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lunedì 7 giugno 2010

Le Mescolanze di Silvio Vigliaturo al Museo del Presente di Rende


Fino a domenica 27 maggio 2010, il Museo del Presente di Rende (Cs) dedicherà un’esaustiva personale all’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo. La mostra – curata da Luca Beatrice –, proponendosi di essere una materializzazione delle riflessioni sviluppate da Vigliaturo su alcuni aspetti della realtà contemporanea, si dispiega in blocchi di pensiero sorretti e collegati da una categoria centrale: la Mescolanza. Le maestose e colorate sculture in vetro fungono dunque da vettori di messaggi appassionati che l’artista indirizza allo spettatore per svegliarlo alla vita, ad una presa di coscienza, perché anch’egli assuma una posizione intellettuale di fronte alla realtà che lo circonda e che troppo spesso viene recepita come un opaco marasma di informazioni, ininterrotto e intorpidente. Il fervore teorico di Vigliaturo è fatto di una minuziosa analisi che si trasforma in sintesi artistica supportata da un’imprescindibile maestria pratica – risultato anch’essa di una mescolanza, in questo caso di tecniche sviluppate in trent’ anni di entusiasmata ricerca: dalla preparazione a freddo degli ossidi, alla metamorfosi dei forni, all’inserimento nel vetro della foglia d’oro, fino all’uso unico della soffiatura intesa a dare vita al disegno, alle sembianze dei volti, a vuoti di densità nella materia. La Mescolanza viene declinata in una serie di opere che spesso prendono le sembianze dei personaggi, reali o mitici, dell’antica Grecia. È questo il caso delle Amazzoni: un gruppo di tredici sculture con scudi di vetro e lance metalliche che raffigurano le donne-guerriero descritte da Eschilo e da Virgilio. Si tratta di una figura, quella dell’Amazzone, che da sempre trova posto nella poetica di Vigliaturo, e che egli arricchisce di significati che la tramutano in una categoria umana del presente: l’Amazzone è uno dei più grandi risultati della modernità e rischia di diventare il simbolo della sua mescolanza più riuscita; è la donna che, in seguito a una lotta costante, è stata capace di cancellare quelle differenze che la separavano dall’uomo e che le erano state imposte da secoli di società maschiliste. L’artista legge la Mescolanza anche nell’Iliade omerica, a cui dedica un trittico di sculture: Ettore e Andromaca – a testimoniare ulteriormente dell’importanza della figura femminile nella sua arte – e Achille. Quest’ultimo rappresenta l’uomo di successo tipico della società contemporanea: un personaggio che sale agli onori delle cronache grazie alla fortuna che gli ha riservato la natura, senza avere, in realtà, alcun merito personale, e che vive solo per mantenere la sua effimera condizione di fama. All’inumana arroganza di Achille viene contrapposto Ettore, l’uomo capace di togliersi l’elmo davanti alla moglie e al figlio in lacrime che non riusciva a riconoscerlo. È questo, per Vigliaturo, il simbolo dell’uomo capace di dare un futuro all’intera umanità; l’unica tipologia di uomo in grado di intraprendere un discorso concreto sulla mescolanza dei popoli. Da Ettore si passa a Pericle, il grande statista greco che per primo aveva sognato il progetto di una colonia panellenica, e da quest’ultimo a Obama, primo grande risultato positivo dell’inarrestabile evoluzione della mescolanza dei popoli e delle razze. Al centro fisico della mostra, a supporto della Mescolanza – un concetto fondamentale, ma che, se lasciato a se stesso, rischia di tramutarsi in caos –, Vigliaturo pone gli Equilibristi: tre sculture in vetro e acciaio; tre personaggi che, con spirito di leggerezza – perfettamente veicolato dalla liquida brillantezza del vetro – si mantengono stabili e disinvolti nonostante l’appoggio precario, incarnazioni emblematiche di una mente dinamica e lucida.


