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martedì 7 ottobre 2014

Al via la trentaseiesima edizione della mostra micologica Antares

Sabato 11 ottobre alle 15.00 nella sala conferenze della Famiglia Legnanese taglio del nastro per il tradizionale appuntamento organizzato da Antares con il sostegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate


È prevista sabato alle 15.00 nella sala convegni della Famiglia Legnanese (Via Matteotti 3) l'inaugurazione della trentaseiesima edizione della mostra micologica organizzata dall'associazione Antares di Legnano con il sostegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Nella tradizionale tre giorni saranno esposti al pubblico oltre duecento tipi di funghi, sia commestibili sia velenosi allo scopo di diffondere la cultura micologica insegnando quindi per imparare a distinguere quello che si raccoglie nei boschi.

La mostra rappresenta il momento di maggiore visibilità per l'attività svolta dalla sezione micologica di Antares, che tutti i lunedì dei mesi di settembre e ottobre fa consulenza micologica nella sede di via Ronchi 78 con lezioni pratiche di determinazione e classificazione di funghi dal vero. Alle 16.00 si terrà la premiazione del concorso di disegni "C'era una volta il baco da seta" riservato agli alunni di terza e quarta elementare.

«Ci è sembrato importante anche quest'anno dare il nostro sostegno all'iniziativa di Antares che con questa mostra, come in tutte le sua attività, si adopera per diffondere la conoscenza della natura con un'attenzione particolare per i  –spiega il presidente della Bcc Roberto Scazzosi–. Come banca locale del territorio ci piace essere a fianco di appuntamenti che sono diventati dei classici nel calendario degli eventi di Legnano».

La mostra sarà aperta sabato 11 ottobre dalle 15.00 alle 19.00; domenica 12 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00; lunedì 13 ottobre dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. L'ingresso è libero.

Casa della Renna Mestre | Gaia Lionello Ipnosi | opening 17.10.2014 ore 18.30





OPENING: venerdì 17 ottobre, ore 18.30

Dal 18 ottobre al 17 novembre al 2014

A cura di Melania Ruggini


Casa della Renna
Via Cappuccina 15/B, Mestre (VE)
Orari:dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19:30


Tel: 333/3653636; galleria@artecontemporaneacasadellarenna.com
http://www.artecontemporaneacasadellarenna.com/



lunedì 6 ottobre 2014

LETTI DI NOTTE | White Room Santa Giulia ven. 10 ottobre h.20,30



Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei

 

invitano a

 

 

LETTI DI NOTTE

 

Per inaugurare la mostra CAPOLAVORO, per sostenere LIBRIXIA, per raccontare Brescia e il lavoro, per vivere il museo di Santa Giulia in modo insolito, per celebrare il piacere della lettura  per stare insieme, per fare Cultura. Sono queste le ragioni per cui venerdì 10 ottobre dalle 20,30 nella White Room di Santa Giulia si terrà Letti di Notte: una maratona di lettura che coinvolgerà 25 personalità di spicco della cultura bresciana in un momento di narrazione e riflessione collettiva sull'emergenza sociale e culturale del nostro tempo: il lavoro.

 

 

Per l'occasione, la sala sarà allestita con letti e divani, tappeti, cuscini e poltrone sui quali il pubblico potrà mettersi comodo e ascoltare le letture, abitando il Museo come uno spazio famigliare. Saranno messe a disposizione delle mascherine oscuranti per gli occhi per godersi le "letture bendate" ovvero per ascoltare le letture ad occhi chiusi.

Chi vuole, potrà portarsi da casa cuscini e coperte, per stare più comodo.

E per chi fosse invogliato dai lettori a leggere per intero i testi presentati, Librixia allestirà un corner a cura dei librai aderenti con i titoli letti durante la serata.

 

 

Ingresso libero

 

L'iniziativa è organizzato dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Librixia e con l'editore Marcos Y Marcos, che attraverso l'associazione Letteratura Rinnovabile promuove e sostiene l'amore per i libri e la lettura.

