano - Milano (ingresso per l'inaugurazione da Piazza Duca D'Aosta 1) la mostra "Ispirazioni d'autore: GIACOMETTI MEETS HOMINI".

L'esposizione è il frutto concreto della collaborazione, avviata lo scorso anno, tra il magazine d'arte e cultura Hestetika, la The Boga Foundation e il Centro Studi Casnati di Como.

In mostra saranno esposte due opere di Alberto Giacometti appartenenti alla collezione della The Boga Foundation (Donna che cammina - Nudo in piedi) alle quali saranno contrapposte una serie di sculture-installazioni della serie "Homini", realizzate dai Boga, frutto dell'eclettica creativa degli artisti che, attraverso le loro visioni post-moderne e surreali, trovano preziosa fonte di ispirazione dall'opera di Giacometti, creando un perfetto percorso concettuale incentrato sullo sviluppo e la ricerca della dinamica come forma di espressione e generatore di emozioni. 


A contorno del progetto una serie di manufatti elaborato dai ragazzi del Casnati (sculture, pitture e installazioni di food) che nascono da una serie di laboratori e workshop con a tema l'opera di Alberto Giacometti e l'interpretazione del colore, del segno e della sua scultura.

La realizzazione della mostra, progettata, organizzata e realizzata da Habitare - Idee Culturali di Tradate (Va), è stata possibile grazie alla collaborazione di Regione Lombardia e grazie ai prestiti della The Boga Foundation e vuole essere un tributo in occasione della ricorrenza dei 50 anni della morte dell'artista Svizzero oltre che essere una opportunità per conoscere come l'opera di Giacometti sia sempre viva nel tempo ispirando generazioni e generazioni di artisti.
Così spiegano i Boga l'approccio alla mostra: 


"La nostra è una visione post-moderna e surreale che ha sempre trovato preziosa fonte di ispirazione dall'opera di Giacometti. In mostra si viene a creare un perfetto percorso concettuale incentrato sullo sviluppo e la ricerca della dinamica come forma di espressione e generatore di emozioni. "L'uomo che cammina" è un passo avanti al futuro. Gli Homini sono l'essenza dell'essere umano. Una sua proiezione silenziosa, statica e dinamica al tempo stesso. Gli Homini osservano il mondo, ne creano il suo contorno, sottile, impreciso e a volte anche grezzo. Sono la rappresentazioni del pensiero e della quotidianità e si muovono attraverso l'idea progettuale. L'Homino, attraverso la sua forma e la sua dinamicità, mostra il suo carattere per poi riempirsi ed integrarsi con quello dell'osservatore. Il suo vuoto interno è colmato da chi lo guarda. L'Homino è l'idea dell'essere umano e la sua forma che va oltre il surrealismo e l'espressionismo. L'Homino dinamico nella sua staticità è vivo".

ISPIRAZIONI D'AUTORE: GIACOMETTI MEETS HOMINI


Dal 14 giugno al 11 luglio 2016 
Spazio Eventi di Regione Lombardia - Grattacielo Pirelli - 1° piano 
Via Fabio Filzi 22 - Milano 


Inaugurazione lunedì 13 giugno 2016 - ore 18.30 - Ingresso da Piazza Duca D'Aosta 1 
Ingresso libero 


Informazioni al pubblico: info@thebogafoundation.it


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domenica 5 giugno 2016

AMY D Arte Spazio, Milano: gentile richiesta di segnalazione mostra "Photonic truth"

AMY D Arte Spazio Milano

Presenta: Photonic truth
Holographic Light Art

Preview 09 giugno h. 18.30
dal 09/09 al 19/09/2016

a cura di Anna d'Ambrosio
 

"Photonic truth" è un progetto work in progress come duo artistico  Dora August  / Dora Tass (IT)  e  August Muth (USA), che si servono del medium olografico come Arte della Luce. Tutte le opere sono realizzate nel lab. "The Light Foundry" di August Muth, a Santa Fe, New Mexico, USA.

La loro collaborazione è iniziata nel 2012 in occasione dell'Internationl Symposium Display Holography, tenutosi al MIT. Lab, dove si sono conosciuti.

