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venerdì 11 aprile 2014

Mostra EDVARD MUNCH, Palazzo Ducale, Genova > PROROGATA FINO AL 4 MAGGIO 2014




EDVARD MUNCH
a cura di Marc Restellini

Genova, Palazzo Ducale
prorogata fino al 4 Maggio


Edvard Munch Bagnanti, 1904 - 1905 olio su tela, 57,4 x 68,5 cm Collezione privata © The Munch Museum / The Munch-Ellingsen Group by SIAE 2013


La mostra, già visitata da oltre 120.000 persone, sarà prorogata fino al 4 maggio.

“Edvard Much”, la mostra che ha riscosso un grande successo di pubblico, visitata da oltre 120.000 persone, posticipa di una settimana la chiusura per far fronte alle innumerevoli richieste di prenotazione.

Diceva Voltaire “il successo è sempre figlio dell'audacia”.
A conferma gli oltre 120.000 visitatori in 179 giorni che hanno messo tutti definitivamente d’accordo: la critica, particolarmente positiva e vicina alla coraggiosa scelta degli organizzatori e del curatore Marc Restellini di svelare il Munch allo specchio, sofisticato, inedito, unico; la stampa che talvolta ha lamentato la mancanza dell’ “Urlo” (opera inamovibile, peraltro), e infine il “sovrano” parere del pubblico, che immerso nel mondo dell’artista, dal quotidiano alla sua tecnica, non ha potuto che ammirarne il grande genio.

Palcoscenico del fortunato evento Genova - unica città italiana a festeggiare il grande artista norvegese in occasione del 150° anniversario dalla sua nascita - che riconferma il suo ruolo di “Capitale europea della cultura”.

Città fortunata anche per l’indotto generato da questa mostra: il 60% del pubblico arriva infatti da fuori Genova, e a Genova mangia, dorme, spende.  Secondo il parametro standard utilizzato per calcolare l’indotto economico degli eventi culturali, ossia una media di 60 euro per ogni visitatore non residente in città, l’indotto generato da Munch è a oggi di oltre 4 milioni di euro.
Non male, considerando che l’investimento per la mostra è stato al 100% sostenuto da due aziende private, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE.

Promossa dal Comune di Genova, la mostra Edvard Munch prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Arthemisia Group, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE è stata realizzata con il sostegno della Camera di Commercio di Genova e Costa Crociere come main sponsor, con l’obiettivo di sostenere i progetti culturali più importanti della città di Genova, e grazie a Knauf e Paul Wurth Italia, Ricola, Willis e Frecciarossa, Nh Hotels e Sky Arte hd.
L’evento ha visto la collaborazione con Secolo XIX e la partnership con Il Sole 24 Ore - Domenica 24 Ore – Radio24.
Hanno partecipato Compagnia di San Paolo, Fondazione Carige, Costa Edutainment Experience, Civita Arte a te e Iren Mercato e Coop Liguria.

