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sabato 14 dicembre 2013

Éspria, la semplicità in uno stile compatto


Bialetti
Éspria, la semplicità in uno stile compatto
 
La gamma macchine A Modo Mio di Lavazza si arricchisce di un nuovo sistema espresso

Si chiama Éspria l'ultimo modello della gamma A Modo Mio, realizzata in  partnership con Electrolux, leader internazionale degli elettrodomestici. Il sistema espresso casa di Lavazza si arricchisce di una nuova macchina che fa di semplicità e compattezza i suoi imperativi, per un consumatore che ama l'espresso e cerca prestazioni al top. Contenuta nelle dimensioni e semplice da usare, Éspria è studiata per adattarsi agli spazi e alle abitudini dei consumatori italiani, con una particolare attenzione all'eleganza. Il suo design moderno ed essenziale rende ancora più piacevole una pausa all'insegna del gusto.Lavazza prosegue, così, nel suo percorso di ricerca e innovazione, continuando a investire nel mercato del caffè "porzionato" e ampliando la gamma del sistema espresso casa A Modo Mio, al fine di garantire un vasto assortimento e la copertura di tutte le fasce di prezzo. Éspria va ad aggiungersi così alle altre macchine Favola, Favola Plus e Favola Cappuccino, oltre all'esclusiva Espressgo, il sistema che permette di preparare l'espresso A Modo Mio in automobile, in camper, in barca o in qualsiasi altro mezzo che disponga di un attacco di alimentazione a 12 V. 

La nuova macchina Éspria può contare su un design moderno ed essenziale, che ha la sua carta vincente nelle dimensioni ultra-compatte.  Disponibile in tre colori, Ebony Black, Off White e Love Red, è profonda solo 32 cm e larga 12,8 cm: piccole dimensioni per grandi performance, un piccolo concentrato di tecnologia per garantire un espresso a regola d'arte.
Le modalità di utilizzo di Éspria sono semplici ed intuitive. La temperatura del caffè erogato viene controllata elettronicamente grazie alla tecnologia della caldaia "Thermoblock" perché sia sempre ottimale (79-83 °C). La quantità di espresso è quella che preferite, grazie al tasto "Stop & Go" e alla griglia di acciaio inox regolabile su tre diverse altezze, per tazze di tutte le taglie.

La qualità dell'espresso è garantita Lavazza. Éspria funziona, infatti, con le capsule dell'ampia gamma Lavazza A Modo Mio, in cui sono racchiusi oltre cento anni di passione ed esperienza dell'azienda torinese, per portare nelle case degli italiani il piacere di un espresso sempre perfetto. Qualità superiore e gusto autentico che rendono ogni tazzina un'esperienza unica e indimenticabile.
A modo Mio offre una varietà di pregiate miscele che soddisfa tutte le sfumature di gusto: Intensamente, Deliziosamente, CremosamenteDek, Appassionatamente, Divinamente, Magicamente, ¡Tierra! Intenso, Caffè Crema Lungo Dolcemente, Soavemente e la più recente Vigorosamente.
Le miscele A Modo Mio sono apprezzate anche dai grandi chef italiani, come Davide Oldani, Massimo Bottura e Antonino Cannavacciuolo. Un'affinità elettiva costruita intorno a un unico snodo: la passione per la qualità. Differenti per stile, per filosofia e per approccio con la cucina d'autore, i tre chef trovano nell'eccellenza delle capsule Lavazza A Modo Mio la perfetta pausa da gustare personalmente.

Maggiori informazioni su:http://espria.lavazzamodomio.it/

venerdì 13 dicembre 2013

Modica (RG) - “La pittura di Orazio Spadaro nel Novecento”, una mostra-convegno alla Fondazione Grimaldi celebra il prete-artista modicano



Agli organi di Stampa

Modica (RG), 13/12/2013

"La pittura di Orazio Spadaro nel Novecento modicano", una mostra-convegno alla Fondazione Grimaldi celebra il prete-artista modicano

"La pittura di Orazio Spadaro nel Novecento modicano" è il titolo di un convegno e di una mostra, organizzate dalla Fondazione Giovan Pietro Grimaldi con il patrocinio del Comune di Modica, della Diocesi di Noto e del Rotary Club, per celebrare la figura del prete-artista (1880-1959) autore di pregevolissime tele di soggetto sacro e profano che oggi abbelliscono chiese e palazzi di Sicilia.

