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giovedì 8 maggio 2014

Mostra Alexandros Yiorkadjis. L' Armonia e il contrasto - Cassero per la scultura, Montevarchi

Alexandros Yiorkadjis.
L'armonia e il contrasto


fino al 25 maggio 2014
Cassero per la Scultura- Montevarchi Arezzo

Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento, unico museo civico in Italia interamente dedicato alla scultura, ospita fino al 25 maggio 2014, la mostra "Alexandros Yiorkadjis. L'armonia e il contrasto".

Dopo il successo di critica e di pubblico ottenuto dalla personale dell'irriverente scultrice Fatima Messana, appena conclusasi al Cassero, Alexandros Yiorkadjis è il protagonista del secondo di 3 eventi espositivi dedicati ad altrettanti giovani e apprezzati scultori nell'ambito del progetto "Sculpture Relay…al Cassero!", realizzato dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curato dal direttore scientifico de "Il Cassero" Alfonso Panzetta e finanziato insieme alla Regione Toscana nell'ambito di "Toscanaincontemporanea 2013".

Il 33 enne Alexandros Yiorkadjis è un emergente scultore cipriota formatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, vincitore del Premio Nazionale delle Arti del 2007-2008 per la Sezione Scultura e definito dagli "addetti ai lavori" come uno dei giovani più interessanti nel panorama dell'arte attuale. Ha al suo attivo diverse partecipazioni a mostre collettive in Francia, Italia, Grecia ed alcune importanti personali a Monaco di Baviera e a Nicosia.

"Alexandros Yiorkadjis è uno scultore di forte impatto e un potentissimo modellatore- spiega Alfonso Panzetta direttore scientifico del Cassero per la Scultura- Le sue tematiche no global sono inserite in una visione armonica del mondo rispettosa della natura, quasi di radice panteistica. Un inventore d'immagini nelle quali riesce a fissare il movimento dell'uomo e il divenire dei sentimenti e dei moti dell'animo".

Le opere presentate in mostra, realizzate tra il 2008 e il 2014, costituiscono un vero itinerario spirituale verso la consapevolezza da parte dell'individuo di se stesso e della dualità "corpo-mente" che inizia con l'istallazione «Human»: l'uomo nasce dalla Terra e ritorna alla Terra, mentre la sua anima si "rigenera".

Una figura maschile, appesa al soffitto, ruota lentamente su se stessa sulle note del remake di una musica gregoriana, mostrando la propria dualità: da un lato, quello convesso, appare come una sagoma coperta di terra mentre dall'altro, quello concavo, mostra un corpo aureo.

In «Dietro le palpebre» Alexandros raffigura un busto maschile che ruotando velocente su se stesso, mostra, attraverso volti diversi che si susseguono e si compenetrano, i moti differenti e opposti del proprio temperamento.

«Tra l'essere e essere» è una donna a personificare l'umanità. Un groviglio di braccia, mani e stati d'animo diversi e opposti. L'umanità qui è vista dal dritto e dal rovescio, con movimenti ritmicamente scanditi dall'artista come in un "effetto rallenty" cinematografico ed è posta di fronte al dilemma dell'essere o dell'apparire.

Il percorso espositivo termina simbolicamente con «Accettazione»: una figura maschile, quasi di natura divina, un nudo dalle forme lineari, dal volto sereno, con il palmo delle mani aperte e rivolte verso lo spettatore in segno di accoglienza. La scultura è da intendersi come la presa di coscienza di se stessi.

Come sempre, per questi appuntamenti, le opere sono allestite all'interno delle sale permanenti de "Il Cassero" in un dialogo/confronto certamente inatteso e singolare.

Una giovane fotografa, Chiara Francioni dell'"Associazione Fotoamatori F. Mochi". e i video maker di MACMA, Andrea Foschi, Tommaso Orbi e Fulvia Orifici, in collaborazione con lo Studio di Danza Caroline, hanno riletto e interpretato le opere dello scultore arricchendo il catalogo curato da Alfonso Panzetta con il testo di Federica Tiripelli.

