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domenica 8 novembre 2015

Mostra Toulouse-Lautrec. Dal 4 dicembre 2015 all'8 maggio 2016. Museo dell'Ara Pacis, Roma

Henri de Toulouse-Lautrec, The Englishman at the Moulin Rouge, 1892
Lithograph (in six colours) on laid paper, 62,4x48,4 cm.  
Budapest, Galleria Nazionale (Szepmuveszeti Muzeum) 
©Museum of Fine Arts, Budapest 2015

Toulouse-Lautrec
4 dicembre 2015 > 8 maggio 2016
 


Roma, Museo dell'Ara Pacis
Infoline > 060608 
(tutti i giorni ore 9.00 – 21.00) 

Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, arriva al Museo dell'Ara Pacis di Roma una grande mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento, che ripercorre la vita dell'artista dal 1891 al 1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni.

La mostra, promossa dall'Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è prodotta da Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura e consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell'esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell'Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all'8 maggio 2016.

Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.

INFO E ORARI DI MOSTRA
Tutti i giorni dalle ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un'ora prima)

Info Mostra    
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it
Twitter: @museiincomune #ToulouseRoma


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sabato 7 novembre 2015

Mostra personale Riccardo Vitali. Teatro San Teodoro di Cantù, inaugurazione 15 Novembre

RICCARDO VITALI
Grids
a cura di Elisa Fusi

Inaugurazione: domenica 15 novembre 2015, ore 19
In mostra: fino al 12 dicembre



Domenica 15 novembre il Teatro San Teodoro di Cantù inaugura la personale di Riccardo Vitali, Grids, a cura di Elisa Fusi. Per l'occasione l'artista esporrà quindici lavori originali realizzati su tela e un'installazione site-specific di due metri per due. Filo rosso della mostra è la restituzione artistica di prospettive e dinamismi urbani, sulla base di un rigore neoplastico filtrato da un approccio alla varietà e all'imprevisto.

Riccardo Vitali è un pittore astrattista, uno di quegli artisti che le immagini le sentono prima ancora di porgerle alla vista. La sua ricerca artistica si esprime attraverso una grammatica di linee ortogonali, campiture geometriche e ritmi compositivi dominati dall'horror vacui e volti a restiture le prospettive e i dinamismi urbani, studiati a partire dalle planimetrie

L'intrecciarsi delle forme sulla tela crea una scacchiera geometrica di estrema sintesi minimale, in cui le forme si assemblano, si incastrano e accennano movimenti tridimensionali. Ricorrendo prevalentemente al contrasto tra il bianco e il nero, Vitali ricerca l'equilibrio formale della composizione, dei pieni e dei vuoti, lavorando con la minuzia e la pazienza di un amanuense

Ma il rigore e l'ordine del segno non sono mai portati all'eccesso. Osservandole da vicino, le tele di Vitali nascondono un errore ragionato. In primo luogo nel segno, che lascia trasparire l'imprecisione umana del disegno a mano libera, in secondo luogo nel tradimento di una restituzione realistica che risiede a monte dell'opera nella fase di progettazione.

Sono un esempio di tale ricerca di incongruenze le serie Due Chicago e Luci dedicate alle planimetrie di due metropoli americane. La planimetria di Chicago raffigurata nella prima serie non rispecchia la mappa urbana reale della città ma è creata dalla sovrapposizione di due mappe leggermente traslate, per errore; la seconda serie, invece, lavora solo apparentemente sulla planimeria, trasponendo in pianta ciò che invece si vede in alzato, ovvero il prospetto notturno della città di New York, spezzando la verticalità dei grattacieli ma dando risalto alla loro illuminazione. 

Totalmente immaginarie, create dalla scomposizione e ricomposizione di elementi reali, sono 1920 Blue e 1920 Red, che per la struttura a tasselli affiancano particolari di piantine in differenti scale di grandezza, e corrodonoo il rigore geometrico con l'imperfezione umana del tratto libero. In questo modo il linguaggio espressivo dell'artista risponde sempre a una regola, un ordine e una logica, ma si apre sempre a un certo margine di libertà che apporta alle composizioni l'imprevisto, la varietà e la casualità.

