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sabato 16 aprile 2016

Opening Loredana Longo - VICTORY - venerdì 22 aprile

Loredana Longo
VICTORY

Curated by/A cura di Valentina Bruschi

Loredana Longo, Victory#8 Melilla, 2016, bruciature su velluto, 140x100 cm


OPENING Venerdì/Friday 22 Aprile/April h. 18:30

dal 22 aprile al 22 giugno 2016

La galleria è aperta dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 19:30
Sabato dalle 10:30 alle 18:00
Domenica e lunedì chiusi


La Galleria Francesco Pantaleone è lieta di presentare al pubblico la quarta personale di Loredana Longo (Catania, 1967) dal titolo, Victory, a cura di Valentina Bruschi, che si inaugura venerdì 22 aprile alle ore 18, accompagnata da un testo della curatrice e da uno scritto della giornalista franco-marocchina Zineb El Rhazoui.
L'artista, che ha coinvolto tutto lo spazio della galleria in una grande installazione site-specific che collega tutti i lavori in mostra, presenta una serie di opere nuove, realizzate appositamente per l'occasione, che danno il titolo all'esposizione. Si tratta di arazzi in velluto sui quali l'artista è intervenuta direttamente con delle bruciature che – attraverso la sottrazione della materia – disegnano i paesaggi di distruzione che ogni giorno ci restituiscono i media. La parola "Victory", presente in tutti gli arazzi della serie, è ripetuta – ossessivamente - anche in un gruppo di sculture in marmo.

"Victory" è una parola che nello stesso momento in cui è detta, si contraddice", afferma l'artista, "la vittoria di qualcuno è sempre la sconfitta di qualcun altro. Dietro una vittoria c'è sempre dolore, che sia sportiva, o che sia militare, qualcuno ha sofferto per essa". Dunque una definizione intesa qui come enantiosemica, il cui significato, una volta inserito nel contesto, assume un senso opposto a quello originario.
Ci si chiede, rileggendo Susan Sontag, qual è "l'aspetto che la guerra assume quando la si vede da lontano, sotto forma di immagine. Le vittime, i parenti afflitti, i consumatori di notizie - ognuno di essi ha una sua propria vicinanza o distanza dalla guerra". E ancora, "nell'era della fotografia, dalla realtà si pretende sempre di più. L'evento reale può non essere abbastanza spaventoso, e perciò va potenziato; o reinterpretato in maniera più convincente". Loredana Longo rielabora le immagini fotografiche dalle quali parte per la realizzazione dei suoi arazzi, attraverso il suo linguaggio particolare, utilizzando quella che lei stessa ha precisato qualche anno fa come, "estetica della distruzione". Una definizione per il suo lavoro, iniziato con la serie "Explosions", in cui utilizza la polvere nera per fare saltare in aria oggetti legati ai feticci della famiglia borghese: il pranzo di natale, la camera da letto coniugale, il banchetto di nozze. Questi scenari di vita famigliare vengono però "salvati" in qualche modo dall'artista, che ne ricompone i pezzi, passando dalla distruzione alla ricostruzione, documentata da video e fotografie. L'ambiente domestico, quello privato per eccellenza, diventa modello universale dei rapporti sociali.
Dal 2011 il centro della sua ricerca si sposta dalla famiglia alle emergenze della nostra contemporaneità, come il dramma della migrazione nel Mediterraneo, che è diventato uno dei temi ricorrenti dei suoi ultimi lavori. Il risultato è un corpus di opere di denuncia– dai tappeti di "Place/No Place", con sopra bruciate le frasi dei potenti del mondo, alle performance "My Own War" e "Tu primo a sorgere" -  che hanno una forte ispirazione etica. Opere che mirano a denunciare la passività e l'assuefazione alla violenza. L'artista non urla ma brucia. I soggetti scelti per gli arazzi sono immagini, divenute icone della nostra storia recente: momenti di tensioni, spesso legati a delle esplosioni, ma non solo, sono soprattutto immagini che rappresentano dei momenti di sconfitte/vittorie di una parte dell'umanità sull'altra". 