Il convegno, previsto per sabato 21 dicembre alle ore 16,30 nell'aula consiliare del Comune, dopo i saluti del sindaco Ignazio Abbate, del presidente del Rotary Club Roberto Falla e del presidente della Fondazione Grimaldi Giuseppe Barone, vedrà gli interventi degli storici dell'arte Gino Carbonaro, Paolo Nifosì e Andrea Guastella e dell'archivista della Diocesi di Noto Salvatore Maiore. Coordinerà i lavori la giornalista Marcella Burderi. Le relazioni affronteranno i nodi storico-artistici, ponendo le basi per un primo censimento e catalogazione delle opere del canonico. A seguire, a Palazzo Grimaldi sarà inaugurata (ore 19,30) una mostra con oltre cinquanta opere dello Spadaro, tra riproduzioni e originali provenienti da collezioni private. La mostra, aperta fino al 19 gennaio, osserverà i seguenti orari: dal lunedì al sabato, ore 9.00-13.00 e ore 16.00-20.00 (chiusa il 25, 26 dicembre e 1° gennaio).

Orazio Spadaro, terzo di nove figli, iniziò a dipingere da autodidatta. Dopo gli studi teologici nel seminario di Noto e l'ordinazione a sacerdote nel 1906, perfezionò la propria arte a Roma, Firenze, Venezia, Milano, Padova e Bologna, studiando le opere dei grandi maestri della pittura italiana del secondo Ottocento. Fu allievo di alcuni tra i maggiori artisti dell'epoca, come Aristide Sartorio, Francesco Paolo Michetti, Antonio Mancini, Giovanni Segantini, Domenico Morelli e altri. Dipinse opere di soggetto sacro, ma anche ritratti, nature morte e scene agresti ispirate alla campagna modicana. Nel 1924, su invito della nobildonna Grazietta Castro Grimaldi, sua protettrice e mecenate, il prete-artista si trasferì nella chiesetta rurale di Pozzo Cassero dove poté dedicarsi con maggiore impegno ai suoi quadri, immerso nel verde e nella tranquillità della campagna. Numerosi i giovani che uscirono dalle sua "bottega": i nipoti Beppe, Enzo e Valente Assenza, Tanino Napolino e altri. Morì a Modica nel 1959.

Maggiori dettagli sull'iniziativa saranno forniti in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'evento che sarà convocata nei prossimi giorni.


Info e contatti
Fondazione Giovan Pietro Grimaldi
Corso Umberto I, 106 - 97015 Modica (RG)
tel. 0932.757459 fax 0932.752415
info@fondazionegpgrimaldi.it
http://www.fondazionegrimaldi.it/




--
INpress ufficio stampa 
di Giovanni Criscione
p. iva. 01467520886
Via Assì 13, Modica (RG)
tel. 0932 752707
cell. 329 3167786

mercoledì 11 dicembre 2013

Mostra "Suggestioni in metallo". Inaugurazione Roma 20 dicembre ore 18 Complesso del Vittoriano

Inaugurazione mostra

"SUGGESTIONI IN METALLO"

L'arte della medaglia tra Ottocento e modernità

 

Venerdì 20 dicembre 2013, alle ore 18:00

 

Roma, Complesso del Vittoriano,

ala Brasini, con ingresso su via di S. Pietro in Carcere

 

La mostra è posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica

 

 


Ritorna Manufacta, la mostra/festa dell'autoproduzione e dell'artigianato - Dal 14 al 24 dicembre - Casa Cappellari - Centro Storico di Martina Franca




---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Arte Franca <artefrancalab@gmail.com>
Date: 11 dicembre 2013 22:57
Oggetto: Cs: Ritorna Manufacta, la mostra/festa dell'autoproduzione e dell'artigianato - Dal 14 al 24 dicembre - Casa Cappellari - Centro Storico di Martina Franca
A:


 

Comunicato stampa

(con preghiera di diffusione)

 

RITORNA MANUFACTA IN VESTE NATALIZIA

 DAL 14 AL 24 DICEMBRE

 

La mostra/festa dell'autoproduzione e dell'artigianato, promossa dall'Ass. Terra Terra e da Arte Franca Laboratori Urbani, in collaborazione con il Comune, torna a Martina Franca nella splendida cornice di Casa Cappellari con tante idee regalo anticrisi e attività per un Natale all'insegna della sostenibilità

 

Artigianato, capi vintage, prodotti enogastronomici locali, musica, laboratori per grandi e piccini, e ancora dimostrazioni di cucina tipica e tanti ospiti a sorpresa: tutto questo a Manufacta X-mas edition, la mostra/festa dell'autoproduzione e della creatività, organizzata e promossa dall'Associazione Terra Terra e da Arte Franca, in collaborazione con il Comune di Martina Franca, che si svolgerà dal 14 al 24 dicembre a Casa Cappellari, nel centro storico di Martina Franca.

Manufacta sarà l'occasione per animare il borgo antico martinese durante il periodo natalizio e offrire la possibilità a turisti e residenti di scoprire tante idee regalo anticrisi, tutte realizzate a mano, scoprendo, al contempo, uno degli stabili storici più importanti della città, oggi sede, assieme agli spazi dell'Ex Tennis Club, dei Laboratori Urbani Bollenti Spiriti, gestiti dal Teatro Kismet OperA.

Leit motiv della manifestazione sarà la sostenibilità, dove sostenibile non è solo una parola ma un'azione che attraversa tutti gli ambiti del vivere: ambiente, società, politica, economia. Tante e diverse produzioni artistiche handmade e prodotti enogastronomici del territorio troveranno spazio nella suggestiva cornice di un palazzo settecentesco: ogni singolo prodotto sarà caratterizzato dall'unicità, dalla cura nella sua realizzazione, dalla durata nel tempo, dall'alta qualità e dalla sostenibilità, al fine di valorizzare e promuovere una cultura contraria allo spreco. Un'educazione civica in senso slow, dove la qualità di ciò che si produce e il modo in cui si consuma sono il volano per un futuro equo, solidale e green.

Da Manufacta si potranno acquistare oggetti di design, accessori moda, capi vintage, manufatti realizzati con materiali di riciclo, biglietti natalizi dipinti a mano, prodotti tipici dai sapori antichi. Ma non solo.

Ogni giorno, infatti, per tutta la durata della mostra, sarà possibile vivere tante e diverse attività esperienziali, pensate per ogni tipo di pubblico: dj set e concerti live, dimostrazioni di cucina con nonna Maria che svelerà tutti i segreti per preparare i dolci tipici della tradizione natalizia e ancora laboratori per bambini, workshop di origami e molto altro.

Inoltre ogni giorno si terrà al Bar di Manufacta, in un ambiente informale, l'aperitivo musicale, che accoglierà delle special guest che proporranno la loro personalissima playlist, condita da aneddoti, ricordi e racconti di vita, in un vero e proprio radio show, che potrà essere ascoltato, in diretta, sulle frequenze di Punto Radio.

Questi i primi ospiti: lunedì 16 dicembre, ore 20.00, Camillo Pace, noto jazzista che ha da poco esordito con il suo album cantautorale "Autoritratto"; mercoledì 18 dicembre, ore 20.00, Franco Ancona, sindaco di Martina Franca e venerdì 20 dicembre, stessa ora, Alessio Giannone alias "Pinuccio", che con le sue telefonate e la sua satira pungente raccoglie milioni di fan su youtube.

Manufacta è attenta all'ambiente: dalle indicazioni agli allestimenti, tutto è stato realizzato con materiale di riciclo, reinventato in modo artistico.

