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mercoledì 26 settembre 2018

M.E.R.d.A. Personale di Pino Boresta

11 ottobre 2018 – ore 18.00

M.E.R.d.A. Manifesti Elettorali Rettificati da Asporto

Personale di Pino Boresta

Clicca per vedere il video del prequel
Bianco Contemporaneo
è lieto di presentare la prima mostra
della sua programmazione di arti visive 2018/2019

Vernissage 11 ottobre  2018 ore 18,00
Via Reno 18/a Roma
La mostra si protrarrà fino al 15 gennaio 2019

La scelta del primo artista da esporre in una nuova galleria d’arte svela il carattere stesso dello spazio espositivo. La vasta offerta che il panorama artistico propone rende difficile orientarsi per la decisione di ciò che maggiormente rappresenterà il luogo.
Attraverso i suoi articoli pubblicati su Artribune, Pino Boresta ha catturato l’attenzione, dove, con sguardo irriverente e mai offensivo, analizza il mondo dell’arte e narra la sua originale esperienza artistica. 
Approfondendo le ricerche, si scopre un personaggio coraggioso e divertente, che conosce e irride le regole senza mai trasgredirle. Prende ispirazione da tutti i movimenti storici di avanguardia e nel contempo li nega con la sua puntuale richiesta di far parte del sistema dell’Arte.
La mostra che presentiamo nasce inizialmente come M.E.R. Manifesti Elettorali Rettificati ed il suo sviluppo successivo ha prodotto M.E.R.d.A. Manifesti Elettorali Rettificati da Asporto. Saranno esposti manifesti elettorali che solcano la parabola politica italiana a cavallo del millennio rettificati dall’artista per mezzo delle smorfie del suo viso. 
 
Per la divulgazione dell’opening della mostra, abbiamo girato un video come prequel dell’inaugurazione nel quale si racconta l’ingresso dell’artista in galleria con leopere da rettificare, come ha agito per la loro modifica fino ad arrivare al risultato finale da M.E.R. M.E.R.d.A.
Si ringraziano gli intervenuti che si sono prestati come attori e con spirito ironico e sereno hanno permesso la creazione del video.
Si ringrazia in ordine di arrivo: Laura Cherubini, Manuela De Leonardis, Egidio Emiliano Bianco, Adriana Polveroni, Laura Della Gatta, Daniele Contavalli, Ciriaco Campus.
 
Video a cura di Luca Carrazza
Montaggio video Andrea Fiorentini

Scarica il testo critico della mostra

giovedì 13 settembre 2018

Alzheimer, una mostra fotografica per una visione differente


Milano, 14 settembre 2018

Federazione Alzheimer Italia per XXV Giornata Mondiale e VII Mese Mondiale Alzheimer

 

Amore, Perdita e Risate - Una visione differente dell'Alzheimer

 

Mostra dei ritratti della fotografa Cathy Greenblat in occasione dell'incontro a ingresso libero

Dalla famiglia alla comunità: l'innovazione al servizio della persona con demenza

 

 

Lucille si gode la pet therapy con i cagnolini Tammy e Gigi, mentre Bridget balla alla festa della Pasqua ebraica. Didi ride sfogliando una rivista insieme a un'assistente del Centro Diurno che frequenta; la Signora Hamajma festeggia invece il compleanno insieme alla famiglia.

Sono alcune delle persone con demenza protagoniste delle fotografie di Cathy Greenblat, fotografa e sociologa americana, raccolte nella mostra "Amore, Perdita e Risate - Una visione differente dell'Alzheimer" che la Federazione Alzheimer Italia porta nel nostro Paese in occasione della XXV Giornata Mondiale Alzheimer, celebrata in tutto il mondo il 21 settembre.

 

La mostra sarà a Milano in occasione dell'incontro a ingresso libero "Dalla famiglia alla comunità: l'innovazione al servizio della persona con demenza" (prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti: 02-809767, organizzato dalla Federazione Alzheimer il 14 settembre presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, dalle 9 alle 16.

 

I 14 scatti, una selezione degli oltre 100 presenti nell'omonimo libro, ritraggono persone con demenza provenienti da diversi Paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, India, Giappone, Repubblica Dominicana) e contesti socioeconomici.

Tutte sono colte in momenti di serenità, mentre si divertono, si rilassano e svolgono attività "normali", come una passeggiata o ascoltare un'esibizione al pianoforte, insieme ai propri cari e agli operatori che li assistono nelle residenze, strutture e centri diurni in cui sono ospiti.

L'obiettivo è mostrare come, anche dopo la diagnosi, la persona con demenza non sia condannata all'isolamento, ma possa continuare a relazionarsi con gli altri e a vivere una vita piena di significato, e anche a fare quello che ha sempre caratterizzato la sua vita. Come l'ex insegnante di matematica che scrive numeri e operazioni sulla lavagna acquistata apposta per lei dal Centro Diurno che frequenta.