La realizzazione del progetto vede poi la partecipazione dell'Associazione "Amici de Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento" come supporto per la capillare comunicazione sul territorio e della Cooperativa Itinera C.E.R.T.A. per la segreteria organizzativa e la didattica.

INFORMAZIONI UTILI
Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento
Via Trieste, 1 – Montevarchi Info: Tel +39 055.9108272-4
Gio e ven: 10-13 /15-18  Sab/dom: 10-13 /15-19 - 1° giovedì del mese: 21.30-23.30
www.ilcasseroperlascultura.it; Facebook e Youtube: Cassero Per la Scultura

martedì 6 maggio 2014

ROMA TI AMO - LA MOSTRA > Toloi, Dodô, Maicon, Taddei, Ljajic > domani in mostra dalle 14.00 > Factory Pelanda, Ex Mattatoio di Testaccio, fino al 20 luglio 2014

Alla mostra Roma Ti Amo >
Toloi, Dodô, Maicon, Taddei, Ljajic
accoglieranno i visitatori della storica esposizione dell'AS Roma

APERTURA STRAORDINARIA A PARTIRE DALLE 14



Foto di Gianni Brucculeri

ROMA TI AMO - LA MOSTRA
Factory Pelanda, Ex Mattatoio di Testaccio
fino al 20 luglio 2014





Continuano le sorprese al Factory Pelanda per Roma Ti Amo - La Mostra dopo il grande successo di pubblico delle scorse settimane per la visita di vecchie glorie e giovani talenti attorniati da fan.

Domani 7 maggio, un altro dei molti appuntamenti previsti: Toloi, Dodô, Maicon, Taddei, Ljajic accoglieranno infatti i visitatori della storica esposizione dell'AS Roma, che in via eccezionale aprirà le porte due ore prima, a partire dalle 14 fino alle 22.

Roma Ti Amo - La mostra di AS Roma, promossa dall' Assessorato alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale, prodotta e organizzata da Arthemisia Group, sarà visitabile presso gli spazi del Factory Pelanda fino al 20 luglio 2014.

lunedì 5 maggio 2014

Vernissage mostra "Natalino Tondo. Spazio n-dimensionale" - 10 maggio ore 19 -ex-conservatorio Sant'Anna - Lecce


"Natalino Tondo. Spazio n-dimensionale" 
a cura di Lorenzo Madaro
10 maggio 2014, ore 19
ex conservatorio di Sant'Anna, Lecce

Nell'ambito delle attività del Settore Cultura del Comune di Lecce si comunica l'inaugurazione della mostra personale di Natalino Tondo, allestita nell'ex conservatorio di Sant'Anna di via Libertini, fissata per le ore 19.00 del 10 maggio 2014.

La mostra, realizzata in collaborazione con l'associazione culturale StartArt, con il patrocinio dell'Accademia di Belle Arti di Lecce e d'intesa con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia, sarà visitabile tutti i giorni fino al 25 maggio 2014.

Questo appuntamento espositivo, che vede Natalino Tondo protagonista di un'indagine relativa a uno specifico momento della sua ricerca, quello sullo "spazio" risalente agli anni Ottanta, è il punto di partenza di un'analisi più ampia e articolata sull'intero corpus delle sue opere e sugli sguardi critici che le hanno indagate. 

Questo primissimo step non poteva partire da un percorso antologico, quello sarà evidentemente l'ultimo passo, quello conclusivo, frutto di un percorso ravvicinato, di una passeggiata tra decenni e concetti, tra cronologia, stili e visioni sfaccettate di uno stesso percorso. 

