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Redazione del CorrieredelWeb.it
"Schegge di vita al mare d'inverno"
Al Museo del Sale di Cervia 13 scatti artistici di Sandro Capatti
MUSA, Museo del sale di Cervia
Via Nazario Sauro 24
26 agosto - 30 settembre 2013
Tutti i giorni dalle 20.30 alle 23.30
Si svolgerà a MUSA, museo del sale di Cervia, da lunedì 26 agosto a venerdì 30 settembre la mostra fotografica dal titolo "Schegge di vita al mare d'inverno". Le immagini mostrano mare e territorio durante il periodo invernale, in un momento in cui le spiagge sono poco frequentate e l'aria più fredda avvolge i luoghi connotandoli di un fascino e magia particolari.
Luoghi e atmosfere offrono spazio all'interiorità, al pensiero profondo, alla calma, alla meditazione.
L'autore ci presenta il suo lavoro
"Riassunti in 13 scatti, gli istanti unici su cui si è posato lo sguardo per cogliere, attraverso la tangibile realtà quotidiana, momenti che sprofondano in uno spazio infinito di sensazioni altalenanti, di una rarefatta atmosfera che solo il mare d'inverno può avere.
Riflessi di vita concreta che, fermati dall'obiettivo, evidenziano una più vasta dimensione atemporale.
Un racconto attraverso le immagini, di mestieri e di gente di mare, di pescherecci che salpano all'alba, di cantieri e saline in attivo, di stabilimenti balneari ed alberghi chiusi; e ancora una visione sospesa di spiagge solitarie e svuotate che riflettono attraverso dettagli di oggetti o persone ritratte per caso, un senso di abbandono e di attesa, di silenzio e di ansia sopita, di un passato che rincorre ed un futuro che si allontana.
Frammenti di un mare dolce e terribile, che con forza attrae e distrugge ma che con il tempo, attraverso una voce libera ed antica, restituisce tutto, soprattutto i ricordi.
Un mare quello d'inverno che sembra senza limiti, eppure echeggia e rumoreggia solo quando li incontra, quando infrangendosi sugli scogli, con le sue onde trasportate dal vento,diventa schiuma, quando sfinendosi sulla spiaggia, risacca, quando incontrandosi con il cielo all'orizzonte si fonde e si annulla e dunque i suoi limiti diventano la sua bellezza: proprio come per ognuno di noi."
Nel 1992 Sandro Capatti diventa fotografo professionista dopo aver frequentato la scuola di fotografia a Milano. Inizia a collaborare con vari professionisti, facendo esperienza con vari tipi di fotografia. Quella da cui è più attratto è il foto giornalismo, fa esperienze con varie testate giornalistiche italiane, per 5 anni vive e lavora in Canada collaborando con agenzie e con il quotidiano Il Corriere Canadese di Toronto.
Ha realizzato varie mostre fotografiche collettive e personali in Italia e all'estero.
Nel 2000 gli viene riconosciuto il premio come miglior fotografo del Giubileo nella sez .B/W e nel 2001 come miglior fotografo dell'anno sempre nella sez. B/W.
Ha svolto vari reportage di carattere sociale in Africa, dall'Eritrea al Togo, Benin, Sudan e Darfhoru, Etiopia ed altro, l'argomento sociale per Capatti è fondamentale: denunciare i soprusi, i diritti violati sui bambini e donne, fame e carenze sanitarie ecc.
Nel dicembre 2003 partecipa al PREMIO NICOLINI a Ferrara. La sua fotografia riceve una menzione speciale di merito nella sezione pittura. Questo perché le sue immagini fotografiche di alta qualità e tecnica vengono considerate anche come immagini artistiche di grande spessore qualitativo e creativo.
In ottobre 2010 è uscito il suo libro dal titolo "SORRISI STRAPPATI ALLA GUERRA" realizzato nei campi profughi e degli orfanotrofi della Bosnia, step conclusivo di questo progetto realizzato in collaborazione con l'associazione Cosmohelp di Faenza.
Da maggio del 2010 ha iniziato un progetto sul tema del nucleare recandosi in Bielorussia ed Ucraina nelle zone contaminate dalle radiazioni e al reattore di Chernobyl. In maggio 2011 presso l'Antica Biblioteca Nazionale di Gomel in Bielorussia,sono state esposte 50 immagini in bianco e nero realizzate nella cosiddetta "zona 30", il raggio di 30 km dichiarato non più vivibile per l'uomo a causa della contaminazione radioattiva. Il progetto si svolge in collaborazione con l'associazione Help for Children di Parma.
Cervia 22 agosto 2013
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Mostra: CARLO LEVI "IL VOLTO DEL NOVECENTO"
Sede espositiva: Palazzo Mauro de Andrè, viale Europa, 1 - Ravenna
Periodo: dal 30/08/2013 al 16/09/2013
Organizzazione: Associazione Culturale Il Cerbero
Orario: tutti i giorni dalle 19.30 alle 23.30
Informazioni: Palazzo Mauro de Andrè tel. 335 8151821 e-mail: info@ilcerbero.it
Mostra e catalogo a cura: Silvana Costa
Patrocinio: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna.
