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giovedì 24 aprile 2014
Mostra personale di Daesung Lee presso Amy-d Arte Spazio di Milano
mercoledì 23 aprile 2014
A Cuneo la grande mostra di Piero Bolla
A CUNEO LA GRANDE MOSTRA DI PIERO BOLLA
Dal 30 aprile il celebre pittore e scultore sarà il protagonista di una prestigiosa personale presso gli spazi del complesso Monumentale San Francesco. Achille Bonito Oliva: «Bolla ribadisce il ruolo della pittura».
Una grande mostra per celebrare il lavoro di un sublime pittore: martedì 29 aprile alle 18, presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, Piero Bolla sarà protagonista di un'esposizione dall'allestimento originale e unico intitolata "Pigmenta et scripta manent". Oltre 40 opere, realizzate tra il 1977 e il 2014, saranno visibili fino al 25 maggio in una mostra promossa da Franco e Piero Arese e curata da Sergio Anelli con lo stesso Piero Arese. L'artista, negli spazi ampi e affascinanti della Chiesa di San Francesco, ha creato un percorso intrigante e originale con grandi quadri e sculture ottenute modellando carta, nylon e pigmenti.
Piero Bolla, nato a Saluzzo nel 1933, è stato protagonista di numerose esposizioni in Musei e Gallerie in molti Paesi del Mondo, nonché di prestigiose manifestazioni quali la Biennale di Venezia e molto altro.
Questa mostra intende promuovere la cultura del territorio attraverso il lavoro del più importante artista contemporaneo cuneese. Dopo che il lavoro di Bolla è stato oggetto di attenzioni e tributi da parte di critici e intellettuali, tra cui ricordiamo Umberto Eco, Gillo Dorfles, Vittorio Sgarbi, Luigi Carluccio e molti altri, questa volta è Achille Bonito Oliva a firmare il saggio critico di presentazione della mostra: «Piero Bolla opera su un ventaglio di stili, sempre sostenuto da una perizia tecnica e da un'idea dell'arte che cerca dentro di sé i motivi della propria esistenza – scrive il critico - Tali motivi consistono nel piacere di una pittura finalmente sottratta alla tirannia della novità e anzi affidataallacapacitàdiutilizzarediverse"maniere"per arrivare all'immagine».
Bonito Oliva sarà inoltre il relatore di una conferenza sul lavoro di Bolla, che si terrà proprio negli spazi della mostra il 6 maggio, alle 18.
"Pigmenta et scripta manent" viene realizzata con il prezioso contributo della Provincia di Cuneo, del Comune di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Ares srl, Eurostock, Banca di Credito Cooperativo di Cherasco, Cassa di Risparmio di Saluzzo Spa, ATL di Cuneo.
INFO:
Complesso Monumentale di San Francesco
Via Santa Maria n. 10 Cuneo
ORARI:
martedì 29 aprile: inaugurazione ore 18.00
mercoledì 30 aprile: 16.00 - 19.00
giovedì 1° maggio: chiuso
2 maggio - 25 maggio:
martedì, giovedì, venerdì e domenica: 16.00 - 19.00
sabato: 10.30 - 13.00 e 16.00 - 19.00
lunedì e mercoledì chiuso
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
Silenti Stanze - Nociglia (LE), 30 aprile
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GRANDE MOSTRA > Terry O'Neill. POP ICONS > dal 18 aprile, Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla, Roma
I Rolling Stones in Hanover Square, The Rolling Stones in Hanover Square, Londra / London, 1964, 54,9 x 73 cm, © Terry O'Neill
Sean Connery sul set di Una cascata di diamanti, Sean Connery on the set of Diamonds Are Forever, Las Vegas, 1971, 73 x 73,1 cm, © Terry O'Neill
Elton John e il suo jet privato per il tour del 1974 allʼaeroporto di Los Angeles, Elton John and his 1974 tour private jet at Los Angeles airport, Los Angeles, 1974, 58 x 78 cm, © Terry O'Neill
Robert Mitchum, Olanda / The Netherlands, 1986, 55 x 73,1 cm, © Terry O'Neill
POP ICONS
fino al 28 settembre 2014 > Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla, Roma
Una carrellata di ritratti che raccontano attraverso i volti dei miti del cinema, della musica, della moda, della politica e dello sport, la carriera artistica del fotografo britannico.
