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venerdì 17 aprile 2015

Mostre a Gerusalemme per il 50 anni del museo di Israele

 

Il Museo di Israele di Gerusalemme celebra i propri 50 anni con una serie di mostre ed eventi
 

Gerusalemme, museo di Israele.
Una serie straordinaria di mostre è in calendario proprio per celebrare l’attività che da oltre mezzo secolo si realizza all’interno di una delle istituzioni culturali più importanti di Israele, l’Israel Musuem.

Le mostre in programma racconteranno tanto i capolavori del museo, quanto la dimensione universale e locale di esso grazie anche all’esposizione di una serie di prestiti che verranno forniti al museo proprio per questa importante ricorrenza.

Particolare attenzione viene data alla dimensione della cultura israeliana, dalle radici in Europa più di 100 anni fa, alla fondazione del Museo nel 1965, fino ai giorni nostri. Verranno esposti anche importanti pezzi risultato di donazioni giunte al museo di Israele a partire dal rinnovamento di esso realizzato a partire dal 2010.

Si parte dalla esposizione 6 Artists 6 Projects dove verranno esposte mostre personali di artisti israeliani contemporanei che lavorano oggi-offrendo istantanee di creatività visiva della Israele moderna, con lavori finalizzati a raccontare espressione di arte israeliana al tempo della fondazione del Museo di Israele. 6 Artists 6 Projectsaprirà il prossimo 29 Agosto 2015 presentando opere di alcuni dei maggiori artisti contemporanei il cui lavoro riflette le diverse creatività dell'arte israeliana di oggi. Tra gli artisti partecipanti si possono ricordare: Uri Gershuni, Roi Kupper, Dana Levy, Tamir Lichtenberg, Ido Michaeli, e Gilad Ratman ognuno dei quali presenta progetti nella sua propria galleria dedicata a mostre personali all’interno Museo. Abbracciando discipline dalla fotografia all'installazione, le loro opere coincidono con la pratica costante del Museo di fornire una piattaforma per l'arte dell '"adesso".

Curata da Mira Lapidot, Yulla e Jacques Lipchitz Chief Curator of Fine Arts, dal Dr. Noam Gal, da Orazio e Grace Goldsmith senior curatore senior della Noel e Harriette Levine, Dipartimento di Fotografia, da Amitai Mendelsohn, curatore del David Orgler dipartimento di Arte israeliana e da Aya Miron, curatore associato del David Orgler dipartimento di Arte israeliana.


1965 Today
La mostra 1965 Today ha aperto lo scorso 31 marzo e resterà on air fino al prossimo 29 agosto concentrandosi sulla produzione degli artisti di Israele, tra cui gli artisti le cui opere sono state esposte nel nuovo Museo di Israele e altrove a partire dalla metà degli anni 60. Si fa riferimento ad esempi iconografici di arte contemporanea provenienti da Europa e Stati Uniti e ai movimenti internazionali dominanti che hanno influenzato l'arte israeliana, tra i quali War II Abstraction post-mondiale e i movimenti emergenti della Pop Art, Op Art e Minimalismo. Si espongono opere provenienti dal museo, ma nanche prestiti prestigiosi provenienti da tutto il mondo.

Curata da Mira Lapidot, Yulla e Jacques Lipchitz, curatore responsabile di Fine Arts, Noga Eliash-Zalmanovich, curatore Associato, Stella Fischbach del Dipartimento di Arte Moderna,e Aya Miron, curatore associato e David Orgler del Dipartimento di Arte israeliana.


A Brief History of Humankind
A maggio verrà aperta la mostra che maggiormente vorrà focalizzare l’evento: si tratta dii dodici oggetti cardine di tutta le collezioni del Museo che illustrano la storia della civiltà umana dalla preistoria fino ai giorni nostri. Una breve storia del genere umano (1 maggio - 26 Dicembre 2015) Le collezioni ricche e diversificata del Museo di Israele abbracciano una linea temporale di centinaia di migliaia di anni, dagli albori della civiltà umana alla vita contemporanea.

