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sabato 5 marzo 2011
Lidia Tropea "A me terra"
A ME TERRA
16.03 – 02.04.2011
White Project, osservatorio delle ricerche dei giovani artisti italiani ed internazionali, presenta, come terza mostra della stagione artistica 2010/2011, “A me terra” di Lidia Tropea.
La giovane artista, rende omaggio alla sua terra di origine, la Sicilia.
L'opera in esposizione è composta da cinque video installazioni sul tema del lavoro e dei sentimenti del popolo isolano, realizzate sulla base di una ricerca di carattere storico ed antropologico.
L’affresco che ci viene presentato è risalente ad un periodo ormai lontano: l'immediato dopo guerra, ovvero quando l'isola era “il luogo simbolo” del sottosviluppo meridionale d’Italia, condizione peraltro a lungo mantenuta, che l’artista ci restituisce attraverso il filtro dell'arte.
Una storia, quella della Sicilia, generata dai suoi stessi elementi costitutivi derivanti dall'intreccio delle diverse culture e civiltà che sedimentandosi nel territorio ne hanno originato l'humus culturale.
Nel lavoro sono evidenti i forti legami con la terra ed il senso di appartenenza delle storie presentate che sono riferite a identità migratorie, attuali ancor più oggi, quando la Sicilia, con gli arrivi dei clandestini, scopre che al sud c'è' un altro sud che vive in condizioni peggiori.
Il contenuto veristico rende preziosa quest'opera di video arte. I protagonisti dei singoli episodi sono ragazzi siciliani che insieme compongono un'armonia unica, per certi versi incantevole.
Il lavoro è attualissimo non solo per le tematiche ma anche per le tecniche utilizzate: le produzioni video, in alta definizione, sorprendono, infatti, per la consapevolezza del pensiero estetico fornito in modo pulito ed asciutto, senza inutili fronzoli effettistici.
La mostra sarà inaugurata simbolicamente il 16 marzo, in occasione della Notte Bianca per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il lavoro della giovane artista possiede, infatti, l'autorità di riconsegnarci simbolicamente l'importanza dell'unificazione della nazione che è stato un atto fondamentale per l'emancipazione del nostro popolo.
Inaugurazione 16 Marzo 2011 ore 20.00
Lidia Tropea è nata a Catania nel 1974 dove vive e lavora.
E’ stata selezionata recentemente per il “Celeste Prize 2010 International”.
Ha vinto nel 2009 il primo premio della “iBIENNIAL”, The 1st Online Biennial of Contemporary Art Competition, di Londra.
Nel 2010 ha partecipato tra l’altro a “La Gaia Età” presso la Galleria Marconi di Cupra Marittima, a“VIDEOFORMES. 25˚manifestation internazionale art video et cultures numeriquès”, Espace Victoire, Clermont-Ferrand, Francia.
Nel 2009 ha partecipato a “Video_Sicilia”, una rassegna di video arte nel Palazzo della Cultura di Catania.
White Project
P.zza Garibaldi, 7 . 65127 Pescara . Italy
orari: 11.00 – 19.00 (lunedì chiuso)
+39 085 45 49 728
info@whiteproejct.net
www.whiteproject.net
venerdì 4 marzo 2011
TOGO, FORME PURE DI COLORE
inaugurazione:
sabato 12 marzo alle ore 18.00 presso la Galleria Punto Arte
alla presenza dell'artista
durata: 12 marzo > 3 aprile 2011
orari: 16.00 > 19.00
chiusura: lunedì e giovedì
Togo - Enzo Migneco- , nato nel 1937 a Milano, nel '46 si trasferisce a Messina, città di origine della famiglia. E' qui che risiede fino a 25 anni ed è qui che inizia da adolescente i suoi approcci con l'arte. Nel 1962 torna a Milano, città che in quegli anni rappresentava il centro del mondo culturale italiano. Nella città lombarda, pur immerso in stimoli e ambienti culturali diversi, mantiene memoria delle proprie radici e, dunque, la nota fondamentale di una mediterraneità ricca di immagini, ma soprattutto di uno straripante colore.
