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lunedì 16 febbraio 2015

Facebook: si diffonde anche in Italia il gioco online tra artisti, si partecipa solo su invito

Il gioco Facebook, partito probabilmente dagli Stati Uniti in modo spontaneo, prevede che l'artista invitato posti 3 opere al giorno per 5 giorni, nominando ogni volta un altro pittore o pittrice. Lo scopo sarebbe la diffusione dell'arte. Hanno già partecipato molti artisti anche di alti livelli.

Un ritratto di Agnes Preszler, postato il secondo giorno di partecipazione
Approfondimenti:
https://www.facebook.com/pagnes/posts/10153107714053809

I RACCONTI DELL'ARTE > LA MOSTRA SUL GENIO OLANDESE RACCONTATA IN ANTEPRIMA > ESCHER, Bologna, Palazzo Albergati

I RACCONTI DELL'ARTE

La grande mostra monografica dell' ™artista visionario raccontata in anteprima da Sergio Gaddi

> 17 febbraio 2015, Faenza (Museo Internazionale delle Ceramiche, Sala Conferenze, Viale Baccarini 19)

> 19 febbraio 2015, Modena (Complesso del San Geminiano, Aula Magna, Facoltà di Giurisprudenza, Via San Geminiano 3)
> 24 febbraio 2015, Ferrara (Castello Estense, Sala Imbarcadero 2, Largo Castello 1)
> 27 febbraio 2015, Bologna (in collaborazione con Biblioteca Salaborsa, Auditorium Enzo Biagi, Piazza del Nettuno 3)





Dopo il grande successo della mostra che ha visto 200.000 visitatori nella tappa romana, Escher inaugura e apre le porte del nuovo spazio espositivo di Arthemisia Group, Palazzo Albergati - Art Experience a Bologna dal 12 marzo fino al 19 luglio 2015.

A raccontare il visionario artista e incisore Maurits Cornelis Escher e le sue oltre 150 opere in mostra quattro presentazioni a cura di Sergio Gaddi che fanno parte del ciclo d'incontri I RACCONTI DELL'ARTE: l'innovativo programma di divulgazione culturale nato per presentare in anteprima l'arte e gli artisti protagonisti delle mostre di Arthemisia Group al grande pubblico in modo dinamico, coinvolgente, conturbante e allo stesso didattico, divulgativo, e dal voluto profilo scientifico.

Inaugura questo ciclo di incontri il racconto sulle opere di Escher che fanno parte a pieno titolo del nostro immaginario collettivo: entrare in contatto con i suoi lavori significa immergersi nei misteri enigmatici della logica geometrica, matematica e fisica del mondo intero.

Il primo appuntamento de I RACCONTI DELL'ARTE si terrà il 17 febbraio a Faenza, presso la Sala Conferenze del Museo Internazionale delle Ceramiche per poi proseguire il tour 19 febbraio a Modena (Complesso del San Geminiano Aula Magna), il 24 febbraio a Ferrara (Castello Estense, Sala Imbarcadero) e giungere il 27 febbraio a Bologna presso l'Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Salaborsa.

I RACCONTI DELL'ARTE sono una narrazione artistico-teatrale, organizzati nei luoghi simbolo delle città italiane, che accompagnano lo spettatore in un viaggio nella vita, nel contesto storico e nelle esperienze umane dei più grandi artisti di tutti i tempi.

Capita ancora troppo spesso che la storia dell'arte venga percepita come una disciplina per esperti, o per appassionati in possesso di strumenti per interpretarla.
Altrettanto spesso accade che la vita e la storia degli artisti - anche i più grandi - siano osservate a distanza perché percepite appartenenti al passato. Ma la personalità di un pittore è il suo capolavoro più vero, la chiave di volta per capire la sua arte ed emozionarci.
 

Con un accattivante e allo stesso tempo rigoroso racconto scientifico I RACCONTI DELL'ARTE stimolano la partecipazione emotiva del pubblico attraverso spunti e suggestioni che sono un'utile chiave di lettura per la visita personale alla mostra. L'approccio degli incontri è arricchito da un supporto multimediale e, oltre alla spiegazione delle opere, mette in gioco i sensi e le emozioni del singolo spettatore che poi sarà il visitatore della mostra. 
La narrazione a tratti anche colloquiale e ludica è incentrata sulla chiarezza espressiva e comunicabilità dei contenuti. 