Tra questi oggetti vale la pena ricordare: esempi del primo utilizzo del fuoco in un ambiente comune; i primi strumenti utilizzati dall'uomo; le testimonianze di vita dell’Homo Sapiens e di Neanderthal; la prima prova di scrittura e l’utilizzo dei numeri; esempi di pratica del diritto; le prime monete; e l'invenzione della stampa, fino alla esposizione del celeberrimo manoscritto di Albert Einstein sulla teoria della relatività. Queste opere sono amplificate attraverso lavori connessi di arte e oggetti contemporanei di tutta la storia della cultura materiale. Tutti insieme, tali aziende sottolineano il carattere universale delle collezioni del Museo.
A cura di Tania Coen-Uzzielli, Responsabile curatore del Museo e Efrat Klein, Curatore Associato.


Happy Birthday 
Happy Birthday (11 mag 2015 - 10 maggio 2016) è una festa di compleanno che sarà celebrata nella Ruth Youth Wing for Art Education. L'ala inaugura la sua mostra annuale celebrando il compleanno del Museo con impianti dedicati a rappresentazioni artistiche di feste di compleanno. La mostra presenta opere d'arte contemporanea, sia dalle collezioni del Museo sia in prestito.
La mostra Happy Birthday  è curata da Orna Granot, curatore associato della Biblioteca di Libri Illustrati per bambini. 50 x 50 è a cura di Guest Curator Ido Bruno.


Twilight Over Berlin
Nella seconda metà dell'anno, a partire dall’autunno, verranno esaminate le radici europee della cultura visiva moderna in Israele. Twilight Over Berlin (27 settembre 2015 - 30 gennaio 2016) presenta 50 capolavori che raccontano la libertà d'avanguardia che fiorì in Germania nella prima metà del XX secolo. Tra gli altri espressionisti come Ernst Ludwig Kirchner ed Emil Nolde e innovatori dell’epoca di Weimar come Max Beckmann e Otto Dix sono rappresentati con opere date in prestito dalla Neue Nationalgalerie di Berlino attraverso un partenariato istituzionale che segna la celebrazione simultanea di 50 anni di relazioni diplomatiche tra Israele e Germania. 

Allo stesso tempo, il Museo presenta mostre sorelle finalizzata a mettere in luce il patrimonio modernista europeo che ha influenzato i pionieri della tipografia moderna israeliana, arti grafiche e l'architettura. Questo insieme di mostre amplifica i modi in cui le tradizioni estetiche migrarono dall'Europa in Palestina nel periodo prima della seconda guerra mondiale e divenne fondamentale per lo sviluppo della cultura visiva di Israele e, in parallelo, del Museo stesso.

In concomitanza con le celebrazioni per i 50 anni del Museo vi sono due speciali esposizioni che avranno luogo nello Shrine of the Book dove sono conservati i Rotoli del Mar Morto che ha aperto al pubblico nel mese di aprile 1965, come preludio all'inaugurazione dell'intero campus del Museo. In mostra a partire dal 19 aprile 2015 è un display dedicato che esamina la storia del Santuario stesso, il cui disegno di Frederic J. Kiesler e Armand P. Bartos è stato lodato come un'icona dell'architettura modernista internazionale. Inoltre, come contrappunto contemporaneo alla storia antica dei Rotoli del Mar Morto sarà esposto per la prima volta il più piccolo esempio al mondo di Bibbia ebraica, la Nano Bibbia creata dal Russell Berrie Nanotechnology Institute dell'Istituto Technion-Israel of Technology.
 

