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martedì 31 marzo 2015

Fondazione Nicola Trussardi | Comune di Milano: presented the next exhibition LA GRANDE MADRE, curated by Massimiliano Gioni (August 26 - November 15, 2015)

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Comune di Milano | Cultura e Fondazione Nicola Trussardi
presentano

La Grande Madre
a cura di Massimiliano Gioni


Una mostra promossa da Comune di Milano | Cultura
Ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi
insieme a Palazzo Reale
per Expo in città 2015

Palazzo Reale, Milano
26 agosto - 15 novembre 2015 | opening 25 agosto 2015


Presentata oggi alla stampa e al pubblico La Grande Madre, a cura di Massimiliano Gioni, alla presenza di Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale, Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Beatrice Trussardi, Presidente della Fondazione Nicola Trussardi, Massimiliano Gioni, Direttore Artistico della Fondazione Nicola Trussardi, e Anna Boccaccio, Responsabile Relazioni Istituzionali BNL Gruppo BNP Paribas.

La Grande Madre è una mostra promossa da Comune di Milano | Cultura, ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi insieme a Palazzo Reale per Expo in città 2015 e realizzata con il sostegno di BNL Gruppo BNP Paribas, main sponsor dell'esposizione.

La mostra, che aprirà al pubblico dal 26 agosto al 15 novembre 2015, è il frutto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private nella condivisione di un progetto che porta la grande arte contemporanea, anche nelle sue dimensioni più attuali e innovatrici, nello spazio espositivo più prestigioso della città, rappresentando l'evento di punta del calendario di Expo in città nel secondo trimestre di Expo 2015.

"Il palinsesto di Expo in città propone una mostra prestigiosa, ospitata in una delle sedi espositive più visitate d'Italia, Palazzo Reale, che chiude il cerchio di una proposta completa sull'arte, le sue stagioni e i suoi linguaggi. – ha dichiarato l'Assessore alla Cultura Filippo Del CornoUna proposta che non solo offrirà al pubblico la possibilità di compiere un viaggio straordinario nella storia dell'arte e della cultura italiana e internazionale, ma sarà anche un'occasione speciale di approfondimento sulla figura della madre, che più di tutte incarna l'idea della nutrizione, tema centrale di Expo 2015. Un risultato reso possibile grazie alla Fondazione Nicola Trussardi nel quadro di un ampio dialogo tra pubblico e privato, stretti in un'alleanza per la diffusione dell'arte e
della cultura
".

"La Grande Madre offre uno sguardo sulla maternità e sulla condizione femminile filtrato attraverso un secolo di opere d'arte, che ripropongono questioni oggi non solo presenti ma spesso ancora irrisolte – ha sottolineato Beatrice Trussardi, Presidente della Fondazione Nicola TrussardiQuesto ci permette di affrontare le problematiche legate al tema generale di Expo secondo una prospettiva di genere che ribadisce la centralità delle donne nella società, ruolo molto spesso non adeguatamente riconosciuto. Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi decenni e le azioni sociali e politiche di difesa della donna che hanno contributo a diffondere conoscenze e diritti anche nei paesi più poveri, molti sono i pericoli che oggi minacciano di rallentare o ostacolare il percorso di emancipazione femminile. Per questo motivo La Grande Madre può e deve essere un'occasione importante per riflettere sui valori di cui la presenza della donna è portatrice  in ogni settore sociale, contribuendo a rendere Expo una piattaforma di idee e progetti concreti per lo sviluppo del pianeta."