La sfida di questo nuovo progetto è raccontare l'arte in modo diverso, di avvicinarla e di renderla piacevole, di coglierne gli aspetti più avvincenti per trasmetterla con tutta la passione che merita. Un'esperienza affascinante ma al tempo stesso comprensibile, che possa stimolare la creatività e trasformarsi in un valore aggiunto per l'esperienza quotidiana, aprendo nuovi e inaspettati orizzonti di conoscenza e di curiosità culturale.

Il primo ciclo de I RACCONTI DELL'ARTE è quindi dedicato a Escher, genio olandese dell'incisione e della grafica, noto in tutto il mondo per la straordinarietà delle sue visioni impossibili. L'incontro con Escher è un viaggio nella dimensione del sorprendente e dell'imprevedibile, un cammino d'illusioni visive e di continue meraviglie, che merita di essere percorso nel segno magnetico del mistero della vita.

Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti. Per motivi di sicurezza le sale ospiteranno un numero limitato di spettatori, fino all'esaurimento delle sedute.

Info e prenotazioni
06 915 110 55 - didattica@arthemisia.it

SITO
www.palazzoalbergati.com


giovedì 12 febbraio 2015

Mostra Eielson | Marrocco >> Intrecci Nodali >> 24 febbraio - 10 aprile 2015




Jorge Eielson | Armando Marrocco

Intrecci Nodali

In mostra dal 24 febbraio al 10 aprile 2015






Il 24 febbraio 2015 dalle 18,30 alle 21 inaugura alla galleria Il Castello Modern and Contemporary Art in Via Brera 16 a Milano la mostra Intrecci nodali, a cura della storica dell'arte Angela Madesani, che propone 15 opere sui toni del bianco di Jorge Eielson (1924-2006) e di Armando Marrocco (1939). 

Non si tratta di una collettiva o di una doppia personale, bensì di uno stimolante dialogo tra due importanti artisti che, pur non avendo mai collaborato, hanno numerosi punti di contatto.

Il testo in catalogo pone in evidenza l'interessante legame con uno dei più significativi critici d'arte della seconda parte del XX secolo, il francese Pierre Restany. Per i due autori la sua figura, i suoi scritti, hanno costituito un imprescindibile punto di riferimento.

"Il dialogo che viene, così, a crearsi tra i due artisti non mancherà di suscitare sorprese per aprire affascinanti orizzonti e nuove prospettive di lettura" (A. Madesani).

Il maestro Armando Marrocco sarà presente all'inaugurazione.

Info:
  • Dal 24  febbraio al 10 aprile 2015
  • a cura di Angela Madesani
  • direzione creativa di Elisa Ajelli 
  • orari: dal martedi al sabato 11-13,30 | 15-19 | lunedi 15-19



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Redazione del CorrieredelWeb.it

MOO_08: Patrizio Travagli _ Passaggio Curvo | Warped Passage | 14.02.2015


_08
14/02  03/04 2015



Patrizio Travagli
Passaggio Curvo | Warped Passage


La raffinatezza del lavoro di Patrizio Travagli si presenta sotto forma di installazioni di sculture luminose che nella mente dello spettatore creano paesaggi di luce intuitivi invocando un senso di puro piacere estetico.
Tuttavia la sua ricerca artistica ha origine dallo studio meticoloso di fenomeni scientifici nel campo della fisica. Il suo lavoro artistico si sviluppa in stretta collaborazione con scienziati e ricercatori in vari settori, per poi prendere forma con il contributo di architetti e designers.
Come si può vedere nelle opere in mostra a MOO di Prato, il campo di maggior interesse è quello della luce che per l'artista rappresenta la genesi di ogni possibile percezione, mentale o spaziale.

Questa ricerca è presente nelle sette sculture della serie Aleph presentate in questa mostra e ispirata all'omonimo racconto di Borges. Aleph è un punto nello spazio, una sfera racchiusa dentro un cubo, che si auto trasporta, grazie alla riflessione, in diverse parti entro quello spazio, mostrandosi in infinite possibilità. Queste possono essere rivelate grazie a un raggio di luce che attraversa lo spazio, che può essere riflesso della sua stessa immagine, oppure può rimanere nascosto dalle immagini riflesse di se stesso.

Aleph no. 1 è la sfera di luce, che rivela il suo ambiente rimanendo però l'emblema illuminante dell'informazione posta al centro.
Aleph no. 2 è la sfera specchio. Riflettendo se stessa e il suo ambiente, essa passa i concetti conosciuti allo spettatore: una realtà trasparente di ovvie costruzioni.
Aleph no. 3 è la sfera oscura, non riflettente, che decide di rimanere nascosta entro i confini della sua esistenza cubiforme. La materia esiste solo grazie all'antimateria, così come il passaggio dei dati può essere annullato dall'assenza di informazione.