(…) Si può dire che la pittura a oggi è il risultato di un meditato processo di sedimentazione e decantazione dei contenuti che da ormai lontane problematiche di realismo sociale si sono spostati e assestati soprattutto nel territorio più ampio e affascinante del paesaggio mediterraneo, con opere legate da un lato alle memorie personali, alle esperienze e suggestioni naturalistiche e culturali della sua Sicilia e dall'altro lato da una sempre più libera apertura alla dimensione di un immaginario con valenze mitiche senza tempo e con folgoranti accenti lirici. Tutto questo prende forma attraverso una tensione estetica basata sull'esaltazione delle accensioni cromatiche modulate in luminose e vitali accordi e contrappunti di colori, e su una articolata sintassi compositiva scandita da incastri sghembi di piani (con qualche vago ricordo post-cubista) e da intense tracce strutturali o sovrapposte, sempre colorate, che comunque si integrano organicamente con lo sfondo (…). A dominare le scene dei paesaggi mediterranei sono due colori fondamentali, il blu e il giallo con diverse variazioni di intensità e di toni. Il blu è soprattutto quello del mare: evoca le profondità e le trasparenze dell'acqua, gli incanti suggestivi delle cale fra gli scogli, le onde agitate al largo, le schiumose risacche e le maree, gli spazi fluttuanti che segnano i destini dei pescatori. Ma il blu con valenze più aeree è anche il cielo, non quello aperto su orizzonti infiniti, ma quello che, visto dal basso e da scorci angolati, è in stretta relazione con il mare. Il giallo è soprattutto il colore della luce, della solarità che impregna con la sua vitalità irradiante l'atmosfera e un po' tutti gli elementi delle scene pittoriche. La gamma dei gialli è molto ricca: si va dal giallo vivo al giallo arancio e al giallo limone , con accostamenti e accordi di squillante o delicata musicalità. Si può dire che la dialettica articolata fra i blu e i gialli, all'interno della complessità spaziale dei ritmi compositivi, costituisce il tratto più originale e specifico della pittura di Togo, che non è astratta ma tende sempre di più a spostarsi verso l'essenzialità lirica delle "forme pure di colore". (…)
Francesco Poli
Hanno scritto del suo lavoro tra gli altri: Vincenzo Palumbo, Mario Riva, Mario De Micheli, Marco Valsecchi, Raffaele De Grada, Paolo Volponi, Sebastiano Grasso, Giorgio Seveso, Alberico Sala, Lucio Barbera, Paolo Bellini, Gianni Pre, Rosa Munafò, Aldo Gerbino, Luciano Caramel, Vincenzo Consolo, Nicola Micieli, Francesco Poli, Sergio Palumbo, Giuseppe Quatriglio, Tommaso Trini, Giovanni Bonanno, Emilio Sidoti, Ivan Croce, Pinuccio Castoldi, Angela Manganaro, Teresa Pugliatti, Luigi Ferlazo Natoli, Carlo Vanoni, Sergio Spadaro, Mariateresa Prestigiacomo, Giuseppe Possa, Marina Bottari, Giusi Parisi, Antonella La Rosa, Santi Lo Giudice, Giovanna Giordano, Carmelo Duro, Vincenzo Bonaventura.
PUNTO ARTE - ARTE CONTEMPORANEA
via Caselline, 15 - 41100 Modena - Italy
Tel./Fax ++39.059.226694 - Mobile +39.347.6940224 - galleria@punto-arte.eu
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HANS PURRMANN. UN MAESTRO DEL COLORE. Dipinti, scritti e amicizie - MUSEO D'ARTE MENDRISIO
HANS PURRMANN
UN MAESTRO DEL COLORE
Dipinti, scritti e amicizie
10 aprile / 28 agosto 2011
Museo d'arte Mendrisio - Museo Hermann Hesse Montagnola
Inaugurazioni: Museo Hermann Hesse Montagnola – venerdì 8 aprile ore 18.30 Museo d'arte Mendrisio – sabato 9 aprile ore 17.00
Conferenze stampa: Museo Hermann Hesse Montagnola – venerdì 8 aprile ore 9.45 Museo d'arte Mendrisio – venerdì 8 aprile ore 11.15
Curatori: Regina Bucher – Simone Soldini in collaborazione con Hans Purrmann Archiv Monaco di Baviera
Catalogo: in italiano e tedesco con contributi di Felix Billeter (Hans Purrmann Archiv), Simone Soldini, Matteo Bianchi, Eva Zimmermann.