Tondo è un artista che ha operato nel suo tempo, non solo come uomo ma anche come pensatore e homo faber, decisamente trascurato, salvo alcune eccezioni, negli ultimi vent'anni in quei contesti che hanno inteso ricostruire le vicende dell'arte meridionale. Ha vissuto una lateralità in quest'ultimo ventennio, e da questo punto di partenza s'inscrive il progetto curatoriale che lo vede protagonista di questa e di altre mostre in programma. 

Il punto di partenza non poteva non essere Lecce, la città in cui ha studiato – non lontano dall'ex conservatorio di Sant'Anna, luogo dove in cui sarà allestita la mostra, ovvero all'Accademia di Belle Arti, all'epoca agli esordi del suo lungo percorso –, la città da cui è partito e in cui poi è sempre approdato e dove continua a vivere e operare.

In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo (Edizioni Esperidi) con un'introduzione di Marta Ragozzino, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, e contributi di Antonio Basile, Docente di antropologia culturale dell'Accademia di Belle Arti di Lecce, Simona Caramia, curatrice e critica d'arte, e Lorenzo Madaro, curatore della mostra. All'interno fotografie di Samuel Mele e una sezione dedicata ai regesti biografici, bibliografici ed espositivi sull'artista.

Giorni e orari d'apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30. Il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.30.

Mostra Alexandros Yiorkadjis. L' Armonia e il contrasto - Cassero per la scultura, Montevarchi


Alexandros Yiorkadjis.
L'armonia e il contrasto


fino al 25 maggio 2014
Cassero per la Scultura- Montevarchi Arezzo 

Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento, unico museo civico in Italia interamente dedicato alla scultura, ospita fino al 25 maggio 2014, la mostra "Alexandros Yiorkadjis. L'armonia e il contrasto".

Dopo il successo di critica e di pubblico ottenuto dalla personale dell'irriverente scultrice Fatima Messana, appena conclusasi al Cassero, Alexandros Yiorkadjis è il protagonista del secondo di 3 eventi espositivi dedicati ad altrettanti giovani e apprezzati scultori nell'ambito del progetto "Sculpture Relay…al Cassero!", realizzato dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curato dal direttore scientifico de "Il Cassero" Alfonso Panzetta e finanziato insieme alla Regione Toscana nell'ambito di "Toscanaincontemporanea 2013". 

Il 33 enne Alexandros Yiorkadjis è un emergente scultore cipriota formatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, vincitore del Premio Nazionale delle Arti del 2007-2008 per la Sezione Scultura e definito dagli "addetti ai lavori" come uno dei giovani più interessanti nel panorama dell'arte attuale. Ha al suo attivo diverse partecipazioni a mostre collettive in Francia, Italia, Grecia ed alcune importanti personali a Monaco di Baviera e a Nicosia.

"Alexandros Yiorkadjis è uno scultore di forte impatto e un potentissimo modellatore- spiega Alfonso Panzetta direttore scientifico del Cassero per la Scultura- Le sue tematiche no global sono inserite in una visione armonica del mondo rispettosa della natura, quasi di radice panteistica. Un inventore d'immagini nelle quali riesce a fissare il movimento dell'uomo e il divenire dei sentimenti e dei moti dell'animo".

Le opere presentate in mostra, realizzate tra il 2008 e il 2014, costituiscono un vero itinerario spirituale verso la consapevolezza da parte dell'individuo di se stesso e della dualità "corpo-mente" che inizia con l'istallazione «Human»: l'uomo nasce dalla Terra e ritorna alla Terra, mentre la sua anima si "rigenera". Una figura maschile, appesa al soffitto, ruota lentamente su se stessa sulle note del remake di una musica gregoriana, mostrando la propria dualità: da un lato, quello convesso, appare come una sagoma coperta di terra mentre dall'altro, quello concavo, mostra un corpo aureo.
In «Dietro le palpebre» Alexandros raffigura un busto maschile che ruotando velocente su se stesso, mostra, attraverso volti diversi che si susseguono e si compenetrano, i moti differenti e opposti del proprio temperamento.

