MOSTRE: LE PROSSIME APERTURE DAL 23 AL 26 OTTOBRE 2013
Pubblicato il 21 ottobre 2013
iniziativa
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Pubblicato il 21 ottobre 2013
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Alberto Giacometti Bill Viola
"Statico Dinamico"
a cura di Graziano Menolascina
Dopo l'acclamata mostra "Volta Faccia" di Luigi Ontani, venerdi 27 Settembre
alle ore 19,00 "Cortile Lagrange, Galleria delle Arti" presso Palazzo Cavour ,
inaugura la mostra "Statico Dinamico" Alberto Giacometti e Bill Viola
curata da Graziano Menolascina.
XX e XXI secolo si incrociano, la tradizione di Alberto Giacometti si confronta con la
tecnologia di Bill Viola.
Sculture e opere grafiche per quanto riguarda l'opera di Alberto Giacometti, mentre per Bill Viola tre video del 1970.
Alberto Giacometti nacque a Borgonovo di Stampa, nel Canton Grigioni (Svizzera), il 10 ottobre 1901 da Giovanni Giacometti, un pittore post-impressionista svizzero, e da Annetta Stampa, svizzera discendente di rifugiati protestanti italiani. Giacometti cominciò a disegnare, a dipingere e a scolpire assai giovane. Dopo aver frequentato la Scuola di arti e di mestieri di Ginevra, nel 1919, si iscrisse a Parigi ai corsi di scultura di Émile-Antoine Bourdelle all'Accademia della Grande Chaumière nel 1922. Disparate esperienze culturali orientarono in direzioni diverse la sua operatività di questi anni. Lo testimoniano i suoi disegni, caratterizzati dalla frantumazione cubista, analitica, di ogni dettaglio, e sculture. Ne sono esempi Torso del 1925, e Donna cucchiaio (al Kunsthaus di Zurigo) che, sulla base di un lavoro di memoria, intendono portare alla luce l'essenza concettuale delle cose. Nel 1928 Giacometti entrò a far parte del gruppo surrealista (con cui ruppe nel 1935, pur partecipando alle mostre fino al 1938). In questo periodo, sul lavoro a memoria prevalgono l'immaginazione e, spesso, l'inconscio, che conducono Giacometti alla creazione di sculture assai importanti per l'idea surrealista di oggetto a funzionamento simbolico: Uomo e donna, (Parigi), e Boule pendu (Sfera sospesa, del 1930, Kunsthaus di Zurigo): una forma sferica oscillante che sfiora una mezza luna allungata dentro un'ingabbiatura di ferro, introduce il problema dello spazio e della sua delimitazione, che da allora si precisa come una costante della ricerca estetica di Giacometti.Nelle sculture dei primi anni '30 ricorrono alcuni elementi che ne costituiscono la chiave interpretativa: allusioni a parti anatomiche e organi sessuali, posti in dialettico rapporto con le strutture lineari e geometriche entro cui sono inseriti (Gabbia, del 1931, Stoccolma, Modern Museet; Palazzo alle 4 del mattino, Museum of Modern Art di New York). Il ricorso alla Gabbia pone l'idea della scultura come costruzione trasparente, corrispondente plastico dello spazio illusionistico della pittura. La stessa tematica e gli stessi elementi chiave compaiono nei disegni di Oggetti mobili e muti del 1931, forme inquietanti in quanto difficilmente identificabili, come scrive lo stesso Giacometti. La sua opera degli anni successivi tende a chiudere la parentesi surrealista. L'oggetto invisibile rappresenta un punto di riferimento: il parallelepipedo su cui poggia la donna e l'incastellatura alle sue spalle prefigurano la strutturazione di molte sue opere pittoriche successive, nelle quali ricompare la stessa delimitazione dello spazio a inquadrare le immagini. Nel decennio lavora appartato occupandosi ancora prevalentemente di scultura. Il suo interesse si sposta dal mito e dal sogno all'osservazione diretta della realtà, che si accompagna a una più consapevole preoccupazione per i materiali e le tecniche e implica una notevole trasformazione stilistica che lo conduce ad una sorta di naturismo schematico (Le mele sul buffet, 1937, Museum of Modern Art di New York). Dal 1947 riprende a dipingere e disegnare intensamente, continuando a lavorare dal vero. I temi preferiti, pochi e di continuo rivisitati, sono i familiari (la madre e il fratello Diego), gli oggetti che lo circondano, paesaggi visti e vissuti. Le figure sono fisse, immobili rigidamente frontali: la cornice che Giacometti costruisce attorno ad esse ha la funzione di allontanarle isolandole dallo spazio, creando attorno ad esse vuoto. È vicino alle problematiche esistenzialistiche; non a caso della sua pittura è stato interprete attento Sartre, che ne ha colto i riferimenti all'inaccessibilità degli oggetti e delle distanze esistenti tra gli uomini. Lo strumento stilistico scelto per tradurre in immagini le apparenze della realtà visibile è, in pittura, un segno che si infittisce e si dirada per esprimere la trama di relazioni degli oggetti fra loro e con loro nello spazio circostante, mentre in scultura grumi di materia apparentemente informi si coagulano lungo fondamentali linee di forza.