La mostra promossa dalla Fondazione Roma, prodotta e organizzata da Arthemisia Group e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, offre un'ulteriore testimonianza di come il culto della celebrità, leitmotiv degli anni '60 - '70, abbia notevolmente influenzato il lavoro degli artisti dell'epoca.
Inaspettatamente il lavoro di O'Neill può essere accostato a quello di Andy Warhol ossessionato per le immagini e la notorietà, le cui opere sono esposte contemporaneamente a quelle del fotografo.
L'artista americano padre della Pop Art fin dall'infanzia colleziona autografi di star, presagendo il dilagare della mania dell'immagine.
Nel suo studio, la famosa Factory, Warhol raccoglie intorno a sé un gran numero di artisti, scrittori, musicisti e figure underground e i ritratti scattati con la sua polaroid costituiscono la base dei suoi iconici dipinti fotografici.
Curata da Cristina Carillo de Albornoz, la retrospettiva dedicata a Terry O'Neill, contiene alcuni dei suoi lavori più celebri, 47 ritratti che documentano i momenti più intimi e naturali delle icone del pop degli ultimi 40 anni.
"Ho avuto fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto: la Londra degli anni 60. Avevi l'impressione che ogni giorno succedesse qualcosa di rivoluzionario" racconta Terry O'Neill.
Nato a Londra nel 1938 può essere definito uno dei fotografi più celebri del nostro tempo che ha saputo cogliere, con straordinaria abilità, immagini autentiche e spontanee di molte delle leggende del Novecento; personaggi che hanno segnato la storia diventando delle vere e proprie icone. Politici, cantanti e attori con lui trovano la chiave perfetta per esprimere al meglio la loro personalità.
Collabora con riviste importanti come Rolling Stone e Vogue, e con altri celebri colleghi, tra cui David Bailey, Terence Donovan e Brian Duffy.
Tutti autori di quelle fotografie che hanno immortalato la "Swinging London" di quegli anni. I suoi archivi, recentemente riordinati, rivelano la sua visione poetica della bellezza e del mito degli anni '60 e '70.
I suoi scatti più belli sono spesso rubati dietro le quinte di set cinematografici e concerti, momenti informali nei quali i soggetti potevano sentirsi liberi di essere se stessi.
O'Neill entra letteralmente a far parte delle loro vite, trascorrendo con loro intere giornate in piena sintonia con il clima rilassato e disinvolto dell'epoca.
La sua grande abilità nel gestire le pubbliche relazioni in rapporto allo star system insieme alla capacità di essere per i suoi soggetti un osservatore discreto, gli ha permesso di illustrare il successo dalla A alla Z. L'uso della più leggera e maneggevole 35mm, una novità assoluta per l'epoca, lo ha aiutato a rendere il suo stile naturale e inconfondibile.
Terry O'Neill, il cui sogno era diventare un batterista jazz, ha cominciato la sua carriera nel dipartimento di fotografia della British Airways nell'aeroporto di Heathrow di Londra, dove fotografava i viaggiatori che arrivavano nel paese.
Nel 1959 inizia a lavorare per il periodico Daily Sketch. Nel 1963, per lo stesso periodico, scatta la prima fotografia dei Beatles, negli studi di Abbey Road in occasione dell'uscita del loro primo album Please Please me, per la prima volta un gruppo musicale appare sulla copertina di un periodico britannico. A questa foto ne seguono molte altre, dai Rolling Stones, a David Bowie ed Elton John. Nello stesso periodo ritrae le grandi icone della moda da Twiggy a Jerry Hall. A 26 anni decide di andare a Hollywood. I suoi amici, Micheal Caine e Richard Burton, gli aprono le porte del mondo del cinema, permettendogli così di immortalare star del calibro di Clint Eastwood, Paul Newmann, Sean Connerry e Robert Redford.
Vivendo tra i miti dello spettacolo e avendo con loro un rapporto di grande vicinanza e complicità, nei suoi cinquant'anni di carriera O'Neill realizza alcuni dei ritratti più autentici, da Frank Sinatra (fotografato nell'arco di trent'anni) a Elvis Presley, da Elton John a Bono Vox, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, da Brigitte Bardot a Ava Gadner fino a Marlene Dietrich.
