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lunedì 21 settembre 2015

FAVINI SPONSOR DI "LE SALVI CHI PUÒ" LA MOSTRA DEDICATA ALLA GESTIONE FORESTALE RESPONSABILE

23-25 settembre – Roma

Favini, tra i leader globali nella realizzazione di specialità grafiche innovative a base di materie prime naturali (cellulosa, alghe, frutta e noci, ecc.), è sponsor di "Le salvi chi può", la mostra dedicata alla gestione forestale responsabile e al problema della deforestazione, che si terrà a Roma dal 23 al 25 settembre 2015.

La mostra, patrocinata dal Ministero dell'Ambiente, Regione Lazio e Roma Capitale Assessorato Ambiente e Rifiuti, verrà organizzata in occasione dell'FSC Friday, evento annuale di FSC® pensato come giornata internazionale della gestione forestale responsabile. Nella splendida cornice dell'Aranciera del Semenzaio di San Sisto, i visitatori potranno ammirare gli scatti del Borneo realizzati dai fotoreporter di IAmExpedition e i pannelli informativi con immagini e dati sullo stato delle foreste mondiali, degli animali e delle popolazioni che da esse dipendono. Inoltre, sarà possibile visitare il set di una casa ideale, con mobili, arredi e prodotti in carta e legno certificati FSC®.

Per l'occasione, tutto il materiale promozionale è stato stampato su Crush Mais di Favini, la carta dalle tonalità uniche, ispirate dalla natura e che recano all'interno della trama i segni delle materie prime da cui prendono vita. In coerenza con l'impegno di Favini a sostegno dell'ambiente, Crush è realizzata con scarti di lavorazioni agro-industriali, che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. Questa straordinaria e innovativa gamma di carte ecologiche è certificata FSC, realizzata con 100% energia verde autoprodotta e contiene il 30% di fibra riciclata post consumo e la carbon footprint è ridotta del 20%.

GUIDO ORSINI “PASSATO PRESENTE”

COMUNE DI CERVETERI
Assessorato allo Sviluppo Sostenibile del Territorio

GUIDO ORSINI
PASSATO PRESENTE”
DAL 16 AL 18 OTTOBRE 2015
A cura di Anna D’Elia e Romina Guidelli
Sale Ruspoli: Piazza Santa Maria, Cerveteri (RM)

Preview Stampa giovedì 15 ottobre ore 18.30
Vernissage venerdì 16 ottobre ore 18.30








Le sale espositive saranno visitabili da venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 ottobre 2015, dalle ore 16.00 alle ore 20.00
Libro d’artista.                                                                                                                                     

Testi di 
Anna D’Elia, Romina Guidelli e Mary Angela Schroth
In occasione dell’inaugurazione della mostra sarà presente al pianoforte la Professoressa        
Maria Grazia Ciofani
INFO MOSTRA: WWW.GUIDOORSINI.COM – MOB. +39 349 5202413                                                                   

INGRESSO GRATUITO                                                                                                                                                                    SPONSOR TECNICO MOSTRA:
STRADA DEL VINO TERRE ETRUSCO ROMANE

Il 16 ottobre sarà aperta al pubblico la mostra “PASSATO PRESENTE” di Guido Orsini.
L’esposizione, che sarà visitabile dal 16 al 18 ottobre 2015 presso le prestigiose sale espositive di Palazzo Ruspoli, sito in piazza Santa Maria a Cerveteri, presenterà una selezione delle opere fotografiche di Guido Orsini dal 1992 al 2015. La scelta di un allestimento che non segue un ordine di esposizione cronologico ma concettuale, pone l’accento sulla poetica di un artista che si esprime attraverso una ricerca di tipo simbolico- rappresentativo, derivata da un approccio pittorico applicato al mezzo fotografico. Il progresso di questo studio negli anni e quello legato alla continua evoluzione degli strumenti fotografici, portano Orsini al confronto con supporti e mezzi tecnici di diversa fattura, che gli consentono una resa sempre più accurata dei particolari nell’opera, favorendo l’esposizione dell’intuizione artistica e dell’intenzione concettuale, concedendogli di affinare un elaborato alfabeto stilistico.  Le opere appaiono come riflessioni di un lucido pensatore che esplora l’ambiguità dell’immagine con un impulso archivistico, orientamento che lo induce alla selezione e alla documentazione del particolare come prezioso frammento protagonista dell’opera.

