La mostra presenta una quarantina tra le opere più recenti dell'artista, tavole, tele e pastelli realizzati fra il 2006 e il 2009.
Dopo più di quattro anni Marco Manzella torna ad esporre a Brescia, la città da cui è partito il suo percorso artistico. Dopo le Canzone alla nuvole e Dreaming and swimming Marco Manzella torna a stupire il pubblico con le situazioni fantastiche di Otium, personaggi raffigurati in scenografie progettate per la contemplazione del mondo e della natura.
La precisa geometria nel disegno delle forme poi dipinte narrano le gesta di una moderna epica della vita
La scelta dei pezzi esposti è stata seguita da Domenico Montalto, che presenta anche il catalogo pubblicato per l'occasione all'interno de "la collana della stella".
"Vorrei avere il dono della capacità di classificare le cose. Non avendone a sufficienza uso la pittura per questo scopo, per classificare, ordinare, comporre, per trovare regole dentro il caos.
La cosa che più mi piace fare è trovare una storia e provare a raccontarla in un'immagine che ne sia la sintesi.
Lavoro con l'immaginazione: le cose non sono sempre come sono, sono come decidiamo che siano, sono come le ricordiamo, oppure come le inventiamo. L'immaginazione non è la fantasia, non è divagare nella non-realtà; l'immaginazione ci suggerisce che ciò che non è reale può esserlo.
Dipingere diventa trasportare la possibilità alla realtà. Quindi la pittura, come qualsiasi forma d'arte, è inevitabilmente opera di finzione.
Sono attento alla classicità, da un ideale classico. Ciò non vuol dire per me citare elementi decorativi di repertori antichi, ma la ricerca di un principio di equilibrio tra l'essere umano ed una natura che gli è amica. Come riuscivano ( o noi crediamo ci riuscissero) gli antichi.
La ricerca di una forma classica implica la malinconia come elemento costitutivo del mio lavoro: pensare ad un passato fatto di bellezza eterna significa avere evidentemente poca confidenza (o fiducia) nel presente e, invece, nostalgia per un giardino dell'eden irrimediabilmente perduto.
"Ragazza che finge di tuffarsi in un fiume" è un tema di contemplazione della natura Il gesto, quasi anacronistico, della protagonista è funzionale alla teatralità e all'artificiosità della rappresentazione. Esprime, e qui è evidente la sua radice classica, una situazione di armonia con gli elementi naturali.
Contemplazione, raggiunta armonia, otium sono anche i moventi dei "Belvedere".
"Paesaggio ideale" è una rappresentazione immaginaria, quindi una possibilità fatta realtà, della natura. Una natura non rintracciabile nel reale ma pacificata ed amica, discendente dalle città ideali del nostro Rinascimento.
Una figurazione reinventata dall'immaginazione è quindi per me il tentativo di comporre in forme chiare e riconoscibili un mondo solo possibile, ma che diventa reale quando se ne cercano le regole dentro la casualità, regole che troviamo, regole che inventiamo."
M.M.
"Annibale nel corso della seconda guerra punica si fermò a Capua per far riposare l'esercito e nel tempo speso durante la sosta i soldati cartaginesi si lasciarono prendere dal piacere dell'Ozio, dallo svago, dalla bellezza, dalla natura. Andò perso l'ardore guerriero.
Dopo molti secoli dal belvedere del suo studio il pittore contempla le punte delle Alpi Apuane e nel riposo dalle occupazioni ordinarie tenta di ricomporre il mondo secondo un ideale di classicità, di rendere definitivo il rito del la contemplazione della bellezza con gli eroici gesti delle sue figure."
Giorgio Lagomarsino
Biografia
Marco Manzella
Nato a Livorno nel 1962 dopo il liceo artistico si diploma in restauro dei dipinti murali operando per diversi anni come restauratore di affreschi ed iniziando contemporaneamente la sua attività espositiva (1985) come acquarellista. Dagli inizi degli anni '90 si dedica esclusivamente alla pittura.
Agli elementi che caratterizzano i suoi lavori di quegli anni (meditazioni sulla pittura "minore" toscana del '400 e '500 e sulla figurazione italiana degli anni Venti del '900) si aggiungono via via suggestioni della pop art inglese, degli illustratori americani contemporanei e del fumetto, favorite anche dai frequenti soggiorni all'estero e dalle numerose esposizioni in Germania, Spagna ed altri paesi.
Vive e lavora tra l'orizzonte sognante di Viareggio e la salda concretezza di Brescia.
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I MONACI SOTTO LE STELLE : come si arriva
- dall'Autostrada A4: uscita Brescia centro, prima rotonda a sinistra; al primo semaforo andare dritto ad alla seconda rotonda girare ancora a sinistra, passare il sottopasso e all'uscita cercare parcheggio.
- Autobus 4 o 13 fermata via Lamarmora/ via san Zeno
- dalla stazione: Autobus 13 (dir. Poliambulanza) o piazza Repubblica autobus 4 (dir. Folzano) fermata via Lamarmora/ via san Zeno
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