Ingresso: Gratuito
Inaugurazione:
venerdì 30 agosto 2013 ore 19.00 Palazzo De Andrè, Ravenna
CARLO LEVI "IL VOLTO DEL NOVECENTO" è la mostra a cura di Silvana Costa che inaugura a Ravenna negli spazi del Pala De Andrè venerdì 30 agosto alle 19.00.
Oltre 100 opere a partire dagli ani 20 fino agli anni 70 descrivono la personalità del pittore, scrittore e pensatore (politico) Carlo Levi considerato tra i più significativi narratori del Novecento. Una raccolta unica, un ampio e ricercato campionario di opere tra pittura, scultura e monotipi per raccontare l'intellettuale e l'artista, curata attraverso una ricognizione attenta sui collezionisti privati del nostro territorio che ha coinvolto il nuovo spazio Museale C.U.BO Centro Unipol Bologna, che ha all'interno una ricca collezione dedicata al Novecento di cui di circa 50 opere di Carlo Levi, e realtà analoghe come il museo MAGI900 di Pieve di Cento (FE), l'archivio Cagli di Roma, la Fondazione Carlo Levi di Roma che conserva una raccolta di 800 dipinti del Maestro e un archivio di manoscritti e di materiale documentario sull'artista.
Un mostra che è anche la celebrazione dei 50 anni dalla scesa di Levi in politica, era il 1963 infatti quando per dare peso alle sue inchieste sociali sul degrado generalizzato del paese, e mosso dal desiderio di contribuire a modificare una politica stratificata su un immobilismo di conservazione di certi diritti acquisiti anche illegalmente, Levi passa dalla teoria alla pratica e, convinto dagli alti vertici del partito comunista, incomincia a svolgere politica attiva. Candidato a un seggio senatoriale, viene eletto per due legislature Senatore della Repubblica.
Il vasto gruppo di opere esposte vuole condurre il pubblico sia all'abilità artistica e pittorica dello scrittore che raccontava anche attraverso le linee energetiche che compongono un'opera, sia essa bidimensionale o tridimensionale, la capacità dell'uomo di essere testimone e protagonista degli eventi politici culturali del suo tempo, sia effettuare un'indagine accurata del personaggio storico che se da un lato fu un sostenitore delle regole, dall'altro si espresse come innovatore per caldeggiare quei cambiamenti necessari a migliorare la condizione del paese.
Nato a Torino, il 29 novembre 1902 (morirà a Roma il 4 gennaio 1975) in una famiglia ebraica della borghesia torinese, fin da ragazzo dedica molto del suo tempo alla pittura. Nel periodo degli studi universitari, per il tramite dello zio, l'onorevole Claudio Treves (figura di rilievo nel Partito socialista), conosce Piero Gobetti che lo invita a collaborare alla sua rivista La Rivoluzione liberale e lo introduce nella scuola di Felice Casorati intorno alla quale gravita l'avanguardia pittorica torinese.
Queste amicizie saranno determinanti per scegliere un percorso che nonostante la laurea in medicina, Levi dedicherà all'arte e alla passione politica maturando la sua consapevolezza artistica a Parigi dove aveva uno studio, città che gli permetteva di contemplare e incontrare artisti antichi e contemporanei, guardando alle esperienze europee postimpressioniste. Fece parte del gruppo dei Sei di Torino e, in netta antitesi al più vieto accademismo del Novecento, elaborò nelle sue opere (ritratti, nature morte) un acceso e vibrante linguaggio espressionista che rimase costante, seppure piegato a più esplicite istanze realistiche, nella sua successiva produzione che si allarga anche al paesaggio. Ma la sua sua opera più importante è forse quella che lo vede vestire i panni dello scrittore; Cristo si è fermato a Eboli che Einaudi gli pubblica nel 1945, nata dai ricordi di confinato in Lucania, è il ritratto morale, sociale, ma soprattutto poetico di una gente e di un paese, il racconto veridico e pur favoloso di un viaggio alle origini della civiltà, compiuto a contatto di quelle misere popolazioni. La risonanza che avrà il romanzo mette in ombra la sua attività di pittore: ma la stessa pittura di Levi sarà influenzata da quel soggiorno diventando più rigorosa ed essenziale e fondendo la lezione di Modigliani con un sobrio, personale realismo.
La mostra, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, è stata realizzata con il contributo di: AGENZIA RITMO, CLUB DEL SOLE, CONSAR-GRAR, COPURA, IDROEXPERT, MOVITER STRADE CERVIA, NADEP, PENTAGRAMMA ROMAGNA, S.P.M. CONSULTING, SIDAC GRUPPO ACMAR, STUDI DI SERVIZI ALLE IMPRESE.
Immagine: Ragazza in poltrona, olio su tela, 1961 (C.U.BO Centro Unipol Bologna)
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