Mostra
"VASELLE D'AUTORE PER IL VINO NOVELLO"
20a edizione
VILMA VILLAVERDE, ENRICO STROPPARO, ANDREA CARUSO
Torgiano
15 novembre - 20 dicembre 2015
A Torgiano (PG), dal 15 novembre al 20 dicembre 2015 si terrà la mostra della 20a edizione di "VASELLE D'AUTORE PER IL VINO NOVELLO" per il MACC, Museo dell'Arte Ceramica Contemporanea.
Protagonisti dell'edizione 2015 sono l'argentina Vilma Villaverde e gli italiani Enrico Stropparo e Andrea Caruso.
L'esposizione è nell'ambito della sesta edizione di "Versando Torgiano", il contenitore culturale, organizzato dal Comune di Torgiano che, attraverso una serie di eventi, dal 13 al 15 novembre 2015, celebra l'olio e il vino, eccellenze del suo territorio. Il programma comprende: mostre, presentazioni di cataloghi e video per la ceramica contemporanea – presentazioni di libri e film dedicati alla cucina – passeggiate in mezzo alla natura, tra vigneti e oliveti con visite a frantoi e cantine - seminari sull'enologia - degustazioni di vini e di altre prelibatezze.
Giunta alla ventesima edizione, "Vaselle d'Autore per il Vino Novello" celebra lo strettissimo rapporto che intercorre a Torgiano tra "Vino e Ceramica".
Da due decenni, Nino Caruso, uno dei più importanti maestri della ceramica internazionale, ideatore e direttore artistico della manifestazione, invita, ogni anno, tre artisti a creare dei contenitori in ceramica per mescere il vino, reinterpretando la vasella, tradizionale boccale umbro che discende dalla medioevale "panata", recipiente con un orlo che ricorda il becco del pellicano.
Le opere sono raccolte nel MACC Museo Arte Ceramica Contemporanea di Torgiano e rappresentano una straordinaria collezione di arte ceramica contemporanea.
L'inaugurazione di "Vaselle d'Autore per il vino novello" si terrà domenica 15 novembre 2015, dalle 16.30 presso la Sala Sant'Antonio.
Si inizierà con la PROIEZIONE del VIDEO DI ANIMAZIONE realizzato dall'artista faentino Mirco Denicolò per il Museo Arte Ceramica Contemporanea di Torgiano e per festeggiare i 20 anni della manifestazione.
Il video, nato dalla collaborazione dell'artista con il Centro Giovani di Torgiano prende ispirazione dalle collezioni del MACC e le inserisce in un originale plot di "ceramica animata". La colonna sonora ideata ed eseguita dai giovani del Centro, completano questa inusuale ed efficacissima opera.
Il secondo appuntamento del pomeriggio dedicato alle "Vaselle d'autore per il vino novello" sarà la PRESENTAZIONE DEL CATALOGO DELL'EDIZIONE 2015. Interverranno: il curatore della manifestazione Nino Caruso, la storica dell'arte Daniela Fonti che ha scritto il testo critico della pubblicazione, gli artisti e le autorità.
Per concludere, VERRÀ INAUGURATA LA MOSTRA CON LE OPERE realizzate per l'occasione da Vilma Villaverde, Enrico Stropparo, Andrea Caruso.
A PROPOSITO DELL'EDIZIONE 2015, DANIELA FONTI DICHIARA:
"Giunta alla ventesima edizione, la manifestazione artistica "Versando Torgiano", curata dal 1996 da Nino Caruso, impone di tentare un piccolo bilancio. A partire in primo luogo dalla figura del suo protagonista, che donando a Torgiano un prezioso museo delle sue più celebri realizzazioni in ceramica, ha voluto sottolineare con questo gesto il profondo rapporto che lo lega alle terre umbre, lui siciliano d'origine, ma soprattutto la volontà di dialogare con grande generosità con gli altri maestri contemporanei che praticano la scultura in ceramica.
Così la manifestazione delle "Vaselle d'autore" non è rimasta una delle tante iniziative effimere del Belpaese ma ha costituito anch'essa un altro museo per Torgiano, la raccolta di arte ceramica contemporanea (il MACC), realtà ormai consolidata nel panorama sempre più esteso di queste istituzioni in Italia.
Sfide vinte, dunque, da Nino Caruso quelle di strutturare realtà espositive permanenti che siano anche un centro costante di dibattito e rilancio nel panorama della scultura ceramica. Ma affrontate e vinte con il grande coraggio di dimostrare la grandezza, l'originalità, la tensione sperimentale che animano i ricercatori contemporanei proprio chiedendo loro di cimentarsi con la più tradizionale delle forme in ceramica, – la brocca – la più arcaica, quasi la radice artigiana (direi freudianamente il fantasma rimosso) di questa pratica artistica che con tutte le loro forze le generazioni del secolo passato e di oggi hanno voluto trascendere.