"Attraverso le opere di centoventisette artiste e artisti internazionali e con un allestimento che si estenderà su una superficie di circa 2.000 metri quadrati al piano nobile di Palazzo Reale, La Grande Madre analizzerà l'iconografia e la rappresentazione della maternità nell'arte del Novecento, dalle avanguardie fino ai nostri giorni - ha affermato Massimiliano Gioni, direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi e curatore della mostra - Dalle veneri paleolitiche alle "cattive ragazze" del post-femminismo, passando per la tradizione millenaria della pittura religiosa con le sue innumerevoli scene di maternità, la storia dell'arte e della cultura hanno spesso posto al proprio centro la figura della madre, a volte assunta a simbolo della creatività e metafora della definizione stessa di arte. La madre e la sua versione più familiare di "mamma" sono anche stereotipi intimamente legati all'immagine dell'Italia. La Grande Madre sarà una mostra sul potere della donna: non solo sul potere generativo e creativo della madre, ma soprattutto sul potere negato alle donne e sul potere conquistato dalle donne nel corso del Novecento. Partendo dalla rappresentazione della maternità, l'esposizione si amplia per passare in rassegna un secolo di scontri e lotte tra emancipazione e tradizione, raccontando le trasformazioni della sessualità, dei generi e della percezione del corpo e dei suoi desideri."

La mostra La Grande Madre sarà accompagnata da un catalogo a cura di Massimiliano Gioni, pubblicato in due lingue, italiano e inglese. Il volume raccoglierà più di trecento immagini a colori che illustreranno testi monografici e approfondimenti su tutti gli artisti presenti in mostra e una raccolta di saggi e testi critici inediti, commissionati per l'occasione a Marco Belpoliti, Barbara Casavecchia, Whitney Chadwick, Massimiliano Gioni, Ruth Hemus, Raffaella Perna, Lucia Re, Pietro Rigolo, Adrien Sina, Guido Tintori, Calvin Tomkins, Lea Vergine.

Il progetto grafico della mostra e dei prodotti editoriali è firmato dallo studio Goto Design di New York.

La Grande Madre è realizzata grazie al sostegno di BNL Gruppo BNP Paribas, main sponsor dell'esposizione.
Si ringrazia SKY ARTE HD, che in qualità di media partner realizzerà una produzione originale per raccontare la mostra.


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lunedì 30 marzo 2015

Schiffini allestisce la mostra ANDY WARHOL SUL COMO' | Genova | Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce


ANDY WARHOL SUL COMÒ

OPERE DELLA COLLEZIONE ROSETTA BARABINO

2 aprile 2015 – 5 luglio 2015

Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce


dove la cucina ne diventa parte integrante. Per l'occasione Schiffini ha inserito uno dei modelli best seller,  l'isola ONE, sviluppata dal team R&D il cui tratto distinguibile è la modularità che la rende estremamente funzionale, caratteristica che viene accentuata dalla sobrietà delle linee.


Villa Croce ritorna a essere una dimora privata arredata con mobili di design per ospitare quasi cento opere da una straordinaria collezione genovese mai prima presentata in pubblico.


Le opere, scelte con cura e visionaria lungimiranza da Rosetta Barabino, sono il frutto di una passione condivisa con il figlio minore che per più di trent'anni li ha portati per gallerie e mostre d'arte contemporanea.


La mostra riunisce settanta artisti italiani e internazionali, da Andy Warhol a Carl Andre, da Donald Judd a Cy Twombly, da Dan Flavin a Robert Morris, oltre a Joseph Beuys, Olafur Eliasson, Cindy Sherman, Gordon Matta-Clark, Takashi Murakami, Ettore Spalletti, Ai Wei Wei, Fischli & Weiss e Yang Fudong per raccontare la storia dell'arte contemporanea attraverso lavori eccezionali che, installati in un ambiente domestico moderno e sofisticato, arredato anche con mobili Schiffini dimostrano come l'arte contemporanea possa diventare ispirazione quotidiana per immaginare il futuro.

Mario Vespasiani alla mostra Close Up sulla grande pittura italiana


Close Up
Primo piano sulla pittura italiana

Galleria Civica d'Arte Moderna


Dal 28 Marzo 2015 al 31 Maggio 2015

SPOLETO | PERUGIA
LUOGO: Galleria Civica d'Arte Moderna Palazzo Collicola

CURATORI: Gianluca Marziani

COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 4, ridotto € 2
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0743 238920
E-MAIL INFO: gcamspoleto@virgilio.it
SITO UFFICIALE: http://www.comunespoleto.gov.it/

COMUNICATO STAMPA: Raccontare la pittura italiana, quella nata subito dopo la Transavanguardia. Un viaggio visivo dalla doppia anima: ora con artisti che iniziarono a esporre negli anni Novanta, ora con diversi nomi emersi di recente ma già consapevoli del buon uso linguistico. Una selezione eterogenea, supportata da consensi istituzionali, da una precisa riconoscibilità nel panorama iconografico, da un codice veggente con cui gli autori alimentano la disciplina evoluta del metodo pittorico.

