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giovedì 1 ottobre 2015

Grande mostra > Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga > 2 ottobre 2015 - 28 febbraio 2016 > Palazzo Albergati, Bologna


Brueghel. Capolavori dell'arte fiamminga
2 ottobre 2015 - 28 febbraio 2016
Palazzo Albergati, Bologna



Dopo l'affermato e importante successo della prima mostra dedicata al genio olandese Escher visitata da oltre 175.000 persone, Arthemisia Group prosegue il suo lavoro nelle sale di Palazzo Albergati con un nuovo progetto all'insegna dell'arte, questa volta fiamminga: la mostra Brueghel. Capolavori dell'arte fiamminga ripercorre la storia, lungo un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni portando a Bologna i capolavori di un'intera dinastia di eccezionale talento attiva tra il XVI e il XVII secolo.

Brueghel, nome di una famiglia diventata nei secoli passati marchio di eccellenza nell'arte pittorica, comprendeva la più importante congrega di artisti fiamminghi a cavallo tra il XVI e XVII secolo interpreti dello splendore del Seicento.
La stirpe che ha meravigliato il mondo con dipinti giunti fino a noi grazie alla preziosità di questi manufatti nota fin dal Seicento, è in mostra a Palazzo Albergati con opere di Pieter Brughel il Vecchio - La Resurrezione (1563 ca) -, Pieter Brueghel il Giovane - Danza nuziale allʼaperto (1610 circa) -, Jan Brueghel il Vecchio - Paesaggio fluviale con bagnanti (1595 - 1600), Jan Brueghel il Giovane - Incontro tra viaggiatori (1630 circa) -, Abraham Brueghel - Grande natura morta con frutta in un paesaggio (1670) -, Ambrosious Brueghel - Natura morte con fiori (1660-65) in un'esposizione che analizza la rivoluzione realista sulla pittura europea nata dal genio della famiglia Brueghel, che ha influenzato, attraverso lo sguardo degli stessi inventori, i grandi temi della storia dell'arte occidentale.

Con il patrocinio del Comune di Bologna, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group, nelle sale di Palazzo Albergati dal 2 ottobre 2015 al 28 febbraio 2016, a cura di Sergio Gaddi e Andrea Wandschneider Direttore del Paderborn Städtische Galerie in der Reithalle.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, partner dell'iniziativa Trenitalia e sponsor tecnico UNA Hotels & Resort.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo edito da Skira.

LA MOSTRA
La mostra vuole essere un viaggio appassionante nell'epoca d'oro della pittura fiamminga del Seicento alla ricerca del genio visionario di ben cinque generazioni di artisti in grado di incarnare coralmente - come mai nessuno né prima né dopo di loro - lo stile e le tendenze di oltre un secolo di storia dellʼarte.
Mentre il Rinascimento italiano concentra l'attenzione sull'ideale nobile e virtuoso della figura umana e attraverso l'esperienza di Michelangelo, Leonardo e Tiziano ne esalta la grandezza e le virtù, nelle Fiandre la prospettiva cambia radicalmente.
Pieter Brueghel il Vecchio, il capostipite della famiglia che ben conosce e apprezza la pittura italiana, si dedica alla realtà quotidiana della vita umana, ne indaga tutti i suoi aspetti senza escludere quelli più crudi e realistici, si sofferma sulle ombre e sui vizi dei contadini e dei mercanti, sulla fatica del vivere ma anche sull'allegria popolare spesso sguaiata e rozza come nella Danza nuziale all'aperto (1610 circa) di Pieter Brueghel il Giovane.
Un occhio puntato impietosamente sulla vita per come effettivamente si svolge, sulle opere di carità, ma anche sulle debolezze e sulle miserie quotidiane che riguardano tutti, è quello ad esempio de Le sette opere di misericordia (1616-18 circa) di Pieter Brueghel il Giovane.
E se nel Rinascimento italiano la natura deve limitarsi a essere uno sfondo rispetto alla magnifica superiorità plastica ed estetica dell'uomo, nella pittura fiamminga - nello stile di Brueghel - la Natura assume pienamente il ruolo di vera protagonista della storia umana e viene rappresentata con una ricchezza visiva, una cura nel dettaglio e una bellezza compositiva mai vista prima nella storia della pittura come nella minuziosa e dettagliata Grande natura morta con frutta in un paesaggio (1670) di Abraham Brueghel o nell'incantevole Allegoria dei quattro elementi (1630-35) di Jan Brueghel the Younger e Hendrick van Balen.
Una Natura forte e vigorosa, che sovrasta l'uomo, spesso succube e sottomesso di fronte alla sua potenza. Pieter Brueghel il Vecchio, e dopo di lui tutta la sua ricca discendenza, è l'inventore di un codice pittorico che ben presto diventa un marchio, una sorta di "brand" dell'articolata famiglia che a partire dalla metà del Cinquecento sarà attiva per oltre due secoli.
In mostra anche un'importante selezione di artisti - da Frans de Momper a Frans Francken, da Hendrick van Balen a Joos de Momper, a molti altri che hanno collaborato a dar vita a una delle pagine della storia dell'arte più ricche, articolate e affascinanti - insieme ai membri della famiglia Brueghel, veri maestri del dettaglio e specialisti nella pittura di animali, di fiori, di oggetti.

