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sabato 5 settembre 2015

Sic Luceat Lux: mostra prorogata fino a domenica 4 ottobre


Mario Vespasiani
SIC LUCEAT LUX 
opere 1998 - 2015


Dall'immaginazione deriva il pensiero,
dalla meraviglia viene la conoscenza,
dalla sensibilità giunge la visione,
dall'ispirazione la luce. MV

Dopo l'interesse suscitato nel suo primo mese di apertura, la mostra di Mario Vespasiani in corso a Palazzo Sepe Monti di Santa Vittoria in Matenano nelle Marche, che presenta una selezione di opere realizzate nel corso dei suoi diciassette anni di lavoro e che si ripropone nella città dove, appena diplomato venne invitato a tenere una delle sue primissime esposizioni, sarà prorogata fino a domenica 4 ottobre. In tale periodo continueranno le visite guidate, arricchite da laboratori d'arte visiva con i ragazzi delle scuole alla presenza dell'autore.

Sic luceat lux è la mostra che per la prima volta attraversa e rilegge le principali tematiche, gli stili e i materiali adottati da Mario Vespasiani (1978) dall'esordio appena ventenne ad oggi. Un percorso articolato all'interno della pittura e della sua trasformazione, naturale quando dovuta dalla maturazione artistica e sperimentale quando, in questi diciassette anni, una stagione dopo l'altra, si è confrontata con i più vari supporti e con progetti site specific.

Il suo campo di indagine si muove tra le componenti materiali e spirituali dell'opera mediante domande fondamentali sull'esistenza: nell'ottica del mistero e della trasformazione Vespasiani ci mostra il legame tra interno ed esterno, microcosmo e macrocosmo grazie a quella che può considerarsi una luce propria che collega le cose alle opere e che "illuminandole" si manifesta nei volti figurativi come nelle immagini astratte, nelle profondità del pensiero e nell'infinito della volta celeste.

Sic luceat lux è il luogo dove si attraversano i saperi, in cui si raccolgono e purificano gli oggetti ordinari che arrivano a toccare i confini di un'arte che richiede non tanto la razionalità quanto l'abbandono.

L'autore fin dalle prime opere identifica la sua cifra espressiva nei colori che lo circondano e che lo spingono verso quel sentimento di unità universale, in cui il pennello diventa il mezzo da cui scaturisce un'energia fatta più che di perfezione formale di inarrestabili bagliori. 

La sua pittura si basa sulla percezione di una forza che attraversa le cose, dall'uomo, alle piante e alle galassie, in grado di esprimere il sentire umano nella sua totalità.

Nel corso degli anni, le sue opere hanno toccato la fotografia e la performance, la scrittura e l'installazione ed è significativo notare come alle differenti tecniche abbia sempre impresso la sua cifra pittorica di un'arte intesa come rivelazione, che mette in relazione la vastità di quello che ci circonda con ciò che non si è ancora riusciti a comprendere; per questo non ci propone il quotidiano secondo il principio di causa-effetto, ma la creazione dell'immagine imprevista, che (a differenza di quella fantastica) è frutto non della pura inventiva ma di una profonda percezione del reale.
L'opera di Vespasiani va colta dunque nel suo gesto che, per generare l'irripetibile è in grado di fondersi al presente, ove la pittura - in una sorta di danza che abbraccia millenni - si mostra in grado di evocare la sospensione del tempo e la dilatazione dello spazio: in questo suo "inventario" le immagini si allineano al battito cardiaco e per questo oscillano, sfocano e s'infuocano nell'atto di prendere parte, in un dono di luce, al ritmo del mondo.


Disponibile la pubblicazione generale con i testi dell'orientalista Brunilde Neroni, del cantante Giovanni Lindo Ferretti e di Mara.


Giorni e orari di apertura: 

sabato e domenica dalle 17,30 alle 21,30

fino al 4 ottobre 2015
su appuntamento chiamando il numero: 366.7345810 


Palazzo Gentilizio Sepe Monti
Corso Giacomo Matteotti 48
Santa Vittoria in Matenano (FM)

Info:
www.mariovespasiani.it



Speciale sulla mostra in onda su FM Tv: 
https://www.youtube.com/watch?v=uJ3yW6gidm4&feature=youtu.be


L'autore:
MARIO VESPASIANI nasce nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte italiana, con una ricerca che lo sta portando ad innovare il concetto di pittura nelle varie modalità espressive come nello studio delle luminosità del colore. 

