CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Ultime news di Mostre ed Esposizioni

Cerca nel blog

lunedì 2 maggio 2016

MARIA CALLAS. THE EXHIBITION > Domenica 8 maggio ore 17.30 visita guidata in occasione della Festa della Mamma > AMO Arena Museo Opera, Palazzo Forti, Verona



Maria Callas. The Exhibition
fino al 18 settembre 2016
AMO Arena Museo Opera, Palazzo Forti, Verona





Domenica 8 maggio ore 17.30
 in occasione della Festa della Mamma:
Una speciale visita guidata da regalare alle nostre mamme - giovani e meno giovani - con la musica e la moda nel cuore.


Prenotazione obbligatoria
t. +39 045 8003524 

prenotazioni@mostracallas.it

Max 25 partecipanti 

Costo adulti € 10,00 (biglietto di ingresso) € 8,00 (visita guidata)
Costo bambini € 5,00 (biglietto di ingresso) € 8,00 (visita guidata)





--
www.CorrieredelWeb.it

BARI. Sede Fideuram. BLABLABLA di GERDINE DUIJSENS_6 maggio 2016



BLABLABLA
OPERE di GERDINE DUIJSENS

Sede Fideuram
C.so Cavour 50 – Bari

INAUGURAZIONE VENERDI' 6 MAGGIO 2016
ORE 19.00/22.00

A cura di
ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA OSTUNI
FONDACO ARTE ARCHITETTURA ROMA

6 maggio – 30 giugno 2016


La mostra Blablabla dell'artista Gerdine Duijsens, a cura della Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni e della Fondaco Arte Architettura di Roma, nasce in sinergia con Fideuram, nella convinzione che proporre opere contemporanee in contesti non convenzionalmente dedicati all'arte - prassi ormai molto diffusa in moltissimi paesi stranieri occidentali - possa offrire nuove grandi opportunità.

Le due gallerie hanno accolto con grande piacere l'invito ad esporre la prima personale dell'artista olandese Gerdine Duijsens a Bari nella sede di corso Cavour, apprezzando l'interesse che la Fideuram da qualche tempo rivolge all'arte contemporanea. Si offre così anche al pubblico barese l'opportunità di conoscere un'artista straordinaria  che ha venduto in Europa e nel mondo ormai migliaia di opere. Sue esposizioni a Los Angeles, Dubai, New York, Hong Kong, oltre naturalmente alle tante mostre in Europa: Olanda, Belgio, Svizzera, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra … e Italia.

Sapienti pennellate, uno straordinario senso del colore e sofisticate armonie di sfumature caricano di lucida e divertita ironia opere che contengono così una duplice valenza: un'esplosiva joie de vivre e di pittura ma al tempo stesso una giocosa serietà, una sorta di presa in giro di un mondo vacuo, frivolo e insieme ingordo, pieno di orpelli e ridondante, che induce il pubblico a riflettere.

Così tinte forti e personaggi enormi ma anche paesaggi, cavalli, tori e fiori popolano le grandi tele della Duijsens, donne immense e uomini rotondi che godono la vita, ballano, suonano, mangiano, brindano, parlano - blablabla - dipinti con una forza che sorprendentemente riesce a trasmettere al tempo stesso una grande potenza e una poetica leggerezza, che poi non sono altro che le emozioni che animano la vita.

In un tale contesto e con un tale supporto il pubblico avrà la possibilità di apprezzare ogni singola opera soprattutto come investimento emotivo, come occasione per regalare a se stessi o agli altri un oggetto prezioso, un oggetto che interagisce, influenza e modifica l'ambiente in cui viene inserito, alleggerendo o comunque influenzando l'umore e lo stato d'animo di chi lo abita.

Per questa occasione tutto il palazzo della Fideuram sarà completamente in festa ed oltre all'allestimento al terzo piano della mostra Blablabla dell'artista Gerdine Duijsens, al piano terra sarà esposta l'opera "Nuvole in viaggio" dell'artista Alessandra Lama e al piano secondo un'esposizione itinerante delle opere dell'artista Gianni Causarano.


Gerdine Duijsens nasce a Utrecht dove frequenta l'Accademia Artibus. Successivamente completa gli studi all'Accademia di Belle Arti ad Arendonk in Belgio. Conoscitrice della cultura figurativa italiana del rinascimento maturo, studia i modi e le tecniche pittoriche dell'Ottocento francese e olandese, soffermandosi su alcuni temi cari a Degas come cavalli e fantini, non immune dal fascino esercitato dalle energiche pennellate delle tele di Van Gogh.
Sue esposizioni a Dubai, New York, Hong Kong, oltre naturalmente alle tante mostre in Europa: Olanda, anche allo  Swagemakers Museum di Haarlem,  Belgio, Svizzera, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e Italia. Attualmente molte sue opere figurano in importanti collezioni private.
L'artista vive e lavora in Olanda e in Italia è presente a Roma all'interno del circuito di Fondaco.


