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lunedì 23 settembre 2013

GRANDE MOSTRA "POLLOCK E GLI IRASCIBILI. La scuola di New York" > dal 24 settembre, Milano, Palazzo Reale



Arthemisia Group / 23 settembre 2013



POLLOCK E GLI IRASCIBILI
La scuola di New York

a cura di Carter E. Foster e Luca Beatrice

24 settembre 2013 - 16 febbraio 2014
Palazzo Reale, Milano



Jackson Pollock, Number 27, 1950, Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6 x 269,4 cm, © Jackson Pollock by SIAE 2013 © Whitney Museum of American Art

COMUNICATO STAMPA
Jackson Pollock ma non solo: anche Rothko, de Kooning, Kline. Rivoluzione artistica, rottura col passato, sperimentazione, energia: questo racconta la mostra "Pollock e gli Irascibili", a Palazzo Reale dal prossimo 24 settembre.
L'esposizione, curata da Carter Foster con la collaborazione di Luca Beatrice, è promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano ed è prodotta e organizzata da Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il Whitney Museum di New York.
Attraverso le opere dei 18 artisti, guidati dal carismatico Pollock, e definiti "Irascibili" da un celeberrimo episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art, il visitatore avrà un panorama completo di un fondamentale stile artistico che seppe re-interpretare la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell'individuo; uno stile proprio di quella che  fu chiamata "la Scuola di New York" e insieme un fenomeno unico, che caratterizzò l'America del dopoguerra e che influenzò, con la sua forza travolgente, l'Arte Moderna in tutto il mondo.
"Un momento fondamentale che rappresenta il passaggio del testimone dell'innovazione artistica dall'Europa all'America: per la prima volta nella storia infatti non sono Milano o Parigi o Vienna a dettare la linea delle nuove tendenze nel campo delle arti visive, ma una città oltreoceano che grida a gran voce la propria radicale originalità. "– ha commentato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. L'inaugurazione di questa mostra è dunque  un perfetto esordio dell''Autunno Americano', a cui seguirà un ricco palinsesto di spettacoli ed eventi, musica e danze compresi, diffusi per tutta la città, fino alla fine dell'anno e anche oltre. Un programma che porterà a Milano, il senso, il suono, il passo, di quella cultura americana che è tra i miti fondanti dell'immaginario di ciascuno di noi". 
La mostra, che consta di oltre 49 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York, inaugura infatti le celebrazione dell'"Autunno Americano" a Milano che proseguiranno con l'apertura di una grande monografica dedicata ad Andy Warhol a fine ottobre.
Protagonista indiscussa della mostra "Pollock e gli Irascibili" è l'opera Number 27 di Pollock, forse il suo quadro più famoso, nonché prestito eccezionale, data la delicatezza e la fragilità di questo olio, oltre alle sue dimensioni straordinarie - circa tre metri di lunghezza. Ma  il Whitney Museum ha eccezionalmente acconsentito a fare viaggiare quest'opera, alla quale sarà dedicata un'intera sala di Palazzo Reale.
Le altre opere esposte in mostra coprono un arco storico che va dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Sessanta. Saranno presenti alcuni tra i capolavori più rilevanti della collezione del Whitney, come Mahoning di Franz Kline (1956), Door to the River di Willem de Kooning (1960) e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) (1954) di Mark Rothko, accanto a opere di artisti presumibilmente meno noti, ma rappresentative della loro maturità e, più in generale, della loro epoca. Questa distinzione e questo dualismo sono significativi per quanto riguarda la prassi collezionistica del Whitney, che è stato un precoce e importante sostenitore dell'Espressionismo Astratto, cercando coerentemente di fornire un quadro più diversificato e complesso di ciò che stava accadendo a New York all'epoca. Benché artisti quali Jackson Pollock, Willem de Kooning e Barnett Newman siano stati indubbiamente determinanti nel promuovere l'astrattismo a New York in quel periodo, di pari importanza furono pittori come William Baziotes e Bradley Walker Tomlin, che permettono una narrazione completa, complessa e più diversificata, rappresentativa dell'epoca stessa.