giovedì 10 aprile 2014

19 aprile 2014 "Aiuto mi sono perso" La provincia di Cremona illustrata

AIUTO MI SONO PERSO
La provincia di Cremona illustrata

19 aprile 2014 – 18 maggio 2014
Museo del violino, Cremona

INAUGURAZIONE: 19 APRILE, ORE 17
Si prega di munirsi di bussola o navigatore

Il 19 aprile comincia un viaggio illustrato alla scoperta della
provincia di Cremona. Chi volesse partire è pregato di dirigersi verso
il Museo del Violino dove, dal 19 aprile al 18 maggio 2014, verrà
allestita la mostra di illustrazione "Aiuto, mi sono perso", a cura
di Tapirulan, commissionata dal Distretto Culturale della provincia di
Cremona – uno dei sei Distretti che fanno parte del progetto di
Fondazione Cariplo - nell'ambito del proprio piano di comunicazione.
In giugno la mostra sarà a allestita a Crema (CR), in collaborazione
con la Rete bibliotecaria provinciale, e in autunno a Casalmaggiore
(CR).
Con Tapirulan il Distretto racconta le scelte fatte attraverso la
narrazione, di luoghi, accadimenti, persone e storie, e tante immagini.
Il museo ha una nuova sede e con essa una nuova identità, il mi cantino
lancia un nuovo acuto e l'illustrazione, in punta di piedi, siede in
silenzio là dove Amati, Guarneri e Stradivari respirano attraverso il
legno. Gli illustratori in mostra sono cinquantadue, grandi autori nel
panorama italiano e internazionale. Grazie alla loro fantasia le opere
esposte percorrono, con tutti i mezzi dell'arte, cento chilometri di
territorio, ci ricordano che strumenti ad arco ed eccellenti artigiani
vivevano in una terra ricca di storia e tradizioni secolari, le cui
testimonianze parlano attraverso monumenti, cattedrali, piccole pievi
di
campagna, palazzi, nomi di strade che rievocano uomini e battaglie. Le
manifatture dei cordai quasi estinti sono ora nuvole nel cielo serale e
i meloni hanno la dimensione dell'universo, l'emisfero australe è
occupato da mucche al pascolo, i maiali danzano sulle punte dentro la
padella rovente, animali e ancora animali, dentro castelli gaudenti,
pesci in un mare al contrario, centri storici immobili e surreali come
il minuscolo attacchino nero che li tiene vivi con la colla e
l'affissione di un evento che chissà quando accadrà. Immagini surreali
o grottesche, o realistiche, tanti stili e altrettante tecniche per
rivivere i luoghi in maniera inusuale, lasciando spazio
all'immaginazione. Ma la mostra è reale e presente, non museo ma
viaggio senza motore, dentro le stanze e i cuori di chi guarda le curve
e i colori e mormora "mi sono perso", perché perdersi, non ci
crederete, è l'esperienza più bella di un viaggiatore. In occasione
della mostra verrà presentata anche la nuova guida della provincia di
Cremona, che rappresenta il catalogo della mostra, in cui le
illustrazioni sono affiancate dai testi che, in chiave semiseria,
descrivono tutte le tappe più significative delle mete turistiche in
provincia di Cremona.

http://www.tapirulan.it/evento.php?id=2126#.U0bgs6h_t48

ILLUSTRATORI IN MOSTRA
(in mostra sono esposti sia le immagini che riguardano i paesi della
provincia di Cremona, sia le immagini della precedente guida di
Cremona,
per un totale di 52 autori esposti)

Sylvie Bello
Julia Binfield
Giuseppe Braghiroli
Franco Brambilla
Chiara Carrer
Anna Castagnoli
Francesco Chiacchio
Paolo D'Altan
Chiara Dattola
Gianni De Conno
Fabio De Donno
Toni Demuro
Paolo Domeniconi
Faber
Rino Ferrari
Dimitri Fogolin
Beppe Giacobbe
Riccardo Guasco
Federico Maggioni
Marina Marcolin
Franco Matticchio
Giulia Orecchia
Barbara Petris
Valeria Petrone
David Pintor
Erika Pittis
Andrea Rivola
Alberto Ruggieri
Guido Scarabottolo
Shout
Antonello Silverini
Marco Somà
Michele Tranquillini
Joao Vaz De Carvalho
Olimpia Zagnoli

+
Margherita Allegri
Andrea Andolina
Claudio Arisi
Giuseppe Castellani
Marta Farina
Giorgio Fratini
Sara Gavioli
Andrea Gualandri
Matteo Gubellini
Agostino Iacurci
Alberto Ipsilanti
Arianna Papini
Elena Prette
Sergio Tarquinio
Lucio Villani
Daniela Volpari
Tony Wolf

Renato Tosini - Ritratto dell'artista come sonnambulo - fino al 25 aprile


In galleria fino al 25 Aprile
Renato Tosini
Ritratto dell'artista come sonnambulo
a cura di Sergio Troisi 


Opening 20 Febbraio/February 20th h.18:00/21:00

20 Febbraio/25 Aprile 2014


GALLERIA FRANCESCO PANTALEONE ARTE CONTEMPORANEA
Via Vittorio Emanuele 303   PALERMO
90133


La mostra di Renato Tosini alla galleria Francesco Pantalone arte contemporanea è un gesto coraggioso, un passaggio di testimone tra più generazioni accomunate dalla fiducia nell'arte e nella sua potenza di rinnovamento. Un omaggio ad un artista che ha attraversato con pienezza iil XXI secolo e che ha ancora molto da dare con la sensibilità acuta di chi conosce bene il valore delle cose e delle persone.