BLABLABLA
OPERE di GERDINE DUIJSENS

INAUGURAZIONE VENERDI' 6 MAGGIO 2016
ORE 19.00/22.00

Presso Sede FIDEURAM
C.so Cavour 50 – Bari

Dal 6 maggio al 30 giugno 2016

Per ulteriori informazioni:
Galleria, Vendita e Relazioni esterne

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico) 72017 Ostuni (Br)
T. +39 0831.335373 – Cell. +39 348 8032506
E-mail: info@orizzontiarte.it  Web: www.orizzontiarte.it

FONDACO ARTE ARCHITETTURA 
Roma
T. +39 339 8438270  - T. +39 380 6406210
E-mail: info@fondaco.eu Web: www.fondaco.eu 



--
www.CorrieredelWeb.it

domenica 1 maggio 2016

Per la prima volta tutti gli Ambienti di Alberto Biasi allestiti in un'unica sede - Fino a 6/11 a Palazzo Pretorio a Cittadella

La Fondazione Palazzo Pretorio Onlus presenta ALBERTO BIASI: GLI AMBIENTI. Mostra e catalogo a cura di Guido Bartorelli

Palazzo Pretorio – Cittadella (PD)
Dal 28 maggio al 6 novembre 2016


Dal 28 maggio al 6 novembre, Palazzo Pretorio ospiterà la mostra "Alberto Biasi: gli ambienti", curata da Guido Bartorelli che è anche curatore del relativo catalogo ragionato. L'esposizione, promossa dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, testimonia la rinnovata attenzione che storici dell'arte, pubblico e mercato stanno rivolgendo all'opera del grande artista padovano Alberto Biasi e, in generale, al plesso di ricerche variamente indicate come arte optical, cinetica, gestaltica o programmata, che ebbero estrema rilevanza nel corso degli anni Sessanta del Novecento.
L'esposizione allestita a Palazzo Pretorio si concentra sugli ambienti, realizzazioni a immersione totale che l'artista ha prodotto fin dai primi tempi: prima, durante e dopo l'avventura con il Gruppo N, per giungere felicemente fino all'oggi. Mai prima d'ora la sequenza di tutti gli ambienti di Biasi era stata presentata nella sua interezza in un'unica sede: una trattazione monografica di questo tipo è perciò attesa con estremo interesse, in quanto gli ambienti manifestano aspetti e valori tutt'ora al centro della ricerca artistica più avanzata.
Tramite gli ambienti, Biasi ha saputo rapportarsi al pubblico non più trattandolo da semplice "spettatore", ma coinvolgendolo in esperienze irripetibili, capaci di andare a stimolare processi profondi, a partire da quelli relativi alla struttura della percezione e del comportamento. Proporre gli ambienti di Biasi vuole dire dunque mettere il pubblico al centro di realizzazioni a immersione totale: campi percettivi "anomali", tanto più affascinanti in quanto cinetici, luminosi, aperti all'incanto e al divertimento che deriva dalla libera interazione.

Tra i fondatori del padovano Gruppo N, Biasi, classe 1937, è uno dei più coerenti artisti ottico cinetici europei. Nel corso della sua attività artistica, la sua partecipazione collettiva e il percorso individuale si compenetrano l'un l'altro, con una peculiarità che fa del suo singolo cammino qualcosa di essenziale anche per il gruppo con cui ha condiviso il progetto negli anni 1960-64 di frenetica attività: la continuità. 
Riconosciuto come il più autorevole rappresentante italiano dell'arte ottico-cinetica, Biasi è l'artista che riesce a far vedere ciò che non è visibile, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Lui stesso racconta: "quando ho iniziato ad esporre le prime opere, la reazione del pubblico era di rifiuto. Era abituato a vedere le figure, le immagini a sfondo, la prospettiva e immaginavano che solamente quella fosse arte. Quindi rifiutavano le mie opere, percependo quasi un senso di fastidio. La complessità delle invenzioni tecnologiche moderne ha cambiato questo, cambiando il modo di vedere. La tecnologia ha reso l'approccio del pubblico completamente differente, molto più immediato. Se oggi metto un bambino davanti a uno di questi quadri, la prima cosa che farà sarà rimanere fermo e ondeggiare la testa da sinistra a destra. Una volta non era così, nessuno si sarebbe mosso. Il pubblico, abituato alla pittura, guardava e se ne andava, rimaneva quasi infastidito soprattutto perché l'occhio era abituato a vedere la profondità dell'opera. Nei miei quadri, se l'approccio è statico, la profondità crea una forma di vertigine. Se invece lo si guarda con un approccio dinamico, quindi muovendosi, ne si coglie tutta l'essenza. Quando c'è innovazione c'è arte, e l'innovazione tecnologica dei nostri giorni permette di vedere e di apprezzare questo nuovo tipo di arte, tant'è che i giovani sono convinti che queste opere appartengano, a un tempo recente, mentre in realtà hanno oltre 50 anni".