Prima sezione - Il giudizio morale, tra salvezza e condanna
Il percorso della mostra parte dalle Fiandre della metà del Cinquecento per sottolineare il dialogo tra la fantasia morale e visionaria de I Sette peccati capitali di Hieronymus Bosch (1500 circa) e la pittura di Pieter Brueghel il Vecchio, capostipite della più importante famiglia di artisti fiamminghi del XVI e XVII secolo e presente in mostra con La Resurrezione del 1563.
Lo sguardo di Brueghel si posa su un'umanità semplice, libera ma al tempo stesso schiava dei bisogni, in continuo movimento tra le tendenze spirituali alla virtù e le seduzioni carnali del vizio.
 
Seconda sezione - La natura regina
La rivoluzione copernicana della pittura fiamminga non considera l'uomo quale centro dell'universo ma lo porta a essere parte di un mondo più forte e complesso. Anche per gli effetti della Riforma protestante e delle teorie calviniste, l'attenzione dell'arte si sposta verso il primato della natura, che soprattutto Jan Brueghel il Vecchio detto dei Velluti, dipinge con una meticolosa attenzione nel Riposo durante la fuga in Egitto (1602-1605 circa) e nel Paesaggio fluviale con bagnanti (1595-1600 circa).
Con queste opere inizia un percorso di nuova percezione della realtà, nasce lo stupore e il senso del limite umano di fronte alla potenza degli elementi di un mondo minaccioso ma attraente. La grande tela del Paesaggio boschivo con la Vergine, il Bambino, san Giovannino e l'angelo (1645-1650 circa) di Jan Brueghel il Giovane ne è un esempio emblematico.

Terza sezione - Soldati e cacciatori nella luce dell'inverno Trappola per uccelli (1601) è una delle scene più celebri della pittura fiamminga che Pieter Brueghel il Giovane propone con maestria sulla base della prima versione paterna. In una sublime atmosfera invernale, i cacciatori aspettano che gli animali cadano in trappola, mentre uomini, donne e bambini pattinano sul fiume gelato, noncuranti del pericolo. L'idea della caducità della vita è resa in modo magistrale, e questa sezione della mostra racconta gli aspetti più crudi e realistici della quotidianità. Un tema analogo è trattato da Marten van Cleve con il Paesaggio invernale con la strage degli innocenti (1570 circa).
Quarta sezione - Storie di viaggiatori e mercanti
La città di Anversa nel Cinquecento è il fulcro dei commerci, delle spedizioni, dei grandi viaggi. Qui nasce e si consolida una nuova classe borghese, che sfida le imprevedibili rotte commerciali del mare in cerca di ricchezza. La pittura celebra le gesta e le avventure di viaggiatori e mercanti, le loro storie diventano spunto per quadri sempre più apprezzati e diffusi, destinati ad abbellire le case di una committenza colta e attenta alle nuove dinamiche di un mercato nascente. Riscuotono particolare successo le incisioni come Incontro tra viaggiatori di Jan Brueghel il Giovane del 1630 circa.