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Riccardo Vitali è nato nel 1991 a Mariano Comense, vive e lavora ad Arosio. Laureato presso la scuola di Grafica dell'Accdemia di Belle Arti di Brera, ha preso parte a mostre collettive in Italia e all'estero. Questa è la sua prima mostra personale.
L’interesse per l’architettura è il fulcro della sua ricerca artistica, che si basa sulla composizione e rappresentazione di città. 
Città che nascono da un bisogno e da un volere comunicativo della perturbazione architettonica e urbanistica, derivata dalla continua ricerca e dal conseguente confronto dei rapporti urbani e sociali. Collegamenti non casuali dettati dal confronto diretto di strutture e composizioni di città realmente esistenti. 
Un giudizio da un lato considerabile sentimentale, dall’altro analitico. Una profonda analisi che permette la creazione di nuovi organismi urbani, mediante la (s)composizione dei diversi elementi, selezionati e poi isolati a partire dalle planimetrie delle città prese in considerazione.

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Riccardo Vitali
Grids
a cura di Elisa Fusi
Inaugurazione domenica 15 novembre 2015 ore 19
In mostra fino al 12 dicembre
Teatro San Teodoro - via Corbetta 7, Cantù (CO)
Ingresso libero
info: mostre@teatrosanteodoro.it; elisa.fusi90@gmail.com

venerdì 6 novembre 2015

Mostra "PER IL VINO NOVELLO” a Torgiano, 20a edizione

Mostra
"VASELLE D'AUTORE PER IL VINO NOVELLO"
 20a edizione

VILMA VILLAVERDE, ENRICO STROPPARO, ANDREA CARUSO

Torgiano
15 novembre - 20 dicembre 2015
 
A Torgiano (PG), dal 15 novembre al 20 dicembre 2015 si terrà la mostra della 20a edizione di "VASELLE D'AUTORE PER IL VINO NOVELLO" per il MACC, Museo dell'Arte Ceramica Contemporanea.

Protagonisti dell'edizione 2015 sono l'argentina Vilma Villaverde e gli italiani Enrico Stropparo e Andrea Caruso.

L'esposizione è nell'ambito della sesta edizione di "Versando Torgiano", il contenitore culturale, organizzato dal Comune di Torgiano che, attraverso una serie di eventi, dal 13 al 15 novembre 2015, celebra l'olio e il vino, eccellenze del suo territorio. Il programma comprende: mostre, presentazioni di cataloghi e video per la ceramica contemporanea – presentazioni di libri e film dedicati alla cucina – passeggiate in mezzo alla natura, tra vigneti e oliveti con visite a frantoi e cantine -  seminari sull'enologia - degustazioni di vini e di altre prelibatezze.

Giunta alla ventesima edizione, "Vaselle d'Autore per il Vino Novello" celebra lo strettissimo rapporto che intercorre a Torgiano tra "Vino e Ceramica".

Da due decenni, Nino Caruso, uno dei più importanti maestri della ceramica internazionale, ideatore e direttore artistico della manifestazione, invita, ogni anno, tre artisti a creare dei contenitori in ceramica per mescere il vino, reinterpretando la vasella, tradizionale boccale umbro che discende dalla medioevale "panata", recipiente con un orlo che ricorda il becco del pellicano.

Le opere sono raccolte nel MACC Museo Arte Ceramica Contemporanea di Torgiano e rappresentano una straordinaria collezione di arte ceramica contemporanea.

L'inaugurazione di "Vaselle d'Autore per il vino novello" si terrà domenica 15 novembre 2015, dalle 16.30 presso la Sala Sant'Antonio.

Si inizierà con la PROIEZIONE del VIDEO DI ANIMAZIONE realizzato dall'artista faentino Mirco Denicolò per il Museo Arte Ceramica Contemporanea di Torgiano e per festeggiare i 20 anni della manifestazione.
Il video, nato dalla collaborazione dell'artista con il Centro Giovani di Torgiano prende ispirazione dalle collezioni del MACC e le inserisce in un originale plot di "ceramica animata". La colonna sonora ideata ed eseguita dai giovani del Centro, completano questa inusuale ed efficacissima opera.

