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lunedì 18 aprile 2016

IL MALE DEGLI ARDENTI di Giovanna Caimmi, 22 aprile – 28 maggio 2016

IL MALE DEGLI ARDENTI
di Giovanna Caimmi
22 aprile – 28 maggio 2016

ABC-Arte Bologna Cultura rende omaggio al grande artista olandese Hieronymus Bosch attraverso le opere di Giovanna Caimmi


A Bologna, dal 22 aprile al 28 maggio, sarà possibile visitare la mostra di Giovanna Caimmi Il Male degli Ardentia cura di Beatrice Buscaroli e fortemente voluta da ABC per rendere omaggio in modo originale al grande artista olandese HieronymusBosch, di cui ricorre quest'anno il cinquecentenario della morte

L'artista ha sviluppato un progetto complesso ispirandosi ai lavori del pittore fiammingo, da lei rielaborati in maniera del tutto personale. 

In esposizione ci saranno diverse tipologie di opere:sculture create nella compresenza di materiali diversi, ceramica, marmo, ma anche gomma siliconicaplex e natura, disegni, ma anche numerosi video che animano oggetti e sculture. 

Tutto comincia tre anni fa con un viaggio a Lisbona, durante il quale la Caimmi rimane totalmente affascinata dal trittico Le tentazioni di San'Antonio dell'artista olandese, che diventa immediatamente per lei ispirazione profonda e impossibile da ignorare. L'artista inizia, così, il lavoro che porterà alla realizzazione di questa mostra e lo fa estrapolando dal trittico dettagli e particolari, mettendo in scena le sculture nei set che vengono successivamente animati in After Effect

Come racconta Angelo Antonio Fierro, che ha prodotto un lungo testo di commento a quest'opera"con l'occhio prestato alla cinecamera,Giovanna Caimmi affonda lo sguardo in questi dettagli, li riproduce, li amplifica, li rinnova inserendo movimenti inespressi e sottintesi nei quadri, restituendogli un movimento virtuale, frutto dell'immaginazione fabbrica dell'artista

Materiali antichi rinvenuti nei cristalli quarziferi, palesi o nascosti nelle ceramiche, nell'argilla e nel marmo, sono da lei utilizzati facendoli interagire con le più moderne tecnologie, creando così un intreccio unico e particolare tra antichità e modernitàIn questo modo, l'artista rinnova il legame "boscoso" intriso di rievocazioni paracelsiane, rimodernandolo nella scelta di materiali sub-naturali come il plex o la gomma siliconica, ma anche rafforzando il legame con la Madre Natura grazie all'utilizzo di rami come basamento e contrasto."

Un'arte, la sua, da lei stessa definita concettuale, che fa parlare tra loro materiali diversi in maniera assolutamente nuova e disinvolta, in un dialogo tra l'artista e le opere boschiane che suscita una profonda riflessione sulla spiritualità.

Bosch, il cui lavoro contiene un forte richiamo all'esoterismo, è, infatti, servito all'artista come strumento per entrare nelle zone più profonde dell'essere dell'uomo, per condurre una sorta di ricerca spirituale. 

Se la meraviglia è, nella citazione platonica di Teeteto, il punto di partenza di ogni filosofare, di ogni ricerca sapienziale, tale sentimento è un'esperienza che si ripete più volte nei quadri dell'Olandese, intento a stupire i suoi osservatori e a giocare con la mappa segreta del senso, congiunto al mondo invisibile dello spirituale. 

Giovanna Caimmi insegue l'opera taumaturgica di Bosch e vi si ricongiunge: parte dal video e dai più moderni software come After Effect,riscopre l'arte del modellaggio, sente forte il richiamo della scrittura fin nella sua interpretazione manuale e giunge, infine, con la matita a tracciare disegni su disegni, nero su bianco.

Il progetto che origina l'installazione di Giovanna Caimmiallestita congiuntamente all'ingegnere Fausto Savoretti, gioca sulle ambivalenze che il fenomeno della rappresentazione genera. Sullo sfondo del velo di Maya dell'opera di Bosch si aprono finestre che ospitano sequenze di immagini che dispiegano diverse possibilità di lettura. La rappresentazione si "apre" quindi ad accogliere nuove emozioni e genera una sorta di "museo immaginario" all'interno del quale ritrascriverel'ossessione cui le immagini danno origine. 