La mostra s'inserisce nella programmazione di Palazzo Pretorio come fondamentale capitolo di studio e approfondimento non solo dei contenuti artistici più sperimentali, nel loro radicamento storico, ma anche del rinnovamento che riguarda le pratiche espositive e, per questo, quella portata avanti a Cittadella si rivela essere un'operazione di estrema importanza, come ben espresso dalle parole di Bartorelli:

"… l'arte attuale dimostra che gli ambienti restano tra le modalità artistiche più attraenti e sperimentali, sempre efficacissimi nel porre questioni tornate cruciali: la ridefinizione dello statuto dell'arte e del ruolo dell'artista, la reinvenzione dei mezzi tecnici e delle pratiche espositive, la verifica della compatibilità con il mercato, l'individuazione di un valore basato sull'incisività pubblica e sociale e non più sulla quotazione in denaro.
La presente proposta al pubblico di tutti e soli gli ambienti di Biasi nasce per colmare una lacuna, almeno per la durata temporanea della mostra: il territorio padovano non si è ancora preoccupato di dedicare, magari nel modo permanente che si converrebbe, una sede illustre all'esposizione dei lavori e, in particolare, degli ambienti prodotti dagli artisti del Gruppo N, il cui rilievo internazionale in questo campo non è secondo a nessuno, avendo conseguito risultati memorabili, tra i più affascinanti in assoluto. Lo testimoniano le sale di Palazzo Pretorio, dove ci si può finalmente 'tuffare nell'arcobaleno' dell'opera ambientale dell'artista padovano".

In occasione della mostra viene pubblicato il catalogo ragionato degli ambienti di Alberto Biasi, edito da MAAB Gallery (Milano), che documenta con rigore filologico e ampiezza di illustrazioni ogni singolo lavoro a partire dalla concezione, per poi ripercorrere la complessa vicenda delle realizzazioni. Inoltre è previsto un ricco programma collaterale con incontri e appuntamenti con critici d'arte e studiosi.
Il comitato scientifico della mostra e del catalogo è costituito dal gruppo di lavoro formatosi presso il Dipartimento dei Beni culturali dell'Università degli Studi di Padova e composto da: Elisa Baldini, Guido Bartorelli, Federica Stevanin, Giuseppe Virelli, mentre la realizzazione del progetto è resa possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, MAAB Gallery e il Dipartimento dei Beni culturali: archeologia, storia dell'arte, del cinema e della musica – Università degli Studi di Padova, con il supporto del Comune di Cittadella, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,  di Metalservice S.p.a. e di Mediolanum Private Banking, Padova.