 

 

 

 

LETTI DI NOTTE è un evento organizzato da:

 

 

 

 

 

 

In collaborazione con:

 

 

 

 

Un secolo d'arte a Imola, il Novecento romagnolo nella grande mostra: "arte dal Vero", dal 7 novembre 2014 all’8 marzo 2015.



     
A IMOLA LA GRANDE MOSTRA



"ARTE DAL VERO.

ASPETTI DELLA FIGURAZIONE IN ROMAGNA DAL 1900 A OGGI"



80 artisti, 180 opere, tra pittura, scultura, grafica e ceramica: da Domenico Baccarini a Mattia Moreni, da Angelo Biancini ad Alberto Sughi, fino ai contemporanei come Bertozzi & Casoni



Dal 7 novembre 2014 all'8 marzo 2015



Inaugurazione:



venerdì 7 novembre 2014

ore 17.00 al Centro Polivalente Gianni Isola

ore 18.30 al Museo San Domenico Imola



Sedi:

Fondazione Cassa di Risparmio di Imola-Centro Polivalente Gianni Isola

Museo San Domenico





La Fondazione Cassa di Risparmio di Imola con la mostra "arte dal VERO. Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi" realizza un grande allestimento sulle arti figurative in Romagna dal primo Novecento, in collaborazione con il Comune di Imola (www.mostrefondazioneimola.it).



90 artisti e 160 opere, tra pittura, scultura, grafica e ceramica mettono in rilievo figure e momenti di un lungo percorso che ha caratterizzato una Romagna artistica segnata da una singolare adesione al filone figurativo e verista. La cura della mostra è stata affidata a Franco Bertoni sotto la direzione di Andrea Emiliani.



Le opere, esposte in mostra, non secondo un criterio cronologico, ma proponendo invece occasioni di rapporto e di confronto tra modernità e contemporaneità, enucleano una sorta di racconto sulla condizione umana: tra documentarismo e finzione, tra vita quotidiana e teatralità, tra ordinario e meraviglioso, tra apparenze e segreti nascosti sotto la superficie.



Pur messa di fronte alle sollecitazioni delle avanguardie e delle neo-avanguardie, la Romagna artistica ha sotterraneamente coltivato una propria specificità che la contraddistingue, per qualità e quantità degli esempi, da altre aree geografiche e culturali italiane.



Oltre a presentare una selezione di quanto espresso in Romagna per oltre un secolo dalle arti figurative, la mostra intende anche proporsi come un contributo - volutamente circoscritto e limitato - a una più generale inversione di tendenza in atto rispetto alle traiettorie generate dal vizio di base del Moderno: l'allontanarsi da un umanesimo impegnato sul concreto presente e il suo conseguente, algido, rifugiarsi nelle sfere dell'astrazione, in linguaggi formali autoreferenziali, criptici e quasi iniziatici, in enfatici manifesti e in ideologizzati programmi, in goliardiche provocazioni e, in sostanza, in una intolleranza per le esigenze umane. Binario morto per certa critica e per le sue schematizzazioni, l'arte figurativa, con la rivalutazione internazionale di tanti suoi esponenti europei ed extra-europei del Novecento, impone, ora, un'opera di riconsiderazione e di revisione storiografica.



In Romagna, forse, non sono da considerarsi episodiche le presenze concomitanti o susseguentesi di Domenico Baccarini, Gino Barbieri, Antonello Moroni, Giovanni Guerrini, Angelo Biancini, Giannetto Malmerendi, Umberto Folli, Alberto Sughi, Giovanni Cappelli, Maceo Casadei, Angelo Fabbri, Silvano D'Ambrosio, Nedo Merendi, Lucia Baldini o Angela Maltoni, solo per citarne alcuni. 