Bill Viola nato a New York nel 1951, si iscrive al College of Visual and Performing Arts della Syracuse University. Inizia a realizzare video arte nei primi anni settanta. Lavora per affermati artisti come Bruce Nauman e Nam June Paik.Bill Viola inizia la sua carriera studiando arte tra il 1969 e il 1973 alla Syracuse University di New York. Qui consegue la laurea nel 1973 in Visual e Performing Arts. Tra il 1973 e il 1974 partecipa ad una mostra collettiva realizzando dodici videotape, cinque installazioni sonore e dieci installazioni video. Nel 1975 espone per la prima volta le sue opere a due mostre internazionali: la biennale dei Giovani di Parigi e la biennale del Whitney Museum of Art. Nel 1977, Bill Viola è invitato ad esporre le sue opere al La Troube University di Melbourne dalla direttrice artistica Kira Perov,che più tardi diventerà sua moglie. Nel 1977, in Australia, incontra Kira Perov; nel 1979 cominciano a lavorare e viaggiare insieme. Nel 1980 si reca in Giappone dove trascorre diciotto mesi per una borsa di studio di scambi culturali.Negli anni '80 Bill Viola decide di abbandonare la sua visione strutturalista dell'arte per avvicinarsi ad uno stile più visionario. È proprio in questi anni che Viola riscopre l'utilizzo della pellicola in bianco e nero, che servirà, inoltre, per la realizzazione di una mostra al MOMA di New York: la sua più grande mostra personale in assoluto. Nel 1981 lavora per sei mesi nel centro ricerche della Sony, sperimentando le più avanzate tecnologie del tempo. Rappresenta gli Stati Uniti nella biennale di Venezia nel 1995 con cinque opere riunite sotto un unico titolo: Buried secrets. Nel 1983 diviene professore in "Advanced Video" al California Institute of the Arts di Valencia. Nel 1990, due eventi segnano la carriera d'artista di Bill Viola: la morte della madre nel mese di febbraio e la nascita del suo secondo figlio in quello di novembre. Quest'esperienza, infatti, ispirerà Viola per la realizzazione del video "The Passing": opera che assume come tema portante la morte e la nascita come simboli dell'assurdità della condizione umana. Nel 1997 gli viene dedicata la Withney Museum of American Art di New York. Nel 2000 inizia ad usare schermi al plasma e cristalli liquidi per le sue videoinstallazioni. Nel 2002 completa il suo progetto più ambizioso, Going Forth By Day, un ciclo di video ad alta definizione commissionato dal Guggenheim di New York e Berlino. Nel 2003 il J. Paul Getty Museum di Los Angeles realizza una mostra personale, The Passions, una serie di lavori sulle emozioni umane, che ottiene critiche entusiastiche e una straordinaria affluenza di pubblico anche nelle successive tappe a Londra, Canberra e Madrid. Nel 2004 realizza un video "a quattro mani" per una nuova produzione di Peter Sellars dell'opera Tristano e Isotta, presentata in prima mondiale all'Opéra di Parigi nell'aprile del 2005. Nell'ottobre 2006 torna a Tokyo con una retrospettiva che prende il nome da un video del 1981, Hatsu-Yume, Primo Sogno. Nel 2007 nella mostra Bill Viola: Las Horas Invisibles, che si tiene a Granada nel Muso de Bellas Artes, Palacio de Carlos V (Alhambra), per celebrare il restauro del Palacio stesso, sono esposte cinque installazioni. Per la prima volta in Polonia, a Varsavia, la Galleria d'arte nazionale Zacheta presenta nove installazioni in una mostra dal titola Bill Viola. L'artista ricorre a un nuovo espediente tecnico che permette di riprendere un evento in modo simultaneo e identico con due telecamere predisposte per realizzare una nuova installazione audio / video su tre schermi destinata alla Bienale di Venezia, Ocean Without a Shore. Il tema dell'installazione, destinata alla chiesa quattrocentesca di San Gallo, riguarda la presenza dei morti nella nostra vita (Ibn al-'Arabi, 1165-1240). La mostra a Roma nel 2008.
Alberto Giacometti Bill Viola
"Statico Dinamico"
inaugurazione 27 Settembre 2013 ore 19.00
Lunedi-Sabato
10.30-12.30
15.30-20.00
Dal 27 settembre al 26 ottobre
a cura di Graziano Menolascina
Cortile Lagrange
Galleria delle Arti
Palazzo Cavour
via Lagrange 27
via Cavour, 8
10123 Torino
Info: 338-810 44 48
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Palazzo Molin presenta in esclusiva le opere di Djawid C. Borower
Milano, 16 ottobre 2013 - Palazzo Molin del Cuoridoro, a Venezia, ospiterà le celebri creazioni di Djawid C. Borower dal 18 ottobre fino alla prossima primavera, nella suggestiva cornice dell'appartamento situato al primo piano nobile.
