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Ultime news di Mostre ed Esposizioni

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giovedì 4 febbraio 2016

GIOBBE. LA NOTTE E IL SUO SOLE: le opere di Francesco Betti a Palazzo Creberg (8 - 26 Febbraio)

La mostra Giobbe. La notte e il suo sole, realizzata dalla Fondazione Credito Bergamasco con opere di Francesco Betti esposta a Palazzo Creberg dall'8 al 26 febbraio 2016.


Bergamo, 4 febbraio 2016 - La Fondazione Credito Bergamasco presenta nel Salone principale di Palazzo Creberg, in Largo Porta Nuova a Bergamo, l'esposizione Giobbe. La notte e il suo sole, la mostra itinerante realizzata dalla Fondazione, con opere di Francesco Betti, che nel corso del biennio 2014/2015 – grazie anche alla collaborazione con il Banco Popolare – ha toccato le località di Romano di Lombardia, Serina, Lovere, Grumello del Monte, Verona, Pitigliano (GR) e Genova, riscuotendo un grande apprezzamento da parte dei numerosi visitatori (circa 20.000 in totale).

L'esposizione ripercorre la vicenda biblica di Giobbe, che attraverso situazioni drammatiche di privazioni, dolore e sofferenza giunge alla serenità. La Fondazione Credito Bergamasco ha coinvolto, per l'occasione, Francesco Betti, pittore bergamasco nato nel 1980. Un artista capace di un'attenta analisi psicologica dei personaggi raffigurati e in grado di trasmettere la drammaticità delle vicende di Giobbe.

Attraverso tredici grandi tavole realizzate con tecnica mista su tela, caratterizzate da linee nette e marcate, l'artista trasforma la parabola biblica di Giobbe in una metafora della vita dell'uomo.

"Fatica, prove, privazioni, tentazioni, tormento, lutto, dolore, sofferenza; la vicenda di Giobbe evoca, a prima vista, situazioni drammatiche, strettamente connesse alla natura dell'uomo e al suo percorso terreno. Nel periodo di difficoltà che stiamo vivendo, risulta immediata l'associazione tra il crescendo di vicende negative che il personaggio biblico è chiamato a sperimentare e la crisi che stiamo soffrendo e dalla quale sembra, a volte, impossibile uscire – spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg e curatore della mostra insieme a Tarcisio Tironi, presidente del Museo d'Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia – Eppure dalla crisi si esce; l'itinerario di Giobbe – per quanto profondamente tormentato e, in molti momenti, disperato – si conclude nella serenità, ancor più preziosa dopo annose tribolazioni, costituita da una vita rinnovata nel segno della libertà, della prosperità, degli affetti, della progenie e del futuro".

Sarà possibile visitare la mostra da lunedì 8 a venerdì 26 febbraio 2016, durante gli orari di apertura della filiale del Credito Bergamasco di Largo Porta Nuova, 2: da lunedì a venerdì, dalle ore 8.20 alle ore 13.20 e dalle ore 14.50 alle ore 15.50.
 
Catalogo in distribuzione gratuita.

Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

La Fondazione Creberg è on line su Facebook con la pagina "Fondazione Credito Bergamasco"
https://www.facebook.com/pages/Fondazione-Credito-Bergamasco/1544952805763131?fref=ts

mercoledì 3 febbraio 2016

Mostra Aleksandr Rodčenko - LAC Lugano Arte e Cultura, 27 febbraio – 08 maggio 2016

Aleksandr Rodčenko

27 febbraio – 08 maggio 2016 

LAC Lugano Arte e Cultura

A cura di Olga Sviblova

Conferenza stampa: 
venerdì 26 febbraio 2016, ore 11:00 

Inaugurazione: venerdì
26 febbraio 2016, ore 18:30


Attraverso oltre trecento opere tra fotografie, fotomontaggi, collage, stampe offset e costruzioni spaziali, il Museo d'arte della Svizzera italiana documenta con la mostra Aleksandr Rodčenkoin programma dal 28 febbraio all'8 maggio 2016 nella sede del LAC a Lugano, la carriera di uno dei più noti esponenti dell'avanguardia russa e degli artisti più influenti del ventesimo secolo.

Le opere in mostra sono state selezionate da Olga Sviblova, fra le massime esperte di fotografia e d'arte delle avanguardie sovietiche, direttrice del Multimedia Art Museum di Mosca (già Moscow House of Photography) e curatrice del Padiglione Russo alla Biennale di Venezia del 2009.