La materia dell'olografia è il "fotone" così come per il pittore la tavolozza dei colori o per lo scultore la pietra. La tecnica olografica è un medium ottico di registrazione della luce in 3D.

La luce Laser impiegata genera il fenomeno dell'interferenza, un fenomeno che esiste già in natura, pensiamo all'arcobaleno o ai colori delle pietre opali. L'olografo ricrea artificialmente questo fenomeno servendosi di un fascio di luce coerente, il Laser, "catturando" il fotone sulla lastra olografica. In tal senso l'artista-olografo si muove come un alchimista della luce, che manipola questo fenomeno naturale servendosi di una tecnica tutta analogica ad altissima definizione rendendo la luce materia tangibile. Il fotone quindi è il medium, il principio generatore e l'essenza di queste opere che si collocano nell'ambito della Light Art, come sottolineato da Frank Popper relativamente a questo medium in "Art in Holography2", UK 1996. 

In questa preview vengono presentati 5 assemblage olografici della serie dei "Perturbing Objects",  unitamente a 2 lavori di August Muth dal titolo Cosmos e Zero, che individualmente segue una ricerca improntata al minimal di forme geometriche luminose. Sarà presente anche una videointervista girata nel laboratorio "The Light Foundry" a Santa Fe, realizzata dalla regista Angela Landini.

La typewriter è il primo soggetto dei "Perturbing Objects",  resuscitata a nuova vita viene sostanziata in pura materia luminosa nell'ologramma. Seguendo una ricerca sperimentale che si aggancia in parte alle considerazioni di A. Breton sulla "crisi dell'oggetto" come campo da esplorare, in parte alla psicologia della percezione come l'effetto "Ganzfeld", spazio esplorato da James Turrell.

Il file rouge di "Perturbing Objects" è il cortocircuito percettivo e cognitivo generato dalle sovrapposizioni di forme luminose, immateriali e tangibili allo stesso tempo, reali e surreali, che interferiscono con il nostro usuale modo di percepire la realtà, ed aprono ad un libero modo di ripensare il sistema degli oggetti. 

La tecnica olografica impiegata è totalmente analogica, le onde luminose contengono e veicolano una grandissima quantità di informazioni in più rispetto al sistema binario digitale. Inoltre, sulla lastra viene applicata una special emulsione olografica preparata a mano, simile alle prime emulsion utilizzate nella fotografia dei primi del '900, che ha la capacità di catturare la luce in modo estremamente tangibile e luminescente, con una parallasse di 180 gradi.

Se pensiamo che un'immagine ad alta risoluzione video è 180 dpi, gli ologrammi Denisyuk hanno qualcosa come 10,000,000,000 dpi per 3000 dpi di profondità. 

Amy-d Arte Spazio
Via Lovanio 6, Milano - MM2 Moscova

www.amyd.it
, info@amyd.it, +39.02.654872 




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venerdì 3 giugno 2016

Arte e moda: da domani sabato 4 all'11 giugno a Livorno "Dialoghi", con 80 gioielli contemporanei di artisti giapponesi e italiani in mostra // Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (via Roma n'234, Livorno)

In occasione dei 150 anni dal trattato di amicizia tra Italia e Giappone, dal 4 all'11 giugno, al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, in mostra 80 gioielli contemporanei di artisti giapponesi e italiani.

Dialoghi: a Livorno il gioiello d'autore incontra il Giappone


L'esposizione si sposterà poi a in altre tre prestigiose sedi museali italiane: la Fondazione Cominelli (25 Giugno - 24 Luglio, Br), l'Oratorio di San Rocco (23 Settembre - 5 Novembre, Padova) e al Museo del Bijou di Casalmaggiore (Novembre 2016)

 

Livorno –  In occasione dei 150 anni dal trattato di amicizia tra Giappone e Italia si inaugura domani, sabato 4 giugno (ore 18.00), la prima italiana di Dialoghi mostra internazionale del gioiello contemporaneo visitabile presso la Sala delle Esposizioni Temporanee del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (Via Roma n'234, a Livorno). 