CLOSE-UP racconta le qualità di un linguaggio attraverso molteplici radici tematiche ed estetiche, offrendo un vasto repertorio di passaggi concettuali e contenuti etici. Non ci sono spunti per nessuno, soltanto un vincolo dimensionale: agire entro i trenta centimetri come formato massimo del quadro.

Gianluca Marziani: "Trenta centimetri è di solito il formato minimo in circolazione, una sorta di consuetudine che vede nel 30x30 un'ideale unità di misura pittorica. Sono partito da quel minimo per tramutarlo nel massimo formato eseguibile, un'indicazione agli artisti per ribaltare il rapporto tra impatto e dimensione. Volevo che si ragionasse sul piccolo come spinta alla riscoperta del valore, dei dettagli, di quella preziosità che non implica esagerazione ma altissimo controllo."

La mostra avrà una doppia natura espositiva: un lavoro di ogni artista sarà allestito nel Piano Nobile del museo, tra mobili, quadrerie, pareti e soffitti lavorati, secondo scritture curatoriali che privilegiano la strategia mimetica, il nascondimento, la rivelazione improvvisa; un secondo lavoro di ogni artista sarà presentato, invece, in una zona del Piano Mostre, dove il pubblico troverà un timeline orizzontale, sorta di lungo serpente che attraverserà tre zone del Piano (Sala Sten & Lex, Sala Archi, Galleria) come un esercito pittorico in rigoroso ordine alfabetico.

Gianluca Marziani: "Nel doppio ruolo di direttore artistico e curatore del progetto, mi assumo la piena paternità delle scelte, una sorta di responsabilità autografa per certificare le presenze e le necessarie assenze. La selezione risponde ai criteri che definiscono il mio metodo, così come accade davanti a qualsiasi sintesi collettiva per mostre tematiche. Piaccia o meno, questo gruppo rappresenta la sintesi spendibile di un'altissima energia figurativa. La pittura italiana che spargerei nel cosmo è qui: in un sogno vorrei alzare gli occhi e scoprire che ogni stella nel firmamento pulsa in forma di quadro, anche perché l'unico linguaggio artistico con la preziosità di un minerale rimane l'intramontabile pittura dal cuore irrequieto, sconfinata per natura, senza compromessi per istinto e ragione".

La mostra diventa esperienza, evento sensoriale, avventura oltre la forma

L'allestimento nel Piano Nobile sarà una passeggiata rivelatrice, come una caccia al tesoro nascosto, tra cassetti, quadrerie, cornici, pavimenti vasi, scrittoi, vetrine, ante… ogni quadro avrà una sua zona speciale, un antro scenico per attivarne l'anima spaziale e lo spirito narrativo. Il Piano Mostre sarà, al contrario, il riordino alfabetico di una disseminazione avventurosa del quadro, quasi a ripristinare il senso logico dopo le frantumazioni del senso originario."

Artisti partecipanti: 108, Stefano Abbiati, Silvia Argillosa, Mirko Baricchi, Alessandro Bazan, Valerio Berruti, Danilo Bucchi, Emilio Cafiero, Fabrizio Campanella, Pier Paolo Campanini, Guglielmo Castelli, Andrea Chiesi, Mario Consiglio, Enrico Corte, Pier Paolo Curti, Arnold Mario Dall'O, Gabriele De Santis, Alberto Di Fabio, Fulvio Di Piazza, Mauro Di Silvestre, Stefano Di Stasio, Pablo Echaurren, Stefania Fabrizi, Matteo Fato, Daniele Galliano, Paola Gandolfo, Massimo Giacon, Fausto Gilberti, Silvia Idili, Francesco Impellizzeri, Francesco Irene, Jeffrey Isaac, Laboratorio Saccardi, Francesco Lauretta, Emilio Leofreddi, Massimo Livadiotti, Lucamaleonte, Giorgio Lupattelli, Claudio Malacarne, Franco Marrocco, Mauro Maugliani, Maddalena Mauri, Veronica Montanino, Marco Neri, Andrea Nurcis, Giacinto Occhionero, Ozmo, Vincenzo Pennacchi, Valeria Petrone, Cristiano Pintaldi, Matteo Piovaccari, Luca Pioverai, Gianni Politi, Nicola Pucci, Giuseppe Restano, Roxy in the box, Giuliano Sale, Maurizio Savini, Alessandro Scarabello, Bernardo Siciliano, Croce Taravella, Velasco, Nicola Verlato, Mario Vespasiani e Esteban Villalta Marzi.