Mostra: SILVIO VIGLIATURO. MESCOLANZE
Curatore: Luca Beatrice
Luogo: Museo del Presente - Piazzale J. F. Kennedy, 87036, Rende (Cs)
Vernissage: Sabato 8 maggio 2010 ore 18:00
Periodo: dall’8 maggio al 27 giugno 2010
Orario Mostra: dalle 09.00 alle 19.00, chiuso il lunedì
info museo: tel. 0984 462493- 22067
sito web: www.vigliaturo.com
catalogo: Alzani Editore, a cura di Luca Beatrice, testi di Andrea Rodi
Ufficio stampa MACA – tel. 0119422568 – maca@museovigliaturo.it

giovedì 3 giugno 2010

Double Vision A View of Florence Past and Present by Amy Holmes George

mostra fotografica - photographic exhibition

7 - 24 giugno 2010 June 7 - 24, 2010

Chiusura con l'artista: Giovedì 24 giugno ore 18:30

Closing reception with the artist: Thursday, June 24 at 6:30pm

The SACI Gallery is proud to present the photographic exhibition Double Vision: A View of Florence Past & Present by Amy Holmes George.

Double Vision: A View of Florence Past & Present is a Florentine rephotographic project based exclusively on the private collections of the world’s oldest photo archive, the Fratelli Alinari in Florence, Italy. Retracing the steps of the Alinari photographers, George visited significant sites within the city of Florence, rephotographed them from the same point of view using today’s digital technology and then printed the images in platinum/palladium, paying homage to a historical photographic process employed during the time of the Alinari. By pairing the original Alinari print from over a century ago with her current rephotographed version, the project offers a powerful statement of those things that change and also remain the same; a valuable visual contrast and comparison of the Florentine social life, architecture and cityscape as it once was and is now today. The apparent lack of change proved most impressive; a true testament to the Italian peoples’ commitment to preserving the integrity of their culture. While her visual research and documentation are based in Florence, George believes that the project concepts are internationally applicable. Through this rephotographic project, the artist hopes to build more awareness of the environment by acknowledging our “footprint” and the power we possess to protect and preserve our place in history.

This project was made possible with the support of a 2008 US-Italy Fulbright grant; Fondazione Studio Marangoni, the Center of Contemporary Photography in Florence who served as my host institution; and the Fratelli Alinari photo archive where George conducted her visual research during a four-month stay in Florence, Italy.

Amy Holmes George is a fine art photographer residing near Dallas, Texas, where she currently teaches at the University of North Texas and Collin College. Exhibited widely throughout the United States and in China, Amy's work has been featured in over eighty exhibitions and is housed in collections at The Getty, The Kinsey Institute and the Fratelli Alinari Archive. Since 2008, Amy has been working on a Fulbright-funded rephotographic project based on prints in the Alinari archive in Florence. As a former tenured professor of photography and digital media from Stephen F. Austin State University in Nacogdoches, Texas, Amy founded the School’s first study abroad program (based in Italy) and has been returning to Florence regularly since 1999. She is presently on the board of the Texas Photographic Society and has served formerly as Chair and Treasurer on the South Central regional board of the Society for Photographic Education. Amy holds an MFA in photography from Clemson University and a BFA cum laude in photography and graphic design from Miami University.

La Galleria SACI è aperta dal Lunedì al Venerdì ore 9-19, sabato e domenica ore 13-19.

The SACI Gallery is open Monday to Friday 9am-7pm, Saturday & Sunday 1-7pm.


MOSTRA PERSONALE ARIANNA BONAMORE RIETI 19 GIUGNO

ATTIMI D'ANIME

Mostra personale di Arianna Bonamore




Si inaugura sabato 19 giugno 2010 alle ore 18.30 presso Studio7 Spazio Arte Contemporanea, in via Pennina 19 a Rieti, la mostra personale di Arianna Bonamore, 'Attimi d'anime', a cura di Barbara Pavan.

La mostra raccoglie le opere dell'ultimo periodo dell'artista romana. Sono ancora i fili, o meglio i capelli, il mezzo attraverso cui la Bonamore esprime pittoricamente il frutto di una lunga ricerca artistica che, da un lato affonda le sue radici nello studio della mitologia classica e, dall'altro, è il risultato di un profondo, personale percorso introspettivo. Arte e filosofia, inquietudine e femminilità: tutto si intreccia, nelle opere di questa artista, in un'alchimia di forme e colori che costringe lo spettatore a procedere per diversi livelli di lettura e di emozione.

'Capelli vestiti di colore, - scrive la Bonamore - ciocche piegate dalla necessità di entrare in un corpo, fili che, come entità indipendenti, volano e si armonizzano in virtù del soggetto principale. Ogni elemento diventa simbolicamente infinito.

