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giovedì 28 gennaio 2016
TORNA IN MOSTRA LA "NATIVITÀ" DI GERACI, UNICA COPIA COEVA DEL CARAVAGGIO
FABRICA ECCLESIAE: OVVERO IL FARSI E RIFARSI DELLA CHIESA
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mercoledì 27 gennaio 2016
Lush Bologna ospita una mostra in nome dell'amore e dell'uguaglianza in occasione di Arte Fiera
La collezione dei prodotti Lush di San Valentino diventa protagonista delle opere del giovane disegnatore, per lanciare anche attraverso l'arte un messaggio di amore e uguaglianza
Art1307 presenta Latitude 36 – 40
presenta
Latitude 36 – 40
mostra collettiva di Marco Abbamondi, Stefano Ciannella, Max Coppeta, Mina Di Nardo, Dino Izzo, Amedeo Sanzone, Ttzoi, Carla Viparelli
a cura di Yasunari Nakagomi
dal 20 al 28 marzo 2016
Tokyo Metropolitan Art Museum - 8-36 Uenokoen, Taito, Tokyo 110-0007, Giappone
Con il Patrocinio della Regione Campania
Info e contatti: www.art1307.com, info@art1307.com, FB: https://www.facebook.com/art1307
Instagram: ISTITUZIONE_CULTURALE_ART1307
Pinterest: Art1307
2016: ricorre il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone e 500 anni di storia di relazioni culturali tra i due paesi.
Otto artisti "Napoletani"chiamati a rappresentare uno spaccato dell'arte Italiana contemporanea saranno i protagonisti, insieme ad altrettanti artisti giapponesi, di "Latitude 36 – 40", mostra scambio promossa da Art1307 che si terrà, nella sua prima sessione, dal 20 al 28 marzo 2016 presso il Tokyo Metropolitan Art Museum di Tokyo, e nella seconda sessione dal 12 al 30 maggio 2016 a Napoli presso Villa Di Donato. Sotto la curatela di Yasunari Nakagomi, Direttore della Association of international Artists, e Cynthia Penna, direttore artistico di Art1307, Marco Abbamondi, Stefano Ciannella, Max Coppeta, Mina Di Nardo, Dino Izzo, Amedeo Sanzone, Ttzoi, Carla Viparelli esporranno le loro opere nell'ambito di un progetto di scambio fra Italia e Giappone. L'iniziativa gode del patrocinio morale della Regione Campania.
Cynthia Penna, curatrice e direttrice scientifica di Art1307, che ben conosce l'operato degli otto artisti coinvolti sulla base delle numerose occasioni di collaborazione fra questi ultimi e l'Istituzione Culturale Internazionale di cui lei è fondatrice insieme a Renato Penna, scrive nel suo testo critico alla mostra: "Gli otto artisti vivono e lavorano nella città di Napoli, città a volte dura e difficile, ma sempre, costantemente sveglia, recettiva, creativa, fucina di idee e contenuti. Fu dal 16° al 19° secolo una delle maggiori Capitali di un grande Regno Europeo, forse seconda solo a Parigi. Tutto ha sopportato nella sua complessa storia socio-politica e tutto ha inglobato, tutto ha ingoiato, anzi fagocitato, rielaborando lo "straniero" a proprio modo ed integrando qualsiasi forma di cultura, religione e credo. Il "melting pot" di Napoli risale a tempi antichissimi: la sua popolazione, mai autoctona, si è mischiata nel corso dei secoli agli "invasori"e ai popoli colonizzatori, inglobandoli e, a sua volta, "colonizzandoli" spiritualmente e culturalmente, creando così una vera convivenza di culture, di animi, di spiritualità e una specificità del pensare e del sentire che la connota e che è la "cifra" particolare della sua popolazione: accoglienza e rispetto, accettazione della diversità come casualità della vita, come momento di vita, di eventuale sviluppo, di opportunità. Oggi si parla tanto di integrazione, ma si può affermare che il più grande esempio storico di integrazione di culture e di diversità è stato realizzato da questa città. In questo melting pot culturale e ideologico, tuttora la città sopravvive e si reinventa. E in questo melting pot forma i suoi abitanti ed ovviamente i suoi artisti. Essi esprimono la difficoltà