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giovedì 19 settembre 2013

SERSE: DISEGNARE PER ORDINI E NUMERI


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La Galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare la mostra personale di
 

 
 
 
SERSE: DISEGNARE PER ORDINI E NUMERI
 
OPENING: Giovedì 19 settembre  2013 ore 18.00
 
Mostra presentata dal Prof. Riccardo Caldura
 
 
Dal 20 settembre al 15 novembre
lun-ven 14.00-19.00
 
In occasione dell'inaugurazione la galleria rimarrà aperta anche sabato 21 settembre.
 
 
 
 
 
 
COMUNICATO STAMPA

La galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare le mostra personale di

SERSE: Disegnare per ordini e numeri

Concentrato esclusivamente sul disegno a grafite l'artista, triestino di adozione, ha prodotto negli anni una serie considerevole di immagini che gli hanno valso l'inserimento nel volume Drawing edito dalla Phaidon Press, nonché la partecipazione a rassegne internazionali di grande rilievo. Il suo lavoro è contraddistinto da una coerenza e riconoscibilità che ne fanno un unicum nell'odierno panorama nazionale. Non si tratta, nel suo caso, del disegno quale strumento classico per l'elaborazione dell'impalcatura invisibile di un dipinto, e non si tratta nemmeno dell'utilizzo che ne fanno molti artisti contemporanei come appunto visivo precario e fragile. In Serse è l'opera nella sua assoluta compiutezza ad essere dovuta al solo disegno, al 'non più di questo' che il disegno rappresenta: strumento sottoposto ad una analisi vertiginosa che ne sonda tutte le potenzialità. Dalla grafite di Serse è scaturita una delle più intense riletture del tema del paesaggio nell'arte contemporanea: mari, cieli di nubi, montagne altissime, boschi innevati. Cioè la dimensione non umana, sublime, della terra nella sua condizione elementare delle cose prime e ultime. Quasi fosse possibile sondare, attraverso la concreta materialità della grafite, l'anima minerale della terra, le cui trasformazioni avvengono su una scala temporale che non è quella antropologica.
Negli ultimi anni Serse ha approfondito ulteriormente quanto poteva essere incluso, o comunque riportato, a quella grafite che ne ha segnato la carriera. Il richiamo alla condizione minerale della grafite si traduce nella stupefacente serie dei Diamanti, la cui forma perfetta e inalterabile rimanda all'origine cristallografica delle forme primarie della geometria e del costruire. Non è dunque un caso se l'artista ha deciso di confrontarsi anche con l'architettura vera e propria, cioè con la perfezione 'cristallografica' del costruito.  I lavori che Serse ha dedicato all'opera di Carlo Scarpa, in particolare al complesso di San Vito di Altivole, sono fra le più sottili reinterpretazioni del grande architetto. Il titolo con cui Serse presenta questi suoi lavori negli spazi della galleria Giuseppe Pero, riprende una riflessione sul fare artistico che si era effettivamente concretizzata in un intervento all'interno di un'altra architettura scarpiana. Ci si riferisce al Museo Revoltella di Trieste, riaperto dopo lunghi anni di chiusura e poi di restauro, nel 1990. In quell'occasione fra le opere contemporanee invitate a reinterpretare il concetto di neoclassicismo, vi era anche un intervento murale di Gerhard Merz. Una grande scritta (che campa tuttora all'ingresso del museo) concepita dall'artista tedesco come una sorta di omaggio all'arte del costruire e a Carlo Scarpa, sulla base del cui progetto era stata risistemata funzionalmente l'istituzione triestina. Gerhard Merz ha utilizzato un brano dell'Eupalinos di Valery dove Fedro, conversando con Socrate, ricorda come avesse conosciuto Eupalino, il costruttore del tempio, originario di Megara. Delle sue ardue meditazioni notturne non rimaneva traccia nei discorsi agli operai, esprimendosi egli per "ordini e numeri". " E' il modo stesso di Dio", commenta Socrate. Negli intendimenti di Serse, con il termine 'ordine' non va tanto intesa la letteralità del modo di esprimersi di un architetto all'opera in un cantiere, quanto piuttosto quell'intimo accordo fra le parti, che stabilisce il tenersi insieme di materiali e concezione in un'architettura. Ordini e numeri, cioè il senso della misura e del misurare (nell'opera di Carlo Scarpa a San Vito vi è effettivamente una misura che torna come modulo compositivo) e la loro relazione con il concetto stesso del disegno. Ritorniamo così alla riflessione di Serse sul suo strumento, il disegno a grafite: materiale che per propria natura richiama quella dimensione minerale (grafite e diamante sono forme allotropiche del carbonio) di una non solo umana geometria del costruito. Dimensione questa che emerge nella straordinaria opera funeraria dedicata alla famiglia Brion, opera che la serie di lavori di Serse ripropone in tutte le sue sfaccettature, compreso il richiamo ad un rarissimo intervento contemporaneo nella sua città.
                                                                                                  