Loredana Longo  (Catania nel 1967)
Principali mostre personali
2015- Né Caino Né Abele, Srisa, Firenze/ 2014 My Own War, GAM, Palermo (I)/ 2013 Place/No Place, Bad New Business Gallery, Milano (I)/ 2011 Demolition#1 squatter, Assab one- Milano/ Neither here nor there, Temporary Museum e Franceco Pantaleone, Palermo, (I)/ 2010 Cages, Artecontemporanea Bruxelles, Belgio/ 2008 Napoli. Teatro Festival Italia, Real Albergo dei Poveri, Napoli, (I)/ 2007 Explosion#15, Festival Fies Drodesera, Centrale Idroelettrica di Fies, Dro, Trento, Italia/ Festival Oltrarno Atelier, Cantieri Goldonetta, Firenze, (I)/ Explosion#14, Prometeogallery di Ida Pisani, Milano, (I)/ 2006 Explosion#10, Wilfried Von Gunten Projektraum, Thun, Svizzera/ Explosion#8 sweets, Galleria Francesco Pantaleone Arte contemporanea, Palermo, (I)/ Double1#2, Museum Van Nagsael, Rotterdam, Olanda/ 2005 Oh happy days, Galleria Artecontemporanea, Catania, (I)
Principali mostre collettive:
2015 Mdina Cathedral Contemporary Art Biennale, Malta/ Nel mezzo del Mezzo, Museo Riso, Palermo (I)/ Tu primo a sorgere, 5 Piazze/5 Sensi, I art, Ragusa (I)/ - Art Lab # 2 | Fama Fame, ASC Gallery Window Space, London/ She Devil#7, Studio Stefania Miscetti, Roma, 2014 Donna e Libertà, FestArte Videoart festival, Caffè letterario, Roma/ Le ultime parole, Videoarte Domestica, MAAM, Roma/ 2013 Post Fata Resurgo, MIC, Faenza (I)/ Don't Ask, don't tell, Palazzo Zino, Palermo (I)/ Un été sicilien, Chateau de Nyon, (Svizzera)/ Kama, Sesso and Design, Triennale Design Museum, Milano (I)/ Premio Maretti, Pan, Napoli (I)/ 2012 Waiting, Il Rito della luce, Fondazione Fiumara d'arte, Messina/ Violence, XV Biennale Donna, PAC, Ferrara/ Secret gardens, Tent, Rotterdam/ Collezione Permanente, Museo Riso d'arte contemporanea, Palermo (I) 2011, Il quinto atto, Galleria Biagiotti, Firenze (I)/ Madeinfilandia 2001, Filanda, Pieve a Presciano, Arezzo (I)/ Wunsch und ordnung, Ausstelungsraum Klingental, Basel, Switzerland/ Motion of nation, galleria vm21, Roma(I)/ Biennale di fotografia di Alessandria, Cittadella di Alessandria (I) 2010- Festarte Videoart Festival, MACRO Testaccio, Roma (I), 2009 AIM, International Biennale, Marrakech, Marocco/ The Italian sight, TEA Tenerife Espacio de las Artes, Tenerife, Spagna/ Passaggi in Sicilia, Museo Riso, Palermo, (I)/ Innmotion 2009, CCCB, Spagna/ She devil on tour, MNAC, Bucharest, Romania/ Senales Rojas, Istituto Latino Americano, Roma, (I) 2008 Tina B., The Prague Contemporary Art Festival, Praga,  Repubblica Ceca/ Abracadabra, Italian Institute of Culture, Madrid, Spagna/ Il corpo in movimento, Museo Pecci, Prato, Firenze (I)2007 Shangai 2007 Milanomadeindesign, Shanghai, Duolun Museum of Modern Art, Shanghai, e Today Art Museum, Pechino, China/ The New Italian Design, Istituto di Cultura Italiana, Madrid, Spagna/ Il Paesaggio mobile del Nuovo design Italiano, Triennale di Milano, Italia/ 2006 Raid, Biennale Adriatica, Palazzina Azzurra, San Benedetto del Tronto (I)/ 2005 Project Room, La Box Bourges, Ecole National Superieur d'Art, Bourge, Francia/ 2004 Gemine Muse International, Benaki Museum, Atene, Grecia/ Designmai,  Kunstfabrik, Berlin, Germania/ 2003 eBent'03, Festival International de Performance de Barcelona, CCCB, Spagna/ Blue Hall markplatz Europa, Atelierhaus Panzerhalle, Postdam, Berlin, Germania/ XIV QUADRIENNALE,  Anteprima, Palazzo Reale, Napoli, (I)/ Echigo Tsumari Art Triennal, Tokio, Japan