Tuttavia la ricerca non si esaurisce nella singola opera, ma anche sul modo in cui è concepita l'installazione. La linea retta formata dalle sette sculture luminose termina con uno specchio, penetrando virtualmente il muro dello spazio espositivo, e aggiungendo dimensioni alternative creando un passaggio infinito, o come definito dalla fisica Lisa Randall, un Passaggio Curvo (Warped Passage). Con questa definizione la Randall desidera rivelare i misteri delle dimensioni nascoste dell'universo e rendere pubblica l'esistenza di profondità ulteriori, che vanno oltre  l'usuale percezione del mondo che ci circonda.

Il numero sette non è casuale e riaffiora spesso nel lavoro di Travagli. Numero magico, usato in passato per definire l'unione perfetta tra maschio e femmina, per definire anche l'abbondanza o una misura enorme. Probabilmente la sua importanza storica viene dall'osservazione del corpo umano (sette orifizi) o da fenomeni naturali come le fasi lunari. Nell'istallazione di MOO emerge più di una volta: il volume della singola sfera è in rapporto con il volume del cubo che la contiene in multipli di sette; sia la lunghezza dello spigolo dei cubi che la distanza tra le singole sculture sono sempre un multiplo di sette centimetri.

La mostra così concepita mette davanti allo spettatore la semplicità della percezione estetica, anche se questa comprende concetti razionali e scientifici. L'artista elimina completamente la distinzione tra l'esterno e l'interno e induce lo spettatore a dubitare della possibilità umana di percezione reale e completa, sia razionale che intuitiva, dello spazio.
Partendo da un ambiente e scientifico, l'intenzione dell'artista è quella di accompagnare le persone in un viaggio in cui la loro conoscenza dello spazio viene messa alla prova, di svelare l'impercettibile, mostrando altre dimensioni, tendendo all'infinito.

Špela Zidar

CV
Patrizio Travagli si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1993. Nel 1999 gli è stato consegnato il premio "Torino incontra l'arte", nel 2000 e nel 2001 ha ricevuto l'importante "Targetti Light Art Award". Un'attenzione particolare va data ai luoghi delle seguenti mostre collettive in cui l'artista ha partecipato: Il Chelsea Art Museum, New York, il MAK Museo di Arte Applicata/Arte Contemporanea di Vienna, Il Centro di Arte Contemporanea Ujazdowski Castle a Varsavia e il MUAV Museo di Architettura di Mosca. É direttore dell'Accademia d'Arte AD'A di Firenze dal 2003.
Mettendo insieme le storiche arti e scienze con le proprie ricerche contemporanee ha esposto in gallerie, musei, palazzi e fiere d'arte, spazi pubblici e commissioni private a Berna, Zurigo, Mosca e recentemente anche alle Biennali di Venezia, Parigi e del Cairo.
Mostre personali selezionate: 2013 Catottrica_Diottrica, Palazzo Ducale, Urbino (Italy); 2012 Edward Cutler Gallery, Milan (Italy); Doppelganger, White8 Gallery, Vienna (Austria) Doppelganger (lecture), Kunsthalle, Vienna (Austria); 2011 Aleph – Figli d'Italia, MUDI – Spedale Degli Innocenti, Florence (Italy); 2010 Bulk, White8 Gallery, Vienna (Austria); 2008 Gedankenexperiment, Galleria Madonna#Fust, Bern (Switzerland); Doppelganger, CRAC, Cremona (Italy);  2007 Warped passages, AAM Privatbank, Zurich (Switzerland); 2006 Afetico/Aneretico, Teatro Anatomico dell'Ospedale del Ceppo, Pistoia (Italy); 2005 299.792.458, Fontanar gallery, Riaza (Spain); 2003 Trans-morphé, Zoological Museum "La Specola", Florence (Italy); 2001 Universalia, Espacio del Arte – Televisa, Guadalajara (Mexico).


vernissage sabato 14 febbraio dalle ore 18.30
H. dal lunedì al venerdì 15_19:00




MOO
Via San Giorgio 9A
Prato




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Redazione del CorrieredelWeb.it

Inaugurazione mostra "Libera...mente"

"Libera...mente"


Sabato 14 febbraio 2015 alle ore 17,00 si svolgerà l'inaugurazione del  Centro Culturale Artistico Click Art ed in concomitanza si terrà l'inaugurazione della mostra "Libera...mente", che vede come protagonisti artisti affermati a livello Nazionale e Internazionale.                                                                                                                                        
Alcuni provenienti dalla Russia, Germania, Spagna, un fotografo da Taiwan e, naturalmente, dall'Italia. 