Breve biografia:

Mario Vespasiani nasce nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte italiana, con una ricerca che lo sta portando ad innovare il concetto di pittura nelle varie modalità epressive come nello studio delle luminosità del colore. Le sue opere adottano un linguaggio simbolico e la sua pittura parla di un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito. Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo evento avvenne nel 2008 con Mario Schifano (in occasione del decennale della scomparsa) mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura. Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini (in concomitanza con la grande mostra di Torino che celebrava in maniera completa l'opera liciniana), in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali.
Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più grandi interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra focalizza l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. Con la mostra Gemine Muse espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni ha vinto il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi.
Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica dai nuovi materiali alle tecnologie, vieni inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio, viene inviato al Premio Termoli.
Dal 1998 sono trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Nell'ultimo anno si è dedicato al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive. Nel 2015 esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.


domenica 29 marzo 2015

Invito performance lunedì 19.30 presso mostra di Angelo Lupi Tarantino

Nell'ambito della mostra di Angelo Lupi Tarantino curata da Paolo Marzano, dal titolo: "... della notte prima che fosse e dell'ultima notte, è l'urto della luce che la dissolve", LUNEDI' 30 marzo, alle 19.30, ci sarà un evento dal titolo: 

"Pagine di COLORE E PAROLE ... accanto all'ARTE". 
Con la presenza del pittore Angelo Lupi Tarantino e quella degli amici che vorranno proporre delle letture di brani, poesie e versi declamati. 

Si tenterà così di creare un approccio all'ARTE, di certo alternativo, stabilendo nuove condizioni interpretative del luogo e della sua relazionalità con la densa attività partecipativa realizzata. 

A cura di Paolo Marzano

Vi aspettiamo; d'altronde, è la città che si incontra. A Nardò, ora si può!

Naturalmente presso lo "Spazio Ex_Post", via Generale Cantore, 3 Nardò (Le),
https://www.facebook.com/events/1397692557214231/

Continua la Mostra di Ugo La Pietra a Saronno


Continua con successo la mostra di Ugo La Pietra
"Il verde risolve" Dal giardino delle delizie al nostro verde quotidiano 1980/2015
La mostra resterà aperta  fino al 24  aprile 2015
In occasione della Pasqua la mostra resterà chiusa da venerdì 3  a lunedì 6 aprile 2015
Il Chiostro arte contemporanea, Saronno – Viale Santuario 11  
Orario:  da martedì a venerdì 10/12.30 – 16/18.30;  sabato e domenica 10/12.00 e pomeriggio su appuntamento.