Come ben enuncia nel suo commento critico Beatrice Buscaroli, "di fronte a quei "fotogrammi" che prendono ad animarsi, giacciono i protagonisti di quelle azioni. Un bosco plastico che presenta gli attori di quegli eventi, il "cimitero delle livree" dei pretendenti celibi del Grande Vetro di Duchamp. O, forse, la visualizzazione di un sogno che agita ogni certezza della rappresentazione. 
Da una parte, l'occhio filologico e penetrante insieme della Caimmi accentua ed espande momenti minimi, particolari o personaggi, fino a farli diventare frame di rapidi video, visioni veloci, quasi incomprensibili, troncate proprio nel momento di una possibile risoluzione, che oniricamente sembrano espandere il pensiero di un artista che aggiunge il suo a quello di un altro, ma non lo spiega, lo accoglie e lo ascolta. Dall'altra, i misteri contenuti nell'opera boschianaseguono il percorso inverso, esistendo e formandosi, incarnandosi in oggetti di ceramica che sembrano rivendicare una nuova vita. E' come se uscissero da un gesto, che apre e chiude ante segrete che solo un altro artista può vedere e interpretare. In questo modo, l'opera di Giovanna Caimmi acquista il misterioso incanto di un ulteriore segreto, come se dai "grilli" antichi potessero originarsi, quasi per autonoma volontà, altri esseri."

Farfalle e pavoni, fiori, vegetali inesistenti, ominidi minuscoli che ricercano l'uovo originario, cristalli, forme geometriche misteriose che sembrano sul punto di generarsi e realmente uscire dal quadro: è come se non riuscissero a stare dentro quell'immenso mistero del pittore olandese e dovessero mostrarsi per quello che sono. 

La complessa serie di disegni è principio e fine di questo processo. Rappresentano, infatti, una sorta di commento dipinto, seguono il quadro così come fanno le parole che li accompagnano, che provano a spiegare l'inspiegabile. 

La mostra, a sostenere la sua natura originale e unica, sarà accompagnata dalla realizzazione non di un tradizionale catalogo ma di un vero e proprio libro, edito da OM Edizioni, che ospiterà un lungo commento di Angelo Antonio Fierro e il testo critico di Beatrice Buscaroli.


BIOGRAFIA GIOVANNA CAIMMI

Docente presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, città in cui risiede.

Mostre personali: La ZonaVisionnaire Gallery, Milano, 2013; Wasserjungfer, Museo della città di Rimini, Rimini, 2012, a cura di Massimo PuliniPan, D406 Artecontemporanea, Modena, 2010, Testo- conversazione Marisa Albanese – Giovanna CaimmiAssenza di GravitàRomberg Arte Contemporanea, Roma, 2008, testo di Gianluca Marziani; Eterotopie, D406 Artecontemporanea, Modena, 2006, testo di Giuseppe Fonseca; Red Match, Galleria Il Milione, Milano, 2005; Stato Intermedio, Galleria Loretta Cristofori, Bologna, 2000, testo di Valerio Dehò.

Mostre collettive: Premio Santa Croce Grafica, Santa Croce sull'Arno, 2016, a cura di Ilaria Mariotti; Il sangue delle donne, Roma 2015, a cura di Manuela de Leonardis; Casabianca-Disseminazione, Bologna 2015, a cura di Gino GiannuizziGerminal -Cristallino, Savignano 2015, a cura di Roberta BertozziCuore di pietra, Pianoro, 2014, a cura di Mili Romano; La scrittura disegnataSantarcangelo, 2014, Biennale del disegno di Rimini; Selvatico: Bianca, Lugo, 2012a cura di Massimiliano Fabbri; Le Invasioni Barbariche, Russi, 2012, a cura di Bruno Bandini; Il mucchio selvaggio,Galleria D406, Modena, 2009; Artisti della Galleria,D406Officina delle Arti, Reggio Emilia, 2007; Il lavoro del Mito, Galleria D406, Modena, 2005; Artisti della GalleriaD406, Modena, 2005; XXXII Premio Sulmona, Sulmona, 2005; Terza Triennale di Arte Sacra Contemporanea, Lecce, 2004, a cura di TotiCarpentieri; Artisti della Galleria, Galleria Santo Ficara, Firenze, 2003; God Bye Gondola, Vulgaris, Galleria 42, Modena 2003; IX Biennale d'Arte Sacra, Teramo, 2000, a cura di CalvesiChenisApa, Pontiggia.

