L'Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova promuove la personale dell'artista padovana Patrizia Da Re che sarà inaugurata giovedì 5 febbraio ore 18.00 alla Galleria laRinascente e rimarrà aperta al pubblico fino al 15 marzo 2015, con ingresso libero.
La mostra, curata da Barbara Codogno, rende omaggio alla città di Padova realizzandone una personale mappatura artistica.
In oltre settanta lavori su tela quadrata l'artista ritrae angoli noti e inediti della città, intervallati da mappe organiche, oniriche e costellazioni.
L'uomo è oggi sopraffatto da quelli che il filosofo Marc Augé ha battezzato come «i non luoghi»: luoghi di transito, luoghi non abitati, luoghi senza corpi vivi.
Patrizia Da Re lavora sul recupero del paesaggio in senso antropico: il "mapping" interiore che l'artista realizza a partire dai luoghi del "cuore", e a cui dona "respiro", diventa allora una personale antropogeografia.
Da Re propone una cinquantina di piccole tele (cm 20x20 a tecnica mista) in cui ritrae luoghi facilmente individuabili della città di Padova: la famosa "Gatta" ora franata incidentalmente, la Specola, la Fontana di piazza delle Erbe, i portici.
A queste l'artista affianca una trilogia di xilografie realizzate su matrici di legno che, una volta inchiostrate, stampa a mano su tela e su cui in seguito interviene pittoricamente: un dittico organico, cuori e polmoni umani ritratti con evidenza anatomica, a cui si aggiunge una costellazione simbolica che rivisita un antico sigillo giapponese.
L'apposizione del sigillo è la via privilegiata che l'artista pone a collegamento tra alto e basso, tra cielo e terra.
Il suo significato («ampliamo la nostra visione e liberiamo la nostra mente», come prevede la pratica calligrafica) è infatti determinante nell'equilibrio e nel significato complessivo dell'opera che porta l'uomo, con la sua esperienza sociale, emotiva e sensibile, a rivedere conformazione e definizione del luogo del vivere.
Per Barbara Codogno, curatrice della mostra, l'opera di ri – costruzione del luogo avviene in Patrizia Da Re all'insegna del ri – trovamento del sé.