L'esposizione, ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino a sabato 11 giugno e ospita 80 pezzi unici di altrettanti artisti, 40 italiani e 40 giapponesi, in un dialogo artistico tra due Paesi ricchi di storia che pur nelle loro differenze si riconoscono artisticamente vicini.

 

La mostra, curata e patrocinata dall'AGC, Associazione del Gioiello Contemporaneo e  dal JJDA, la Japan Jewellery Designers Association, è stata inaugurata nel luglio del 2015 presso l'Istituto Italiano di Cultura a Tokyo e nasce dall'esigenza delle due associazioni di far "dialogare" due culture, quella italiana e quella giapponese, usando il linguaggio internazionale del gioiello contemporaneo che, anche grazie alle sue varie tecniche, ha assolto il compito di avvicinare i due Paesi.

 

Il progetto ha previsto che fossero formate 40 coppie di artisti che, nella fase preparatoria del lavoro, si sono scambiate foto, suggestioni e spunti artistici per poter realizzare due gioielli da parte di ciascun partecipante. Ogni artista ha così creato due opere simili, una  pensata per essere esposta e l'altra per essere donata al proprio partner al termine delle esposizioni, nello spirito dell'amicizia e del "dialogo" culturale.

 

"Ci piace l'idea di dare spazio ad un progetto che lega due realtà apparentemente lontane, la giapponese e l'italiana, attraverso l'arte e il gioiello contemporaneo, spiega la Dott.ssa Anna Roselli, Direttrice del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo. Visitando la mostra viene alla mente una frase di François Pinault, uno dei più grandi collezionisti d'arte contemporanea, che in una recente intervista conferma, 'credo nella cultura come fattore di dialogo, di tolleranza e di coesione sociale. L'arte fa saltare le barriere, è una forma di comunicazione universale'. Ed è collegandosi all'idea di comunicazione e di universalità – prosegue la Roselli – che il museo si fa luogo di accoglienza di questa interessante iniziativa."

 

Dopo la tappa livornese la mostra proseguirà poi alla Fondazione Cominelli (25 Giugno - 24 Luglio, Cisano di San Felice), sede della prestigiosa raccolta di gioielli contemporanei, successivamente all'Oratorio di San Rocco a Padova (23 Settembre - 5 Novembre), per poi fermarsi al Museo del Bijou di Casalmaggiore (26 Novembre 2016 - 15 Gennaio 2017).

 

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino a sabato 11 giugno nei seguenti orari: martedì, giovedì e sabato, dalle ore 9.00 alle 19.00; mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e domenica dalle ore 15.00 alle 19.00. Per informazioni: tel. (+39) 0586-266711,  musmed@provincia.livorno.it 




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10 giugno: a Cantù inaugura una collettiva con 36 autoritratti d'artista

Atelier Zumart, Cantù

 

presenta:

 

I'M

 

Paola Alborghetti | Davide Aurilia | Massimo Ballabio | Vanni Begio | Claudia Bellinghieri 

Sirio Bertani | Filippo Borella | Icio Borghi | Chiara Casati | Laura Cassina | Gianni Cella 

Doan | Dorella Fallanca | Chiara Falzone | Tommaso Falzone | Pietro Ferri | Eckehard Fuchs

Rina Fusi | Valerio Gaeti | Chiara Giussani | Sonia Guazzoni | Walter Herchenbach

Aoi Huber Kono | Battista Luraschi | Anna Mauceri | Barbara Mauceri | Silvia Mauri

Yari Miele | Tommaso Nava | Peppo Peduzzi | Zeno Peduzzi | Gian Oreste Pifferi

Strambetty | Asami Takahashi | Venti | Anastasia Zavoli

 

a cura di Elisa Fusi

 

Inaugurazione: venerdì 10 giugno 2016, ore 19

 

 

Atelier Zumart (via Bolzano 1, Cantù) è lieto di presentare I'M, mostra collettiva che riunisce le opere di trentasei artisti invitati a esporre il proprio autoritratto.  La mostra, a cura di Elisa Fusi, inaugura venerdì 10 giugno 2016 alle ore 19 presso gli spazi dell'Atelier, dove resterà fino all'8 luglio.