                                                                                                               Testo di Riccardo Caldura

SERSE: DISEGNARE PER ORDINI E NUMERI

OPENING GIOVEDì 19 SETTEMBRE ORE 18.00
Mostra presentata da Riccardo Caldura

DAL 20/9 AL 15/11 2013
LUN-VEN 14.00-19.00
SABATO SU APPUNTAMENTO
 

 
 


SERSE: DRAWING BY ORDERS AND NUMBERS

OPENING THURSDAY 19 SEPTEMBER, 18.00
Exhibition presented by Riccardo Caldura

FROM 20/9 TO 15/11 2013
MON-FRI 14.00-19.00
SATURDAY BY APPOINTMENT
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© Galleria Giuseppe Pero - Via Porro Lambertenghi 3 - 20159 Milano - Italia - info@giuseppepero.it


A Como la mostra MOVIMENTI DI LUCE di Alberto Marangoni



                                        

Alberto Marangoni

MOVIMENTI DI LUCE

Como

Pinacoteca Civica

Dal 21.09.2013 al 12.01.2014





Le  opere presentate in questa mostra ripropongono, attraverso nuove tecnologie, le ricerche espresse dal Gruppo MID  ( Antonio Barrese, Alfonso Grassi, Gianfranco Laminarca, Alberto Marangoni ) all'interno della tendenza dell'arte cinetica e programmata degli anni sessanta.



Il gruppo è stato uno dei protagonisti dell'arte programmata e cinetica definita dai critici

"L'ultima avanguardia" verso la quale, oggi, si è rinnovato un particolare interesse critico.


Al MID è riconosciuto il ruolo di essere stato alle origini della multimedialità e di aver anticipato i canoni dell'arte interattiva. Dal punto di vista storiografico, invece, gli si riconosce la centralità, del tutto innovativa, della continuità Ricerca-Progetto-Arte, che è presente in tutte le sue opere.

L'elemento focale della ricerca era costituito dalla luce artificiale. 

Agendo e variando le frequenze luminose, sia nell'impiego di lampade a luce 'fredda' (neon, vapori di mercurio, vapori di sodio) sia intervenendo sulle frequenze  (stroboscopia) si riusciva a perseguire il principio fondamentale sul quale si basava la ricerca artistica: l'interattività, cioè la possibilità che il fruitore diventasse, attraverso il proprio intervento, parte integrante ed attiva dell'opera stessa.


Nell'ambito dell'attuale attenzione critica verso la tendenza dell'arte cinetica, come movimento anticipatore degli attuali processi multimediali, Alberto Marangoni presenta la riedizione dei risultati di quelle lontane ricerche, con nuove opere inedite realizzate con criteri e tecnologie attuali.


La mostra si articola in diverse sezioni. La prima sezione propone, attraverso opere e varie documentazioni storiche, le origini del Gruppo MID Ricerche Visive attivo a Milano dal 1964 al 1972. Le altre sezioni sono composte da opere realizzate recentemente utilizzando la tecnologia dell'illuminazione a Led.


Tutte le opere esposte sono interattive. Il fruitore, attraverso appositi dispositivi, interagisce con l'opera modificandone la forma, la composizione e i valori cromatici.

Le opere esposte sono corredate da una serie di rilevamenti fotografici effettuati dagli studenti del Corso di fotografia dei beni culturali dell'ISIA di Urbino dove Alberto Marangoni è stato docente, per più di trent'anni, per i corsi di Basic Design e di Design per l'Ambiente.



Il progetto di allestimento e della comunicazione è stato curato dallo studio

Marangoni Design & Co di Como.

Fotovoltaico, Detrazione 50% fino al 31/12/2013

Detrazione Fotovoltaico
Detrazione Fotovoltaico
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Se non vedi il messaggio, puoi usare questo link.