Conviene diffidare dei personaggi di Renato Tosini, della loro fragilità contemplativa, della malinconia divagante che ne muove atti e gesti. Tutti simili l'uno all'altro, vestiti quasi sempre in grisaglia, spesso pesanti e obesi, talvolta con una bombetta che copre il cranio calvo, sono certamente dei borghesi le cui fattezze discendono per linea diretta dai dei banchieri, dai commercianti e dai capitani di industria così come ce li ha consegnati  l'iconografia delle illustrazioni di fine Ottocento su cui poi la grande arte dell'età di Weimar ha imbastito il suo tragico teatro satirico. Appaiono oggi sbalestrati in un tempo in cui si muovono esitanti e impacciati, coltivano i giochi d'infanzia come si carezzano i rimpianti, mimano in pose provate tante volte una rappresentazione dubbiosa, interrogativa. Sono sospesi, a metà del guado, e sembrano non potere più avanzare né retrocedere - dismettere la loro maschera sociale o ritornare negli agi della loro condizione di classe - offrendosi in questo modo inermi al nostro sguardo e alla narrazione congetturale di cui sono al contempo attori e oggetto. Sono innocenti?

Tutto sembra far presumere il contrario: qualcuno attende impassibile dinanzi al plotone di esecuzione, qualche altro viene pugnalato sul palcoscenico - gli spettatori occhieggiano dai palchi -  un altro ancora viene interrogato, e persino quando giocano a biglie la posta in palio appare fatale, il destino incombente. Può trattarsi certo di una finzione, di una recita approntata per noia, ma in questo sentore di minaccia aleggia, è persino banale dirlo, il fantasma di Joseph K., di una colpa forse commessa, forse sognata o persino desiderata, Il peccato, si sa, è un marchingegno seduttivo per l'immaginazione cattolica, e a dispetto del loro aspetto nordico questi borghesi di Tosini hanno provato il loro passo felpato e i loro silenzi nella penombra delle sacrestie.

Qualche cardinale, talvolta, si insinua in questi girotondi malinconici, e non è una presenza casuale, né inattesa. Chissà come giudicherà l'Autotentazione di uno di questi signori all'apparenza irreprensibili che osserva una mela che pende immobile davanti al suo naso (forse la mangerà, precipitando se stesso e tutti noi in una sorte di dannazione, forse si impiccherà a quell'albero da cui la mela oscilla simile a un cappio, ma neanche allora probabilmente saremo salvi): quello che avverrà non appena l'incantesimo sarà sciolto dal libero arbitrio sarà atto, o omissione?

A questa condizione di dormiveglia, a questa ribalta di sonnambuli (nella accezione in cui Sonnambuli erano i protagonisti della eclissi della civiltà borghese nella trilogia di Hermann Broch) Tosini presta una stesura pittorica sapientemente calcolata per sottrazione, velari di colore da cui talvolta traspare la grana della tela o che addirittura la risparmiano integrandone i bianchi simili a un baluginare fantasmatico nella composizione.