Le sue opere adottano un linguaggio simbolico e si rivolgono ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito. Con la mostra Gemine Muse espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi.

Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura. 

Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini, in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali. 

Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. 

Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario Vespasiani dove per la prima volta le sue immagini fotografiche si specchiano nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di Giacomelli, uno dei fotografi più incisivi del '900. 

Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica dai nuovi materiali alle tecnologie, viene inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli. 

Per tutto il 2014 si è dedicato al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive.  

Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli di un'arte che torna ed essere simbolo e immagine di un'identità ben precisa e che va oltre le classiche modalità espositive per mostrarsi in una performance nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, in un happening con le opere disposte al vento sulla cima della Torre dei Gualtieri di San Benedetto del Tronto e al 48° Premio Vasto.  

Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta dedicandogli contemporaneamente la personale in corso in questi giorni presso il complesso monumentale di San Domenico. 

La città di Santa Vittoria in Matenano gli riserva la presente mostra che raccoglie per la prima volta una selezione di opere dagli esordi ad oggi ed una importante pubblicazione generale.

Dal 1998 sono oltre trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.


MEETING FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2015



MEETING FRACTAL PORTRAIT PROJECT 2015
Pubblicato il 21 ago 2015
Ryosuke COHEN
from August 7 to August 25 included (dal 7 agosto al 25 agosto incluso).
I will go on a trip with Noriko Shimizu (my pertner) for portrait project. At each place I am planning to draw a portrait of mail artist. Please get in tiuch with them on FB to join in this movement.
- Meeting on Aug. 9, 2015 at 17 in Venice at the Tibet Pavilion, upon the arrival of Ryosuke Cohen and Noriko Shimizu.Con the presence of Ruggero Maggi, Piero Cavellini, Sandro Bongiani,, Virginia Milici, Giancarlo Da Lio, Tiziana Baracchi and Angela Zenato.
Descrizione: durata 0:50



https://youtu.be/HIAQpLEHuhg 

venerdì 4 settembre 2015

MOSTRA AFFINITÀ ELETTIVE Camporese - Rigato: due linguaggi diversi, lo stesso inconscio ribelle - a Padova 11 settembre - 11 ottobre 2015 Galleria Cavour, Padova



"AFFINITÀ ELETTIVE"
Maria Pia Camporese – Carla Rigato
Galleria Cavour, Padova
11 settembre - 11 ottobre 2015
 ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00 - chiuso il lunedì



Sarà inaugurata giovedì 10 settembre alle ore 18.00 nella Galleria Cavour di Padova la mostra "Affinità Elettive" a cura di Silvia Prelz, presenta il giornalista Emilio Casalini. Organizzata dall'Assessorato alla Cultura e Turismo, Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche del Comune di Padova, la mostra rimarrà aperta al pubblico dall'11 settembre all'11 ottobre, dal martedì alla domenica negli orari 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00 ad ingresso libero.

«Tutti i veri artisti nelle loro opere rivelano qualcosa di se stessi, ma è quando l'inconscio si ribella che affiorano i lati più nascosti dalle profondità  della psiche umana». Questa affermazione di Sirio Luginbühl bene si presta a spiegare l'affinità tra le artiste padovane Maria Pia Camporese (1952-2013) e Carla Rigato, due linguaggi pittorici diversi sia nella tecnica che nell'espressione. In Pia Camporese segni forti, graffiati e incisi con colori blu, rossi o neri, in grado di coinvolgere chi li osserva in una profonda riflessione. In Carla Rigato grande vigore emotivo ed espressivo realizzato con getti di colore puro sulla tela. Le unisce il bisogno di libertà espressiva, la continua ricerca e sperimentazione artistica, un inconscio ribelle che fa affiorare profondità altrimenti celate.