Per revocare l'iscrizione alla lista di www.corrieredelweb.it, cancellati qui.

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mercoledì 18 settembre 2013

Ludovica Gioscia | Vermilion Glow Bleeds Rust | 25 Settembre h. 18.30 Galleria Riccardo Crespi

Ludovica Gioscia

Vermilion Glow Bleeds Rust

Preview 25 Settembre 2013 h. 18.30

26 Settembre – 31 Ottobre 2013

L'artista sarà presente alla preview

 

La Galleria Riccardo Crespi presenta Vermilion Glow Bleeds Rust, mostra personale dell'artista italiana Ludovica Gioscia.

Il riferimento linguistico riecheggia i nomi altisonanti ed iperbolici ma spesso completamente privi di logica di alcune categorie di beni di consumo, in particolare i cosmetici: l'artista infatti colleziona ossessivamente da molti anni materiali collegati ai fenomeni che intende indagare, dalla subcultura dei Paninari alla pubblicità, dalle carte da parati alle riviste.

Gli interessi principali di Ludovica Gioscia sono i meccanismi di vendita e l'antropologia sociale: le opere che ne risultano sono ibridi all'interno di un'estetica d'intrattenimento di massa. Fortemente legata ad un'idea barocca, la sua pratica esplora l'edonismo attraverso la Storia e mostra le nostre dinamiche dalla compulsione per la distruzione, che permette al ciclo del consumo di esistere, alla pornificazione dei media, in cui è sempre più presente un'estetica ai confini con la scatologia.

Fulcro dello spazio inferiore della galleria è il nuovo "campscape" Description de l'Egypte, che prende il titolo da un'omonima raccolta di litografie compilata da artisti e studiosi inviati da Napoleone a documentare scientificamente l'antico e il moderno Egitto tra il 1798 e il 1801 e trae ulteriore spunto dalle novelle di JG Ballard, in particolare Hello America del 1981, in cui l'autore descrive il panorama di un'America desolata con banche e shopping malls sommersi da sabbia di ruggine, creata dalla polverizzazione di decenni di macchine abbandonate.

Quella che Ludovica Gioscia propone è una nuova archeologia: il campscape è infatti una particolare tipologia di lavoro che si ispira ai complessi allestimenti di presentazione dei prodotti nei centri commerciali. In questa nuova opera, l'artista utilizza come supporto tavoli usati da anni nel suo studio e che hanno accumulato anni di stampe, tagli, buchi, cui ha aggiunto altri oggetti provenienti da ulteriori archivi di packaging, un vero e proprio paesaggio archeologico in cui prodotti attuali vengono nascosti per essere riscoperti da futuri scienziati.

Sempre più presente nel lavoro della Gioscia il bisogno di rapportare il corpo umano all'universo degli scarti, qui l'atto del consumo è inscindibile dalla dinamica dell'ingerire – digerire – espellere. A tal proposito, come il corpo si serve di organi, l'artista ha costruito strutture e dispositivi che permettano alle sue opere di esercitare le medesime dinamiche.

Completa la mostra una sorta di campionario di carte da parati ideate e realizzate interamente dall'artista secondo una procedura che le è ormai connotante, in cui la Gioscia ricerca e "digerisce", semplificando e ripetendo, immagini complesse, rendendole quasi un logo improntato al marketing.

L'operazione ha ancora una volta un riferimento archeologico, benché si tratti qui di archeologia industriale: i centri di produzione artigianale intorno alla zona di Calasetta in Sardegna, futura meta di residenza dell'artista presso la Fondazione MACC.

 

Ludovica Gioscia, nata a Roma nel 1977, vive e lavora a Londra.