Un teatro d'ombre, a cui per contrasto il nitore di alcuni dettagli conferisce un carattere allucinatorio, si tratti del riflesso di una stoffa, del luccicare improvviso di un vetro o di un metallo, della luce opalescente diffusa da una lampada notturna o dalla precisione affettuosa e ossessiva con cui si accampano in scena i giochi d'infanzia, trottole, biglie, aquiloni, tricicli, cavalli a dondolo. Dissimulata o meno, tanta pittura filtra in questa pittura, soprattutto (ma non solo) dalla tradizione del Novecento italiano: Sironi certamente, per alcune architetture dal sapore littorio vagamente minaccioso che sono, d'altronde, le architetture del quartiere palermitano dove Tosini vive da sempre, Rosai per certe ambientazione da Strapaese, Carrà per lo sfumare malinconico di alcune marine anche se poi la spiaggia, per noi palermitani, è sempre quella di Mondello. E, accanto alla memoria pittorica e anzi persino più tenace, quella iconografica, un cifrario di simboli antichi che scivola fra paesaggi e oggetti di ogni giorni con il suo potenziale intatto di presenza archetipica, simile a un annuncio da sempre atteso e nondimeno temuto.

Le barche innanzitutto, piroscafi, transatlantici, semplici barche da pescatori da diporto il cui profilo elementare si presta meglio a enunciare la loro funzione di emblema: scialuppe talvolta troppo piccole per contenere la folla che vi si stipa, altre volte destinate, lo si intuisce, a un solo sventurato navigatore, spiaggiate in attesa del viaggio o già lontane all'orizzonte, arenate in secca o galleggianti su un mare immobile, le barche che popolano questi dipinti hanno destinazioni ignote e trasformano ogni litorale, a dispetto del loro aspetto familiare, in una Isola dei Morti. L'approdo è già avvenuto, e non ce ne ricordiamo, oppure sarà l'esito del nostro viaggio se solo decideremo di imbarcarci. È questo che giustifica l'inazione degli attempati personaggi di Tosini?

In una pittura dal carattere così marcatamente teatrale dove ogni paesaggio è un fondale e ogni architettura una quinta di scena (in una intervista Tosini ha dichiarato una volta "Io scrivo quadri") quali sentimenti nutre l'autore per i suoi personaggi - anche per questo conviene diffidarne - compulsivi, narcisi, poco empatici? In alcuni casi riconosce nel loro sguardo nostalgico proteso verso l'orizzonte la sua stessa melanconia, altre volte ne mette alla berlina tic e manie scoprendo i dispositivi di una ipocrisia feroce; non li giudica troppo tuttavia mentre imbastisce le sue recite, consapevole del fatto che tra quelle figure può confondersi anche il proprio ritratto, personaggio tra i personaggi.

Accade più volte (anche questa è una mania, un'ossessione?), in una percezione ansiosa del doppio che Tosini riserva per sé nei disegni con cui, da alcuni anni, riempie le pagine dei moleskine (e la leggerezza surreale dei dipinti diviene spesso una rêverie cupa) o quando modella in terracotta, a grandezza quasi naturale, delle teste che poi colloca sui mobili di casa magari per poggiarci gli occhiali smessi come penati della propria identità. Somiglianza per contatto, la definirebbe Georges Didi-Huberman che a questo tema ha dedicato saggi fondamentali attraversando, dalla ritrattistica romana alla scultura accademica ottocentesca sino a Duchamp, la tensione millenaria della pratica delle immagini a materializzare e al contempo neutralizzare il fantasma del doppio.

Così non è difficile riconoscere nella figura acefala seduta circondata dalle sue tante, troppe teste, un possibile autoritratto, da accostare magari a un altro personaggio - tutto in grigio, come lo sfondo - che indossa però a coprire la consueta espressione atona la maschera della commedia così come ce la ha tramandata il mondo greco. Sulla relazione tra umorismo e tragico il Novecento, come si sa, ha scritto intere biblioteche.

Negli anni più recenti, solo le nature morte (meglio dirlo nella dizione anglosassone che non a caso usava de Chirico: Still Life, Stilleben, vita sospesa, silenziosa) hanno accolto una idea di bellezza appena increspata di nostalgia: immobili come architetture monumentali, ordinate secondo colori più luminosi, addensano nei loro tenui giochi d'ombra una ipotesi di salvezza simile a un miraggio ostinato.