Un'esclusiva selezione di dipinti e sculture dell'artista tedesco, presente con alcune opere anche alla 55ma Biennale di Venezia, trova la sua ideale ambientazione nei raffinati spazi curati da Pretty Nice, rinomata azienda veneziana di interior design.
Gli alti soffitti, l'ampio salone dei ricevimenti, la luce che filtra dalle finestre gotiche e l'atmosfera evocativa del piano nobile di Palazzo Molin rappresentano lo scenario perfetto per l'arte metafisica di Borower.
Il palazzo del '400, situato nel cuore di Venezia, ha da poco ottenuto il riconoscimento delle cinque stelle all'International Property Awards come Best Residential Renovation/ Redevelopment in Europa.
La mostra sarà aperta ai visitatori tutti i giovedì, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 18.00 nei mesi di ottobre e novembre e su appuntamento fino alla chiusura.
L'evento a Palazzo Molin è stato organizzato da Venice Sotheby's International Realty, che si occupa della commercializzazione degli appartamenti di Palazzo Molin, e Art Consulting Group, che collabora con artisti, architetti, galleristi, investitori e collezionisti di tutto il mondo.
Heidemarie Kriz, curatore di Art Consulting Group, dichiara: "Venezia è ormai considerata una pietra miliare nel mondo internazionale dell'arte, grazie alla presenza dei molti artisti che espongono alla Biennale e non solo. Per noi, la scelta di Palazzo Molin del Cuoridoro offre la grande opportunità di presentare le opere di un artista come Djawid C. Borower nella suggestiva cornice di un palazzo d'epoca, situato nel centro di questa importante e storica città".
Palazzo Molin del Cuoridoro
Diciotto raffinati appartamenti inseriti in un rinnovato palazzo veneziano del XV secolo che vanta una facciata gotica e si trova nel cuore di Venezia, a breve distanza dal Teatro La Fenice e da Piazza San Marco. Il progetto, unico nel suo genere in città, propone il mantenimento dello stile architettonico classico combinato al design contemporaneo e ai più moderni comfort. I residenti godranno dell'uso esclusivo di un ampio cortile privato arricchito da una splendida fontana, mentre gli interni degli spazi comuni sono curati da CULTI, prestigiosa casa di design milanese. Saranno disponibili un servizio di concierge e, su richiesta, pulizie, catering e taxi privato. L'edificio è dotato di un accesso d'acqua che consente l'arrivo in taxi direttamente dall'aeroporto o dalla stazione dei treni. Un'eccellente opportunità di investimento grazie agli affitti turistici di breve termine. La qualità dell'immobile permette agli acquirenti di posizionare le loro unità nel mercato degli affitti di fascia alta, con elevati rendimenti da locazione.
Venice Sotheby's International Realty, Venezia
Leader nel settore di immobili di prestigio a Venezia, si occupa in esclusiva della commercializzazione di Palazzo Molin del Cuoridoro. Prezzi a partire da 635.000 euro fino a 2.600.000 euro e 4,9 milioni di euro per l'appartamento situato al primo piano nobile.
International Property Awards
Riconoscimenti riservati ai professionisti immobiliari del settore residenziale e commerciale di tutto il mondo. Istituiti nel 1995, hanno premiato le imprese che vantano risultati di qualità superiore. I premi sono suddivisi in aree: Africa, Asia Pacifico, Arabia, Canada, Caraibi, centro e sud America, Europa, Regno Unito e USA. I vincitori di ogni area vengono automaticamente inclusi nella selezione International Awards, che premia i migliori progetti a livello internazionale.
Chi fosse interessato a visitare Palazzo Molin può far riferimento a Sonia Mainardi: +39 041 5220093, mail sonia@venicesothebysrealty.com
SANDRO BECCHETTI
Volti dall'Umbria e dall'Europa
Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria
Visitabile fino a domenica 20 ottobre
EAR AND EYE
finissage di mostra con il fotografo musicale
MICHELE CANTARELLI
sabato 19 ottobre, ore 17
Oltre 21.000 i visitatori che hanno esplorato in questi mesi le sale dedicate agli affascinanti scatti del fotografo romano recentemente scomparso. Tra le sue foto, spiccano i volti celebri di Andy Warhol, Francesco De Gregori, Dustin Hoffman, Federico Fellini, Dacia Maraini e tanti altri. Sabato 19 ottobre l'evento di finissage "Ear and Eye"
Promotori mostra: Comune di Perugia, MIBAC - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Umbria, Regione dell'Umbria
Organizzazione, Ufficio stampa e Servizi educativi: Sistema Museo
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