Alcune mostre: 2013 Liquid Sky Fits Heaven, House of Peroni, London; I killed my father…., Allegra LaViola Gallery, New York, a cura di Invisible-Exports 2012, Forecasting Ouroboros, MACRO, Roma; Cast Contemporaries, Edinburgh College of Art, Edinburgo, a cura di Chris Dorsett e Margaret Stewart (parte del festival di Edinburgo); Preposterous, La Scatola Gallery, London; Product Placement, Angus-Hughes Gallery, London, curated by Mark Selby; Dreaming Beauties, Galleria Riccardo Crespi, Milano; Material, Salon 94, New York, a cura di Duro Olowu; 2011 Two Peacocks, Gallery North, Newcastle; Never Talk to Strangers, Edel Assanti, London, a cura di Charlotte Artus; Apocalypstick, The Nunnery Gallery, London; The Shape of Things, Ferrate Gallery, Tel-Aviv  2010 Paninaro, The Agency, Londra; Wild Boys, Vitrine Gallery, Londra; Going International, Flag Art Foundation, New York; Carte Blanche, Analix Forever, Ginevra, a cura di Michele Robecchi; Murals, Fundació Miró, Barcelona, a cura di Martina Millà; Playboy Bunny Redux, The Andy Warhol Museum, Pittsburgh, a cura di Eric C. Shiner, Aaron Baker and Ned West 2009 Papered Portraits, The Andy Warhol Museum, Pittsburgh; Tiger Economy, Sara Tecchia Roma New York & The Agency, New York e Londra; 2008 The Krautcho Klub,176 London, curated by  176/Zabludowicz collection and Anna-Catharina Gebbers;The Agency, Londra; Wanderlust, Srinakharinwirot University, Bangkok, Il Rimedio Perfetto, Galleria Riccardo Crespi, Milano, a cura di Marco Tagliafierro;2007 The Weasel, South London Gallery, curated by Kit Hammonds; Yourlineismakingmesowetiloveit, Sara Tecchia Roma New York, New York; Sequence & Repetition, Jerwood Space, London 2006 Are you experienced?, FuoriUso 06 – Ex Mercato Ortofrutticolo, Pescara / WAX, Budapest / MNAC, Bucharest. Mostra itinerante a cura di Paolo Falcone e Nicolas Bourriaud.

 

martedì 17 settembre 2013

Vernissage mostra "Blue and Joy" per Emergenza Sorrisi

RISUS OMNIA VINCIT

di Blue and Joy



l'arte sposa la solidarietà in un percorso ironico e giocoso di quadri, mosaici, dischi e  piatti del "non ricordo" a sostegno della Onlus Emergenza Sorrisi.



testo critico di Francesca Barbi Marinetti



inaugurazione mercoledì 25 settembre, ore 18.30

Galleria:    RISTORARTE "IL MARGUTTA", Via Margutta 118 Roma

Info:          Tel. 06.84242799 - info@emergenzasorrisi.it - info@federicaghizzoni.it

Date:         25 settembre-25 ottobre 2013



Ancora una volta l'arte sposa la solidarietà e da questo sodalizio nasce la mostra "RISUS OMNIA VINCIT", un evento benefico dedicato all'associazione Emergenza Sorrisi. Protagoniste dell'esposizione sono le opere del celebre duo artistico  "Blue and Joy" (Fabio La Fauci 1977 e Daniele Sigalot 1976). 

Il progetto "Blue and Joy", nato nel 2005 con la prima esposizione a Barcellona, ruota intorno ai due pupazzi Blue e Joy e le loro scoraggianti avventure e si sviluppa attraverso media distinti, che vanno dalla pittura, alla scultura, agli allumini, fino ai mosaici, per poi estendersi al mondo dell'editoria e a quello del digitale. Blue and Joy sono due pupazzi, ed esprimono fisicamente il contrario di ciò che provano: Blue, nonostante la sua lacrima ed il cuore spezzato, è la creatura più felice al mondo; Joy al contrario, con le sue braccia al cielo e il sorriso perenne, è il pupazzo più triste che puoi incontrare



Dal 25 settembre al 25 ottobre una selezione delle opere di Blue and Joy sarà esposta in mostra dalla Galleria d'Arte "Federica Ghizzoni" negli splendidi spazi del Ristorarte "Il Margutta", un evento di solidarietà il cui ricavato sarà devoluto in parte alla ONG "Emergenza Sorrisi", in favore di bambini affetti dal malformazioni al volto. La solidarietà è l'elemento caratteristico della mostra, come afferma anche Tina Vannini, proprietaria del Margutta, che ha così commentato la sua adesione all'iniziativa: "ancora un'opportunità offertami da Emergenza Sorrisi e dal suo Presidente Fabio Massimo Abenavoli: fare qualcosa per i Bimbi attraverso la mia passione per l'Arte. Sono incontri speciali che arricchiscono il mio percorso lavorativo e umano, e che fanno crescere entusiasmo ed emozione interiore. È il pensare che stai contribuendo a regalare un sorriso ad un bimbo, che dà un significato più profondo alle cose"



La mostra sarà inaugurata il 25 settembre alle ore 18.30: un evento unico per ammirare a Roma la creatività e l'estro di una tra le più note coppie artistiche del panorama nazionale, un'occasione speciale che unisce l'arte moderna allo spirito del volontariato.