Info:   www.ilchiostroarte.it;  telefono +39 02 96 22 717     
Dopo la grande personale alla Triennale di Milano, Ugo La Pietra presenta il nuovo progetto alla galleria il Chiostro arte contemporanea di Saronno con una mostra e un libro dal titolo "Il verde risolve" Dal giardino delle delizie al nostro verde quotidiano
Le opere in mostra sono tele, disegni, fotomontaggi e ceramiche realizzate tra il 1980 e il 2015. Il volume di Corraini Edizioni è il terzo di una collana dedicata a Ugo La Pietra e include una prefazione di Marco Meneguzzo e il prologo di Riccardo Zelatore.
La Pietra ha concentrato, fin dai primi anni Ottanta, molto del suo lavoro di ricerca nel tentativo di coniugare la concettualità degli anni Sessanta / Settanta con la crescita di un sempre maggiore sviluppo della spettacolarità:
Il giardino del Settecento: luogo per una piacevole sosta (spettacolarità) e per la contemplazione (concettualità).
Il giardino del Settecento è stato il modello a cui La Pietra ha fatto riferimento nel suo percorso di ricerca, a volte in modo diretto, ma più spesso come riferimento ideale, per la contemporanea presenza, nelle sue opere, delle due categorie che lo caratterizzano: spettacolare e concettuale.
La ricerca di quegli anni, "Il giardino delle delizie", si confronta con la recente lettura da parte dell'autore del verde urbano presente oggi nelle nostre città: "il nostro verde quotidiano".
L'architettura urbana si ostina a costruire usando il verde come elemento capace di assolvere o "risolvere" diverse funzioni, spesso dimenticando che il verde, al contrario del costruito, ha una vita propria e un proprio sviluppo nel tempo e che ha sempre avuto "la meglio" sull'architettura!

Il verde oggi è troppo spesso ridotto a strumento per aggiustare, correggere, completare, nascondere, migliorare gli errori, le manchevolezze, le incompetenze e la faciloneria di certi creativi (architetti, urbanisti, allestitori…) nell'affrontare i vari problemi ambientali che di volta in volta si trovano a dover "risolvere".


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sabato 28 marzo 2015

INAUGURAZIONE "SANTI ALCHEMICI" mostra di Luigi Di Gangi mercoledì 1 aprile h.19



βιοτος Cultura

è lieta di invitarVi
mercoledì 1 aprile dalle ore 19.00
presso gli spazi del
Centro Culturale Biotos
(via XII gennaio, 2 - Palermo)

al vernissage della mostra



SANTI ALCHEMICI
personale di Luigi Di Gangi
a cura di Marco Pomara



Un progetto espositivo lungo 80 opere, tra quadri e pale, libri e scatole, che propone un suggestivo e sublime percorso iconografico dalle immagini vorticose e quasi ossessive per colori e forza, di ricerca e rievocazioni tra arte e fede nella Sicilia dei suoi Santi.

Vi aspettiamo mercoledì 1 aprile dalle ore 19.00 al Centro Culturale Biotosper brindare con i vini gentilmente offerti per l'occasione da
Villa Scaminaci
cooperativa vitivinicola di Salaparuta e nostro sponsor di cultura.


dal 1° al 18 aprile 2015
Centro Culturale Biotos
(via XII gennaio, 2 - Palermo)



Durante il vernissage sarà possibile degustare i vini offerti dalla cantina Villa Scaminaci.


Un ringraziamento particolare a Simona Stranci
 per il progetto grafico.

La mostra sarà visitabile sino al 18 aprile, da martedì a sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00

(fuori orario
 su appuntamento).


INGRESSO LIBERO


Il progetto...
Santi Alchemici
personale di Luigi Di Gangi
a cura di Marco Pomara
dal 1 al 18 aprile 2015
Inaugurazione: 1 aprile dalle ore 19,00
Finissage: 18 aprile dalle ore 20,00

Dal 1° al 18 aprile, il Centro Culturale Biotos ospita la personale di Luigi Di Gangi dal titolo
"Santi Alchemici", una mostra a cura di Marco Pomara.


L'opera di Luigi Di Gangi è un travagliato collage di una realtà imperitura, che nasce nei ricordi di bambino e si cristallizza nella memoria di un uomo che compone linguaggi e recita universi immaginari da mettere in scena non su palcoscenici nè su tele da dipingere, bensì su materia che si tocca e si vive...

Si tratta di un racconto intenso e colorato, intervallato da segni da cogliere e che alterna alle variopinte figure, testi e tinte grigie, versi e simboli, disegni e forme. Tutti elementi densi di significati, che vengono fuori quasi a proporsi spontaneamente a chi vi si accosta, concedendosi e donandosi al punto da suscitare un "tocco" sui corpi intrecciati delle opere, nel tentativo di percorrere le linee sovrapposte proprie dello schema narrativo pensato e creato dall'artista con colla e ritagli, carta e petali, pigmenti e fango, foto e smalti.