Il secondo appuntamento del pomeriggio dedicato alle "Vaselle d'autore per il vino novello" sarà la PRESENTAZIONE DEL CATALOGO DELL'EDIZIONE 2015. Interverranno: il curatore della manifestazione Nino Caruso, la storica dell'arte Daniela Fonti che ha scritto il testo critico della pubblicazione, gli artisti e le autorità.

Per concludere, VERRÀ INAUGURATA LA MOSTRA CON LE OPERE realizzate per l'occasione da Vilma Villaverde, Enrico Stropparo, Andrea Caruso.

A PROPOSITO DELL'EDIZIONE 2015, DANIELA FONTI DICHIARA:
"Giunta alla ventesima edizione, la manifestazione artistica "Versando Torgiano", curata dal 1996 da Nino Caruso, impone di tentare un piccolo bilancio. A partire in primo luogo dalla figura del suo protagonista, che donando a Torgiano un prezioso museo delle sue più celebri realizzazioni in ceramica, ha voluto sottolineare con questo gesto il profondo rapporto che lo lega alle terre umbre, lui siciliano d'origine, ma soprattutto la volontà di dialogare con grande generosità con gli altri maestri contemporanei che praticano la scultura in ceramica.  

Così la manifestazione delle "Vaselle d'autore" non è rimasta una delle tante iniziative effimere del Belpaese ma ha costituito anch'essa un altro museo per Torgiano, la raccolta di arte ceramica contemporanea (il MACC), realtà ormai consolidata nel panorama sempre più esteso di queste istituzioni in Italia.
 
Sfide vinte, dunque, da Nino Caruso quelle di strutturare realtà espositive permanenti che siano anche un centro costante di dibattito e rilancio nel panorama della scultura ceramica. Ma affrontate e vinte con il grande coraggio di dimostrare la grandezza, l'originalità, la tensione sperimentale che animano i ricercatori contemporanei proprio chiedendo loro di cimentarsi con la più tradizionale delle forme in ceramica, – la brocca – la più arcaica, quasi la radice artigiana (direi freudianamente il fantasma rimosso) di questa pratica artistica che con tutte le loro forze le generazioni del secolo passato e di oggi hanno voluto trascendere.
Anche per quest'ultima, e speriamo non conclusiva edizione, di realizzazioni contemporanee ispirate al tradizionale boccale umbro, Caruso ha voluto invitare tre artisti che si muovono su linee di ricerca molto diverse fra loro.

Vilma Villaverde è la più famosa ceramista sudamericana, argentina, attiva internazionalmente dalla metà degli anni Settanta e presenza abbastanza costante nel nostro paese (soprattutto a Faenza). 

Ideare e modellare vasi per Torgiano ha significato per lei tornare un po' alle origini, come racconta in un bel video ambientato nel suo studio di Buenos Aires affollatissimo di figure in scala naturale. 

La sua ispirazione è mobilissima e si nutre di tanti innesti che vanno dalle culture arcaiche proto americane al dada europeo, oltre naturalmente alla ricca tradizione della produzione ceramica del suo paese, alla quale contribuì per un lungo periodo, occorre ricordarlo, anche Lucio Fontana. 

Due, mi sembra, sono stati i momenti topici che hanno segnato il suo percorso artistico, imprimendo al suo lavoro un suggello di grande originalità che, associato allo spirito ironico che attraversa tutte le sue creazioni, lo rende estremamente personale e riconoscibile. 

Il primo è stato quando da una vecchia fotografia familiare in seppia ha tratto una scultura tridimensionale vivacemente colorata; non una operazione semplicemente pop, per dire alla Lichtenstein o alla Larry Rivers, ma piuttosto sulla linea della surrealtà di Alberto Savinio, che contamina con l'ironia del presente le memorie private, altrimenti prive d'anima perché congelate dal ricordo trasfigurante. 