Una danza continua tra la vita e la morte di un attimo, il tutto è rappresentato da un materiale estremamente sottile quindi vulnerabile, a sottolineare l'unicità del momento che si sta vivendo. Un omaggio all'essere umano e alla natura che lo circonda ed alle cose che sono al di là del nostro controllo.'

La mostra rimarrà aperta fino al 10 luglio 2010.

Arianna Bonamore è nata a Roma. Ha all'attivo numerose mostre in ambito nazionale ed internazionale. Tra le più recenti: Locarno (Svizzera), 'Faces', 36Mazal Contemporary Art; Roma, Galleria Minima Arte Contemporanea, 'La moda nell'invisibile'; Barcellona,Crisolart Galleries, 'From Kips Gallery New York to Crisolart Galleries Barcelona'. Vive e lavora a Roma.

Scheda tecnica:

Titolo: Attimi d'anime

Artista: Arianna Bonamore

A cura di Barbara Pavan

Inaugurazione: sabato 19 giugno 2010 ore 18.30

Date: 19 giugno – 10 luglio 2010

Sede espositiva: Studio7 Spazio Arte Contemporanea

          Via Pennina 19 – 02100 Rieti

Orari: martedì-sabato 18-20

            chiuso lunedì e festivi e sabato 3 luglio 2010

Info: cell.320.4571689 e-mail studio7artecont@gmail.com

Ufficio stampa: studio7 barbarart@tiscali.it

UDO NOGER "Light as a Material" 8 Giugno-Luglio 2010

Grossetti Arte Contemporanea

Presenta

UDO NOGER

"Light as a Material"

8 Giugno – Luglio 2010


E' con grande orgoglio che dopo diversi anni di osservazione e studio posso presentarvi la mostra personale dell'artista tedesco, ormai naturalizzato Hawaii, Udo Noger.

Per la prima volta in Itlaia l'artista, reduce da importanti mostre quali: Ruth Bachofner Gallery a Los Angeles, Lowe Gallery a Atlanta, Galeria Alvaro Alcazara a Madrid, Gebert Contemporary a Santa Fe, Gebert Gallery a Los Angeles.

L'artista ha preparato una selezione di lavori espressamete pensati per il mio spazio, come potrete vedere è un lavoro assolutamente sintonico con il mio sentire e quindi il mio programma; il suo fare pittura evoca nell'osservatore uno sconcerto sensibile; spazio e tempo si palesano nella luce che dipinta si fa materia.

La ricerca di Udo Noger a partire dal 1997, quindi intitolata "Luce come Materia" ( 'Light as a Material') incorpora materiali translucidi, che enfatizzano il costante interesse dell'artista per la luce e le sue manifestazioni; nell'arte di Nöger la luce sembra penetrare nel dipinto, illuminando forme trasparenti per poi ritornare nello spazio circostante dove ha origine.

La tecnica usata dall'artista assicura la traslucidità della vita interiore dei dipinti. Proprio questa caratteristica evita che la luce irrompa dall'esterno.

I dipinti appartenenti a questa serie sono il risultato della sintesi di esperienze sensoriali nella vita di Udo Nöger. Penetrando nel mondo con un "occhio armato", l'artista è giunto ad una riduzione dei propri elementi, rari i precedenti importanti nell'arte contemporanea.

Per l'artista, l'esistenza non sta nel labirinto sconnesso traboccante di forme, ma nella concentrazione degli elementi essenziali. E' evidente che la sua decisione di creare oggetti-pittura e non soltanto dipinti si inserisce in questo contesto.

Nel caso di Nöger, trasformazione di un'entità astratta in termini sensoriali suona assolutamente tedesca in un significato sia filosofico sia formale; la sua arte ruota intorno al paradosso che qualcosa di così incorporeo come la luce possa essere rappresentato materialmente, in modo che noi possiamo concepirlo come qualcosa cui letteralmente abbrancarsi.

Informo inoltre che l'artista ha già fissato un programma di mostre future in spazi pubblici e privati internazionali quali: Alvaro Alcazar Gallery in Madrid, Diana Lowenstein Fine Arts in Miami, Karl Ernst Osthaus-Museum "Retrospective Works from 1980-2011", Museum of Contemporary Art Honolulu, HI , Museum Sonderjylland, Denmark.