Quinta sezione - Le allegorie, racconti delle meraviglie
Grandi metafore visive, le allegorie sono un modo molto efficace per rendere visibili e immediatamente comprensibili concetti come l'amore, la guerra, la pace, gli elementi della natura e i sensi umani. Allegoria dell'udito (1645-1650 circa) e Allegoria dell'olfatto (1645-1650 circa) sono dipinti che dimostrano la particolare abilità di Pieter Brueghel il Giovane in questo genere di pittura. Il percorso narrativo della mostra si chiude con una serie di opere dal forte impatto emotivo che completano il percorso artistico e creativo della straordinaria dinastia Brueghel.

Sesta sezione - Splendore e vanità della vita silente
Se è vero che i fiori sono il simbolo dell'armonia e della ricchezza, è anche vero che nascondono sempre l'idea della vanitas, di ciò che non dura perché ogni cosa bella è destinata a perire. E anche nelle grandi nature morte in realtà si percepisce lo scorrere della vita silente, che esiste con discrezione. Il messaggio morale dell'inesorabile scorrere del tempo è evidenziato da dettagli come un frutto più maturo, o una foglia morta. Piccoli segnali della vanità del vivere come se il tempo non ci fosse. Nei Fiori in un cesto e in un vaso d'argilla (1640-1645) Jan Brueghel il Giovane sceglie come vaso un'urna cineraria, come volesse ricordare la meta comune e inesorabile. Di particolare pregio, le piccole composizioni di Natura morta con fiori (1660-1665) e il Vaso di tulipani e dalie (1645-1650 circa) di Ambrosius Brueghel.

Settima sezione - La danza degli ultimi
I Brueghel sono narratori di fatti e di storie. Nelle loro opere c'è il racconto della vita vera, ci sono contadini piegati dalla fatica del vivere, ubriachi, mendicanti, personaggi dipinti solo di spalle e figure anonime che percorrono il loro tratto di esistenza ignari e indifferenti all'osservatore esterno che guarda il quadro. La Danza nuziale all'aperto del 1610 e la Sposa di Pentecoste di Pieter Brueghel il Giovane (1620-1623) sono opere emblematiche. Ma insieme alle passioni più umili, c'è la varietà della vita, l'esplosione dell'allegria e della festa, il gioco del corteggiamento, i riti matrimoniali e le tradizioni contadine tramandate da generazioni davanti al fuoco durante un banchetto, come nella serie Matrimonio di contadini composta da sei tavole dipinte a olio su rame su tavola di Marten van Cleve.

Il giudizio morale, natura regina, soldati e cacciatori, viaggiatori e mercanti, allegorie e parabole, splendore e vanità, vita silente e danza degli ultimi: attorno a questi gruppi tematici che intitolano le sezioni della mostra si sviluppa il racconto appassionante delle realtà della vita e la meticolosa attenzione con la quale viene descritto il mondo, specchio nel quale riflettersi.






INFO E PRENOTAZIONI T. +39 051-0301015



Pieter Brueghel il Giovane, Danza nuziale allʼaperto, 1610 ca. Olio su tavola, 74,2x94 cm. Collezione privata, U.S.A.

Mostra Cibi e pietanze nel mondo antico: un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia


EXPO E TERRITORI

MOSTRA
Cibi e pietanze nel mondo antico: un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Reggio Calabria - 4/31 ottobre 2015
INAUGURAZIONE
3 ottobre 2015 – ore 18.00

Sabato 3 ottobre 2015, alle ore 18.00, nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, verrà inaugurata la mostra Cibi e pietanze nel mondo antico: un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia.

La mostra promossa dal Segretariato regionale della Calabria nella persona del Segretario dottor Salvatore Patamia in collaborazione con la Regione Calabria - Servizio1 "Programmazione Regionale, Settoriale e Territoriale" – nell'ambito del progetto Dall'Expo ai Territori. Viaggio nelle eccellenze d'Italia: piacere, gusto e salute - collaborazione siglata con apposita convenzione - si propone di trattare il tema del cibo attraverso testimonianze archeologiche ed etnografiche dal territorio calabrese con rimandi all' area mediterranea ed europea.

L'esposizione, ideata e curata da Rossella Agostino, funzionario archeologo del MiBACT e da Francesca Lugli, archeologa e presidente dell'Associazione Italiana di Etnografia, è  un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia che i manufatti archeologici di varie epoche, tipologie e provenienze documentano esaustivamente sia quando sono strettamente funzionali alla mensa ed alla preparazione dei cibi, sia quando, dando loro una valenza simbolica, l'uomo li ha destinati ad altra funzione.