Poi, sempre all'insegna dell'humour, la scoperta (tutta dada) della possibilità di dare origine, con l'inserimento di sanitari industriali, ad una serie di sculture, anche di grandi dimensioni; ne è nato un mondo di figure amiche, allegro e dissacrante, dall'erotismo surreale, fatto di ballerine con bidet per corsetti, di coppie che si amano avvinte a lavandini, di seni di argilla colante che trasuda dai buchi dei rubinetti.

Una consuetudine amichevole lega Enrico Stropparo alla forma archetipica del vasaio, la ciotola, il "vrai lieu" (come ha scritto Flaminio Gualdoni ) per ogni scultore della ceramica; e questo non solo perché è probabilmente la prima forma modellata a comparire nella storia dell'umanità, ma anche perché nella sua conformazione amica, morbida e arrotondata, conserva la memoria del cavo della mano protesa a raccogliere l'acqua. 

Alle ciotole Stropparo ha dedicato molto lavoro nell'ultimo quinquennio e ricordiamo ancora la suggestione della sequenza ellittica di sculture (in Fiori della vita, 2014) allestita nella bella mostra recentemente curata da Mariastella Margozzi e Nino Caruso a Roma. 

La compatta convessità dell'esterno, diventa all'interno il luogo di apparizioni impreviste e meravigliose dove brulica un mondo di forme dall'impalpabile vita organica, macro e microcosmica, che approda infine alla rivelazione della forma storica. 

Così in questi oggetti è l'intera evoluzione dell'homo faber a riproporsi, come avviene nella sequenza di opere intitolate Baccanale (rielaborazione da modelli del 1956/57 della manifattura Carlo Stringa, Nove), che nella serrata dialettica fra frammenti emergenti dall'antico e sussulti della materia, trascorre dalle morbidezze con citazioni barocche di Baccanale 3 alle metamorfosi organiche dell'Informale. 

Qualcosa di simile avviene anche nell'invenzione delle sei vaselle in terracotta policroma presenti nel Museo, che configurano un immaginario abituato a misurarsi con estrema libertà con l'eredità delle forme storiche (si veda la vasella a becco di pellicano, forse la più vicina al prototipo medievale della "panata"); tuttavia inermi di fronte all'assalto della vita organica che le trasforma, le invade, in parte le corrompe o le assimila ad animali inquietanti e onirici, infine le avvince nel laccio di una canna e le infilza con un ramo.

Direi che il rapporto che Andrea Caruso intrattiene da anni con la ceramica non può considerarsi di pacificata concordia, quanto di fecondo antagonismo. 

Il lavoro con le argille, come egli stesso dice, è stato agli inizi infatti dominato dall'ansia di liberarsi della millenaria tradizione legata a questo mezzo espressivo, affrancando il proprio linguaggio non solo del corredo di forme ereditate dalla tradizione, ma anche da quelle derivate dalle più sofisticate e recenti ricerche e sperimentazioni; ne è nata, dal 1990, (sotto il titolo di Argilla e ferro), una serie di sculture decisamente personali e nutrite di reminiscenze informali, nelle quali la terracotta rossa o la ceramica danno corpo – un corpo grezzo, slabbrato e per certi aspetti drammatico - a "figure" configurate nello spazio dal tondino di ferro industriale; quasi totem o trofei residuali di un mondo lacerato dai conflitti e dalle guerre al quale alludono altri progetti portati avanti parallelamente dall'artista con altri media (si veda la serie Strumenti ed armi, o il progetto Mine antiuomo). 

Quella che potrebbe apparire nella sua scultura come un'attitudine "costruttivista" non approda mai alla definizione di un rapporto pacificato col mondo, anzi mette a nudo nel processo creativo una carica così profondamente critica che, anche nella ripresa della scultura figurativa in ceramica (si vedano i ritratti in terracotta degli anni '90), quasi sembra mettere in discussione la stessa autonomia di questo mezzo espressivo a lui così familiare.

Questo potenziale emotivo – che mi è dato riscontare nel suo lavoro – non si allenta neppure nella modellazione delle sue "vaselle" che, insofferenti a qualsiasi intenzionalità funzionale, si stagliano nello spazio cariche di tensione plastica, con superfici tese (quasi ritagliate come lamine metalliche) e profili acuti. Astratte corazze di guerrieri irti di lance che si affrontano nel breve palcoscenico della vetrina".