“Che siano foto sculture o immagini stampate su pellicole trasparenti, opere appese ad un muro o poggiate sul pavimento  le creazioni   di Guido Orsini  aprono a  nuove funzioni della fotografia e propongono una figura professionale sfaccettata e complessa. Quella che stiamo presentando non è la mostra di un fotografo, ma di un artista a tutto tondo che si confronta con lo spazio in installazioni multimediali in cui la foto racchiusa all’interno di oggetti, materializza elementi naturali (mare, cielo, alberi) ma anche paradossi. Accade quando le fotografie del cielo danno vita a fondali sottomarini e quelle del mare aprono squarci nel soffitto, spingendo l’occhio al di là dei limiti, metafora di uno sguardo aperto oltre il visibile.
Scopo non secondario di queste fotografie è ridefinire altezze e profondità, circoscrivere campi, evidenziare bordi, isolare forme, restituendo del paesaggio una nuova mappa visiva. Gran parte del lavoro di Orsini può essere letto come la ricostruzione dello spazio vivente, al cui interno l’artista ritrova limiti, misure, orientamenti”.                                                                                                                                                              
Anna D’Elia

“La sperimentazione artistica di Guido Orsini è fatta al microscopio di un obbiettivo. Le sue fotografie cercano “molecole-forme” che partecipano alla visione dell’intero, le architetture perfette date dalle linee che costruiscono l’aspetto del soggetto, scelto e interpretato, partendo dal vero. L’immagine fotografica diventa un indizio capace d’attivare l’immaginazione dello spettatore alla ricerca delle parti mancanti, ma bastano pochi secondi per perdere l’orientamento. Il panorama s’avverte, ma non è più necessario. Orsini ci avvicina al concetto d’identità dimostrando come essa si determina grazie a infiniti dettagli, unici e imprescindibili, in cui risiede l’espressione e l’impressione delle cose. Con sentimento e squisita cura, estrapola i talenti contenuti nei suoi soggetti senza mai snaturarne la fisionomia, alla ricerca del carattere.                                                                                                                                               

…Un giudizio puramente estetico, iniziale, stabilisce cosa prendere e cosa perdere nello scatto, in un processo di selezione naturale che mette Orsini in perfetto contatto con l’originale e l’autentico”.                                                                                                              
Romina Guidelli

domenica 20 settembre 2015

Giovanni Termini - GRADO DI TENSIONE - a cura/curated by Agata Polizzi

Francesco Pantaleone arte Contemporanea Palermo 


Giovanni Termini

GRADO DI TENSIONE


Curated by/A cura di Agata Polizzi


Opening 10 Ottobre h. 18:30


dal 10 ott. al 5 dic. 2015


La galleria è aperta dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 19:30

Sabato dalle 10:30 alle 18:30

Domenica e lunedì chiusi


GRADO DI TENSIONE di Giovanni Termini è un lavoro complesso, con una fisicità e insieme sottesa trama narrativa, a metà tra realtà e finzione, capace di ripensare lo spazio urbano come un terreno di scoperta dove s'intrecciano, sovrapponendosi, le categorie di significato, quasi fino a sovvertire il senso stesso delle loro essenze.

Un ultra-mondo in cui ogni definizione prestabilita diviene pallida metafora di qualcosa che non esiste; intorno una costante atmosfera di "sospensione" alimenta forze impalpabili ai sensi ma istintivamente percepibili ai più, tanto da scatenare un "grado di tensione" massimo, da cui possono emergere inattese verità o semplicemente possono rafforzarsi vecchie convinzioni.



Francesco Pantaleone  arte Contemporanea Project Wall 


Stephen Nelson

Skin falls apart

Opening 10 Ottobre/October 10th -  h. 18:30


dal 10 ott. al 7 nov. 2015


Il ritorno alla delicata rappresentazione figurativa della tecnica dell'acquerello scelta di Stephen Nelson per il project wall stride con la forza d'immagini solo apparentemente eteree, solo un'attenta osservazione rivela poco dopo, nell'ossimoro sotteso, il brutale decadimento dei corpi e che il "viaggiatore" scopre nella sua discesa alle catacombe cittadine,  figure quasi astratte ingentilite grazie alla vaga bellezza del colore tenue, svanita rappresentazione di qualcosa che non è più….