Pubblicazioni: Come gli amanti di lungo corso, Icone, Roma, 2009, testo critico di Mariano Apa.


BIOGRAFIA BEATRICE BUSCAROLI

Beatrice Buscaroli, storica dell'arte e curatrice, è dal 2000 docente di Storia dell'arte Moderna e Contemporanea presso l'Accademia di Belle Arti. Ha curato la Quadriennale di Roma nel 2004 e Il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia nel 2009. E' attualmentemembro del Consiglio Superiore del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.  

BIOGRAFIA ANGELO ANTONIO FIERRO

Nato in Svizzera, Angelo Antonio Fierro a 26 anni si laurea in medicina e chirurgia all'Università di Bologna, abbracciando pochi anni dopo la medicina antroposofica. E' stato Presidente dell'Associazione per la pedagogia steineriana di Bologna e ha fondato la scuola 'Maria Garagnani'. Docente e responsabile scientifico-medico alla scuola 'Stella Maris' di Bologna, collabora con altri medici, arteterapeuti e psicoterapeuti al Terapeuticum Heliopolis di Bologna e al gruppo di ricerca Antonio Raimondi Dell'Acqua. 
Informazioni utili 

Titolo Mostra: Il Male degli Ardenti di Giovanna Caimmi

A cura di: Beatrice Buscaroli

Conferenza stampa e preview20 aprile ore 12

Data inaugurazione: 22 aprile 2016, 18.30

Sede espositiva: ABC, Via Alessandrini 11 – Bologna 

Periodo di apertura al pubblico: 22 aprile / 28 maggio 2016

Orario di apertura: dal martedì al sabato - dalle 17.30 alle 19.30 / Domenica e lunedì chiuso

Ingresso: gratuito 

Contatti per il pubblico: 
abc.bo@libero.it  Tel: 320 918 83 04

Sito web:
www.abcbo.it/abcFacebookAbc.bo
www.giovannacaimmi.it

Volume edito da OM Edizioni:
IL MALE DEGLI ARDENTI. Intrusioni nelle Delizie e nelle Tentazioni di Bosch di Giovanna Caimmi.
Con la prefazione di Beatrice Buscaroli e un testo introduttivo di Angelo Antonio Fierro


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Mostra: Carlo Montarsolo e il mare. La Spezia Circolo Ufficiali di Marina


Carlo Montarsolo e il mare  
Circolo Ufficiali di Marina

Inaugurazione sabato 16 aprile 2016, ore 17:30

Carlo Montarsolo. Dipinti da una collezione privata spezzina
QZin, via Francesco Spezzino 28, La Spezia
Inaugurazione domenica 3 aprile 2016

La Spezia - Sabato 16 aprile alle 17.30 presso il Circolo Ufficiali di Marina aprirà la mostra Carlo Montarsolo e il mare e sarà presentato il volume curato dalla Marina Militare "La storia della Marina attraverso i dipinti".

Per l'occasione interverranno: Giosuè Allegrini (Capo Uffico Storico Marina Militare), Roberto Palì (Direttore Museo Tecnico Navale della Spezia), Marzia Ratti (Direttore Servizi Culturali Comune della Spezia), Federico Romanelli Montarsolo (Presidente Associazione Montarsolo). Modererà l'incontro il critico d'arte Valerio Cremolini.