Ancora una volta "guardare per credere"

Bruno Grossetti

Grossetti Arte Contemporanea
Via di Porta Tenaglia 1/3 - 20121 Milano
Tel (+39) 02 29 06 21 28
Fax (+39) 02 29 01 47 67
galleria@grossettiart.it
www.grossettiart.it

Annamaria Gelmi - INARCHITETTURA - Castello di Rivara (To)


INARCHITETTURA
Annamaria Gelmi

a cura di Franz Paludetto
catalogo a cura di Giorgio Verzotti

12 giugno – 25 luglio 2010
Castello di Rivara - Centro d'Arte Contemporanea
Rivara (TO) - P.zza Silvano, 2

INAUGURAZIONE 12 GIUGNO ORE 18.00


Comunicato stampa

INARCHITETTURA è la personale di Annamaria Gelmi che sarà inaugurata al Castello di Rivara - Centro d'Arte Contemporanea - il prossimo 12 giugno 2010. La curatela della mostra è di Franz Paludetto - direttore artistico del centro - mentre il catalogo è a cura di Giorgio Verzotti.

Ancora una volta questa artista di inesauribile vena creativa è capace di mettersi in gioco in un nuovo progetto espositivo, dimostrando che è sempre possibile per chi fa questo mestiere con solida professionalità evolvere, cambiare, innovare se stessi.
La capacità di reinventarsi non prescinde tuttavia da un solido legame con la propria storia personale, come il titolo stesso suggerisce. L'architettura è infatti la disciplina che più di ogni altra ha ispirato Annamaria Gelmi nel suo brillante percorso. Il suo lavoro pur, rigidamente geometrico, astratto- concettuale è allo stesso tempo fragile nella poetica, allusivo, capace di svelare un "oltre" denso di significato e sfumature, profondamente femminile.

La varietà dei mezzi espressivi, delle soluzioni formali e dei temi proposti in questo ambizioso progetto sottolineano la ricchezza creativa di Annamaria Gelmi, le sue complesse sfumature e le molteplici correnti intellettuali e artistiche a cui si ispira. Il tutto contribuisce a delineare il suo modo di vivere la dimensione d'artista, suggerendo l'idea dell'arte come spazio concettuale di libera espressione.

L'esposizione si pone obiettivi ambiziosi sia per la varietà degli allestimenti sia per la quantità delle opere - cinque sculture di grandi dimensioni, ventuno disegni, quattro sequenze fotografiche, un video e un' installazione.

INARCHITETTURA è un percorso, una sorta di dialogo con le molte forme che l'arte può assumere per Annamaria Gelmi, a cominciare dalle sculture di grandi dimensioni allestite nel parco. Tra queste figurano, solo per citarne alcune: High Mountains, alti steli su cui svettano i profili delle amate montagne trentine; Oltre la porta, in cui la solidità e la dimensione della struttura in ferro contrastano con la leggerezza di pure linee geometriche alternate a spazi aperti.

All'interno del Castello si aprono invece tre sale, di cui le due più piccole dedicate al tema della montagna SKILINE. Si tratta di uno dei leit motiv della poetica di Annamaria Gelmi, la quale, nata a Trento, in mezzo alle montagne, ha nello sguardo i panorami profilati delle Alpi. Le opere allestite in questi spazi consistono in una serie di installazioni modulari in rilievo appese a muro, tra le cui sfasature si ricompone la sagoma delle montagne. La peculiarità di questi lavori è l'inversione paradossale dei pieni e dei vuoti: il cielo ha consistenza materica, solidità, mentre la montagna è linea geometrica leggera, quasi priva di peso.
Questo gioco di contrasti prosegue anche nella sala principale che accoglie due grandi opere site-specific. Una parete è interamente occupata da Architettura, installazione scultorea appositamente realizzata per questa mostra e composta da una serie di forme geometriche in rilievo che si inseguono in un gioco di rimandi speculari. Al centro della stanza è posizionata invece Serra, una grande gabbia metallica, alla cui base è posto uno specchio, mentre le restanti pareti sono occupate da disegni e fotografie esposte in anteprima assoluta.
In particolare la serie di disegni, rigorosamente in bianco e nero, rappresenta una sorta di alfabeto, di linguaggio creativo costituito da figure geometriche progressivamente più complesse fino alla sagoma del fiore - elemento di espressione proprio di Annamaria Gelmi. Gli scatti fotografici invece sono stati realizzati dall'artista durante un WORK SHOP in Bangladesh e immortalano parti corporee slegate dall'identità dell'uomo o della donna ritratti e ricomposte arbitrariamente dall'artista in serie sequenziale.