del vivere, ma anche e soprattutto la Bellezza dell'arte e della filosofia che connotano la città. Non sono artisti locali perché parlano al cuore dell'essere umano in un Universalismo del dire che tocca corde profonde del comune sentire. L'emozione, l'epifania della scoperta, la Natura che si concede all'uomo in tutta la sua potenza e che sempre lo sovrasta, il senso del fato come casualità che viene subito rielaborata e riespressa alla maniera"napoletana" con ilarità e irriverenza: questi sono solo alcuni dei temi toccati dalla ricerca artistica dei nostri. In Ciannella e Abbamondi il perenne dualismo tra levità, leggerezza dell'essere e del sentire e pesantezza della realtà in una esistenza che deve fare i conti con nefandezza e bruttura. Una umanità dolente e felice al tempo stesso che muta, si modifica non solo e non tanto col passare del tempo, ma attraverso lo scambio con l'altro. Una umanità che "viaggia" intraprendendo l'eterno viaggio dell'esistenza e nel contempo si modifica, muta al mutare del tempo. Levità e forza che si trova nella Natura potente di Di Nardo i cui semi di ciliegio esprimono tutta la forza del mutamento di cui è capace la Natura. La meraviglia e il mistero della creazione tutta contenuta in un fragilissimo e piccolo seme che emana la vita. Contrasto tra Natura e tecnologia in Coppeta che sostituisce a gocce di pioggia, gocce di materiale sintetico che invadono lo spazio: metafora del cambiamento e del mutamento cui stiamo assistendo nel nostro presente. Ancora mutamento della materia nelle opere di Ttozoi che, producendo vere e proprie muffe su tela con un impasto di farina ed acqua, esprime la bellezza della modificazione della realtà naturale; l'estetica di un mutamento che vede Natura e Uomo alternarsi in una gestualità che sovrappone azione e reazione: un'alternanza di passi che ricorda una danza magica foriera di creazione. Viparelli parla dell'attualità della frammentazione di Uomo e Natura: pezzi di realtà che si compongono e scompongono continuamente così come la nostra vita è un'alternanza di frammenti che ne compongono il tutto. L'eterna diatriba tra Natura e Scienza viene realizzata attraverso video-animazioni o quadri in movimento che raccontano un percorso, un "viaggio" di conoscenza. Umanità sfumata che si intravede attraverso un velo fatto di scrittura, di parole, di racconti che compongono la vita stessa dell'uomo: questa la tematica di Dino Izzo che sfuma i suoi personaggi, i suoi paesaggi sotto un velo di parole: comunicabilità o incomunicabilità della società contemporanea? l'eterno dilemma che ci attanaglia da oltre un secolo. La parola come creazione, comunicazione, linguaggio, tradizione e radici: la parola che tutto sovrasta e tutto crea: lo scambio di culture, esperienze, vissuti, che forma Nazioni, Comunità, intere esistenze. Sanzone invece pone la sua umanità all'interno di una superficie specchiante che la riflette tutta proprio come in uno specchio: nell'immensa distesa del nulla in cui l'essere umano viene proiettato, un elemento lo "assiste" per riportarlo alla realtà, alla concretezza e alla impossibilità di perdersi e disperdersi. Un supporto di legami, di amicizia, di amore, di credo, gli viene incontro come per offrirgli un appiglio da cui ripartire costantemente e nuovamente per un altro viaggio di ricerca. Artisti che vivono, lavorano e si esprimono insieme ad una città che palpita, una città dove il confine tra magia e realtà, tra realtà e fantasia, tra reale e surreale è lievissimo, quasi inesistente; dove tutto è magia e tutto è, al tempo stesso, realtà; dove tutto può accadere e non accadere mai. Una città senza tempo, uguale a se stessa eppure sempre mutevole; una città "sregolata" nella sua conformazione intellettuale con una grande anima e una un grande pensiero.