Terry O'Neill e Warhol hanno ritratto entrambi, in maniera stupefacente, gli stessi personaggi leggendari come Elvis Presley ed Elizabeth Taylor, per citarne solo alcuni.
Tutti e due hanno cercato di cogliere ed esaltare l'essenza di ciascuno dei loro soggetti esprimendone la grandiosità e consacrandoli a icone senza tempo.
Mostra "Commedia" di M. Broussard - Galleria Tornabuoni Firenze, 15 maggio - 8 giugno 2014
La "Commedia" di Matthew Broussard in mostra alla Galleria Tornabuoni di Firenze.15 maggio - 8 giugno 2014Dal titolo appropriato per una mostra nel luogo di nascita di Dante - maestro narratore della commedia umana in tutta la sua sottigliezza - "Commedia", da giovedì 15 maggio a domenica 8 giugno 2014 alla Galleria Tornabuoni di Firenze, propone dipinti nati da una serie di accurate osservazioni del reale da parte dell'artista Matthew Broussard espresse tramite narrazioni ambigue. Suggerite da titoli polisemici, a incoraggiare più letture, queste narrazioni giocano sulla tensione tra ambivalenza e chiarezza permettendo allo spettatore molteplici punti di entrata e di uscita.Le immagini - spesso esplorate e reinterpretate in multiple iterazioni - sono frequentemente tratte dal quotidiano, prosaici momenti dipinti in maniera realistica e diretta. L'utilizzo del colore di Broussard è parsimonioso, se non del tutto assente, affidandosi con favore all'effetto calligrafico del chiaroscuro, sia con i caldi riflessi di foglie d'oro, sia con l'uso di un austero smalto bianco applicato sopra un'evocativa, quasi-nera, lastra d'acciaio.Le raffigurazioni realistiche e prosaiche di "Commedia" non escludono un'interpretazione nel segno del realismo magico di Borges o dell'opera Neue Sachlichkeit di Grosz, Dix e Beckman. Immagini fisse e disgiunte, come impresse da un lampo su superfici appena riflettenti che possono provocare, se l'attenzione è altrove, una 'miracolosa' sovrapposizione fra loro. Una realtà non meno miracolosa, per quanto spiegabile. L'espressione di queste realtà, sia quotidiane sia ultraterrene, è mediata da Matthew Broussard primariamente attraverso l'immagine della figura umana anche se non è assente la carica iconica di oggetti d'uso quotidiano.MATTHEW BROUSSARDMatthew Broussard nasce a Lake Charles, Louisiana (Stati Uniti). Cresciuto a Dallas, Texas, ha conseguito il Bachelor of Fine Arts (BFA) in scultura al Maryland Institute College of Art di Baltimora. Dopo aver trascorso diversi anni vagando tra Stati Uniti e Europa, si stabilisce infine in Italia nel 1992. Attualmente vive e lavora in Lombardia, nei pressi del Lago Maggiore, e partecipa regolarmente a mostre nazionali e internazionali. E' rappresentato in Svezia e a Berlino dalle Gallerie De Freo. Parallelamente, l'amore per i materiali lo porta a creare mobili e complementi d'arredo - esposti da Mint Market di Milano - che sono un insieme di artigianato, design e arte.
Galleria TornabuoniPresente a Firenze dal 1956, sin dalla sua nascita la Galleria Tornabuoni si propone come spazio d'interesse per opere di arte moderna e contemporanea. Fabio Fornaciai, responsabile della galleria dal 1980, porta avanti con entusiasmo l'impegno di alternare mostre di importanti maestri quali Capogrossi, Braque, Magritte, Marino Marini, De Pisis e Sironi con quelle di artisti emergenti come Matthew Broussard in linea con quanto voluto dal fondatore della galleria Piero Fornaciai.Galleria Tornabuoni - Borgo San Jacopo 53/r - 50125 Firenze (FI) - Tel/Fax: 055 284720
PER LA PRIMA VOLTA ESPOSTI AL PUBBLICO GLI EX VOTO DEL SANTUARIO DI OSSUCCIO, LA MOSTRA RACCONTA SECOLI DI DEVOZIONE E DI VITA QUOTIDIANA
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