Stephen Nelson returns to a delicate figurative watercolour technique for the project Wall.The delicacy contrasts strongly with the strength of the images, which at first seem ethereal but upon careful observation reveal the paradox, the brutal decay of bodies that the "traveller" discovers on descending into the catacombs.The figures are abstracted and softened thanks to the alluring beauty of the light colour. They appear as a faded representation of something that is no longer…



Galleria FPAC is on Facebook



Francesco Pantaleone arte Contemporanea

Via Vittorio Emanuele 303

(Palazzo Di Napoli - Quattro Canti)

90133, Palermo


+39 091 332482 / +39 393 4356108 mobile

http://www.fpac.it


sabato 19 settembre 2015

MATISSE E IL SUO TEMPO alla Fondation Gianadda di MARTIGNY

Alla Fondation Pierre Gianadda a Martigny, in Svizzera
la mostra
MATISSE NEL SUO TEMPO

fino al 22 novembre
tutti i giorni 9 - 19



Oltre novanta opere provenienti dalle collezioni del MNAM/Centre Pompidou di Parigi e da collezioni museali e private svizzere sono raccolte attorno ad un interessante nucleo di dipinti di Henri  MATISSE per raccontare anni fondamentali dello sviluppo dell'arte della prima metà del XX secolo.

La figura di Matisse domina l'arte della prima metà del XX sceolo. Artista prolifico, curioso e socievole, è stato per tutta la sua carriera al centro del dibattito della scena artistica: ora a capo del movimento dei Fauves, allievo e amico dei più anziani Signac, Renoir, Maillol e Bonnard, maestro di una Accademia, rivale di Picasso, precursore dell'arte pop per artisti giovani come quelli del movimento Support Surface.

Mostrare l'opera di Matisse attraverso un contesto preciso, quello delle amicizie e degli scambi artistici del pittore, permette un approccio originale e ricco fondato su una corrispondenza e una documentazione ampie e che parte dalla presentazione di capolavori dell'arte del XX secolo di Picasso, Gris, Braque, Derain, Severini, Léger, Bonnard…

In un percorso cronologico si approfondiscono le prime esperienze dell'artista e i primi incontri nell'atelier di Gustave Moreau, quindi gli anni e le esperienze con i Fauve, poi gli anni del cubismo con i suoi influssi e le relazioni con Picasso e Braque (interessanti alcuni raffronti tematici sulle odalische e gli atelier), e a seguire gli anni di Nizza con le frequentazioni di Renoir, Maillol e Bonnard, per giungere ai modernismi del dopoguerra con l'approdo alle gouache ritagliate cariche di colore.

Un percorso interessante in cui si intersecano con le opere di Matisse quelle dei maggiori artisti francesi della prima metà del '900. Un ripasso interessante di un periodo della storia dell'arte che ha condizionato e condiziona l'arte di oggi.

Oltre alla mostra Matisse en son temps sono visitabili alla Fondation Pierre Gianadda la Collection Franck,  il Parco delle Sculture, il Museo gallo-romano, il Museo dell'automobile fino al 22 novembre tutti i giorni dalle 9 alle 19.



FONDATION PIERRE GIANADDA  

Rue du Forum 59 - 1920 Martigny (Svizzera)

Tel.: (+41) 27 722 39 78

www.gianadda.ch                                                                                    


Il biglietto di ingresso

adulti CHF 20.-  terza età: CHF 18.-

famiglie: CHF 42.-

bambini oltre 10 anni e studenti: CHF 12.- € 10,00

Il nudo tra seduzione e provocazione. Simultanea Spazi d'Arte Firenze. A cura di Francesca Callipari. Con il patrocinio di Museo Ugo Guidi Forte dei Marmi

Simultanea Spazi d'Arte

Il nudo tra seduzione e provocazione

Mostra di pittura e fotografia



A cura di Francesca Callipari per Kouros / Servizi Formativi e Culturali/ Lucca

Con il patrocinio di Museo Ugo Guidi/ Forte dei Marmi



26 settembre / 07 ottobre 2015

Inaugurazione/ Opening sabato 26 settembre ore 17.00



Dal 26 settembre al 7 ottobre, Simultanea Spazi d'Arte, realtà curatoriale ideata e diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, ospita la collettiva dal titolo Il nudo tra seduzione e provocazione, a cura di Francesca Callipari per l'associazione Kouros - Servizi Formativi e Culturali di Lucca. La mostra, patrocinata dal Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi, è dedicata al nudo, uno dei generi più trattati nel mondo dell'arte e di conseguenza uno dei soggetti più antichi della storia dell'arte, documentato dalla preistoria sino a giorni nostri.