«Tra l'essere e essere» è una donna a personificare l'umanità. Un groviglio di braccia, mani e stati d'animo diversi e opposti. L'umanità qui è vista dal dritto e dal rovescio, con movimenti ritmicamente scanditi dall'artista come in un "effetto rallenty" cinematografico ed è posta di fronte al dilemma dell'essere o dell'apparire. 

Il percorso espositivo termina simbolicamente con «Accettazione»: una figura maschile, quasi di natura divina, un nudo dalle forme lineari, dal volto sereno, con il palmo delle mani aperte e rivolte verso lo spettatore in segno di accoglienza. La scultura è da intendersi come la presa di coscienza di se stessi. 

Come sempre, per questi appuntamenti, le opere sono allestite all'interno delle sale permanenti de "Il Cassero" in un dialogo/confronto certamente inatteso e singolare.
Una giovane fotografa, Chiara Francioni dell'"Associazione Fotoamatori F. Mochi". e i video maker di MACMA, Andrea Foschi, Tommaso Orbi e Fulvia Orifici, in collaborazione con lo Studio di Danza Caroline, hanno riletto e interpretato le opere dello scultore arricchendo il catalogo curato da Alfonso Panzetta con il testo di Federica Tiripelli. La realizzazione del progetto vede poi la partecipazione dell'Associazione "Amici de Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento" come supporto per la capillare comunicazione sul territorio e della Cooperativa Itinera C.E.R.T.A. per la segreteria organizzativa e la didattica.

INFORMAZIONI UTILI
Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento
Via Trieste, 1 – Montevarchi Info: Tel +39 055.9108272-4
Gio e ven: 10-13 /15-18  Sab/dom: 10-13 /15-19 - 1° giovedì del mese: 21.30-23.30
www.ilcasseroperlascultura.it; Facebook e Youtube: Cassero Per la Scultura

sabato 3 maggio 2014

Mostra "Materia e materiali" presso MADE4ART di Milano


Materia e materiali: 
progettualità nell'arte
Alessandra Angelini, 
Adriana Collovati, 
Emilio Belotti, 
Giorgio Biso,
 Giusella Brenno, 
Luciana Montanari, 
Leonor Navas Richar
M4A - MADE4ART, Milano
6 - 20 maggio 2014
Inaugurazione martedì 6 maggio, ore 18.30
La mostra Materia e materiali: progettualità nell'arte, ideale prosecuzione dell'esperienza espositiva di Made4Art durante il Fuorisalone del Mobile di zona Tortona (aprile 2014), vuole sottolineare l'importanza che la ricerca tecnica e la sperimentazione sulla materia e sui materiali rivestono anche in ambito artistico. 
Il progetto espositivo, che vede come protagonisti gli artisti Alessandra Angelini, Adriana Collovati, Emilio Belotti, Giorgio Biso, Giusella Brenno, Luciana Montanari e Leonor Navas Richar, nasce dalla volontà di presentare al pubblico alcuni significativi risultati di questa ricerca: dalle paste materiche alle fibre naturali, dall'utilizzo della plastica all'inclusione di elementi metallici, ciascun artista ha condotto una propria personale idea di progettualità basata sulla specificità dei materiali trattati.
I curatori di Made4Art, Elena Amodeo e Vittorio Schieroni, hanno studiato per la presente esposizione un allestimento basato su contrasti e richiami, che trova la propria forza nell'eterogeneità dell'insieme. 
Dalle opere di Emilio Belotti e di Giorgio Biso, che fondono la propria ricerca sulla compresenza di elementi e di materiali di diversa natura, ai lavori di Adriana Collovati e di Leonor Navas Richar, che giocano su effetti di rilievo, inclusioni e sovrapposizioni tali da superare la bidimensionalità del supporto. 