La scelta del Castello di Rivara ha imposto inoltre all'artista di confrontarsi per la terza volta - dopo Castel Pergine e Castel di San Pietro in Cerro - con la difficile ambientazione in un imponente edificio storico, già di per sé molto caratterizzato.

Annamaria Gelmi studia a Trento all'Istituto d'Arte, a Milano all'Accademia di Brera con Cantatore e all'Accademia di Venezia con Saetti.
Espone dal 1970, creando in un primo momento opere in materiali plastici e metacrilato e installazioni che giocano sulle trasparenze; dal 1978, dopo un soggiorno dai maestri vetrai di Murano, realizza opere anche con il vetro. Dai primi anni '80 si allontana dal lavoro minimalista, essenzialmente bianco e nero per usare il colore, soffermandosi su memorie della storia, frammenti di architetture. Negli anni '90 le architetture diventano solo un segno, un richiamo simbolico; il colore è più forte e fa pensare lo spazio come condizione mentale di una visione diversa. Nel 1994 riprende ad esprimersi attraverso sculture – installazioni, usando: ferro, acciaio, pietra, bronzo.
Partecipa alla XLVI Biennale di Venezia con il libro "SKYLINE".
Dal 2000 le sue grandi opere in tela e le installazioni in ferro sono presentate dal Kaiserliche Hofburg di Innsbruck al MART di Trento-Rovereto, dalla Galleria Lattuada di Milano alla Rocca Paolina di Perugia, dal Museion di Bolzano all'Istituto Italiano di Cultura di Vienna. Tiene poi una personale al Castello di Pergine (TN). Nel 2007 è presente alla LII Biennale di Venezia nella mostra "Camera 312", poi alla Biennale di Scultura di Gubbio.
Nel 2010 partecipa alla Biennale Internazionale di Racconigi (TO). Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private.

Il Castello di Rivara – Centro d'Arte Contemporanea, sede storica del Cenacolo di pittori della Scuola di Rivara, situato a 30 chilometri da Torino nelle valli del Canavese, è un complesso composto da tre edifici indipendenti: il Castello Medievale, la Villa Neobarocca e le Scuderie, immersi in un parco di oltre 45.000 mq.
Ha a disposizione numerosi atéliers e camere dove abitualmente sono ospitati artisti italiani e stranieri ed uno spazio espositivo multifunzionale di 2.530 mq.
Ha a disposizione uno spazio espositivo multifunzionale di 2.530 mq, un Centro di Documentazione con oltre 10.000 volumi consultabili dagli studiosi e numerosi atéliers e camere dove abitualmente sono ospitati artisti italiani e stranieri.
La direzione artistica è affidata dal 1985 a Franz Paludetto.

Progetto realizzato in collaborazione con

Con il patrocinio di
Regione Trentino Alto Adige
Provincia Autonoma di Trento

Catalogo
a cura di Giorgio Verzotti
con testi di Giorgio Verzotti
Alcione Editore

UFFICIO STAMPA:
CULTURALIA, Tel. 051 6569105 fax 051 29 14955,
info@culturaliart.com www.culturaliart.com

Dal sito www.culturaliart.com è possibile scaricare la cartella stampa completa e le istruzioni di utilizzo e riproduzione delle immagini

Ortofabbrica- contest di creatività sostenibile - Angelo Grassi - Fabbrica (FC)


ORTOFABBRICA - CONTEST DI CREATIVITA' SOSTENIBILE

ideato da Angelo Grassi
in collaborazione con
Romagna Creative District e CNA Forlì – Cesena

1-2-3 Ottobre 2010, Fabbrica
Gambettola (FC), viale Carducci 119


Angelo Grassi, in collaborazione con Romagna Creative District, presenta per il prossimo ottobre Ortofabbrica – primo contest di creatività sostenibile. Design, arte, architettura e ricerca accomunati da una stessa idea di stile e recupero si incontreranno e faranno mostra di sé in un unico contenitore, Fabbrica a Gambettola (FC).
Un apposito bando darà la possibilità a tutti coloro che operano nei diversi settori creativi di presentare a Ortofabbrica progetti e oggetti connotati da una forte commistione tra ecologia, design e ricerca, accomunati dalla volontà di recuperare valori, tradizioni e metodi produttivi rispettosi dell'ambiente che rendono la vita piacevole, piena e di qualità. Oltre a racchiudere tutte le eccellenze creative e sostenibili, la rassegna sarà l'occasione per premiare chi fa di questo intreccio la base per idee e realizzazioni innovative e funzionali.