"Come Federazione Alzheimer promuoviamo un'assistenza innovativa che metta sempre al centro il malato e ascolti le sue esigenze - afferma Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia - Questa mostra è la dimostrazione che una diversa visione della persona con demenza è possibile".

 

L'esposizione arriva in Italia dopo essere stata accolta in diversi Paesi europei, negli Stati Uniti, in Israele e in Australia.

Oltre alla tappa milanese, per tutto settembre, Mese Mondiale Alzheimer, la mostra sarà ospitata contemporaneamente dalle associazioni locali affiliate alla Federazione Alzheimer Italia in ben 33 città: Abbiategrasso MI, Alberobello BA, Albino BG, Asti, Bari, Castel Giorgio TR, Bologna, Borgomanero NO, Brescia, Camposampiero PD, Catanzaro, Fabriano AN, Foggia, Genova, La Spezia, Lamezia Terme CZ, Lecce, Legnano MI, Lissone MB, Milano, Milazzo ME, Monza, Pisogne BS, Piacenza, Potenza, Quartu S.Elena CA, Roma, Rosta TO, Sassari, Torino, Trieste, Venezia, Verbania, Verona.



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lunedì 27 agosto 2018

"I Giardini dell'anima", simbologia floreale in mostra alla Chiesa del Morelli

"Giardini dell'anima", 7-8-9 settembre 2018 – Chiesa del Morelli, Imola

La simbologia floreale tra religiosità e tradizione: maioliche da tavola e opere sacre dialogano nella mostra "Giardini dell'anima"

Chiesa del Morelli a Sasso Morelli ospiterà dal 7 al 9 settembre la XXV edizione del percorso "Segni e immagini della devozione popolare" organizzato da Clai con il patrocinio della Diocesi e la collaborazione del Comune della città di Imola


Sasso Morelli (Imola), Agosto 2018 – Sabato 8 e domenica 9 settembre, si terrà presso la Chiesa del Morelli a Sasso Morelli (Imola) la mostra intitolata "Giardini dell'anima. Simboli di fiori in tavola e nell'arte sacra", organizzata da Clai in occasione della XXV edizione del percorso artistico "Segni e immagini della devozione popolare" che quest'anno taglia l'ambizioso traguardo del quarto di secolo.

Un affascinante viaggio che lega cultura, tradizione e religiosità e che quest'anno, in soluzione di continuità con l'edizione passata "Convivio", approfondisce ulteriormente il tema della tavola mettendo in evidenza maioliche d'uso e di decorazione databili tra la prima metà del Settecento e l'ottavo decennio dell'Ottocento. Di manifatture, epoche e fogge diverse, i materiali ceramici esposti trovano nella decorazione a carattere floreale un loro minimo comune denominatore.

Marco Violi, curatore della mostra, ha suddiviso il percorso espositivo in quattordici sezioni, ognuna dedicata a un fiore: fiordaliso, ranuncolo, rosa, giglio bianco, tulipano, garofano, anemone, aquilegia, margherita, peonia, papavero, fiore di loto, iperico, quercia. Queste le quattordici essenze vegetaliprotagoniste della mostra e raffigurate sulle maioliche esposte - zuppiere, alzate, vassoi, piatti piani e da dessert, tazze e vasi. Ogni fiore trova un suo corrispondente nella simbologia religiosa. A ciascuno di essi coincide poi un'opera d'arte sacra della quale esso è il simbolo. 

Ogni sezione comprende infatti sia materiali ceramici che opere d'arte sacra - dipinti, oreficerie e stampe - tra cui diversi inediti.

La prima sezione, ad esempio, è dedicata al fiordaliso, simbolo di Cristo nell'iconografia cristiana che viene spesso ripreso nei dipinti dell'Assunzione della Vergine, la Resurrezione e l'Ascensione. Qui ad una elegante zuppiera realizzata tra il 1883 e il 1890 dalla Cooperativa Ceramica d'Imola e decorata a mazzetti di fiori recisi tra cui spiccano numerosi fiordalisi, è unito un raffinato calice veneziano in argento, donato da papa Pio VII al Capitolo della Cattedrale di Imola, sul piede del quale vi sono quattro sculture, una delle quali raffigura l'Assunzione della Vergine, poiché il fiordaliso ne è il simbolo.