«Entrambe le artiste – spiega Silvia Prelz, curatrice della mostra – usano, con forza e vigore, colori e materia da plasmare. Parafrasando Christian Bobin, possiamo definirle delle rabdomanti o delle guaritrici, che ci indicano la strada per giungere a delle vene d'acqua. Captano quello che c'è nell'aria in quel momento e lo comunicano al mondo tramite l'immagine. Traiamo dalle loro opere modelli o ispirazioni che fanno eco alla nostra vita in momenti decisivi».

Circa 50 opere tra tele, alcune di grande formato, sculture ed installazioni comporranno un racconto compiuto del mondo poetico delle due artiste, tematicamente caratterizzato da una intensa riflessione intimista e stilisticamente riferibile alla stagione dell'Espressionismo per quanto riguarda la Camporese, dell'Astrattismo invece per le opere della Rigato.

"Affinità Elettive" vuole essere, inoltre, una mostra dinamica che indagherà lo sfaccettato universo artistico di Maria Pia Camporese e Carla Rigato anche attraverso la presentazione di libri e di temi filosofici e psicologici legati alla loro poetica artistica. Cinque incontri d'approndimento presentati da importanti nomi della cultura padovana e non solo.



AFFINITÀ ELETTIVE

Quando si parla di "affinità elettive" facile è il collegamento al celebre romanzo dello scrittore tedesco Johan Wolfgang Goethe (Le affinità elettive - Die Wahlverwandtschaften), pubblicato nel 1809. Curiosa invece è la natura scientifica dell'espressione: "affinità elettiva" è la caratteristica di alcuni composti chimici che seppur legati ad un altro elemento, in presenza di un terzo tendono ad abbandonare il primo legame per comporne uno nuovo. Oggi l'espressione è largamente usata per indicare la sintonia totale tra due persone, non riferita ad un rapporto d'amore, ma estendibile a diversi gradi di affinità.

Così è per Maria Pia Camporese e Carla Rigato: un'amicizia nata dalla comune sensibilità artistica che le unisce. Un incontro elevato tra due anime "elette" che nel loro modo di sentire, pensare e creare hanno trovato una forte intesa poetica. Due stili diversi uniti dalla continua ricerca di mettere a nudo l'anima, confrontarsi con le proprie fragilità e paure, ma anche con i propri desideri nascosti.

Nelle tele, nell'opera, nella figurazione dell'artista Maria Pia Camporese si ritrova il luogo dove le proprie pulsioni, desideri, emozioni prendono forma e consapevolezza. La figura umana ed il volto rappresentano i territori preferenziali dell'azione espressiva della Camporese che sembra voler ritrovare in essi, attraverso una scrittura pittorica energica, non priva di affinità  con le esperienze di ordine gestuale, le tracce della propria identità.  Il legno, il ferro, alcuni oggetti d'uso comune si associano in modo non occasionale alla pittura su tela, quasi a voler agganciare al mondo circostante l'immagine rappresentata, contribuendo ad esaltarne l'estetica puramente materiale ed affermandone il valore di concreta, sofferta testimonianza del vissuto. 

La ricerca stilistica di Carla Rigato si esprime attraverso la forza e l'energia, fermate per un istante sulla tela dal gesto pittorico per poi tornare a vibrare nello spazio dipinto. Opere senza spazio e senza tempo in totale libertà compositiva, pennellate dense e materiche: una memoria pregna di sensazioni, di emozioni, di suggestioni catturate e rimandate direttamente sulla tela dalla materia del colore. Un colore a volte violento, drammatico, corrosivo, a volte morbido, lirico, melodico. La pittura di Carla Rigato è carne e respiro, è spirito e sangue, è fuoco aria terra e acqua: ogni tela mette a nudo la sua anima e dona al fruitore spazi di meditazione che invitano alla scoperta delle profondità dell'Essere.