Per un elenco completo della programmazione prevista per i 50 anni del museo: http://www.english.imjnet.org.il/


Sponsorizzazioni e Credits
Gli eventi previsti per il 50° anniversario del Museo di Israele sono supportati da:
The Museum’s 50th Anniversary Exhibition Fund: Herta and Paul Amir, Los Angeles; Foundation Albert Amon, Lausanne, Switzerland; Ellen Bronfman Hauptman and Andrew Hauptman, Los Angeles, and Stephen and Claudine Bronfman, Montreal, in honor of three generations of Bronfman family support for the Museum; Claudia Davidoff, Cambridge, Massachusetts, in memory of Ruth and Leon Davidoff; The Gottesman Family, Tel Aviv and New York, in memory of Dov Gottesman and in honor of Rachel Gottesman; The Hassenfeld Family Foundation, Providence, Rhode Island, in honor of Sylvia Hassenfeld; Alice and Nahum Lainer, Los Angeles; The Nash Family Foundation, New York; and Yad Hanadiv, the Rothschild Foundation in Israel.
 

 
Il Museo di Israele di Gerusalemme
Negli ultimi cinque anni il Museo di Israele è diventato uno dei più importanti musei d'arte e archeologia al mondo, con una collezione con più di 500.000 oggetti dalla preistoria ai giorni nostri. Luogo privilegiato per le più vaste collezioni della Terra Santa e di archeologia biblica del mondo, attraverso la programmazione espositiva, la pubblicazione e la ricerca. Qui vi è sono alcune delle collezioni più complete al mondo di Judaica e dell'etnografia di molte e diverse comunità ebraiche di tutto il mondo, insieme alla unica ed eccezionale collezione interni di sinagoghe, dall’Europa all’Asia alle Americhe. 

Il Museo ha anche aumentato la sua estensione architettonica di dieci volte dalla sua apertura nel 1965. Il campus, punto di riferimento originale disegnato da Alfred Mansfeld e Dora Gad, è stato migliorato con un'espansione globale e con un progetto di rinnovamento che è stato completato nel 2010 sotto la guida del James Carpenter Design Associates di New York e di Efrat-Kowalsky Architects, Tel Aviv. 

Gli obiettivi di questo progetto di trasformazione sono stati quelli di aumentare l'esperienza di esposizione di arte e archeologia per rinnovare e riconfigurare la presentazione delle sue tre ali di raccolta, consentendo la reinstallazione completa delle sue partecipazioni enciclopedici. Il progetto ha inoltre introdotto nuove gallerie espositive temporanee, servizi di orientamento, e spazi pubblici che migliorano ulteriormente l'esperienza del visitatore.

Il museo organizza e presenta eventi ed esibizioni anche nelle sue sedi esterne e succursali ovvero il Museo Archeologico Rockefeller e storica Ticho House nel centro di Gerusalemme, sede di mostre d'arte israeliana contemporanea.

mercoledì 15 aprile 2015

Alex DA CORTE, Devil Town. Inaugurazione 23.04.2015 at 6 pm

Photo by Alex Rotondo


ALEX DA CORTE
Devil Town

Inaugurazione: giovedì 23 aprile 2015 dalle 18 alle 21
Dal 24 Aprile al 30 maggio 2015
Da martedì a sabato, 11-19




Atto Primo: Scena Prima

Notte.
Un albero.
Stai annegando in una stanza di piscio brillante.
Pensi che le tue scarpe siano troppo strette.

Un uomo, che ti ricorda tuo fratello, ti trascina giù. Tu ti domandi se non sei stato tu a trascinarlo giù per primo.

Ti chiede una luce.


Atto Secondo: Scena Prima

Notte.
Una staccionata.
Vedi una luce.

Guardi da dietro i cespugli i tuoi genitori che preparano la cena
Le tue sorelle intrecciano i capelli una all'altra e danno vita ai loro reciproci problemi.

Avresti bisogno di fumare o di fare una pisciata.
Sei ubriaco fradicio.