Nell'esposizione di Lugano la nuova visione fotografica di Rodčenko trova espressione nelle serie dedicate alla città di Mosca del primo ventennio del Novecento, all'architettura, alle attività ginniche e parate sportive, ai prodotti dell'industria e al lavoro, ma anche dalle fotografie di stampo giornalistico che negli anni Trenta celebrano le imprese del regime stalinista.


Nelle immagini della capitale sovietica si manifesta il desiderio di sottolineare la modernità e vitalità della città all'indomani della Rivoluzione d'ottobre; le fotografie dedicate a ginnasti e alle parate raffigurano gli uomini e le donne che incarnano lo spirito dei nuovi tempi. Nei loro gesti atletici, nella sincronia dei movimenti si manifestano spirito dinamico e una nuova coesione sociale. 


I prodotti dell'industria sono rappresentati così da esaltarne l'uniformità e la serialità apparentemente infinita, espressione di una nuova epoca tecnologica e di nuove prospettive di benessere.

Negli scatti dedicati alla costruzione del canale tra il Mar Baltico e il Mar Bianco, benché realizzati con l'intento di celebrare una grande impresa ingegneristica (essi erano destinati infatti alla pubblicazione internazionale "URSS in costruzione"), traspare l'aspetto sinistro di un'impresa che si rivelerà tanto inutile quanto costosa in termini umani.


L'opera fotografica dell'artista non si esaurisce quindi in espedienti formali. Uno spirito romantico e utopico detta le sue scelte estetiche. 


L'artista manifesta la propria fiducia nella possibilità di una trasfigurazione positiva del genere umano e del mondo. 


Le serie fotografiche realizzate negli anni Venti possono essere lette come illustrazioni di una realtà e di una vita che i principi del costruttivismo avevano contribuito a rivoluzionare. 

Completano il percorso espositivo tre Costruzioni spaziali: sculture aeree ideate fra 1920 e 1921, fra le prime espressioni dell'estetica costruttivista.  


Si tratta di oggetti ottenuti attraverso l'applicazione di un principio compositivo essenziale; ogni scutura si compone di sagome geometriche, ovali, esagoni, quadrati, progressivamente più piccoli, ritagliate da uno stesso foglio di metallo o di compensato. 


Tali opere mettono in luce un ulteriore aspetto della creatività di Rodčenko e riflettono il desiderio di applicare anche all'arte l'essenzialità e la ripetitività dei principi alla base della produzione industriale.

Mostra "Ayrton SENNA. L'ultima notte" - Autodromo Nazionale di Monza, Museo della velocità. Dal 17 febbraio 2016

Ayrton Senna
L’ultima notte
La mostra, foto di Ercole Colombo
17 febbraio – 24 luglio 2016
Autodromo Nazionale di Monza, Museo della velocità

A cura di
Ercole Colombo
Giorgio Terruzzi


Era un campione ammirato e celebrato. E’ diventato un mito il 1° maggio del 1994, quando, a 34 anni, perse la vita in seguito ad un gravissimo incidente sulla pista di Imola. Ayrton Senna è stato senza dubbio un pilota straordinario, un uomo - soprattutto - che ha lasciato un segno indelebile non solo nell’universo sportivo.

L’idea della mostra “Ayrton Senna. L’ultima notte”, allestita negli spazi dell’Autodromo Nazionale Monza, Museo della Velocità dal 17 febbraio al 24 luglio 2016, nasce dal libro scritto dal giornalista Giorgio Terruzzi intitolato “Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna” (editore 66THAND2ND, collana “Vite inattese”, 2014). Un romanzo avvincente da cui emergono gli ultimi momenti della vita e le riflessioni del grande pilota nel suo approssimarsi al momento fatale. 

Attraverso una selezione di circa cento fotografie di Ercole Colombo – uno dei più grandi fotografi della Formula 1 - la mostra intende raccontare la carriera sportiva, ma anche gli aspetti più intimi del campione brasiliano. 
Il percorso espositivo, arricchito dai testi di Giorgio Terruzzi, ripercorre i momenti più significativi di Ayrton Senna: gli inizi con il kart, l’esordio nel mondo della Formula 1, le vittorie e le sconfitte storiche, gli amici colleghi e i piloti rivali, il rapporto complesso con Alain Prost, gli amori, la fede, le dinamiche famigliari e le sue ultime, drammatiche ore in pista.