Approcciando una pratica così diffusa e costante nel corso della storia dell'arte, gli artisti in mostra si sono cimentati nella progettazione e restituzione delle proprie sembianze, reali o immaginarie, consegnando al pubblico un'identità filtrata dallo stile e dalla tecnica propri di ognuno. Mimesi e astrazione, concettualismo e provocazione: tante le interpretazioni sul tema come molteplici le tecniche che spaziano dalla pittura al calco in gesso, dal disegno all'assemblage, e ancora fotografia, zentangle, paper cutting, collage.

Questa mostra costituisce una sorta di ritratto di gruppo degli artisti che collaborano con l'atelier, lo frequentano da tempo o semplicemente fanno parte della scena artistica che ruota intorno alla città. La mostra nasce da un'idea delle proprietarie dell'atelier, Dorella Fallanca, Anna e Barbara Mauceri, che espongono il loro autoritratto insieme a quelli di: Paola Alborgetti, Davide Aurilia, Massimo Ballabio, Vanni Begio, Claudia Bellinghieri, Sirio Bertani, Filippo Borella, Icio Borghi, Chiara Casati, Laura Cassina, Gianni Cella, Doan, Chiara Falzone, Tommaso Falzone, Pietro Ferri, Eckehard Fuchs, Rina Fusi, Valerio Gaeti, Chiara Giussani, Sonia Guazzoni, Walter Herchenbach, Aoi Huber Kono, Battista Luraschi, Silvia Mauri, Yari Miele, Tommaso Nava, Peppo Peduzzi, Zeno Peduzzi, Gian Oreste Pifferi, Strambetty, Asami Takahashi, Venti, Anastasia Zavoli.

Catalogo in mostra.

 

 

 

 

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Atelier Zumart è un laboratorio artigianale che nasce nel 2006 dall'incontro delle sorelle Anna e Barbara Mauceri, decoratrici e restauratrici, con Dorellla Fallanca che si occupa del restauro di arte contemporanea. Nel corso di un decennio l'atelier ha collaborato con artisti, galleristi, collezionisti, privati e imprenditori del settore. Ambiente creativo e prolifero, situato tra Como e Milano, che abbraccia commissioni nazionali e internazionali. 

Già sede nel 2013 della mostra Corpo di mille balene! nel 2016 è la volta dell'autoritratto.

 

 

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I'M

Paola Alborghetti, Davide Aurilia, Massimo Ballabio, Vanni Begio, Claudia Bellinghieri, Sirio Bertani, Filippo Borella, Icio Borghi, Chiara Casati, Laura Cassina, Gianni Cella, Doan, Dorella Fallanca, Chiara Falzone, Tommaso Falzone, Pietro Ferri, Eckehard Fuchs, Rina Fusi, Valerio Gaeti, Chiara Giussani, Sonia Guazzoni, Walter Herchenbach, Aoi Huber Kono, Battista Luraschi, Anna Mauceri, Barbara Mauceri, Silvia Mauri, Yari Miele, Tommaso Nava, Peppo Peduzzi, Zeno Peduzzi, Gian Oreste Pifferi, Strambetty, Asami Takahashi, Venti, Anastasia Zavoli.

A cura di Elisa Fusi

 

Catalogo in mostra, con grafica di Yari Miele.

 

Inaugurazione: venerdì 10 giugno 2016, ore 19

In mostra fino all'8 luglio 2016.

 

Atelier Zumart, via Bolzano 1 – Cantù (CO)

Orari di visita: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18

Per informazioni: 031 6870234 | zumart@hotmail.it | elisa.fusi90@gmail.com



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DALLA PELLE ALLA TELA: RAFFAELE TEDESCO PRESENTA 7 OPERE DELLA SERIE "SOTTOPELLE, VENERI TATUATE"

Mostra "Sottopelle, Veneri Tatuate"


L'artista salentino Raffaele Tedesco espone 7 delle sue opere domenica 5 giugno 2016, dalle ore 17,00, al Barrito di Lecce (via F. De Mura, n. 67).

L'ingresso è libero.



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