Anche per quest'ultima, e speriamo non conclusiva edizione, di realizzazioni contemporanee ispirate al tradizionale boccale umbro, Caruso ha voluto invitare tre artisti che si muovono su linee di ricerca molto diverse fra loro.
Vilma Villaverde è la più famosa ceramista sudamericana, argentina, attiva internazionalmente dalla metà degli anni Settanta e presenza abbastanza costante nel nostro paese (soprattutto a Faenza).
Ideare e modellare vasi per Torgiano ha significato per lei tornare un po' alle origini, come racconta in un bel video ambientato nel suo studio di Buenos Aires affollatissimo di figure in scala naturale.
La sua ispirazione è mobilissima e si nutre di tanti innesti che vanno dalle culture arcaiche proto americane al dada europeo, oltre naturalmente alla ricca tradizione della produzione ceramica del suo paese, alla quale contribuì per un lungo periodo, occorre ricordarlo, anche Lucio Fontana.
Due, mi sembra, sono stati i momenti topici che hanno segnato il suo percorso artistico, imprimendo al suo lavoro un suggello di grande originalità che, associato allo spirito ironico che attraversa tutte le sue creazioni, lo rende estremamente personale e riconoscibile.
Il primo è stato quando da una vecchia fotografia familiare in seppia ha tratto una scultura tridimensionale vivacemente colorata; non una operazione semplicemente pop, per dire alla Lichtenstein o alla Larry Rivers, ma piuttosto sulla linea della surrealtà di Alberto Savinio, che contamina con l'ironia del presente le memorie private, altrimenti prive d'anima perché congelate dal ricordo trasfigurante.
Poi, sempre all'insegna dell'humour, la scoperta (tutta dada) della possibilità di dare origine, con l'inserimento di sanitari industriali, ad una serie di sculture, anche di grandi dimensioni; ne è nato un mondo di figure amiche, allegro e dissacrante, dall'erotismo surreale, fatto di ballerine con bidet per corsetti, di coppie che si amano avvinte a lavandini, di seni di argilla colante che trasuda dai buchi dei rubinetti.
Una consuetudine amichevole lega Enrico Stropparo alla forma archetipica del vasaio, la ciotola, il "vrai lieu" (come ha scritto Flaminio Gualdoni ) per ogni scultore della ceramica; e questo non solo perché è probabilmente la prima forma modellata a comparire nella storia dell'umanità, ma anche perché nella sua conformazione amica, morbida e arrotondata, conserva la memoria del cavo della mano protesa a raccogliere l'acqua.
Alle ciotole Stropparo ha dedicato molto lavoro nell'ultimo quinquennio e ricordiamo ancora la suggestione della sequenza ellittica di sculture (in Fiori della vita, 2014) allestita nella bella mostra recentemente curata da Mariastella Margozzi e Nino Caruso a Roma.
La compatta convessità dell'esterno, diventa all'interno il luogo di apparizioni impreviste e meravigliose dove brulica un mondo di forme dall'impalpabile vita organica, macro e microcosmica, che approda infine alla rivelazione della forma storica.
Così in questi oggetti è l'intera evoluzione dell'homo faber a riproporsi, come avviene nella sequenza di opere intitolate Baccanale (rielaborazione da modelli del 1956/57 della manifattura Carlo Stringa, Nove), che nella serrata dialettica fra frammenti emergenti dall'antico e sussulti della materia, trascorre dalle morbidezze con citazioni barocche di Baccanale 3 alle metamorfosi organiche dell'Informale.
Qualcosa di simile avviene anche nell'invenzione delle sei vaselle in terracotta policroma presenti nel Museo, che configurano un immaginario abituato a misurarsi con estrema libertà con l'eredità delle forme storiche (si veda la vasella a becco di pellicano, forse la più vicina al prototipo medievale della "panata"); tuttavia inermi di fronte all'assalto della vita organica che le trasforma, le invade, in parte le corrompe o le assimila ad animali inquietanti e onirici, infine le avvince nel laccio di una canna e le infilza con un ramo.
Direi che il rapporto che Andrea Caruso intrattiene da anni con la ceramica non può considerarsi di pacificata concordia, quanto di fecondo antagonismo.
Il lavoro con le argille, come egli stesso dice, è stato agli inizi infatti dominato dall'ansia di liberarsi della millenaria tradizione legata a questo mezzo espressivo, affrancando il proprio linguaggio non solo del corredo di forme ereditate dalla tradizione, ma anche da quelle derivate dalle più sofisticate e recenti ricerche e sperimentazioni; ne è nata, dal 1990, (sotto il titolo di Argilla e ferro), una serie di sculture decisamente personali e nutrite di reminiscenze informali, nelle quali la terracotta rossa o la ceramica danno corpo – un corpo grezzo, slabbrato e per certi aspetti drammatico - a "figure" configurate nello spazio dal tondino di ferro industriale; quasi totem o trofei residuali di un mondo lacerato dai conflitti e dalle guerre al quale alludono altri progetti portati avanti parallelamente dall'artista con altri media (si veda la serie Strumenti ed armi, o il progetto Mine antiuomo).