Informazioni:
artista: Loredana Longo
curatore: Valentina Bruschi
testi in mostra: Valentina Bruschi e Zineb El Rhazoui
inaugurazione: venerdì 22 aprile 2016, ore 18.00
durata: 22 aprile – 22 giugno 2016
indirizzo: Galleria Francesco Pantaleone arte Contemporanea, via Vittorio Emanuele 303 – 90133, Palermo.
orari apertura galleria: dal martedì al venerdì, 10.30-19.30 e sabato 10-30-18.30
sito web: www.fpac.it
si ringrazia: Palumbo Marmi (Trabia - PA) e Gori Tessuti (Calenzano - FI)



http://www.palumbomarmi.com/



http://www.goritessuti.com/



Francesco Pantaleone arte Contemporanea
Via Vittorio Emanuele 303
(Palazzo Di Napoli - Quattro Canti)
90133, Palermo

+39 091 332482 / +39 393 4356108 mobile


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M4A - MADE4ART, Milano: mostra "Gianni Oliva. Šiauliai"

Gianni Oliva. Šiauliai
a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo

M4A - MADE4ART, Milano 
20 aprile - 9 maggio 2016 

Inaugurazione mercoledì 20 aprile, ore 18.30


In occasione di Photofestival 2016, lo spazio Made4Art di Milano presenta Šiauliai, personale dell'artista e fotografo Gianni Oliva (Torino, 1964) a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni, una mostra con il Patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Lituania nella Repubblica Italiana

In esposizione una serie di scatti realizzati nel 2007 alla Collina delle Croci (Kryžių Kalnas), nei pressi della città lituana di Šiauliai, compresa l'opera vincitrice del primo premio al Photissima Art Prize Torino 2015.

Luogo di pellegrinaggio e meta turistica, la piccola altura su cui si ergono decine di migliaia di croci piantate dai fedeli, secondo una tradizione popolare che dura da secoli, è diventata nel corso del tempo simbolo religioso e dell'identità nazionale lituana

Gianni Oliva ha ritratto la Collina delle Croci in una gelida giornata autunnale, realizzando con paziente attesa scatti di intensa poesia e di grande forza evocativa, dove l'infinita distesa di croci e le piccole figure che talvolta appaiono nei loro abiti colorati emergono da un paesaggio reso indistinto dalla neve. 

Attesa, momento di sospensione per cogliere l'istante giusto, che si rivela essere una delle componenti fondamentali della produzione artistica di Oliva, "uno dei momenti più eccitanti e creativi dell'arte fotografica. Spesso immaginiamo una fotografia e improvvisamente questa prende vita davanti ai nostri occhi componendosi".  

In mostra presso Made4Art di Milano una selezione delle 14 immagini fotografiche della serie Hill of Crosses, scattate in un'unica giornata nell'ottobre del 2007. 

Šiauliai, con data di inaugurazione mercoledì 20 aprile, rimarrà aperta al pubblico fino al 9 maggio.

Gianni Oliva. Šiauliai
a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni
M4A - MADE4ART | Spazio, comunicazione e servizi per l'arte e la cultura
Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
20 aprile - 9 maggio 2016
Inaugurazione mercoledì 20 aprile, ore 18.30 

La mostra non sarà aperta al pubblico nei giorni 25, 28, 29 aprile e 2 maggio 

Lunedì ore 16 - 19, martedì - venerdì ore 10 - 13 / 16 - 19
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872



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venerdì 15 aprile 2016

Dal 22 aprile al 1° giugno la mostra FuturBalla alla Fondazione Pasquinelli


Un nuovo appuntamento alla Fondazione Pasquinelli in corso Magenta 42 a Milano: FuturBalla, una mostra aperta dal 22 aprile al 1° giugno corredata da un ciclo di conferenze e da una serie di incontri per le scuole e le famiglie:
FuturBalla – Le conferenze del mercoledì alle 18:30

1. SPLENDORI GEOMETRICI E MECCANICI, NUMERI SENSIBILI E UOMINI MACCHINE
Antonello Negri - mercoledì 27 aprile 2016, ore 18,30

2. DA FUTURBALLA A FUTURNESPOLO
Ugo Nespolo - mercoledì 11 maggio 2016, ore 18,30

3. FUTURCOLLEZIONISTI E ALTRI MANIACI
Andrea Kerbaker - mercoledì 18 maggio 2016, ore 18,30

FuturBalla – La didattica

Per le scuole primarie:

A SPASSO CON FUTURBALLA dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 11
Visita guidata in compagnia di un "cane al guinzaglio" e di una "bambina che corre sul balcone" per scoprire come rappresentare il movimento e la velocità.

