Le stanze delle meraviglie di Poggiali Berlinghieri, poliedrico artista italiano, ideatore di macchine interattive.
L'artista Giampiero Poggiali Berlinghieri(Firenze 1936) ha dato alle stampe il volume monografico (340 pagine)che racconta la sua carriera "1968-2014″, un traguardo che accompagna e storicizza il suo lavoro artistico.
Figura significativa dell'arte italiana ha innestato la sua creatività su più fronti, dalla grafica alla pittura, dalla scultura all'arte interattiva con le sue macchine parlanti.
Poggiali Berlinghieri è nato a Firenze, ha esordito artisticamente nel 1968 con la prima mostra personale presso la Galleria Inquadrature di Firenze a cui fanno seguito circa 80 mostre personali in Italia e all'estero. Le sue opere hanno trovato posto in collezioni museali pubbliche e private ed un suo autoritratto fa parte della raccolta degli autoritratti della Galleria degli Uffizi di Firenze.
Negli anni Ottanta l'allestimento di due importanti esposizioni, nell'88 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e nell'89 a Palazzo Strozzi di Firenze.
Pagina dopo pagina, attraverso immagini e testimonianze critiche, il volume edito da Morgana Edizioni documenta la storia di POGGIALI BERLINGHIERI ed i riconoscimenti ricevuti. La sua ampia falcata lungo cinque decenni è stata un susseguirsi di cicli operativi: dipinti, sculture in profilati d'acciaio o gettate nel bronzo, pittosculture in legno con inserti di materiali naturali, sintetici, tecnologici.
Infine gli assemblaggi e le installazioni di "macchine" – anche interattive – nelle quali procedimenti tradizionali e moderne tecnologie convergono e si risolvono in perfetta integrazione formale
Artista a tutto campo si configura Giampiero Poggiali Berlinghieri, poliedrico, giocoso, mimetizzante, lucido, migrante, con un'arte che si svolge attingendo tra passato e presente, fra conscio e inconscio; leggibile specie nell'ostinatezza semplificatrice e dinamica del suo repertorio che affonda in un clima migratorio e ricrea alcune suggestioni che la combinazione della natura e dell'invenzione umana hanno sempre fornito all'esperienza poetica e fantastica.
Una concezione fortemente narrativa e costruttiva vive nel suo lavoro che attraverso associazioni salda giunture, articola movimenti, costruisce personaggi, dove tutto diviene strumento di liberazione fantastica dalla quale si traggono idee fondamentali per nuove possibilità, specie per la scultura.
Composizioni con elementi che serbano sempre quel carattere di improvvisazione, di invenzione, che assumono sempre di più la funzione di una multidirezionalità monumentale in cui si esprime un'energia potente e compressa che coinvolge lo spazio circostante. Forme, ma forme ludiche, talvolta con vaghe allusioni espressive e iconiche, ove la topologia della forma si volge a Ellsworth Kelly americano e Anthony Caro inglese.
Ready-made e non solo, ritagli, cuciture, assemblaggi, una ricerca formale che sia nel disegno che nella scultura si porge struttura che si disloca nello spazio.
Giampiero Poggiali Berlinghieri riesce a riempire uno spazio reale con forme e segni, oggetti e immagini, dove la verità dei materiali e la fattura artigianale sono stimoli di sorpresa percettiva,di rinnovamento del nostro apprendere e stimoli di sintesi formale. Gli anni Novanta, sono caratterizzati dalle esecuzioni di numerose installazioni, tra cui "Simposio" al Museo Marino Marini e "Firenze ti @mo" a Palazzo Capponi Covoni. Nel 2002 Il Museo d'Arte delle Generazioni Italiane del 900 "G. Bargellini" di Pieve di Cento (BO) acquisisce 4 sue grandi opere per la propria collezione permanente, nel 2004 realizza per La città dei bambini di Genova Capitale Europea della Cultura, l'installazione "Animali e piccoli habitat", nel 2012 ha una personale al Plus Berlin – Piano Grigioferro, Berlino. Nel 2015 esce per Morgana Edizioni il volume monografico "Poggiali Berlinghieri 1968 2014". Nel 2013 l'Accademia di Belle Arti "Michelangelo" di Agrigento gli ha conferito la laurea "honoris causa".