A chi si rivolge Manufacta? Alla stampa e ai curiosi, ai divulgatori di conoscenza e stili di vita, agli anziani, custodi della memoria e di un rapporto spesso più essenziale con le cose; ai giovani e ai più piccoli, che rappresentano il futuro e la possibilità di cambiamento.

 

 


Mostra "Alfredino" di Alfredo Aceto: ore 18.30 presso Luce Gallery Torino.




LUCE GALLERY

"Alfredino"

Alfredo Aceto
 
 
Opening: giovedì 12 dicembre ore 18.30
 
In mostra dal 12 dicembre 2013 al 25 gennaio 2014
 
 
Sviluppando la propria opera in un percorso creativo che si articola attraverso le molteplici e mai realmente risolte tappe della crescita, Alfredo Aceto, nonostante la giovane età, matura la propria indagine interrogandosi su se stesso e più in generale sull'ego che prevale, seppur a livello latente, in ciascuna persona. Prende dunque forma un lavoro che trova le proprie basi concettuali nella dimensione inconscia dell'esistenza, resa nelle opere dell'artista talvolta in chiave narrativa, con riferimento a storie di vita vissuta, talvolta seguendo un'ispirazione immaginaria e quasi onirica. Per l'artista la nozione di "identità" è un metodo per fornire un ritratto definito di qualche cosa che in realtà trova difficoltà a delinearsi in una forma precisa. Effettivamente essa può apparire come un modo per essere fintamente esaustivi in un'analisi che rimarrà pur sempre parziale e mal costituita. Quando il rapporto all'identità si introduce in un'opera d'arte, questa diventa un'ambigua superficie incastrata in un loop di rappresentazione di un ego che non si rivelerà nella sua totalità. Spesso la questione dell'identità rimane dietro l'angolo e si intrufola nell'espressione artistica in modalità varie e diversifcate. L'autoritratto entra nel lavoro di Alfredo Aceto in forme che si rivelano in maniera totalmente inaspettata, manifestandosi con una modalità che evidenzia ancor più i limiti dell'identità stessa. L'osservatore si trova di fronte ad una rappresentazione congelata ed immobile ma presto si concede una porta d'entrata in un universo che prescinde dall'artista raffgurato. Quasi come un pretesto, l'autoritratto è strumento per un'analisi in bilico tra autobiografa e astrattismo. Se si osserva una produzione artistica come una frammentata costellazione di oggetti, ci si può accorgere che alcuni di loro possono essere facilmente associati all'autoritratto mentre altri corrispondono a piccoli testimoni di un mondo intimo. 
"Molte mie rappresentazioni portano dentro di sé un ego che si relaziona con i rimasugli di figure mitologiche di ogni epoca che si scompongono lasciando solo il loro profumo nel lavoro. Si tratta di idoli provenienti dall'antichità o dal presente che vengono generati dalla mente nel periodo che precede la conoscenza della loro identità. Ed è proprio grazie a questa conoscenza o approfondimento che la misticità di queste entità si sgretola lasciando nella mia iride uno spettacolo senza paragoni. Credo che il mio lavoro sia il risultato di una narrazione costante che poggia su forme diverse tra loro e in certi casi vede introdursi creature ingombranti in tutti i sensi."
In mostra, la balena in scala naturale, costituisce l'effigie di una scultura anch'essa riferita all'ego, presentandosi in posa ieratica con uno dei due occhi che appartengono all'artista. Quasi priva di espressione, porta a toccare una sorta di spiritualità. Nella mitologia indiana la balena detiene la memoria di tutta la storia umana e ha conosciuto tutti gli esseri viventi che sono transitati sul nostro pianeta, corrispondendo così ad una lotta contro il tempo nello scopo di percepire la vera essenza dell'identità che forse Alfredo Aceto ritrova nelle proprie opere, a volte assunte a testamento artistico come in "Alfredo era un bambino, Sophie una donna affascinante, Paola fece una magia".
 