Dalla matericità dell'opera di Luciana Montanari, dove il colore è steso attraverso l'uso della spatola, ai giochi di luce e ombre che caratterizzano le tele di Alessandra Angelini, fino ai lavori di Giusella Brenno, dove la superficie pittorica assume una particolare valenza espressiva attraverso trasparenze, fusioni e accostamenti di colore.
Materia e materiali: progettualità nell'arte, con inaugurazione martedì 6 maggio alle ore 18.30 e visitabile fino al 20 maggio, è un viaggio di scoperta all'interno dell'opera d'arte, nel progetto e nell'idea che stanno alla base della sua realizzazione, un procedimento che viene portato avanti da ogni artista in maniera differente attraverso l'utilizzo della materia pittorica e i diversi materiali naturali e artificiali che ci circondano.
MATERIA E MATERIALI: PROGETTUALITÀ NELL'ARTE
Alessandra Angelini, Adriana Collovati, Emilio Belotti, Giorgio Biso, Giusella Brenno, Luciana Montanari, Leonor Navas Richar
A cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
M4A - MADE4ART, Spazio e servizi per l'arte e la cultura
Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
6 - 20 maggio 2014; inaugurazione martedì 6 maggio, ore 18.30
Lunedì ore 16-19, martedì-venerdì 10-13 e 16-19, sabato 16-19
Il giorno venerdì 9 maggio la Galleria resterà aperta dalle ore 10 alle ore 13

venerdì 2 maggio 2014

Mostra: Alice non sa...Peter sì- Sabato 17 maggio ore 19,30 a Lecce


"Le Ali di Pandora"
in collaborazione con 
"Piscina Comunale - Spaziodarteincopisteria" e "Art and Ars Gallery"

presentano

Alice non sa… Peter sì
mostra di arte contemporanea
dal 17 al 31 maggio 2014
espongono
Mirek Antoniewicz, Matilde De Feo, Emilio D'Elia, Michele Giangrande, Laboratorio Saccardi (Vincenzo Profeta, Marco Barone), Maurizio L'Altrella, Adriano Pasquali, René Pascal, Giuseppe Stellato, Paula Sunday, Paola Zampa.

Palazzo Vernazza Castromediano - Lecce, Italy
Via Palazzo dei Conti di Lecce
vernissage sabato 17 maggio 2014 ore 19,30
ore 10/12; 18/20,30
ingresso libero
Catalogo in galleria: Testi di Katia Olivieri; Intervento di Lorenzo Madaro

L'Associazione "Le Ali di Pandora" di Lecce in collaborazione con "Art and Ars Gallery" di Galatina e "Piscina Comunale" di Milano propongono la mostra Alice non sa… Peter , progetto a cura di Katia Olivieri.

La mostra si articola liberamente fra generi e media in un insieme organico che trova la sua più degna realizzazione nello scenario di Palazzo Vernazza Castromediano a Lecce, dal 17 al 31 maggio 2014.

La mostra è strutturata liberamente fra generi e media in un insieme organico, 11 sale per 11 artisti: Mirek Antoniewicz (Bratislava) - Matilde De Feo (Napoli) - Emilio D'Elia (San Pietro Vernotico - Brindisi) - Michele Giangrande (Bari) - Laboratorio Saccardi: Vincenzo Profeta, Marco Barone (Palermo) - Maurizio L'Altrella (Sesto San Giovanni - Milano) - Adriano Pasquali (Milano) - René Pascal (Milano) - Giuseppe Stellato (Napoli) - Paula Sunday (Napoli) - Paola Zampa (Roma).

Un interessante incontro fra autori contemporanei che ci riporterà, grazie al gesto artistico, a quell'età che con il tempo si dimentica: l'infanzia. 
La prospettiva della fiaba romantica è completamente rovesciata: agli artisti la possibilità di raccontare un mondo interiore, tanto personale quanto idealizzato o dis/incantato, perché Alice non sapeva, Peter sì, ma potrebbe esser vero il suo esatto contrario.