Sergio Troisi


info evento
artista: RENATO TOSINI
titolo: Ritratto dell'artista come sonnambulo
a cura di: Sergio Troisi
assistenti alla produzione: Maria Gracia de Pedro,  Serena Fanara
luogo: Francesco Pantaleone arte Contemporanea Via Vittorio Emanuele 303
opening: Giovedì 20 Febbraio 2014 dalle 18:00 alle 21:00
durata: dal 20 Febbraio al 25 Aprile 2014
orari: dal martredì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00 sabato dalle 10:00 alle 18:00
grafica: Maria Gracia de Pedro, Serena Fanara
conferenza stampa: No
catalogo: No
in collaborazione con: CORIMBO Via Principe di Belmonte Palermo



mercoledì 9 aprile 2014

Mostra Valdi Spagnulo - Palazzo Broletto Como


VALDI SPAGNULO

 

SGUARDI SOSPESI - sculture 2007 / 2014

a cura di Claudio Cerritelli

 

 

Palazzo del Broletto - Como

3 maggio – 2 giugno 2014

 

inaugurazione: sabato 3  maggio - ore 18,30

 

 

La mostra pensata appositamente per questo spazio espositivo, dallo scultore Valdi Spagnulo, racconta l’exursus della recente poetica dell’artista di origine pugliese che dal 1973 vive a Milano.

 

Scrive il curatore della mostra Claudio Cerritelli:

 

“Questa mostra oscilla tra passato e presente ripercorrendo circa 7 anni di lavoro di Valdi Spagnulo attraverso cicli di opere che trasformano il luogo espositivo in un teatro di percezioni visive e tattili. L’ambiente è attraversato dagli stati pulsionali dei materiali, concatenazioni di opere bilanciate su opposte qualità, dinamismi plastici modulati nella fermezza del metallo e lievi cromatismi depositati nella trasparenza del plexiglas. 

Valdi sviluppa il suo racconto polisensoriale cercando respiri dilatati, percezioni instabili del vuoto, vibrazioni aeree sospinte oltre i limiti del reale, prossime a quella vastità imponderabile cui aspira lo scultore mentre costruisce e trasforma i materiali scelti con ostinata accuratezza. 

Lo spettatore ha il compito di entrare nelle soglie abbagliate dal bianco totale e di ammirare le geometrie disseminate nello spazio, dialogando con metamorfosi di forme reversibili e con schermi di immaginarie galassie, fino a captare i mutevoli riverberi che modificano i confini prestabiliti. 

Nel percorso espositivo le opere si presentano nella dimensione irripetibile di nuove relazioni, partecipano a un’istallazione totale giocata sulle consonanze dei materiali, in uno scambio continuo tra valori strutturali e percezioni virtuali, processi fisici e mentali tenuti sempre sul filo della leggerezza.

I cicli di ricerca (2007-2014) si collegano spontaneamente tra di loro come una costellazione d’immagini in cui s‘incontrano i caratteri persistenti dell’immaginario di Valdi: simmetrie infrante, torsioni in bilico, sconfinamenti lineari, impronte modulari,  e ogni altra tentazione di inglobare architetture interiori e astrazioni spaziali.

In questa dimensione polivalente spazio nascono inquiete tensioni mentali, cresce il conflitto tra emozione e razionalità, si avvertono possibilità sensoriali intrinseche alla luce che si rivela e -al tempo stesso-  si trasforma in energia mentale proiettata altrove.  Siamo in presenza di un’aspirazione a esprimere l’esserci della scultura come potenzialità di luoghi reali e virtuali, dimensione fenomenica di forme astratte e concrete, esplorate con passione per cogliere l’essenza dei valori costruttivi inusitati. Ed è proprio con quest’ansia di invenzioni spaziali che Valdi Spagnulo sta sviluppando la sua avventura creativa,  interrogando i materiali e le tecniche, sperimentando le forme più appropriate per esprimere una verità immaginativa fatta non di soluzioni compiute ma di sguardi sospesi sul confine di molteplici sensi.”

 

 

Valdi Spagnulo,  nasce a Ceglie Messapica (BR) nel 1961.

Trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per la produzione della ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre Osvaldo, artista già noto.

Nel 1973 si trasferisce a Milano con la sua famiglia, ove giovanissimo inizia le frequentazioni del fervido ambiente culturale della città, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera.