“Pandora, diritto di...” Laboratorio Urbano 'EX Officina' Monteroni (LE)

Con il Patrocinio
Comune di Monteroni
Comune di San Cesario

'Teatro Dei Veleni' Soc. Coop. A R.L. - Le Ali Di Pandora

presentano
Sabato 28 settembre 2013 ore 19,00

"Pandora, diritto di...condividere una visione differente


C/0 Laboratorio Urbano 'EX Officina'
Via Lopez 7 Monteroni (LE)

intervengono
Pasquale Giorgio Guido - Sindaco di Monteroni
Ambra Biscuso - Ass. "Le Ali di Pandora"
Alessandra Cocciolo Minuz - Teatro dei Veleni Coop. Sociale
espongono
Serena Alvarenz, Maria Grazia Anglano, Paola Bitelli, Daniela Cecere, Consorzio Artisti Indipendenti, Giusy Fosca, Lucy Ghionna, Monica Lisi, Lucia Macrì, Vera Mastrangelo, Alessandro Matteo – Bianca Moretti, Freddiana Raino, Valentina Schito, Romina Tafuro, Erica Viva
ingresso libero
la mostra sarà aperta fino al 4 ottobre dalle h. 18/20,30

Sabato 28 settembre 2013 alle ore 19,00 Il ' Teatro Dei Veleni' Soc. Coop. A R.L. e l'associazione Le Ali Di Pandora presso Il Laboratorio Urbano 'EX Officina' sito in Via Lopez 7- Monteroni (LE), presentano la mostra di arte contemporanea "Pandora, diritto di...condividere una visione differente". La mostra vede il patrocinio del Comune di Monteroni ed il Comune di San Cesario.

"Pandora, diritto di… condividere una visione differente" è una mostra ma anche un meeting artistico-storico-culturaleche focalizza la "questione femminile" in un panorama multietnico e multiculturale come quello odierno. 

Le Ali di Pandora hanno condiviso il binomio arte/gioco, arte/piacere estetico che va sotto il nome di Doll Arts, lanciato negli anni Settanta da alcuni artisti americani, e pensato di aggiungere una visione differente per parlare di donne, di diritti, di diritti violati, di diritti negati. 
 
Un gruppo di studio e di ricerca de Le Ali di Pandora ha lavorato per più di un anno sulla storia della bambola sia dal punto di vista artistico che letterario così da fornire a chi visita la mostra un momento di approfondimento.

La pittura, la grafica, le installazioni, la fotografia, il video ed i manufatti artistici sono gli strumenti con cui i "novelli Giguli" (o doll artists) hanno dato corporeità e materia alla "bambola" in una sorta di gioco e sfida, che diventa un immaginarsi o immaginare, ed un realizzarsi o realizzare. 

Sono se stesse e altro, cose note e cose fantastiche, sono il regno di più regni, ma ogni opera racconta la visione dell'artista sulla donna nella contemporaneità: la biografia dei primi e degli ultimi nelle tonalità del rosa e del grigio, la tangibilità di vite certe e di vite sospese, di precarietà e obiettivi raggiunti, di possibilità e impossibilità, di uguaglianza e disuguaglianza, di giustizia e ingiustizia; scarti di quotidianità, nell'analisi della società, chiari e decolorati, dove intollerabili sono le conseguenze quando in gioco è la dignità dell'essere umano con i suoi diritti.