Alfredo Aceto è nato nel 1991,vive e lavora a Torino e Losanna.
Tra le mostre si ricordano "iii-ooo" (con Peter Hutchinson) Blancpain Art Contemporain - Ginevra; "Lullabies for obsessions" Galleria Changing Role - Roma; "Format à l'italienne" Espace le Carré - Lille; "Special Project", Maison Folie Moulins - Lille; "One Thousand Four Hundred and Sixty Peep-Hole" Peep-Hole - Milano; ARI MORTIS" Museo del 900 - Milano; "There is a différence between a shaky or out-of-focus photograph and a snapshot of clouds and fog banks" ECAL - Losanna; "Fforfake" Belvedere di San Leucio - Caserta; "This is Tomorrow" Galleria Anna Rumma - Napoli; "Nero su Nero" Galleria Franz Paludetto - Torino; "OPS!" Ambassade de France en Italie – Torino.
 
 
LUCE GALLERY
Corso San Maurizio 25
10124 Torino - Italy
orario: dal mercoledì al sabato 15.30 - 19.30
 
 
Alfredo Aceto, Untitled, 2013
Glazed Ceramic
(cm16X36X2)
 

Immagine




martedì 10 dicembre 2013

Amy-d Arte Spazio: mostra "Neverland"


NEVERLAND

ART Arteterapia e adolescenza per un'economia del disagio

 

opening 12 dec. ore 18.00

dal 12/12_20/12

 

Comunicato stampa

 

Progetto di tesi di Filomena Longo

A cura di Anna d'Ambrosio

 

In un inevitabile intreccio di luci ed ombre il mondo dell'adolescenza preme tuttora come una pentola contenente acqua in ebollizione.

Gli adolescenti entrano nella psiche dell'analista con un'inconfondibile carta d'identità, recando con sé, nella patologia e nella normalità, un profumo penetrante.

Egli rappresenta l'impulso più forte e irresistibile di ogni essere:

l'impulso all'autorealizzazione.


"Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri:

Perché essi hanno pensieri propri.

Potete ospitare i loro corpi ma non la loro anima:

Perché le loro anime abitano nella casa del domani,

che non potete visitare, neppure nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di essere come loro, ma non

Cercate di renderli come voi siete.

Perché la vita non torna indietro e non si attarda con il passato.

Voi siete gli archi da cui i figli sono scoccati innanzi, come frecce viventi".

Gibran ne " Il profeta"

 

"NEVERLAND" l'isola che non c'è, lavoro di ART (Arteterapia) presentato da Filomena Longo per AMY D Arte Spazio, diventa progetto artistico di economART, incentrato sull'''economia" del disturbo nel disagio giovanile.

Configurato come un processo terapeutico nato da un laboratorio artistico in cui Emanuele, Lucrezia, Erika, Jacopo ed Elena non sono nomi di fantasia ma "propri" nel senso più profondo ed analitico del termine.

Spetta a Filomena Longo, nelle vesti di artista psicoterapica, un compito arduo: creare una decodifica artistica del disagio.

Ponendo l'artista in una posizione di pseudo-privilegio, in realtà lo si chiude in un'inaccessibile "Turris Eburnea", così facendo lo si emargina alienandolo; al prezzo di emarginare e alienare da noi quella parte di noi stessi che è la dimensione estetica e creativa nella sua valenza catartica e sublimativa.

L'arte risulta essere in questo senso uno strumento efficace per entrare in relazione con l'universo giovanile poiché possiede la capacità di sfruttare i codici comunicazionali che appartengono al linguaggio dell'adolescente: un linguaggio non verbale ma visivo, fatto di immagini e simboli.

Il giovane diviene parte attiva e scopre di poter intervenire sulle immagini per modificarle e/o usarle come strumenti per raccontare il proprio mondo interno e per esplicitare il proprio disagio (immobilità, aggressività, assenza d'identità, anoressia, omologazione, mancanza di appartenenza).

Nota interna

Neverland è per AMY D Arte Spazio un atto dovuto, nei confronti delle nuove leve artistiche.

Aver selezionato una tesi di laurea come progetto espositivo è creare una liaison tra scuola e mondo lavorativo.

La galleria, interlocutore attivo, diventa fucina per le realizzazioni artistiche del futuro.