La mostra si svolgerà parallelamente all'antologica Carlo Montarsolo. Aria, acqua, terra e fuoco, dedicata dalla Città della Spezia all'artista partenopeo e in corso fino al 1 maggio alla Palazzina delle Arti "L.R. Rosaia".

Il golfo della Spezia, il golfo di Napoli e più ampiamente il mare Mediterraneo sono fili conduttori che si dipanano lungo il percorso artistico delle due mostre rivelando ancora una volta l'unicità di Montarsolo, con le suggestioni delle riviere mediterranee ed il rigore più razionalista impregnato di geometrie e di ricerca continua. 

L'esposizione si apre con il dipinto Amerigo Vespucci, immagine guida e simbolo di entrambe le mostre spezzine, nonché vero e proprio "scettro" scelto per continuare a testimoniare la memoria dell'artista attraverso l'Associazione Montarsolo: veliero guidato da una stella - simbolicamente rappresentata dalla bandiera italiana - e, insieme, proiezione nel futuro, per solcare nuove rotte che nascono dalla Spezia per dipanarsi nel Mediterraneo.

Ricordiamo infine un terzo interessante appuntamento dedicato a Carlo Montarsolo, di iniziativa privata e concomitante alle esposizioni già citate: presso gli spazi del ristorante QZin, domenica 3 aprile inaugura la mostra Carlo Montarsolo. Dipinti da una collezione privata spezzina, curata da Bernardo Capellini. Nelle sale del locale spezzino sono esposti dodici dipinti, paesaggi e nature mortetra cui due Fiori con oggetti antichi, opere vincitrici della medaglia d'oro alla Mostra nazionale di arte contemporanea che si svolse a San Benedetto del Tronto nell'agosto del 1961

La mostra presso il QZin sarà visitabile fino a domenica 29 maggio, nei giorni e negli orari di apertura del locale.

Carlo Montarsolo. Cenni biografici
Carlo Montarsolo nasce il 29 maggio 1922. Il suo personalissimo uso di una tecnica pittorica che esalta il dato cromatico come fattore luministico, ha fatto di lui uno dei più interessanti artisti della pittura italiana astratta del dopoguerra, su cui hanno scritto importanti critici e studiosi d'arte, da Argan a Valsecchi, da Trimarchi alla Bucarelli. 

Sue opere figurano alla Permanente di Milano, nei musei d'arte moderna di Roma, Parigi, Monaco di Baviera, nel museo nazionale d'arte moderna di Santo Domingo. Ha partecipato a collettive a Londra, Parigi, Monaco, Buenos Aires, Montevideo, NewYork e Washington. 

È autore di opere come l'Operaio ferito (1961), Einstein (1970), esposta presso l'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, il Tempio sommerso(1967), di proprietà Banca Intesa Sanpaolo, Amerigo Vespucci (2005, collezione Carlo Montarsolo). 

Autodidatta, comincia a dipingere a sedici anni riproducendo paesaggi della zona vesuviana, in cui evidenti sono i rimandi a Turner e Constable, agli impressionisti e ai divisionisti fino ai Fauves. 

A Parigi, scopre l'arte di Braque e Picasso e il cubismo analitico di Cézanne che sarà la peculiarità delle opere mature di Montarsolo, insieme alla tavolozza accesa desunta dalla pittura fauves.

Risale al 1948 la sua prima importante personale alla Galleria Forti di Verona. Nel 1950 a Milano partecipa ad una mostra patrocinata da "Il Giorno" e organizzata da Marco Valsecchi. Nel '57 vince il Premio Mancini, massimo riconoscimento per giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli.  
Nel '59 è medaglia d'oro al Gran Premio Venezia, Esposizione biennale nazionale d'artecontemporanea.

Sarà presente a tutte le Quadriennali d'Arte di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, alla Biennale Internazionale d'Arte del Mediterraneo, dove rappresenta l'Italia su designazione della Biennale di Venezia, e successivamente a Melbourne, Sidney, NewYork, quale rappresentante della pittura italiana su invito della Quadriennale di Roma.

A cura della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Napoli, nel 1987 viene organizzata una sua mostra antologica nel Museo Diego Argona Pignatelli Cortes. 

