Rassegna di Arti Visive promossa dal Florence Dance Center diretto da Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con Daniela Pronestì
Material Cosmologies
Mostra personale di
JD Doria
A cura di Daniela Pronestì
Dal 14 novembre al 14 dicembre 2015
Inaugurazione / Opening sabato 14 novembre ore 18.30
Florence Dance Center /Via Borgo Stella 23 r (Piazza del Carmine) Firenze
Con il Patrocinio di
Comunità Ebraica di Firenze
Associazione Toscana Cultura
L'inaugurazione della mostra sarà accompagnata dalla musica originale di Maurizio Fasolo e dalla coreografia di Keith Ferrone ispirata alle opere di J.D. Doria.
Evento documentato dalla rubrica Incontri con l'arte di Fabrizio Borghini
Seguirà cocktail
Sabato 14 novembre alle ore 18.30 in via Borgo Stella 23 r a Firenze si apre il secondo appuntamento della rassegna di arti visive Etoile Toy/ Visual Art Florence promossa dal Florence Dance Center di Marga Nativo e Keith Ferrone e realizzata in collaborazione con la curatrice e storica dell'arte Daniela Pronestì per l'edizione 2015/2016.
La rassegna, ideata da Mario Mariotti nel 1987, presenta un carattere di assoluta originalità rispetto ad altre realtà espositive fiorentine.
Scopo della rassegna è indagare il rapporto tra immaginazione creativa ed espressione corporea, trasformando ogni inaugurazione in un evento che coniuga arte e danza in una performance pensata e realizzata in armonia con le opere esposte.
Un "cross over" linguistico che si avvicina al concetto di "opera d'arte totale" e che interpreta la natura ibrida di molte esperienze artistiche contemporanee. Ospiti della rassegna, da ottobre 2015 a maggio 2016, artisti di diversa nazionalità che insieme offriranno un'interessante panoramica sulle numerose declinazioni dell'arte del nostro tempo.
Il secondo appuntamento della rassegna ospita l'artista israeliano JD Doria in mostra con il progetto dal titolo Material Cosmologies.
La ricerca artistica di JD Doria si bas sull'uso della piastra di Petri, recipiente piatto di vetro o plastica, solitamente di forma cilindrica, usato in molti campi della biologia per la crescita di colture cellulari. Su questa piastra l'artista israeliano versa materiali liquidi (inchiostro, vernice e colori acrilici) solitamente usati su carta o altri supporti artistici.
La combinazione di queste sostanze scatena reazioni chimiche immortalate da una fotocamera digitale posta al di sopra della piastra.
Come spiega l'artista queste sostanze non si fondono del tutto, ma mantengono le loro identità separate, generando delle immagini che presentano una struttura frattale. Osservando la vernice asciugarsi - prosegue JD Doria - colgo l'immagine come moltitudine. E' come se emergesse una nuova cosmologia, una pluralità di immagini che improvvisamente si rivela.
Le sue Material Cosmologies ricordano pianeti, rocce e minerali che emergono dall'inattesa vitalità della materia. Rispetto alla staticità preordinata dell'immagine pittorica, le opere di Doria sono epifanie di un contenuto già insito nel pigmento cromatico che il processo artistico con l'intervento fotografico cristallizza in una forma finita.
Questa stessa forma, di per sé dinamica, viene fotografata a più riprese per catturare le diverse variazioni a cui va incontro nel corso della reazione chimica. Il risultato sono immagini in cui lo sguardo può perdersi alla ricerca di nuove dimensioni e possibili cosmologie.
Un'esperienza simile a quella descritta nel Trattato della pittura di Leonardo da Vinci, dove, nel capitolo intitolato Modo d'aumentare e destare l'ingegno a varie invenzioni, si legge che l'ispirazione pittorica può nutrirsi osservando le macchie che si formano sui vecchi muri oppure la morfologia delle pietre, delle fratture e dei conglomerati.
Se tu riguarderai in alcuni muri imbrattati di varie macchie o in pietre di vari misti - scrive il grande artista toscano - potrai lì vedere similitudini di diversi paesi, ornati di montagne, fiumi, sassi, alberi, pianure grandi, valli e colli in diversi modi.
Il potere evocativo della macchia descritto da Leonardo ha riguardato l'opera di grandi artisti del Cinquecento come Piero Di Cosimo ed El Greco arrivando fino all'arte del secolo scorso, nella quale ha conciso con il superamento degli stereotipi del realismo pittorico per aprire le porte al sogno e all'astrazione.
Artista interdisciplinare, JD Doria vive e lavora a Tel Aviv, dove è nato nel 1961. Alla pratica pittorica si affiancano l'esperienza in ambito cinematografico e la passione per la scrittura assecondata da anni di studio e di ricerca nel settore filosofico ed estetico. Doria si serve della 'materia' per saldare il legame tra arte, tecnologia e scienza e disegnare un nuovo concetto di estetica. Il suo background nel cinema gli permette di catturare le inaspettate qualità dinamiche che emergono dal dipingere e si evolvono poi attraverso la tecnologia e la fotografia in arte generativa. Ha esposto, tra l'altro, a Tel Aviv, Roma, Milano, Firenze, Parigi, Londra, Berlino e Monaco di Baviera. Tra i suoi progetti si ricordano: Painting as Multitude, Organic Memory e The Petri Dish Project.