INCONTRI IN GALLERIA CAVOUR

Durante la mostra sono in programma cinque appuntamenti a cura di Silvia Prelz per un approfondimento sulle tematiche affrontante nella poetica delle due artiste in mostra. A introdurre il vernissage di giovedì 10 settembre ore 18.00 sarà Emilio Casalini, giornalista per Report e Rai Radio 2,  film-maker e autore del libro d'inchiesta Fondata sulla bellezza dove arte e cultura sono viste come la vera ricchezza italiana da cui ripartire verso un futuro benessere. Il secondo appuntamento sarà giovedì 17 settembre alle ore 18.00 con la giornalista e storica dell'arte Sergia Jessi Ferro che nell'incontro dal titolo "Il pensiero visivo. Verso altri orizzonti del reale" presenterà il libro d'arte di Carla Rigato Il richiamo della creazione e la tesi di laurea in Comunicazione Visiva di Maria Pia Camporese dal titolo Arte e Malattia con una riflessione sull'opera di Chen Zhen.
Si prosegue giovedì 24 settembre ore 18.00 con Stefano Martini, professore di Filosofia al Liceo Classico Tito Livio ora all'Università di Padova, con un approfondimento filosofico ispirato alla citazione di Eraclito «Ciò che si oppone converge e dai discordanti bellissima armonia». A seguire giovedì 1 ottobre ore 18.00 l'incontro con Giovanni Bassoli, della federazione di Damanhur, dal titolo "I colori del giovane Werther" forse un po' umoristico, ma con un messaggio che sposa l'individualità con la socialità, proprio come avviene nell'arte damanhuriana. A chiudere venerdì 9 ottobre un doppio appuntamento a partire dalle ore 17.00 con Tommaso De Angelis, Artista e Docente di Arti Visive presso l'Accademia di Brescia, che introdurrà il concetto di arte visto dalla dimensione Steineriana e spiegando quanto questo abbia influito sugli artisti del secolo scorso, da Kandinsky a Klee da Beuys a Klein; a seguire Manuela Pagura per un approfondimento sull'uomo in relazione alla ricerca dell'individualità nei volti di Maria Pia e un'indagine della dimensione sensibile e interiore del fenomeno colore nelle opere di Carla Rigato.

INFORMAZIONI UTILI

"AFFINITÀ ELETTIVE"  Maria Pia Camporese Carla Rigato
Mostra a cura di Silvia Prelz
Galleria Cavour
Piazza Cavour, Padova
dall'11 settembre al'11 ottobre 2015
ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00, chiuso il lunedì
ingresso libero

Vernissage
giovedì 10 settembre ore 18.00
Presenta il giornalista Emilio Casalini

INFO:

Comune di Padova - Servizio Mostre
tel. 049-8204529
Galleria Cavour tel. 049-8206730
donolatol@comune.padova.it
http://padovacultura.padovanet.it/

Vernissage #Relations - Tommaso Cascella and Marc Lewis

Vernissage #Relations
Tommaso Cascella and Marc Lewis
17th of September 2015 at 6 pm
#Relations
Tommaso Cascella and Marc Lewis

18th of September - 10th of October 2015
Vernissage 17th of September 2015


Artvera's Gallery presents – #Relations – an exhibition and a series of dialogues declined under a sole measure: the equivalence between artworks. Here cardinality indicates the nature of relations. A mathematical and philosophical endeavor to display sculptures and paintings that occupy the space of the gallery showing how perception and sight are intimately bound. The sign « # » choose on the title entices a multiplicity of resonances and definitions, therefore open to interpretation.
Download the Press Release in ENGLISHITALIAN and FRENCH for more information

Galerie Artvera's
Rue Etienne-Dumont 1
1204 Geneva, Switzerland
+41 (0)22 311 05 53
www.artveras.com
Monday to Friday 9:30 - 18:00 / Saturday 11:00 - 17h:00
Tommaso Cascella was born in 1951 in Rome. Painting and sculpture are natural languages to him, because of the heritage accumulated from his family during several generations. His painting tends to a tridimensional transposition, to a symbiosis with his sculpture in bronze. The artist's intensive chromatic compositions are a real and proper architecture, constellated with symbols, almost like an alchemical alphabet.
2011 - carta - 100x100 - anelli d'anima
Marc Lewis is a contemporary sculptor with a unique style in both his techniques and chosen themes. During his last 15 years of work, he began feeling frustrated that so much metal was either cast or used as simple cut metal plates. Therefore, he refined his own technique to cold forge bronze, aluminum and steel so as to create powerful figurative forms and dramatic wall pieces with a play on icons and folds.
 