La galleria Giò Marconi ha il piacere di annunciare Devil Town, esordio in Italia dell'artista americano Alex Da Corte.
La sua prima personale in un prestigioso museo verrà inaugurata nel marzo 2016 al Massachusetts Museum of Contemporary Art (Mass MoCA).


Alex Da Corte ( n. 1980) vive e lavora a  Philadelphia. Ha ottenuto il BFA alla University of the Arts di Philadelphia e il MFA alla Yale University, New Haven, nel 2010.

Recentemente ha presentato mostre personali in diversi spazi: the Institute of Contemporary Art, Philadelphia (2014; con Jayson Musson); Carl Kostyal, Stockholm (2014); White Cube, London (2014); David Risley, Copenhagen (2014); the Institute of Contemporary Art, Maine (2013); Oko, New York (2013; con Borna Sammak) e the Institute of Contemporary Art, Philadelphia (2012). 

I suoi lavori sono stati esposti nell'ambito di mostre collettive in musei e gallerie, tra cui: the Museum of Modern Art, New York (2009); The Studio Museum in Harlem, New York (2013); Contemporary Art Museum, St. Louis (2010); Mitchell-Innes & Nash, New York (2014); Team Gallery, New York (2011); Yvon Lambert, New York (2010).



Giò Marconi
via Tadino, 20
20124 Milan
tel +39 02 2940 4373
fax +39 02 2940 5573
info@giomarconi.com
www.giomarconi.com

 



Auditorium: "Roberto Leydi e il Sentite buona gente" mostra multimediale dal 16 aprile

Auditorium Parco della Musica
Dal 16 aprile al 17 maggio 2015

Roberto Leydi e il Sentite buona gente
Una mostra multimediale
Inaugurazione con Alberto Negrin e i suonatori di Maracalagonis
Roma, Auditorium Parco della musica, giovedì 16 aprile, ore 18.00

Giovedì 16 aprile, alle ore 18.00 presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma, si inaugura la mostra multimediale sul Sentite buona gente di Roberto Leydi con la partecipazione del regista Alberto Negrin e dei suonatori di Maracalagonis.

Salutato nel 1967 come una novità assoluta sulle scene italiane e fortemente voluto da Paolo Grassi e Giorgio Strehler nella programmazione del Piccolo Teatro di Milano, lo spettacolo Sentite buona gente accoglieva otto gruppi musicali, provenienti da sei regioni italiane, che al suono di launeddas e chitarre battenti svelarono l'esistenza di una meravigliosa varietà di musiche e danze, dalla pizzica salentina al ballo tondo della Sardegna fino alle tarantelle del Gargano.

Tra loro anche i Tenores di Orgosolo e i Cantori di Carpino, sui quali anni dopo si appunterà l'attenzione di musicisti come Roberto De Simone e Peter Gabriel, nelle riprese audiovisive realizzate da Lino Procacci per la Rai di Milano ma mai apparse sugli schermi nazionali.

Concepito in polemica con Gianni Bosio e il Nuovo Canzoniere Italiano, dal quale Leydi si era appena distaccato, il Sentite buona gente si contrapponeva al Ci ragiono e canto di Dario Fo in quanto intendeva testimoniare l'esistenza di una cultura musicale 'altra' attraverso la viva voce dei suoi protagonisti, senza tutele o mediazioni di interpreti borghesi.

La messa in scena era di Alberto Negrin, allora giovane assistente alla regia di Giorgio Strehler, avviato a una fortunata carriera come uomo di teatro, cinema e televisione: sue alcune delle più seguite fiction degli ultimi anni, da Pane e libertà su Giuseppe Di Vittorio a Qualunque cosa succeda su Giorgio Ambrosoli. Consulente dello spettacolo era Diego Carpitella, considerato assieme a Leydi il fondatore della moderna etnomusicologia italiana.