La mostra "Alice non sa …Peter sì" si pone come obiettivo di avvicinare il pubblico all'arte contemporanea: grazie alla presenza di vari linguaggi, dalla fotografia all'installazione alla pittura ai video di artisti emergenti e altri già noti sul panorama nazionale ed internazionale, si proporranno nuovi percorsi per osservare e interpretare la realtà. 

Ma un'opera d'arte rappresenta anche un'occasione per conoscere il mondo in un'ottica nuova, addirittura di reinventarlo; crediamo che ogni evento culturale abbia come scopo finale arricchire ed educare il pubblico più diverso oltre che interrogarsi sul significato e il senso dell'infanzia e della difficoltà di diventare adulti. 

Obiettivo del nostro metodo è accompagnare il visitatore in un'esperienza che stimoli la capacità di stupirsi, l'abitudine a interpretare, la voglia di esprimersi e soprattutto sensibilizzare sulle problematiche dell'infanzia e la necessità di capire l'altro, perché la città accoglie spazi e l'animo d'ogni innocente, che dimentichiamo e spesso si consuma l'abominio e l'eccesso sulla carne pensante del nostro domani. 
Il futuro è occhi fanciulli.

In questo intento si indirizza la collaborazione tra le realtà organizzatrici e la curatela, in una sinergia mirata alla tutela e valorizzazione della persona, dei più deboli, attraverso i linguaggi dell'arte con un'attenzione particolare alla legge dell'ONU del 20 novembre 1959 che sancisce Il Diritto del Fanciullo.

Contestualmente sarà allestita una collettiva curata da Adriano Pasquali, che presenta più di cento opere realizzate "in un fazzoletto", letteralmente s'intende, ovvero create su altrettanti semplici fazzoletti tra i quali spiccano "i fazzoletti" dei detenuti del carcere di Milano. 

Scrive Luca Rota: "Non solo una mera reinterpretazione fuori dal comune del supporto artistico, ma pure una sorta di metafora del valore di esso e dell'arte stessa, in grado di offrire un certo valore – estetico, tematico, culturale, sociale persino – al fruitore anche quando "relegata" su di un supporto così apparentemente limitato e limitante… 


Ma, inutile dirlo, quando l'arte è di valore (e di nuovo intendo ciò in senso artistico, appunto, non certo "commerciale"!), qualsiasi pur ridotta quantità non sarà mai proporzionale alla qualità offerta! E in fondo, appunto, nemmeno al mero godimento estetico di essa".


Associazione Socio Artistico Culturale "Le Ali di Pandora"
Sede op.: Centro Polifunzionale V.le G. Paolo II ang. Via Pistoia, 9 – Lecce

Alice non sa ... Peter sì- Mostra 17 maggio 2014- Lecce


Con il Patrocinio

Regione Puglia: del Presidente della Giunta Regionale, Provincia di Lecce; Città di Lecce; Lecce Capitale della Cultura 2019;


"Le Ali di Pandora"

in collaborazione con "Piscina Comunale - Spaziodarteincopisteria" e "Art and Ars Gallery"


presentano


Alice non sa… Peter sì

mostra di arte contemporanea


dal 17 al 31 maggio 2014

espongono

Mirek Antoniewicz, Matilde De Feo, Emilio D'Elia, Michele Giangrande, Laboratorio Saccardi (Vincenzo Profeta, Marco Barone), Maurizio L'Altrella, Adriano Pasquali, René Pascal, Giuseppe Stellato, Paula Sunday, Paola Zampa.


Palazzo Vernazza Castromediano - Lecce, Italy

Via Palazzo dei Conti di Lecce


vernissage sabato 17 maggio 2014 ore 19,30

ore 10/12; 18/20,30

ingresso libero


catalogo in galleria

Testi di Katia Olivieri

Intervento di Lorenzo Madaro


L'Associazione "Le Ali di Pandora" di Lecce in collaborazione con "Art and Ars Gallery" di Galatina e "Piscina Comunale. spaziodarteincopisteria" di Milano propongono la mostra Alice non sa… Peter , progetto a cura di Katia Olivieri.