Per bambini e famiglie:

1. BALLO FUTURISTA Sabato 7, 14 e 28 maggio dalle 16 alle 17.30
Visita-laboratorio tra le opere di Giacomo Balla e alla scoperta della "ricostruzione futurista dell'universo": dall'arredo alla moda, dal cinema al teatro, dalla musica alla danza, dal manifesto agli oggetti quotidiani. Con ballo finale.

2. BALLATRUCCO Sabato 21 maggio dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18
Workshop dalla tela al volto in collaborazione con il Corso per truccatori e parrucchieri teatrali dell'Accademia Teatro alla Scala.
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22 aprile - 1 giugno 2016
FuturBalla

Opere di Giacomo Balla e manifesti originali futuristi in mostra
alla Fondazione Pasquinelli di Milano
Dal 22 aprile torna quella che è ormai diventata una tradizione nel panorama delle mostre d'arte di Milano. Anche questa primavera la Fondazione Pasquinelli offre al pubblico un estratto della collezione privata Antognini in una mostra, una personale questa volta, curata da Antonello Negri e incentrata su uno dei più grandi artisti italiani di fama internazionale: Giacomo Balla, significativamente autorinominatosi FuturBalla nel 1913, quando la sua produzione prese la via radicale del Futurismo. Da qui prende significativamente il nome anche la mostra, FuturBalla, che prosegue negli spazi di Corso Magenta fino al primo giugno. 

In questo periodo verranno esposte al pubblico tre opere che appartengono agli anni tra il 1913 e il 1918, accompagnate da pubblicazioni periodiche e manifesti futuristi dello stesso periodo prestati dal Centro Apice dell'Università degli Studi di Milano.

Si tratta della quarta mostra del ciclo L'arte in una stanza, e racconta una storia artistica concentrata in pochi anni, quasi in perfetta coincidenza con la Grande guerra, attraverso tre opere di particolare qualità: come il futurismo italiano è stato in grado di dar forma al movimento attraverso immagini  immobili, dipinte sulla tela. I quadri esposti hanno per protagoniste un'automobile in corsa tra le luci della notte, una bandiera che sventola, un colpo di fucile e richiamano strettamente altre opere esposte al Museo del Novecento di Milano che raffigurano la passeggiata di un cane e la corsa di una bambina sul balcone.

Nella mostra FuturBalla quadri e manifesti originali vengono esposti insieme per restituire al pubblico il clima ardente – al quale l'artista partecipò in prima persona – di un momento cruciale del Novecento, segnato dal mito della macchina e della velocità e dall'utopia della reinvenzione del mondo: tra il progetto, firmato proprio da Balla, di un "vestito antineutrale", l'idea di una Ricostruzione futurista dell'universo, e il provocatorio programma di una Società di protezione delle macchine. A dimostrare che come l'opera esce dalla cornice - come in Colpo di fucile domenicale - così il movimento artistico deve ispirare la vita di tutti i giorni.

Ci saranno inoltre degli incontri tenuti da Antonello Negri e Andrea Kerbaker mercoledì 27 aprile e mercoledì 18 maggio alle 18.30, che racconteranno il futurismo dal punto di vista dei suoi principi artistici originari e il collezionismo futurista oggi particolarmente di moda. Mercoledì 11 maggio alla stessa ora sarà di scena l'artista Ugo Nespolo, che in FuturNespolo racconterà al pubblico dell'influenza del futurismo sulla sua opera.

Per tutta la durata della mostra, la sezione didattica propone ai bambini dai 6 ai 10 anni delle scuole primarie, dal lunedì al venerdì mattina: A spasso con FuturBalla, visita guidata e laboratorio; mentre per bambini e famiglie, sabato 7, 14 e 28 maggio: Ballo futurista, visita-laboratorio tra le opere di Giacomo Balla e sabato 21
 Ballatrucco, workshop dalla tela al volto. I laboratori sono a entrata libera su prenotazione obbligatoria.

fondazionepasquinelli.org
larteinunastanza.fondazionepasquinelli.org/it/index.html
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giovedì 14 aprile 2016

PLANET AURUM - 17 aprile 2016




MARIO VESPASIANI

PLANET AURUM
 
Domenica 17 aprile 2016
Caffè Meletti
Piazza del Popolo
Ascoli Piceno

Marche Centro d'Arte e il direttore artistico Gigi Morganti hanno il piacere di invitare all'incontro con Mario Vespasiani nell'ambito della rassegna Le arti si Incontrano, l'arte figurativa si racconta, che si terrà domenica 17 aprile alle ore 17 al Caffè Meletti di Ascoli Piceno.