E' presente anche in "Generazione anni Trenta", quinto volume della "Storia dell'arte italiana del '900″ di Giorgio Di Genova
Tre tesi di Laurea sono dedicate all'opera di POGGIALI BERLINGHIERI. Numerose le sue installazioni, riassunte nel volume "Poggiali sculture e installazioni" a cura di PIERRE RESTANY.
Abbiamo già detto che un suo autoritratto fa parte della raccolta degli autoritratti della Galleria degli Uffizi a Firenze. Nel 1999 il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Firenze inaugura il monumento Pegaso (acciaio inox policromo) in Piazza XXX Novembre a Sesto Fiorentino (FI).Nel 2004 per Genova Capitale Europea della Cultura ha realizzato l'installazione "Animali e piccoli habitat".
Il volume comprende 14 sezioni tematiche: SCULTURE SOLARI 2009-2013, La meraviglia suscitata dall'idea, Matteo Innocenti ;OPERE ECOSOSTENIBILI 2008-2014, Ludus in fabula, Valerio Dehò; ART – DESIGN 2000-2013, Design in figura dell'immaginario, Nicola Micieli; DIDATTICA 1999-2013, Gioia e libertà, Pierre Restany; NATURA 1969-2014, I giocattoli e la natura, Carlo Sisi; OPERE PUBBLICHE 1987-2014, testi di Andrea Barducci – Mario Luzi – Antonio Paolucci; VIDEO 1997-2013, L'istinto ludico ci salverà?, Alessandro Vezzosi; INTERATTIVITÀ 2002-2014, TrAzione AttrAzione Interazione // Azione tra, Erica Romano; SPAZI ESTERNI 1993-2014, Metafora figurata dell'esistenza, Maurizio Vanni; ECOLOGIA e RICICLO 2002-2013, Un approccio creativo all'universo della comunicazione e della tecnologia, Nicola Micieli; OPERE PITTORICHE 1968-2014, I mirabili dipinti, Antonio Paolucci: MOSTRE ISTITUZIONALI 1979-2009, testi di Riccardo Nencini – Matteo Renzi; TOTEMICA 1998-2013,
Giocando col robot ti esorcizzo il futuro, Franco Batacchi; ARTECERRETA 2014, Un mondo poetico e fiabesco, Paola Butali
Mi piace ricordare quanto ha scritto il collega Nicola Micieli nell'introduzione al volume: " Denominatore comune alla loro genesi ed elaborazione è il concorso di due fattori: la ratio progettuale del costruttore di scene – e oggetti che abitano e "macchine" che animano la scena della pittura e della scultura – e l'esprit de finesse che investe la materia e la forma facendole levitare in visione dell'immaginario. Artista poliedrico, dunque, Poggiali Berlinghieri.
Mi piace evocare per la sua ormai lunga storia l'immagine d'un arcobaleno dispiegato dal 1968 degli esordi all'oggi ancora trapuntato di opere sorgive. L'arco iridato che annuncia il sereno e infonde letizia nel suo caso è metafora quanto mai pertinente.
Lo dicono la qualità e la vivace tenuta della sua vis creativa. Pagina dopo pagina, attraverso immagini e testimonianze critiche, è qui documentata la vicenda dell'artista Giampiero Poggiali Berlinghieri. Dipinti, sculture da modelli in legno costruite con profilati d'acciaio o gettate nel bronzo; pittosculture in legno dipinto con inserti di altri materiali naturali, sintetici, tecnologici.
Sculture/oggetto concepite in funzione ambientale, d'arredo, d'uso, che comportano un design di base, come sempre quando è in gioco la terza dimensione. Design progettuale sia della struttura/figura nel suo insieme, sia dei singoli "morfemi" ossia gli elementi costitutivi aggregati per montaggio.
Infine gli assemblaggi e le installazioni del fantasioso ideatore e costruttore di "macchine" – anche interattive e a coinvolgimento per lo più ludico – nelle quali procedimenti artistici tradizionali e moderne tecnologie convergono e si risolvono in perfetta integrazione formale.
L'orizzonte che travalica i contenuti espliciti o impliciti del testo visivo, per Poggiali Berlinghieri è l'ignoto: non già il nulla, bensì lo sviluppo imprevedibile della conoscenza.
Diciamo pure che si tratta del "mistero", la cartesiana res extensa oltre l'arcobaleno". Certo poche parole non bastano a significare questo illuminato percorso fatto di meraviglie, stupore, fiabe, gioco, metafore, immaginario. Ma intanto questo libro è documento e storia.
Carlo Franza