GLI ARTISTI INTERVENUTI NELLE PASSATE EDIZIONI DI VASELLE D'AUTORE SONO STATI: nel 1996, Nino Caruso, Simona Weller, Joaquin Roca Rey – nel 1997, Bruno Ceccobelli, Nedda Guidi, Piero Dorazio – nel 1998, Nino Cordio, Eliseo Mattiacci, Betty Woodman – nel 1999,  Ingrid Smolle, Carlo Lorenzetti, Carla Accardi – nel 2000, Joe Tilson, Giosetta Fioroni, Alessio Tasca – nel 2001, Franco Bucci, Gino Marotta, Linda Schrank – nel 2002, Claudio Verna, Ciriaco Campus, Janet Mansfield – nel 2003, Achille Perilli, Liliane Lijn, Federico Brook – nel 2004, Alberto Mingotti, Ron Mehlman, Coralla Maiuri – nel 2005, Ted Kurahara, Giuseppe Gallo, Martha Pachón Rodriguez – nel 2006, Luciano Laghi, Renza Sciutto, Adriano Leverone – nel 2007, David Davinson, Marian Heyerdahl, Ole Lislerud – nel 2008, Luigi Gismondo, Franco Ziliotto, Mario Ferriera da Silva – nel 2009, Poul Jensen, Scott Ross, Ettore Consolazione – nel 2010, Kay Harvey, Jesús Castañón Loché, Giancarlo Sciannella – nel 2011, Alfredo Gioventù, Annalisa Guerri, Mirta Morigi – nel 2012, Riccardo Biavati, Antonella Cimatti, Tomo Hirai – nel 2013, Claudio Valenti, Jamie Walker, Antonella Zazzera – nel 2014, Claude Champy, Massimo Luccioli, Gabriella Sacchi.


La mostra "Vaselle d'Autore per il vino novello 2015", con ingresso libero, si potrà visitare dal 15 al 21 novembre 2015 presso la Sala Sant'Antonio e dal 22 novembre al 20 dicembre 2015 presso la Sala Paolo da Torgiano (Via Garibaldi, 10).

Gli orari sono: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18
sabato e domenica su appuntamento, tel. 075 6211682 -  infopoint@comune.torgiano.pg.it

Informazioni, visite, prenotazioni per la mostra delle Vaselle dAutore e per il Museo dell'Arte Ceramica Contemporanea (MACC):
Comune di Torgiano - tel. 075 6211682 - infopoint@comune.torgiano.pg.it
www.versandotorgiano.it




"VERSANDO TORGIANO 2015" È ORGANIZZATO DAL COMUNE DI TORGIANO

Con il patrocinio di
Unione Europea FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE l'Europa investe nelle zone rurali - Repubblica Italiana - Regione Umbria, PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER L'UMBRIA 2007/2013, MISURA 3.1.3 - Provincia Perugia - Camera di Commercio Industria e Artigianato di Perugia

In collabrazione con
Strada dei Vini del Cantico - FIS Fondazione Italiana Sommelier, Umbria - Accademia delle Belle Arti di Perugia - RUFA Rome University of Fine Arts - Esad Cordoba - Accademia Belle Arti di Napoli - Fondazione Lungarotti

Con il contributo di
BorgoBrufa – Ticchioni - Umbra Zoo Mangimi - Luigi Bacchi Iveco - Grigi Cereali - OMG Officine Meccaniche Galletti - Il Castello di Rosciano – Movitruck - Mandarini Arredamenti- Wilsider – Farchioni - Pucciarini

Sponsor tecnici
Le Tre Vaselle – Agriturismo Casale Villa Chiara - Agriturismo Marzolano – Agriturismo Il Cerchio delle Fate - Hotel Al Grappolo d'Oro - BorgoBrufa – Alunni Pasticceria - Terre Margaritelli - La Montagnola - Voglia di Buono – MOO Museo dell'Olivo e dell'Olio - Torgiano Nordic Walking -  ProLoco Torgiano – Litostampa - Intra