Reflections
NEWS
Idyllique Switzerland, 2011, acrylique, crayon gras, marker, collages, 136 x167 cm
September 3 – December 5, 2015
«Jʼaimerais que ma peinture soit le reflet de la société» Originaire de Genève, Jean-Luc Sollberger aime la ville et est résolument tourné vers les plus mythiques dʼentre elles. New-York, Tokyo, Paris... villes des extrêmes, villes symbolisant lʼargent et ceux qui le font, villes à taille humaine et cosmopolite, leurs architectures, leur puissance, leurs ondes, leurs habitants etc. ces lieux de perdition et de liberté sont autant de sources dʼinspiration sans fin pour le peintre.
ABOUT ARTVERA'S
Since its opening in 2007, in the heart of Geneva's old town, the art gallery Artvera's specializes in great European and Russian art movements from the 19th century to the first half of the 20th century. It now also specializes in contemporary art. About six exhibitions are organized each year in its 500m2 space.

Amongst its exhibitions, you may find: « Der Blaue Reiter », « Die Brücke », « Le Valet de Diamant » (2008-2009), « Serge Charchoune: retrospective » (2009-2010), « Pointillisme » (2011), « Friedrich Karl Gotsch » (2011-2012), « Gérard Schneider » (2012-2013), « René Rimbert » (2013-2014), « S.P.R.A.Y. » (2014) et « Swiss Photo » (2014), Lavrenty Bruni (2014), « Paysages métaphysiques » (2014), « Contemporary Boom » (2014-2015), « Hijack From L.A. to Gstaad » (2015), « Street Art » (2015) & "Just Art"

The director of the gallery is Sofia Komarova. She studied in Saint Petersburg and Geneva before creating Artvera's, which became internationally famous for its exhibition program. Sofia Komarova has a great amount of knowledge and experience in the purchase and evaluation of paintings. This helped uncover one of the greatest counterfeiters of the 21st century: Wolfgang Beltracchi.

Mostra Metamorfosi di Sergio Pappalettera dall'8 al 13 settembre presso Expo Gate - con Bambini Cardiopatici nel Mondo

8 - 13 settembre 2015


Expo Gate

METAFORMOSI

la mostra realizzata da Sergio Pappalettera

Dall'8 al 13 settembre presso Expo Gate, l'area situata nel centro di Milano davanti al Castello Sforzesco che introduce il pubblico all'Esposizione Universale, sarà allestita la mostra "Metamorfosi" realizzata dall'artista Sergio Pappalettera.

L'installazione dell'artista, che si ispira alla figura metamorfica del ragno e all'Aracne superba di Ovidio, prevede la creazione di un percorso in cui cortine trasparenti mappano un nuovo ambiente e una nuova figura.  Su queste tele saranno proiettati dei video e il corpo umano assumerà una nuova forma: lembi di uno schermo come trame di una ragnatela. 

Una nuova geometria che s'interseca con le azioni del fruitore e lo guida verso un gioco in cui la prospettiva ha cambiato verso.  Una struttura di acciaio, materia trasparente e corde semielastiche disegna il percorso di fruizione e metamorfosi diviso in tre sezioni: Riflesso, Ombra, Ragno.

Entrando nel percorso disegnato dalla struttura, il fruitore inizia il suo "viaggio di trasformazione". Nel cono di proiezione riflesso, potrà specchiarsi nel primo schermo allestito grazie all'uso di unawebcam e un proiettore che registrano e proiettano la figura antropica ancora inalterata.Proseguendo lungo il telaio di acciaio, nella seconda sezione il corpo umano si reduce ad un'ombra e gli arti si moltiplicano: si visualizzano la prima trasfigurazione. Nel terzo segmento la mutazione è completa. Il fruitore diventa una figura mitologica, proteiforme. L'essere rivelato sulla superficie dell'installazione ha perso i suoi caratteri umani, per diventare un'aracnide immaginifico.