E lungo il percorso espositivo, accompagnati idealmente da personaggi legati direttamente ed indirettamente alla città di Reggio antica come lo scultore Pythagoras di Rhegion o il filosofo Aristotele nella città di Calcide - la città dell'isola Eubea da cui provenivano i fondatori del centro coloniale di Rhegion - si illustra cosa avranno assaporato a tavola insieme ad altri commensali.

E tenuto conto che la cultura e le tradizioni alimentari dei Greci e dei Romani costituiscono ancora oggi buona parte di quelle attuali e che legati al cibo, sono sopravvissuti antichi saperi che affondano talvolta le proprie radici nella notte dei tempi, si è affiancato l'aspetto etnografico riproponendo manufatti e tradizioni ancora in uso non solo nel territorio regionale, ma anche in altri paesi. 

E' il caso della preparazione della colatura di alici di Cetara che con ogni probabilità discende direttamente da quella del garum, salsa molto usata nella cucina romana, o della pesca del polpo negli orci forati delle coste Tunisine, retaggio di una antica tecnica di pesca.

L'allestimento della mostra, curato dal Professor Rosario Brandolino, con un gruppo di lavoro di diverse professionalità, è stato immaginato e creato appositamente per accompagnare il visitatore lungo questo percorso della quotidianità nei secoli evidenziando la complementarietà tra archeologia ed etno-archeologia e come tutti i giorni sotto i nostri occhi si reiterino e si rinnovino
gesti antichi mascherati di modernità.

La mostra Cibi e pietanze nel mondo antico: un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia rimarrà aperta al pubblico fino al 31 ottobre 2015 e potrà essere visitata secondo il seguente orario: 9.00 - 19.00 (tutti i giorni escluso il lunedì) - ingresso gratuito


EXPO E TERRITORI
MOSTRA
Cibi e pietanze nel mondo antico: un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Reggio Calabria - 4/31 ottobre 2015
INAUGURAZIONE
3 ottobre 2015 – ore 18.00
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Il Segretario Regionale: Salvatore Patamia
Addetto stampa: Silvio Rubens Vivone

mercoledì 30 settembre 2015

Dal 1° ottobre al 1° novembre: "Reciprocity Design Liège"

RECIPROCITY design liège | Da domani 1 ottobre al 1 novembre
Seconda edizione della Triennale internazionale di design & innovazione sociale
Liegi (Belgio), 1° ottobre/1° novembre 2015
www.reciprocityliege.be | FB RECIPROCITY design liège | TW Reciprocity_BE
Direzione artistica di Giovanna Massoni. 

4 mostre principali / 1 meeting point / proiezioni di film / 5 mostre & eventi ospiti / 19 mostre & eventi satellite / 14 workshop / 8 conferenze & tavole rotonde / 8 mostre & eventi extra-muros

Reciprocity si svolgerà a Liegi (Belgio) da domani 1 ottobre al 1 novembre 2015 e ospita un programma davvero ricco e pieno di cose interessanti! 

Lontano dal voler essere una semplice vetrina a cadenza triennale, lo scopo di RECIPROCITY è quello di posizionarsi come laboratorio multidisciplinare continuo, collaborativo e duraturo.

La seconda edizione della Triennale accoglie mostre, proiezioni di film, workshop, conferenze e dibattiti. Per la prima volta, il programma è ampliato dalla presenza di due nuovi settori di attività: architettura e grafica.

Le frontiere si allargano, tanto dal punto di vista della discipline che della geografia: RECIPROCITY diventa transfrontaliera accogliendo, all'interno del suo programma, una serie di mostre ed eventi organizzati in altre città del Belgio e della zona Euregio Mosa-Reno.

Il 1 ottobre verrà inaugurata la mostra principale 'The Taste of Change', risultato di un concorso internazionale indirizzato a scuole, studenti e designer internazionali. Una giuria di esperti del settore ha assegnato 4 premi che verranno consegnati in occasione dell'inaugurazione della mostra.


martedì 29 settembre 2015

Domenica 4 ottobre > F@Mu - Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo > mostra "I MACCHIAIOLI. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" > PAVIA, Scuderie del Castello Visconteo































I MACCHIAIOLI

Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo
Fino al 20 dicembre
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo


F@Mu 2015 | Nutriamoci di Cultura per Crescere
GIORNATA NAZIONALE DELLE FAMIGLIE AL MUSEO 
Domenica 4 ottobre 2015 > visite guidate e laboratori gratuiti per tutte le famiglie alla scoperta dei Macchiaioli!