Parallelamente alla Mostra, verranno esposti gli elaborati finali degli allievi dei corsi di disegno e pittura/fumetto condotti da Daniela Cecere, nell'ambito delle attività dei Laboratori Urbani "S.A.R.E.M.O." Finanziamenti Regionali "Bollenti Spiriti"

info
Cell. 3395607242/
lealidipandora@libero.It/
teatrodeiveleni@libero.it/

Mostra "Artisti in permanenza" Nona Giornata del Contemporaneo




L'AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani) ha scelto il 5 Ottobre 2013 per il grande evento dedicato all'Arte Contemporanea e al suo pubblico, la "Giornata del Contemporaneo", quest'anno alla sua nona Edizione.
Con l'Edizione 2013, l'AMACI si propone di incrementare ancora il numero degli aderenti e di potenziare l'azione locale dell'Associazione e dei Musei associati, al fine di incentivare lo sviluppo del tessuto culturale territoriale.
Porte aperte gratuitamente nei musei AMACI e in circa 1000 realtà dell'Arte Contemporanea in ogni angolo del Paese, per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Un programma multiforme che regalerà al grande pubblico un'occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell'Arte Contemporanea che si conferma unico nello scenario internazionale.

"Aqua Micans" è il titolo (tratto dal romanzo Locus Solus di Raymond Roussel) dell'immagine guida realizzata da Marzia Migliora l'artista che l'AMACI ha scelto per la Nona edizione della "Giornata del Contemporaneo". Lo scatto fotografico, realizzato in situ, ritrae alcune portatrici d'acqua mentre attraversano il Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina. Con questa fila di donne, impegnate in un'azione quotidiana e vitale, l'artista ha scelto di riprendere e ripetere la rituale solennità di un gesto antico e uguale in tutto il Sud del mondo: trasportare un'anfora sul capo o sulle spalle, percorrendo un paesaggio nudo e desolato. L'artista ha voluto come protagoniste della sua azione un gruppo di donne di Gibellina, discendenti di coloro che abitavano le case distrutte dal tragico terremoto del 1968, le cui macerie sono oggi celate e custodite sotto il manto del Grande Cretto di Alberto Burri. La loro presenza dunque va oltre al compimento di una performance, per rinsaldare al contrario il legame profondo ed emotivo con il luogo. 

Per la Nona Giornata del Contemporaneo l'Artista ha quindi fatto leva sull'equivalenza tra acqua e cultura, necessario nutrimento per l'uomo, e tra portatrici d'acqua e operatori culturali del contemporaneo, portatori a loro volta di un bene prezioso e insostituibile da cui dipende la crescita e il benessere della società. In un'epoca di crisi e di tagli, "Aqua micans" introduce una riflessione sul ruolo del museo come istituzione preposta a conservare e tutelare l'esistente e allo stesso tempo a stimolare la produzione e il ripensamento del nuovo, creando un ponte ideale tra il presente e il nostro passato storico-artistico, attraverso cui costruire una proiezione futura positiva. Prosegue dunque con successo il progetto di affidare a un artista italiano di fama internazionale l'ideazione dell'immagine guida della Giornata del Contemporaneo, che negli anni scorsi hanno visto coinvolti Michelangelo Pistoletto nel 2006, Maurizio Cattelan nel 2007, Paola Pivi nel 2008, Luigi Ontani nel 2009, Stefanio Arienti mel 2010, Giulio Paolini nel 2011 e Francesco Vezzoli nel 2012.
L'Associazione Culturale "Eterogenea", con sede in Mesagne alla via Ruggiero Normanno n. 22-24 , con la propria Galleria d'Arte Contemporanea "Le Ali di Mirna", ha aderito alla Nona Edizione della "Giornata del Contemporaneo" organizzando per il periodo 28 Settembre- 12 Ottobre 2013, la mostra "Artisti in permanenza" (Artisti rappresentativi del panorama nazionale dell'Arte Contemporanea in permanenza nella Galleria "Le Ali di Mirna"): Giovanni Alfonsetti, Letizia Caiazzo, Antonio Camassa, Giorgio Carluccio, Giovanni Carpignano, Carmelo Conte, Franco Dammacco, Vincenzo De Filippis, Luigi De Giovanni, Rita Fasano, Francesco Franco, Simone Galimberti, Donato Bruno Leo, Antonio Luceri, Massimo Marangio, Claudia Martucci, Oronzo Mastro, Enrico Meo, Mario Miccoli, Maurizio Muscettola, Pino Nardelli, Tiziana Ricco, Vito Russo, Luigi Spanò, Vincenzo Vacca e Nadia Verrienti.
 