martedì 26 gennaio 2016
M4A - MADE4ART, Milano: mostra "Sergio Armaroli | Sleeping With One Eye Open" - con gentile richiesta di segnalazione
M4A - MADE4ART, Milano
3-10 febbraio 2016
Inaugurazione mercoledì 3 febbraio, ore 18.30
Made4Art di Milano presenta Sleeping With One Eye Open, personale di Sergio Armaroli a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo con una selezione di lavori che focalizza l'attenzione su diversi aspetti della produzione dell'artista.
In mostra presso Made4Art una serie di disegni su carta, oli e tecniche miste su tela, lavori di diverso formato che, all'interno di un particolare allestimento e accompagnati dalla presenza "disturbante" di una colonna audio composta dall'artista secondo un'idea di controllata casualità, forniranno all'osservatore impulsi visivi e suggestioni sonore, sollecitazioni e richiami in grado di trasportare all'interno dello stimolante universo di Sergio Armaroli, dove la componente musicale e poetica rimane una costante per condurre a nuove e inaspettate esperienze percettive.
Accompagna la mostra un catalogo con testi critici dei due Curatori e le immagini delle opere in mostra; Sleeping With One Eye Open, con data di inaugurazione mercoledì 3 febbraio alle ore 18.30, rimarrà aperta al pubblico fino al 10 dello stesso mese.
Sergio Armaroli (1972) ha compiuto gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano diplomandosi in pittura con il massimo dei voti e presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano dove ha conseguito il diploma in Musica Elettronica, Jazz e Strumenti a Percussione. Si è perfezionato presso la Fondazione Arturo Toscanini di Parma e presso l'Accademia del Teatro Alla Scala di Milano. Ha studiato inoltre "percussion popular" presso l'I.S.A. Instituto Superior de Arte de La Habana (Cuba).
Ha suonato e suona in numerose orchestre, ensemble cameristici e in qualità di solista in Italia e all'estero (Polonia, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Messico, Gran Bretagna e Francia). Ha al suo attivo numerose registrazioni (ArtAche, Stradivarius, Rugginenti, BMG Ricordi, Red! e Dodicilune). L'ultimo suo lavoro per marimba sola dal titolo "Early Alchemy" ha avuto un generale consenso di critica in Italia e negli Stati Uniti. Come "attore musicale" realizza alcuni progetti multimediali e performativi progettando alcune installazioni sonore.
Ha esposto in Italia in mostre personali e collettive. Nel 2013 presso lo spazio Made4Art ha partecipato al progetto artistico Black&White. Astrazione negli opposti (24 maggio-7 giugno). Nel 2014, sempre presso lo spazio Made4Art, si è tenuta la personale Camera d'eco (EchoChamber) (21-31 gennaio) e il 21 ottobre si è svolta la presentazione di una monografia dedicata ai suoi vent'anni di attività, volume edito da Vanilla Edizioni con testi a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni. Del 2015 è la personale Sergio Armaroli. Confusio Rerum Confusio Verborum (17-22 marzo), progetto di sound installation / active soundwork inserito nel Festival 5 Giornate - Milano: Cinque Giornate per la Nuova Musica.
Sergio Armaroli | Sleeping With One Eye Open
a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
3-10 febbraio 2016
Inaugurazione mercoledì 3 febbraio, ore 18.30
Lunedì ore 16-19, martedì-venerdì 10-13 e 16-19, sabato su appuntamento
Catalogo a cura di Made4Art
M4A - MADE4ART
Spazio, comunicazione e servizi per l'arte e la cultura
Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872
Media partner: Espoarte
sabato 23 gennaio 2016
Berlino in Arte 2016. Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea
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Bari, Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto" visita guidata domenicale mostra in corso
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