Dopo le grandi rassegne succedutesi nel tempo nei prestigiosi musei svizzeri e tedeschi di Monaco (Museum Villa Stuck, 1976-77), Berlino (Akademie der Künste, 1982), Zurigo (Kunsthaus, 1982- 83), Brema (Gerhard-Marcks-Haus, 1995-96), Tübingen-Saarbrücken (2006), Kaiserslautern (Pfalzgalerie, 2010), il Museo d'arte Mendrisio, con i suoi nuovi spazi freschi di restauro nell'antico Convento dei Serviti di Mendrisio, insieme al Museo Hermann Hesse di Montagnola, residenza del celebre scrittore di lingua tedesca e luogo di culto per i suoi lettori, presentano in contemporanea una grande retrospettiva dedicata a Hans Purrmann (1880-1966), maestro del post- impressionismo tedesco, passato dal clima fervido della Monaco di Kandinsky, Klee e Marc agli ambienti parigini d'inizio secolo, dove fece parte del gruppo del Café du Dôme e si legò con Henri Matisse, amico, maestro e collega.
Protagonista, a 45 anni dalla scomparsa, della prima antologica allestita in area italiana, quella di Purrmann è una figura affascinante, non solo per le ricerche condotte nell'ambito della pittura, segnate da un colorismo acceso e felice, in bilico fra modi espressionisti e seduzioni mediterranee, ma anche per i suoi scritti teorici, per i contatti allacciati con personaggi della cultura di mezza Europa, oltre che per la passione collezionistica e l'amore per l'antico citati costantemente nelle sue nature morte disseminate di oggetti d'altre epoche. Ricco è il repertorio delle sue amicizie eccellenti; ne spiccano due su tutte: Henri Matisse di cui, appunto, fu seguace e collega (fu Purrmann che lo convinse ad aprire una scuola a Parigi e che lo introdusse nel mondo dell'arte tedesco); e poi Hermann Hesse, l'autore di Siddharta, Demian, Narciso e Boccadoro, premio Nobel per la letteratura nel '46, conosciuto nel periodo di soggiorno nel Ticino e con il quale entrò in un lungo rapporto di stima e amicizia, come ricorda una poesia a lui dedicata. Altrettanto significativa la sua attività versatile svolta in Italia, dove fu direttore artistico dell'Istituto tedesco di Villa Romana a Firenze e dove conobbe nel tempo artisti del calibro di Marino Marini e Ottone Rosai.
Restituita da un percorso distribuito su due sedi, con un numero complessivo di opere pari circa a un centinaio di pezzi, fra dipinti a olio (67), acquerelli (20) e disegni (17), la figura di Purrmann si presta a letture trasversali che la mostra propone grazie anche a documenti inediti e nuovi studi scientifici. Forte del suo carattere di sensibile colorista con uno spiccato senso di unità nell'opera, Purrmann occupa un posto del tutto speciale nella grande pittura tedesca della prima metà del XX secolo.
La lunga permanenza dell'artista nel Ticino, a Montagnola, dove ha vissuto alcune delle stagioni creativamente più intense e dove ha intrecciato la relazione d'amicizia con Hermann Hesse, spiega questa iniziativa congiunta tra il Museo d'arte Mendrisio e il Museo Hermann Hesse Montagnola, in collaborazione con gli Archivi Hans Purrmann di Monaco.
Con una selezione di 60 oli e 20 acquarelli, tra i più significativi del suo lavoro, la mostra al Museo d'arte Mendrisio si incentra su paesaggi e nature morte. Abbraccia tutto il variegato percorso pittorico di Purrmann, che si estende dal primo periodo francese, durante il quale dipinge accanto a Matisse i suoi primi paesaggi mediterranei, fino agli anni estremi contraddistinti dai coloratissimi paesaggi ischitani e liguri. All'interno di esso, un posto di rilievo è stato lasciato alla lunga stagione ticinese. Anche al Museo Hermann Hesse Montagnola si possono ammirare alcuni paesaggi; opere che accompagnano i preziosi documenti sul suo lungo periodo ticinese, ricco di amicizie e di incontri con eminenti personalità della cultura tedesca. Nella documentazione spicca soprattutto il carteggio, tenuto nel corso degli anni, proprio con il grande scrittore di lingua tedesca Hermann Hesse, che è al centro di un approfondito studio svolto in concomitanza di questa rassegna e pubblicato in catalogo.
Accompagna le rassegne un catalogo in doppia versione (italiano e tedesco) ricco di contributi critici e corredato di circa 90 immagini a colori.