La mostra presenta inoltre alcuni oggetti di Senna tra i quali il kart originale del 1979 con cui il pilota, agli esordi della sua carriera, vinse diverse gare che rivelarono ben presto il suo grande talento.
Da semplice divertimento giovanile, il mondo dei motori si trasforma rapidamente nella sua vera ragione di vita. Le corse e le competizioni diventano per Ayrton un mezzo per esprimersi e per andare oltre. Una passione irrefrenabile, ma anche un sentimento contrastante che spesso ha reso difficile la sua esistenza, i rapporti professionali e affettivi.

Il pubblico avrà la possibilità di immergersi in un racconto emozionante e coinvolgente che culmina con l’ultima notte del pilota, trascorsa nell’ormai celebre “Suite 200” dell’Hotel Castello a Castel San Pietro, vicino al circuito di Imola. In una sala suggestiva, in una stanza sospesa nel tempo e nello spazio, i visitatori potranno condividere le sensazioni, le riflessioni di una notte colma di pensieri dalla quale emerge il ritratto inedito di un campione, ma anche e soprattutto di una persona particolarmente sensibile, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile.

La mostra, a cura di Giorgio Terruzzi e di Ercole Colombo, è ideata, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con l’Autodromo Nazionale Monza e con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.

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Titolo
Ayrton Senna. L’ultima notte

Sede
Autodromo Nazionale Monza, Museo della Velocità
Via Vedano, 5 – 20900 Monza

Date
17 febbraio – 24 luglio

A cura di
Ercole Colombo
Giorgio Terruzzi

Ideazione, produzione e organizzazione
Vidi
In collaborazione con
Autodromo Nazionale Monza

Con il patrocinio di
Comune di Monza

Media Partner
La Gazzetta dello Sport

Sponsor
Audi Lombarda Motori 2

Sponsor tecnici
AG Bellavite
Me in Italy by Viaggi di Tels
Foto Torchio

Catalogo
Skira

Orari
Lunedì e martedì chiuso
Da mercoledì a venerdì: 10.00 – 13.00 / 14.00 – 18.00
Sabato e domenica: 10.00 – 19.00

Biglietti
Intero: 7,00 euro
Ridotto: 5,00 euro

Informazioni
www.monzanet.it 
www.reggiadimonza.it
Tel. +39 02 36638600

martedì 2 febbraio 2016

Allison Katz: AKA. Inaugurazione giovedì 11 febbraio 2016 dalle 19 alle 21


Dal 12 febbraio al 19 marzo 2016
martedì – sabato, 11 – 19


Giò Marconi ha il piacere di annunciare AKA, la prima personale di Allison Katz in galleria.

AKA è un postscript a All is On, titolo della mostra che l'artista ha inaugurato lo scorso settembre alla Kustverein di Friburgo – sua prima personale in un museo pubblico – a cui la mostra da Giò Marconi è intimamente connessa. Da Giò Marconi un nucleo di dipinti provenienti da Friburgo sono presentati insieme a una nuova serie di lavori appositamente realizzati per questa mostra.

AKA - altrimenti detto - introduce pseudonimi, alias, soprannomi, così come le iniziali dell'artista, con l'aggiunta di una A.

Le associazioni linguistiche hanno un ruolo fondamentale nel lavoro di Allison Katz. L'artista indaga il gap tra parola e immagine, capovolgendo le convenzioni tra linguaggio verbale e rappresentazione visuale.
Katz reinventa continuamente se stessa, il suo lavoro abbraccia pittura figurativa, realismo magico e astrazione geometrica.

AKA - come parola palindroma – si riferisce all'architettura del progetto site specific in mostra da Giò Marconi.
La formula AKA suggerisce l'andare avanti e indietro delle pareti installate nella galleria.
Lo spazio espositivo è strutturato come un percorso a doppio senso di marcia che può essere letto sia entrando che uscendo dalla sala.

Oltre ai dipinti, una sequenza di manifesti è esposta all'ingresso della galleria.
In questo nuovo gruppo di lavori l'artista reinventa le immagini più iconiche dei suoi dipinti, aggiungendo una componente pop e grafiche vintage.


Allison Katz (n. Montreal, Canada, 1980) vive e lavora a Londra.