La mostra, costruita nell'intreccio tra suoni e immagini, è a cura di Domenico Ferraro che, per la Squilibri, ha recentemente pubblicato il volume Roberto Leydi e il Sentite buona gente. Musiche e cultura nel secondo dopoguerra, con allegati un DVD e un CD con la riduzione televisiva dello spettacolo e una selezione dei brani raccolti sul campo dagli autori in otto regioni italiane.
Per tutta la durata della mostra, in programma fino al 17 maggio all'Auditorium Parco della Musica, presso il MUSA-Museo degli Strumenti musicali dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, incontri con testimoni e protagonisti di quegli anni e appuntamenti in musica con alcuni gruppi musicali, eredi dei protagonisti dello spettacolo del 1967, dai Tenores di Orgosolo ai suonatori e danzatori della Val Resia.

Si inizia il 16 aprile, alle ore 18, con Alberto Negrin e i musicisti di Maracalagonis, guidati da Orlando Mascia, virtuoso di launeddas di fama internazionale, formatosi alla scuola dei Kalagonis, il gruppo che, nel 1967, apriva il Sentite buona gente.

L'autore del Sentite buona gente era Roberto Leydi, poliedrico intellettuale capace di spaziare, con grande disinvoltura, tra ambiti e competenze diverse. Tra i protagonisti della diffusione del jazz in Italia dopo le chiusure del fascismo, con Luciano Berio e Bruno Maderna firma la prima opera italiana di musica elettronica. Alla RAI già nei primi anni '50, è tra gli esperti incaricati di preparare le domande di Lascia o raddoppia, dove tiene a battesimo la prima esibizione in TV di una giovanissima Mina.

Dal 1958 è redattore e inviato de "L'Europeo", dove stringe duraturi rapporti di amicizia e collaborazione con Mario Soldati, Giorgio Bocca e Ferdinando Scianna. Nel 1962 porta in scena Milanin Milanon giudicato da Umberto Eco uno "straordinario rinnovamento di costume": tra gli interpreti anche Enzo Jannacci, ai suoi primi passi come interprete e autore. Suo anche il Bella Ciao che, nel 1964, suscita scandalo al Festival dei due mondi di Spoleto.

La mostra è promossa dall'editore Squilibri d'intesa con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la collaborazione di AESS-Archivio di Etnografia e Storia Sociale, il Centro di dialettologia e di antropologia di Bellinzona, il Piccolo Teatro di Milano e la RAI.

Apre oggi: Ritratto e figura da Rubens a Giaquinto - Palazzo Chigi Ariccia

 

RITRATTO E FIGURA

da Rubens a Giaquinto

a Palazzo Chigi in Ariccia

dal 15 aprile al 26 luglio 2015 la mostra dedicata al ritratto nel Seicento

evento satellite dell'esposizione romana Barocco a Roma. La meraviglia delle arti

 

 

  

Dal 15 aprile al 26 luglio 2015 Palazzo Chigi in Ariccia presenta la mostra Ritratto e Figura da Rubens a Giaquinto, "evento satellite" dell'esposizione di Fondazione Roma Museo-Palazzo Cipolla dedicata al Barocco romano dal titolo Barocco a Roma. La Meraviglia delle Arti (Roma, 1 aprile-26 luglio 2015), centro propulsore di una serie di iniziative per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed architettonico di Roma e del suo territorio: mostre collaterali, visite speciali e tour tematici nei luoghi più belli del Barocco romano, giornate di studio, concerti e la rievocazione storica della Girandola di Castel Sant'Angelo.


La mostra di Palazzo Chigi in Ariccia, curata da Francesco Petrucci, propone opere in buona parte mai esposte al pubblico, ritratti reali e ritratti ideali - principi, cardinali e personaggi di spicco della società italiana del '600 e della prima metà del '700 -, oltre a filosofi, santi e figure popolari.