Quella che potrebbe apparire nella sua scultura come un'attitudine "costruttivista" non approda mai alla definizione di un rapporto pacificato col mondo, anzi mette a nudo nel processo creativo una carica così profondamente critica che, anche nella ripresa della scultura figurativa in ceramica (si vedano i ritratti in terracotta degli anni '90), quasi sembra mettere in discussione la stessa autonomia di questo mezzo espressivo a lui così familiare.
Questo potenziale emotivo – che mi è dato riscontare nel suo lavoro – non si allenta neppure nella modellazione delle sue "vaselle" che, insofferenti a qualsiasi intenzionalità funzionale, si stagliano nello spazio cariche di tensione plastica, con superfici tese (quasi ritagliate come lamine metalliche) e profili acuti. Astratte corazze di guerrieri irti di lance che si affrontano nel breve palcoscenico della vetrina".
GLI ARTISTI INTERVENUTI NELLE PASSATE EDIZIONI DI VASELLE D'AUTORE SONO STATI: nel 1996, Nino Caruso, Simona Weller, Joaquin Roca Rey – nel 1997, Bruno Ceccobelli, Nedda Guidi, Piero Dorazio – nel 1998, Nino Cordio, Eliseo Mattiacci, Betty Woodman – nel 1999, Ingrid Smolle, Carlo Lorenzetti, Carla Accardi – nel 2000, Joe Tilson, Giosetta Fioroni, Alessio Tasca – nel 2001, Franco Bucci, Gino Marotta, Linda Schrank – nel 2002, Claudio Verna, Ciriaco Campus, Janet Mansfield – nel 2003, Achille Perilli, Liliane Lijn, Federico Brook – nel 2004, Alberto Mingotti, Ron Mehlman, Coralla Maiuri – nel 2005, Ted Kurahara, Giuseppe Gallo, Martha Pachón Rodriguez – nel 2006, Luciano Laghi, Renza Sciutto, Adriano Leverone – nel 2007, David Davinson, Marian Heyerdahl, Ole Lislerud – nel 2008, Luigi Gismondo, Franco Ziliotto, Mario Ferriera da Silva – nel 2009, Poul Jensen, Scott Ross, Ettore Consolazione – nel 2010, Kay Harvey, Jesús Castañón Loché, Giancarlo Sciannella – nel 2011, Alfredo Gioventù, Annalisa Guerri, Mirta Morigi – nel 2012, Riccardo Biavati, Antonella Cimatti, Tomo Hirai – nel 2013, Claudio Valenti, Jamie Walker, Antonella Zazzera – nel 2014, Claude Champy, Massimo Luccioli, Gabriella Sacchi.
La mostra "Vaselle d'Autore per il vino novello 2015", con ingresso libero, si potrà visitare dal 15 al 21 novembre 2015 presso la Sala Sant'Antonio e dal 22 novembre al 20 dicembre 2015 presso la Sala Paolo da Torgiano (Via Garibaldi, 10).
Gli orari sono: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18
Informazioni, visite, prenotazioni per la mostra delle Vaselle dAutore e per il Museo dell'Arte Ceramica Contemporanea (MACC):
www.versandotorgiano.it
"VERSANDO TORGIANO 2015" È ORGANIZZATO DAL COMUNE DI TORGIANO
Con il patrocinio di
Unione Europea FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE l'Europa investe nelle zone rurali - Repubblica Italiana - Regione Umbria, PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2007/2013, MISURA 3.1.3 - Provincia Perugia - Camera di Commercio Industria e Artigianato di Perugia
In collabrazione con
Strada dei Vini del Cantico - FIS Fondazione Italiana Sommelier, Umbria - Accademia delle Belle Arti di Perugia - RUFA Rome University of Fine Arts - Esad Cordoba - Accademia Belle Arti di Napoli - Fondazione Lungarotti
Con il contributo di
BorgoBrufa – Ticchioni - Umbra Zoo Mangimi - Luigi Bacchi Iveco - Grigi Cereali - OMG Officine Meccaniche Galletti - Il Castello di Rosciano – Movitruck - Mandarini Arredamenti- Wilsider – Farchioni - Pucciarini
Sponsor tecnici
Le Tre Vaselle – Agriturismo Casale Villa Chiara - Agriturismo Marzolano – Agriturismo Il Cerchio delle Fate - Hotel Al Grappolo d'Oro - BorgoBrufa – Alunni Pasticceria - Terre Margaritelli - La Montagnola - Voglia di Buono – MOO Museo dell'Olivo e dell'Olio - Torgiano Nordic Walking - ProLoco Torgiano – Litostampa - Intra