Tra le più recenti mostre personali: "All Is On", Kunstverein Freiburg, Friburgo (2015); "Rumours, Echoes", Boatos, San Paolo (2014); "Regardless", Laura Bartlett Gallery, Londra (2013).
Tra le più recenti mostre collettive: "Off Cardinal Points, DAS INSTITUT with Allison Katz", Kraupa-Tuskany Zeidler, Berlino (2015); "The Violet Crab", David Roberts Art Foundation, Londra (2015); "Yes, We're Open", Gió Marconi, Milano (2015) "Call and Response", Gavin Brown's Enterprise, New York (2015); "Puddle, Pothole, Portal", Sculpture Centre, New York (2014); Gaylen Gerber, John Henderson and DAS INSTITUT with Allison Katz, Family Business, New York (2012).



Giò Marconi
via Tadino, 20
20124 Milan
tel +39 02 2940 4373
info@giomarconi.com
www.giomarconi.com


MM Linea 1: fermate Porta Venezia - Lima
MM Linea 3: fermata: Centrale
Autobus n. 60 - 81 fermata B. Marcello

GRANDE MOSTRA. Il Simbolismo. Dalla Belle Époque alla Grande Guerra. Palazzo Reale, Milano, 3 febbraio – 5 giugno 2016

Il Simbolismo.
Dalla Belle Époque alla Grande Guerra

Palazzo Reale, Milano
3 febbraio – 5 giugno 2016



Fernand Khnopff, Caresses, 1896, olio su tela, 50,5 x 151 cm, Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique. ©Fine Art Images/Alinari Archives Firenze

 
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
 
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
 
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
 
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.

Orari apertura
lunedì 14,30 - 19,30
martedì - mercoledì - venerdì - Domenica 9,30 - 19,30
giovedì - sabato 9,30 - 22,30

Biglietti:
Intero 12 €
Ridotto 10 €
Ridotto speciale 6 €
Biglietto Famiglia € 10,00 adulto (1 o 2 adulti) € 6,00 per bambino da 6 a 14 anni
 
Informazioni e prenotazioni:
02 54914 - www.mostrasimbolismo.it

SGS Architetti Associati per Milano Unica | Milano 9-11 febbraio

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martedì 2 febbraio 2016

SGS Architetti Associati per Milano Unica | Milano 9-11 febbraio




Si Svolgerà dal 9 all'11 Febbraio prossimi al Portello di Milanofieracity, la XXII edizione di Milano Unica: l'eccellenza italiana nella creazione di tessuti e accessori per la moda si mostrerà ad un pubblico di addetti ai lavori che da qui attingerà la materia prima per le collezioni della P/E 2017.



Cuore di questo Salone italiano del tessile è l'Area Trend, nata da un percorso di selezione che, con l'evento allo Spazio Pelota lo scorso Novembre, ha visto le aziende espositrici accogliere e poi sviluppare le indicazioni di mood provenienti da una regia d'eccezione: Stefano Fadda, art director di Milano Unica, con SGS Architetti Associati, che hanno curato gli allestimenti.

Come in tutti i territori della creatività è dalle zone di confine che si genera il nuovo ed il bello: l'expertise consolidata di SGS Architetti Associati nella moda - ricordiamo che da anni progettano e sviluppano stores e showroom Moreschi in tutto il mondo – è diventata parte integrante di una loro visione più squisitamente architetturale. Il risultato: una messa in scena museale il cui concept ed allestimento fanno comprendere il contenuto di ricerca di ogni singolo campione di tessuto o bottone speciale. Una esperienza sensoriale – visiva e tattile - che si snoda lungo un percorso, come in una galleria, dove quadri di diverse misure e forme accolgono tessuti e materia in un'alternanza unica.

Con il progetto della zona Trend SGS Architetti Associati dichiara l'efficacia del suo sguardo trasversale ed il potere di una consulenza articolata dalle prime fasi al momento finale.

L'invito quindi è a sperimentare curiosando lungo la galleria tessile progettata per la prossima edizione di Milano Unica; le 4 aree tematiche che di seguito illustro, faranno immaginare come ci vestiremo nell'estate 2017.

ABISSI Le profondità come ispirazione_Tutto fluttua, niente è immobile nelle profondità marine popolate di animali e piante dalle consistenze evocative e dai magici colori. Qui tutto è straordinario, fantasioso e poetico.