Mostra "Andrea Ferrari: la linea e lo spazio scenico" di Made4Art


Andrea Ferrari: la linea e lo spazio scenico

M4A - MADE4ART, Milano
Inaugurazione mercoledì 18 settembre, ore 18.30
18 settembre-2 ottobre 2013


MADE4ART, spazio e servizi per l'arte, presenta "La linea e lo spazio scenico", mostra personale dell'artista e architetto Andrea Ferrari (Milano, 1981), una selezione di oltre venti opere su carta e legno rappresentative della sua produzione artistica. 

I lavori di Andrea Ferrari trasportano l'osservatore nel suo universo poetico e leggero, popolato di creature oniriche, senza tempo, inserite in architetture rigorose e impossibili che richiamano alla memoria alcune visionarie costruzioni del grafico e incisore olandese Maurits Cornelis Escher. Uno spazio personale tra ricordi, desideri e riflessioni che si sviluppano in realtà parallele, piani e geometrie tra loro interconnessi. Linee che delimitano i confini di uno spazio, aperture inaspettate, un continuo rapporto tra livelli differenti tale da annullare la distinzione tra esterno e interno. 

L'importanza che Ferrari attribuisce alla linea, con un tratto sicuro e continuo, diventa una costante di tutte le sue opere: un segno marcato su uno sfondo neutro a delineare i contorni e una presenza di colore ridotta al minimo a evidenziare alcuni pochi elementi. 

I motivi ricorrenti nel suo immaginario variano dalle figure femminili al fedele cane Bobo, alla figura di Ghisao, alter ego dell'artista e suo nome d'arte, fino a oggetti, strutture e animali – scale, orologi, cassetti, uccelli e libri – che creano finestre su nuove dimensioni e orizzonti. Come spiega l'artista "tendo a raccontare il tempo che scorre come se lo spazio non cessasse mai di essere e continuare a 'scavare' nella forma mi fa sentire libero di esprimermi". 

La personale di Andrea Ferrari presso Made4Art racconta tante e diverse storie, all'interno di spazi che hanno molteplici modi di essere, essenze di momenti e istanti, di determinate situazioni. Un teatro umano dove noi siamo nel contempo spettatori e attori in un palcoscenico di vita e di sogno. 

"È come se mi trovassi in un'altra dimensione, in uno spazio statico e asettico in cui io stesso mi annullo perdendo la percezione del tempo che scorre al di fuori. Mi affascina stabilire se la forma rappresenti un vuoto o un pieno, cioè se essa stessa sia un contenitore di altre dimensioni o semplicemente sia un oggetto che sta in quello spazio perché lì esiste. 

La linea diviene protagonista indiscussa del suo divenire mettendosi in risalto con un po' di movimento e rendendo palese il tempo che fin qui era stato pressoché assente". 

"Andrea Ferrari: la linea e lo spazio scenico" A cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo
M4A - MADE4ART, Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano, 20144 Milano
18 settembre-2 ottobre 2013, inaugurazione mercoledì 18 settembre ore 18.30
Martedì-venerdì 10-13 e 16-19, lunedì e sabato 16-19
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872

lunedì 16 settembre 2013

Vernissage mostra "Il mondo è tuo"






"Il mondo è tuo"
, di Riccardo Bozzi e Olimpia Zagnoli, è un libro illustrato che racconta il senso profondo della vita con parole semplici ed immagini evocative.
Parole ed illustrazioni ci fanno riflettere su come ciascuno di noi è libero di giocare, pensare, amare oppure no, essere amato, sbagliare, provare a superare i propri limiti. Su come ognuno, se vuole, è libero di essere felice. Oppure no.

Riccardo Bozzi, l'autore dei testi, è una nota firma del Corriere della sera. L'autrice delle illustrazioni, Olimpia Zagnoli, è uno dei nomi di punta dell'illustrazione italiana e internazionale. Ha lavorato per il New York Times, The New Yorker, The Washington Post, The Boston Globe, Rolling Stone e molti altri.

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