Il 1984 è l’anno nel quale si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano.

L’inizio degli anni ’80 vedono l’esordio dell’attività artistica come pittore, con partecipazione a esposizioni in ambito nazionale e internazionale e il debutto in mostre personali.

Gli anni ’90 danno principio ad un rapporto più intensificato con le gallerie d’arte private Italiane ed europee, affermando la sua partecipazione a  esposizioni in spazi pubblici.

Dal  2000 intensifica l’attività espositiva con partecipazione a mostre collettive di rilievo ed ordina mostre personali in gallerie pubbliche e private, ottenendo premi e riconoscimenti, tra i quali il 1° Premio Pittura 2001 dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma.

La bibliografia delle mostre personali annovera curatele e testi critici di: R.Bossaglia, L.Caramel, L.Cavadini, C.Cerritelli, M.De Stasio, E. Di Raddo, R.Ferrario, S.Parmiggiani, F.Poli, E.Pontiggia, F.Solmi, M.N.Varga, A.Veca, G.Zanchetti.

Vive e lavora principalmente a Milano.

 

La mostra è accompagnata da un catalogo testo di Claudio Cerritelli, e riproduzioni delle opere in mostra.

 

 

 

VALDI SPAGNULO - SGUARDI SOSPESI - sculture 2007 / 2014

        

PALAZZO DEL BROLETTO
Piazza Duomo

22100 Como

 

Catalogo: con testo di Claudio Cerritelli

 

3 maggio – 2 giugno 2014

 

Inaugurazione: sabato 3  maggio - ore 18,30

 

Presentazione critica del catalogo: sabato 17 maggio 2014 ore 18,30

 

Giorni e orari di apertura: martedì-mercoledì-giovedì dalle 15,00 alle 19,00

                                         venerdì-sabato-domenica dalle 11,00 alle 19,00

 

Riferimenti: Comune di Como ASSESSORATO ALLA CULTURA Via Vittorio Emanuele II, 97 22100 Como    

                    tel. 031/252451 - e-mail cultura@comune.como.it

                  Valdi Spagnulo -  Info@valdispagnulo.it   -    valdi.11961@gmail.com  -  www.valdispagnulo.it

martedì 8 aprile 2014

Grandi mostre / Firenze / Villa Bardini: chiude giovedì l'esposizione di Fallai in attesa della retrospettiva di Giovanni Colacicchi (dal 18 aprile)

Chiude la mostra di Fallai aspettando Colacicchi

Villa Bardini: all’esposizione del grande fotografo fiorentino succede dal 18 aprile la prima retrospettiva dedicata a uno dei massimi pittori del Novecento

 

Firenze – In attesa della grande retrospettiva dedicata a Giovanni Colacicchi, uno dei massimi pittori del Novecento, si chiude dopo domani, giovedì 10 aprile, a Villa Bardini e al Museo Bardini la mostra del grande fotografo fiorentino Aldo Fallai, tra i principali artefici dell’immagine vincente del made in Italy.


Inaugurata il 9 gennaio nel corso di Pitti Uomo 2014 con il titolo Da Giorgio Armani al Rinascimento, l’esposizione ha registrato un formidabile successo internazionale, elogiata dalla grande stampa di moda e non: il New York Times le ha dedicato una pagina, Vogue un ricco reportage, la rivista francese En Vie la copertina e un vasto servizio sulle tutte le sue 6 edizioni, cinese, giapponese e coreana comprese, così il tedesco Der Spiegel, il russo Otkrit e tanti altri.


Un successo, cui ha fatto seguito un sensibile gradimento del pubblico, onorato con un mese di proroga. Esposte circa 200 le immagini di grande formato, per lo più in bianco e nero e in colori Armani, che abbracciano gli anni dal 1975 al 2013, sintesi della quasi trentennale simbiosi creativa tra Fallai e Armani. Le foto di moda a Villa Bardini, quelle di ispirazione pittorica al Museo Bardini accostate a capolavori del Rinascimento.