La mostra si articola liberamente fra generi e media in un insieme organico che trova la sua più degna realizzazione nello scenario di Palazzo Vernazza Castromediano a Lecce, dal 17 al 31 maggio 2014.


11 sale per 11 artisti: Mirek Antoniewicz (Bratislava) - Matilde De Feo (Napoli) - Emilio D'Elia (San Pietro Vernotico - Brindisi) - Michele Giangrande (Bari) - Laboratorio Saccardi: Vincenzo Profeta, Marco Barone (Palermo) - Maurizio L'Altrella (Sesto San Giovanni - Milano) - Adriano Pasquali (Milano) - René Pascal (Milano) - Giuseppe Stellato (Napoli) - Paula Sunday (Napoli) - Paola Zampa (Roma).


Un interessante incontro fra autori contemporanei che ci riporterà, grazie al gesto artistico, a quell'età che con il tempo si dimentica: l'infanzia. La prospettiva della fiaba romantica è completamente rovesciata: agli artisti la possibilità di raccontare un mondo interiore, tanto personale quanto idealizzato o dis/incantato, perché Alice non sapeva, Peter sì, ma potrebbe esser vero il suo esatto contrario.


La mostra "Alice non sa …Peter sì" si pone come obiettivo di coinvolgere il pubblico: grazie alla presenza di vari linguaggi, dalla fotografia all'installazione alla pittura ai video di artisti emergenti e altri già noti sul panorama nazionale ed internazionale, si proporranno nuovi percorsi per osservare e interpretare la realtà. Ma un'opera d'arte rappresenta anche un'occasione per conoscere il mondo in un'ottica nuova, addirittura di reinventarlo; crediamo che ogni evento culturale abbia come scopo finale arricchire ed educare il pubblico più diverso oltre che interrogarsi sul significato e il senso dell'infanzia e della difficoltà di diventare adulti. Obiettivo del nostro metodo è accompagnare il visitatore in un'esperienza che stimoli la capacità di stupirsi, l'abitudine a interpretare, la voglia di esprimersi e soprattutto sensibilizzare sulle problematiche dell'infanzia e la necessità di capire l'altro, perché la città accoglie spazi e l'animo d'ogni innocente, che dimentichiamo e spesso si consuma l'abominio e l'eccesso sulla carne pensante del nostro domani. Il futuro è occhi fanciulli.

In questo intento si indirizza la collaborazione tra le realtà organizzatrici e la curatrice, in una sinergia mirata alla tutela e valorizzazione della persona, dei più deboli, attraverso i linguaggi dell'arte con un'attenzione particolare alla legge dell'ONU del 20 novembre 1959 che sancisce Il Diritto del Fanciullo.

Contestualmente sarà allestita una collettiva curata da Adriano Pasquali, che presenta più di cento opere realizzate "in un fazzoletto", letteralmente s'intende, ovvero create su altrettanti semplici fazzoletti tra i quali spiccano "i fazzoletti" dei detenuti del carcere di Milano. Scrive Luca Rota: "Non solo una mera reinterpretazione fuori dal comune del supporto artistico, ma pure una sorta di metafora del valore di esso e dell'arte stessa, in grado di offrire un certo valore – estetico, tematico, culturale, sociale persino – al fruitore anche quando "relegata" su di un supporto così apparentemente limitato e limitante… Ma, inutile dirlo, quando l'arte è di valore (e di nuovo intendo ciò in senso artistico, appunto, non certo "commerciale"!), qualsiasi pur ridotta quantità non sarà mai proporzionale alla qualità offerta! E in fondo, appunto, nemmeno al mero godimento estetico di essa".


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