BIOGRAFIA ALBERTO BIASI

Nasce a Padova il 2 giugno 1937 da una famiglia che ha già donato all'arte una pittrice, Lavinia Fontana, nome assai noto della pittura seicentesca e un poeta, Tirsi Leucasio, iniziatore con Metastasio dell'Arcadia. Rimasto presto orfano di madre negli anni della guerra, viene accolto dalla nonna paterna a Carrara San Giorgio, paesino della campagna padovana dove cresce in un'atmosfera di famiglia allargata, fino a quando torna a Padova per frequentare il Liceo Classico. Si sposta poi a Venezia per seguire l'istituto d'Architettura e il Corso Superiore di Disegno Industriale, dove vince una borsa di studio istituita da Paolo Venini. Sono anni di conoscenza e passioni artistiche, si avvicina e approfondisce momenti fondamentali dell'arte del Novecento come il movimento Neoplastico, il Futurismo e il Dadaismo.
Nel 1958 intraprende l'insegnamento di disegno e storia dell'arte nella scuola pubblica e nel '69 ottiene la cattedra di arti della grafica pubblicitaria che manterrà fino al 1988.
Intanto prende corpo l'attività di artista: nel '59 vince il primo premio alla IV Biennale Giovanile d'Arte di Cittadella, primo riconoscimento pubblico di un artista che stava, seppur giovanissimo, filtrando fermenti, ideali politici, inquietudini artistiche. Nasce il Gruppo N, padovano, con cui lavorerà, anima e motore trainante, fino al '64. I suoi contatti si estendono ben presto a livello nazionale e internazionale: espone nel '60 con Manzoni e Castellani e gli artisti europei della "Nuova concezione artistica". Lo spirito innovativo di quegli anni lo vede protagonista: nel '61 aderisce al movimento "Nuove tendenze", nel '62, come Gruppo N, con Bruno Munari, Enzo Mari e il Gruppo T partecipa alla fondazione del movimento dell'Arte Programmata.
In questi primi anni articola la propria arte secondo nuovi canoni di ricerca: l'interazione dello spettatore con l'opera diventa un fondamento ineludibile, il movimento, nella sua accezione passiva di moto virtuale, effetto apparente di movimento, conduce l'artista ad affrontare le problematiche del cinetismo e le conseguenti ricerche sulla percezione visiva e la reazione individuale allo stimolo luminoso. Segnano l'attività di questo periodo le "Trame", primo studio sull'interferenza del movimento dello sguardo e della luce naturale su una superficie statica e stratificata, e i "Rilievi ottico-dinamici", sovrapposizioni di strutture lamellari giocate sull'effetto di cromatismi contrastanti e attivati dal movimento dello spettatore che diventa con ciò "attore", corresponsabile dell'evento visivo. Cominciano ad apparire allora le "Forme dinamiche" ottenute attraverso la torsione di materiali approntati in lamine sottili e disposti secondo geometrie rigorosamente calcolate applicate su fondi cromatici diversi; le "Fotoriflessioni" in movimento reale e gli "Ambienti" a percezione instabile, atmosfere cangianti di luci e liquidi in movimento.
Nel frattempo il Gruppo N si è dissolto e l'attività artistica di Biasi prosegue in "a solo" sviluppando quei temi che resteranno una 'felice ossessione' fino ad oggi. Il suo impegno civile, tuttavia, resterà presente negli anni, con partecipazione e condivisione alla vita cittadina, fino a confluire nell'incarico di Presidente dell'Ente provinciale del Turismo di Padova tra la fine degli anni Settanta e i primi degli Ottanta quando darà sviluppo a progetti culturali e artistici riguardanti Padova, la sua storia culturale e il suo territorio paesaggistico.
Intanto, approfondendo la ricerca sull'impatto luminoso di luce naturale, elabora nuove soluzioni con i "Politipi", dalla sicura fascinazione ipnotica realizzata mediante torsioni, sovrapposizioni di piani, intrecci di lamine e listelli, interagendo così, nel perseguimento del movimento armonico, con la profondità. Il gioco tra spettatore-attore e opera diventa sempre più articolato e libero, la forma si arricchisce di immagini facilmente riconoscibili delle quali l'occhio è confidentemente certo; in esse, circoscritti da esse, si aprono però nuovi 'tranelli' ottici manipolati dalla luce che varia con lo spostamento del punto di visuale: si conferma e attesta l'assoluta variabile della percezione nello spettatore, che interrogato e provocato nella grande antologica al Museo degli Eremitani di Padova nel 1988 risponde con una entusiastica affluenza (42000 visitatori).
Negli anni Novanta i Politipi si arricchiscono della pittura, sotto forma di inserimenti di colore, tracce, ombre, allusioni che sostengono in contrappunto la struttura articolata delle superfici stratificate; nascono così gli "Assemblaggi" spesso sviluppati in dittici e trittici che sviluppano, negli anni più recenti, fino all'oggi, una severità coloristica sempre più rigorosa e coerente, tendente alla monocromia.
È da questo spazio che l'indagine di Biasi muove nella nuova attenzione verso la scultura. Acciaio corten, alluminio, metacrilato sono i media della sfida di Biasi allo spazio tridimensionale, affrontato nelle misure ampie di opere anche da esterno: totem, lastre a sviluppo verticale, così come spirali interrotte, eliche di fitti tuboli metallici diventano trasposizioni, reinvenzioni, esiti della 'felice ossessione', della costante ricerca di Biasi nel campo della percezione visiva.