Il percorso di evoluzione metamorfica termina con un gioco. Il fruitore-ragno, completamente trasformato, potrà arrampicarsi su una ragnatela sospesa che, in realtà, è un gioco di prospettiva e illusione ottica. La ragnatela posta sul pavimento si riflette in un pannello ricoperto di tessuto- specchio, che crea un piccolo inganno. 

L'artista Sergio Pappalettera, da tempo amico di Bambini Cardiopatici nel Mondo (www.bambinicardiopatici.it), ha scelto di aiutare l'associazione ospitandola all'interno dello spazio espositivo: i visitatori della mostra potranno ricevere materiale informativo sulla storia e sull'attività dell'organizzazione e, se vorranno, potranno sostenere concretamente l'azione di medici, chirurghi e infermieri in favore di migliaia di bambini affetti da cardiopatie congenite nei Paesi in Via di Sviluppo.

Bambini Cardiopatici nel Mondo A.I.C.I. ONLUS è un'organizzazione non-profit laica e indipendente che, grazie alla collaborazione volontaria di più di 150 tra chirurghi, medici, infermieri e tecnici dei più importanti centri cardiochirurgici italiani e stranieri, opera nei Paesi in difficoltà per dare una speranza di vita ai bambini malati di cuore, organizzando missioni cardiochirurgiche, formando i medici e costruendo centri di cardiochirurgia pediatrica nelle aree più depresse.


Orario apertura: 10-20.
Solo l'8 settembre orario 18-24 con Dj Set Saturnino
Ingresso libero
02.36518677
www.studioprodesign.com

EXPO MILANO, DAL 17 SETTEMBRE UNA MOSTRA ALLA CASCINA TRIULZA PER CELEBRARE I 160 ANNI DI CIRIO

Uno dei marchi alimentari più noti al mondo, sinonimo di pomodoro 100% italiano, deve il suo nome al piemontese Francesco Cirio, che nel 1856 creò a Torino il primo stabilimento Cirio. Nel 2004 il marchio viene rilevato dal consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia, che oggi commercializza i prodotti Cirio in oltre 60 paesi al mondo, dal Regno Unito al Giappone.

Milano, 4 settembre 2015 – Sarà allestita all'Expo Milano negli spazi della Cascina Triulza dal 17 al 30 settembre la mostra dal titolo CIRIO Una storia di cuore che celebra i 160 anni di storia di uno dei marchi alimentari più antichi d'Italia, oggi di proprietà del consorzio cooperativo bolognese Conserve Italia.

La mostra ripercorre innanzitutto la storia di Francesco Cirio, giovane talentuoso e dalle grandi intuizioni, il cui nome oggi è riconosciuto in Italia e nel mondo come sinonimo di pomodoro italiano. Cirio, nato a Nizza Monferrato, nell'astigiano, nel 1836 da un commerciante di granaglie, a soli 14 anni era già attivo nel mercato ortofrutticolo di Porta Palazzo a Torino. La sua intraprendenza lo portò giovanissimo a dedicarsi a floride attività commerciali di frutta e ortaggi verso le città transalpine e britanniche fino a diventare in poco tempo il più importante esportatore agricolo del Piemonte.

Nel 1856, all'età di soli 20 anni, Francesco creò a Torino il primo stabilimento Cirio dove cominciò ad utilizzare, inizialmente con i piselli e poi via via con altri prodotti alimentari, la tecnica dell'appertizzazione (inventata dal francese Nicolas Appert) per superare i problemi di deperibilità dei prodotti ortofrutticoli. Nacque così un'impresa fiorente in grado di produrre ed esportare in tutto il mondo e che in 160 anni di storia ha sapientemente consolidato il suo posizionamento come azienda leader nel settore alimentare, facendo leva su un marchio di assoluta qualità, "100% italiano", tra i più noti e apprezzati dai consumatori.

Fu pertanto "un grande orgoglio rilevare nel 2004 un marchio così prestigioso – spiega il Presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini – che in quest'ultimo decennio ha rafforzato la sua presenza internazionale in oltre 60 paesi, consolidando le quote di mercato in Regno Unito, dove oggi è la seconda marca più diffusa nella grande distribuzione e spingendosi fino in un mercato rigoroso e selettivo come quello giapponese".