Cenni sulla vita e sull'opera
Hans Purrmann nasce a Speyer nel 1880. Si forma come artista a Monaco e a Berlino, tra i maestri dell'Impressionismo tedesco (Liebermann, Slevogt e Corinth) e le nuove avanguardie (Kandinsky, Klee, Marc); poi – tappa decisiva – a Parigi dove si trasferisce nel 1905 per rimanerci fino al 1914. A Parigi Purrmann si confronta con l'opera di due figure che si riveleranno decisive nel suo percorso: Paul Cézanne e Henri Matisse, di cui sarà discepolo e amico. Dopo il rientro a Berlino, si stabilisce a Langenargen, sul lago di Costanza. Tra il 1935 e il 1943 soggiorna a Firenze, ricoprendo la carica di direttore dell'Istituto germanico di Villa Romana. Risiede infine, vicino all'amico Hermann Hesse, a Montagnola nel Canton Ticino dove dimora dal 1944 per oltre un ventennio fino alla morte, nel 1966. Nei suoi innumerevoli viaggi predilige l'Italia e la Francia, trovando soprattutto nei luoghi di mare i motivi per la sua pittura. Purrmann rimane legato ai generi del paesaggio, degli interni, delle nature morte, del ritratto. Molti sono i soggetti che ripete in più varianti, seguendo una prassi cezanniana. Nel 1962 la prima importante retrospettiva itinerante (da Monaco a Francoforte), seguita da quelle di Mainz (1966 e 1980) e da altre in alcuni tra i maggiori istituti tedeschi, fino alla più recente, itinerante, del 2006 (Tübingen, Saarbrücken e Schloss Gottorf).
Catalogo in italiano e tedesco con contributi di Felix Billeter (Hans Purrmann Archiv), Simone Soldini, Matteo Bianchi, Eva Zimmermann
Orari Museo d'arte Mendrisio: ma-ve 10.00-12.00 / 14.00-17.00 sa-do 10.00-18.00
Orari Museo Hermann Hesse: tutti i giorni (anche lunedì e festivi) 10.00-18.30
Info www.mendrisio.ch/museo o museo@mendrisio.ch www.hessemontagnola.ch o info@hessemontagnola.ch
giovedì 24 febbraio 2011
Valerio Berruti firma l'artwork del Film "Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni"
Questo è "Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni": un film documentario del regista Paolo Casalis, un libro del giornalista Federico Ferrero, una serie di disegni su carta di Valerio Berruti.
Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni
un documentario di Paolo Casalis / durata: 52'
Con: Giorgio Bocca, Maria Teresa Mascarello, Mauro Musso, Silvio Pistone
www.langhedoc.it
"Nel breve spazio della mia lunga vita l'Italia è cambiata in una maniera spaventosa.
É tutta una lotta contro il tempo, bisogna riuscire a diventare civili
prima che il disastro sia completo.
Bisogna vedere se arriviamo ancora in tempo a salvare questo paesaggio.
Per me in gran parte l'abbiamo già distrutto."
Giorgio Bocca in "Langhe Doc"
Sinossi
Tre personaggi, tre produttori di cibo, tre "eretici" perchè pensano e agiscono in modo diverso rispetto agli altri, per raccontare un unico territorio, le Langhe, universalmente riconosciute come uno dei luoghi più belli d'Italia, di recente candidato a diventare "Patrimonio dell'Umanità Unesco".
Ciononostante, l'urbanizzazione, la cementificazione, il progressivo abbandono delle aree e dei mestieri meno redditizi rischiano di trasformare le Langhe nell'ennesimo tassello di quella che in "Langhe Doc" Giorgio Bocca definisce "l'Italia dei capannoni".
Quelle di Maria Teresa Mascarello, Silvio Pistone e Mauro Musso sono storie di chi ha intravisto un futuro che non gli piaceva e lo ha rifiutato. Piccole sfide in cui tuttavia è possibile intravedere una dimensione ben più ampia; sfide ancora aperte, non ancora del tutto vinte e che forse non lo saranno mai:loro si muovono in una direzione, il mondo in un'altra, del tutto opposta.
martedì 22 febbraio 2011
Cagliari: mostra Lamp&Rilamp 2011
Arriva a Cagliari la mostra Lamp&Rilamp 2011
Cagliari ospita la quarta tappa della mostra polisensoriale di Ecolamp volta a sensibilizzare cittadini e scuole sulla raccolta differenziata delle lampade fluorescenti esauste
venerdì 18 febbraio 2011
Museo Archeologico Regionale di Aosta, fino al 25 aprile
La cultura dell'ospitalità
Le collezioni degli albergatori in Valle d'Aosta
Comunicato stampa
È in corso, fino al 25 aprile 2011, La cultura dell'ospitalità – Le collezioni d'arte degli albergatori in Valle d'Aosta al Museo Archeologico Regionale di Aosta.