Sfuggendo alla "accademia del moderno" e alla "tradizione del nuovo per il nuovo" che hanno portato al paradosso di una "avanguardia di massa", le arti figurative in Romagna hanno inoltre confermato con forza una concezione dell'arte come un indissolubile (anche se misterioso) nesso tra poesia, visionarietà e alto sentire con precise tecniche e calcolati mezzi espressivi, secondo una definizione, in fondo, non ancora esautorata. Corollario, non trascurabile, di questo atteggiamento per troppo tempo definito come inattuale è stato il mantenimento di un rapporto con la grande tradizione dell'arte, con le sue ricerche estetiche e con il "fatto ad arte".


Sono mille i volti e le storie di quella preda sfuggente che è il reale e gli artisti moderni e contemporanei presentati in mostra, al di là delle diverse connotazioni stilistiche e dei vari periodi storici, sono stati accomunati proprio in base a una dimostrata apertura a vedere quello che non si sospetta di vedere, a scorgere il meraviglioso e il terribile nell'ordinario e nel famigliare, a cogliere l'inaspettato nella quotidianità, a sapere sigillare, con i mezzi e le tecniche più idonee, l'istante perfetto: un momento da afferrare e preservare.



All'inizio del secolo scorso Faenza, tra le città romagnole, può vantare un certo primato di cui sono testimonianza le presenze di Domenico Baccarini, Giuseppe Ugonia, Domenico Rambelli, Ercole Drei, Giovanni Guerrini e Francesco Nonni: tutti artisti destinati a carriere di livello almeno nazionale nei campi della pittura, della scultura e della grafica.


Sulla loro scia si formeranno Giovanni Romagnoli e Franco Gentilini ma è con Giannetto Malmerendi e Roberto Sella che l'indagine del vero soprassiede a particolari cifre stilistiche per aprire un capitolo non ancora totalmente apprezzato. 

Uno scultore come Angelo Biancini dimostra, proprio negli anni del regime fascista, una particolare sensibilità nei confronti del reale che si costituisce (tra Faenza e Laveno) come una delle punte della scultura di quegli anni.


A Forlì si può parlare di una locale scuola che, dopo Antonello Moroni, vanta i nomi di Pietro Angelini, Giovanni Marchini e Carlo Stanghellini prima di giungere alla generosità creativa di Maceo Casadei e di suoi emuli come Gino Mandolesi e Gianna Nardi Spada.

A Cesena la figura di riferimento, fin quasi alla seconda guerra mondiale, rimane Gino Barbieri, mentre a Cotignola è attivo in maniera poliforme il politecnico Luigi Varoli, dalla cui scuola sono usciti tanti artisti destinati a godere di maggiori attenzioni del comune maestro stesso (Umberto Folli, Ettore Panighi, Gaetano Giangrandi, Giulio Ruffini, Francesco Verlicchi). A Imola, Tommaso Della Volpe per molto tempo è stato ingiustamente relegato a rappresentare la declinazione locale di trascorsi movimenti.


Vari e complessi sono stati i motivi per cui le avanguardie storiche e le tendenze più effrattive, pur manifestandosi anche in Romagna, non hanno qui trovato sedimentazione e rimane il fatto che la tensione figurativa rimane sempre ad alto livello.

E lo stesso si può dire per le vicende artistiche romagnole del secondo dopoguerra dove campeggiano, almeno, Alberto Sughi, Giovanni Cappelli, Umberto Folli e Mattia Moreni.


Questa persistenza ha conquistato, poi, maggiore rilevanza e notorietà a seguito dei fenomeni nazionali e internazionali che, a partire dai primi anni ottanta, hanno riconsegnato all'arte i tradizionali mezzi espressivi. Si apre così il capitolo, non certo avaro, degli artisti romagnoli contemporanei dediti alla figurazione.