Tra i dipinti più significativi il San Giacomo Minore di Giovanni Baglione, firmato e datato 1626, recentemente riportato all'attenzione degli studi, la cui rilevanza nella vasta produzione dell'artista è documentata anche da disegni preparatori. Di straordinaria qualità pittorica il Ritratto di vecchio di Pietro Paolo Rubens, padre del Barocco, della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini, eseguito attorno al 1609 immediatamente dopo il viaggio in Italia.

Riveste un notevole interesse storico ed artistico il Ritratto di Padre Niccolò Riccardi, detto "Padre Mostro" di Andrea Sacchi, ricordato da Bellori nella biografia sul pittore, ritenuto sino ad oggi perduto dalla critica. Riccardi, oratore e teologo domenicano, soprannominato "Padre Mostro", sia per il suo aspetto fisico, che per la sua straordinaria erudizione, è noto soprattutto per il processo a Galileo Galilei. Tra gli specialisti della ritrattistica seicentesca sono presenti in mostra pittori come Giusto Sustermans, artista di corte dei Medici, Giovanni Maria Morandi, ritrattista ufficiale del pontificato di Alessandro VII Chigi (1655-1667), maestri come Carlo Maratti, Giovan Battista Gaulli e Ferdinand Voet, che detennero il primato a Roma nel genere per gran parte della seconda metà del '600. Per la scultura, assieme al noto busto in terracotta di Mechiorre Cafà raffigurante Alessandro VII, uno dei massimi capolavori della ritrattistica del Barocco romano, è esposto il busto di ispirazione berniniana raffigurante il cardinale Leopoldo de' Medici, replica della versione di Palazzo Pitti, di cui si propone l'attribuzione ad Ercole Ferrata, che si affianca al ritratto giovanile del nobile fiorentino, prima di ricevere la porpora, eseguito da Sustermans. 

Tra i ritratti ideali un Filosofo astrologo del periodo riberesco di Luca Giordano e un Sant'Andrea riferibile al soggiorno veneziano dello stesso camaleontico artista, qui particolarmente influenzato da Tintoretto e da Tiziano. Rientra nella sezione un Giobbe di Mattia Preti, come pure una spirituale e delicatissima Madonna di Carlo Maratta, che per tale specialità era definito "Carluccio delle Madonne", oltre ad un meditativo San Giuseppe di Giuseppe Maria Crespi. Di spiccata sensualità il Ritratto di Francesca Gommi, amante e poi sposa del Maratta, e la nordica Maria Maddalena del pittore tedesco Ignazio Stern.


Si impongono per qualità nell'ambito della ritrattistica del primo '700 due capolavori inediti: il sontuoso Ritratto di gentiluomo di Francesco Solimena, riferibile al periodo della dominazione austriaca del viceregno di Napoli, attorno al 1725-30, e la versione ufficiale del Ritratto del cardinale Pietro Ottoboni, definito da Francis Haskell "The most adventurous patron of the time", opera di Francesco Trevisani.


Conclude la rassegna un'intensa immagine di San Filippo Neri, sospesa tra visione estatica e orazione interiorizzata, di Corrado Giaquinto. Pubblicato quasi mezzo secolo fa in un catalogo della Heim Gallery di Londra, il dipinto si inquadra nell'ambito della produzione giovanile di Giaquinto, mostrando, nella ibridazione culturale che manifesta, la sensibilità onnivora e la capacità di assorbimento del grande pittore pugliese.

La mostra Ritratto e Figura da Rubens a Giaquinto vanta prestiti da istituzioni museali autorevoli, tra cui lo stesso Palazzo Chigi in Ariccia, Galleria Nazionale d'Arte Antica - Palazzo Corsini e Accademia Nazionale di San Luca di Roma, oltre a collezioni private, quali The Marignoli di Montecorona Foundation, collezione Lemme e un'importante collezione privata inglese.

La rassegna, organizzata dal Comune di Ariccia, è realizzata con il sostegno della Fondazione Roma-Arte-Musei e di The Marignoli di Montecorona Foundation.


Il catalogo è pubblicato da De Luca Editori d'Arte, per la cura di Francesco Petrucci.