In occasione della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo 2015 – Nutriamoci di cultura per crescere le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia propongono visite guidate e laboratori didattici gratuiti per tutta la giornata di domenica 4 ottobre 2015 alla scoperta della mostra "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo".

Ore 10:30 e ore 14:00 >  "Il caffè dei Macchiaioli" (durata 60 min).
Scopriamo insieme la storia del caffè, il prodotto attorno al quale i Macchiaioli costruirono il proprio punto di ritrovo al Caffè Michelangelo. Attraverso odori e matite colorate verranno fatti riscoprire e interpretare il tempo, i sapori e le idee che riempivano le giornate degli artisti in un'esperienza multisensoriale e multidisciplinare.
Le famiglie accolte in mostra saranno invitate a calarsi in un'atmosfera magica e antica, in quel Caffè che non era solo un luogo di incontro ma di scambio di opinioni, genesi di idee e innovazioni; al centro di tutto, il caffè, quella bevanda così familiare che scandisce le giornate di tutti. Annusare i suoi chicchi servirà a stimolare i ricordi e le sensazioni che quel profumo suscita e respirare quella fragranza che accompagnava gli incontri dei nostri Macchiaioli ma sarà anche uno spunto per spiegare ai più piccoli il processo di lavorazione del caffè, dalla semina al prodotto finito. Successivamente alla visita guidata alla mostra, l'aula didattica accoglierà i visitatori che saranno impegnati a trasportare sulla carta, con i colori, le sensazioni e le impressioni raccolte.

Ore 11:30 e ore 17:30 > "Il ciclo del grano" (durata 60 min).
Campagna toscana, dolci colline illuminate dal sole, gialli covoni di paglia. Attraverso le opere esposte in mostra scopriremo il legame tra la vita contadina e il grano, elemento fondamentale della cucina italiana; sapori, sensazioni, emozioni e ricordi di un tempo passato che ciascuno sarà chiamato ad interpretare con fogli e colori.
La visita guidata alla mostra sarà finalizzata alla conoscenza della poetica e della tecnica macchiaiola ma diventerà anche uno spunto per raccontare la storia affascinate di un tempo passato; un tempo lontano e molto diverso dalla contemporaneità ma un tempo in cui alcuni cibi di ieri sono il fondamento del nutrimento di oggi. Tra questi, il grano, base principali di molti alimenti che amiamo consumare. Maremma e Contadina a Montemurlo di Vincenzo Cabianca e Portici casolari vicino a Napoli di Giuseppe de Nittis, saranno uno spunto per raccontare il ciclo del grano. A ciascuno dei piccoli ospiti verrà distribuita una carta-gioco sulla quale sarà impresso un momento della lavorazione di questo cereale; orinandosi in fila i visitatori dovranno ricostruire il ciclo di questo cereale, dalla semina fino al prodotto finito. Successivamente alla visita guidata alla mostra, l'aula didattica accoglierà i visitatori che saranno impegnati a trasportare sulla carta, con i colori, le sensazioni e le impressioni raccolte.

La prenotazione è obbligatoria (info@scuderiepavia.com –Tel. 0382 33676), l'attività gratuita e si accede con il biglietto d'ingresso alla mostra.

Anche i Musei Civici di Pavia (sezione archeologica) partecipano alla Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo con il laboratorio "A tavola con gli antichi", a cura di Dedalo. Alle 15.30 e alle 17.30 bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni potranno partecipare ad una divertente esplorazione tra tavola e cucina alla riscoperta di abitudini, ricette e curiosità dei nostri antenati. Ingresso e attività gratuiti su prenotazione telefonando allo 0382-399770.