La mostra ha ricevuto il Patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Mesagne –Assessorato alla Cultura e la collaborazione dell'Agenzia Generale di Brindisi della Compagnia di Assicurazioni Generali-Ina Assitalia; potrà essere visitata dalle ore 18.00 di sabato 28 Settembre 2013, naturalmente con ingresso gratuito come per tutti gli altri eventi organizzati in tutta Italia. Per sabato 5 Ottobre "Giornata del Contemporaneo", la Galleria sarà aperta la mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e il pomeriggio dalle ore 18.00 alle ore 21.00. La mostra proseguirà la sua apertura a quanti si vogliono accostare al mondo dell' Arte Contemporanea, fino al 10 Ottobre 2013 tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 21.00.
Il 30 Settembre 2013, in linea con gli obiettivi che si propone la "Giornata del Contemporaneo", inizieranno anche i laboratori creativi per bambini dai 3 ai 10 anni che si proporranno ciclicamente nell'ambito delle attività della Galleria "Le Ali di Mirna".

domenica 22 settembre 2013

FEAR_Rassegma Isola Mutante









La paura che attanaglia e immobilizza, che riduce l'ingegno e alimenta il sospetto, che rende aggressivi fino a scatenare conflitti di proporzioni inimmaginabili giustificati dall'autodifesa, è il tema del secondo evento in programmazione per la Rassegna ISOLA MUTANTE, proposta da Askosarte in occasione del decennale della sua attività artistica nella provincia di Oristano.
Gli artisti coinvolti sono invitati a raccontare la paura di crescere, di amare, del futuro, del nulla, dell'altro, di noi stessi.
Centinaia di tipi di fobie, fino ad arrivare al paradosso di avere paura di avere paura.
 
Home
NONA EDIZIONE
GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

FEAR
29 settembre 2013
Project Space Askosarte
Via Trento, 16
Solarussa
INAUGURAZIONE 129 settembre 2013 ore 18.30
I n f o 3407201761
a cura di Askosarte

 






CINZIA CARRUS_SARA GIGLIO_IPERPLASTICOL_LUCIDEDDU_DANIELA E FRANCESCA MANCA_MICHELE MARROCU_TONINO MATTU
MICHELE MEREU_MOJU MANULI_ALESSANDRO MELIS _GIANMARCO PORRU_

Fear, fear, she's the mother of Violence, making me tense to watch the way she breed. Fear, she's the mother of Violence, You know self-defense is all you need. It's getting hard to breathe, It's getting so hard to believe, to believe in anything at all.