Dopo la partecipazione nelle dodici esposizioni del Gruppo N, Biasi ha esposto più di cento esposizioni personali e partecipato a innumerevoli collettive, fra cui la XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma, la XI Biennale di San Paulo e le più note Biennali internazionali della grafica, ottenendo numerosi e importanti riconoscimenti, in particolare quello ottenuto con il multiplo "Io sono" al World Print Competition '73 del California College of Arts and Crafts in collaborazione con il San Francisco Museum of Art. Grandi successi hanno riscosso nel 2006 l'esposizione di trenta sue opere storiche nelle sale dell'Hermitage di San Pietroburgo e nel 2009 la sua antologica Kaleidoscope: dalle trame agli assemblaggi al Museo del Palazzo Reale di Genova. Sue opere si trovano al Museum of Modern Art di New York, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, all'Hermitage di San Pietroburgo, nei Musei di Belgrado, Bolzano, Bratislava, Breslavia, Buenos Aires, Ciudad Bolivar, Epinal, Gallarate, Guayaquil, Livorno, Lodz, Lubiana, Middletown, Padova, Praga, San Francisco, Saint Louis, Tokio, Torino, Ulm, Venezia, Waldenbuch, Zagabria, al Ministero degli Affari Esteri di Roma e in numerose collezioni italiane e straniere.


INFORMAZIONI UTILI

TITOLO DELLA MOSTRA: ALBERTO BIASI: GLI AMBIENTI

A CURA DI: GUIDO BARTORELLI

COMITATO SCIENTIFICO DELLA MOSTRA E DEL CATALOGO:
ELISA BALDINI, GUIDO BARTORELLI, FEDERICA STEVANIN, GIUSEPPE VIRELLI

SEDE ESPOSITIVA: PALAZZO PRETORIO – VIA MARCONI, 30 – CITTADELLA (PD)

OPENING: 28 MAGGIO 2016, ORE 18
DATE DI APERTURA: 28 MAGGIO – 6 NOVEMBRE 2016
GIORNI DI APERTURA: TUTTI I GIORNI ESCLUSO LUNEDÌ MATTINA, MARTEDÌ TUTTO IL GIORNO E TUTTO AGOSTO 
ORARI DI APERTURA: 10:00 - 12.30 / 16:00 - 19:30 

info e contatti TEL: 049/9413474 - 049/9404485

EMAIL: info@fondazionepretorio.it   WEB: www.fondazionepretorio.it

CATALOGO: MAAB GALLERY



--
www.CorrieredelWeb.it

Art1307 presenta Latitude 36 – 40 Mostra collettiva di Yuki Kamide, Shoko Miki, Shuta Mitomo,Keisuke Miyashita, Yasunari Nakagomi, Saki Onishi, Naomi Shigeta, Mariko Tamura a cura di Cynthia Penna

Vernissage: giovedì 12 maggio 2016, dalle 19 alle 22

Durata: dal 12 al 25/05/2016

Napoli, Villa di Donato, P.zza S. Eframo Vecchio

Con il Patrocinio della Regione Campania, Ambasciata Italiana di Tokyo, Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, Art Hotel Gran Paradiso di Sorrento



2016: ricorre il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone e 500 anni di storia di relazioni culturali tra i due paesi.

Latitude 36/40 è un vasto progetto di scambio culturale internazionale, specificamente tra Italia e Giappone, diviso in due sezioni di cui la prima ha visto 8 artisti Campani protagonisti, insieme ad altrettanti artisti Giapponesi, della mostra d'arte svoltasi dal 20 al 29 Marzo presso il Metropolitan Art Museum di Tokyo.

La seconda sezione si svolgerà in Italia, a Napoli, nelle sale di Villa di Donato dal 12 al 25 Maggio dove saranno in mostra le opere degli artisti Giapponesi, sotto la curatela di Yasunari Nakagomi, Direttore della Association of International Artists, e Cynthia Penna, direttore artistico di Art1307. La prima tappa, a Tokyo, ha visto le opere di Marco Abbamondi, Stefano Ciannella, Max Coppeta, Mina di Nardo, Dino Izzo, Amedeo Sanzone, TTozoi e Carla Viparelli dialogare con le opere dei colleghi Giapponesi a seguito dell'invito espresso dall'Association of International Artists di Tokyo ad ART1307 di rappresentare l'Italia e uno spaccato dell'arte contemporanea Italiana che si sta sviluppando oggigiorno nel nostro Paese.

Il prossimo mese di Maggio sarà "ricambiata l'ospitalità"e gli 8 artisti Giapponesi avranno modo di approfondire i rapporti con i colleghi Italiani e di conoscere e sperimentare la cultura e la storia della città di Napoli in uno scambio tecnico, esperienziale, emotivo e culturale. Questo significa allargare le menti, dare opportunità agli individui, approfondire la conoscenza artistica in senso lato, abbattere frontiere e divisioni.