Mario Vespasiani, uno dei talenti più eclettici della giovane arte italiana, si confronta questa volta con la scrittura e presenta al pubblico, in uno dei gioielli del liberty italiano alcuni brani tratti dal suo primo libro interamente dedicato agli scritti intitolato Planet Aurum ed interpretati per l'occasione da due protagonisti dell'opera lirica contemporanea. 
Vespasiani da sempre attento alle nuove forme di contaminazione, aggiorna l'idea del caffè filosofico per invitare il pubblico ad un contatto diretto, a prendere parte ad un evento che si presenta anomalo quanto raffinato e che si pone da stimolo per entrare nel processo creativo mediante la lettura di storie, che riguardano opere non ancora realizzate ma ben chiare nella mente dell'autore che prova a concretizzarle facendo forza sul potere del racconto e dell'immaginazione.


Il libro Planet Aurum è un'esperienza ai confini del quadro composta da quaranta racconti messi su carta da Mario Vespasiani nel 2015, in cui descrive in chiave poetica visioni e sensazioni dinanzi ad un orizzonte, umano e naturale che si imprime nel suo sguardo prima ancora di essere dipinto. In ogni brano illustra un viaggio reale o immaginario in giro per il mondo, da cui riporta tutta una serie di considerazioni, riferite ai luoghi, agli odori, ai sapori percepiti e soprattutto agli incontri con lo spirito profondo delle terre attraversate. Un inno alla vita che invoglia il lettore a prendere parte a questa ricerca esistenziale: verticale per l'ambizione di comprendere il proprio sé ed orizzontale per scoprire il senso delle relazione con l'altro. Vespasiani si fa dunque testimone di una libertà che dimora nell'intimo e che si scontra coi dubbi e coi pericoli del tragitto. 
Nelle sue descrizioni non lascia intendere chiaramente il posto in cui si trova, in quanto ritiene che più dello spostamento fisico valga lo scambio tra visione e immaginazione, tra destinazioni reali e tensioni spirituali. Si spinge così in spazi aperti come nelle cavità dell'essere, in cui riunisce le linee di un percorso solitario, imprevedibile e nomade e dunque pienamente coerente con la propria ricerca artistica. Viene fuori una inaspettata antologia di "opere" che non si presenta nel classico riepilogo di immagini e di testimonianze critiche, bensì nell'eco di una voce solare che lascia affiorare nella fantasia di ciascuno delle immagini come fossero effettivamente visibili. L'intuizione di questa raccolta va a sottolineare come siano collegati tutti i temi affrontati dall'autore fin dall'esordio e come racconti e dipinti possano essere in grado, grazie ad linguaggio evocativo, di offrire una rinnovata percezione del presente.


Ore 17,00 proiezione del film: The Fall di Tarsem Singh
Ore 18,30 relatore Mario Vespasiani. Tema: Planet Aurum - Opere non ancora dipinte
Ore 20,00 cena con l'artista

Contributo: euro 20,00
Prenotazione: 348.3369040


MARIO VESPASIANI nasce nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte italiana, con una ricerca che lo sta portando ad innovare il concetto di pittura nelle varie modalità espressive come nello studio delle luminosità del colore. Le sue opere adottano un linguaggio simbolico e si rivolgono ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito. 

Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura. Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini, in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali.

Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario Vespasiani dove per la prima volta le sue immagini fotografiche si specchiano nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di Giacomelli, uno dei fotografi più incisivi del '900. Con la mostra Gemine Muse espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi.

Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica dai nuovi materiali alle tecnologie, viene inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo:L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli. Per tutto il 2014 si è dedicato al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive.  

Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli di un'arte che torna ed essere simbolo e immagine di un'identità ben precisa e che va oltre le classiche modalità espositive per mostrarsi in una performance nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, in un happening con le opere disposte al vento sulla cima della Torre dei Gualtieri di San Benedetto del Tronto e al 48° Premio Vasto. Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta dedicandogli contemporaneamente una personale. La città di Santa Vittoria in Matenano gli riserva una grande mostra che raccoglie per la prima volta le opere dagli esordi ad oggi ed una importante pubblicazione generale.

Dal 1998 sono trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.



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Mostra Severino Del Bono - inaugurazione giovedì 21 aprile da Vecchiato Arte a Padova

Vecchiato Arte dedica una personale all'artista Severino Del Bono
Inaugurazione giovedì 21 aprile ore 18.30


Una trentina di opere di ritratti femminili di Severino Del Bono saranno esposti da Vecchiato Arte in unamostra personale dal titolo "A occhi chiusi", che sarà inaugurata giovedì 21 aprile alle ore 18.30, nella sede della galleria in via Alberto da Padova 2. 

Al vernissage saranno presenti l'artista e il curatore dell'esposizione Luca Beatrice.  

La mostra ha il Patrocinio del Comune di Padova resterà aperta fino al 21 maggio.

Le "dee bendate", primi piani di donne realizzate con una tecnica che richiama l'Iperrealismo americano, sono al centro della ricerca di Severino Del Bono cheintroduce una precisa rappresentazione del tema del ritratto, attraverso una pittura che si colloca nell'universo pop, per soggetto e stile.

Le donne si presentano davanti all'artista che le "usa" per poi restituirle manipolateattraverso l'inserimento di un'iconografia pop, di oggetti sempre diversi che ne nascondono lo sguardo.

Le sue modelle ridono e gridano, sogghignano e si commuovono dietro a una maschera dal sapore di feticcio surrealista. 

Le sue opere sono alla ricerca di un equilibrio, ad iniziare da un bilanciamento di moduli e segni articolati nella composizione visiva.  

Il fondo piatto, che ricorda un set fotografico, pubblicitario, conferma uno stile che riconduce alla pittura americana più contemporanea. 

Le opere dell'artista ci presentano una gamma di umanità nascosta dietro a tracce di un vocabolario pop, che svela un più profondo isolamento identitario.


"L'assenza degli occhi trasforma queste donne in icone umane di insolita sensualità, sexy senza mai essere volgari. 
La ritrattistica di Del Bono è pop per la sua capacità di rendere le persone che ritrae specie di oggetti di un desiderio universale. Non quello erotico, della donna-oggetto, ma quello più urgente di vedere, di essere guardati e di guardare". 
(Luca Beatrice, "Oltre lo sguardo", testo in catalogo)

Titolo della mostra: A occhi chiusi
Artista: Severino Del Bono
Inaugurazione: 21 aprile ore 18.30
Chiusura: 21 maggio
Catalogoin galleria – testo critico a cura di Luca Beatrice
Orari: lunedì-sabato 10:00 - 13:00 e 15:30 - 19:30
Sede: Vecchiato Arte, Via Alberto da Padova,2 – 35137 Padova
info@vecchiatoarte.it
www.vecchiatoarte.it



Breve biografia
Severino Del Bono è nato a Nuvolera (Brescia) nel 1966. 
Cresciuto in un ambito familiare dove in casa si respira l'arte, collegata al concetto di bello, con una particolare attenzione ad un'indagine espressiva che ritornerà nei suoi dipinti. È molto legato al fratello maggiore, pittore amatoriale, che lo inizia alla pittura in maniera quasi giocosa.

La forza e l'intensità dei volti umani sono i campi di ricerca di Del Bono, sulle tele si fissano alterazioni e lievi deformazioni di visi in primo piano che cercano di indagare le emozioni creando una sorta di monologo interiore silenzioso e solitario. 
Le influenze di una luce caravaggesca si fondono con l'espressività di Francis Bacon e l'indagine si concentra sul volto femminile dove si imprigionano, con tratti dalle punte iperrealiste, espressioni che sfociano nell'ironia per mezzo di oggetti che assumono un'importanza simbolica e iconica: le donne ritratte sono l'emblema di fuga dal caos e dalla realtà quotidiana.

La collaborazione con la galleria Vecchiato Arte comincia nel 2009 e Severino Del Bono inizia così un viaggio che mette a confronto l'artista con il mercato e il mondo dell'arte contemporanea. Le sue opere sono state esposte in diverse fiere di arte contemporanea e gallerie d'arte in Italia e all'estero.



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