Tra i visitatori, l'illustre critico Philippe Daverio che l'ha recensita nella puntata di Emporio Daverio dedicata ad Aosta, in onda su Rai 5 e accessibile sul sito rai.tv.
L'esposizione, curata da Alessandro Parrella con la storica dell'arte Federica Caneparo, voluta e finanziata dall'Assessorato all'Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d'Aosta, con il supporto dell'ADAVA, presenta 83 opere tra quadri e sculture. Nell'ambientazione è integrato un sottofondo di brani di Vivaldi, Brahms, Bach, Rachmaninov, Stravinsky, Janáček a cura di Alberto Bich..
Fra gli artisti spiccano i nomi di Mario Sironi, Giovanni Giani, Cesare Maggi, Renato Birolli. Significativa la presenza di autori valdostani: Franco Balan, Giangiuseppe Barmasse, Gianni Bersezio, Giuseppe Amedeo Chapelu, Franco Grobberio, Aimé Maquignaz, Chicco Margaroli, Etto Margueret, Dorino Ouvrier, Italo Mus, Francesco Nex, Massimo Sacchetti, Marina Torchio, Barbara Tutino Elter, Siro Viérin, Tonino Yaku, Giancarlo Zuppini. Sono presenti, inoltre, opere di Alessio Nebbia, Amintore Fanfani, Uberto Bonetti, Giancarlo Pozzi, tra gli altri.
Le tematiche trattate sono legate principalmente alla montagna e alle attività antropiche che vi si svolgono: si possono così ammirare paesaggi, rappresentazioni di animali, testimonianze di attività agresti o sportive, come lo sci. Numerosa la selezione di ritratti.
La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 9.00 – 19.00, ed è accompagnata da un catalogo-agenda bilingue italiano-francese, con un testo critico del prof. Marco Cuaz, edito dalla Tipografia Duc di Saint-Christophe, e in vendita al costo di euro 12,00.
Ingresso: € 3,00 intero, € 2,00 ridotto, riduzione 50% soci TCI, gratuito per i minori di 18 anni e per i maggiori di 65.
Paola Ugliano
Ufficio stampa e comunicazione web
Associazione Culturale Parrellarte
Per ulteriori informazioni:
Assessorato Istruzione e Cultura
Servizio attività espositive: tel. 0165.274401
E-mail: u-mostre@regione.vda.it
Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902
Internet: www.regione.vda.it; www.parrellarte.com
martedì 15 febbraio 2011
Inaugurata la nuova sede della Dorothy Circus Gallery a Roma
La mostra è stata inaugurata il 12 febbraio 2011 con 50 opere del “Pop Surrealism” portate a Roma da Alexandra Mazzanti, dopo il grande successo avuto lo scorso anno presso il Museo Carandente di Spoleto.
Si possono ammirare le opere dei celebri capiscuola della corrente: Mark Ryden, Joe Sorren, Marion Peck, Camille Rose Garcia, Alex Gross, Ron English, Sas & Colin Christian, Kris Lewis, Ray Caesar, Jeff Soto, Travis Louie, David Stoupakis, Adam Wallacavage, Tara McPherson, MissVan, Lola, Nicoletta Ceccoli, Esao Andrews, Scott Musgrove, Jonathan Viner, Kathie Olivas, Natalie Shau, Mijn Schatie, Michael Page, Tim McCormick, Nathan Spoor, Paul Chatem, Ken Keirns, Ahren Hertel, Leila Ataya, Aaron Jasinski, Niba.
L’ingresso all’opening era strettamente riservato a Istituzioni, stampa, collezionisti e a chi era in possesso dell’invito con la chiave.
Il catalogo edito dalla casa editrice Drugo con la supervisione del giornalista Giovanni Serra è in vendita presso la galleria.
La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 15 al 20 febbraio 2011 nei seguenti orari:
Martedi, Mercoledi e Giovedi dalle 11,30 alle 19,30, il Venerdi e il Sabato dalle 15,30 alle 19,30. Domenica e Lunedi Chiuso.
Private Collection Carnival
Dorothy Circus Gallery
via dei Pettinari 76 | 00186 Roma (RM)
+39 06 68 80 59 28
info@dorothycircusgallery.com
www.dorothycircusgallery.com
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