Peter Gabriel, Mother Of Violence
 
 
La PAURA è madre di ogni violenza - canta Peter Gabriel in Mother Of Violence - mette ansia guardare di cosa si nutra e di come sia contagiosa, la bocca diviene completamente secca, gli occhi s'iniettano di sangue, capisci che lei è lì presente per quel clima subdolo che si sente nell'aria. Diventa difficile respirare e difficile credere in qualsiasi cosa.
La PAURA è liquida - scrive Bauman - sociologo e attento osservatore del mondo contemporaneo, e quella più temibile è la PAURA priva di un indirizzo e di una causa chiari; la PAURA che perseguita senza una ragione, la minaccia che dovremmo temere e che s'intravede ovunque, ma non si mostra mai chiaramente. Uno stato di timore strisciante, sospeso nell'aria, onnipresente anche in assenza di un rischio concreto, e di conseguenza ancora più subdolo - può uscire da qualsiasi angolo o fessura della nostra casa o del nostro pianeta: dalla strada, dalle persone che conosciamo o dagli sconosciuti, dalla natura, da altri popoli.
La PAURA è determinata dalla consapevolezza dell'ignoranza individuale, di fronte alla continua e caotica accozzaglia d'informazioni somministrate quotidianamente dai media - sostengono gli studiosi dei mezzi di comunicazione di massa – il costante mutamento dei riferimenti culturali, politici e scientifici, rende sempre più difficile fissare una scala di valori, principii e regole e porta, inesorabilmente, verso una destabilizzazione nevrotica, per placare la quale, si andrebbe alla ricerca di un qualsiasi capro espiatorio da disprezzare, identificato, di volta in volta, nello straniero, nel povero, nel delinquente, nell'analfabeta, nell'omosessuale, e perfino in noi stessi.
La PAURA è il principale strumento di propaganda politica e mediatica - rilevano, e senza scoprire l'acqua calda, alcuni ricercatori - perfino piano strategico delle istituzioni moderne, che come già abbondantemente sperimentato dalla Chiesa e dai Signori nel passato cristiano dell'Europa, la diffondono per ricondurre le esigenze dello stato sociale, al bisogno di protezione dell'incolumità dei singoli individui,  pianificandone, dunque, il consenso e il controllo.
La PAURA è pulsione di morte, sentenzia Mr. Freud, che nel 1925, scrivendo a Einstein e riferendosi alle cause della guerra nelle relazioni tra gli uomini, gli spiega, cautamente, che la guerra nasce da questa pulsione, perché sembrerebbe umano ricondurre la vita a cosa inanimata: proteggere la propria vita distruggendone un'estranea, spingendo la vita a una materia informe, inerte, insomma, a una "cosalizzazione". E per Sartre, ne La nausea, esistere corrisponde proprio a fare questa esperienza, il protagonista sperimenta la bruta cosalità della materia che provoca l'angoscia ma che determina, al contempo, un sotterraneo richiamo verso la quiete e l'abbandono, necessari per potersi continuamente riconfigurare.
La PAURA è sentimento dal quale affrancarsi, ammonisce il presidente americano Roosevelt nel lungimirante discorso pronunciato davanti al Congresso degli Stati Uniti nel 1941, ponendo la liberazione dalla PAURA, come meta politica primaria cui ogni paese civile deve mirare, al pari  della libertà di parola, della libertà di religione, e della libertà dal bisogno.
La PAURA è naturale, dice Osho Rajneesh: non è giudicandola o reprimendola che si può gestire, semmai, si può imparare a osservarla in profondità, in modi nuovi e diversi, per provare a usarla come chiave biologica nella conoscenza di se stessi.
La PAURA è traccia, per gli artisti di Askosarte, per presentare la seconda mostra della Rassegna Isola Mutante, che esplora la famiglia, la società e la religione come possibili strumenti inibitori per la crescita personale e creativa. In FEAR, la PAURA è vista come causa prima dell'ansia cronica che rende rigidi e sospettosi, che alimenta il pregiudizio, la violenza e la diffidenza verso le persone nuove, i modi di pensiero diverso, e i differenti stili di vita.
 
 
 
Chiara Schirru_Askosarte




Cos'è ISOLA MUTANTE

Il progetto ISOLA MUTANTE, pensato per festeggiare il decennale dell'attività artistica di ASKOSARTE, propone tre mostre distinte, FATHERS, FEAR, FAITH, che penetrano aree ben definite di pensiero, ma che in realtà, perseguono tutte l'inedita esplorazione del luogo - in questo caso la Sardegna - che è unità di presente ma anche memoria e inconscio culturale.
Gli artisti, attraverso le loro creazioni, indagheranno i segni e i simboli che spesso, e prepotentemente, filtrano dalle loro opere, per individuare cosa è ancora sentita come sacra memoria, cosa è davvero rimasto degli archetipi del passato, saldamente radicato nel DNA di chi appartiene per nascita o per scelta a questa terra, e cosa è invece in trasformazione.
ISOLA MUTANTE prova a porsi come osservatorio di queste massime alterazioni, nella consapevolezza che esista un continuum spazio temporale e che l'intreccio tra memoria e contemporaneo, sincroni nella creatività artistica, obblighi a reinventare un diverso spazio visivo, che fugga le retoriche turistico - celebrative per condurci, invece, in una sorta di segreto e intenso percorso.
A ospitare il ciclo di mostre sarà il Project Space di Solarussa, spazio inquieto e indipendente che agisce con l'unico scopo di promuovere l'arte contemporanea in provincia, favorendo momenti espositivi che stimolino l'incontro e la collaborazione tra artisti, e naturalmente, l'inserimento dell'arte pensata nell'isola, in una dimensione globale, in grado di confrontarsi con la contemporaneità.