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LA MOSTRA









La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia aprirà con una mostra dedicata al movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell'Ottocento: i Macchiaioli.
Dal 19 settembre al 20 dicembre 2015, le suggestive sale delle Scuderie ospiteranno "I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo", un progetto espositivo ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Simona Bartolena insieme a Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

Nella seconda metà dell'Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. Il nome "macchiaioli", usato per la prima volta in senso dispregiativo dagli accademici, viene successivamente adottato dal gruppo stesso in quanto incarna perfettamente la filosofia delle loro opere.
Obiettivo della mostra è quello di indagare i protagonisti e l'evoluzione di questo importante movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana. Il punto di vista adottato racconta nello stesso tempo l'importanza storico artistica del movimento, i suoi rapporti con la scena francese, le novità tecniche introdotte dai pittori del gruppo, ma anche la quotidianità della vita al Michelangelo, seguendo il filo dei racconti, degli scritti, delle lettere lasciate dai protagonisti. Un modo di narrare la vicenda poco consueto, che appassionerà anche il pubblico meno esperto.

Nel percorso di mostra verranno sottolineati anche i numerosi punti di contatto con la realtà artistica europea, in particolare quella francese, e con quella del resto della penisola, in quel periodo in fase di unificazione. Tra il ricordo di uno scherzo goliardico e l'emozione della scoperta di un'opera di Degas, tra l'esperienza a Barbizon e un pomeriggio a Montemurlo, si dipana un racconto che farà rivivere un ventennio d'oro dell'arte italiana.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi - Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d'arte Moderna di Milano, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e molti altri - e collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega, Adriano Cecioni, Vito d'Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

Un racconto suggestivo porterà il visitatore a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. La mostra si concluderà con le nuove generazioni che frequentarono il Michelangelo negli anni successivi a quelli vissuti dal gruppo storico, indagando il Caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all'eredità della macchia con opere di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini.
Le sezioni della mostra non presenteranno quindi solo la pittura di macchia, ma offriranno uno sguardo più ampio sulla straordinaria rivoluzione artistica che ha preso avvio tra i tavoli di questo celebre caffè fiorentino. 










Per tutta la durata dell'esposizione una serie di attività didattiche e visite guidate gratuite per bambini e adulti permetteranno di approfondire le tematiche e le opere esposte nelle sale delle Scuderie del Castello Visconteo.

































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Titolo
I Macchiaoli
Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo

Date
19 settembre  20 dicembre 2015

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35
27100 Pavia

Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00 – 19.00
Mercoledì: 10.00 – 22.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un'ora prima)






















Biglietti
Intero: 12,00 euro






























Ridotto: 10,00 euro
Audioguida inclusa nel prezzo
Scuole: 5,00 euro




Informazioni e prenotazioni
www.scuderiepavia.com | info@scuderiepavia.com
Tel: +39 0382 33676

Mostra fotografica di Federico Sciuca

Dal 1 al 15 ottobre 2015
Il Consiglio Regionale ospita 
"Lo spettacolo visibile"
Mostra personale del giovane Federico Sciuca

Si inaugura giovedì 1° ottobre alle ore 17.00 la prima mostra personale del triestino Federico Sciuca. Lo spazio che ospiterà le opere del giovane artista è la Biblioteca "Livio Paladin", all'interno della sede del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia. Sciuca è uno dei finalisti della prima edizione del Premio Internazionale d'arte contemporanea Lynx, concorso promosso dall'Associazione Culturale Il Sestante che ha visto 239 iscritti provenienti da tutto il mondo, ed è stato selezionato inoltre come vincitore del Premio Giovani del Consiglio Regionale con l'opera The Call of the Wild

Grazie a questa mostra-premio il giovanissimo Sciuca -classe 1991- riceve la possibilità di esporre il frutto della sua ricerca fotografica in uno spazio prestigioso e vedrà inoltre realizzato un catalogo che raccoglie le sue opere. L'idea di dedicare un premio ad un giovane della regione Friuli Venezia Giulia all'interno del concorso internazionale Lynx è nata dall'incontro tra i due curatori del Premio, Enea Chersicola e Riccardo Tripodi, e il Presidente della Commissione di Vigilanza della Biblioteca consiliare Emiliano Edera. "Le istituzioni devono contribuire alla valorizzazione artistica dei talenti del proprio territorio": è questa la consapevolezza di Edera, che ha collaborato con entusiasmo al progetto rendendolo possibile. 

Durante l'inaugurazione il lavoro del giovane triestino sarà presentato dal curatore Enea Chersicola, che anticipa: "il soggetto predominante delle fotografie di Sciuca è il corpo in uno stato di contemplazione, quel corpo che per avere coscienza di sé interroga lo spazio che lo circonda".