Relatrice di tesi Prof. Tiziana Tacconi & Elena Molinari

Coord. U.O.N.P.I.A Dott. Paola Morosini

Pres. Centro Ricerche Psicosoc. Milano Dott.  Aldo Strisciullo

Critico d'Arte Prof.  Jacqueline Ceresoli

Resp. Press Dott. Vittorio Schieroni


venerdì 6 dicembre 2013

Mario Vespasiani: un artista, una musa, un nuovo progetto

Mario Vespasiani

MARA AS MUSE
Storie di viaggiatori, scenari e bagagli.

Una musa che ispira il processo artistico di uno dei più imprevedibili talenti dell'arte italiana.
Un'esperienza che attraversa luoghi e relazioni.
Una riflessione sul simbolo, tra le geometrie delle forme e il loro movimento.

Dopo il progetto Moto perpetuo, in cui Mario Vespasiani (1978) affrontava il tema del viaggio attraverso il superamento dei confini, mediante la ricostruzione di nuove mappe terresti e celesti e di forme che diventano inaspettati strumenti di orientamento, con la mostra Mara as Muse, l'autore approfondisce il senso di un flusso continuo che si espande passo dopo passo.
Le antiche carte geografiche, i manoscritti e i paesaggi astratti, diventano ora oggetti di vita reale, preziosi contenitori che il viaggiatore porta con sé e come borse questi manufatti escono dallo spazio istituzionale riservato alle produzioni artistiche per entrare nella vita quotidiana.
Tra meraviglia e stupore, queste opere per forme e colori paiono rigenerarsi all'infinito, complici le geometrie fatte di linee e curve, che creano incroci semplici, punti di una inaspettata armonia.
Se con la mostra End of an era, inaugurata il fatidico 21-12-12 Vespasiani segnava un punto di svolta verso un inedito modo di fare arte, rappresentando corpi nudi che, come in assenza di gravita, davano origine a ideogrammi ad inchiostro e di conseguenza alla nascita di un nuovo linguaggio, con questa mostra cambia anche il contesto espositivo, non galleria o museo, bensì per la prima volta il proprio laboratorio, per sottolineare la vita reale dell'opera, il suo contatto umano, tra autenticità e manualità.
La mostra, arricchita da un cortometraggio, una colonna sonora e un catalogo, diventa un evento in cui l'attenzione ai materiali e la capacità di imprimere altre vie al linguaggio artistico, trasporta oltre il confine tradizionale del quadro.


Una mostra
Un catalogo
Un film
Una danza

Inaugurazione mostra: domenica 8 dicembre 2013, ore 16,30


Studio Vespasiani - OneLab
Corso Vittorio Emanuele II, 32-34
63065 Ripatransone AP




Scheda film:

Titolo: Mara as Muse

Regia: Mario Vespasiani
Tipologia e durata: Cortometraggio (4,30'') 
Anno: 2013
Formato: 16\9
Vista: bianconero

Mario Vespasiani attingendo appieno dal proprio estro visionario imprime, nel suo primo cortometraggio, un'impronta chiara che, nella rarefazione estrema dei colori, esalta la carica emotiva di un andamento ipnotico con riferimenti espliciti al mito e al sogno. Il film riprende una giovane donna, che sibillina fluttua in un ambiente naturale, tra boschi, specchi d'acqua e architetture, divenendo parte di quegli elementi che la circondano; così una foglia che danza al vento assume il suo modo di attraversare il paesaggio ed un grillo sembra ripetere quei gesti umani geometrici ed essenziali. La chiave poetica, le danze silenziose guidano tutto il video, per essere un invito discreto a riscoprire il fascino e il mistero di luoghi tanto familiari quanto inesplorati, mettendo in risalto il ruolo dell'individuo, non più visto come spettatore o come chi è solito attraversare un qualsiasi scenario, ma come anima di un territorio dalla solida identità, che richiama al gesto vitale, sull'eco delle grandi storie che si perdono tra realtà e leggenda.

Proiezione film al cinema: sabato 7 dicembre 2013, ore 17,30 Sala degli Artisti, Fermo








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