Il progetto gode dei patrocini dell'Ambasciata del Giappone in Italia, dell'Ambasciata di Italia in Giappone, della Regione Campania, dell'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, del Museo Madre di Napoli.

Il tema: Da Global a Glocal

Uno dei trend più interessanti da osservare nel mondo dell'arte contemporanea del 21esimo secolo in Giappone è la grande varietà di fiere e festival che stanno nascendo in varie regioni del Paese. L'arte espande la propria presenza dai centri nevralgici muovendosi verso altre aree e creando un cambiamento di concentrazione artistica dal "centrale" al "locale". Le nuove realtà aprono prospettive inedite e modi alternativi di concepire l'arte e al tempo stesso sono una grande risorsa per la rivitalizzazione di spazi urbani.

Questo fenomeno non riguarda solo il Giappone ma tutto il mondo. Internet mette in comunione informazioni e idee che creano correnti internazionali uniformi, ma allo stesso tempo permette la diffusione e la conoscenza di manifestazioni peculiari di determinate aree.

L'idea di "Global to Glocal" proviene appunto da tale fenomeno e LATITUDE 36-40 mira ad esprimere tale concetto. Al centro delle due grandi mostre collettive che compongono il progetto vi è l'idea di mettere in evidenza ciò che è espressione artistica universale attraverso il background proprio di ogni artista, manifestazione di un mondo culturale e esperenziale unico ma al tempo stesso figlio dell'era globale.


Info e contatti: 
www.art1307.cominfo@art1307.com
FB:
https://www.facebook.com/art1307, 
Tel
Instagram: ISTITUZIONE_CULTURALE_ART1307
Pinterest: Art1307 


--
www.CorrieredelWeb.it

Permanent collection

Permanent Collection
9 – 19 maggio 2016


Questa mostra di opere d'arte originali esplora la diversità degli argomenti che evidenziano il patrimonio culturale di trenta artisti provenienti da un programma di selezione che RossoCinabro esporrà insieme ad opere provenienti dalla collezione permanente della Galleria.

Trenta pezzi di opere d'arte originali divisi in cinque categorie - pittura, disegno, fotografia, grafica, scultura - raffigurano una varietà di stili artistici e medium. Gli utenti potranno trovare nel sito approfondimenti su ciascun artista in mostra, in ordine alfabetico o divisi per categoria (figurazione, astrazione e informale, fotografia, arte digitale e scultura)

Artisti: Claudette Allosio, Luigi Aricò, Lara Casaccio,  Antonio Cellinese, Beatrice Cofield, Alistair Cooke, Daniela Corallo, Sigita Dackevičiūtė, Patricia Del Monaco, Andrés Escriva, Giovanna Fabretti,  Andreina Guerrieri,  Hannes Hofstetter, Krisztina Hollai, Cris Llarena, Anna Maria Loiacono,  Stefano Mariotti, Bruno Mertens, Joy Moore,  Päivyt Niemeläinen, Nicola Pica, Daniela Rebecchi, Eva Rossi Kivimaki, Alfio Sacco, Ingvill Solberg, Georgeta Stefanescu, ElinaTammiranta-Summa, Ana Taveras, Tiril, Glenda Tuzza

L'evento dà una grande opportunità per investire in arte internazionale, ed è una vetrina dell'artista ormai consolidata, così come i giovani talenti. I visitatori possono aspettarsi una serie di dipinti, fotografia d'arte, sculture, in diversi stili e dei media.

a cura di Cristina Madini

Opening venerdì 6 Marzo dalle 1:00-03:00. solo su invito
La mostra è aperta al pubblico 9-19 maggio ore 11:00-07:00



Permanent Collection
9 – 19 May, 2016

This exhibition of original artwork explores the diversity of the topics highlight the cultural heritage of thirty artists from a selection program that RossoCinabro exhibit along with works from the Gallery's permanent collection

Thirty pieces of original artwork divided into five categories - painting, drawing, photograph, graphics, sculpture -  depict a variety of art styles and mediums.  