NATURA E ARTIFICIO Mosaico di paesaggi geometrici reali e artificiali_Una visione dall'alto, una mappatura aerea di diverse zone del mondo che mostra disegni geometrici di paesaggi naturali dai contorni precisi, interrotti dall'intervento umano ovvero da tagli urbani e rotture di cemento. Ciò che è artificiale è reale tanto quanto il naturale.

AFRICA PUNK Intrecci primitivi naturali e urbani_E' l'Africa nera magica e sensuale, con i suoi meravigliosi tramonti e le sue forti contraddizioni. Un universo potente per suggestioni e per impatto con la realtà.

PSICO BIT Allucinazioni a scansione numerica

Un tema fatto di due termini, "psico" e "bit" che rimandano a due mondi abbinati: quello psichedelico in cui abbandonarsi a girandole di colori e quello tecnologico fatto di un mosaico di geometrie.

Vi aspettiamo presso il Portello di Fieramilanocity, Viale Scarampo, Gates Scarampo e Teodorico

dal 9 all'11 febbraio, dalle 09:00 alle 18:30

lunedì 1 febbraio 2016

L'artista canturino Pietro Ferri in mostra dal 7 febbraio al San Teodoro

PIETRO FERRI

Sopra la panca

a cura di Elisa Fusi



Inaugurazione: domenica 7 febbraio 2016, ore 19

In mostra fino al 5 marzo 2016

Domenica 7 febbraio il Teatro San Teodoro di Cantù inaugura la mostra personale dell'artista canturino Pietro Ferri, dal titolo Sopra la panca.

L'artista espone una decina di opere di recente esecuzione realizzate combinando la tecnica del collage a un disegno d'impianto grafico che privilegia l'equilibrio della composizione.

L'artista raffigura il mondo agricolo attraverso gli elementi che ne sono propri: animali da cortile, uova, trattori, covoni di fieno. 

Estrapolato dal contesto originale, tale mondo si priva di autenticità e lo scorrere del tempo che ne scandiva la vita quotidiana e il lavoro si trasforma nel ritmo calibrato e rigoroso della composizione.

L'opera si struttura come un processo: l'artistra trae una serie di immagini dalla realtà, ricorrendo all'apparecchio fotografico o digitale, e le pone in relazione in una mappa concettuale i cui flussi e rimandi sono interpretati visivamente da un disegno a mano libera.

La riflessione dell'artista sul mondo naturale opera con intento scientifico e analitico, indagando forme, simmetrie e corrispondenze enigmatiche alla ricerca di un'equazione perfetta. 

Al pari di uno scioglilingua, che mette in difficoltà chi lo pronuncia, Pietro Ferri cela la comprensione delle opere dietro una loro condizione progettuale, in cui la ripetizione di inserti e segni geometrici, assi ortogonali e curvilinei, destruttura la percezione complessiva a favore di una geometria della realtà. 

Chi osserva non ha riferimenti: proporzioni, spazialità e scansione temporale sono abbandonati per aprire il campo visivo a una molteplicità di significati incogniti allo spettatore.

L'artista si occupa anche di videoinstallazione e per l'inaugurazione il palco del teatro ospiterà una proiezione inedita.


***

Pietro Ferri è nato nel 1990 a Cantù, dove vive e lavora.
Conseguita la laurea di primo e secondo livello presso la scuola di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera, è assistente dei professori Nicola Salvatore, prima, e Stefano Pizzi, attualmente.

Ha preso parte a diverse mostre collettive ospitate in Italia e ha partecipato a vari premi d'artista. Tra questi, nel 2015 è vincitore del Premio Dino Sangalli legato alle tematiche di Expo, e nello stesso anno la sua opera che rivisita Il bacio di Francesco Hayez è stata scelta da radio Rtl come premio per il vincitore morale di Sanremo Giovani.
Questa è la sua prima mostra personale.


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Pietro Ferri – Sopra la panca
a cura di Elisa Fusi
Inaugurazione domenica 7 febbraio 2016 dalle ore 19
In mostra fino al 5 marzo 2016

Teatro Comunale San Teodoro, via Corbetta 7, Cantù (CO)

Ingresso libero

La mostra è visitabile negli orari di apertura del teatro, in presenza di spettacoli teatrali e durante gli aperitivi della domenica.

Per informazioni: mostre@teatrosanteodoro.it; elisa.fusi90@gmail.com; 3478086566

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