Invitato più volte dagli Istituti Italiani di Cultura all'estero per mostre personali, seminari e conferenze sull'arte moderna.

Nel 1996 gli viene conferito a Gela (Sicilia) il prestigioso premio "Sileno d'Oro" alla carriera, già assegnato in precedenza a Renato Guttuso.

Didatta appassionato (suo il libro-vademecum Un artista racconta l'arte, Guida Editore, 2003), è autore di conferenze e articoli sulle problematiche dell'arte moderna fino a pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 23 luglio 2005.

Nel 2007 il Ministero degli Affari Esteri ha acquisito la tela l'Operaio ferito (1961) per la Collezione d'Arte Contemporanea della Farnesina.

Due retrospettive antologiche sono state realizzate nel 2008 presso la Pinacoteca di Gaeta e l'Accademia Aeronautica di Pozzuoli.  

Nel 2014, promossa dall'Ambasciata d'Italia e con l'adesione del Presidente della Repubblica, viene realizzata la mostra antologica Visioni mediterranee presso il Museo nazionale del Montenegro dell'antica capitale Cettigne. 

Nel 2015, su invito dalla Fondation Pierre Arnaud,rappresenta l'Italia in Svizzera per l'esposizione internazionale Realisme, la symphonie decontraires.

INFO

Carlo Montarsolo e il mare 
Dove:Circolo Ufficiali di Marina – La Spezia
Quando:dal 16 aprile al 1° maggio 2016Orari di apertura:visita su prenotazione, info@carlomontarsolo.it

Carlo Montarsolo. Dipinti da una collezione privata spezzina

Dove:QZin – via Francesco Spezzino 28 – La Spezia 
Quando:dal 3 aprile al 29 maggio 2016Orari di apertura:dal lunedì al sabato, 18.00 - 23.00


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Mostra: Enlightening Surfaces a Bologna dal 30 aprile

Il 30 aprile 2016 alle ore 18.30 l'associazione Luci e Ombre di Bologna inaugura Enlightening Surfaces, la prima mostra bi-personale delle artiste Serena Vittorini e Melissa Pallini.

Il progetto fotografico scaturisce dal desiderio di esplorare oggetti provenienti dal mondo naturale che trovano assonanze con la sfera intima dell'essere umano. Oltre ad esaltare la piacevolezzadelle forme, questa indagine conduce ad una riflessione sulla carica emblematica che determinati oggetti assumono fin dai tempi della classicità. 

Così il melograno adduce al mito di Persefone, per la quale questo frutto sarà la causa del suo legame perpetuo con gli inferi. La farfalla simboleggia già nei miti greci Psiche, ovvero l'anima, rappresentata come una giovinetta alata. 

La conchiglia, assume la forma della spirale che, oltre che indicare la sezione aurea, si ritrova all'interno del corpo umano, ad esempio nella coclea, la parte dell'orecchio interno.
Tali elementi vengono raffigurati attraverso la tecnica fotografica dello still life. 

La valenza scientifica di questi elementi viene arricchita dal light painting, in cui durante i tempi lunghi dello scatto un peculiare espediente di illuminazione crea effetti cromatici che esaltano le qualità simboliche degli oggetti.

L'incontro tra Melissa Pallini e Serena Vittorini avviene nell'ottobre 2013. Attraverso il loro scambio di professionalità scoprono l'interesse comune per lo still life e decidono di esplorarne le molteplici tecniche. 

Guidate dall'interesse nella potenzialità che questi studi presentano e soprattutto dalla varietà degli effetti ai quali possono condurre, lavorano alla realizzazione di Enlightening Surfaces, progetto per il quale verranno presentati i primi lavori di una serie in corso di realizzazione.

In breve:
Galleria Luci e Ombre
1 maggio 2016 – 10 maggio 2016
Inaugurazione: 30 aprile, h. 18-21
A cura di: Fanny Borel
Si ringraziano: Licia Battarra e Cecilia De Cola



Contatti:
Associazione Luci e Ombre
Licia Battarra (Responsabile)
3332691317



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