La mostra allestita ad Expo ripercorre la storia del fondatore e della Cirio, attraverso un percorso misto tra storia, aneddotica e messaggi di comunicazione, fino ad arrivare ai nostri giorni. L'allestimento si snoda in 11 monitor perimetrali e illustra l'evoluzione della marca a partire dalle grandi intuizioni del fondatore, passando per le futuristiche strategie mercatistiche dell'epopea Signorini fino alle attuali campagne di comunicazione di Conserve Italia. Grande spazio sarà riservato alle azioni di comunicazione e marketing, con le riproduzioni di opere pubblicitarie firmate da artisti di talento quali Mauzan, Cappiello, La Monaca, Depero, SePo e Rubino.

A dimostrazione di come l'azienda Cirio abbia mostrato sin dai suoi primi anni di attività un'innata sensibilità per la comunicazione e un approccio diretto e originale, riuscendo sempre a creare un solido legame affettivo tra la marca e i suoi consumatori, legame che è stato celebrato nell'ultimo spot d'autore realizzato lo scorso maggio dal registra Ferzan Ozpetek.

I materiali e le riproduzioni esposti nella mostra provengono da un ampio patrimonio e archivio oggi conservati presso la sede di Conserve Italia e negli spazi del Museo Francesco Cirio di Castelnuovo Belbo (Asti). La scelta dei materiali è stata curata dal responsabile del Museo Giuseppe Baldino e grazie al supporto del Sindaco Francesco Garino. L'ideazione del progetto è a cura dell'agenzia di comunicazione Moville di Bologna.

giovedì 3 settembre 2015

Ongoing until Sep. 15th - Le declinazioni della pittura curated by Arianna Rosica


Francesco Pantaleone  arte Contemporanea Palermo

Le declinazioni della pittura

Paolo Canevari - Lupa Romana, 2010


Curated by/A cura di Arianna Rosica

Stefano Arienti
Marco Bongiorni
Giuseppe Buzzotta
Paolo Canevari
Stefania Galegati Shines
John Kleckner
Angelo Mosca
Seb Patane
Jo Robertson
Angelo Sarleti
Michele Tocca
Vedovamazzei




dal 25 Giugno al 15 settembre  2015



La galleria è aperta dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00

Sabato dalle 10:00 alle 18:00

Domenica e lunedì chiusi

Speaking of painting today increasingly means having to deal with a protean, dense matter that is in constant turmoil and can no longer be easily categorized or labeled according to rigid taxonomies. And even the word "technique" has witnessed an opening up to other media with their being metabolized by painting itself, which inevitably goes beyond its limits to determine and, as Michele Tocca writes, "investigate its possibilities and explore its developments." At the same time it is important to note that the (self)-awareness of painting should inevitably shift from a hoarding of history and stories, memory and tradition, not through a simplistic recovery of the genius loci, but by drawing on the roots of a more or less remote past, looking at the major and minor masters, as demonstrated by the works of Angelo Mosca and Michele Tocca, which were recently on display at Casino dei Principi di Villa Torlonia in Rome and published in the bookPittura italiana… e altre storie minori (Italian painting … and other minor stories).


ITALIANO


Parlare di pittura oggi significa sempre di più fare i conti con una materia proteiforme, densa, in continua ebollizione, non più facilmente categorizzabile ed etichettabile in rigide tassonomie. E tantomeno la parola "tecnica" risulta adatta a registrare l'apertura a media altri e la loro conseguente metabolizzazione da parte della pittura stessa che inesorabilmente travalica i propri limiti per verificarsi e, come scrive Michele Tocca, "indagare le proprie possibilità e approfondire i propri sviluppi". Al contempo è importante registrare come la (auto)consapevolezza della pittura debba inevitabilmente passare da un processo di tesaurizzazione di storia e storie, memoria e tradizione, non per mezzo di un semplicistico recupero del genius loci ma attingendo alle radici di un passato più o meno remoto, guardando a Maestri maggiori e minori, come dimostrano gli studi di Angelo Mosca e Michele Tocca confluite nella recente mostra al Casino dei Principi di Villa Torlonia a Roma e nell'omonimo libro Pittura italiana..e altre storie minori.

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