Racconti epici santificano le immagini, e l'immagine dei Santi diventa sacra ma nel contempo profanatrice di icone classiche. O meglio, il classicismo dell'iconografia sacra viene stravolto due volte da Di Gangi: la prima durante la scomposizione, la seconda al culmine della ri-composizione minuziosa e immaginifica! L'immagine è pertanto solo immaginata dall'artista e un istante dopo da egli stesso tradotta in narrazione.


Vecchie tavole di legno o scatole in disuso risorgono e si animano in un ritmo fluente e travolgente sul passamano etereo della geometria nascosta tra le tracce fiere di quei pezzi di storie che un tempo erano destinati a un irriverente oblio.


Le orme del passato si trasformano in emanazioni pulsanti di un flusso di pensiero irrefrenabile, ricorrente nell'opera del Di Gangi, dove ogni atomo si fa testimone eccellente di ciò che è stato, in uno sfondo, a volte sfocato a volte spettacolarmente definito, iconoclastico e mistico.
Esasperazioni di figure affiancate tra loro, fotografie in rilievo che fuoriescono dall'opera, materia che si mischia secondo modalità armoniche e linearità filologica non tradiscono quell'alchimia intravista dallo stesso Di Gangi nel suo percorso esistenziale ed umano che lo ha condotto al cospetto di quei suoi Santi Alchemici oggi in mostra a Palermo, ma prima ancora incrociati in sentieri tormentati della mente e poi incontrati tra le bancarelle delle vie della città o salvati dai cassonetti reduci dei mercati rionali.

Su tutto però regna l'inimmaginabile tessuto alchemico di un passato mai più dimenticato e di contro restituito a noi attraverso la doviziosa e trascendente arte di Luigi Di Gangi.
80 opere diversissime tra loro ma pur sempre con una stessa anima, che conferisce nuova luce alle sale del Biotos, innalzando una tecnica non nuova, ma dall'inedita veste del collage alchemico di Luigi Di Gangi.
Marco Pomara

L'oracolo Palermitano non si può raccontare, lo si può solo "visitare".
La sua MATRICE sta nell'Alchimia, un regno segreto, un percorso sacrificale alla ricerca del "Sè".
La sua MATERIA è fatta di oggetti, di corpi, di scritture e di suoni, di linee, di colori;
una materia PRIMIGENIA che si radica nel profondo.

Un CORPO complesso e intricato che si sviluppa sull'incastro misterioso e affascinante di un percorso tra "razionale-irrazionale", in cui la speranza e l'angoscia, l'incubo e la follia, il piacere e la gioia si mescolano per far emergere l'OPERA... la RISPOSTA... l'ORACOLO.

L'ORACOLO PALERMITANO è l'insieme di MIGLIAIA di FRAMMENTI di carta stampata riesumati da libri, riviste, manifesti, volantini, "santini", depliant, quotidiani, quaderni, diari, vecchie foto e antiche cartoline, lettere e intimi carteggi, mappe ingiallite e soprattutto santi e madonne.
Tutto materiale di risulta, raccolto a Palermo svuotando cantine e soffitte di amici, depredando i maceri della carta o i mercatini rionali dell'usato, cercando tra la monnezza abbondata tra le macerie di una città che si sbriciola e crolla.  

La carta stampata è memoria, cosa viva che cambia colore e invecchia, mantiene i segni del tempo diventando l'hard disk dell'umanità, il mezzo dell'inganno e della propaganda, della parola e della verità, della fede e delle scienze, ma più in generale di tutto lo scibile umano.