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Mostra "AMPOLLIERE PER L’OLIO NUOVO”, Torgiano, 14 novembre - 20 dicembre 2015


Mostra

"AMPOLLIERE PER L'OLIO NUOVO"
sesta edizione

opere realizzate da quattro giovani artisti:
Daniele Sciacca, Liu Sixi, Antonio Salzano, Alba Santos Aguado

Torgiano
14 novembre - 20 dicembre 2015


Sabato 14 novembre 2015, a Torgiano (PG), alle ore 17, presso il MOO - Museo dell'Olivo e dell'Olio della Fondazione Lungarotti, si inaugurerà la sesta edizione della mostra "AMPOLLIERE PER L'OLIO NUOVO" con opere realizzate da quattro giovani artisti durante il workshop di ceramica "Ceramica Preistorica. Il processo di trasformazione della materia come mezzo di indagine" diretto dal Prof. Giovanni Maffucci che si è tenuto nell'agosto scorso, per il progetto "TORGIANO CONFLUENZA D'ARTE.

L'iniziativa è nell'ambito della sesta edizione di "Versando Torgiano", il contenitore culturale, organizzato dal Comune di Torgiano che, attraverso una serie di eventi, dal 13 al 15 novembre 2015, celebra l'olio e il vino, eccellenze del suo territorio. Il programma comprende: mostre, presentazioni di cataloghi e video per la ceramica contemporanea – presentazioni di libri e film dedicati alla cucina – passeggiate in mezzo alla natura, tra vigneti e oliveti con visite a frantoi e cantine -  seminari sull'enologia - degustazioni di vini e di altre prelibatezze.

Dal 14 novembre al 20 dicembre 2015 sono esposti il lavori di Daniele Sciacca, Liu Sixi, Antonio Salzano e Alba Santos Aguado, studenti  provenienti dalla RUFA Rome University of Fine Arts, dall'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" di Perugia, dall'Accademia di Belle Arti di Napoli e dall'ESAD Escuela Superior de Arte di Cordoba (ES).

Tutte le opere dei giovani artisti sopracitati sono state eseguite reperendo l'argilla del territorio di Torgiano, sulle sponde della confluenza tra i fiumi Chiascio e Tevere; a Brufa, l'hanno purificata, sminuzzata e lavorata senza tornio.
Le creazioni sono state cotte a terra, con la legna, senza l'uso di un forno.

Oltre l'inaugurazione della mostra, SARÀ PRESENTATO ANCHE IL CATALOGO "Torgiano Confluenza d'Arte 2015" a cura di Rodolfo Gallucci e di Alessio Natale Ferri.

"Ampolliere per l'olio nuovo" è un progetto ideato dall'artista Alfredo Gioventù; giunto quest'anno alla sesta edizione, è basato sull'incontro di un gruppo di giovani studenti delle accademie, italiane e straniere, con un maestro dell'Arte Ceramica.
L'obiettivo è far ideare e realizzare delle ampolliere all'interno di un workshop di una decina di giorni in un atelier allestito ogni anno attorno alla persona e alla personalità del maestro. Il workshop così concepito permette di ricreare una sorta di bottega rinascimentale in cui i giovani possono immergersi, coniugando esperienze e creatività, apprendimento ed espressività.

"TORGIANO CONFLUENZA D'ARTE" è promosso e organizzato dal Comune di Torgiano, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" di Perugia che cura la direzione artistica, la Provincia di Perugia, la RUFA Rome University of Fine Arts e le Pro Loco di Brufa e Torgiano.
Il Progetto, con il patrocinio della Regione Umbria, ha avuto come partners: la RUFA Rome University of Fine Arts, l'ESAD Escuela Superior de Arte di Cordoba (ES), l'Accademia di Belle Arti di Napoli e il  MOO Museo dell'Olivo e dell'Olio - Fondazione Lungarotti.