"La mostra "Giardini dell'anima", offre indubbiamente la possibilità di poter ammirare tutti insieme, e per la prima volta, un cospicuo gruppo di materiali artistici di elevata qualità – spiega Marco Violi – Contestualmente – e mi sembra sia un elemento ancora più importante del mero fatto estetico – consente di rileggere la storia spirituale attraverso leggende che si perdono nella notte dei tempi tra superstizione, paganesimo e devozione popolare. In ultima analisi, quindi, di recuperare per mezzo dei segni e dei simboli naturali, lo spirito e la forza di quella devozione millenaria, i cui fondamenti divulgativi hanno trovato una solida base nelle più semplici conoscenze del tempo, tempo in cui la natura, con il passare delle stagioni, il profumo e il colore dei fiori, ha svolto il ruolo di vero e proprio mezzo di comunicazione globale. Quattordici storie di fiori su cui si innestano altrettante storie sacre: i primi, per la loro effimera bellezza, ci rammentano la caducità della vita terrena; le seconde, poiché esemplari di Cristo, della Madonna e delle vite dei santi, spalancano una finestra sulla vita eterna.".

La mostra, patrocinata dalla Diocesi e dell'Amministrazione comunale di Imola, raccoglie oltre cinquanta opere, tra le quali sono presenti diversi inediti. I materiali in prestito provengono non solo da chiese delle Diocesi (come la Cattedrale) e dal locale museo diocesano, ma anche da importanti raccolte pubbliche quali il MIC di Faenza e il Museo delle Ceramiche di Forlì, oltre che da rinomate gallerie antiquarie e collezionisti privati.

Preziose maioliche di manifatture faentine (Ferniani e Vicchi), bolognesi (Finck-Rolandi), imolesi (Gaetano Lodi), lombarde (Antonio Ferretti) e fiorentine (Ginori) – tra cui spicca per rarità e provenienza la selezione di pezzi, parte del monumentale servito da tavola del Kedivé d'Egitto, dialogano con raffinate oreficerie sacre (calici, fermagli di piviale, croci astili e anelli episcopali di botteghe veneziane, romane, faentine e francesi dal XVI al XX secolo), dipinti (fra i quali si segnalano il grande rame della bottega di Carlo Dolci e la tela di Giovanni Gasparro, oltre che i ramini di Nicolás Enríquez e Gregorio Vásquez de Arce y Ceballos), ex voto e stampe (tra cui un raro foglio di Heinrich Aldregrever inciso nel 1553).

"Dalle Madonne dei pilastrini partì venticinque anni fa il percorso espositivo "Segni e immagini della devozione popolare" iniziativa di CLAI per comprendere il patrimonio valoriale, storico e culturale della comunità a cui apparteniamo, del nostro territorio – dice GiovannBettini, Presidente CLAI -Negli ultimi anni la mostra ha portato in evidenza la centralità del CONVIVIO per il valore "religioso" del cibo, nutrimento del corpo e dell'anima. In questa nuova edizione della Mostra il tema raccoglie queste suggestioni e ci presenta un percorso originale attraverso la simbologia dei fiori: fiori nei decori di piatti, zuppiere, legumiere e apparati da tavola di grande pregio, fiori nella rappresentazione iconografica di Santi e di Madonne, oggetti di culto e di devozione popolare. Il tema GIARDINI DELL'ANIMA ci porta anche a una riflessione profonda sulla bellezza della diversità, diversità di forme, colori e profumi. Diversità nelle stagioni, di tempi di crescita, di fioriture e di frutti. Soffermandoci sulla bellezza delle opere esposte nella Mostra curata con grande sensibilità da Marco Violi, ne trarremo un forte viatico personale per non omologarci al pensiero dominante."

Dove: Chiesa del Morelli (g.c. FamMongardi) a Sasso Morelli

Inaugurazionevenerdì 7 settembre alle ore 17.30

Apertura mostra al pubblico: sabato 8 e domenica 9 settembre 2018

Orari di aperturadalle ore 10.00 alle 20.00


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Roma, MUSIA, mostre settembre e ottobre 2018


 

Mostra

In relazione

Jota Castro 500 ways

Sergio Fermariello Go-Pro Syria

 

MUSIA

Galleria 9

 

4 – 30 settembre 2018

 

 

Mostra

Colore, Immagine, Segno, Oggetto, Comportamento

Il secondo Novecento a Roma nella collezione Jacorossi

 

MUSIA

Galleria 7

 

4 ottobre 2018 – 12 gennaio 2019

Via dei Chiavari 7/9

Roma

 

Galleria 9

Il programma autunnale di Musia parte dall'arte contemporanea internazionale e presenta dal 4 al 30 settembre nella Galleria 9la mostra In relazione con due opere in dialogo di Jota Castro e Sergio Fermariello, artisti che hanno scelto di trattare con il loro lavoro temi inerenti l'attualità, la geopolitica e i problemi sociali.

 

L'opera 500 ways (2006, installazione composta da gommone, monete, legnodi Castro, proveniente dalla Collezione Jacorossi, e il video Go-Pro Syria (2018, 12 min) di Fermariello documentano i drammatici risvolti delle politiche contrarie all'integrazione culturale, che realizzerà anche un'acquaforte in 100 esemplari per finanziare un progetto di scolarizzazione per i bambini di Aleppo organizzato dalla comunità siriana di Roma.