A Imola Bertozzi e Casoni; a Bagnacavallo Nicola Samorì; a Lugo Piero Dosi; a Castel Bolognese Alberto Mingotti; a Meldola Luca Freschi; a Ravenna Davide Reviati; a Gambettola Erich Turroni; a Cesena Federico Guerri; a Zattaglia Dioscoride Dal Monte, a Bagnacavallo Massimiliano Fabbri, a Traversara Lucia Baldini; a Faenza Nedo Merendi, Aldo Rontini, Pietro Lenzini, Claudio Montini, Danilo Melandri, Cesare Reggiani, Innokentij Fateev; a Forlì Miria Malandri, Alfonso e Nicola Vaccari, Silvano D'Ambrosio, Marco Neri, Angelo Fabbri, Ivo Gensini, Stefano Gattelli, Angela Maltoni, Enrico Lombardi, Matteo Lucca, Matteo Sbaragli, Cristiano Tassinari, e tanti altri, sono gli attuali protagonisti di una vicenda lunga un secolo e foriera di ulteriori sviluppi.









arte dal VERO
Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi
dal 7 novembre 2014 all'8 marzo 2015

Centro Polivalente Gianni Isola, Piazza Matteotti 4, Imola
Museo San Domenico, via G. Sacchi 4, Imola

Orario
martedì e giovedì: 10-12 e 16-19
mercoledì e venerdì: 16-19
sabato e domenica: 10-12 e 16-19

Ingresso libero



Mostra realizzata in collaborazione con:

Pinacoteca Comunale di Faenza

Pinacoteca Comunale di Forlì

Pinacoteca Comunale di Cesena

Provincia di Forlì

Ravenna Museo d'Arte della Città

Camera di Commercio di Ravenna

Museo Civico "Giuseppe Ugonia" Brisighella (RA)

Museo Civico "Luigi Varoli" di Cotignola (RA)

Biblioteca Comunale Manfrediana Faenza

Galleria d'Arte Contemporanea "Vero Stoppioni" Santa Sofia (FC)

Archivio Guerrini



Con il Patrocinio di:

Provincia di Bologna

Istituto dei Beni Culturali di Bologna

Regione Emilia Romagna

Soprintendenza dei Beni Artistici di Bologna



Informazioni e materiali stampa:




Fondazione Cassa di Risparmio di Imola,

Palazzo Sersanti, Piazza Matteotti 8

40026 Imola  Bo

Tel 0542.26606





Musei civici di Imola

via Sacchi 4

40026 Imola  Bo

tel. 0542-602609


Arriva a Budapest IL CIBO IMMAGINARIO: la mostra sulla pubblicità dell'Italia a tavola negli anni del Boom (7-28 ottobre, IIC)





A BUDAPEST LA GRANDE MOSTRA
CHE RACCONTA LA MODERNITÀ ITALIANA ATTRAVERSO LE PUBBLICITÀ  DEL CIBO


Il Cibo Immaginario. 1950- 1970 Pubblicità e immagini dell'Italia a tavola, la mostra ideata e curata da Marco Panella e prodotta da Artix, dopo i successi dell'esordio al Palazzo delle Esposizioni di Roma e della tappa al Palazzo del Governatore di Parma, arriva a Budapest dove, dal 7 al 28 ottobre, è ospitata all'Istituto Italiano di Cultura.

"L'Istituto Italiano di Cultura di Budapest, in vista  dell'Expo 2015, organizza un ciclo di eventi per riflettere sul cibo, i suoi significati e le  sue interpretazioni.  La mostra ideata da Marco Panella,  raccontandoci l'Italia e venti anni di vita italiana  attraverso la pubblicità del cibo e dei riti del mangiare,  si inserisce perfettamente in questo contesto. Il linguaggio immediato ed estetico delle inserzioni pubblicitarie sintetizza l'informazione e conserva  intatta  l'immediatezza del messaggio, riuscendo ad  essere estremamente parlante e comunicativo anche per un pubblico straniero." dichiara la direttrice dell'Istituto Gina Giannotti.