Lo spettacolo visibile
di Federico Sciuca

Biblioteca Livio Paladin
Sede del Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia
Piazza Oberdan 6, Trieste

Dal 1 al 15 ottobre 2015
Inaugurazione: giovedì 1° ottobre alle ore 17.00
Orari: dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle 16.30 e al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30
Info: associazioneilsestante@gmail.com;  biblioteca.consiglio@regione.fvg.it; 040/3773389

STEFANO DI STASIO "carta canta", a cura di Luigi Mauta | CASA TURESE arte contemporanea, Vitulano (BN) | vernissage Sabato 3 Ottobre 2015, ore 18.30


STEFANO DI STASIO
carta canta

a cura di LUIGI MAUTA

CASA TURESE arte contemporanea , Vitulano (BN)
03 OTTOBRE / 30 NOVEMBRE

VERNISSAGE Sabato 3 Ottobre 2015 ore 18.30



La galleria Casa Turese Arte Contemporanea di Vitulano presenterà Sabato 3 Ottobre alle 18,30  "Carta Canta", mostra personale di Stefano Di Stasio (Napoli - 1948) a cura di Luigi Mauta.  

In mostra quindici inediti lavori su carta, tra bozzetti a matita, tempere e tecniche miste che l'artista di origini partenopee ha realizzato dando vita a fragili apparizioni e rivelazioni a matita. 

Inestimabili Diari di Lavoro che celebrano il talento di uno dei protagonisti dell'arte contemporanea che ha trovato nel Surrealismo una grande fonte del creare artistico catturando dall'inconscio una libertà espressiva dirompente.

Ammirando le sue opere si ha la percezione di assistere allo svelamento di un sempre nuovo segreto, al ritrovare il senso di un antico rito popolare, di un sentimento nascosto che Stefano Di Stasio nobilita fuori tempo, liberandolo e dandogli voce su carta.  

Di Stasio sceglie di creare la sua di realtà e di tracciarne la presenza in questi lavori.
Ogni aspetto del suo panorama artistico appare sì complesso, silenzioso e colmo di segreti, ma anche immediatamente intimo. 

I suoi scenari perdono la loro connotazione surreale e assumono un valore biografico, quasi universale. 

Gli accostamenti cromatici sono brani di pittura di valore assoluto dove, oltre al ricco contenuto tecnicamente importante, ci introducono nel poco noto mondo dell'artista in bilico tra il rapporto di percezione umana ed analisi descrittiva, tra simbolismo ed emozioni.

In questi cantici della carta c'è la ricerca della perfezione di questo rapporto. Perfezione della quale colpisce la preziosità delle superfici e le calibrate pose di tanti gentiluomini intenti a capirsi. 

In occasione dell'inaugurazione sarà presentato il catalogo, con una dedica particolare, al compianto Gianfranco Matarazzo. Al giovane gallerista, già direttore della GiamaArt Studio di Vitulano, scomparso prematuramente lo scorso mese di Marzo, l'omaggio, nel giorno del suo compleanno, del direttore di Casa Turese Tommaso De Maria, del curatore Luigi Mauta e la dedica di un disegno di Stefano Di Stasio, in mostra insieme agli altri lavori fino al 30 novembre.


La mostra è corredata da catalogo, edizioni della Galleria.


STEFANO DI STASIO

Nato a Napoli nel 1948, a Roma dal 1950, attualmente vive e lavora tra Roma e Spoleto. Va annoverato tra gli artisti fondamentali dell'Anacronismo e tra i protagonisti indiscussi di quel ritorno alla pittura che ha caratterizzato gli ultimi venti anni del Ventesimo Secolo. È stato presente con sala personale alle Biennali di Venezia del 1984, 1995 e 2011. 

Ha partecipato alla XI, XII, XIII Quadriennale Nazionale D'Arte di Roma. Ha partecipato a numerose mostre internazionali. 

Tra il 2001 e il 2004 realizza un intero ciclo pittorico su storie francescane, per la nuova Chiesa di Terni "S. Maria della Pace", progettata da Paolo Portoghesi. Sue opere sono presenti nella Collezione del Ministero degli Esteri.


Info:
CASA TURESE  
Via Fuschi di Sopra 64/87/89
Vitulano (BN)
Tel:  0824 874650
www.casatutrese.it

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Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

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