 

Jota Castro (Yurimaguas, Perù,1965) vive a Bruxelles ed è redattore di "Janus magazine" in Belgio e "Nolens Volens" in Spagna e insegnante presso l'Università Europea di Madrid. Utilizza media diversi tra cui la fotografia, la scultura, il video allo scopo di realizzare installazioni capaci di parlare al pubblico di problemi sociali. Il suo lavoro è stato sviluppato in diversi paesi e ha partecipato alla Biennale di Venezia, Tirana, Praga e nel 2004 ha vinto la Biennale di Gwandju in Korea.

 

Sergio Fermariello (Napoli,1961) interrompe gli studi universitari di Scienze Naturali per dedicarsi esclusivamente al disegno e alla pittura. Verso la metà degli anni Ottanta il disegno tende a un segno ripetuto, ostinato nella sua fissazione da cui emergerà il guerriero, icona che accompagnerà il lavoro di Fermariello. Nel 1989 riceve il primo importante riconoscimento con il premio internazionale Saatchi & Saatchi per i giovani artisti a Milano. Da quello stesso anno ha inizio un'intensa collaborazione con la Galleria Lucio Amelio, presso cui esporrà nel 1989, 1991 e 1992. Tra le opere più recenti Guerrieri-scrittura (2017), entrato nella collezione del museo MADRE a Napoli.

 

 

Galleria 7

La mostra Colore, immagine, segno, oggetto, comportamento. Il secondo Novecento a Roma nella collezione Jacorossi è la seconda tappa della trilogia espositiva, a cura di Enrico Crispolti in collaborazione con Giulia Tulino, presentata nella Galleria 7 dal 4 ottobre al 12 gennaio prossimo

 

Sono esposte una trentina di opera di Renato Guttuso, Corrado Cagli, Antonio Sanfilippo, Cy Twombly, Mario Schifano, Giuseppe Uncini, Nino Franchina, Cesare Tacchi, Giosetta Fioroni, Franco Angeli, Tano Festa, Lucio Fontana e Egidio Costantini, Nedda Guidi, Pino Pascali, Mario Ceroli, Mirko Basaldella, Titina Maselli, Emilio Prini, Giulio Turcato, Claudio Abate, Gino De Dominicis, Guido Strazza, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Piero Dorazio, Afro, Franco Piruca, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Gianni Dessì, Marco Tirelli.

 

Il catalogo, edito da De Luca Editori d'Arte, contiene la seconda intervista a Ovidio Jacorossi di Paolo Di Paolo e tre saggi: Enrico Crispolti traccia un'introduzione generale sull'arte a Roma nel secondo Novecento; Giulia Tulino scrive una storia delle gallerie che hanno lasciato un segno importante a Roma tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni Ottanta; Giuseppe De Rita che descriverà i cambiamenti sociali dal dopoguerra al boom economico, dal '68 agli anni '80.

 

 

Sale Pompeo

Nel suggestivo spazio delle Sale Pompeo, situato sui resti dell'omonimo Teatro romano prosegue la grande video installazione di Studio Azzurro dal titolo Il Teatro di Pompeo: un dramma (durata 18 minuti) per 4 stanze e 8 schermi, che crea un ambiente video concepito appositamente per MUSIA. Nelle sale in mattone a vista, cariche di storia e di un'atmosfera che rievoca immediatamente l'antica romanità, si sviluppa il dramma dell'assassinio di Cesare.

 

Cucina

Guidata dallo chef Ben Hirst - offre una ristorazione originale ambientata in uno spazio suggestivo con una grande attenzione alle materie prime e alle eccellenze del territorio laziale e del centro Italia.

 

Wine Bar

L'identità della Carta dei Vini, realizzata in collaborazione con Winedo.it , segue la stessa filosofia della Cucina: dalla terra alla tavola riscoprendo i piccoli produttori, maestri nella loro arte, che amano le uve, rispettano la propria terra e che sono capaci di trasmettere arte e passione nel vini.


Di seguito, le didascalie delle quattro immagini in allegato:


JOTA CASTRO

500 ways

2006

Gommone, monetine e legno, Installazione

 

SERGIO FERMARIELLO

Go-Pro Syria 

2018

Video, 12 minuti

 

RENATO GUTTUSO

Europa e disarmo

1958

Collage su carta intelata, cm 50 x 46

 

MARIO CEROLI

La casa di Germano Lombardi

1965
Scultura in legno 



 #MusiaRoma
FB @MusiaRoma
IG @musia_roma
TW @musia_roma

 

Info

MUSIA, Via dei Chiavari 7/9, Roma 
Da martedì a sabato ore 16 - 22,30, domenica, lunedì e festivi chiuso
Ingresso: libero


Informazioni: tel. 06 68210213




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