"Presentare la mostra a Budapest, ospiti nella prestigiosa sede dell'Istituto Italiano di Cultura" dichiara il curatore Marco Panella "è un'opportunità straordinaria che favorisce la conoscenza, tra i tanti amanti dello stile, della cultura e del gusto italiani, di un riflesso particolare della storia del nostro Paese e, al tempo stesso, è la conferma della formula vincente della mostra che, questa storia, la racconta per immagini ed in maniera non convenzionale"

Il Cibo Immaginario racconta venti anni di vita e costume italiani, dalla Ricostruzione sino alle soglie all'Austerity, attraverso icone e linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare ed a Budapest espone una selezione di 300 immagini pubblicitarie attraverso le quali, anche un pubblico straniero, potrà cogliere l'evoluzione dei paradigmi di comunicazione e, soprattutto, la portata evocativa ed emozionale di una storia visiva suggestiva.

"Il punto di osservazione scelto per il racconto de Il Cibo Immaginario", dichiara Marco Panella "è quello della memoria e del linguaggio estetico delle pubblicità che hanno sorriso agli italiani dalle pagine dei rotocalchi dell'epoca, testate con milioni di copie vendute a settimana; pubblicità che  precorrevano i tempi, ne esaltavano le tendenze, alimentavano un sistema di ambizione e di rincorsa sociale e ch, ancora oggi  a distanza di decenni,  restituiscono intatta l'immagine di una Nazione che aveva fiducia in se stessa e che, pur con tutti i suoi tratti d'ingenuità, era in cammino verso la modernità".

Dodici grandi temi segnano l'impianto culturale della mostra: dalle nuove forme del paesaggio domestico all'Italia dei baby boomer, dall'Italia che scopre il valore del tempo e del tempo libero all'Italia degli intenditori che affina gusti e scelte, dall'Italia che sogna con i concorsi a premio all'Italia che rincorre il risparmio delle offerte speciali, dall'Italia della seduzione all'Italia delle famiglie e, in ultimo, a corollario del linguaggio pubblicitario, l'Italia dal vivo ritratta in 30 fotografie che restituiscono volti e figure dell'Italia alla quale le pubblicità parlavano e che, anche attraverso quelle pubblicità, sognava il suo futuro.

"Dal punto di vista pubblicitario, venti anni rappresentano una produzione iconografica vastissima e l'evoluzione di stili completamente diversi.  Dovendo scegliere tra immagini di grande forza e suggestione, la selezione è stata faticosa, orientata a volte dalla logica ed altre dalla passione" continua Marco Panella "gratificata, però, dall'incontro con la creatività degli illustratori, dei grafici, dei pubblicitari che hanno saputo inventare linguaggi e suscitare emozioni.  Grandi firme alcuni, meno noti altri, sconosciuti altri ancora, tutti, però, artisti dell'immaginario ai quali va indistintamente il tributo di questo lavoro, che ha la pretesa di raccontare un po' d'Italia e l'ambizione di far sorridere".




Info: artix@artixcom.it

www.ciboimmaginario.it

 

venerdì 3 ottobre 2014

Alan Stefanato | Fuochi fatui


Sabato 11 ottobre alle ore 19.00, la galleria GiaMaArt studio presenta la mostra "fuochi fatui", personale dell' artista Alan Stefanato. Il progetto, a cura di Massimo Premuda, presentera una serie di lavori pittorici tra i piu recenti del giovanissimo artista triestino, tra i vincitori della terza edizione del Premio ORA. Evento organizzato in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.


Proprio come dei fuochi fatui contemporanei, nei quadri di Alan Stefanato si manifestano piccole fiammelle di mille declinazioni del Blu di Prussia, ma anche nubi e nebbie di tutte le infinite possibilita del bianco Lacca di Monaco emergenti da scenari bruni Terra di Kassel, celando e svelando presenze, esseri e figure ambigue. Un immaginario nutrito dagli spiriti orientali di una subcultura pop intrisa di manga e da significative suggestioni del paesaggio veneto. Sulla tela apparizioni e scomparse, partenze e ritorni, visioni acquose che seducono lo spettatore in un gioco evocativo e che, originate dalla decomposizione della figura umana e del paesaggio, bruciano e brillano nelle loro ultime fiamme di luce e vita.