L'evento, Patricinato dal Comune di Cormano, è un'occasione per festeggiare il giorno di San Valentino in modo originale e alternativo con aperitivo e degustazione d'Arte.                    
                                                          

L'artista Moreno Panozzo apporterà il suo contributo alla mostra con la sua opera Impronte 2012, un insieme di elementi realizzati con resine, foglia d'oro e argento, catrami e ossidi.


Ogni elemento riproduce i solchi e le  impronte che ogni essere umano porta all'interno di se stesso. 


Il lavoro di Panozzo è incentrato sulla ricerca dell'io più profondo e sull'indagine dell'anima umana trafitta, levigata e modellata della vicende della vita di ogni giorno.



"Nulla è più grande e astratto dell'anima. La coscienza, il pensiero, l'arte, tutto esiste e prende forma se rinunciamo gradatamente al controllo con il mondo oggettivo" Moreno Panozzo

 

Libera…mente
c/o Click Art
via Dall'Occo 1, Cormano (MI)
tel. 3400630560 – 3400689729

Moreno Panozzo
Fabbrica Pensante
C/O EdificioSedici
Viale Sarca 336/f - 20126 - Milano (MI)

Liliana Moro - àncóra a cura di Agata Polizzi


Francesco Pantaleone  arte Contemporanea


Liliana Moro
àncóra
A cura di Agata Polizzi



opening: 18/02/2015 – h 18:00 


Seconda personale di Liliana Moro alla galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea un gruppo di opere inedite, tutte prodotte per la mostra palermitana, in cui l'artista, eclettica e viscerale come sempre, si esprime attraverso vari medium: sculture, installazioni, collage, stimoli sonori.

Un lavoro di ricerca centrato sulla percezione e reinterpretazione dei contesti sociali, uno sguardo puntale e lucido sull'umanità che vive le infinite contraddizioni del presente.


Francesco Pantaleone arte Contemporanea
Via Vittorio Emanuele 303
(Palazzo Di Napoli - Quattro Canti)
90133, Palermo

mercoledì 11 febbraio 2015

I disegni di Giovanni Boldini e dei suoi contemporanei in mostra a Castrocaro Terme (Forlì)



120 disegni di grande bellezza da Boldini a Rambelli
dal 28 febbraio a Castrocaro Terme (FC)

Inaugura il 28 febbraio la mostra: "Modernità del disegno tra Romagna e Toscana 1880-1914", 120 opere: da Giovanni Boldini, Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Vittorio Corcos, a Domenico Baccarini, Ercole Drei, Achille Calzi, ai romagnoli come Torchi, Rambelli, Guaccimanni, solo per citarne alcuni. 
Aperta fino al 28 giugno 2015 negli spazi del Padiglione delle feste di Castrocaro Terme (FC), monumento Art déco per eccellenza, la mostra s'inserisce nell'ambito delle collaterali alla grande esposizione su Boldini a Forlì.

È dedicata all'importanza del disegno dalla metà dell'Ottocento in poi la mostra dal titolo: "Modernità del disegno tra Romagna e Toscana 1880-1914", che inaugura sabato 28 febbraio, alle ore 17,00, negli spazi Déco del Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro (FC), per rimanere aperta fino al 28 giugno a ingresso gratuito. 

L'intero progetto, promosso da Longlife Formula Spa, si svolge sotto l'alto patrocinio dell'IBC Istituto per i Beni Culturali, Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole, Provincia di Forlì-Cesena e Unione dei Comuni Romagna toscana. 

La mostra, curata da Paola Babini e Beatrice Sansavini, responsabile delle attività culturali del Padiglione, prevede un percorso articolato e approfondito che intende, attraverso 120 opere, valorizzare l'arte del disegno e della fiorente attività degli artisti, che nella seconda metà dell'Ottocento dalla Romagna crearono un flusso con e da Firenze, prima meta del giovane Boldini prima di approdare a Parigi.

