Ultime news di Mostre ed Esposizioni
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mercoledì 12 novembre 2014
Mostra X Terra! - tornare@itaca viii
martedì 11 novembre 2014
Spazio San Giorgio arte contemporanea presenta Marco Cinquantalire Macellari solo show PAPER BAG-ARRE
giovedì 6 novembre 2014
MOSTRA “L’OGGETTO RECUPERATO”
Mostra NON E' LA ROSA NON E' IL TULIPANO. TENER-A-MENTE GHERARDO FRASSA | TRIENNALE DI MILANO | 3 DICEMBRE 2014 - 11 GENNAIO 2015
mercoledì 5 novembre 2014
“LA STOFFA DELLE ARTISTE”: PATCHWORK E MONDI DI TESSUTO IN MOSTRA A TREVISO
Torna, con la XIX edizione, l’esposizione di quilt promossa da Patchwork Idea, la principale del settore a livello nazionale: a Treviso dal 15 novembre al 7 dicembre 2014.
Accanto agli arazzi, realizzati quest’anno con attenzione alla sostenibilità, utilizzando fibre naturali (cotone organico e seta, ma anche imbottiture a base di bambù e soja), si svilupperà un calendario culturale che indagherà il mondo delle stoffe con incontri, laboratori, dimostrazioni: dall’ortica alla fibra di latte, dalle “tele vegetali” tessute con i fiori al tessuto… che si mangia.
THIS IS THE WAY, STEP INSIDE-OPENING NOV 20TH
La galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra collettiva
THIS IS THE WAY, STEP INSIDE!
Marina Abramovic, Luca de Angelis, Gabriele Arruzzo, Maurizio Cannavacciuolo, Arianna Carossa, Nan Goldin, Fausto Gilberti, Andrea Mastrovito, Michelangelo Pistoletto, Andres Serrano, Andy Warhol.
Opening 20 Novembre 2014 ore 18.30
THIS IS THE WAY, STEP INSIDE!
Marina Abramovic, Luca de Angelis, Gabriele Arruzzo, Maurizio Cannavacciuolo, Arianna Carossa, Nan Goldin, Fausto Gilberti, Andrea Mastrovito, Michelangelo Pistoletto, Andres Serrano, Andy Warhol.
E' quel sentimento che ci paralizza e contemporaneamente ci sprona all'azione. E' quel qualcosa che ci spinge, la domenica, a scorrere con un sottile piacere colpevole i necrologi sul Corriere. Cosa proviamo quando vediamo un dito scorrere sulla pagina di un registro scolastico? E' strumento di controllo. Sentimento irrazionale e personale per eccellenza, ognuno di noi ha il proprio catalogo di fobie. Sulle prime pagine dei giornali ci viene ricordata quotidianamente la paura della morte, la paura del contagio, la paura della crisi, ecc. Eppure questo sentimento è stato per secoli un combustibile per la nascita di opere d'arte tra le più famose.
La chiese sono stracolme di immagini per incutere il terrore dell'Inferno, esaltando, con l'aiuto dei migliori artisti, un catalogo di atrocità tra i più completi della storia del masochismo. Teste di profeti offerte vengono tranquillamente offerte su piatti d'argento, adolescenti dal volto angelico piantano con la massima naturalezza chiodi nelle tempie di guerrieri addormentati o stendono giganti con una sassata in fronte. Le scene di caccia, le enormi tele con montagne di animali morti o i banchi di macelleria con frattaglie appese e grembiuli insanguinati non ci sono forse familiari?
Questi sono i soggetti che riempiono nella maggior parte dei casi i musei mondiali, per secoli sono stati appesi nelle case, li abbiamo visti a pranzo e cena, affollano le pagine dei romanzi che riempiono gli scaffali delle nostre librerie. Non sono forse stati esibiti con orgoglio? Nella maggior parte dei casi ci si riferisce ad essi con aggettivi al superlativo: Nessuno oggi guardando una Giuditta di Caravaggio oserebbe manifestare il proprio schifo. Eppure l'orrore è chiaramente dipinto sul volto della nutrice che si appresta a raccogliere la testa di Oloferne. Allora perché un'opera contemporanea suscita tanta diffidenza, e soprattutto sembra che sia una gara sfrenata nell'inventare paragoni tra i più dispregiativi? Non siamo più capaci di leggerne i contenuti? Eppure i media ce lo spiegano con dovizia di particolari ogni giorno: tutti i giorni ormai ci capita di imbatterci in tute bianche antisettiche, protocolli di profilassi quindi perché stupirsi di trovare gli stessi su di una tela? Non ne veniamo attratti?
La risposta è semplice: abbiamo paura.
Quindi, come già avevano capito i greci prima di noi, l'unico modo per venirne a capo è dare un nome alle nostre paure, provocare una catarsi e ricominciare ad appendere con orgoglio queste opere in salotto per goderne appieno.
La mostra raccoglie alcune delle opere che negli anni abbiamo esposto o collezionato o prodotto con entusiasmo e che hanno invece suscitato nello spettatore (con nostra costernazione) un sentimento opposto di disagio .
L'invito è di guardare queste opere con uno sguardo nuovo, riscoprire in esse quelle qualità estetiche non necessariamente consolanti ma evidentemente importanti per l'artista che le ha formulate.
Marina Abramovic, Luca de Angelis, Gabriele Arruzzo, Maurizio Cannavacciuolo, Arianna Carossa, Nan Goldin, Fausto Gilberti, Andrea Mastrovito, Michelangelo Pistoletto, Andres Serrano, Andy Warhol.
Opening 20 Novembre 2014 ore 18.00
Via Porro Lambertenghi 3T
lun-ven 14-19 sabato su appuntamento
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© Galleria Giuseppe Pero - Via Porro Lambertenghi 3 - 20159 Milano - Italia - info@giuseppepero.i
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