Alan Stefanato, nato a Trieste nel 1992. Vive e lavora a Muggia (Trieste) Italia.

La mostra sara' visitabile fino al 31 dicembre 2014, dal Martedì al Sabato dalle ore 16.00 alle 20.00 e per appuntamento. Gli orari possono variare, si consiglia di verificare sempre via telefono.

Saturday, October 11th at 7 p.m., the GiaMaArt studio gallery presents Alan Stefanato's "fuochi fatui


Via Iadonisi, 32 • 82038 Vitulano (BN) • ITALY

info: www.giamaartstudio.it • info@giamaartstudio.it • +39 0824.878665 • +39 338.9565828

giovedì 2 ottobre 2014

StreetScape3: mostra di Urban Art diffusa a Como - dal 7 ottobre al 9 novembre



StreetScape3 ComON:

Terza edizione del progetto pubblico di Street Art e Urban Art

nelle piazze e cortili della città di Como

 

Artisti e Street Artists invadono la città di Como con sculture e

installazioni urbane in dialogo con gli spazi pubblici della città

 

7 Ottobre – 9 Novembre 2014

 

Conferenza e presentazione evento:

Ex Casa del Fascio, Como

Martedì 7 Ottobre ore 18.30

 

La terza edizione di StreetScape, prevista dal 7 Ottobre al 9 Novembre 2014 nell'ambito delle iniziative di comON Art, si sviluppa come una mostra pubblica di Urban Art diffusa nelle piazze e nei cortili della città di Como, a cura di Chiara Canali e Ivan Quaroni, organizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale Art Company e con il patrocinio e la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Como.

 

Un progetto itinerante che intende riflettere su nuove modalità di interazione tra l'arte contemporanea e il tessuto urbano delle nostre città, che viene rinnovato attraverso l'installazione di opere e sculture di piccole e grandi dimensioni in rapporto con l'estetica dei luoghi.

 

Streetscape3 ComON:

"StreetScape" va inteso come una vera e propria riconfigurazione del paesaggio urbano per rivitalizzare il patrimonio storico-artistico, architettonico e museale della città con l'installazione site-specific di opere che nascono in dialogo con gli spazi pubblici della città di Como e sono appositamente pensate per essere installate in luoghi all'aperto.

Ogni anno vengono invitati nove artisti contemporanei, affermati ed emergenti sul panorama italiano e internazionale, a realizzare progetti artistici espressamente creati per interagire con le piazze e i cortili di palazzi storici, musei, accademie e spazi culturali nel centro storico di Como.

Un percorso espositivo, pensato in occasione della Settimana della Creatività, con installazioni di Urban art, statue e sculture, pitture su ponteggi, performance, opere realizzate con diversi materiali, da quelli più tradizionali come marmo e ferro, a quelli industriali o considerati di scarto, come barili di petrolio, ragnatori o puntine, dimostrando come l'arte possa essere "sostenibile", sensibile e rispettosa nei confronti dell'ambiente e del nostro paesaggio urbano.

StreetScape3 ComON partecipa alle iniziative della Decima Edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI in programma il 10 Ottobre 2014, evento finalizzato a promuovere la diffusione dell'arte contemporanea.

 

StreetScape comON fa parte della Settimana della Creatività, momento culminante di comON, un progetto unico ed esclusivo nato con il supporto di Unindustria Como per contribuire alla diffusione di "idee creative", non solo avvicinando i migliori talenti alle aziende del distretto industriale di Como, ma anche promuovendo l'interazione fra realtà imprenditoriali differenti, Università, Scuole di formazione, giovani studenti, professionisti, testimonials e autorità in un laboratorio di formazione e contaminazione permanente.

 

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