Diversi sono gli artisti che si sono avvicinati a tale tematica andando a concepire il corpo nudo come immagine seduttiva, erotica e talvolta provocatoria. Tuttavia il nudo può divenire anche emblema di purezza, di libertà, oggetto di sperimentazione o ancora veicolo di significati simbolici legati al disagio e al conflitto tra anima e corpo.

Attraverso le opere in mostra si cercano di cogliere le mille sfaccettature connesse a tale tematica nell'odierno panorama dell'arte contemporanea, dimostrando come si debba andare oltre il visibile, cogliendo gli innumerevoli significati che possono celarsi dietro un corpo nudo. Un evento importante per promuovere artisti giovani e meno giovani che si avvicinano per la prima volta a questo genere artistico o che ne hanno fatto il loro tratto distintivo.

In mostra opere pittoriche e fotografiche di: Giulio Mastrangelo / Ambrogio Castaldi / Simone Galimberti / Paola Rignanese / Lucia Mambrini / Sofia Sguerri / Maria Campanella / Ambra Piliu.

Simultanea Spazi d'Arte / Via San Zanobi 45 rosso/ Dal lunedì al venerdì 16.00/19.00
Fb: Simultanea Spazi d'Arte e Simultanea Spazi d'Arte (Official English and Spanish)
Kouros Servizi Formativi e Culturali/ Lucca   www.kouros-servizi.wix.com/kouros

venerdì 18 settembre 2015

19 SETTEMBRE - 14 OTTOBRE | "I PITTORI DEL REALISMO: DA REALISMO A REALISMO" | CASTELLO D'AGOGNA (PV) - INAUGURAZIONE SABATO 19 SETTEMBRE ore 17.00

FONDAZIONE VERA COGHI
CASTELLO ISIMBARDI

Castello d'Agogna (PV)

19 settembre – 14 ottobre 2015

I PITTORI DEL REALISMO: 
DA REALISMO A REALISMO

Pietro Bisio e Giuseppe Giuliani
Mostra a cura di Giuseppe Castelli

Inaugurazione: sabato 19 settembre dalle 17.00 alle 20.00



La stagione espositiva "Arte solidale a Castello Isimbardi" promossa dalla Fondazione Vera Coghi in svolgimento a Castello d'Agogna entra nell'ultima parte con una nuova grande  mostra dedicata a due artisti della Lomellina, Piero Bisio e Giuseppe Giuliani e al loro senso del Realismo.

Sabato 19 settembre alle ore 17.00 nelle  sale di Castello Isimbardi inaugura "I pittori del Realismo: da realismo a realismo" a cura di Giuseppe Castelli per la rassegna "7 mostre per la Lomellina".

La mostra propone circa venti opere di grandi dimensioni che tratteggiano con efficacia il percorso artistico dei due pittori, mettendo a confronto e in evidenza il "Realismo critico" che accompagna da sempre la poetica di Piero Bisio, "poeta contadino" come ama definirsi lui stesso, con il "Realismo sociale" di Giuseppe Giuliani ad esprimere un processo incessante e affannoso di progresso e distruzione.

Scrive Giuseppe Castelli: "Due forme di Realismo a confronto: il Realismo Sociale di Giuseppe Giuliani ed il Realismo Critico di Pietro Bisio. I due artisti, da angolazioni diverse, hanno saputo leggere gli estremi sviluppi di una civiltà che, nata dall'uomo, non sempre ha saputo essere "per l'uomo".

Piero Bisio
Nato a Casei Gerola, nell'Oltrepò Pavese, il 28 marzo 1932, fu allievo di Aldo Carpi.
E' stato vicino ai grandi del '900 italiano: Fontana, Burri, Treccani, Banchieri, Romagnoni, Vaglieri, solo per citarne alcuni, con cui ha condiviso avventure artistiche e di vita.
Piero Bisio dipinge "la condizione umiliata dell'esistenza" con tonalità cupe in cui predominano il bianco e nero per sua visione della vita "avara di colore ma cariche di dolore.

Giuseppe Giuliani
Nato nel 1939 a S.Ferdinando di Puglia (Fg), ha trovato la sua strada artistica prima a Milano e poi a Candia Lomellina dove tuttora vive e lavora.
Pittore d'istinto con grande senso del colore , scultore,scenografo, ha ricevuto nel 1974 l'Ambrogino d'Oro.
Il suo "Realismo sociale" è espresso con toni spenti, in una gamma sfumata di grigi, plumbei e fumosi.