Inserita nell'ambito degli eventi collaterali alla grande esposizione di Giovanni Boldini a Forlì, parte proprio dal confronto con il celebrato Maestro fiorentino del quale saranno in esposizione disegni provenienti da collezioni pubbliche e private, accanto ad alcuni disegni di Silvestro Lega, il più rappresentativo degli artisti romagnoli dell'Ottocento, proseguendo con Vittorio Corcos, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Domenico Baccarini, grandi pionieri del moderno, messi in relazione con artisti come Licinio Barzanti, Antonio Berti, Achille Calzi, Ercole Drei, Augusto Gardelli, Riccardo Gatti, Domenico Rambelli, Angelo Torchi, Orazio Toschi, Edgardo Saporetti, Gino Barbieri, Anselmo Gianfanti, Domenico Miserocchi, fino a Lorenzo Viani e ai meno conosciuti Fortunato Teodorani e Giuseppe Rambelli. 
E ancora gli eccellenti pastelli di Vittorio e Alessandro Guaccimanni, e quelli del loro maestro Arturo Moradei fiorentino di nascita e formazione, chiamato dall'Accademia di Belle Arti di Ravenna nel 1870 ad insegnare pitturaAprono la mostra tre ritratti dipinti ad olio di spiccato taglio boldiniano, fra questi l'elegante "Ritratto della Contessa Gamberini Cavallini" eseguito dall'artista bagnacavallese Giuseppe Rambelli.

Come Parigi rappresenta per i protagonisti dell'Ottocento italiano, tra cui Boldini, un fervido ambiente di dimensione internazionale e centro assoluto dell'arte e della cultura grazie alla leggendaria stagione della "Belle Époque", così Firenze costituisce una straordinaria officina di giovani artisti, molti dei quali diventano i più noti esponenti dell'arte italiana interpretando gli slanci e le tensioni della modernità.
Nell'allora capitale d'Italia, il vivace clima dei Macchiaioli era motivo di grande fascino e attrazione; furono le scuole di Giovanni Fattori e di Telemaco Signorini, come il contatto con il teorico Diego Martelli, a coinvolgere i nostri giovani pittori indirizzandoli alla Regia Accademia di Firenze e alla Scuola del disegno dove la lenta ma progressiva conversione dal formalismo accademico al naturalismo romantico, liberava nell'espressione della macchia le aspirazioni artistiche dei giovani romagnoli. 

Gli allievi erano accompagnati all'aria aperta, educati a osservare e a trarre schizzi presi direttamente dal vero. Il disegno diventava così l'unico mezzo per cogliere immagini di vita corrente.

Si trattava di appunti veloci, che si trasformano in taccuini d'artista, "prime" impressioni, che saranno la base delle rielaborazioni successive fino alle composizioni pittoriche definitive. 

La natura diventa fonte inesauribile di ispirazione, il disegno archetipo della pittura, ma anche espressione autonoma di una grande modernità.

La mostra è allestita nel Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro (in provincia di Forlì-Cesena) già monumento Art déco per eccellenza, incastonato nello splendido borgo sulla strada che collega la Romagna alla Toscana. 

Immersi in questa cornice di meravigliose architetture e decorazioni anni Trenta, si può scegliere un soggiorno dedicato all'arte e al benessere. 

Il Grand Hotel delle Terme di Castrocaro offre, infatti, speciali week end con pacchetti dedicati al wellness e alla visita delle mostre dei Musei di San Domenico di Forlì e del Padiglione delle Feste.

Il catalogo, edito dalla Edizioni Essegì, è disponibile in mostra con testi di Sauro Casadei, Daniele Casadio, Alberto Giorgio Cassani, Diego Galizzi, Antonella Imolesi Pozzi, Orlando Piraccini, Sergio Sermasi, Ulisse Tramonti.



Mostra a cura di
Paola Babini
Beatrice Sansavini

Progetto e allestimento
Paola Babini
Responsabile culturale Padiglione delle Feste
Beatrice Sansavini

Informazioni e prenotazioni mostra
Ph +39 3356199973 - +39 3355319703

Orario di visita
Sabato e domenica 10.00 - 18.00
Dal lunedì al venerdì su appuntamento: tel +39 543 767114

Padiglione delle Feste
Castrocaro Terme






Catalogo
In mostra, Edizioni Essegi


Come arrivare a Castrocaro Terme
In auto: Autostrada A14 uscita Forlì
In treno: Stazione di Forlì, sulla linea Bologna-Ancona. Il collegamento con Castrocaro Terme è garantito da un servizio di autobus ATR con una frequenza di 30 minuti.

Ingresso
gratuito

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