 




venerdì 20 settembre 2013

Ragusa - Heritage Sicilia Festival, sabato la premiazione delle mostre-concorso

Sabato 21 settembre alle ore 18.00 nella Chiesa di S. Vincenzo Ferreri, con la consegna dei premi ai vincitori dei Concorsi internazionali di pittura e di fotografia, si concluderà la Settimana del Folklore e della Sicilianità, il primo dei tre appuntamenti previsti nell'ambito della prima edizione dell'Heritage Sicilia Festival, organizzato dal Centro Studi Helios e dall'Associazione culturale Heritage Sicilia con il patrocinio del Comune di Ragusa.

Per il concorso fotografico internazionale "Heritage Sicilia 2013", la giuria composta da Ignazio Caloggero, Guido Cicero, Salvatore Brancati, Emanuele Sgarlata, Vincenzo Giompaolo, premierà le foto "Scala dei Turchi" scattata da Alfonso Zammuto (1° classificato), seguito da "Uno sguardo sul passato" di Salvatore Gulino (2°) e da "A Sciuta" di Simone Manciagli (3°). Una menzione speciale andrà anche alle foto di Angela Boccalini ("Tramonto sulle saline") nella sezione Natura, Emanuele Amenta ("Granfonte" - Leonforte) nella sezione Patrimonio storico-artistico, Lello Fargione ("Ore 13 A Sciuta") nella sezione Folklore e Salvo Alibrio ("Preghiere autunnali") nella sezione Varie, che sono risultate tra le più votate nelle singole aree tematiche. Ai primi tre classificati, i cui lavori sono stati selezionati tra oltre 900 fotografie in concorso, andranno un premio in denaro (cinquecento euro per il 1°, duecento per il 2°), più una targa e un catalogo multimediale personalizzato, pubblicato nei siti del circuito "Hermes in Rete". Agli autori delle foto più votate nelle singole sezioni del concorso andranno una targa ricordo, più un catalogo multimediale personalizzato. Oltre 300 scatti, infine, saranno inseriti nel catalogo multimediale del concorso fotografico "Heritage Sicilia 2013".

Per il concorso internazionale di pittura "La Sicilia e i suoi colori", la giuria composta da Salvatore Fratantonio, Giorgio Sparacino, Franco Caruso, Luigi Castellana e Rossella Smarrocchio assegnerà il primo premio (cinquecento euro, targa e catalogo multimediale personalizzato) a Eddy Bettiol per l'opera "Piazza Pretoria Palermo"; il secondo premio (duecento euro, targa e catalogo multimediale personalizzato) a Gianpietro Sorgato per le sue "Pale di Fichi d'India" e il terzo premio (targa e catalogo multimediale personalizzato) a Emanuela Iemmolo con "Primavera Iblea".



Info e contatti
Associazione Heritage Sicilia
Tel. 0932 066058
fax 0932 4130886
web:http://www.heritagesicilia.it
mail:redazione@heritagesicilia.it

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Mostra MADE IN SLUMS 25 settembre Triennale di Milano

Made in Slums - Mathare Nairobi

26 settembre – 8 dicembre 2013

Triennale Design Museum, CreativeSet

 

Dopo le mostre dedicate a Cina, Corea e India, Triennale Design Museum con Made in Slums continua a indagare e a esplorare i territori più inattesi del nuovo design internazionale.