La prima edizione del contest Ortofabbrica si svolgerà, in concomitanza con gli eventi del Romagna Creative District, dal 1 al 3 ottobre 2010 a Fabbrica, ex cementificio di Gambettola (FC) trasformato da Grassi nel proprio laboratorio di idee, simbolo stesso del generare nuova vita da materiali inutilizzati. Il bando per partecipare al contest è disponibile sul sito www.romagnacreativedistrict.com e rimarrà aperto fino al 25 luglio 2010.
In relazione alle domande pervenute, una giuria di esperti composta da architetti, designer, critici d'arte e giornalisti di settore sceglierà, per la finale del contest Ortofabbrica 150 oggetti/progetti rispondenti ai criteri etici di innovazione, bellezza, eco-sostenibilità e funzionalità.
Inoltre, tra i 150 oggetti/progetti presenti dal 1 al 3 ottobre a Fabbrica, la giuria conferirà un premio in denaro del valore di € 3.000,00 come riconoscimento all'ideatore dell'oggetto/progetto più rappresentativo della filosofia della rassegna.


Ortofabbrica nasce nel 2009 con Angelo Grassi in occasione di Zona Tortona Design, durante il Salone del Mobile di Milano. L'idea di riunire in un unico "orto" diversi linguaggi creativi indirizzati verso eco-compatibilità e rigenerazione dei materiali riscuote un grandissimo successo non solo tra visitatori appassionati, ma anche tra addetti ai lavori, nazionali ed internazionali, attenti alle tematiche del rispetto ambientale e della tradizione artigiana. Ciò spinge Angelo Grassi a trasformare Ortofabbrica in un vero e proprio brand, operazione che si concretizza con la nascita del primo contest di creatività sostenibile. Ortofabbrica diventa pertanto un'occasione per dare spazio e visibilità a tutte le forme creative ed artistiche, dall'architettura al design ed altro ancora, che perseguono i valori dell'eco-sostenibilità e del recupero di dimenticati metodi produttivi.

Romagna Creative District nasce nel gennaio 2009 come progetto di sviluppo territoriale, un social business network della creatività che metta in rete PMI, Istituzioni Pubbliche e private, per promuovere il territorio e la sua dotazione culturale e artistica. Vuole essere un attivatore sociale, culturale, politico ed economico, attraverso l'innovazione e la creatività sul sistema imprenditoriale e, soprattutto, sui giovani.
Ideato e realizzato grazie alla collaborazione di due aziende (matitegiovanotte.forlì e Soluzioni di Simone Medri) con l'Associazione CNA di Forlì-Cesena e Ravenna è entrato come progetto all'interno degli eventi nazionali nell'Anno Europeo della Creatività e dell'Innovazione.


INFO:
Angelo Grassi & C. s.n.c.
Tel. 0547 52115 fax 0547 59302

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A partire dal 1° marzo 2006 e-mail informative e newsletter possono essere inviate solo con il consenso del destinatario. La Sua e-mail si trova nella banca dati di CULTURALIA. Le abbiamo inviato fino ad oggi le nostre comunicazioni sulle esposizioni e gli eventi culturali da noi seguiti. I Suoi dati non saranno divulgati. Nel caso in cui Lei non avesse interesse a ricevere altre informazioni da parte nostra è pregato di rispondere con la parola "CANCELLAMI" all' indirizzo e-mail: info@culturaliart.com precisando l'indirizzo che desiderate sia immediatamente rimossa dalla nostra mailing list.

martedì 1 giugno 2010

FELIX POLICASTRO: Mostra NOTEXT



---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: marco petroni <petronimarco@gmail.com>
Date: 01 giugno 2010 17.55
Oggetto: comunicato stampa felix policastro fondazione plart
A: marco petroni <petroni.press@gmail.com>











COMUNICATO STAMPA

 

 

Fondazione Plart presenta:

 

NOTEXT – FELIX POLICASTRO

 

a cura di Marco Petroni

 

testo in catalogo di Angela Tecce

 

inaugurazione mercoledì 9 giugno '10 h. 18,30

 

 

 

Dal 9 giugno al 20 luglio '10, la Fondazione Plart presenta Notext, mostra personale di Felix Policastro. Artista di origini venezuelane, Policastro presenta in esclusiva per la Fondazione una serie composita di nuovi lavori: 50 dipinti formato 30X30, un'istallazione, un video e una scultura.