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Grande mostra > Tamara de Lempicka > 20 settembre 2015 - 31 gennaio 2016 > AMO - Palazzo Forti, Verona

Tamara de Lempicka

20 settembre 2015 - 31 gennaio 2016

AMO - Palazzo Forti, Verona



Tamara de Lempicka, Ritratto di Madame Perrot, 1931-1932. Olio su tavola, 99x65 cm. Collezione privata © Tamara Art Heritage. Licensed by MMI NYC/ ADAGP Paris/ SIAE Roma 2015

                                                           
Apre a Verona la grande mostra monografica dedicata a Tamara de Lempicka, una delle artiste del Novecento più amate e seguite dal grande pubblico.
Ospitata nelle bellissime sale del Piano Nobile di Palazzo Forti, sede di AMO, la mostra racconta l'eccezionale avventura artistica di Tamara attraverso 200 opere tra olii, disegni, fotografie, acquerelli, video e abiti, tra cui capolavori come Ritratto di Madame Perrot (1931-1932), La sciarpa blu (1930), La bella Rafaëla (1927) e prestiti eccezionali provenienti dal Museo Salvatore Ferragamo di Firenze, dalla Fondazione Biagiotti Cigna e dal Museo della Moda e del Costume di Villa Mazzocchelli.
 
Durante il percorso sono analizzati i rapporti tra la sua arte e i linguaggi della fotografia e della moda - a cui è dedicata un'intera sezione - ed è raccontata la sua capacità di rappresentare la vita moderna attraverso dipinti che sono diventati icone; è infine evidenziato l'aspetto di una donna-artista che impone una figura femminile nuova, emancipata, disinibita e libera, del tutto rivoluzionaria per il suo tempo.  In mostra anche i notissimi quadri "scandalosi" raffiguranti le amanti di Tamara, e i nudi pieni di sensualità per cui è conosciuta in tutto il mondo.
 
Anche l'opera di Tamara è letta attraverso la musica che seduce il visitatore echeggiando nelle sale della mostra. Infatti in ogni stanza suonano brani dei tempi e dei luoghi di Tamara, dalle canzoni che amò alle composizioni d'avanguardia degli anni Venti, nate in quella Parigi che fu il palcoscenico del successo della Lempicka.
 
Tamara de Lempicka inaugura ad AMO Arena Museo Opera una nuova "linea espositiva" dal titolo "Seduzione in Musica": la realizzazione di mostre che avranno come file rouge l'approfondimento musicale del tema trattato in mostra arricchendo così l'esperienza del visitatore e sottolineando il legame tra arte e musica.
 
Con il sostegno della Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra Tamara de Lempicka, curata da Gioia Mori, è promossa dalla Fondazione Arena di Verona, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore.
 
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico VeronabookingCooperativa albergatori veronesi, Trenitalia e Canale Arte, in collaborazione con L'Arena e il sostegno di La Rinascente, e il supporto di Il Sole 24 ORE, Domenica 24 ORE e Radio 24.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE.
 
LA MOSTRA
Il percorso si apre con I mondi di Tamara de Lempicka: un'esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa in stile coloniale di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti rapporti, come quello tra il dipinto Strada nella notte e le foto di Kertész, che restituisce la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle luci", per tutti loro luogo di elezione.
 
La seconda sezione, Madame la Baroness, Modern medievalist, prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si esaltava il suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta. Tra le opere esposte, La conchiglia uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e alcuni dipinti dedicati alle Mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni fotografi – Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri.
La sezione The Artist's Daughter (titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, Kizette al balcone, premiato nel 1927, e La comunicanda, premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix.
 
Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella sezione intitolata Sacre visioni: dalla Vergine col Bambino del 1931, del Musée des Beaux-Arts di Beauvais, alla Vergine blu del 1934 di prestigiosa collezione privata, al quadro preferito dalla Lempicka, La madre superiora del Musée des Beaux-Arts di Nantes.
 
Lo spazio dedicato a Le "visioni amorose" racconta attraverso eccezionali nudi la delicata attenzione riservata a uomini e donne da lei amati: in mostra, l'unico Nudo maschile da lei dipinto, e poi tutte le donne desiderate, con capolavori come La sottoveste rosa, La bella Rafaëla, Nudo con edifici. Qui è esposta anche la principale fonte pittorica dei suoi nudi: il dipinto Venere e Amore di Pontormo, in una versione cinquecentesca di manierista fiorentino. Dalla ripresa



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