Questa volta i fari del CreativeSet sono puntati su una piccola realtà locale – lo slum di Mathare, a Nairobi, individuato come paradigma della capacità di una comunità di dotarsi di propri strumenti funzionali e simbolici, realizzati in un originale processo di autoproduzione a partire da pochi materiali presenti nel territorio.

La mostra - curata da Fulvio Irace - nasce prima di tutto dal lavoro svolto sul campo dall'ONG Liveinslums, impegnata da due anni in un progetto di cooperazione allo sviluppo che ha incoraggiato la costruzione di una scuola di strada e l'avviamento di un progetto agricolo comunitario nello slum di Mathare.

Mathare è un agglomerato urbano situato a circa 5 km dal centro di Nairobi in Kenya. Con una popolazione di circa 500.000 abitanti è, per ordine di grandezza, la seconda baraccopoli d Nairobi: forse la più antica, certamente quella con peggiori condizioni di vita. È una ex cava che si estende per un'area di circa 3km per 1,5km, in cui i residenti hanno sviluppato una strategia informale ma efficace di economia su piccola scala che si svolge per lo più in precarie case -bottega e in luoghi malsani.

"Come nell'isola di Robinson Crusoe – scrive Fulvio Irace – lungo le frontiere di una spiaggia virtuale che circonda il cuore dello slum, la marea deposita ogni giorno gli scarti della capitale: pezzi di legno, insegne pubblicitarie, tavole e lamiere e soprattutto bidoni, l'elemento base di un progetto di riciclo minuzioso ed efficace.

In simili condizioni, dunque, l'ingegnosità della comunità supplisce alle gravi carenze del territorio, e risponde ai propri bisogni recuperando e trasformando materia di scarto in oggetti a elevato gradiente estetico".

Come afferma Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum: "Senza avere la pretesa di attribuire a questa piccola esperienza locale un valore simbolico eccessivo, è tuttavia evidente che le pratiche creative messe in atto a Mathare trascendono l'orizzonte puramente locale e assumono un senso e un valore più generale".

 

L'associazione ha coinvolto nel progetto il giovane designer italiano Francesco Faccin, proponendogli di realizzare arredi e attrezzature della scuola utilizzando materiali e mano d'opera del luogo. Dall'osservazione dell'ambiente Faccin ha sviluppato l'intuizione di trovarsi di fronte a un sistematico e straordinario catalogo di oggetti realizzati artigianalmente ma pensati in una logica di produzione di piccola serie: coltelli, scarpe in gomma, pentole, un carretto per la vendita di cibi da strada, ecc, che costituiscono il nucleo della mostra al Triennale Design Museum.

Per narrare la storia di questi oggetti i fotografi Francesco Giusti e Filippo Romano hanno realizzato un reportage fotografico che restituisce la complessità del contesto e i volti dei protagonisti. La sezione video in mostra, di Silvia Orazi e Fabio Petronilli, è dedicata al tema delle auto-produzioni e ai mestieri informali presenti nello slum.

Made in Slums - Mathare Nairobi

26 settembre – 8 dicembre 2013

Triennale Design Museum, CreativeSet

A cura di Fulvio Irace

Ideazione e Coordinamento Generale

Liveinslums NGO (Silvia Orazi – Gaetano Berni – Maria Luisa Daglia)

Ricerca e Selezione Oggetti Francesco Faccin

Foto di Francesco Giusti – Filippo Romano – Post Produzione immagini oggetti Pedro Almeida

Progetto di allestimento Luca Astorri – Maria Luisa Daglia – Francesco Segre Reinach

Progetto Grafico Paolo Giacomazzi – Claude Marzotto

Realizzazione Bollate Lab

Video Silvia Orazi – Fabio Petronilli

Catalogo Corraini Edizioni

Triennale Design Museum                    


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