Curata dagli storici dell’arte Martina Corgnati e Carlo Sisi con Luigi Salvioli, la mostra ha avuto soprattutto il merito di condurre il visitatore alla riscoperta dell'eccellenza della moda italiana nel suo momento più bello e innovativo: gli anni Ottanta, quando Giorgio Armani inventava una donna elegante e vagamente androgina e un uomo dal look raffinato, ma anche trasgressivo e narcisista.


Come noto, l’esposizione è stata promossa dal Comune di Firenze con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, la collaborazione della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e di Istituto Marangoni, e con il sostegno di LineaPiù.


Prossimo appuntamento con Villa Bardini, appunto, la prima retrospettiva dedicata a Colacicchi (18 aprile – 19 ottobre 2014) con il titolo Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ‘900, in collaborazione con il Kunsthistorishes Institut.


Mostra "future is nhow" @nhow Milano


Gli spazi di nhow Milano sono di nuovo protagonisti del Fuorisalone milanese con l’esposizione “future is nhow”, curata dall’Art Director Elisabetta Scantamburlo, aperta al pubblico da oggi fino al 13 aprile, che offre una “Design Inspiration” contemporanea sui 4 piani del design hotel milanese.



Sempre protagonista, nhow Milano è punto fondamentale di incontro durante il Salone Internazionale del Mobile.

Luogo di esposizione per il distretto “Tortona Around Design”, l’hotel è un immancabile punto di riferimento di designer, esposizioni d’autore, eventi di rilevanza internazionale, al centro del Fuorisalone milanese.



La Design Inspiration è possibile “sentirla” e trovarla al nhow Milano in quanto è un concentrato di arte e design, un luogo fuori dal comune che parla una lingua innovativa, sorprendente e in costante mutamento.


Progettato dall’architetto Daniele Beretta e arredato dall’interior designer Matteo Thun, l’hotel è uno spazio multifunzionale, una scatola di esperienze che ospita oggetti di design e opere d’arte da scoprire ma soprattutto da vivere.

lunedì 7 aprile 2014

Cnr ' Il nostro pianeta: dentro e fuori la cornice' Roma, Galleria Corsini, 8 -12 aprile

I quattro elementi in cornice

Da domani, martedì 8 al 12 aprile visite guidate speciali nella Galleria Corsini a Roma condurranno gli studenti alla scoperta del nostro pianeta in compagnia di storici dell’arte, ricercatori, esperti e giornalisti. La natura rappresentata nei capolavori del Sei-Settecento offrirà lo spunto per conferenze su temi ambientali e di attualità scientifica, exhibit e degustazioni

 

Visitare la Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Corsini di Roma a ‘caccia’ dei quattro elementi della natura: aria, acqua, terra, fuoco, rappresentati nei capolavori pittorici, per poi discutere con esperti dello ‘stato di salute’ della Terra. Sarà possibile da domani, martedì 8, al  12 aprile: grazie a ‘Il nostro Pianeta: dentro e fuori la cornice’ gli studenti delle scuole superiori della Capitale potranno ammirare alcune opere con soggetti naturalistici, con la guida di storici dell’arte, affrontando poi vari argomenti di attualità scientifica con ricercatori, esperti e giornalisti. La manifestazione promossa dall’Ufficio stampa del Consiglio nazionale delle ricerche in partnership con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, diretta da Daniela Porro, si inserisce nel progetto educativo ‘Dentro l’arte con la scienza’ del Cnr, giunto alla terza edizione.

Apertura domani, martedì 8 aprile, con ‘Il cielo stellato sopra di noi’, dedicata all’osservazione della Terra dallo spazio.

Porgeranno un saluto agli ospiti della giornata: il direttore della Galleria Corsini, Giorgio Leone, il direttore del Servizio educativo del Polo Museale Romano, Michele Di Monte, il direttore del Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, Enrico Brugnoli e il presidente della Commissione turismo, moda e relazioni internazionali e consigliere al Comune di Roma, Valentina Grippo.