Users can find  the website by artist, alphabetically or by category (figurative paintings, abstract and informal paintings,  photograph, digital art, sculpture)

Artists: Claudette Allosio, Luigi Aricò, Lara Casaccio,  Antonio Cellinese, Beatrice Cofield, Alistair Cooke, Daniela Corallo, Sigita Dackevičiūtė, Patricia Del Monaco, Andrés Escriva, Giovanna Fabretti,  Andreina Guerrieri,  Hannes Hofstetter, Krisztina Hollai, Cris Llarena, Anna Maria Loiacono,  Stefano Mariotti, Bruno Mertens, Joy Moore,  Päivyt Niemeläinen, Nicola Pica, Daniela Rebecchi, Eva Rossi Kivimaki, Alfio Sacco, Ingvill Solberg, Georgeta Stefanescu, ElinaTammiranta-Summa, Ana Taveras, Tiril, Glenda Tuzza

The event gives a great opportunity to invest into international art, and is a showcase of the well-established artist as well as young talent. Visitors can expect a variety of paintings, photography art,  sculptures, in different styles and media.

curated by Cristina Madini   

Opening on Friday, March 6 from 1:00 – 3:00 pm. by invitation only 
The exhibition is open to the public from  9 - 19 May  hours  11:00am - 7:00pm


--
www.CorrieredelWeb.it

giovedì 28 aprile 2016

Non si può fare Dripping. Femminilità e arte in mostra il 7 maggio a Milano | dalle 15 alle 20 | SPAZIO MONTE AMIATA | via E. Falck, 53 Milano

Milano, aprile 2016 - Le donne sanno fare network molto bene, si sa. E il web è il luogo virtuale ideale per crearne di nuovi. È da queste premesse che è nato il network di 30 donne, tutte di Milano e dintorni che, accomunate dalla passione per l'arte e la pittura materica, hanno deciso di organizzarsi per realizzare una mostra "autogestita".
Condividendo pensieri e lavori su Facebook, le artiste si sono confrontate scoprendo di avere in comune, oltre la passione per l'arte, anche il poco tempo a disposizione per l'arte dovendosi prendere cura delle loro case e delle loro famiglie prima che delle loro passioni. Da qui il titolo Non si può fare Dripping - la tecnica artistica conosciuta soprattutto grazie ai lavori di Jackson Pollock. D'altronde ne parlava anche la storica dell'arte Linda Nochlin nel 1971 nel libro Perché non ci sono state grandi artiste? Il cui sottotitolo (poi scomparso dalla copertina) è ancora più interessante: Ovvero, come stupide domande richiedano risposte lunghe. La risposta lunga a questa domanda è infatti la storia: per secoli la società ha precluso alle donne la possibilità di eccellere nell'arte. Persino in tempi più evoluti, nei casi di successo, le donne hanno mostrato un'ambivalenza irrisolta, lacerate tra aspirazioni e aspettative sociali, autostima e adesione a una distorta nozione di femminilità. Così, in maniera ironica, ma decisa, oggi queste trenta donne hanno deciso di prendersi il loro spazio... per fare dripping.
La prima mostra, di un progetto che nasce pensato per essere riprodotto in altre occasioni e itinerante, avrà luogo sabato 7 maggio nello Spazio Monte Amiata in via Falck a Milano, nel quartiere Gallaratese e progettato dagli architetti Aldo Rossi e Carlo Ajmonino tra gli anni Sessanta e Settanta e inserito oggi nel circuito architettonico della città di Milano.
Non si può fare dripping. 30 artiste raccontano ironicamente la loro realtà
7 MAGGIO 2016 dalle 15 alle 20
SPAZIO MONTE AMIATA | progetto degli architetti Aldo Rossi e Carlo Ajmonino, inserito nel circuito architettonico della città di Milano | via E. Falck, 53 Milano - fermata metropolitana San Leonardo

Le artiste in mostra
Clara Cappelletti, Paola Cecchi, Cecilia Corso, Patrizia Giovanna Curcetti, Elisabetta De Maddalena, Cristina Donati Meyer, Giuseppina D'Orio, Rosanna Dragone, Gabriella Ferrario, Rita Fresolone, Verena Giavelli, Bruna Gilardoni, Rossella Leone, Lilieta, Graziella Osellame, Maria Elena Mejani, Carla Meocci, Tiziana Mesiano, Chiara Poli, Veronica Pollini, Annelise Razzini, Susanna Anna Redaelli, Rosa Emperatriz Olivares Rivera, Elena Rizzardi, Rosalind Roberts, Ilaria Ruggeri, Claudia Scalera, Rita Scarpelli, Lucia Strenghetto, Maria Cristina Tebaldi, Maria Trivisonno, Stefania Veronese.