 

sede: Palazzo Chigi in Ariccia – Piazza di Corte 14 – 00040 Ariccia (Roma)

orario: 10.00 – 13.30 e 15,30 – 19,00, la biglietteria chiude mezz'ora prima, chiuso il lunedì

biglietti: € 7,00 intero - € 5,00 ridotto

 

segreteria organizzativa: Palazzo Chigi in Ariccia, Franco Di Felice

tel. 06 9330053 - fax 06 9330988 - e-mail info@palazzochigiariccia.it – web www.palazzochigiariccia.it

 


Mostra | 8bit_un mondo a pixel | personale di Salvo Ligama | Galleria Portanova 12 | Bologna 28 aprile ore 18



La Galleria PORTANOVA 12 ha il piacere di invitarvi all'inaugurazione della mostra

 8bit_un mondo a pixel di Salvo Ligama


Martedì 28 aprile – ore 18

PORTANOVA 12
Via Porta Nova 12, Bologna



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www.CorrieredelWeb.it

Le “provocazioni” di NEED, la mostra di Logotel al Fuori Salone esplora il bisogno di nutrizione del pianeta

I designer e le alternative alimentari sono di scena alla mostra che Logotel presenta alla Milano Design Week 2015. Ecologici, abbondanti e nutrienti, gli insetti commestibili saranno il cibo del futuro? E le innovazioni introdotte dalle tecnologie all'avanguardia cambieranno il nostro modo di nutrirci?

I Critter Bitters sono dei cocktail artigianali a base di grilli tostati. Sono quattro gli aromi della gamma: grilli alla vaniglia, grilli al cacao, grilli alla mandorla tostata e, per i più audaci, grilli puri. Critter Bitters, progetto di Julia Plevin e Lucy Knops, parte dalla considerazione che le persone sono più aperte e desiderose di sperimentare e innovare attraverso l'alcol.

Critter Bitters è uno dei 19 progetti realizzati da designer italiani e internazionali che la service design company Logotel ha riunito in una mostra chiamata NEED, when design empowers human potential". La mostra evento, che dal 14 al 19 aprile si terrà nello spazio Logotel di via Ventura 15 a Milano (Lambrate) è probabilmente uno degli appuntamenti più originali della Milano Design Week.

Con NEED Logotel propone un percorso di esplorazione dei "bisogni", uno sguardo non convenzionale sul futuro che mette al centro della scena il design come strumento per riscrivere e riprogettare i bisogni individuali e collettivi. Tra questi spicca il tema cruciale di nutrire il pianeta, che come sappiamo sarà anche il cuore di Expo 2015.  NEED dedica al tema delle alternative alimentari ben tre progetti.

Se con Critter Bitters, Knops e Plevin hanno trovato un modo per introdurre gli insetti nella cultura americana, con il progetto Èntomo, Lara Hanlon punta a incoraggiare le persone a scoprire gli insetti come "gustosa" alternativa nutrizionale alla carne di uso comune come quella bovina o suina. In realtà attraverso il suo progetto grafico che applica il food design agli insetti, Lara Hanlon, vuole proporci uno stile di vita più intelligente e socialmente sostenibile. Certo, in Occidente prima di assaggiare un piatto insect-based sarà necessario superare il "fattore disgusto", e non sarà facile.

Lo scorso anno al Salone del Gusto e Terra Madre di Torino, Irad Santacruz Arciniega, cuoco messicano e fiduciario della condotta Slow Food Tlaxcalam, ha mostrato al pubblico larve, uova e insetti che in Messico vengono normalmente utilizzati. L'abitudine di mangiare insetti, inoltre, è frequente in molti paesi come Africa, America Latina e Asia. A livello mondiale si stima che siano 2 miliardi le persone che si nutrono di insetti e quasi 2000 le specie commestibili.

Il bisogno di considerare gli insetti come una valida alternativa alimentare per il futuro del pianeta è stata al centro del rapporto 2013 della FAO. Secondo il rapporto, nel 2030 dovranno essere nutrite più di 9 miliardi di persone, assieme ai miliardi di animali. Visto che fenomeni come l'inquinamento di acque e di terreni causato dalla produzione intensiva di bestiame e la deforestazione provocata dal pascolo eccessivo contribuiranno ai cambiamenti climatici e ad altri impatti distruttivi sull'ambiente, uno dei modi per affrontare il problema della sicurezza alimentare e dei mangimi passa attraverso l'allevamento di insetti, nutrienti, con alti contenuti di proteine, grassi e minerali.

NEED, inoltre, ospita anche Bioplastic Fantastic, il progetto di Johanna Schmeer  che studiando nuovi tipi di prodotti e interazioni scaturiti da innovazioni materiali nella biotecnologia e nanotecnologia ha creato sette "dispositivi biologici" che producono tutto il cibo e l'energia che serve all'essere umano per sopravvivere (proteine, grassi, acqua, fibre, zuccheri, vitamine e minerali), semplicemente esponendosi alla luce (attraverso la fotosintesi artificiale). I dispositivi sono stati progettati come parte di uno spazio domestico influenzato biologicamente e somigliano a quella di macchine o laboratori al fine di sottolinearne la natura di oggetti di uso domestico e le possibilità di design derivanti. Il progetto nasce per porre interrogativi e generare discussioni sulle tipologie di applicazioni di biotecnologia e nanotecnologia che in futuro non tanto lontano diventeranno parte integrante della nostra vita quotidiana.


"NEED, when design empowers human potential"
14-19 aprile 2015
via Ventura 15, Milano Lambrate
www.need-design.it



ATTENZIONE: Qui sotto il pdf con le foto dei progetti ospitati da NEED tra cui quelli segnalati nel com stampa.
http://www.need-design.it/images/pdf/Need_photo_pressgallery.pdf



LOGOTEL
Logotel è la service design company che progetta e accompagna la trasformazione delle imprese in modo collaborativo. Con un team composto da oltre 130 persone, ha sede a Milano nei 2.000 mq di spazi dell'ex stabilimento Faema. L'azienda ha all'attivo 50 clienti e insieme a loro sta sviluppando oltre 70 progetti. Nel 2014 Logotel, oltre a progetti di design di servizi, ha coinvolto oltre 5.000 persone in progetti formativi; ha progettato e gestisce inoltre 29 social e business community che ogni giorno mettono in connessione ed erogano servizi e contenuti a più di 60.000 persone.

NUOVE MOSTRE A SATURA


Sabato 18 aprile 2015 ore 17:00
Palazzo Stella – inaugurazione
NUOVE MOSTRE A SATURA

Aperte fino al 2 maggio 2015
Orario da martedì a sabato
dalle 15:30 alle 19:00
Genova, SATURA art gallery

SATURA art gallery è lieta di invitarvi all'inaugurazione dei prossimi eventi espositivi che si terrà, nei suggestivi spazi di Palazzo Stella, sabato 18 aprile 2015 alle ore 17:00.
Presenteremo le mostre personali di Mario Agrifoglio "Black light e Bauhaus" a cura di Flavia Motolese, Gianni Bucher "Forma essenza" a cura di Andrea Rossetti, Franco Dallegri "Armonie geometriche Dal visibile verso l'astrazione" a cura di Flavia Motolese, Anja Tognola "Pop ups" a cura di Elena Colombo e di Daniela Traverso "La luce infrange il buio" a cura di Marta Marin.
Con questo nuovo ciclo di mostre,
Satura art gallery


SATURA art gallery
rinnova il suo impegno nella promozione degli artisti contemporanei e nella ricerca di nuove tendenze nel panorama artistico internazionale.
SATURA Art Gallery
Piazza Stella 5/1 16123, Genova Italy

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