NOTIZIE UTILI:
Durata della mostra: dal 14 novembre al 20 dicembre 2015
Orario di visita: dal martedì alla domenica 10-13 e 15-17
Ingresso: gratuito il 14 novembre per l'inaugurazione; a pagamento gli altri giorni

Informazioni al pubblico:

MOO Museo dell'Olivo e dell'Olio e MUVIT Museo del Vino, Tel. 075 9880200 - prenotazionimusei@lungarotti.it


Comune di Torgiano - tel. 075 6211682 - infopoint@comune.torgiano.pg.it
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In collabrazione con
Strada dei Vini del Cantico - FIS Fondazione Italiana Sommelier, Umbria - Accademia delle Belle Arti di Perugia - RUFA Rome University of Fine Arts - Esad Cordoba - Accademia Belle Arti di Napoli - Fondazione Lungarotti

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Mostra "Mirabilia domestica". Tornano ad esporre insieme dopo quindici anni i fratelli Perone.

Opere di sabbia, utensili e la dolcezza della fantasia dei bambini che prende forma.

"Mirabilia domestica"
Inaugurazione a Roma sabato 14 novembre, Galleria Michelangelo


Verrà inaugurata sabato 14 novembre, alle ore 18, presso la galleria Michelangelo di via Giovanni Giraud, 6 a Roma, la mostra  "Mirabilia domestica" di Lucio e Peppe Perone, visitabile fino al 5 dicembre 2015.

I due fratelli tornano ad esporre insieme dopo quindici anni che non accadeva. Lo fanno con una doppia personale allestita nel cuore di Roma nella Galleria Michelangelo di Fabio Cozzi a cura del critico d'arte Marco Tonelli.

Quaranta opere dove prendono forma: quotidianità, fantasia, natura e gioco. Dove tutto è sorpresa e mai banalità. Un linguaggio, quello utilizzato da questi due artisti, molto apprezzati in Italia e all'estero, semplice e allegro come quello dei bambini.

E' così che prendono forma le sculture fatte con la sabbia e che gli utensili della cucina diventano protagonisti assoluti. Sempre così che il messaggio arriva dritto diritto al cuore di chi osserva.

Nel corso della mostra si potranno apprezzare opere curiose e uniche realizzate nei materiali più diversi dal legno al ferro passando per l'acciaio, il polistirolo e la plastica. "Credo che l'arte diventi universale - dice Lucio Perone - quando riesce ad arrivare a tutti. I bambini riescono a giocare con altri bambini anche quando parlano lingue diverse".

"Uso la sabbia come fosse una tavolozza di colori - aggiunge Peppe Perone mentre descrive alcune delle sculture più curiose della mostra - Creo opere che sembrano fragili ma che in realtà non lo sono. Granelli raccolti sulle spiagge italiane ma anche in molti paesi bellissimi all'estero".

"Una mostra da non perdere - dichiara il gallerista Fabio Cozzi - Non solo per la bellezza delle opere ma anche per l'eccezionalità di questa doppia personale che vede di nuovo insieme, dopo quindici anni, due fratelli che non lavorano a quattro mani ma che nella loro bravura sembrano completarsi e generare uno stile assolutamente unico".

Lucio Perone nasce a Napoli nel 1972, frequenta il Liceo Artistico di Benevento e nel 1994 si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Condivide con il fratello Giuseppe il percorso formativo e l'attività iniziale. Nel 2007 vince il Premio Internazionale Giovane Scultura, Fondazione Messina, Casal Betrame Linee all'orizzonte, Galleria d'Arte Moderna, Genova. Nel 2014 partecipa alla mostra L'eredita dell'arte. Mimmo Paladino - Mohanna Durra, Giordan National Gallery of Fine Arts di Amman, Giordania.

Peppe Perone nasce a Napoli nel 1972. Vive e lavora a Rotondi, Avellino. Dopo aver frequentato il Liceo artistico a Benevento, nel 1994 si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Nel 2000 viene invitato a realizzare una scultura manifesto per le Bandiere di Maggio in piazza del Plebiscito a Napoli. Nel 2014 disegna con il fratello Lucio il Manifesto del Premio Strega 2014 e partecipa ad alcune mostre collettive, tra cui The spring break show da Guidi&Schoen, Cosa Succede a Rotondi? nell'ambito del progetto Sistema Irpinia per la Cultura Contemporanea, Land like the Sea e Capri. The island of art, tenutesi entrambe a Capri.

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