Programma
Ore 15: apertura mostra
Ore 16.30: spettacolo Donne-Dialetti-Diletti a cura del gruppo di teatro 3D
Ore 17.30: visita guidata al complesso Monte Amiata a cura dell'architetto Erica Ciffo
Ore 18.30: aperitivo
Dalle 15 alle 18 sarà attivo anche il laboratorio gratuito Impronte - L'argilla racconta di luci e ombre, di leggerezza e peso condotto da Patrizia Giovanna Curcetti (info e prenotazioni  373-7776901).






--
www.CorrieredelWeb.it

martedì 26 aprile 2016

GUARNERI, OLIVIERI, VERNA. GLI ANNI SETTANTA, a cura di Ivan Quaroni | ULTIMI GIORNI, Progettoarte ELM, Milano


Image
GUARNERI, OLIVIERI, VERNA
GLI ANNI SETTANTA

a cura di Ivan Quaroni

Dal 25 febbraio al 29 aprile 2016
Progettoarte elm, Via Fusetti, 14 - Milano


C'è tempo fino al 29 aprile per visitare la mostra Guarneri, Olivieri, Verna. Gli anni Settanta, presso la galleria Progettoarte elm di Milano, che prosegue nel percorso di promozione e valorizzazione degli artisti della Pittura Analitica, dopo le  personali dedicate a Pino Pinelli (2013), Marco Gastini (2012), Claudio Verna (2011), Enzo Cacciola (2010).

Per l'occasione sono esposte circa venti opere pittoriche risalenti agli anni Settanta, periodo in cui le intuizioni dei tre artisti giungono a quella nuova maturazione espressiva, poi variamente denominata dalla critica con i termini di Pittura Analitica, Pittura-Pittura o Nuova Pittura, una tendenza che trova riscontro nelle parallele e coeve indagini dei pittori francesi (Support/Surface) e tedeschi (Analytische Maleri o Geplante Malerei).
I lavori qui proposti mostrano come le ricerche di Guarneri, Olivieri e Verna siano legate da un comune ritorno ai valori basilari della pittura, ai fondamenti irriducibili di una grammatica fatta di luce, segno e colore.
Sorta dalle ceneri dell'Informale, ma egualmente distante dalle sperimentazioni sul grado zero della pittura, questa nuova sensibilità - oggi giustamente riscoperta e rivalutata anche dal mercato - si contraddistingue per l'attenzione al sistema di relazioni interne alla pittura e per l'analisi dei suoi vocaboli essenziali, liberati da ogni funzione descrittiva.
Narrazione e rappresentazione, avvertiti come elementi inessenziali, lasciano, infatti, spazio all'indagine su movimento, vibrazione luministica, pulsazione ritmica e intensità del colore. Il risultato è una pittura "a percezione lenta", che richiede all'osservatore una visione prolungata.
È il caso soprattutto di Riccardo Guarneri che, identificando il colore con la luce, dipinge quadri bianchi, innervati da una filigrana di segni sottili che accentuano il carattere impalpabile della pasta cromatica.
Anche Claudio Olivieri lavora, soprattutto all'inizio del decennio, con un linguaggio che combina il segno al colore, dove però si avverte già l'interesse per la costruzione di forme fluide e scure masse plasmatiche affioranti dal fondo della tela. 
Influenzato dalle teorie gestaltiche e dai problemi legati alla percezione, Verna è, tra i tre, l'artista più interessato alle forme geometriche e alle partizioni ritmiche. Nelle sue tele il colore si organizza in campiture uniformi, sovente scandite da rettangoli, losanghe e bande di colore che evidenziano il dato processuale della sua pittura.
Questa mostra, a distanza di oltre quarant'anni, è un'opportunità unica per valutare il rigore linguistico delle ricerche di Guarneri, Olivieri e Verna attraverso una selezione di opere dipinte tra il 1970 e il 1979. Gli anni Settanta rappresentano, infatti, un periodo cruciale, compresso tra il retaggio delle formulazioni poveriste e i futuri fermenti transavanguardisti, in cui questi artisti, insieme ad altri membri di quella mobile e fluida compagine di personalità che fu la Pittura Analitica, rivendicarono l'autonomia e la radicalità di una pratica millenaria attraverso il ritorno a un linguaggio primario, insieme severo e lirico.



Guarneri, Olivieri, Verna. Gli anni Settanta
A cura di Ivan Quaroni
Opening: giovedi 25 febbraio 2016, h. 18.30
Dal 25 febbraio al 29 aprile
Progettoarte elm
Via Fusetti, 14 - 20143 - Milano – Italy
Tel. +39 02 83390437 Email: info@progettoarte-elm.com




--
www.CorrieredelWeb.it

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *