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Ultime news di Mostre ed Esposizioni

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venerdì 3 gennaio 2014

Produzione arredo per strutture turistiche

 Produttori d'Interni 

 

 

Buongiorno,

 

vogliamo sottoporre alla vostra cortese attenzione la nostra azienda

A PROJECT S.r.l. specializzata nella produzione di arredamenti per il

settore Turistico Alberghiero.                                                              

 

A chi si rivolge A PROJECT

 

A PROJECT si rivolge a studi di progettazione ed architetti che desiderano

avere un interlocutore di esperienza nel mondo del contract e dalle già

consolidate partnership con altre aziende fornitrici.

Agli studi professionali offriamo una rosa di servizi che comprendono

la consulenza, la preventivazione, gli esecutivi dei progetti, la produzione

degli arredi compreso quelli tessili, il loro trasporto ed il loro montaggio,

garantendo il rispetto dei tempi di consegna e dei budget prefissati.

 

I vantaggi dei nostri servizi

 

I nostri servizi permettono agli studi professionali di risparmiare tempo

prezioso nell'organizzazione della fase che intercorre tra la progettazione

e la messa in produzione degli arredamenti, della ricerca ottimale

dei materiali, degli acquisti e la fase di coordinamento del cantiere.

 

Punto di forza

 

Punto di forza di A PROJECT è sicuramente uno  staff altamente qualificato,

composto da Architetti, Designers, Ingegneri, Geometri e Tecnici che si

affiancano a maestranze specializzate nella lavorazione dei vari materiali.

 

Realizzazioni

 

Alcune nostre realizzazioni possono essere visionate sulla galleria fotografica

del nostro sito cliccando " QUI " .


Per maggiori informazioni, sulla base di eventuali vostre esigenze specifiche,

non esitare a contattarci.

 

Cordialità.

 

A PROJECT Contract S.r.l.

Via L. Einaudi, 6

31030 DOSSON di CASIER ( Treviso - Italy ) 

 

Tel. +39 0422 639720  

 

e-mail : clienti@aprojectcontract.com   -   www.aprojectcontract.com


e-mail inviata a:  comunicato.tuttomostre1@blogger.com ;  per non ricevere più nostre comunicazioni inviaci una e-mail cliccando  QUI

venerdì 20 dicembre 2013

Mostra dedicata ad Antonio Matera, maestro della cartapesta











 

Associazione Culturale

ALTOBELLO PERSIO

Matera

 

 

Mostra dedicata ad Antonio Matera, maestro della cartapesta

 

  

Quarta edizione della mostra di "Presepi e Arte sacra", dedicata all'artista materano

 

 Data del comunicato stampa

Venerdì, 20 dicembre 2013

 

L'Associazione Culturale "Altobello Persio" inaugura la quarta edizione della mostra "Presepi e Arte sacra"dedicata all'artista materano Antonio Matera. L'inaugurazione si terrà sabato 21 dicembre, con inizio alle ore 19.30, nella storica Chiesa materana di San Rocco, meglio nota ai residenti con il nome di Sant'Anna, in via San Biagio; farà seguito un concerto diretto dal Maestro Giuseppe Ciaramella e curato dalla Polifonica Rosa Ponselle. L'evento si concluderà lunedì 6 gennaio 2014.

 

Il ricordo del Maestro Matera è vivo nel racconto delle sue figlie: nato nel 1916 da una famiglia cattolica di umili origini, ben presto dovette abbandonare gli studi per far fronte alla precaria situazione economica. Uno dei suoi primi lavori lo avvicinò al Maestro Francesco Paolo Pentasuglia, noto per la realizzazione di diversi carri trionfali della Madonna della Bruna. In questa occasione, si distinse per le sue doti artistiche soprattutto nel lavorare la cartapesta, purtroppo dovette abbandonare anzitempo la professione perché fu chiamato alle armi per dare un contributo alla Patria durante la Seconda Guerra Mondiale. Ritornato a Matera, si sposò e riprese la sua attività artistica che lo portò a collaborare con numerosi artisti materani. Partecipò a numerose mostre  di pittura, e collaborò con il Circolo "La Scaletta" grazie al quale ebbe modo di conoscere il pittore spagnolo José Ortega. Costituì la Cooperativa Aurora per poter trasmettere i suoi insegnamenti ai giovani artisti, e con la stessa realizzò un Carro Trionfale della Bruna. Si distinse anche nella preparazione di numerosi carri allegorici, che sfilarono in occasione del Carnevale di Putignano. Insegnò l'arte della cartapesta ai giovani artisti della Basilicata. Morì a Matera il 16 gennaio 1994.

 

Le sue opere più rappresentative sono ubicate nelle chiese della Palomba,  di San Rocco, di San Giacomo e di Picciano, presso l'Associazione Materana di Mutuo Soccorso, e la Curia Arcivescovile.

 

Per informazioni:
 

Associazione Culturale "Altobello Persio"

Via Racioppi, 2

75100 Matera

Presidente Luigi Annunziata

Tel. 320 0205446


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Modica (RG) - “Ciclo”, una mostra fotografica e pittorica di Martha Iacono nello Studio Nadar



Agli organi di informazione

Modica (RG), 20/12/2013

"Ciclo", una mostra fotografica e pittorica di Martha Iacono nello Studio Nadar

Domenica 29 dicembre alle ore 19.00 nello spazio espositivo dello Studio fotografico Nadar (Corso Vittorio Emanuele 342, Modica Alta) sarà inaugurata la mostra fotografica e pittorica "Ciclo" di Martha Iacono.

Il titolo allude, da un lato, al percorso di ricerca dell'autrice. «La mostra - spiega Martha Iacono - comprende alcune opere fotografiche e pittoriche realizzate tra il 2010 e il 2013. In questi anni la mia ricerca artistica ha insistito su due correnti del XX secolo, legate alla fotografia: l'iperrealismo e l'astrattismo. In "Ciclo" propongo un dialogo tra queste tre modalità comunicative ed espressive. Ma soprattutto "racconto" il mio viaggio attraverso l'arte, un ritorno al punto di partenza, arricchito da una nuova consapevolezza, da un bagaglio di nuove esperienze e conoscenze».

Il titolo si riferisce anche al fatto che la sede della mostra si trova nei locali che una volta ospitavano lo studio fotografico dei genitori dell'artista e che ora Martha e il fratello Leonardo, film-maker e musicista, hanno adibito a studio, laboratorio e sala espositiva.

«Lo Studio fotografico Nadar – continuano Martha e Leonardo Iacono – oltre a fornire servizi fotografici e audiovisivi, svolge un'attività di ricerca artistica volta alla produzione di cortometraggi, animazioni, pubblicazioni di racconti e fumetti e opere artistiche in genere, mettendo gli spazi espositivi a disposizione di artisti e professionisti per eventi, incontri, seminari e workshop. "Ciclo" è appunto il primo di una serie di eventi che saranno organizzati periodicamente nello Studio Nadar».

Martha Iacono, modicana, "figlia d'arte", ha studiato nelle Accademie di Bologna, Roma e Catania, conseguendo la laurea in Belle Arti. Ha appreso la tecnica della fotografia lavorando a fianco del padre e della madre nella gestione dello Studio fotografico Fift, ma la passione per la fotografia come arte le è stata trasmessa soprattutto dal fotografo Roberto Bossaglia, del quale ha seguito un corso di fotografia a Roma.

La mostra resterà aperta fino al 12 gennaio e osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30; sabato e domenica aperta solo di pomeriggio.

 
Info e contatti
Studio Nadar
Corso Vittorio Emanuele, 342 - Modica Alta
Tel. 388 1453687
Email: photostudionadar@gmail.com  
Web: http://www.fotograforagusa.it/lo-studio.html



--
INpress ufficio stampa 
di Giovanni Criscione
p. iva. 01467520886
Via Assì 13, Modica (RG)
tel. 0932 752707
cell. 329 3167786

giovedì 19 dicembre 2013

Mostra su Brefotrofio provinciale al Monte di Pietà di Messina

Centro per lo sviluppo del turismo culturale in Sicilia, Corso Cavour 87, 98122 Messina - CF 02626000836

www. messinatourismbureau.com  - info@messinatourismbureau.com

 

"I figli della pietà", Palazzo dei Leoni racconta la storia del Brefotrofio provinciale

 

«La storia del Brefotrofio è una storia palpitante di emozioni». Così, il commissario straordinario della Provincia regionale di Messina, il dottor Filippo Romano, sulla mostra intitolata "I figli della pietà, in programma nel capoluogo peloritano, al Monte di Pietà, dalle 17,30 di domani (venerdì 20 dicembre) al prossimo 12 gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, con ingresso gratuito. In esposizione documenti, foto, libri e altre testimonianze di due secoli di storia, quella di una grande realtà sociale del Messinese, il Brefotrofio provinciale, la cui attività è cessata nel 1980. L'iniziativa, realizzata in collaborazione con l'Archivio di Stato di Messina, con il contributo del Messina Tourism Bureau, è patrocinata dalla Soprintendenza archivistica per la Sicilia.

Online, un blog sul tema – www.ifiglidellapieta.blogspot.it – predisposto dall'Ente di Palazzo dei Leoni, in cui è possibile leggere l'intervento preparato appositamente dal dottor Filippo Romano e rinvenire il percorso che ha condotto al recupero di questo importante pezzo delle radici di Messina.

Da rimarcare il ruolo del dirigente delle Politiche sociali della Provincia, l'architetto Gabriele Schifilliti: «Si tratta – testimonia – di una mostra fortemente voluta dal commissario. A motivarlo è stata la visita, all'indomani del suo insediamento, all'archivio del Brefotrofio, nei locali dell'ex Iai. Archivio che io stesso ho ricostruito. È tutto materiale che non era accessibile al pubblico. Grazie a tutto il personale delle Politiche sociali, è stato ordinato in maniera sistematica».

Un contributo rilevante è giunto dalla dottoressa Lucia Barbera, esterna all'amministrazione, titolare di un dottorato di ricerca sui brefotrofi in Sicilia e a Messina in particolare, che si è occupata della ricostruzione storica. Così come dal professore Giuseppe Corica, uno studioso che ha fornito foto di epoca fascista di proprietà del padre, ex dirigente dell'Iai.

In mostra saranno messi foto, oggi tutte digitalizzate dall'architetto Schifilliti, e documenti del XIX e XX secolo, insieme ai segni di riconoscimento – immaginette tagliate a metà, medagliette, ciocche di capelli – che, come spiega Romano, «le mamme, costrette ad abbandonare i propri figli, lasciavano agli atti dell'Istituzione nella speranza che potessero un domani favorire un improbabile ricongiungimento». Oltre alle foto del Ventennio, saranno fruibili al pubblico scatti degli anni '50 e '60 e immagini dei presidenti della Provincia dei tempi andati: Ardizzone, Astone, Campione. Reperti, questi ultimi, custoditi fino a oggi nella Biblioteca provinciale. In esposizione ancora alcuni registri del Brefotrofio provinciale appositamente selezionati dalla dottoressa Barbera e dalla dottoressa Loretta Citraro, dipendente della Provincia regionale. I più antichi risalgono al 1850.

"I figli della pietà" si preannuncia come un evento unico, capace di generare commozione per le centinaia di vite che sarà capace di raccontare, aprendo alla città un patrimonio finora poco conosciuto a causa della natura sensibile dei dati in esso contenuti. Non a caso, nelle foto relativamente più recenti i volti dei protagonisti saranno leggermente nascosti.

La mostra permetterà di ammirare alcuni dei volumi medico-scientifici del Brefotrofio dell'ex Iai, che ospitava pure un laboratorio di analisi, al momento custoditi nel Palacultura di Barcellona, e diversi reperti dell'Archivio di Stato. In vetrina, infine, alcuni scatti della cappella in cui gli orfanelli venivano battezzati, cresimati, per anni lasciata abbandonata o impiegata come deposito. Fatta ripristinare da Schifilliti, sempre grazie al lavoro degli impiegati degli uffici di via San Paolo, è oggi utilizzata per celebrare la messa per i dipendenti della Provincia.

Durante il periodo dell'esposizione, ci sarà spazio anche per un angolo enogastronomico finalizzato alla promozione dell'Enoteca provinciale di San Placido Calonerò.

 

Messina, 19 dicembre 2013

mercoledì 18 dicembre 2013

Sabato 21 dicembre 2013, ore 17 "Cremona con la macchina del tempo" Tapirulan

Sabato 21 dicembre 2013, ore 17
Santa Maria della Pietà
Piazza Giovanni XXIII, Cremona

Sabato 21 dicembre alle 17 a Santa Maria della Pietà verrà presentato
il progetto "Cremona – La macchina del tempo", curato dall'Associazione
Tapirulan realizzato grazie al bando Think Town promosso
dall'Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili e della Famiglia
del Comune di Cremona. Questo progetto nasce da una semplice curiosità,
una curiosità probabilmente molto comune, ovvero quella di viaggiare nel
tempo. L'intento del viaggio era quello di scoprire com'era Cremona una
volta, com'erano vestiti i suoi abitanti, come si muovevano per la
città, e fare un confronto immediato con la situazione attuale. Un
viaggio fotografico condotto con alcune fotografie d'epoca e riproposte
oggi con la stessa inquadratura. A questo fine sono state fatte ricerche
di fotografie d'epoca grazie alla collaborazione dell'Archivio di Stato
di Cremona, della Biblioteca Statale e del Servizio di Pianificazione
Urbanistica del Comune di Cremona. Sono stati contattati inoltre diversi
collezionisti di immagini storiche. Le prime foto di Cremona risalgono
alla seconda metà dell'Ottocento e sono state scattate da Aurelio Betri,
capostipite di una lunga e importante schiera di fotografi che hanno
analizzato praticamente ogni angolo della città.

«In alcuni casi – molti casi – purtroppo questa operazione di "ricalco"
di antiche foto non si poteva fare, perché lo scenario urbano è
radicalmente mutato, tra edifici abbattuti o edifici costruiti proprio
dove avremmo dovuto posizionare la macchina fotografica. Ricalcare una
fotografia è un'operazione che richiede pazienza, talvolta basta un
furgone parcheggiato nel punto sbagliato che si deve tornare un'altra
volta. E richiede fiducia, perché talvolta bisogna entrare in case
private per trovare l'inquadratura corretta e spiegare ai padroni di
casa che si sta viaggiando nel tempo non è semplice. Spesso abbiamo
condotto un'impari lotta contro il moderno arredo urbano,
immancabilmente posizionato in modo inopportuno, almeno per i nostri
fini fotografici: cartelli stradali, semafori, pannelli di varia natura,
quasi sempre si mettono in mezzo ai piedi e rappresentano forse la
differenza più eclatante tra la città attuale e la città del passato che
ci appare totalmente sgombra.»

Sabato dunque verrà presentato il risultato di questo progetto e una
piccola pubblicazione con alcune foto di Cremona di una volta affiancate
dalla Cremona attuale. Tra queste foto ci sarà anche la "foto di gruppo"
scattata lo scorso ottobre all'angolo di via Solforino, una sorta di
rievocazione storica della fotografia scattata da Aurelio Betri alla
fine dell'Ottocento. Le fotografie saranno anche esposte nella sala che
già ospita la mostra "Eden – Mostra internazionale di illustratori
contemporanei". La presentazione si chiuderà con un aperitivo di Natale.


Informazioni
Associazione Culturale Tapirulan
via Platina, 21 - 26034 Piadena (CR)
www.tapirulan.it
e-mail: info@tapirulan.it
tel: 347.6881328 / 328.8518849

Mostra L'Immagine Terrestre-Annamaria Gelmi e Anneliese Pichler-Centro Arte Contemporanea Cavalese-26/12-20/4


 

L'IMMAGINE TERRESTRE

 

26 Dicembre - 20 Aprile 2014

Centro Arte Contemporanea Cavalese, Palazzo Firmian

Piazzetta Rizzoli, 1 – Cavalese (TN)

 

 

Inaugura Giovedì 26 Dicembre presso Palazzo Firmian, splendida e storica sede del Centro Arte Contemporanea Cavalese, l'esposizione di Annamaria Gelmi e Anneliese Pichler, protagoniste trentine dell'arte contemporanea. L'esposizione, promossa dal Centro Arte Contemporanea Cavalese, con il Patrocinio del Comune di Cavalese ed il sostegno della Regione Autonoma Trentino Alto Adige, Provincia Autonoma di Trento, Cassa Rurale Centrofiemme-Cavalese, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e la Comunità Territoriale della Val di Fiemme, chiude e fa da corollario all'annuale rassegna organizzata dal Centro d'Arte Contemporanea quest'anno dedicata a "L'immagine terrestre" iniziata con la precedente esposizione che ha presentato i due artisti Gotthard Bonell e Lois Anvidalfarei. Una rassegna dedicata al racconto della grandiosa avventura terrena dell'uomo che la produzione artistica può evocare, declinato dalla sensibilità di diversi artisti e dal loro particolare linguaggio espressivo.

 

La mostra, a cura di Elio Vanzo, esplora le immagini "del terrestre", quindi del profondo, tramite gli sguardi femminili di due artiste, l'una con il linguaggio della scultura, l'altra con quello della pittura. Un contatto privilegiato il loro, in quanto  donne e in quanto artiste, con l'intuitivo e profondo universo tellurico, nel quale l'impronta della presenza umana si fa più interiorizzata e rarefatta, connaturata quasi all'uso che le artiste fanno delle materie "terrestri".

 

Per la scultura di Annamaria Gelmi verranno presentate al pubblico oltre venti opere di grandi dimensioni, due delle quali, Giardino e Passaggio, verranno collocate per tutta la durata della mostra nel contesto urbano di Cavalese come richiamo all'evento sostanziale che si svolgerà all'interno delle sale museali.

Per la parte pittorica Anneliese Pichler presenterà circa trenta tele a tecnica mista di grande formato.

 

Annamaria Gelmi, scultrice formatasi all'Accademia di Brera e all' Accademia di Venezia, ha esposto al MART – Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e alla Biennale di Venezia, a New York e in Nepal oltre che in occasione dell'inaugurazione del MUSE – Museo delle Scienze di Trento. Tra i critici che hanno scritto di lei si annoverano Gabriella Belli e Danilo Eccher. E' un'artista che lavora principalmente con il peso e la geometria dei metalli, con lastre di ferro e profilati di acciaio, modificandone i connotati tecnologici in una tensione verso la leggerezza che racchiude tuttavia l'origine squisitamente terrestre del manufatto e della materia. Il suo progetto per questa mostra è lucido, armonico e apparentemente privo di tormento creativo. Alla base del suo lavoro troviamo forme precise, nette e quasi assolute che assumono un aspetto fortemente simbolico: Tulipani, labirinti, torri, croci, sedie con connotati maschile/femminile, percorsi, forme ieratiche ed evocative che senza accenti drammatici si addentrano sottilmente nella

questione umana.

 

Anneliese Pichler, pittrice con formazione artistica a Milano ed in Austria, vive tra Nassereith (Austria) e Cavalese, dove sta trasformando in atelier e casa d'Arte per esposizioni permanenti la casa paterna. Espone in Germania e ad Innsbruck e nel 2013 riceve una segnalazione per il premio Icona all'ArtVerona Fiera d'Arte. L'artista padroneggia un linguaggio sospeso tra astrazione e figurazione con una tavolozza molto ricca ma sommessa e quasi priva di acuti. La sua rassegna è ricca di misteriose ma intuitive associazioni sul senso di appartenenza delle cose e degli istinti ad un mondo sotterraneo e primordiale. Quella di Anneliese Pichler è una pittura che quando sembra gestuale e simile ad un istintivo flusso di coscienza nasconde invece sicurezza ed equilibrio, i suoi soggetti sono figure, paesaggi o nature morte, pensieri che paiono manifestarsi sbrigliarsi l'uno dall'altro, ma che rivelano l'interiorità e la ricchezza di una profondità riportata alla luce.

 

Tendenza all'assoluto nel taglio delle forme geometriche e nella consistenza dei metalli nella scultrice e un confondersi di forme e colori che finisce per affermare un'indeterminata certezza, progettualità e flusso di coscienza, poetiche quasi antitetiche che confluiscono però nella manifestazione dell'amore per la propria materia che per entrambe narra la grandiosa avventura terrena dell'uomo.

 

Il catalogo della mostra, edito dal Centro d'Arte Contemporanea Cavalese, illustrerà l'opera degli artisti esposti e riporterà l'intervento critico di Elio Vanzo "Gelmi/Pichler: Il Progetto di Gea".

 

 

 

INFORMAZIONI UTILI

 

Sede espositiva

Palazzo Firmian - Sale del Museo, spazi antistanti il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme

 

Data inaugurazione/presentazione 26 dicembre 2013, ore 17.30

 

Periodo di apertura al pubblico

dal 27 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 e dal 12 al 20 aprile 2014 tutti i giorni tranne il lunedì, il restante periodo aperto il sabato e la domenica  

 

Orario di apertura 15.30 – 19.30

 

Ingresso biglietto 2 euro

 

Informazioni per il pubblico

Tel. 0462. 235416

e-mail: info@artecavalese.it

Sito: www.artecavalese.it

 

 


L'Immagine Terrestre-Annamaria Gelmi/Anneliese Pichler


L'IMMAGINE TERRESTRE

 

26 Dicembre - 20 Aprile 2014

Centro Arte Contemporanea Cavalese, Palazzo Firmian

Piazzetta Rizzoli, 1 – Cavalese (TN)

 

 

Sul sito www.culturaliart.com immagini in alta risoluzione e cartella stampa

 

Comunicato Stampa

 

Inaugura Giovedì 26 Dicembre presso Palazzo Firmian, splendida e storica sede del Centro Arte Contemporanea Cavalese, l'esposizione di Annamaria Gelmi e Anneliese Pichler, protagoniste trentine dell'arte contemporanea. L'esposizione, promossa dal Centro Arte Contemporanea Cavalese, con il Patrocinio del Comune di Cavalese ed il sostegno della Regione Autonoma Trentino Alto Adige, Provincia Autonoma di Trento, Cassa Rurale Centrofiemme-Cavalese, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e la Comunità Territoriale della Val di Fiemme, chiude e fa da corollario all'annuale rassegna organizzata dal Centro d'Arte Contemporanea quest'anno dedicata a "L'immagine terrestre" iniziata con la precedente esposizione che ha presentato i due artisti Gotthard Bonell e Lois Anvidalfarei. Una rassegna dedicata al racconto della grandiosa avventura terrena dell'uomo che la produzione artistica può evocare, declinato dalla sensibilità di diversi artisti e  dal loro particolare linguaggio espressivo.

 

La mostra, a cura di Elio Vanzo, esplora le immagini "del terrestre", quindi del profondo, tramite gli sguardi femminili di due artiste, l'una con il linguaggio della scultura, l'altra con quello della pittura. Un contatto privilegiato il loro, in quanto  donne e in quanto artiste, con l'intuitivo e profondo universo tellurico, nel quale l'impronta della presenza umana si fa più interiorizzata e rarefatta, connaturata quasi all'uso che le artiste fanno delle materie "terrestri".

 

Per la scultura di Annamaria Gelmi verranno presentate al pubblico oltre venti opere di grandi dimensioni, due delle quali, Giardino e Passaggio, verranno collocate per tutta la durata della mostra nel contesto urbano di Cavalese come richiamo all'evento sostanziale che si svolgerà all'interno delle sale museali.

Per la parte pittorica Anneliese Pichler presenterà circa trenta tele a tecnica mista di grande formato.

 

Annamaria Gelmi, scultrice formatasi all'Accademia di Brera e all' Accademia di Venezia, ha esposto al MART – Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e alla Biennale di Venezia, a New York e in Nepal oltre che in occasione dell'inaugurazione del MUSE – Museo delle Scienze di Trento. Tra i critici che hanno scritto di lei si annoverano Gabriella Belli e Danilo Eccher. E' un'artista che lavora principalmente con il peso e la geometria dei metalli, con lastre di ferro e profilati di acciaio, modificandone i connotati tecnologici in una tensione verso la leggerezza che racchiude tuttavia l'origine squisitamente terrestre del manufatto e della materia. Il suo progetto per questa mostra è lucido, armonico e apparentemente privo di tormento creativo. Alla base del suo lavoro troviamo forme precise, nette e quasi assolute che assumono un aspetto fortemente simbolico: Tulipani, labirinti, torri, croci, sedie con connotati maschile/femminile, percorsi, forme ieratiche ed evocative che senza accenti drammatici si addentrano sottilmente nella

questione umana.

 

Anneliese Pichler, pittrice con formazione artistica a Milano ed in Austria, vive tra Nassereith (Austria) e Cavalese, dove sta trasformando in atelier e casa d'Arte per esposizioni permanenti la casa paterna. Espone in Germania e ad Innsbruck e nel 2013 riceve una segnalazione per il premio Icona all'ArtVerona Fiera d'Arte. L'artista padroneggia un linguaggio sospeso tra astrazione e figurazione con una tavolozza molto ricca ma sommessa e quasi priva di acuti. La sua rassegna è ricca di misteriose ma intuitive associazioni sul senso di appartenenza delle cose e degli istinti ad un mondo sotterraneo e primordiale. Quella di Anneliese Pichler è una pittura che quando sembra gestuale e simile ad un istintivo flusso di coscienza nasconde invece sicurezza ed equilibrio, i suoi soggetti sono figure, paesaggi o nature morte, pensieri che paiono manifestarsi sbrigliarsi l'uno dall'altro, ma che rivelano l'interiorità e la ricchezza di una profondità riportata alla luce.

 

Tendenza all'assoluto nel taglio delle forme geometriche e nella consistenza dei metalli nella scultrice e un confondersi di forme e colori che finisce per affermare un'indeterminata certezza, progettualità e flusso di coscienza, poetiche quasi antitetiche che confluiscono però nella manifestazione dell'amore per la propria materia che per entrambe narra la grandiosa avventura terrena dell'uomo.

 

Il catalogo della mostra, edito dal Centro d'Arte Contemporanea Cavalese, illustrerà l'opera degli artisti esposti e riporterà l'intervento critico di Elio Vanzo "Gelmi/Pichler: Il Progetto di Gea".

 

 

INFORMAZIONI UTILI

 

Sede espositiva:

Palazzo Firmian - Sale del Museo, spazi antistanti il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme

 

Data inaugurazione/presentazione: 26 dicembre 2013, ore 17.30

 

Periodo di apertura al pubblico: dal 27 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 e dal 12 al 20 aprile 2014 tutti i giorni tranne il lunedì, il restante periodo aperto il sabato e la domenica  

 

Orario di apertura: 15.30 – 19.30

 

Ingresso biglietto: 2 euro

 

Informazioni per il pubblico:

Tel. 0462. 235416

e-mail

info@artecavalese.it

Sito: www.artecavalese.it








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