I dipinti ‘Il Trionfo di Ovidio’ di Nicolas Poussin (1594-1655) e ‘Il sogno di Giacobbe’ di Donato Creti (1671- 1749), offriranno lo spunto per gli interventi di Enrico Brugnoli, direttore Dta - Cnr, Fausto Guzzetti, direttore dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr, e dell’astronauta Umberto Guidoni. Modera Enrica Battifoglia dell’Ansa. A conclusione una degustazione offerta dall’Istituto alberghiero ‘Pellegrino Artusi’ con i ‘Primi Tiberino’, i pasti italiani per gli astronauti in missione sulla Stazione spaziale internazionale.

Al mare è dedicata la mattina del 9 aprile: ‘Onda su onda’: ‘Marina in tempesta’ di Francesco Fidanza (1747-1819), ‘Tempesta di mare’ di Gaspard Dughet (1615-1675) e Francesco Allegrini (1624-1684), ‘Burrasca’ di Bonaventura Peeters (1614-1652), daranno l’avvio ad interventi su navigazione, tsunami e sfruttamento delle correnti per l’energia. Interventi del Cnr a cura di Claudio Lugni e Francesco Salvatore dell’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (Insean) e Nevio Zitellini, Istituto di scienze marine. Modera Emanuele Perugini, giornalista di 30righenews. Previsti assaggi di pesto fatto di alghe e di garum a cura di Tiziana Masullo e Angela Cuttitta dell’Istituto per l’ambiente marino costiero del Cnr; esposizione di modelli di imbarcazioni realizzati dall’Insean.

Il 10 aprile, ‘Cera una volta nel bosco’ trae spunto dai quadri ‘La mosca cieca’ di Michelangelo Cerquozzi (1602-1660), ‘La lepre’ di Hans Hoffman (1530-1591/92), ‘Paesaggio con stagno’ di Lucas van Uden (1595-1672). Gli argomenti sono: biodiversità delle aree boscate, satelliti per prevenire gli incendi e il legno utilizzato nell’arte. Intervengono per il Cnr: Giovanni Amori, Istituto per lo studio degli ecosistemi e Rosa Lasaponara, Istituto di metodologie per l’analisi ambientale; Giorgio Leone,  direttore della Galleria Corsini.

Modera: Sandra Fiore, ufficio stampa del Cnr. Al termine il laboratorio: ‘Come si riconosce e si data un legno?’ a cura di Mauro Bernabei, Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa-Cnr) e degustazione di tisane offerte dall’Antica erboristeria romana.

Frate focu’: l’11 aprile: si apre con i dipinti ‘Incendio di un monastero’ di Jacques Callot (1592-1635), ‘Orfeo ed Euridice’ di Gaspard Dughet (1615-1675) e Francesco Allegrini (1624-1684), per parlare di prevenzione delle calamità e della casa antincendio e antisismica ‘Sofie’ con Giovanna Bochicchio (Ivalsa-Cnr), Gianluca Sotis, Servizio prevenzione e protezione Cnr, Massimo Petrassi, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Modera: Marco Ferrazzoli, capo Ufficio stampa Cnr. Al termine dimostrazione dell’olografia digitale per vedere attraverso fumo e fiamme a cura di Massimiliano Locatelli, Istituto nazionale di ottica  del Cnr.

‘Che tempo farà?’: è l’ultima giornata, il 12 aprile, dedicata ai cambiamenti climatici, partendo da ‘Paesaggio tempestoso’ di Gaspard Dughet (1615-1675), ‘Paesaggio invernale’ di Lucas Van Uden (1595-1672), ‘Burrasca’ di Bonaventura Peeters (1614-1652). Seguiranno le relazioni del Cnr su clima, previsioni meteorologiche e il Laboratorio Piramide ai piedi dell’Everest. Interventi del Cnr: Massimiliano Pasqui, Istituto di biometeorologia Ibimet, Angela Marinoni e Antonello Provenzale, Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima.

Modera: Elisabetta Galgani, giornalista de ‘La nuova ecologia’. In chiusura si assisterà in diretta alla formazione di un piccolo vortice con la ‘Tornado machine’ dell’Ibimet-Cnr.

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