L'artista attraverso un processo di reinterpretazione visiva e formale elabora una sequenza di figure che assumono una valenza di ascendenza quasi arcaica e primaria definendo una sorta di personale alfabeto fluido e ricco di rimandi, non solo pittorici. Caratterizzate da una flessibilità compositiva, le sue figure si muovono nello spazio creando un precario equilibrio percettivo che lascia emergere un mondo sospeso tra desiderio e sogno. Un inequivocabile segno di autenticità frutto di un processo di sperimentazione particolarmente evidente nella video/grafica presente in mostra dove si comprende la volontà di andare oltre l'unitarietà della visione per aprire uno sguardo molteplice con una tensione forte verso diversi spazi e diverse storie in rapporto di associazione. Nasce così un'arte della memoria.

 

 

Felix Policastro, nato il 14 settembre 1961 sulla riva sud dell'Orinoco a Ciudad Bolivar in Venezuela, dove ha vissuto fino all'età di 11 anni. Negli anni settanta i genitori, con incertezze e non poche difficoltà di ambientazione si trasferiscono in Italia. Inizia così per Felix una vera e propria enfatizzazione intellettuale di ricordi, sensazioni e profumi vissuti in quegli anni. Trascorre un decennio assolvendo ai doveri scolastici e soddisfacendo, nei ritagli di tempo, la passione per la Pittura. In quegli anni, rivolge l'interesse soprattutto  alle tecniche pittoriche, azzardando nei primi anni ottanta una propria espressione artistica, con il solo uso di colori e forme. Non realizza molte tele in quel periodo, ma le mostra ad amici e critici che dividono con lui le stesse passioni. S'interessa da subito ai sistemi di comunicazione visiva, coltivando esperienze in diverse discipline, sperimentando tecniche innovative su materiali e supporti naturali. Realizza diversi loghi e sigle, per aziende e privati. Progetta e realizza ambientazioni d'arte, traslando la sua ricerca artistica nella funzionalità. La sua sperimentazione mira a cogliere un "progetto divino", cercando di instaurare un colloquio tra l'uomo e la natura. La produzione degli ultimi 16 anni ha assunto nel tempo le caratteristiche di un vero e proprio alfabeto/grammaticale visivo, che egli elabora personalmente. Opere in progress, che oggi, lo portano a fare un'analisi consuntiva del percorso fatto, ed avviarsi verso nuove combinazioni e contaminazioni. 

 

 

Sue opere sono esposte:

Museo Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli; Museo dell'informazione centro documentazione d'arte contemporanea, Senigallia; Palazzo Comunale di Ostra; Biblioteca comunale di Lusciano, Caserta; Palazzo Comunale di Marigliano; Museo sperimentale d'arte contemporanea, l'Aquila; Museo d'arte contemporanea materiali minimi, Paestum; Museo d'arte contemporanea, Morcone; Museo d'arte contemporanea, Sermoneta; Artefuori, museo all'aperto d'arte contemporanea, Saviano; Palazzo del Governo, Caserta; Il laboratorio, vico freddo a Rua Catalana, Napoli; Museo della camicia, Savignano sul Rubicone; Palazzo Vargas, libro d'artista, edizioni Il Laboratorio di Nola, Vatolla, Salerno; MIA (Museo Ippodromo di Agnano), Napoli; Fondazione Plart, Napoli

 

 

 

Dal 10 giugno al 20 luglio '10

 

Fondazione Plart – via Martucci, 48 – Napoli

 

T. +39 08119565703

F. +39 08119565726

W. www.plart.it

E. info@plart.it

 

Aperto dal martedì al sabato

h. 10/13 – 15/19

sab. 10/13

 

Comunicazione:

Marco Petroni

petronimarco@gmail.com

 

 

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