L'ORACOLO "si S-COMPONE IN UN NUMERO DI TOT, di cui bisogna solamente deciderne il numero: TOT LIBRI UNICI, TOT POETOGRAFIE, TOT CROMOSFERE, TOT ICONOALCHIMIE".
Luigi Di Gangi



βιοτος Cultura & Eventi
+39 (0)91323805
via XII gennaio, 2 - Palermo
Facebook: Centro Culturale Biotos

A Milano, teatro di eventi, la mostra di Pier Luca Bencini e il Fuori Salone




A Milano, teatro di eventi, la mostra di Pier Luca Bencini e il Fuori Salone

Vernissage Mercoledì 8 aprile dalle ore 18 alle 20

Curatrice della mostra Sabrina Falzone, critico e storico dell'arte
Presso la Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone di Milano - Via G. Pallavicino,29

 
Programmazione nelle sale:

Salone Bernini: "PIER LUCA BENCINI. A CHE LE PAROLE" Personale di pittura con opere di Pier Luca Bencini

Sala Europa: opere in permanenza di Carla Freddi, Joker e Bruno Carati
 
Sale Guttuso e  Mirò: "FUORI SALONE" Mostra Internazionale di Arte Contemporanea con gli artisti Antonella Bucci, Bruno Carati, Marco Ferrari, Osvaldo Mariscotti, Moirym, Paolo Pasini, Francesco Salvia, Edyta Wachowicz

Dall'8 aprile nel salone Bernini della Galleria Sabrina Falzone di Milano si aprirà una grande mostra dedicata ai dipinti di Pier Luca Bencini, "A che le parole",  che consentirà ai visitatori di immergersi in un vero e proprio viaggio di scoperta tra grafiti e spiritualità.

La mostra indaga un'arte intellettuale, arricchita da concitati temi letterari e poetici (come i soggetti danteschi di Paolo e Francesca): il titolo stesso della personale "A che le parole" è anche il titolo di un dipinto di Bencini, ispirato all'omonima poesia.

Tra gli intenti dell'artista vi è la rivalutazione della grafite, la tecnica più antica che l'uomo conosca, alcune delle quali realizzate con le ostriche. 

Le sue grafiti, immerse nella solennità del regno del silenzio, raccontano la Genesi dell'uomo, la nascita, la maternità, la morte, l'eternità dell'anima e i momenti più significativi dell'esistenza umana.

Pier Luca Bencini, medico chirurgo e artista, allievo del pittore statunitense William Congdon, affascinato dai recenti esiti delle correnti americane e sedotto dal cromatismo della pittura toscana, individua un proprio modus operandi dotato di una profonda consapevolezza e di una spiccata cognizione introspettiva. 

Secondo la curatrice Sabrina Falzone l'artista affiderebbe all'impatto materico il torrente emozionale che lo agita e lo ispira; per questi motivi la riflessione troverebbe una sublime traduzione nel contenuto piuttosto che nella forma.

Contestualmente al vernissage della personale, si svolgeranno nelle altre sale percorsi espositivi sotto la supervisione dell'ingegner Giuseppe Di Salvo, che privilegiano il linguaggio artistico contemporaneo in concomitanza del Salone Internazionale del Mobile a Milano. 

Una sezione significativa espositiva è, infatti, dedicata al "Fuori Salone" che ospiterà eccellenti nomi dell'arte internazionale come Osvaldo Mariscotti esponente di un'audace astrazione geometrica, Edyta Wachowicz rappresentante di un preziosismo pittorico al confine tra realtà e sogno, Bruno Carati ideatore di una nuova tecnica esecutiva fondata sul mosaico di frammenti in cartone e Moirym straordinaria interprete di un lirismo luministico.

Nelle sale Guttuso, Mirò ed Europa saranno visionabili anche le opere d'arte eversive di Marco Ferrari, una novità assoluta, le dirompenti sculture di Paolo Pasini di elevata fattura, i particolari scatti fotografici di Antonella Bucci pregni di analogie e i disegni intellettuali di Francesco Salvia dal rilevante gusto umoristico.

Si potranno altresì ammirare gli originali lavori di Carla Freddi, Joker e Bruno Carati, gli autori in permanenza presso la Galleria Sabrina Falzone di Milano.


Dall' 8 aprile al 7 maggio 2015
Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone

Via Giorgio Pallavicino 29
20145 Milano - Italy
Orari di apertura: mar-ven h.16-19; sab.h.10-12
Chiuso il 2 maggio, lunedì e festivi
Ingresso gratuito

www.galleriasabrinafalzone.com

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